Ciao!
Eccomi finalmente a recensire! Prima o poi, arrivo sempre, puoi contarci.
Allora, la prima impressione che ho avuto nel leggere questo primo capitolo - cosa che ho fatto poco dopo la pubblicazione - è stata, direi, del tutto positiva.
"MI PIACE", questo è stato il primo pensiero, mentre gongolavo come una scema.
Se è valsa la pena attendere questa storia? Sì, assolutamente, dato che già l'inizio mi ha affascinata.
Ad uno stile pulito, scorrevole e piacevolissimo, si fonde questa tua spiccata capacità di descrivere minuziosamente quel che circonda i personaggi, una capacità che invita il lettore ad entrare nella storia: devo aver storto il naso assieme a Steve, infastidita dall'odore di polvere e stantio.
Altro e non meno importante - direi fondamentale - punto a tuo favore è il modo in cui hai trattato il personaggio di Steve Rogers, reso solido e vero grazie alle parole che riportano i suoi pensieri, anche quelli più profondi.
Sai che adoro Steve, ma non per questo riesco a leggere volentieri tutte le storie che parlano di lui, anzi, il fatto che mi sia attaccata morbosamente a questo personaggio mi rende ancor più critica nel giudicare il modo in cui viene trattata la sua personalità.
Mi affascina lo Steve tormentato dal passato, lontano dall'eroe perfetto e senza macchia. Amo il conflitto tra il ragazzino di Brooklyn e l'uomo che veste i panni di Capitan America.
Rogers non è e non può essere banale.
E tu, mia cara, hai saputo leggere davvero bene l'anima del Vendicatore, aggiudicandoti tutta la mia attenzione - storia già infilata in seguite e preferite, ovviamente.
"Era inutile girarci intorno, lui era tornato a Washington perché a New York non c'era nulla o nessuno da cui tornare. Lo scudo che portava abitualmente sulle spalle era diventato più pesante e Steve Rogers, il ragazzo di Brooklyn stava impallidendo sempre più, rischiando così di scomparire per sempre."
Questa la reputo una piccola perla, perché condensa in poche righe la stato di Rogers: perso, insicuro su chi sia e su cosa sia giusto fare; emerge un senso di tristezza, di malinconia.
Il rapporto che hai tracciato tra Sam e Steve lo definirei perfetto, perché davvero Falcon si merita tutta la fiducia del Capitano.
I personaggi da te creati - mi riferisco a quelli di poco spessore che sono comparsi, come Sheila - sono anch'essi resi veri e sono perfettamente inseriti nella trama.
Adesso non vedo l'ora di conoscere Selene, la cui entrata - o caduta? - in scena è stata davvero troppo spiazzante: finita direttamente tra le forti braccia del Capitano, i cui riflessi non fanno mai cilecca, fortunatamente.
La morte di Peggy segna la fine, ma porterà questa fine ad un nuovo inizio? Steve riuscirà a reagire e a scrollarsi di dosso i fantasmi che lo assillano?
Un aiuto non guasterebbe, anzi ... a buon intenditor ;)
Oddio, sono emozionata. Chissà come giostrerai il tutto *.*
Brava! Brava! Bravissima!
Complimenti!
Aspetterò con trepidazione il prossimo capitolo!
Un grande abbraccio <3
Ella
Ps. Il numero quattro sulla porta di Rogers non l'avevo mai notato, nonostante abbia guardato TWS infinite volte. Adesso me ne sono accorta xD
(Recensione modificata il 04/08/2015 - 11:45 am) |
