Buonasera! Sono qui per lo scambio di recensioni dell’estate!
Devo ammetterlo, non sono mai stata così felice di aver trovato questo tuo scritto nei racconti che mi ispiravano! Ho letto tutti i tre capitoli tutti d’un fiato e non vedo l’ora che tu continui. Bando alle ciance: Ho molto apprezzato il personaggio ben strutturato e originale. Si vede che ci ha lavorato su un bel po’ per crearlo così com’è perché è assolutamente credibile e realistico, ricco di dettagli e sfaccettature. Non vedo l’ora di scoprire di più sul suo carattere attraverso le sue azioni. Inoltre mi piace molto l’aggiunta di questo personaggio nuovo e non banale e anche il fatto di aver usato forse il meno “famoso” fratello Holmes come personaggio importante per questa storia. Adoro anche la scelta della “ship” etero perché di solito si vedono solo fanfiction slash con sempre gli stessi due personaggi, non che la cosa mi dispiaccia. Tu invece sei riuscita a creare qualcosa di nuovo, originale, credibile e per niente noioso: complimenti! Mi piace molto e mi affascina il carattere di Mairwen: sembra una donna sicura di sé, che non teme il giudizio altrui, una donna forte e in carriera con una mente aperta e una lealtà esemplare alla propria nazione tuttavia… Sento ancora che non l’ho scoperta tutta. Come ogni persona realistica, ha immense sfaccettature. Per esempio il fatto che lei sia molto introversa e che abbia un’unica confidente. Non è “da lei”, non si addice al carattere forte che ostenta normalmente. È a disagio con persone che non la riflettono come i Lord spocchiosi tuttavia con Gigi è nel suo mondo. Tutti questi dettagli sul suo carattere mi fanno letteralmente impazzire perché è come avere davanti una persona vera, e anche il fatto che in passato abbia fatto qualcosa di non troppo positivo è fantastico! Tutti abbiamo i nostri scheletri nell’armadio, perché non li dovrebbe avere lei? Mi piace anche come è riuscita a “maturare” o meglio, come la sono riuscita a conoscere nel corso dei capitoli: nel terzo mi è sembrata decisamente più sicura di sé rispetto al primo e ho visto anche come affronta con responsabilità e serietà quasi smaniosa, passionale tutti i suoi impegni di lavoro, spesso pesanti. Inoltre il tuo stile di scrittura è reso estremamente ricco anche dalle sue preferenze personali, dalle citazioni a Conan Doyle che usi, alle marche e ai nomi dei posti che citi. Tutto è così reale che potrei tuffarmici dentro.
La storia è intrigante, mi spinge sempre ad andare avanti e anche il suo essere piena di dettagli senza essere pesante è sicuramente un punto a suo favore. È molto fluida e gradevole da leggere, con un ottimo uso della punteggiatura e della grammatica e non è nel modo più assoluto noiosa.
LA DESCRIZIONE DEL CIBO. Oh, io devo citare questa parte. Non so se tu ti sia ispirata a ricette, programmi di cucina, foto in libri di cucina ma qualsiasi cosa tu abbia fatto è semplicemente stupenda. La descrizione del cibo è stata sublime, mi ha messo fame anche se non ne avevo per niente poco prima! E le sensazioni che il cibo dà alla protagonista sono così belle e intime… Non come lo scontatissimo hashtag che gira sui social network dove qualsiasi cosa che si mangia viene definito “foodporn”. No, questi sono gusti raffinati ed eleganti, con una preparazione visibile alle spalle, nulla di commerciale e scontato.
Infine, mi piace molto come stia muovendo Mycroft per quel poco che ho potuto vedere in questi tre capitoli: elegante, sofisticato tuttavia ironico e irritabile quando messo alle strette. Freddo e calcolatore, distaccato tuttavia con quell’alone di mistero che rimane ancora indecifrabile. Il fatto di usare il “mind place” è stata una trovata geniale, penso riassuma in pieno il suo carattere da maniaco del controllo e pianificatore. Alla fine però, un posto speciale va riservato anche a Dixon Bloodworth che si è appena aggiudicato il titolo di padre più controverso dell’anno: nel primo capitolo pensavo fosse solo un maschilista presuntuoso con molti soldi e popolarità nella City ma invece nell’ultimo capitolo mi sono incredibilmente ricreduta. Si preoccupa davvero per sua figlia, la ama e anche se sembra sempre sottovalutarla è fierissimo di lei nel profondo del suo animo anche se probabilmente dato il carattere lo ammetterà solo in punto di morte (?). Il rapporto che ha con sua figlia è del tutto singolare: che c’entri l’ex moglie? Quando c’era la madre lui ha sempre voluto proteggerla e fare il padre carino e dolce, da quando se ne è andata gioca a stuzzicare costantemente sua figlia perché le vuole bene e vuole che sia forte anche se si preoccupa sempre per lei. E quell’iniziale sentore di maschilismo in realtà era preoccupazione mascherata da atti per sminuire Mairwen. Non ho più nulla da dire, se non che aspetto trepidante il quarto capitolo!
A presto. (Recensione modificata il 06/09/2016 - 11:33 pm) (Recensione modificata il 06/09/2016 - 11:39 pm) |