Recensioni per
Nessuno piange per la morte di una iena
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 58 recensioni.
Positive : 58
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/01/18, ore 19:24
Cap. 1:

1° posto al contest “Feste+Alcol = guai!” Indetto da Hermit_ sul Forum di EFP e giudicato da missredlights


Nessuno piange per la morte di una iena – OldFashioned – 51/50+2


Grammatica, stile e lessico: [19/20]
Ma cosa te lo dico a fare che adoro i tuoi racconti, come riesci a trasportarmi dentro quello che scrivi? Penso che tu già lo sappia, no? Eppure ti tocca leggertelo ancora che adoro il tuo stile conciso e che va dritto al punto. Non c’è stata una volta che mi sia staccata dai cinque capitoli della tua storia, divorandola pagina dopo pagina per capire cosa stesse succedendo e, soprattutto, come sarebbe finita. Anche il lessico ho trovato molto appropriato e, ti ringrazio, mi hai fatto conoscere parole che non pensavo esistessero. Per quanto riguarda invece la grammatica, ho trovato dei piccoli errori durante la lettura che ti riporto qui di seguito. Cosa di poco conto, davvero. Per il resto hai fatto un ottimo lavoro!
• praticamente solo dei pickup (pick-up);
• “E lei sarebbe?...” (“E lei sarebbe…?”);
• altrettanto danarosa (altrettanto costosa. (trovo che danarosa stoni un bel po’ nella frase e nel racconto));
• Si udi (Si udì);
• “Jack?...” (“Jack…?”);
• “Cosa e rum, perfetto,” (“Cola e rum, perfetto,”);
• art deco (art déco);
• “E?...” (“E…?”);
• persino dalle proprie opinioni[1]. (manca lo spazio fra opinioni e la nota);
• “Che nessuno piange per la morte di una iena[2]. (manca lo spazio fra iena e la nota).

Originalità e attinenza del pacchetto: [10/10]
Hai saputo utilizzarlo egregiamente, facendomi trovare ogni componente del pacchetto da te scelto senza il minimo sforzo. Anche la storia è stata davvero originale, vedendo come un classico tipo come Billy, che viene da una comune cittadina del Texas, cerchi di scalare tutte le vette che gli si parino davanti, senza fermarsi a pensare “è giusto o è sbagliato”. Un arrampicatore sociale che capisce di non esserlo quando incontra due persone senza scrupoli come Tristan e Jack. Ho particolarmente apprezzato il fatto che la storia sia ambientata a New York e che i protagonisti lavorino in una casa farmaceutica. L’ho trovata una cosa molto verosimile, un comportamento che potremmo trovare sui fatti di cronaca nera dei nostri giorni. Ben fatto, davvero!

Caratterizzazione o IC dei personaggi: [10/10]
Sono davvero felice di darti voto pieno alla caratterizzazione dei personaggi. William, Tristan e Jack sono un triangolo perfetto di perversione, potere e amoralità. Non c’è stata una volta che tu abbia fatto vacillare il carattere dei personaggi, nemmeno per un momento ho pensato “Questa cosa non l’avrebbe fatta.” La reazione di Billy, verso la fine e alla fine stessa, è stata stupenda. Lui che vuole diventare uno squalo, un predatore, per un attimo lo diventa spinto dalla vendetta per quello che ha visto, pentendosene subito dopo, facendo ricomparire il ragazzo fragile che altri non è. Non poteva diventare un predatore, lui, nemmeno con gli insegnamenti di Jack e di Tristan. La fine che fa Jack mi ha lasciata un po’ spiazzata, non credevo di vederlo suicidarsi, ma alla fine qualsiasi persona come lui si sarebbe comportato in questo modo. Piuttosto che perdere tutto ha preferito suicidarsi. Tristan, invece, è quello che meno di tutti ha portato qualche danno a livello psichico e lo si nota letteralmente nella frase finale che dice a Billy durante il funerale. Veramente ben caratterizzati, complimenti!

Gradimento personale*: [10/10]
Trovo che sia sciocco scriverti di quanto la storia mi sia piaciuta, visto che lo hai ben evinto dagli altri punti sopracitati, no? Eppure vorrei spendere qualche parola per questo punto, visto che posso dire apertamente quando abbia odiato William e quanto lo abbia amato al tempo stesso. Adoro quando lo scrittore riesce a farmi amare/odiare un personaggio al tempo stesso. Significa che ha fatto uno splendido lavoro. La parte che più di tutti ho apprezzato è stata la fine, dove Tristan dice la frase e Billy cerca di capire perché a nessuno interessi la morte del loro capo. Geniale.

Eventuali punti bonus: [2/2]
Per aver scritto un’originale ti sei meritato i due punti bonus previsti dal contest.

Totale: [51/50 + 2]


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
19/12/17, ore 21:53
Cap. 5:

E anche questa è giunta alla fine.
Che fine, poi!
Menzione speciale per l'intro.
Mio inclito lettore, 
eccoci giunti alla fine della saga dei bastardi, dove i nostri tre personaggi hanno fatto del loro meglio per risultare i più ignobili figli di p… mai narrati da penna di scribacchino. 

No, seriamente, mi stavo rotolando dal ridere.
Per essere sincera, però, a conclusione di tutta questa diatriba voglio dire una cosa.
Stronzi son stronzi, tutti e tre e su questo non ci piove.
Però, se dovessi decidere chi gettare in Nepal a spalare letame, direi Webster.
Ok ... sono perfettamente consapevole di come, a dire il vero. molto probabilmente sia Morton quello da mandare a farsi un giro. Però, come personaggio, ho apprezzato così tanto il modo in cui è stato costruito, la sua psicologia personale e il suo modo di fare, che non ho potuto non affezionarmici.
Specialmente visto e considerato come, alla fine, abbia compreso il rimorso di Billy e abbia deciso, addirittura, di finirci lui in mezzo per proteggere il suo giovane adepto.
Forse, dopotutto, un po' ci teneva al piccolo squalo bianco.
Comunque sia, è stata una conclusione degna della storia, con una citazione di chiusura da lasciare senza parole.
Detto questo, sono sicura che avremo modo di risentirci mooolto presto.
Alla prossima!

Teoth

Recensore Master
19/12/17, ore 21:47
Cap. 4:

Eeehhh ... rieccomi!
Si ... te l'ho detto che ti avrei perseguitata, no?
Comunque, devo fare un'osservazione.
Non so se fosse intenzionale o meno, ma è interessante notare come, progressivamente, a ogni esordio di capitolo Billy finisca col dimostrarsi sempre più intollerante e indifferente nei confronti della madre. Quasi come se il suo intero percorso interiore, il lento decadere nella spregiudicatezza più totale, finisse col riflettersi direttamente nel suo modo di gestire le relazioni famigliari.
Un'interessante scelta narrativa, che personalmente ho apprezza davvero molto.
Tornando a noi, ormai la storia è entrata nel pieno dell'azione.
Il confronto tra Webster e Morton è alle porte, e Billy sembra proprio trovarcisi in mezzo.
Messo con le spalle al muro, non sa nemmeno cosa pensare.
Dopotutto, conosce Morton solo da pochissimo tempo ed è chiaro come, invece, Webster debba comprenderlo molto meglio di lui. Non  certo uno sciocco, e sa bene quanto, effettivamente, le parole del suo superiore possano essere vere: che motivo ha di credere che, se venisse licenziato, lui accorrerebbe realmente in suo aiuto? Come fa a sapere che tiene realmente a lui, specialmente dopo tutti quei discorsi sul non fars scrupoli, e sul non mostrarsi deboli? Non c'è da sorprendersi, quindi, se persino Billy si trova scettico di fronte alle parole di Wabster.
E poi c'è Morton, con la sua psicologia distorta, col suo modo di vedere il mondo tutt'altro che normale.
Un personaggio decisamente interessante, che fa dell'educazione dei suoi nuovi "squali" un'arte e una passione, quasi come se fosse suo preciso dovere trasformare il giovane protagonista in una macchina di potere senza scrupoli nè rimorsi.
Davvero eccellente!

Teoth

Recensore Master
19/12/17, ore 21:36
Cap. 3:

Wheeeila!
Sinceramente, questa cosa della "Saga dei Bastardi" non potrebbe essere più azzeccata.
Allora, senza perdere altro tempo, direi di passare direttamente alla recensione!
Senza divagare troppo in riassunti vari, vorrei fare un'osservazione.
Nulla di che, a dire il vero, ma giunta a questo capitolo avevo iniziato a notare alcune cosucce che, almeno personalmente, vorrei portare alla tua attenzione.
Come sempre, il tuo stile è a dir poco unico e coinvolgente: hai creare dei personaggi interessanti e pieni di sfaccettature, un intreccio capace di conquistare e attrarre, e un'ambientazione moderna e che va a toccare temi che tutti noi conosciamo.
Sempre ottimo, su questo non vi sono dubbi (sembrerò pure un'adulatrice ma, ormai, mi sono abituata agli altissimi standard proposti dalle tue storie) ma proprio a causa di questo tuo eccellere nel creare ambientazioni sempre ricche di sfaccettature e indagini approfondite sui mondi da te trattati non ho potuto fare a meno di notare un lieve calo di livello.
Non ti allarmare.
La storia è e rimane comunque bellissima, ma sai com'è ... quando ti abitui a degli standard alti finisce che diventi, per ingiusto che possa sembrare, stranamente critico in porposito.
I tuoi racconti hanno sempre spiccato per l'incredibile indagine di sfondo, volta a ricreare ambientazioni più affidabili possibili, con terminologie specifiche e informazioni accuratamente selezionate per rendere il tutto al meglio.
Per bella che possa essere, questa storia mi ha dato come l'impressione (poi forse mi sbaglio, e sarà solo un mio pensiero) che ... come dire ... tu ne abbia fatte di meglio.
Bellissima, certo, ma se dovessi fare un paragone con, per esempio "I Tarocchi della Papessa Nera" o "L'inverno a Chicago" ... beh, non penso vi sia storia, no?
Comunque, tornando a noi.
Un capitolo decisamente interessante.
Hai presentato quello che, almeno a mio parere, è uno dei personaggi più interessanti dell'intero racconto: Jack Morton.
E' interessante vedere il modo in cui decide di prendere Billy sotto la sua ala, per farne un predatore perfetto, una bestia pronta a tutto pur di raggiungere i prorpi scopi, a dispetto dei rischi che una cosa simile può comportare.
Questa mentalità è veramente interessante, e permette di delineare un personaggio ricco di sfaccettature e indubbiamente promettente.
Complimenti!

Teoth

Recensore Master
19/12/17, ore 21:22
Cap. 2:

Allooora ...
Nuovo capitolo, nuove scoperte.
Beh ... che, alla fine, Billy e Webster sarebbero finiti a letto era a dir poco chiaro.
Basta ripercorrere le ragioni per cui, sin dal capitolo precedente, Webster stesso ha ammesso di averlo scelto: il fisico.
Ed effettivamente, che altro motivo avrebbe potuto avere per prenderlo con sè.
Billy viene da una famiglia semplice, un paesetto di provincia e un'università altrettanto passabile. Con un curriculum tutt'altro che interessante, non fosse per la straordinaria arroganza, la sete di potere e l'ambizione che sembrano contraddistinguerlo. Tutti doti di cui l'uomo sembra essere perfettamente consapevole: sa bene che, non appena ne avrà l'occasione, Billy non esiterà un solo secondo per fargli le scarpe. Così come sa, a dire il vero, quanto tutto ciò sia realmente imrpobabile.
Infatti, checchè possa pensare il nostro caro protagonista, risulta subito chiaro quanto la sua inesperienza lo metta in una posizione di naturale svantaggio. Basta pensare al metodo con cui, poi, Webster riuscirà a mettersi al sicuro da qualsiasi eventuale denuncia, giocandolo alla grande: è inesperto, e per superbo che possa essere, questo difetto finirà con l'essergli fatale.
Abbiamo, poi, modo di conoscere il ruolo che, probabilmente, Morton avrà nella storia, così come i trascorsi, tutt'altro che piacevoli, tra lui e Webster.
Un inizio decisamente promettente, non c'è che dire!

Teoth

Recensore Master
19/12/17, ore 21:14
Cap. 1:

Eccomi qui!
Come promesso, questa sera sono tutta per te.
Ho iniziato a leggere questa mini-long che era solo mattina, ma purtroppo, trovandomi fuori casa, sarebbe stato un po' scomodo inserire una recensione degna di tale nome. E visto che, decisamente, le tue storie meritano ben più che un qualche misero commentino inserito tanto per fare, ho deciso di posticipare il tutto per fare le cose per bene.
Quindi eccomi qui, a parlare di questa nuova, affascinante storia.
Questa volta siamo a New York, con un protagonista giovane e promettente, ambizioso e spregiudicato, ben consapevole di ciò che desidera e di come fare per ottenerlo. Proveniente da un paesino di provincia, non pare intenzionato a farsi scrupoli per scalare la vetta dell'azienda per potersi, infine, permettere di guardare tutti dall'alto in basso.
Un protagonista decisamente interessante, sveglio e dal forte senso pratico, simbolo per eccellenza del capitalismo e della cultura del denaro. Un giovane plagiato da un'idea distorta di potere, disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi.
Eppure, a dispetto di tutto, di fronte a Sign. Webster non sembra nè più nè meno che un pesce rosso confrontato con uno squalo bianco. E per quanto tenti di nasconderlo, è chiaro come, per il suo superiore, non sia che l'ennesima marionetta da utilizzare per i propri scopi personali.
Interessante, poi, è lo stacco su Jack Morton.
Ovviamente, visto che ho già terminato la storia, so benissimo che funzione avrà il dirigente della ditta farmaceutica all'interno della storia. Tuttavia, per chi si è appena apprestato a leggere, viene naturale porsi delle domande, domande che spingono inevitabilmente il lettore a proseguire con la storia, coinvolgendolo direttamente.
Che dire, complimenti.

Teoth

Recensore Junior
19/12/17, ore 16:20
Cap. 5:

Ho letto questa storia tutta d'un fiato e come sempre penso che tu sia proprio bravo a scrivere. Come ho visto ti è stato detto da altri, anch'io non ho amato questo finale affrettato e inatteso, in quanto niente prima di quest'ultimo capitolo aveva fatto pensare ad un vero coinvolgimento tra Morton e Billy. Uno per cui la vita umana vale meno di niente che si innamora e rinuncia alla propria vita x un altro. Fin dall'inizio avrei scommesso sul fatto che a rimetterci le penne sarebbe stato solo Billy Boy, mentre gli altri due avrebbero trovato un modo per ricucire il loro rapporto. Invece c'è stata solo questa rimpatriata tra le lenzuola che ha dato origine al patatrac. Ho una curiosità: perché la password di Morton è Tristan? Solo un modo x ricordarsi la sua più grande bastardata? Cmq ancora bravo, perché non sei mai banale ed è sempre un piacere leggerti. Alla prossima.

Recensore Master
07/12/17, ore 10:25
Cap. 5:

Tu sai che il Mega Direttore era il mio Katifo preferito, quello con più fascino, carisma e palle di tutti e un po' mi è dispiaciuto vederlo morire.
Oddio proprio non da versarci lacrime, però pur non potendo parlare di etica, nel suo caso sarebbe fuori luogo, aveva una sorta di codice "marziale" di comportamento, che a Tristan invece manca completamente.

Mi domando se abbia fatto in tempo a trasmetterlo al nostro baldanzoso giovanotto texano, il suo futuro è un grosso punto interrogativo adesso; ma di certo si è arricchito con un bagaglio di esperienze che gli serviranno nella vita, per tutto ciò che vorrà fare.

Io, se fossi in lui cambierei mestiere, però ci sono anche buone probabilità che diventi un discreto figlio di buona donna e arrivi al vertice di qualche azienda importante ^^
 

Recensore Master
07/12/17, ore 10:01
Cap. 5:

Quando ho letto "completa" mi è venuto un colpo... come, già finita???? Io speravo in altri sozzerie varie dei tre, non in senso sessuale ma professionale, e invece... ecco, fantasticavo che Billy sarebbe stato usato come cavia umana insieme ai nigeriani, una cosa così... invece... mi hai finito la storia! Dunque, a quanto pare il peggiore era proprio Webster, che ha fatto le scarpe al suo capo e anche a Billy... Morton non avrebbe sopportato il carcere, e sceglie il suicidio.
La scena finale è degna della storia... cinica, cattiva e anche affascinanate... come l'ultima frase nonchè titolo della fic.

Bravissimo, speravo in più capitoli, ma so che quando una storia deve finire, nella testa dell'autore, deve finire.

Alla prossima e grazie come semore di farmi leggere cose molto ben scritte e argomentate!

Micia

Recensore Junior
06/12/17, ore 09:22
Cap. 5:

Di tutte le Iene, che potevano morire, Morton è quello per la quale mi sarei dispiaciuta di più.
Piangere per lui forse sarebbe stato un po' esagerato, ma leggendo lo storia rigo dopo rigo, ho capito che non era il peggiore della situazione.

Ti voglio riportare alcune frasi di Morton che mi sono piaciute particolarmente.


È quella dalle regole, dai preconcetti, dalle abitudini consolidate. Chi riesce a raggiungere quella libertà, e a non farsi dominare da essa, a non farla scadere in un becero velleitarismo, sarà sempre un passo avanti agli altri.” 
Si alzò, prese a passeggiare lento per la stanza. “Se usata nel modo giusto, la libertà è potere. È la capacità di addentrarsi dove gli altri non osano, è la forza di ignorare il modo di pensare comune, di sovvertire le regole, di perseguire l’obiettivo a scapito di qualsiasi cosa.”


Mi sono piaciute molto queste sue parole, anche se rimane un bastardo di prima categoria, gli va dato il giusto rispetto che si merita.

Poi volevo dirti, (e spero che non la prenderai come una critica offensiva) che quando al suo funerale Billy pensa che Webster non è una persona particolarmente consigliabile per i momenti di consolazione sono quasi scoppiata a ridere, pensando che io piuttosto che farmi consolare da lui mi sarei scavata una fossa e mi ci sarei seppellita (da sola) ed evitare di farmi trovare la soggetto in questione.

Scusa il commento inutile.

A presto.

Gaia.

Recensore Master
05/12/17, ore 13:26
Cap. 5:

Ciao, amico caro^^
finale amaro, per questa bellissima storia. Amaro perchè testimonia il totale vuoto affettivo che ha raccolto intorno a sè Jack Morton. In realtà, non è del tutto vero che nessuno ha pianto la morte di questa particolare iena: quanto meno Billy ha provato un dolore reale, perchè pur faticando ad ammetterlo a se stesso, era in fondo innamorato di Morton. Webster che gioca col telefonino durante il funerale è semplicemente agghiacciante.
Sono sincero: questo epilogo della storia, per quanto ben congegnato e assolutamente avvincente, cosa che del resto è il tuo personale "marchio di fabbrica", mi ha colto un po' di princisbecco, perchè mi aspettavo ulteriori sviluppi in territorio Africano, una sorta di discesa agli inferi modello "Cuore di Tenebra"... c'erano veramente tutti i presupposti, un paesaggio umano e un'ambientazione perfettamente delineati, il progetto di avvio della sperimentazione medica con i metodi più criminosi, addirittura avevi introdotto un nuovo personaggio, questo sig. Jezewski biondo e con i tatuaggi, e già mi si accendevano le lucine negli occhi... poi si ritorna di nuovo all'ambientazione precedente, feste e ufficio, e io rimango con un palmo di naso. La storia è bellissima, ma chiuderla così... ho trovato ben delineato, seppure un po' affrettato, il processo di presa di coscienza di Billy, e assolutamente esilaranti alcuni passaggi ("si sentiva un po' come uno che prima caga in piscina e poi cerca di tirarla su col retino"; "e se glielo chiediamo in tre? Io, Smith e Wesson"- sei una persona colta, questa immagino sia una citazione da un film... ). Ho trovato invece poco coerente con la costruzione del personaggio l'epilogo di Morton, che si suicida per evitare cattura, processo e probabile ergastolo a Billy boy. E' un bel colpo di scena, ma non essendo preceduto da alcun segno di cambiamento/ riflessione/ evoluzione del personaggio, suggerisce una certa fretta di terminare il racconto, ed è un vero peccato. Ho amato profondamente Morton, aveva un fascino criminale unico, avrei desiderato continuare a seguire le sue vicende, ancora e ancora. Tu comunque sei e rimani un grande... il noir è veramente uno dei generi in cui riesci a misurarti con risultati eccellenti. Per questo, ti posso perdonare di avermi lasciato, almeno questa volta, un po' a bocca asciutta.
(Recensione modificata il 05/12/2017 - 01:42 pm)

Recensore Master
05/12/17, ore 13:18
Cap. 5:

Quindi insomma, alla fine quello che proprio non ha imparato niente perché era il più squalo di tutti era proprio... Webster. L'uomo più immorale, più pessimo che Benn Pharma e lo stesso Morton abbia saputo mai sfornare.

Billy direi che ha imparato qualcosa di molto importante. Che caruccio, lui non aveva proprio pensato che tutti lo stessero usando per secondi loschi fini. La cosa non era nemmeno del tutto nascosta, però adesso mi chiedo proprio cosa sceglierà di fare. Si stancherà mai di questa vita o si farà assorbire da essa? Dopo quello che è successo a Goodwin (e a Morton, dopo la detonazione che certo non era frutto di un tragico incidente) dopo quello che ha dovuto fare e vedere, cosa ha compreso di tutto questo?

Le iene muoiono, e nessuno piange per loro. Perché nessuno piange per la morte di una iena, nessuno piange per la morte di uno s*****o.
Ora Billy cosa farà? Tornerà a casa? Oppure sceglierà di abbracciare questo mondo malato una volta per tutte?
Penso di conoscere la risposta. E la cosa mi rende triste.

Bellissima storia, comunque, mi ha tenuta avvinta dal primo all'ultimo aggiornamento! Complimenti e ricordami di avvertirmi quando pubblichi qualcosa di nuovo!
_morgengabe

Recensore Master
05/12/17, ore 10:43
Cap. 5:

Ma come sarebbe a dire: è l'ultima parte? Non ho ancora cominciato a leggere però - dal momento che nello scorso capitolo lui si fa il viaggio di lavoro con Morton - mi aspettavo più di un altro capitolo prima della conclusionesennò come riesci a risolvere le questioni fra i tre? soprattutto tra Webster e Morton.
Intanto ti dico una cosa che... vabbè certi dettagli li noto solo io, mi sa ^^'' La prima sera che si porta a letto Billy, dopo avergli chiesto conferma più di una volta che lui fosse consenziente: sapendo che per Billy era la prima volta, perché con lui aveva usato il preservativo? Nel senso che poteva fidarsi che il ragazzo fosse sano, avevano bevuto, si erano drogati, dubito che gliene fregasse niente di avere certe premure per lui e pure che lavi le lenzuola a mano XD Poi quando nel capitolo della settimana scorsa ci hai svelato che Tristan riprendeva tutte le sue scopate e, specialmente quella, per pararsi le chiappe in caso di una denuncia per abusi, ho pensato ma guarda davvero che bastardo!

E ora leggo. Questi bastardi saranno, tra i tuoi personaggi, quelli che mi mancheranno di meno (perché sono troppo bastardi e perché trattando tematiche più attuali mi fa sognare meno a occhi aperti). Spero che avrai trovato un modo per dare una lezione a tutti e tre, a uno solo o a due di loro sarebbe un peccato. ^^

Anche il resto andava bene.
Non riusciva ancora a bere il martini, ma avevano smesso di farlo col preservativo, e spesso Morton gli veniva dentro.
Il ragazzo rievocò la sensazione del liquido caldo che gli si riversava nel corpo. Quello era il segno di un’intimità che andava ben oltre la mera soddisfazione dei sensi. Significava condivisione, forse addirittura affetto, per non sbilanciarsi con parole più grosse.

Ma guarda un po' già alle prime righe. Stai a vedere che avevo visto giusto riguardo al fatto che certi dettagli in fondo avevano la loro importanza. Webster già da queste cose e dalla mania dei filmati aveva dimostrato che "credeva" di essere molto forte psicologicamente e poi non riusciva a staccarsi mai dal timore di poter essere fregato, era schiavo del suo stile di vita.

Si chiese se fosse possibile diventare gay.
Non lo era mai stato, si era sempre prestato a certe pratiche unicamente per calcolo, ma forse le cose stavano evolvendo in modo un po’ diverso da quello che aveva preventivato.

O non lo era mai stato, ha impiegato più di vent'anni per capirlo e, logicamente, nel frattempo aveva vissuto da etero-convinto-di-esserlo.

Perché quando li ha trovati a letto insieme invece di fare il geloso non si è aggiunto a loro? Tanto è stato con entrambi, lo sanno tutti e due ed avrebbero apprezzato. O mi sbaglio?

volontà di potenza Questa la voglio approfondire per fatti miei, magari provo, ci prendo gusto e divento una persona migliore.

“Che cazzo hai fatto?” disse a voce alta.
Si dispiace di essere diventato un essere meschino e un drogato?
Per quanto si ripetesse che Morton non si era mai fidato di lui, esattamente come non si fidava di nessun altro, lo attanagliava il sospetto che le cose in realtà non stessero così.
E se, come temeva, le cose non stavano così, allora Morton non aveva preso alcuna precauzione contro quello che lui aveva fatto.
E lui era stato un figlio di puttana.

come non detto: non gli importa di essere diventato un essere ignobile, per un attimo mi ero illusa che avesse degli scrupoli di coscienza, volesse tornare il ragazzino di un tempo, invece si sta solo dispiacendo di aver fregato Morton passando le famose "informazioni" a Webster?

Sapeva che nel cassetto del comodino, assieme a condom e lubrificanti, l’uomo teneva anche una pistola, l’aveva vista durante una festa. Non un gingillino da borsetta come quelle che portava la maggior parte degli uomini d’affari, ma un cannone come quelli che giravano dalle sue parti.
Assunse un’espressione decisa. Aveva creato il casino usando i metodi di New York, l’avrebbe risolto con un sistema texano.

Vuole per caso provare ad accoppare Morton? O il giornalista? E come pensa di riuscirci? Ha davvero tanto sangue freddo? Non è più probabile che si è montato la testa anche per certe cose e che se ci prova sul serio si farà ammazzare?
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Non mi aspettavo proprio questo finale! Quindi alla fine il bastardo più grande di tutti si è dimostrato essere Webster. Il suo rancore e la sua voglia di rivalsa hanno influito sicuramente, l'altro se n'era liberato, lui invece viveva di questo.
Ma perché Morton aiuta Billy? Poteva farsi gli affari suoi, nella peggiore delle ipotesi lui e Billy sarebbero stati in galera a lungo e Webster si sarebbe dovuto cercare un nuovo lavoro, invece così uno dei tre è morto! E i documenti non sono rimasti? Non verranno analizzati? Non finirà in galera un po' di gente anche se Morton è morto (scusa il gioco di parole)? e la frase che dà titolo all'intera storia suona davvero lapidaria.
Fanno bene a fregarsene di una persona capace di tutto come era Jack, ma come fanno a stare tranquilli? La Benn Pharma non finirà in un mare di merda? Se c'era la possibilità di cancellare in pochi secondi il file sulla Nigeria, Morton avrebbe potuto cancellare tutto e fuggire, il fatto che si sia suicidato sta a significare che non poteva cancellare nulla, di certo in quel file ci saranno stati molti nomi.

Carissimo, scusa se ti ho scritto un altro commento chilometrico, questi giorni proprio non riesco a starmene zitta un attimo!

Recensore Master
05/12/17, ore 10:30
Cap. 5:

Ciao!^^
Direi che il nostro Billy ha ricevuto una lezione importante...
C'è un senso di tristezza che pervade questo racconto, ma non quella tristezza dolceamara e a tratti stucchevole: è la tristezza asciutta che deriva di solito dal rendersi conto quanto è duro e prosaico il mondo in cui viviamo.
In questo ultimo capitolo, però, i tuoi personaggi si trasformano nei protagonisti di una tragedia, che dopo una vita senza limiti (a proposito: bello il discorso di Morton sul superuomo^^ ancora Nietzsche, eh?) si trovano a pagare le estreme conseguenze delle loro azioni... e di quelle altrui.
Così, da "saga dei bastardi" come amichevolmente la definivamo, la tua storia acquisisce uno spessore tragico.
Forse Morton non aveva valutato troppo oculatamente i rischi della sua condotta (libertà in vista di un fine superiore... ma qual era il suo, esattamente?), perdendo egli stesso di vista il senso delle sue parole, e alla fine si è trovato schiacciato. Da cosa? Dalle responsabilità, dai rimorsi, dalla paura di perderci la faccia, o semplicemente dalla vita? Forse non lo sapremo mai.
Cita Nietzsche e ha una morale machiavellica, ma fa la fine di un eroe shakespeariano.
Billy ha capito a sue spese che il cinismo a oltranza non ripaga, ed è spinto dal rimorso che scatena quella baraonda a casa di Goodwin. Non avrei mai pensato che potesse arrivare a sentirsi addirittura un traditore e un disonesto per quello che ha fatto con Morton... eppure, l'ha fatto. Trasformandosi da bastardo adamantino a degno personaggio di una tragedia.
L'unico che non ci ha imparato nulla, forse, è Webster. Il che riconferma quello che diceva Morton riguardo al suo spessore morale...
Complimenti ancora una volta.
È stato bello seguirti anche in questa (squalesca) avventura!^^

Recensore Master
05/12/17, ore 10:29
Cap. 5:

Alla faccia di Cartagine e di tutti i cartaginesi! Ormai mi ero abituato alle tue storie, ma stavolta devo dire che ci sei andato giù pesante! Un'atmosfera a metà strada tra Wall Street e L'avvocato del diavolo, con una crudezza degna di un film di Tarantino. Non che sia una cosa negativa, anzi. La storia è bella, e riesce anche ad insegnare alcune cose. Tanto per cominciare, ai risultati importanti ci si deve arrivare un pò alla volta e con le proprie forze. Inoltre, è fondamentale evitare atteggiamenti arrivisti e certi ambienti. Billy boy è un classico esempio di cosa succede quando si ha sempre la puzza sotto il naso e si pretende di arrivare chissà dove perchè non si sopporta più il proprio ambiente d'origine. Il rischio è quello di trovarsi in mezzo a squali affamati, e di concludere il tutto in maniera agghiacciante come in questa storia.

Ti saluto, carissimo. A presto!