Recensioni per
Tales of Gotham: What lies beneath
di Nanas

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore

troppi goodguys finora, era il momento di vedere un po le cose dal punto di vista dei cattivoni, ed eccoc i finalmente con Joker, Harley e --- il terzo non diciamolo se no roviniamo la sorpresa a qualcuno(?). Il rapporto tra kuroo/joker e kenma/harley é tanto disturbante quanto accattivante per il lettore. Due personaggi ben definiti e costruiti, in modo da farse sembrare naturale le malefatte che (sembra) stanno per compiere. Il rapporto speciale che lega kuroo e kemna nell'anime é mantenuto anche se reso in una chiave molto piú fisica e molto meno candida e timida, cosa che si confa bene a Joker ed Harley Quinn (credo almeno, non essendo un gran fan di batman). Spero di riuscire a vedere prossimamente anche la parte più, come dire, eccentrica di Bokuto. Aspettiamo con ansia il prossimo capitolo e speriamo Yaku non si faccia infinocchiare, se no nom ci resterà che affidarci a Daichi.

Nuovo recensore
10/06/17, ore 17:26

Hei hei hei, cara Nanas! ❀
Eccomi un’altra volta a recensire questa meravigliosa storia anche se, certo, ormai avrai appurato che la puntualità non è esattamente il mio forte (…). Ma hei!, spero apprezzerai comunque la sincera volontà di lasciarti per iscritto un commento riguardo anche quest’ultimo capitolo che hai pubblicato. Tanto meglio tardi che mai, vero? Vero?
... ... (...) Sappi che prenderò il tuo silenzio come una risposta affermativa, quindi possiamo cominciare.
Vedo con piacere che finalmente, coccio dopo coccio, sta iniziando a costruirsi la vera e fitta trama che si articola dietro l’iniziale parvenza che ci hanno suggerito i primi capitoli: crimini irrisolti, colpevoli incerti, piste false o irrintracciabili e l’acqua alla gola a causa delle scarse tempistiche per ottenere informazioni che sembrano ora risolversi invece in nuove testimonianze, indizi più dettagliati, poche ma fondamentali conferme a indirizzare le riflessioni del commissariato e del cavaliere oscuro in sentieri a conti fatti più certi e scanditi, ma proporzionalmente più impervi e inattesi di quanto avessero anche solo inconsciamente sperato di non imbattersi. «𝑳𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒊 𝒉𝒂 𝒅𝒂𝒕𝒐 𝑩𝒂𝒕𝒎𝒂𝒏 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒓𝒆𝒛𝒊𝒐𝒔𝒆, 𝒎𝒂 𝒑𝒖𝒓𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒊 𝒓𝒆𝒏𝒅𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒍 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐 𝒑𝒊ù 𝒇𝒂𝒄𝒊𝒍𝒆.» Come difatti lo stesso Commissario Yaku intende rimarcare, tra il tedio del freddo pungente delle notti dicembrine trascorse sul tetto della struttura a ricevere da Batman, in quella sede d’incontro così scomoda ed inusuale, le informazioni necessarie a portare avanti il caso e la sconfortante consapevolezza che le notizie in loro possesso oramai traccino un percorso abbastanza chiaro da seguire, quanto chiaro è il reale pericolo al quale conduce.
(«𝑬𝒅 𝒂𝒏𝒛𝒊, 𝒔𝒆 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒍’𝒊𝒑𝒐𝒕𝒆𝒔𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒂 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒄𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝑱𝒐𝒌𝒆𝒓 𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒂𝒏𝒏𝒂𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒊ù 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒐.») Ed è proprio in questo continuo evolversi della trama che non tradisci difatti la tua capacità di non trascurare alcun aspetto di ciò che stai portando avanti, né sull’aspetto contenutistico, sul quale ti stai concentrando attualmente, né tuttavia sulla caratterizzazione dei personaggi dei quali, passo dopo passo, conosciamo anzi sfaccettature e minuziosità sempre più particolari. Come il motivo per il quale il Commissario Yaku, noto anche attraverso i capitoli precedenti, sia estremamente refrattario ad una conoscenza troppo personale degli informatori ai quali si rivolgono per agevolare le indagini, all’idea che l’intero commissariato abbia una immagine ben definita di Satori Tendou, alla volontà che l’Ispettore Iwaizumi gli riveli l’identità della persona alla quale si appella con così tanta frequenza e sicurezza per ottenere indizi validi. Eppure a tradire la sua professionalità è l’aspetto così tipicamente umano che accomuna qualsiasi persona al mondo, la necessità inconscia di associare un volto, una voce, e se possibile anche un nome alle persone con le quali si è in contatto, e che in un istante di naturalezza e confidenzialità con il suo interlocutore dà voce alla curiosità che attanaglia inconsapevolmente i suoi pensieri, il suo immaginario e la sua istintiva necessità di qualche certezza in più.
Tuttavia è esattamente lì, in quel momento preciso, che si comprende quanto una vita dedita alla giustizia e alla difesa di una intera città ponga dei limiti e delle restrizioni alle quali un comune cittadino (e non chi si addossa sulle spalle il solido onere di difenderlo) è completamente estraneo: il pericolo di esporre sé stessi e chi collabora ad una realtà troppo critica e minacciosa da affrontare del tutto disarmati, senza schermi protettivi, senza veli a celare l’identità di qualcuno che potrebbe improvvisamente risultare estremamente scomodo e indesiderato agli occhi di chi complotta contro l’equilibrio della serenità cittadina. E ne è un esempio lampante l’esperienza personale vissuta dallo stesso Commissario Yaku, circa dieci anni prima, quando una esposizione azzardata ed un malcelato entusiasmo nell’essere utili alla giustizia, accompagnati da una marcata inesperienza iniziale, sono stati motivo di cicatrici emotive ancora non rimarginate e lo spegnersi di una vita davvero troppo giovane ed ingenua per capire la reale crudeltà che governa i meccanismi del mondo. O quantomeno, quelli di Gotham.
Credo sia un espediente sinceramente ben riuscito ed inserito perfettamente nell’ambito della caratterizzazione di alcuni aspetti specifici del Commissario Yaku, così come la scelta proprio del personaggio di Haiba Lev ad interpretare un tale ruolo, di certo assai importante e delicato in rapporto con la persona di Yaku.
Ma quando sembra che la tensione si stia facendo troppo fitta ecco che arrivano i commenti del tutto illeggibili, ed in un certo senso anche fuori luogo (…), di Ushijima e l’esuberanza giovanile del suo sottoposto Goshiki che stemperano la consapevolezza asfissiante dei pesi a gravare sulle spalle di Yaku Morisuke, e che ci riportano ad una scena esilarante del secondo capitolo che credo chiunque abbia letto questa serie avrà difficoltà a dimenticare. Perché in un contesto intriso di criminalità e mistero, vittime e carnefici, insidie e dolenti verità, bere il vino in maniera corretta è di fondamentale importanza. Naturalmente. Ma ancora più importante è l’offesa recata da una tale affermazione, che Ushijima ad essere sinceri non sembra proprio intenzionato ad accantonare. Non penso riuscirò mai ad andare avanti dopo quell’episodio (…), ma insomma, adesso le cose si fanno ancora più interessanti perché non solo abbiamo avuto ulteriori specificazioni della psicologia dei personaggi, ma ne sono addirittura stati inseriti dei nuovi ai quali non era stato dato spazio in precedenza, ma che si sono comunque rivelati validi e preziosi per lo sviluppo della vicenda. Ad esempio, il personaggio con «𝐪𝐮𝐞𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐟𝐮𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐫𝐨𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐧𝐞𝐦𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐡𝐢 𝐝𝐚 𝐠𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐨𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐢𝐧 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨, 𝐮𝐧𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐟𝐟𝐚𝐫𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐨. », il caro Hanamaki Takahiro che senza neanche avere detto ancora neanche una battuta sembra mettere in una posizione estremamente contraddittoria ciò che si impone razionalmente di pensare il Commissario Yaku, e le libere associazioni istintive che la sua mente gli propone dinanzi ad una personalità tanto fuori dalle righe come quella del portavoce di Oikawa. Si vede che nemmeno le varietà che offre la città di Gotham sono abbastanza da eliminare i pregiudizi inconsci dalla mente delle persone, anche da una mente corretta e leale come quella di Yaku. Una diversità da cui rimanere incondizionatamente ipnotizzati, a volte in maniera confusa come per quanto riguarda il Commissario, a volte in maniera interessata ed attratta come per il poliziotto Matsukawa Issei, che non ci ha risparmiato dei meravigliosi e vaghi scambi di detto e non detto con Takahiro che delineano quella complicità tipica del loro rapporto anche nella stessa serie animata, e che in un certo senso sei riuscita benissimo a riportare anche in questa fanfiction.
E insomma, dopo avere rincuorato l’animo afflitto di Yaku all’idea che Iwaizumi potesse scambiarsi informazioni con una persona così atipica a confronto con la comune semplicità dell’Ispettore, e dopo averlo intortato in un bellissimo gioco di parole tra lecito e legale, peculiare di chi è troppo furbo per non sapere misurare sapientemente ogni singolo vocabolo che utilizza e giocarlo a suo vantaggio, grazie all’intervento del falso interrogato siamo arrivati alla conclusione e alla conferma definitiva che sì, Joker è effettivamente artefice di ciò che sta scombussolando l’ordine cittadino, ma non è il solo ad operare. Il che apre inevitabilmente nuove piste, nuovi colpevoli da catturare e il bisogno indispensabile di nuove testimonianze ed indizi da reperire per avere una visione più ampia del contesto e di chi, o cosa, bisogna andare a cercare con l’accorta attenzione al fatto che, c’entrando Joker, non si tratterà di certo di un caso sbrigativo e semplice da risolvere. ( «𝑺𝒐𝒍𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 è 𝒄𝒆𝒓𝒕𝒂: 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 è 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒂 𝒂 𝑮𝒐𝒕𝒉𝒂𝒎, è 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉é 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒂 𝒄𝒆𝒓𝒄𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒕à. 𝑬𝒅 𝒊𝒏𝒅𝒊𝒑𝒆𝒏𝒅𝒆𝒏𝒕𝒆𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒅𝒂 𝒄𝒉𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒊𝒏𝒗𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂, 𝒗𝒊 è 𝒅𝒊 𝒄𝒆𝒓𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒊 𝒔𝒊𝒂 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒑𝒊ù 𝒅𝒂 𝒔𝒄𝒂𝒗𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒂𝒗𝒆𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂𝒕𝒐.» ) Ed il tempo stringe, le elezioni si avvicinano e Gotham rischia di inimicarsi ancora di più una serpe che attende il suo giudizio in cella senza valide ragioni, lasciando invece i veri criminali a complottare liberamente contro la città ed i suoi abitanti. Naturalmente non è molto confortante che la polizia di Gotham si perda in chiacchiericci allusivi con i portavoce degli informatori e si prometta appuntamenti futuri mentre le lancette dell’orologio ticchettano verso la scadenza dei termini entro i quali risolvere il caso, ma sono abbastanza sicura che almeno Yaku e Iwaizumi sapranno riconoscere le priorità. (…) -Ride- E niente insomma, Hanamaki mi è piaciuto tantissimo sia sull’aspetto psicologico ed i tratti qualificativi caratteriali che gli hai attribuito, sia alla sua apparenza fisica che naturalmente hai forgiato anche considerando l’ambiente in cui ufficialmente lavora. Hai fatto un super lavorone nel risaltare il suo personaggio anche nella piccola comparsa che per ora sembra l’unica occasione in cui lo vedremo, ma ammetto che mi ha intrigato tantissimo e che, ancora una volta, hai dimostrato di saperti destreggiare tra tantissimi personaggi e tantissimi caratteri diversi, senza perdere credibilità, fedeltà e continuità nella trama delle vicende di Gotham. Sei veramente bravissima e non vedo l’ora di proseguire con la lettura del prossimo capitolo, quando lo pubblicherai! Anche perché da quel che ho capito vedremo finalmente la comparsa di due micetti che stiamo aspettando da mesi, e fremo dall’entusiasmo di vedere la tua interpretazione dei loro caratteri e ruoli inseriti in questo particolare contesto! Ahhhh! ♥
Un fortissimo abbraccio dolce Nanas, ci becchiamo presto al prossimo capitolo! Continua così! ;///;)

Black_Sun97
(Recensione modificata il 10/06/2017 - 05:37 pm)

Recensore Veterano
01/06/17, ore 22:20

Allora, innanzitutto voglio immediatamente il tuo indirizzo di casa perché io ti ucciderò se al prossimo capitolo non inserisci Kuroo e Kenma! E poi.... Mi hai spezzato il cuoricino inserendo quel piccolo e per molti insulso dettaglio: "Lev Haiba. Vittima" Okay, io non sono una grande fan di Lev, ma amo molto Yaku è da un po' di tempo li shippo davvero tantissimo! Quindi comprenderai il mio cuoricino spezzato, giusto?!
Però! (Si c'è un però)
Tu mi servi viva!
Perché devo assolutamente sapere che ruolo hanno i miei due piccioncini picciotti in questa storia (si io sono Allocca e ancora non ho capito che ruolo abbiano anche se mi sono fatta un'idea mooooolto vaga). Quindi.... Aggiorna presto ti prego! *Immagina che sia scritto in grassetto e a caratteri grandi*
Alla prossima!

Nuovo recensore

Buon pomeriggio, dolce Nanas!♚
Eccomi qui, finalmente direi, pronta a commentare sotto questo quarto capitolo e carica più che mai. Certo, ammetto sotto voce di essere in lievissimo ritardo (… uhm…) rispetto alla sua effettiva pubblicazione, ma spero con il cuore che venga comunque apprezzato poiché ci tengo davvero tantissimo a farti conoscere la mia sincera opinione al riguardo. Anche perché lo sai, mi piaci tantissimo come autrice e la complessità di questa storia è senza dubbio degna di nota, quindi non potrei che essere estremamente felice di poterti lasciare un commento! Innanzitutto, difatti, vorrei iniziare ricordandoti quanto io nutra un debole spassionato verso la minuziosità con la quale curi le descrizioni degli ambienti: è incredibile come tu sia effettivamente in grado di permettere a chi legge di prefigurare mentalmente tutti i più piccoli dettagli di ciò che circonda i personaggi, l’atmosfera nella quale sono inseriti, i profumi, le sensazioni, i colori. Come se tutto fosse vivo e reale davanti ai tuoi occhi e ci si trovasse in prima persona ad essere protagonisti di quel contesto, in questa casistica precisa nei dintorni della sfarzosa Residenza Sawamura, all’interno della quale siamo arrivati grazie al potentissimo motore Vauxhall/GM da 5,0 litri della nostra amata batmobile che, naturalmente, è una specificazione davvero non trascurabil—ahhh, ma quanto sei pignola! -Ride- Ma comunque, digressioni a parte, rimarco quanto tu sia davvero molto brava nelle descrizioni dei precisi contesti in cui ambienti ogni capitolo, ma a conti fatti, in certe occasioni, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: non nego infatti che questa stesura è stata un pelino più pesante nella lettura rispetto a quelle che hai pubblicato precedentemente, proprio a causa del (forse) eccessivo dilungarsi in alcuni periodi che sarebbero potuti essere omessi senza ledere affatto alla comprensione e alla completezza della restante descrizione alla quale ti sei dedicata. Non che rappresenti chissà quale impedimento nel portare avanti la lettura, anzi, ma ho avuto modo di dilettarmi nei tuoi precedenti capitoli con un pizzico di facilità in più rispetto a questo e credo che, per l’imminente futuro, magari potresti cercare di buttare un occhio su questo particolare che di certo rimane abbastanza insignificante rispetto a tutte le altre qualità sulle quali si forgia questa storia, ma che se curato ulteriormente immagino possa solamente garantire una piacevolezza ancora maggiore per chi legge. Detto questo, entrare nella batcaverna è stata una emozione unica perché mi ha fatto trovare effettivo riscontro in tutte le immagini che ho potuto vedere nel corso degli anni tra i vari videogiochi ed i film, ed immaginare questa volta la semplicità di Daichi Sawamura dietro il mistero di quella maschera ha contorniato tutta la scena con una dolcezza ed una tenerezza che forse non dovrei provare nei confronti del Cavaliere Oscuro, sai. Difensore di Gotham. Tenebroso e misterioso. Evanescente. E invece niente, se sotto quel costume c’è Daichi diciamo che la peculiare imperturbabilità di Batman nella mia mente viene un attimo sfasata da quegli occhioni nocciola e quei capelli corti e spessi e quell’espressione così fondamentalmente pacata, rassicurante e bonaria che lo contraddistingue ma ok ce la posso fare. Anche se il vero signorino che perde credibilità in questo capitolo siamo tutti perfettamente consapevoli non sia Batman, ma il suo delizioso braccio destro con quel ciuffetto ossigenato da polletto che si staglia tra le ciocche castane con una fierezza quasi imbarazzante. Nishinoya Yuu, alias Robin, alias la cosa più carina di questo pianeta. La sua freschezza tipica della gioventù adolescenziale, la sua estrema curiosità, la sua indomabile energia che è impossibile trattenere in quei pochi centimetri di ragazzino che la custodisce, la sua sete di giustizia e di essere attivamente partecipe alla protezione dei suoi concittadini--- tutto questo contribuisce non solo a rendere il personaggio estremamente fedele ai tratti qualificanti che lo caratterizzano, ma anche a inserirlo perfettamente nel ruolo di un Robin leale e devoto alla sua città, ai corretti principi che la governano e all’eroe con il quale cerca di farli rispettare nel silenzio e nell’oscurità della notte. Certo, un eroe che dovrebbe modernizzarsi e aprire le porte di casa sua a più gente visto che il Sindaco sembra fargli una pista su questo aspetto. Circensi. Senza tetto. Elefanti. E probabilmente un defibrillatore per Asahi, ma insomma sì Daichi sei così antiquato e noioso, ed anche piuttosto egoista. Non pensi a tutte le cose divertenti che potresti dare a Noya la possibilità di raccontare ai suoi compagnetti di classe? E invece niente, sempre tutto spento? Sempre tutto buio? Questa è una discussione davvero molto importante che dovranno affrontare seriamente prima o poi, me lo sento nel cuore. Ma per adesso ci chiudiamo un occhio, visto che il piccolo esperto nelle arti marziali l’indomani ha scuola e deve andare a riposare. Ed Asahi, ahhh Asahi! Trovo perfetta la scelta di fare ricoprire a lui il delicato ruolo di Alfred, sia per il temperamento composto e l’educazione che lo contraddistinguono, sia naturalmente per tutto l’intreccio di rapporti che vede lui, Daichi e Nishinoya in un perfetto rapporto confidenziale che li lega alla stregua di una piccola famiglia. Così come di fatti è familiare l’atmosfera nella quale Daichi desidera Asahi si senta in sua compagnia, che non ritiene opportuno utilizzare alcuna forma di formalità (perdonami il gioco di parole, ah ah) quando si conoscono da così tanto tempo ed i suoi stessi genitori hanno servito precedentemente la famiglia Sawamura. Una scelta oltremodo azzeccata ed anche abbastanza ironica, solo immaginare la pazienza con la quale Asahi deve fronteggiare la scoppiettante euforia di Nishinoya in assenza di Daichi, quotidianamente, mi fa inevitabilmente sorridere. Così come mi ha fatto sorridere, come allo stesso Daichi del resto, l’inserimento di quel breve accenno alla figura del reporter Sugawara che per lui si percepisce sia di fondamentale ed estrema importanza, e spero sinceramente che nei capitoli a seguire avremo modo di entrare veramente in contatto con il suo personaggio e con le sue interazioni con il Cavaliere Oscuro, o semplicemente con Daichi Sawamura.
Ma tornando al filone principale, finalmente in questa stesura iniziamo a capire chi sta dietro ai numerosi crimini per i quali è stata incriminata quella povera anima di Serpe (…), che per ora credo ancora soggiorni dietro le sbarre del manicomio di Arkham ponderando su quanto quella situazione sia assolutamente sgradevole e deplorevole. Qualcuno gli risparmi la cella almeno quando non ha fatto nient--- oddio, non che il suo posto non dovrebbe essere lì a conti fatti, ma a Gotham ci sono così tanti criminali che occupare il posto a chi dovrebbe starci dentro in quel determinato periodo mi pare davvero uno spreco assurdo. (…) Ed insomma, vediamo Batman e Robin in azione alla ricerca di testimonianze che possano aiutare il commissario Yaku e l’ispettore Iwaizumi a raccogliere prove sufficienti per scagionare Serpe in quella scarna settimana di tempo che il Sindaco ha concesso prima delle elezioni, ed è stato molto simpatico confrontare la differenza dei due nel fronteggiare il rapporto con i testimoni. Robin sempre così ironico e confortevole, così fresco ed amichevole--- così Nishinoya, fondamentalmente, mentre Batman non sembra volere rinunciare all’aria di mistero che accompagna la sua figura e la profonda professionalità (di certo dovuta anche all’esperienza maggiore) che lo distingue dall’operato di Robin. Ma ciò che conta è che come partner in crime (… o in justice, in questo caso) i loro ingranaggi funzionino perfettamente, e in una notte che tuttavia Robin sperava col cuore si rivelasse assai più avvincente, sono riusciti ad ottenere delle informazioni preziosissime per lo sviluppo della storia. Delle informazioni che forse avrebbero preferito non ricevere, dei colpevoli che forse non avrebbero voluto ricollegare al caso. Eppure sono lì, sono proprio loro, con ‘’ quella sanguinosa, grossa risata dipinta sui loro volti di marmo bianco ‘’ che non lascia esitazioni sui volti ai quali accostare una simile descrizione. E tutto d’un tratto l’atmosfera diventa improvvisamente più pesante e più fitta, la tensione che fende l’aria come un coltello e la consapevolezza della complessa gravità che potrebbe in realtà celarsi dietro i crimini dell’ultima settimana a Gotham City che pare attanagliare i pensieri del Cavaliere Oscuro, e trovare l’urgenza di essere comunicata il più in fretta possibile ai responsabili del commissariato. Mentre Robin, mi pare più che lecito tra l’altro, preferisce dedicarsi a cose assai più importanti a questo punto della situazione, come giocare a Call of Duty. Ahhh, i giovani d’oggi. -cit
Ma ecco, adesso che iniziamo a carpire i veri colpevoli la storia inizia a diventare decisamente più curiosa ed avvincente, perché nessuno sa e mai saprà cosa aspettarsi da delle menti criminali come quelle oramai incriminate degli ultimi reati commessi in città. E che molto probabilmente, conoscendo i personaggi, non saranno altro che il preludio di un qualcosa di ancora più inquietante ed agghiacciante che manovra i complessi meccanismi di quella psiche tanto instabile quanto geniale del proprietario di quella risata sanguinosa.
Sono davvero curiosissima di sapere come proseguirà la vicenda perché ad ogni nuovo personaggio presentato, ogni indizio rivalutato, ogni indagine e considerazione sul caso, sembra tutto procedere in un climax di colpi di scena ed azione che delinea l’appassionante trama che hai costruito per la tua fanfiction, anche se rivolgermi ad un capolavoro del genere con questo nome mi fa sentire male con me stessa. (…)
Spero di potermi fare sentire il prima possibile con il prossimo capitolo che pubblicherai, e rinnovo ancora i miei più grandi complimenti per l’inventiva, la bravura e la cura con la quale hai raccontato questi episodi.
Sei veramente fonte di grande ispirazione e di esempio per chi vuole approcciarsi alla scrittura, e spero con tutto il cuore che continuerai a pubblicare questo splendido lavoro consapevole delle tue qualità e del tuo talento.
Ti auguro una buona serata e aspetto il prossimo aggiornamento, un grande abbraccio e continua così! ♥
Black_Sun97
(Recensione modificata il 31/05/2017 - 11:41 pm)

Recensore Veterano

Oddio.... Oddio.... Oddio.... Io voglio il prossimo capitolo.... Cioè, voglio vedere assolutamente Kuroo e Kenma! Questa fanfiction mi piace sempre di più comunque! Adoro Noya versione Robin (qualcosa a proposito di Batman la so, non sono poi così ignorante in materia!) Vabbè, Yuu sta bene in qualsiasi ruolo, ma i ragazzini chiacchieroni gli riescono in modo particolare (chissà perché poi). Se recensisco ogni capitolo è perché odio vedere un lavoro così ben fatto buttato all'aria, ogni capitolo è davvero stupendo. Le descrizioni, le ambientazioni, non è mica facile riuscire a scrivere una fanfiction AU! E credimi, ci riesci benissimo!
Alla prossima
Unamoresolitario!
(Se posso dare un consiglio però, forse dovresti ingrandire un po' le scritte. Io che sono astigmatica ho difficoltà a leggere)
(Recensione modificata il 13/05/2017 - 12:36 pm)

Recensore Veterano
18/04/17, ore 11:19

Daichi è Batman... Daichi è Batman... Batman non è Kuroko come mi ero immaginata....non avevo preso nemmeno in considerazione il fatto che Daichi potesse comparire all'interno della storia (non hai letto la descrizione?! C'è scritto chiaramente "DaiSuga"!) Ahhh coscienza, fa silenzio! Tsutomu è sempre il solito, anche qua vuole rubare il posto a Ushijima, questo dettaglio mi ha fatto ridere! La mia recensione è arrivata in ritardo stavolta, ho avuto un po' da fare! Sono contenta che qualcuno a parte me abbia recensito lasciandoti una recensione nella lunga!
Ci vediamo alla prossima!

Nuovo recensore
09/04/17, ore 23:06

Hei Nanas! ❁ ✾ ✽
Eccomi che arrivo a commentare la tua meravigliosa storia direttamente dal terzo capitolo, perché sì.
Perché sono una persona a cui non piace conformarsi a quanto pare, perché commentare qui fin dal primo capitolo sarebbe naturalmente stata una scelta troppo scontata. Naturalmente. (…)
Ma insomma, a questo punto pensavo fosse doveroso renderti concretamente consapevole di quanto questa fanfiction –termine che davvero è lungi dalla portata di quello che hai prodotto e che stai pubblicando, ma ufficialmente purtroppo non posso riferirmi al tuo lavoro in maniera differente–, a mio personale parere ma credo anche secondo il parere di chiunque si soffermi anche solo per un attimo a leggere i capitoli, sia sinceramente un lavoro degno di riconoscimenti e di apprezzamento sia sul piano prettamente contenutistico, per l’originalità e l’inventiva che domina ogni capitolo e ogni singolo susseguirsi degli eventi della narrazione, sia a livello dell’impegno con il quale ti sei dilettata nel trascrivere con costanza un racconto così lungo e articolato, privo di punti morti e di certo capace di mantenere attiva l’attenzione del lettore durante tutto il corso della lettura.
Difatti, vorrei iniziare facendoti i miei più sinceri complimenti sul tuo peculiare stile di scrittura e sulla maniera nella quale scegli di strutturare i capitoli: credo sia difficile al giorno d’oggi trovare persone che ancora prediligono una formalità stilistica così ricercata, particolare e preziosa nella scelta dei termini seppure assolutamente fluida e scorrevole nell’andare avanti con i periodi. La tua scrittura pare coinvolgere ineluttabilmente il lettore quando decide di affrontarla, è difficile non entrare in un contatto quasi corporeo con ciò che stai raccontando e con le atmosfere che scegli di suggerire, le ambientazioni, le descrizioni dei luoghi fisici che ti cimenti a riportare accuratamente ogni qualvolta la scena cambi panorama– come se quella trascrizione minuziosa dei dettagli, dei colori, dei profumi, di tutto ciò che concerne e caratterizza un ambiente sia davvero in grado di trasportare chi legge all’interno di quella precisa ambientazione, guardandosi attorno con gli occhi accorti dei protagonisti che prendono parte al capitolo in questione. Trovo sia un elemento fondamentale ed essenziale per entrare in sincera confidenza e familiarità con una storia, avere una percezione quasi concreta del contesto in cui si svolgono gli eventi che porta di certo ad una comprensione ed un coinvolgimento nettamente maggiore e che tu, nel tuo ammirevole modo di scrivere, permetti che accada senza troppe difficoltà. Sei bravissima nelle descrizioni più minuziose, nel rendere partecipe il lettore quasi fosse uno spettatore fisico degli eventi– e, naturalmente, anche in un altro aspetto che definirei fondamentalmente il più importante, ovvero la resa fedele della psicologia dei personaggi che hai inserito. In questo capitolo in particolare vediamo il proseguo delle avventure di tre personaggi assai rilevanti e già presentati precedentemente, quali l’Ispettore Iwaizumi, il Commissario Yaku e il Capo Sovrintendente Ushijima, insieme alla comparsa di quello che a conti fatti dovrebbe essere il pilastro principale della storia: Batman, alias Sawamura Daichi. Innanzitutto direi che la scelta di rivedere nel personaggio di Batman alcuni tratti della figura di Daichi la trovo assolutamente attenta e azzeccata, a cominciare dalla sua profonda umanità e la sua figura di stabilità e supporto che si contrappone alla solennità e l’austerità che in certe occasioni abbiamo visto accompagnare Daichi anche nel suo semplice ruolo di giocatore all’interno di una squadra di pallavolo (…).
Sebbene per adesso abbiamo visto la sua fugace comparsa solo a fine capitolo, attraverso il famoso segnale luminoso proiettato nel cielo che il nostro Batman recepisce e che si affretta a raggiungere, sono certa che nel succedersi della storia avremo un’analisi psicologica molto più dettagliata e profonda che ci permetterà di cogliere ancora meglio i motivi per cui hai scelto proprio Sawamura per ricoprire questo ruolo determinato. Ma c’è da dire che, anche in queste poche righe di presentazione e poche parole scambiate, Daichi/Batman ha fatto indubbiamente la sua apparizione trionfante nella maniera più classica e nel contempo più giusta nella quale potesse avvenire ad onor della concezione che tutti oramai possediamo del misterioso cavaliere oscuro.
D’altra parte invece, là dove un personaggio esordisce con la sua prima comparsa, troviamo i succitati Ushijima, Iwaizumi e Yaku che proseguono con il loro caso determinati e dediti così come solo i veri poliziotti di Gotham sanno essere. Yaku penso sia letteralmente un piccolo capolavoro nel modo in cui l’hai reso e nel ruolo che hai scelto di fargli ricoprire; siamo tutti d’accordo che, anche se siamo solo all’inizio, questo personaggio continuando di questo passo non arriverà a metà storia senza affrontare un esaurimento nervoso aggravato tra le persone –o meglio, i criminali– con cui necessita di avere contatti e per le varie difficoltà che il suo lavoro comporta, come ad esempio ritrovarsi con l’acqua alla gola per la concessione di una tempistica oltremodo scarna e opprimente per risolvere un caso del quale non si hanno fondamentalmente prove sufficienti nemmeno per tracciare l’accenno di una pista, o almeno, le uniche testimonianze di cui usufruire sembrano imboccare una strada lungi dalla verità. Eppure Yaku è così pacato, così composto e forse perché semplicemente abituato ad una tale routine che sembra affrontare il tutto con una professionalità ed un pragmatismo non indifferente, dimostrandosi così meritevole dell’importante ruolo e punto di riferimento che ricopre all’interno del commissariato. D’altra parte Iwaizumi è palese si caratterizzi di un temperamento assai più impulsivo e meno propenso a conformarsi del tutto con l’estraneità ed il distacco che richiede il ruolo di ispettore, così come vediamo nel suo primo approccio scettico alla figura di Batman!, ove non si capacita razionalmente di come Batman possa ‘’ occuparsi da solo di ciò che decine di uomini stanno trovando difficoltà a controllare ‘’, sebbene si impegni a mantenere il suo profilo professionale come accade invece con King nel capitolo precedente, nonostante la loro conoscenza passata ed amicale. Ed anche in questo caso non si può che approvare il ruolo di difensore attivo della giustizia che gli hai attribuito, conoscendo già il grande senso di sportività e onestà che caratterizza Iwaizumi, e la sua figura fondamentalmente ancora quasi da apprendista davanti ad una personalità macchiata di più esperienze solcate profonde sulla schiena come testimonianze della sua carriera, come quella del Commissario Yaku. Ushijima invece è stato una vera e propria sorpresa piacevole, un personaggio che non prende spesso parte ai favoritismi delle persone per il suo carattere di base illeggibile ed imperturbabile, e che qui invece diviene uno dei protagonisti principali del racconto per il determinante contributo che offre alle indagini– e motivo di ispirazione ed impegno per i suoi giovani subordinati, quali ad esempio Tsutomu Goshiki che nella sua più grande ed entusiastica aspirazione ambisce ad una carriera rilevante e soddisfacente come quella di Ushijima, se non addirittura di più. Ed in generale il Commissariato sembra trasudare Shiratorizawa – e talvolta di poca professionalità (…)– da tutti i pori, dal momento che hai inserito, anche se in ruoli più marginali ma comunque decisamente adatti, altri personaggi quali ad esempio Semi Eita e Satori Tendou, per il quale spezzo una lancia a tuo favore ancora una volta per aver fatto trasparire la sua particolare… stravaganza psicologica anche nel semplice accennare al fatto sia finito dietro le sbarre per avere infilato nel trita carte documenti inerenti ad un nuovo caso su cui lavorare, per mera e sincera noia. E poi ti chiedi perché Yaku ha bisogno di una vacanza.
Ma in tutto ciò, davanti ad una stretta di mano che è preludio di una approvata collaborazione tra la giustizia ufficiale di Gotham e l’austero Cavaliere Oscuro, aspetto con ansia la pubblicazione del prossimo capitolo con grandi aspettative e tantissimo desiderio di leggere il continuo di questo racconto avvincente.
Rinnovo ancora tantissimi complimenti, e spero non perderai l’entusiasmo di pubblicare questo bellissimo lavoro nella sua complessità di sviluppo della trama e nel suo generoso offrirci un nuovo modo di interpretare e comprendere la molteplicità dei personaggi che hai inserito, alcuni dei quali non vedo sinceramente l’ora di vedere finalmente all’opera nell’enigmatico panorama di Gotham.
Alla prossima pubblicazione! ✽
Black_Sun97

Recensore Veterano

Ed eccomi tornata con una nuova recensione! Mi meraviglio di come sia stata solo io a recensire per il momento! È una storia davvero bellissima e il modo di scrivere è straordinario! Oikawa 😍 Io amo la IwaOi e vederli anche solo conversare mi fa sclerare .... Troppo anche... Ho capito pienamente il rapporto tra i due nella Fanfiction e non ho capito bene se ci sarà uno sviluppo ~IO SPERO DI SI!~ ma mi piace come sono risultati! IO VOGLIO VEDERE KUROO E KENMA! Li aspetto con impazienza!
Alla prossima!

Recensore Veterano
19/03/17, ore 11:18

Wow! La tua storia è davvero fantastica! Okay, io non sono un'appassionata di Batman, o meglio non ho mai letto i fumetti o visto i film, se lo facessi sono sicura che mi piacerebbero molto! Ma comunque posso dare un giudizio sul tuo stile di scrittura che è assolutamente bellissimo! Ho immaginato alla perfezione tutti i luoghi descritti e anche le semplici azioni. È bello vedere che hai inserito un personaggio che compare solo nel manga! Scusa la recensione corta di solito sono più lunghe!
Alla prossima,
Unamoresolitario! (Nome deprimente, lo so😒)

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