Recensioni per
L. A. CONFIDENTIAL {Confidenzialmente Levi Ackerman}
di kamony

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/01/17, ore 00:10

Scusa se parlo un po’ di cose mie recensendoti, ma ne approfitto per fare una riflessione ad ampio raggio.
Io sono stata, non volendo in verità, molto vigliacca nell’affrontare la morte del Comandante, perché la trama di “Quando finisce…” me l’ha permesso. Nella mia immaginazione Erwin è vivo, sopravvivrà sebbene con tutte le ferite del caso e avrà occasione di guardarsi indietro conoscendo finalmente la verità che ha cercato sul suo mondo, sapendo di aver fatto tutti gli azzardi giusti… forse avrà persino un futuro roseo.
Insomma, io non ho voglia e forse nemmeno il coraggio di fare quello che hai fatto tu addentrandoti in queste riflessioni per scrivere questa one shot, e questo mi protegge da una inevitabile tristezza. Anzi, usando il termine “tecnico”, da tutto l’angst suscitato da questa morte a mio parere imprevedibile, un po’ anche incomprensibile sebbene frutto di una scelta tutto sommato sensata, in cui il fandom si è crogiolato un po’ perché è giusto, un po’ anche perché alla gente gli piace star male e il dramma in genere, ammettiamolo.
E dirai te, se non ti garba il dramma che caspita lo leggi a fare snk? Vabbè, non mi piace quello voluto a tutti i costi, non quello consono al raccontare una storia di guerra… ok, basta col volo pindarico, tanto son cose già dette queste.
Ci dai qui la versione di Levi, tenendoti a mio parere delicatamente fuori dalla discussione del perché e del per come certe scelte sono state fatte su quel tetto. Un po’ come ha detto Hanji nel manga, parafrasando, ormai è andata così e guardiamo avanti, e comunque non è facile, perché tutto quello che hai fatto raccontare al tuo Levi su chi sia stato Erwin per lui, è vero.
Ad unire questi due personaggi c’è un filo sottile ma indistruttibile, perché è vero anche secondo me che quello che Levi è adesso nella storia è in gran parte dovuto all’influenza di un uomo come Erwin, che come ho raccontato anch’io esprimendo più o meno gli stessi concetti, ha plasmato Levi pur rendendogli merito dei suoi pregi come soldato e anche come uomo, senza farlo diventare una pedina nelle sue mani, dandogli dignità, e rispetto.
Mi piace il concetto che hai detto tu… l’ha sgrezzato (era questo il termine? Ora che lo scrivo non me lo ricordo più!), anche se non so dirti perché, io in verità, al di là del turpiloquio, vedo nel personaggio di Levi una sorta di innata eleganza in tutto quello che lo riguarda, sebbene espressa a modo suo.
Nella tua visione sembra ci sia stata una vittoria, c’è della felicità in tutti meno che nel tuo Levi, che rimane lì a guardare quel mare tanto agognato dai giovani che hanno una possibilità di un futuro più roseo anche grazie al fatto che Levi ha sacrificato qualcosa a loro beneficio. È incapace di scrollarsi nulla di dosso, in un’immagine tristissima e toccante. Ma in cui c’è un piccolo barlume di speranza, nel voler onorare la morte del suo amico con le sue azioni future.
E come ti puoi immaginare da parte mia, non hai idea di quanto mi piacerebbe che così fosse anche nella storia originale, ma ho decisamente paura che lui, come altri, non avrà abbastanza tempo per godere dei loro sforzi, sempre che porteranno a qualcosa.
Bel lavoro.
(Recensione modificata il 06/01/2017 - 12:22 am)

Nuovo recensore
11/12/16, ore 04:13

Sono rimasta senza parole, sul serio.
Ho letto d'un fiato tutti i capitoli e rimpiango solo di non aver "scoperto" prima questa raccolta.
Il tuo modo di scrivere cattura il lettore e sei riuscita a trattare argomenti controversi con una delicatezza che, personalmente, mi ha commosso.
Definisco Levi un personaggio "sfuggente"; credo che sia estremamente complicato "dipingerlo" rendendogli giustizia senza cadere nello stereotipo del sadico senza cuore, amorale e insofferente o, all'estremo opposto, nell'esasperazione ingiustificata della sua emotività.
Complimenti, hai compiuto un'ardua impresa: hai colto perfettamente la poliedricitá che rende, tutto sommato, il nostro Capitano Levi un enigma persino per se stesso.
Mi sono innamorata di questa raccolta ( non succede spesso, te l'assicuro).
A presto!

Recensore Veterano
27/11/16, ore 17:09

Lasciamo stare la piega di SnK eh ho dato un'occhiatina sul tubo e mi ci sono inc.....ato. Per questo mi limito a rivedere qualche video dei primi e stop. Smith fa la fine che l'autore vuole fargli fare, ma che rabbia però! perché non puoi trattare un eroe così, un po' come è successo con Rei di Kenshiro!non l'ho ancora digerito dopo anni.
Mi è piaciuto questo racconto perché hai fatto a Erwin Smith un gran bell'omaggio, attraverso le riflessioni di Levi e sono riflessioni amare, perché per Levi non deve essere stato facile accettare la morte dell'uomo a cui deve tutto: gli ha ridato una vita fuori da quello schifo, gli ha dato una missione da compiere e poi gli ha fatto credere in un mondo migliore e tutto per l'umanità finalmente fuori dalle mura.
Sono stati grandi amici in un modo autentico, perché ognuno poteva sul serio contare sull'altro.
E se anche si sconfiggono i Giganti ma il prezzo è stato troppo salato da pagare, con la morte di troppe persone e pure di Smith, mi chiedo: ne sarà valsa la pena?
Scusami per il ritardo la tua storia mi è piaciuta molto: è solo che in questo periodo ho purtroppo delle beghe seccanti e non avevo avuto il tempo di passare prima. Ma mi accodo a innominetuo dicendoti che questo racconto è davvero il più bello della tua raccolta.
ciauzz
K.-L.

Recensore Master
19/11/16, ore 12:57

Il mondo ha bisogno di santi?
Probabile. 
In generale, ha bisogno pure di qualche persona che sappia votarsi in modo assoluto ad un bene superiore. Nella massa indistinta dell'umanità, spesso tiepida se non meschina, ogni tanto brilla un essere diverso, come se fosse fatto di una pasta particolare.
E' così che io ho sempre visto Erwin Smith. Talmente eroico da essere spietato. Talmente votato alla causa da essere distaccato da ogni altra cosa: ha pure rinunciato all'amore, per dedicarsi alla guerra contro i Giganti.
Una persona così a volte è pure scomoda, perché ti sbatte in faccia la realtà senza troppi preamboli... e perché da te pretende moltissimo.
Ma emana un tale carisma, quasi come una luce speciale, al punto tale da fregartene e da seguirla pure in capo al mondo.
Così io personalmente vedo il rapporto che ha legato Levi a Smith, e come ho interpretato a mio modo la tua one shot.
Non si tratta di un'amicizia spensierata, da "amiconi" in totale confidenza e parità.
Questo non è possibile, perché Smith è come se non facesse parte di questo mondo. Non mi azzardo a considerarlo un santo, ma come una persona diversa da qualsiasi altra, ed eletta  in un modo suo speciale... questo sì.
Per questo non ci possono essere battute di spirito e pacche confidenziali tra Levi e Smith. Sono soldati e non di pari grado. Sono però l'uno il corollario dell'altro. Non sono completi da soli, ma si completano nella lotta e nella condivisione di un ideale superiore.
La perdita di Smith non è la stessa perdita di una persona cara, vicina, nella carne e nel cuore. Levi non ha perso un fratello, un amico, un figlio.
Levi ha perso un ideale fatto persona.
Per questo si sente fiacco nel profondo: perché Smith era la sua coscienza, non il suo cuore.
Ma proprio come per il cuore, neppure senza coscienza la vita è completa.
Credo proprio che questa tua ultima one shot sia la più bella finora scritta di questa raccolta: è la più "compiuta". Mi piace pure il tuo nuovo stile, più conciso di prima, e più tagliente.
Un abbraccio.
Lou
(Recensione modificata il 19/11/2016 - 12:58 pm)

Recensore Junior
18/11/16, ore 14:42

Ehilà
È da un po' che non ti si sentiva, ammetto che avevo paura che avessi abbandonato la raccolta, ma PER FORTUNA NO!
Che dire...l'ho divorata e l'ho amata. Hai centrato perfettamente il punto e come sempre non hai annoiato il lettore.
Un bacione
Zunika ❤️

Nuovo recensore
17/11/16, ore 21:04

Complimenti è una bellissima friendship quando ho iniziato a leggere questo capitolo ho pensato alle solite, orribili, storie yaoi, ma poi mi sono sentito soddisfatto nel scoprire che non era così.

Recensore Master
17/11/16, ore 16:19

Questa storia mi ha emozionato. Un po' perché è ovviamente di per sé struggente, ma anche per la riflessione che contiene. Tutte le guerre, anche quelle vinte, lasciano dei segni che non vanno più via. Levi non tornerà felice, non avrà il meritato riposo. Ha contribuito a salvare l'umanità, ma il prezzo da pagare è stato troppo alto. Forse persino invidia un poco Erwin e lo srotolarsi dei suoi giorni ora gli pare inutile e vuoto. Eppure sa che deve andare avanti e questo andare avanti lo farà soffrire. "Accade sovente così, Sam, quando le cose sono in pericolo: qualcuno deve rinunciare, perderle, affinché altri possano conservarle". Queste parole si adattano bene a tutti i sopravvissuti e fa ancora più male che a volte per il nostro meschino quieto vivere si dimentichi il loro sacrificio. Lunga vita al capitano Levi e grazie a te per avercelo ricordato. 😊

Recensore Master
17/11/16, ore 00:09

Perfetta. Semplicemente perfetta. E' l'esatta fotografia, a mio giudizio, di ciò che univa Levi a Erwin, e che secondo me rimane uno degli aspetti più riusciti della storia originale. Tu hai reso esplicito ciò che nel manga e nell'anime è solamente suggerito, hai centrato le "tappe" del loro rapporto, dal loro primo incontro fino alla fine e anche oltre, hai mostrato quello che hanno rappresentato l'uno per l'altro. Ovviamente il punto di vista è quello di Levi: è lui quello che è stato salvato, perché Erwin lo ha accolto per quello che era, gli ha offerto una possibilità di riscatto, la chance di diventare un Uomo, anche pagando dei prezzi molto alti. Poi Levi se l'è giocata bene, questa possibilità, perché se non è la nostra libertà ad aderire è tutto inutile. Era inevitabile quindi che Erwin diventasse la persona più importante della sua vita, anche se spesso si scontrano anche duramente (ma essere amici non vuol mica dire essere sempre acriticamente d'accordo su tutto, no?). Inutile aggiungere che ho la tua stessa identica visione (che strano, eh?)!
La sua dipartita deve essere stato un colpo terribile, una ferita insanabile che, adesso che è tutto finito (nella tua fic), brucia ancora più dolorosamente. Proprio l'artefice principale del loro successo non può goderne, non può più cogliere i frutti di tanti sacrifici. A Levi non rimane altro, per onorarne la memoria, che continuare sulla strada che lui stesso gli ha indicato. Bellissimo, mi sono proprio commossa!
Tornando al manga, anch'io non mi sono ancora fatta una ragione di quella morte... e mi sono interrogata sul perché Erwin abbia fatto quella scelta. Non so se sia solo per salvare la vita a uno dei suoi ragazzi, o piuttosto perché non voleva diventare uno degli orribili mostri che aveva sempre combattuto... forse, come dici tu, dopo la perdita del braccio, non era più stato lo stesso... boh, comunque penso sia stata una mazzata per tutti!
Riesci sempre ad arrivare al cuore delle cose (e il tuo stile sta migliorando sempre di più!). Quindi, complimenti vivissimi per tutto!

Recensore Junior
12/10/16, ore 22:36
Cap. 7:

È scandaloso, lo so bene, arrivare qui dopo quasi un mese.
Devo dire la verità, ho letto il tuo aggiornamento tempo fa ma poi sono stata un bel po’ incasinata e il tempo per scrivere un commento adeguato si è un po’ volatilizzato. Perché questa one-shot affronta un tema delicato e controverso e merita una recensione tutt’altro che approssimativa.

Comincio col dire che la tua scrittura è sempre così essenziale, elegante e fluida che mi lascia aggrappata alle righe che scorrono rapide, senza inciampi fino alla fine. Ho apprezzato molto lo stile appena retrò da te scelto per le descrizioni “più delicate”. semplicemente perfetto, pulito, affatto disturbante e sì, credo che quelle parole sarebbero potute uscire tranquillamente dalle labbra di Levi. E non era per nulla semplice.

Come non è semplice affrontare il tema della sessualità di Levi. Ci è anche capitato di parlarne privatamente ed eravamo entrambe concordi sul fatto che purtroppo su questo fandom il suo personaggio venga ripetutamente stravolto ed usato in situazioni che nulla hanno a che vedere con il Levi che Isayama ha concepito (o meglio che aveva concepito, perché personalmente credo che al momento lo stia rendendo egli stesso Out of Character e la cosa ha del grottesco).

Mi rendo conto che sia un personaggio molto amato, popolare e per questo più facilmente soggetto ad essere frainteso dalla massa. Io per prima credo di non averlo compreso fino in fondo all’inizio (ed infatti ho commesso più di una leggerezza nel cercare di maneggiarlo). Il pregio di questo fandom però è che ci siano persone come te e molte altre che invece hanno saputo leggere fino in fondo l’opera di Isayama e di conoscere davvero i personaggi. Io ho dovuto rileggere il manga per farlo e soffermarmi meglio sui dialoghi dei veterani ed in particolare sulle loro espressioni, su ciò che si nasconde dietro le parole e che l’autore ci suggerisce. E sì, questo Levi che ci hai raccontato ricalca molto l’idea che mi sono fatta di lui.
Perché la sua infanzia, ciò che ha visto subire a sua madre provoca cicatrici impossibili da rimarginare come hai delicatamente saputo spiegarci. Perché ciò che ha visto nei Sotterranei, la miseria, la sporcizia, il cadavere putrefatto della madre hanno lasciato segni ben più profondi di una semplice fissa per la pulizia (sfruttata solo per creare siparietti comici). E nell’immagine di Levi che sfrega ripetutamente un coltellino già perfettamente pulito, c’è la sua misofobia, forse l’accenno di un disturbo ossessivo compulsivo che denota un disagio profondo e come hai giustamente fatto notare, si estende naturalmente anche ai rapporti fisici. Il suo è un disagio profondo, che viene da lontano. E questo disgusto per lo scambio di fluidi corporei hai saputo trasmetterlo attraverso le sue parole, insieme all’orrore per il contesto nel quale egli lo colloca. Perché la prostituzione è qualcosa che giustamente lui non riesce a tollerare ed è l’unica situazione che Levi evoca quando cita il sesso. Non parla di amore, che non conosce, solo dell’atto in sé, che egli trova aberrante per il semplice fatto che l’ha visto sempre (ed unicamente) associato alla prevaricazione della donna, alla compravendita di un corpo. Ed è naturale che si dimostri tanto sprezzante, tanto sibillino.

La tua è un’analisi lche condivido in pieno e che applaudo perché hai saputo trovare le parole giuste, le scene adatte per darci uno scorcio molto intimo del personaggio di Levi.
Hai fatto un lavoro encomiabile e sì, anche terribilmente necessario.

Spero di leggerti presto e che tra gli stravolgimenti positivi che stai vivendo troverai il tempo di lasciarci un’altra one-shot :)
Ci sei mancata

Recensore Master
25/09/16, ore 15:41
Cap. 7:

Mi piace molto il paragone di Levi con l'unicorno e secondo me calza a pennello. L'unicorno tradizionalmente è un animale estremamente pericoloso, che si placa solo di fronte all'innocenza. Così è del nostro ruvido capitano. Scusami sempre per il ritardo, non posso far di meglio!

Recensore Veterano
19/09/16, ore 15:20
Cap. 7:

Non ci sei mica andata sul leggerino, eh.
Devo dire che un Levi un po' incazzoso mi mancava di leggerlo e quindi se mi parli di un pestaggio per un tizio che gli rompe le scatole sulla... sua vita privata (diciamo così) non posso che essere d'accordo. Levi è uno di quelli che parla poco, si fa i fatti suoi ma che se gli pesti i piedi è meglio cominciare a correre.
E mi pare che sia così pure nella storia originale, se non dico fesserie.
Ma poi come fa uno che aveva la madre prostituta ad andare con le prostitute? Altro che complesso di Edipo, ci capiamo.
Non mi ha mai dato l'idea di uno che senza il sesso non respira, anzi, per cui mi piace il tuo racconto perché mi sembra azzeccato.
Viva gli unicorni (anche se incazzosi).
Brava e bentornata.
Ciauzz.
K.-L.

Recensore Junior
19/09/16, ore 14:41
Cap. 7:

Ciao! Innanzitutto ben tornata! Penso di parlare a nome di tutti quelli che ti seguono se ti dico che ci sono mancati i tuoi aggiornamenti e questi meravigliosi spaccati sulla vita di Levi. Da quello che ho potuto leggere, sembra che ti sia capitata una cosa molto bella quindi non posso che essere felice per te e anche piuttosto sollevata. Ma bando alle ciance e passiamo alla tua storia.
Non posso non pensare di essere direttamente coinvolta nel tema trattato, essendo io "colpevole" di aver mandato letteralmente a puttane Levi. Ovviamente la prendo sul ridere, eh! Abbiamo già avuto modo di confrontarci e come tu hai rispettato la mia idea io rispetto al tua e anzi la condivido appieno. Sono mesi che rifletto su quanto ho scritto e su quello che mi trasmette Levi e non posso non darti ragione su alcuni punti. La questione Levi-prostitute è più delicata di come io l'abbia trattata e mi sento in dovere di fare marcia indietro. Vuoi perché sono andata avanti con il manga, vuoi che mi sono confrontata su questo tema anche con altre persone al di fuori di EFP, vuoi che rileggendo la mia storia mi sono resa conto della cazzata magistrale, alla fine sono giunta alla conclusione che questo passo "non s'aveva da fare". Ingenuamente, avevo pensato che così facendo l'avrei fatto uscire dallo stereotipo tipico dei personaggi come Levi (anche se il suo stereotipo serve più a mascherare il personaggio profondo che è). Sinceramente non amo quei personaggi tenebrosi che sembrano stare sul piedistallo, senza essere sporcati dai peccati del mondo. In un certo senso, volevo sporcare Levi... macchiarlo per farlo sembrare più umano e non una sagoma di cartone. E ho esagerato... me ne sono resa conto pian piano, complice il fatto di essermi presa una lunga pausa di riflessione per mettere in chiaro alcuni punti che stonavano con la trama.
Più vado avanti e più mi rendo conto che questi personaggi sono così meravigliosi che a stento riesco a vedere la loro reale bellezza e spesso quello che vedo non è nient'altro che un piccolo riflesso. Levi per me è così: un prisma. Così anonimo finché un fascio di luce non lo colpisce con la giusta inclinazione, consentendoci di ammirarne colori.
Io penso che, fra tutte, tu sia una delle poche che riesca a colpire quel prisma con la giusta angolazione e a mostrarci ogni volta una diversa sfaccettatura di Levi che, sommate insieme, ci danno un quadro più o meno definito del personaggio straordinario che è.
Perciò non posso che ringraziarti per darmi ogni volta l'angolazione giusta da cui guardare Levi. Ovviamente con quanto ho scritto non voglio né fare sviolinate né dire che ciò che scrivi sia la Bibbia. Purtroppo scrivendo si viene sempre male interpretati e lungi da me essere fraintesa. Ciò che voglio dire (purtroppo avrai capito che faccio una fatica bestiale ad esprimere i miei pensieri) è che mi piace confrontarmi con gli altri, perché spesso gli altri scorgono dei dettagli che a me sono sfuggiti. Ed è sempre meraviglioso scoprire cosa gli occhi di altre persone riescano a vedere. E il modo in cui tu vedi Levi, come lo descrivi, come lo muovi e le parole che gli metti in bocca, è straordinariamente impeccabile, doloroso alle volte, coinvolgente e toccante. Si vede quanto ti piace questo personaggio, perché le tue parole non graffiano, ma lo accarezzano.
In questo pezzo, il confronto crudo tra Levi e Farlan (tra l'altro grazie per aver riportato in vita questo povero uomo che nessuno si fila e che io amo da impazzire) è un pugno nello stomaco perché ho avvertito lo sdegno di Levi, il disprezzo per quegli uomini che abusano delle donne solo per soddisfare i propri bisogni animaleschi, lo schifo di avere provato quel genere di attrazione. Levi non sarà mai come gli altri uomini perché lui è "un fottuto unicorno" e anche se fa sorridere questa espressione, è la pura verità. Non esiste metafora migliore per Levi e solo adesso mi accorgo di aver sbagliato a volerlo sporcare a tutti i costi. Perché Levi è così e così deve restare: un uomo che sa dominare i suoi istinti perché non ne ha bisogno. Non ha bisogno di essere come gli altri uomini perché è diverso. Diverso in senso buono del termine. Levi è qualcosa che va oltre ed è forse questo che lo rende straordinario. Me ne rendo conto solo adesso.
Lo sfogo di Levi è incalzante e ben costruito, e noi mentre lo leggiamo ci sentiamo un po' tutti Farlan che subiamo le sue parole e ci sentiamo direttamente coinvolti. Levi qui non parla solo a Farlan, ma parla a tutti noi... a quegli uomini e donne che non sanno dominare i propri impulsi e che per farlo sfruttano altre persone. E questa cosa fa schifo. Seriamente schifo. Ho provato repulsione per quel quel genere umano che non mi rappresenta e di questo meriti un plauso. Hai fatto un quadro non solo di quello che è Levi ma anche di quella parte meschina e degradante dell'essere umano.

«Non so se mi fa più schifo l'idea dei fluidi che si mischiano, o di voi, che per un paio di scosse di godimento acquistate carne umana per soddisfare un vostro bisogno fisiologico, un istinto che vi toglie il pudore e la ragione» / «Quello che mi rende realmente diverso da voi, e che vi fa paura, è che io ho il perfetto dominio su me stesso, sui miei appetiti e sulle mie pulsioni. Esercitare questo tipo di controllo mi rende forte, anzi invincibile, perché riesco a fare a meno di qualcosa a cui voi non sapete resistere. E questo vi rende vulnerabili e deboli»

Sintesi perfetta. Non c'è altro da aggiungere.

Pertanto, con questa recensione non volevo fare il San Paolo che si converte appena qualcuno gli esprime un parere contrario. E' stato un processo graduale, una presa di coscienza maturata in questi mesi, e un continuo confrontarmi con gli altri.
Adoro quello che scrivi e come lo scrivi perché è davvero toccante la cura con cui muovi Levi, perciò ti rinnovo i miei complimenti e grazie, davvero di cuore, per regalarci queste piccole emozioni. Fidati, dopo i recenti capitoli di SnK, avevo proprio bisogno di vedere il Levi che abbiamo tutti conosciuto e che tutti abbiamo amato.
Perciò, spero tanto tu possa trovare il tempo di lasciarci qualche altro colore di Levi, ma nel frattempo ti auguro tutto il bene per ciò che ti sta accadendo.

Un abbraccio

Shige

Recensore Master
19/09/16, ore 11:47
Cap. 7:

La strada per la purezza spesso  deve procedere per vie tortuose.
Per questo il Levi casto pesta a sangue l'ennesimo spiritosone fissato con il sesso mercenario. Credo che ciò sia perfettamente calzante per il personaggio: Levi non è semplice da comprendere e spesso lo vediamo comportarsi in modo strano ed inconsulto. Proprio lui, che sembre essere padrone di sé in ogni circostanza: eppure sono proprio le persone più controllate e schive quelle che sanno dare in escandescenze con inaudita violenza.
Il passato di Levi non gli dà sconti: la madre prostituta ed insozzata lo ha segnato sin nel midollo.
Credo pure io che un giovane uomo dall'infanzia tanto problematica non potrebbe provare interesse per l'amore mercenario, che sa essere di uno squallore senza limiti. Nessun sentimento, nessuna empatia: sono solo due corpi che si usano a vicenda. Ha ragione, punto.
L'unicorno, animale mitologico a me caro, tanto da averci scritto una favola, è una creatura pura ed immacolata, che può essere catturata solo da una vergine.
Il ghetto non è una foresta incantata e quindi le vergini sono lontane chimere, laddove esistano solo degrado morale e lotta alla sopravvivenza.
Eppure Levi possiede una sua purezza: non scende a compromessi, non si fa corrompere. Se delinque, lo fa solo a certe condizioni e senza comprare le vite altrui. Niente prostitute per Levi.
Lasciamolo muovere, candido e distaccato, in mezzo alla melma del ghetto, dalla quale non sarà mai insozzato.
Molto bene, cara Autrice: ci hai donato un racconto dalla prospettiva originale che trovo pertinente con il personaggio. Un personaggio prima votato solo a se stesso, e poi alla Causa, che non si lascia asservire da nulla. Neppure dal sesso mercenario.
D'altronde, la rielaborazione personale è una cosa...
L'IC ben altra.
Un bacio e complimenti, come sempre!
Lou
 

Recensore Junior
18/09/16, ore 17:38
Cap. 7:

Le tue digressioni sul tema sono sempre molto interessanti, e lo sono anche stavolta, anche se devo ammettere che mi ha lasciato parecchio amaro in bocca questa one shot.
Nel tuo universo Levi viene presentato come un uomo che ha in sé delle ovvie contraddizioni, in bilico tra una parte della sua personalità che lo vuole gelido e impassibile e l’altra parte per la quale, per dirlo più o meno con le parole che usi qui in questo capitolo, è un uomo facile a farsi salire il sangue alla testa e reagire malissimo, a parole ma spesso anche a calci, pugni e colpi di arma bianca.
Non che questi eccessi non siano comprensibili, soprattutto per chi legge, a noi vengono ben spiegati i retroscena del perché Levi reagisce così a certe questioni. E di solito i suoi eccessi di ira violenta sono assolutamente giustificabili - considerato il contesto, ovviamente! - e assolutamente non gratuiti, eccetto forse in parte il caso che ci racconti stavolta.
Sì, il tipo è odioso, siamo tutti d’accordo, e per sua sfortuna tocca con malaugurata precisione tutti i tasti sbagliati, arriva perfino ad osare di dargli una pacca sulla spalla: ma tanto da meritarsi un pestaggio così brutale?
Sono tendenzialmente d’accordo con te che qualcuno col suo vissuto possa diventare così e avere un rapporto estremamente difficile con la sessualità: una sessualità vissuta come mero atto fisico scindendola completamente da quello che può essere il sentimento a cui si può accompagnare… del resto, che ne sa Levi di quell’aspetto, probabilmente nella sua vita non gli è mai capitato nemmeno di vederla la differenza tra il sesso e l’amore fisico.
Per Levi quell’atto è solo espressione dei peggiori istinti umani, di pruriti che puoi soddisfare solo tramite un’aggressiva prevaricazione su qualcun altro. Cose degradanti, che gli fanno venire in mente pessimi ricordi, e sporche, in tutti i sensi, considerato anche il suo essere un noto clean freak.
Che chiacchiere come quelle del tizo possano fargli andare il sangue alla testa e scatenare la parte più violenta della sua personalità è possibile… ma d’altra parte poi lo vediamo con un’arroganza che non esiterei a definire fastidiosa auto elevarsi al di sopra di qualsiasi debolezza e bassezza che rende schiavi dei sensi tutti i suoi simili. Si auto definisce un unicorno, una strana mitologica bestia così sfuggente e incomprensibile che loro altri non capiranno mai, della quale sono spaventati perché non lo possono capire per quanto è superiore alle bassezze che caratterizzano loro altri come umani.
Quell’arroganza con cui poi racconta quale sia la sua visione del sesso, l’ho trovata davvero fastidiosa soprattutto perché rivolta a Farlan, che è suo amico e l’unica colpa che aveva era quella di avergli fatto notare di aver esagerato con il tipo al bar. L’ha messo difronte a un suo errore, e questo lo fa scattare di nuovo. Se anche è molto più facile prendersela con le persone che ti sono più vicine per sfogarsi di certe frustrazioni, questo non significa che sia giustificabile, anzi.
Non lo so, mi ha lasciata molto triste quello che ci hai raccontato. Perché il Levi di questa breve storia mi è sembrato infinitamente solo e in contraddizione con se stesso, in lotta perfino, non esiterei a dire. Si definisce libero da certe pulsioni umane, eppure è estremamente schiavo di altre, è un uomo che non può esimersi dal soffocare quello che non gli piace o non vuole sentire con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo. Qualcuno che nasconde dietro l’arroganza e la presunzione di superiorità forse proprio il sentirsi esattamente il contrario.
Visione del personaggio Levi che trovo molto bella ed interessantissima, quindi aspetto il tuo prossimo spaccato con curiosità, felice di sapere che se anche magari sarà tra un bel po’, lo è perché c’è qualcosa di positivo a distrarti.

Recensore Master
18/09/16, ore 14:43
Cap. 7:

Ma bentornata! Un triplo hurrà!

In questo nuova tappa del viaggio nella mente e nella vita di Levi affronti un tema delicato e controverso, da un punto di vista, come sempre, personale e controcorrente (su cui mi trovi assolutamente d'accordo, anche se un po' a malincuore... sarebbe molto più semplice assecondare certe "fantasie"!).
Il discorso che fa Levi è davvero molto crudo. Il povero Farlan, dopo averlo "provocato", farebbe anche volentieri a meno di certe rivelazioni, ma, invece, a quel punto Levi va fino in fondo senza pietà. Il quadro che dipinge della sua esperienza non è dei più poetici, anzi! Ma è anche una descrizione abbastanza realistica, credo, di come si possa ridurre il sesso senza un minimo di sentimento, come può essere quello con una prostituta, una donna trattata come merce (e Levi sa bene di cosa sta parlando, purtroppo). Forse il suo amico, che in questo momento è innamorato o crede di esserlo, non ha una visione così fosca, ma non sa come controbattere.
L'immagine dell'unicorno fa quasi da contrappunto a quelle parole così dure, e devo dire che mi ha colpito l'originalità dell'idea, ma nello stesso tempo mi è sembrata perfettamente calzante al soggetto: bello, elegante, misterioso, libero e sfuggente... simbolo di una purezza spirituale, prima che fisica. Perché Levi è tutto questo e, molto a modo suo e facendo tutte le tare del caso, è anche un puro di cuore. Come dici tu, chi è diverso, chi si distingue dalla massa, chi ha dei comportamenti "anomali", in poche parole non è omologato, fa paura, perché non può essere controllato.
Come sempre, attraverso una semplice storia, comunichi molto di più e stimoli delle riflessioni più profonde!
Bravissima! E adesso vedi di non sparire ancora per così tanto tempo!

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