Recensioni per
Leo (Io non ho finito)
di Civaghina

Questa storia ha ottenuto 118 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
28/07/17, ore 00:35

Mi piace moltissimo questa sensibilità profondissima di Leo, che dedica a ciascun membro della sua famiglia uno sguardo attento alle peculiarità di ognuno: Asia che prende in mano le situazioni, da una parte con "fiero cipiglio" e dall'altra con tutte le titubanze di una ragazza poco più che ventenne che si ritrova praticamente con una casa sulle spalle; la mamma che, se fisicamente è una presenza ormai già molto fragile, mantiene pienamente il controllo e l'interesse per tutta la vita dei suoi ragazzi; il papà sempre un po' in ombra, ma non nel modo spiacevole che conosceremo, semplicemente perché è un uomo che - come riconoscerà Leo anni dopo - è fatto per una vita "più leggera". Il tutto dentro un'atmosfera natalizia bella, intensa e dolce, ma tanto più perfettamente credibile quanto più, come dimostra la scena con la "cugina" smorfiosa, lontana anni luce da qualsiasi melensaggine. Bello come sempre :)

Nuovo recensore
28/07/17, ore 00:12

Mi fermo su un particolare molto tenero, che è quello che mi ha colpito di più in un capitolo ricchissimo - come tutti, del resto - di spunti su cui riflettere. Il ricordo del nonno.
Sarà che a me sono mancati entrambi (uno non l'ho conosciuto, l'altro lo ricordo, ma è morto che ero molto piccola), sarà che anche il mio era contadino, come ora lo è mio padre, ma davvero questa piccola parte mi ha fatto una gran tenerezza.
Grazie :)

Nuovo recensore
28/07/17, ore 00:01

Devo ammettere che personalmente fatico un po' a immaginarmi la vita di Leo "prima"... ed è proprio per questo che mi piace molto come riesci a farlo tu :) sono tutti perfettamente plausibili, sono "loro" come li abbiamo visti, anche in questa quotidianità che può essere solo frutto di fantasia perché non ne sappiamo praticamente nulla. Tenerissimo questo Leo quasi bambino eppure già così adulto, con la spensieratezza dei quindici anni che fa a pugni con la consapevolezza dell'incubo in cui è precipitata la vita di questa famiglia. Brava! :)

P. S. Sto "recuperando" dall'inizio tutti i capitoli non ancora recensiti e in questi giorni di vacanza sto rileggendo completamente la storia. Ritrovare capitoli già letti molto tempo fa dentro la loro scansione temporale naturale me li fa gustare molto più di quanto fosse accaduto la prima volta ;)

Nuovo recensore
25/07/17, ore 13:32

Leo è proprio allergico alle restrizioni ma ha un modo così bonario e tenero (oltre che accattivante) di fare il "furbino" che non riesci proprio a non renderti complice, soprattutto quando ad attrarlo è il richiamo istintivo della sua mamma!
I loro dialoghi sono sempre in perfetto equilibrio tra il complice/canzonatorio e il tenero/commovente, sono piacevoli e la loro confidenza mi riscalda. I gesti e le reazioni che fai compiere ad Irene poi, rimarcano sempre da chi abbia preso Leo: lui premuroso e attento, lei pronta a rivendicare la propria autonoma, sicuramente per orgoglio ma soprattutto per non far pesare ulteriormente la propria situazione alle persone che ama e che la amano.
Trovo sempre opportuna e inquadrata Asia che alla fine è quella della famiglia che si è sobbarcata il peso più grande ed importante: sostituirsi a sua madre! Credo che per lei sia fondamentale che sua mamma si senta tranquilla e serena in ogni momento al pensiero che sua figlia sia in grado di badare a se stessa (nonostante gli impegni e le preoccupazioni è sempre eccellente nello studio) e di prendersi cura anche di Leo e di loro padre!
È uno straordinario, forse implicito, accordo che coinvolge non solo il loro amore madre-figlia, il loro somigliarsi, ma anche quella sfera di comprensione, solidarietà e forza femminile che Asia sa dimostrare in varie occasioni! Diventa un suo dovere, non ne ha paura e lo fa con sentimento...la adoro!
È davvero molto carino anche il primo vero incontro con Giulia ma, non perché ho sempre Cris nel cuore, mi è venuto inevitabile il paragone dei dialoghi di questi due primi approcci.
La normalità in cui hai immerso Leo in questo frangente della sua vita "prima", amplifica la straordinarietà di quello che verrà...è su un autobus che si devono incontrare i ragazzi e non in un ospedale, dovrebbero parlare di numeri di telefono, allenamenti di pallanuoto, tempistiche di docce per un appuntamento, e non di paura, polmoni, amputazioni; il "cuore" dovrebbe essere quello che palpita e non quello malato. Eppure l'entusiasmo, l'emozione, gli istinti, i battiti sono sempre gli stessi, quelli di tutti gli adolescenti del mondo, sani o malati che siano...ma a volte, in alcune situazioni "anomale", si amplificano, forse perché vissuti più intensamente o forse perché più reali!

Nuovo recensore
25/07/17, ore 11:37

Davvero Bellissimo il rapporto che hai fatto nascere tra Leo e Giulia, sono troppo carini insieme, peccato che (come sappiamo tutti) si lasceranno..ma Leo ne incontrerà una migliore *_*

Recensore Junior
25/07/17, ore 10:37

Che capitolo carino lo adoro continua presto perché mi emoziono tanto a leggerli.... ciaoo mari!!!

Nuovo recensore
24/07/17, ore 13:37

Io non lo so se sia tu o Leo che è sempre diretto e chiama le cose con il proprio nome ma l'inizio di questo capitolo è stato davvero "orribile"! Credo che, per quanto appena accennata, la morte di un bambino o di un ragazzo giovane sia qualcosa alla quale non ci si potrà mai abituare...è inaccettabile...quelle grida sono insopportabili e l'empatia che il mio Leo sta provando è insostenibile! Per quanto BR l'abbia "sdoganata", la sofferenza e la morte nei più giovani mi rimane sempre un argomento tabù, difficile da sostenere e mi hai fatto davvero provare dolore e pietà per chi urlava quel nome, per le persone a cui mancherà, e per tutte le Laura e i Leoni che ogni giorno sopportano queste cose!
È vero, Leo sta vivendo poco e sopravvivendo molto ma...È VIVO e la chiave sta tutta lì: nel calore di una sorella, nell'esplosione del sapore di un cornetto alla crema, nella battuta di un infermiere, nella goffaggine di un giovane medico, in un ricordo piacevole!
Leo è spesso come un mare in burrasca o un cielo in tempesta, attraenti, suggestivi e affascinanti sempre...ma quanto sono belli il mare e il cielo quando si rasserenano?! Mi piace quando si calma, quando gode delle piccole cose e pure di quelle immense come l'amore di Asia o la capacità di prendersi cura e di far sorridere degli "estranei". Forse questi picchi estremi di sentimenti gli stanno facendo capire sempre più che l'esserci è davvero tanto, anzi è tutto, e che lottare significa onorare la vita di chi purtroppo non c'è più: la sua mamma, Luca e tutti i bambini e gli amici ai quali in futuro dovrà dire addio.

Nuovo recensore
23/07/17, ore 12:39

Una storia fantastico. Mi scuso subito per il italiano male, sto imparare prima. La storia molto mi aiuta. Spero di che scrivere di più da Leo e sono curioso di sperne come va.
Spero che si poteva capire tutto finora
(Recensione modificata il 23/07/2017 - 12:43 pm)

Recensore Junior
22/07/17, ore 09:58

Stupendo come sempre troppo emozionante continua presto.. ciao Mary ❤❤

Nuovo recensore
19/07/17, ore 14:25

Mammamia...si piange e si "sorride"nello stesso tempo. Complimenti anche per gli accorgimenti "tecnici"di medicina Si vede che la tua passione ti spinge a studiare e a curare anche questa parte che in un racconto del genere non può essere trascurata. E per noi del mestiere è davvero apprezzato :) Del resto che dire: emozioni a pioggia. Sei così precisa nel descrivere i dettagli da far figurare davanti agli occhi anche un minuscolo ed impercettibile battito di ciglia che racconti. Brava

Recensore Junior
19/07/17, ore 11:44

Finalmente stupendo come sempre bellissimo ed emozionante continua presto i tuoi capitoli sono bellissimi...
Continua ti adoro Mary!!

Nuovo recensore
18/07/17, ore 10:38

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia è scritta con uno stile estremamente piacevole e coinvolgente, mai banale e sempre credibile anche nel racconto dei più semplici spaccati di quotidianità. L'autrice, dotata di un'inventiva estremamente feconda, dimostra un'empatia totale con tutti i personaggi, protagonisti e "minori", sia quelli inventati sia quelli tratti dalla fiction in cui la storia è ambientata: cosicché questi ultimi risultano sempre perfettamente aderenti all'immagine che la serie ha dato di loro, anche nelle più piccole sfumature del carattere, e in generale tutti, nonostante le grandi differenze di età e di posizione, sono sempre assolutamente attendibili nelle parole, nei pensieri e nei comportamenti.
Ne risulta una storia lineare e complessa nello stesso tempo, ricchissima di un'emotività sincera e "viscerale", che con delicatezza coinvolge profondamente il lettore senza mai scadere nel patetico o nel sentimentalismo inutilmente amplificato. Si aggiunge a tutto questo, dentro un eloquio correttissimo e scorrevole, un'ottima conoscenza e padronanza del linguaggio medico-ospedaliero.

Nuovo recensore
17/07/17, ore 23:08

"Vorrei non aver bisogno di andare a fare una tac per assaporare un surrogato di libertà."...il mio povero Leoncino in cattività, mi hai davvero stesa con questa frase! Tutto è davvero pessimo: la colazione, il suo umore, il suo hairstyle, la tac dimenticata che lo attende, il vagare dei suoi pensieri! Leo ha paura che tutto riprecipiti, e noi con lui, siamo tutti grigi ma poi, per fortuna, fai arrivare uno spiraglio di luce, Nicola! Mi piacciono i loro incontri e l'intuizione che Nicola ha da subito verso questo ragazzo: ha già capito come vada preso per trarre da lui il meglio anche quando il suo umore è per l'appunto pessimo!! E poi vuoi dirmi che sia proprio lui l'ispiratore di quei pensieri positivi, piacevoli e "rilassanti" che Leo farà durante la tac quando Cris avrebbe voluto dirgli che sarebbe diventato papà?! Mi piace anche questo!!!
E poi boom...di nuovo tutto buio povero Leo! Meno male al risveglio c'è Ulisse ad attenderlo e poi arriva lei che ha sempre in mano la situazione, e che per quanto seria sia la faccenda, ha già in serbo le prossime mosse!
Si stanno studiano lui e la Lisandri, si testano, fino a dove può arrivare lui, fino a dove può concedere lei, il loro è di sicuro il rapporto più controverso ma più onesto di tutti!
Ed infine arriva uno dei personaggi più giudicati, contestati e screditati ma che io trovo tra i più struggenti e umani: il suo papà!
Leo ha ragione, su tutto, sia che la ragione sia oggettiva sia che derivi dalla rabbia, il terrore e gli altri mille sentimenti che prova nel profondo, ma io non ce la faccio a crocifiggere suo papà, ad annientarlo più di quanto già abbia fatto il destino, la propria incapacità a reagire e quel figlio malato e disperato! Tutti gli aggettivi che utilizzi per lui, confuso, nel panico, irresponsabile, senza coraggio, impotente, annientato, incapace di sopportare il dolore, lo rendo l'opposto di suo figlio eppure così attraente per me! Quel che dici di lui è tutto vero, ma io vedo tra le righe tanto amore per quella famiglia, la sua famiglia, sfasciata senza pietà dalla malattia e dal lutto che non riesco a non provare compassione, affetto e solidarietà per lui! Leo lo aggredisce, lo accusa e sa benissimo dove fargli più male; curioso come infierisca e affondi la lama nell'oggetto che in realtà è la debolezza di entrambi: Irene. E poi lo mette definitamente alle corde con la prospettiva della propria morte! Leo ha picchiato duro ma quel mancato abbraccio, che solitamente c'è tra due pugili esausti alla fine dell'incontro, è solo "l'ennesima occasione persa per avvicinarsi, invece di continuare ad allontanarsi."...e fa male a tutti, soprattutto al Leoncino orgoglioso.

Nuovo recensore
16/07/17, ore 17:30

Bellissima Asia che si intromette con naturalezza tra le incomprensioni di Leo e Giulia, non si "impiccia" ma lo consiglia, (dopo avergli giustamente dato del cafone), mantenendo in buon equilibrio la solidarietà e comprensione femminile con la complicità, la protezione e preoccupazione fraterna...quasi materna!
Laura, sarà la meno preferita di Leo ma anche a lei si vuol bene, soprattutto quando lui la stuzzica apposta; nella serie la ricordo per certi gesti che me l'hanno resa cara quasi quanto Ester.
La Lisandri...lei è sempre lei, la adoro, e mi hai fatto notare una cosa che ho sempre avuto sotto al naso ma che concretizzo solo ora: nonostante sia una donna razionale, preparata, concreta, obbiettiva, e che quindi sa già benissimo cosa aspettarsi, conosce il "cosa e come probabilmente sarà" vive sempre nel momento presente, non si fascia mai la testa prima del tempo! Tutte le volte che Leo la incalza, che vuol sapere, lei non sentenzia mai a priori.
Non credo che non tema le sentenze funeste o che certe prospettive non la spaventino o non la facciano rimuginare magari levandole il sonno, ma prima le verifica e poi pensa alla soluzione!
Mi piace in lei questa cosa, significa che non è una donna pessimista, che ama la concretezza e non si abbandona alla tentazione di fuorvianti previsioni! Forse è deformazione professionale, forse una corazza protettiva ma mi piace pensare che invece sia il suo temperamento e la sua volontà!
Sa rendersi anche simpatica, lo scambio di battute con Leo alla fine della visita lo dimostrano, lui però forse vede ancora più preponderante in lei il lato medico che quello umano...capirà!
"È estate, abbiamo sedici anni, dobbiamo essere felici!"...credo che l'essenza di tutto il capitolo converga qui, in questa frase che offusca tutto il resto ma allo stesso tempo lo mette tragicamente in risalto!
A 16 anni, non dovresti provare a credere ad "essere felici più che possiamo", non è normale, non si dovrebbe pensare, non si dovrebbe dire...a 16 anni sei invincibile, essere felici si vive e basta! E quello che sembrava essere un passeggero bisticcio tra "morosini" ritorna ad essere una faccenda grave...almeno per me!

Nuovo recensore
15/07/17, ore 11:02

Se c'è una cosa che mi colpisce di come scrivi, è l'empatia TOTALE che mostri di avere con TUTTI i personaggi (non solo con Leo!), di modo che risultano tutti perfettamente credibili nell'età, nel ruolo e negli atteggiamenti: non c'è mai nulla fuori posto. La scena con Giulia è spettacolare ("Io e il mio naso vogliamo stare da soli. Grazie" è da Oscar :D), la Lisandri è da manuale (si sente tantissimo qui la sollecitudine personale celata dietro il distacco e l'accuratezza professionale), ma sono perfetti anche i personaggi "minori" come gli infermieri. A questo proposito, anche se qui non compare, non ti ho mai detto che ADORO i dialoghi di Leo con Ester: tutte le volte che parlano, mi sembra di vederli quando, nella terza serie, si incontrano sul terrazzo e alla fine lei gli dice "Parla di questo stanotte alla radio".
Come sempre, complimenti :)