Recensioni per
Leo (Io non ho finito)
di Civaghina

Questa storia ha ottenuto 118 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
24/09/17, ore 14:26

Mary continua presto è stupendo bellissimo lo adoro troppo...
😍😍😍

Nuovo recensore
16/09/17, ore 16:16

"Beccarmi il cancro"...Leo sa essere davvero spiazzante, sembra che ne parli come se si fosse beccato un raffreddore, come se l'essere ironico sulla questione la rimpicciolisse ad un "intoppo" nella competizione con i suoi ipotetici rivali in amore. Eppure è sempre così leale nel parlare delle cose, senza timore di chiamarle con il proprio nome che lo sappiamo non stia sminuendo il problema ma avvolgendolo nel suo linguaggio, capisco però la perplessità dei suoi interlocutori.
Mi aspettavo il commiato da Mattia come un momento triste proprio perché l'ennesima "parentesi di vita vara" stava lasciando indietro, ancora una volta, il nostro Leoncino, ed invece la commozione l'ho ritrovata tra le righe di un tono scherzoso e nelle corde di due ragazzini della loro età.
Adoro poi ritrovare l'origine di quei piccoli dettagli che, nel momento in cui vengono svelati, ti rendi conto di quanto ti siano rimasti impressi nella mente perché famigliari ed appartenenti al mondo ed alla gestualità dei personaggi! Quante volte abbiamo visto quella pallina da tennis tra le mani di Leo nei momenti di stress o di svago?
Sento miei il gusto della libertà e la riappropriazione degli spazi in conflitto con il senso di solitudine e di noia, mi piace come i sentimenti convivono in lui anche se in contrasto; Leo è così complesso che paradossalmente è più semplice capirlo!
Le visite ai suoi braccialetti bianchi hanno sempre una nota poetica, anche se i bambini sono inquieti, se lui non si rasserena e persino se nei suoi pensieri più intimi c'è la parola "sega"! La riflessione circa la scelta di aver rifiutato la preservazione della sua fertilità non solo è in linea con il suo modo d'essere, ma anche con il pensiero d'invincibilità che deve esserci alla sua età! Per un sedicenne è già abbastanza "matura" la consapevolezza di voler essere padre in futuro, ma non si può di certo pretendere che possa accettare la possibilità che ciò non possa avvenire "normalmente". La tenerezza del pensiero rivolto a quella bambina alla quale darebbe il nome di sua madre, viene sconvolto dalla prospettiva terrificante di non arrivare nemmeno all'età "utile" per desiderare un figlio! È sempre un po' una montagna russa leggerti...fai sorridere e fai piangere a distanza di due frasi. Certo è che la consapevolezza che il suo Leoncino arriverà ben prima del suo desiderio, rincuora e rende più leggera la profondità di un argomento così delicato.
E mi piace come sei passata dai piccoli appena nati, a quelli che ancora devono arrivare, da Rocco ai bambini nella ludoteca...di tutti loro hai mantenuto la forza vitale che inevitabilmente circonda ed avvolge Leo. Non importa quanto sia arrabbiato o nervoso, si sente che alla fine riesce sempre a rubarne un po' di quella forza vitale!
Giulia. Non ha alcuna responsabilità per il suo ritardo, ma nell'attenderla ho provato la stessa stizza che mi ha assalita per anni ad aspettare un perenne ritardatario! Quando il desiderio è tanto ed il tempo è poco, ogni minuto andato è un minuto sprecato. La capisco perfettamente l'unqueitudine del nostro Leoncino, soprattutto quando Giulia non riesce a dissimulare ciò che è successo, facendo temere a lui, e anche a noi, il "peggio". Leo è davvero incalzante, quasi esasperante, quando si tratta di sapere una verità anche dolorosa ma poi nessuno lo batte nel fingere per proteggere! Due pesi e due misure, ma lui è fatto così ed in fondo è uno dei suoi tratti più rappresentativi!
La vera delusione però è Daniele, non tanto perché ci abbia provato con la ragazza del Leone, ma perché ha atteso il momento in cui il Leone è in gabbia ferito. A volte il tradimento di un amico è peggiore di quello di un amore e in questo caso "l'amico" è proprio un vigliacco!
Il pugno non è stata una sorpresa, le cure complici di Ester nemmeno, così come sai rendere sempre perfettamente puntuale la Lisandri in ogni sua manifestazione.
La chiusura del capitolo è stata la botta finale...ogni volta che la rileggo mi si forma un nodo alla gola e non c'è bisogno di ulteriori parole...
Solo un'ultima cosa vorrei dire a Leo: "...Cause I could use some friends for a change. And some nights, I’m scared you’ll forget me again. Some nights, I always win, I always win…" ...nessuno ti dimenticherà ed arriveranno amici veri con i quali compirai grandiosi cambiamenti, perché alla fine tu vinci sempre!

Nuovo recensore
16/09/17, ore 15:02

Inutile ribadirti quanto i tuoi racconti rispecchino la realtà e quanto ti facciano vivere quelle stesse emozioni nel momento stesso della lettura. Hai descritto la figura della mamma come quella della "Mamma" per eccellenza! Una persona che nonostante il proprio dolore, la propria sofferenza, antepone a tutto questo la felicità dei figli in cui persino un loro mal di gola prende più importanza rispetto alla sua malattia evidentemente più grave. Hai trasmesso il messaggio della "Verità" che credo sia indispensabile, che dal male non sempre si scampa ma come spesso tu hai citato nel racconto per bocca di altri personaggi, puoi scegliere come starci in questo dolore. E talvolta ridere resta il rimedio più facile, un messaggio d'amore che seppur in quel momento fittizio, diventa l'unico modo in cui comunichi  all'altro che nonostante tutto, sei felice che ci sia e che quel sorriso serve a chi lo fa' e a chi lo riceve a dare forza per continuare la propria lotta! 

Nuovo recensore
16/09/17, ore 14:12

Un altro capitolo molto bello .
Mi ha ricordato gli ultimi momenti diciamo normali con la mia mamma 😊,quando tutti insieme si "faceva finta"che fosse tutto normale e che i problemi seri fossero un banale mal di gola......e ridere era davvero la nostra carica per andare avanti nonostante tutto. Brava 👍

Recensore Junior
16/09/17, ore 14:06

Che capitolo stupendo troppo peccato che ci sia di mezzo la malattia della mamma altrimenti gli avvenimenti sarebbero perfetti...un bacione Mary!!

Recensore Junior
14/09/17, ore 21:48

Questo capitolo è un mix di emozioni, paure, coraggio, debolezze e amore davvero ben gestito ed equilibrato!
Asia ha meritato questo spazio: per una ragazza della sua età è una situazione davvero ingestibile ma lei si sta dimostrando una vera Leonessa. Molto toccante il parallelo tra l’attesa per Leo e quella per la mamma e, soprattutto, il ricordo del momento in cui ha capito che la mamma non ce l’avrebbe fatta!

Giulia è così tenera e caparbia nel restare nonostante Leo cerchi di scacciarla, nonostante lo veda affrontare i suoi limiti. (Mi chiedo cosa porterà alla loro rottura ma temo che, molto probabilmente, la ragazza non riuscirà ad accettare ulteriori tiri mancini del destino che si è accanito su Leo)

Anche il papà finalmente appare umano ammettendo a sé stesso di non riuscire a veder soffrire il suo bambino. (Un po’ debole, forse, di carattere ma ahinoi lui non è Irene che avrebbe saputo cosa fare o dire a Leo ancor prima che le cose accadessero!)

Voglio farti davvero i complimenti per come riesci ad immedesimarti in Leo: un adolescente che affronta un male terribile. Riesci a descrivere le situazioni senza né edulcorarle e né facendole sfociare nel patetico, semplicemente le descrivi per come sono davvero, senza filtri. (Penso al decorso post-operatorio)
È davvero difficile riuscirci, soprattutto in una storia lunga come la tua ma te la stai cavando alla grande!

Nuovo recensore
13/09/17, ore 20:58

Leggendo le tue storie, per qualche minuto non esiste più nulla intorno a me, vivo tutto - lacrime, paure, sorrisi - come se fossi davvero accanto a Leo. Hai un talento incredibile, complimenti! Bravissima!

Recensore Junior
12/09/17, ore 18:31

Oddio piango davvero ce bellissimo emozionante complimenti mary alla prossima!!! Continua presto!!

Recensore Junior
07/09/17, ore 21:45

Madooo stupendo peccato per leo che è stato con Giulia per l'ultima volta mj dispiace che non si vedranno per un bel po' mi ci sono affezionata ahaha continua presto amo i tuoi capitoli!!

Recensore Junior
01/09/17, ore 13:55

Adoroo questo capitolo è bellissimo un Leo che inizia ad innamorararsi mi ricorda Carmine che fa il fighetto. Ahahah troppo bello continua presto!!

Nuovo recensore
29/08/17, ore 22:07

Sei sempre bravissima, ma credo che questo sia uno dei capitoli in cui più evidentemente sei riuscita a far risaltare le mille sfaccettature del carattere di Leo. Poche volte abbiamo assistito a una girandola di emozioni così contrastanti: domina su tutte, credo, la malinconia... ma c'è l'amicizia, la rabbia, la noia, la sensibilità verso gli altri, la gelosia, la nostalgia, il dolore, la paura. Leo è lineare e complicato allo stesso tempo. C'è tutto, messo insieme con una naturalezza e una scorrevolezza che sono davvero maestria. Complimenti.
Provo un po' a parlare dei vari momenti e di quello che mi hanno suscitato. Molto bella la scena con Matteo e la successiva da solo: è lontano il Leo che esibirà con orgoglio il suo groviglio di fascette rosse chiamandole "gradi" e ne farà il suggello di un'amicizia più forte di tutto, ma qui si vede già intero quello che sarà il leader dei Braccialetti, nella profondità del rapporto verso l'altro (persino un "altro" conosciuto solo per pochi giorni) che, dentro una certa ritrosia nell'esternare i propri sentimenti, è un mix di allegria, ironia e malinconia. E nel nervosismo che cresce si vede che Leo da solo proprio non riesce a stare :)
Tenerissimo il nome della mamma dato a uno dei Braccialetti Bianchi e lui che fantastica di chiamare così una sua ipotetica futura bimba, subito riportato drammaticamente a terra dalla realtà di ciò che sta vivendo: pensare che tra due anni e mezzo sarà davvero padre e non lo può immaginare...
Stupenda Piera che, incurante della giornata "no", lo invita in ludoteca: mi sembra di vederla quando risponde, con l'allegria di un palloncino sgonfiato di colpo, al muro di cinismo e tracotanza di Davide appena arrivato in ospedale. Anche se con Leo c'è decisamente più buon gioco: lui è sempre prontissimo a dimenticare i suoi guai per rendere felice qualcun altro, in questo caso il dolcissimo piccolo Giacomo.
Davvero dura la scena con Giulia: qualcosa mi dice che questo è l'inizio della fine. Leo fa paura quando è arrabbiato così: e vedendo il pugno dato al muro non posso non pensare allo stesso identico gesto quando la Lisandri gli nega il permesso per andare al funerale di Davide.
Quanto alla scena finale con la Lisandri... lascia che mi ci fermi un po', lo sai che io davanti a lei mi sciolgo ;) Che bello, che tenerezza. Nella serie, i pochi momenti in cui è "in borghese" sono, in massima parte, gli stessi in cui emerge, in modo delicato e prepotente insieme, tutta la sua interiorità: le veneziane aperte sui fuochi d'artificio e la carezza a Rocco nella prima serie, Leo addormentato e il dialogo con Rocco nella seconda, i momenti dopo la morte di Nina nella terza. Mi ha sempre colpito il fatto che, mentre Alfredi e il dottor Carlo mantengono sotto il camice l'abbigliamento "normale", lei compaia sempre con il completo verde. E' davvero la sua corazza, la sua difesa, e lo resterà per certi versi anche dopo: quando non ce l'ha, sono davvero i momenti più delicati, più fragili e proprio per questo, quasi sempre, i più nascosti. Me la immagino così anche qui (e infatti Leo non la sente arrivare), nel silenzio di un'ora che per l'ospedale è già notte fonda. Un gesto brevissimo di contatto fisico, per la prima volta diverso da quelli "istituzionali" delle visite, dentro la sollecitudine tutta umana di voler sapere come sta quel ragazzo che domani andrà sotto i ferri, di assicurarsi che sia tranquillo e che riposi. La vista della mano bendata e l'immediata comprensione di quanto è realmente successo nonostante i dinieghi di Leo: qui non c'è solo la diagnosi del medico, ma c'è già tutta intera, per quanto ancora manchevole, ferita e bloccata, quella maternità profonda che più tardi ben conosceremo. E la buonanotte sulla porta, accompagnata da quel cenno di sorriso, è sublime: c'è dentro una tenerezza sconfinata che probabilmente ancora ignora lei stessa. E che però, in qualche strano e confuso modo, non solo non sfugge a Leo, ma gli suscita quella devastante nostalgia della mamma che lo fa crollare. E' davvero struggente, per noi che sappiamo come andranno le cose, pensare a ciò che nessuno dei due ora sa, e cioè che arriverà il momento in cui ognuno sarà per l'altro ciò che più gli manca: un figlio e una madre.
Scusami per la valanga, ma sentivo davvero il bisogno di commentare ogni passaggio - e infatti è per questo che ci ho messo un po' ad arrivare ;) - perché credo che questo sia in assoluto il capitolo più bello che hai scritto finora: c'è dentro, in qualche modo, tutto ciò che sarà Braccialetti Rossi. Grazie :*
(Recensione modificata il 31/08/2017 - 11:59 pm)

Nuovo recensore
26/08/17, ore 13:59

Ciao...complimenti, grandi emozioni e riflessioni anche in questo capitolo! È tutto molto coerente (perfino il perché della pallina da tennis ...), vero e coinvolgente. Aspetto con ansia il seguito...

Nuovo recensore
26/08/17, ore 11:46

E'stato un capitolo di costanti "strette" al cuore, quasi senza nessuna tregua e che in certo senso conservi anche dopo la fine della lettura! Ho percepito la "gabbia" continua in cui Leo si è ritrovato, quella della malinconia seguita poi dalla solitudine data dal distacco con il compagno di stanza, dal cercare un "ristoro" a tutto ciò andando dai braccialetti bianchi che purtroppo non riesce a trovare perchè certi "distacchi" non sono altro che occasioni per rivangare il tuo dolore, far emergere un sentimento che a volte cerchi solo di coprire e
che prima o poi viene fuori e che devi inevitabilmente farci i conti! Quei conti che per Leo arrivano di continuo, fino a far fronte ad un tradimento, quello di un amico, uno dei più duri da mandare giù. E allora capisci che la Bestia ti stà portando via non solo la vita, quella del corpo ma quella che hai costruito fuori e su cui hai fondato la tua esistenza e crolli. E sono crollata anch'io perchè per queste gabbie continue prima o poi ci passiamo tutti. Grazie per averla resa assolutamente reale anche se per certi versi "soffocante di emozioni"

Recensore Junior
25/08/17, ore 17:37

Ma tu sai farmi piangere sempre?? Adoro i tuoi capitoli come sempre bellssimi continua presto ti prego...
Ciao Mary!!

Nuovo recensore
24/08/17, ore 16:08

Ah quel pane e marmellata...così dolce, non solo nel suo sapore, riporta la mente altrove...il non poterlo toccare comunque rende l'inizio giornata di Leo ancor più cupo, come il suo umore!
Ho apprezzato molto la figura di Mr.Simpatia, non per i modi con cui ha assistito il nostro Leoncino, al quale ognuno di noi avrebbe voluto tenere la mano e confortarlo, ma perché rende un ambiente un po' idealizzato, più reale e credibile. D'altronde non tutti i medici provano empatia e non tutti gli infermieri sono cordiali! Ciò non toglie che non sappiano svolgere bene il proprio lavoro ed ho gradito il tuo solito equilibrio nel rendere questo infermiere antipatico al punto giusto senza farlo esagerare o stereotiparlo!
La figura del dottor Alfredi invece è sempre rassicurante, ma anche estremamente professionale: lui bada al benessere emotivo del paziente ma poi è perennemente concentrato sul suo lavoro, ne è completamente assorbito, sento il lavorio della sua mente nel cercare, nel capire, almeno questo è ciò che percepisco di lui e che a volte me lo rende un po' sfuggente.
Se da un lato mi hai resa orgogliosa del comportamento stoico di Leo nell'affrontare questo esame così invasivo e doloroso, dall'altro mi intenerisce il desiderio di avere accanto i SUOI infermieri ed ovviamente la sua mamma; e poi mi fa sorridere come il suo pudore sia ancora un po' infantile, "la mia privacy è salva", adoro che la chiami "privacy", mi sembra un bambino, ahah!
Mi piace che una giornata davvero pesante si risolva bene e che tu abbia dato a Leo la sua giusta dose di cure, di attenzioni, di svago adolescenziale e di zucchero!
È vero che lui "se lo merita sempre", ma questa volta se lo merita davvero in doppia dose!
E quel cornetto che gli ha fatto trovare Matteo al suo ritorno?! Ho amato quel gesto gentile, perché sei fai il bene poi in qualche modo ti ritorna indietro, anche sotto forma di cornetto!