Ho deciso di recensire in questo capitolo, perché temevo prima avrei usato una gentilezza di circostanza dovuta al fatto che tu sei una persona gentile. Non mi piaceva dare parole vuote, scegliere di fare giri di parole per arricchire concetti semplici e che possono addolcire ben poco; per questo ho preferito aspettare e credo di aver fatto bene. Spero che tu prenda le mie criticità come consigli per migliorare, come incoraggiamenti, perché credo ci sia davvero molto potenziale nella storia, oltre che bravura in te.
Mi sono del presa del tempo per essere sincera, quindi spero non leggerai altro tra le righe, perché non c'è altro, se non ciò che dirò.
Sei una narratrice molto limpida, la tua narrazione scorre piacevole e veloce, grazie ad un lessico semplice, contenuti circostanziali e un'ambientazione che non ammette sorprese. Se tutto sembra essere molto positivo, con solo qualche refuso (che non ti segnalo, perché mi pare altri ti abbiano già segnalato), a volte racconti troppo chiari, troppo semplici, possono fare di queste note positive una sorta di "compito corretto" ma senz'anima, senza carattere. La cosa mi ha sorpresa, perché già nel nostro primo scambio di parole credo ci sia molto carattere in te, è strano non si rifletta, se la scrittura è espressione di noi. Mi sono chiesta così se non fosse tutto dovuto al fatto che non ci fosse una vera logica di conclusione tra un capitolo e l'altro. In una fanfiction scrivere di un giorno in tre capitoli diventa un handicap per la storia: la struttura non è chiara, così sembra che tu più che un'idea voglia lasciarti ispirare dal momento in una scrittura casuale e smaniosa di esser solo pubblicata. So che sono parole crude, ma l'impressione può essere questa perché arrivata al quarto capitolo io credo che questo lavoro cambi molto: la narrazione lineare e corretta inizia infatti a farsi molto più intima, i dettagli prendono consistenza, gli scambi di dialoghi sono meno convenevoli e persino l'espressività mostra dei colori propri, gli umori condizionano le azioni e riesco a vedere la fanfiction del tutto sbanalizzata. Quelle cose che dunque mi erano piaciute nei primi tre capitoli non diventano più dubbi, casualità, con il quarto capitolo trovano la loro conferma.
In un certo senso riesco a concepire i capitoli dal 2 al 4 come una cosa sola, uniti hanno un'identità, nonostante certe parti sembrino più riempitive che altro e... forse l'hai pensato anche tu, hai faticato anche tu, perché si vede lì dove hai scritto con passione. Per fare un esempio: ti sei presa del tempo per descrivere la scena nello spogliatoio, è molto particolareggiata, passi da un punto di vista all'altro, vi hai dedicato più tempo. In alcune parti - anche nei dialoghi - è presente un linguaggio parlato che più che all'italiano standard o colto, appartiene all'italiano colloquiale/regionale, per esempio il "sai che non attacca.", ripetuto per due volte. Non riesco a figurare un Akechi che parli in quel modo.
Altra cosa: i puntini di sospensione vanno bene, ne capisco il fascino (soprattutto all'interno dei dialoghi), fanno atmosfera, ma in certi casi può intervenire benissimo un'altra punteggiatura a sostituirli.
Nell'insieme mi rendo conto che la mia criticità può risultare pungente, pignola, da "maestrina", ma non è questo l'intento: credo tu possa rivedere la tua storia, ragionare sui capitoli (che andando avanti migliorano), interrogarti sul linguaggio e sul non prendere troppo in prestito figure retoriche e scelte narrative abusate, perché è evidente che conosci bene l'italiano e hai idee, puoi fare dunque molto più di questo (e l'ho già intravisto in un'altra tua storia che avevo iniziato a leggere). Non avere ansie, non essere convenzionale, metti quello che può fare della tua storia la tua, donagli l'identità che merita e che sicuramente tu hai già abbozzato o definito nella tua testa. La storia può guidarti, fidati, segui l'istinto, sporcati con la creatività, perché già l'hai fatto, ma puoi farlo ancora di più: la bandierina è verde per questo, non per speranza o cortesia, ma perché c'è vita in questa storia, c'è emozione e puoi lavorare su esse ancor meglio.
Mi è piaciuto vedere la presenza degli altri personaggi, dalle interazioni con Morgana, Sojiro, Ryuji... tutte molto credibili, perché si vede che hai attenzione nel curare la loro caratterizzazione quanto il loro rapporto con il protagonista, in particolare. Akechi è giustamente confuso, diviso, mi ha fatto male leggere che ogni tanto chiudeva gli occhi e cercava di immaginare Shido suo padre, quanto è stato doloroso all'inizio vederlo in preda a una crisi di panico. Riesci a trattare bene il dolore, con periodi giusti ed incisivi, ho detto "ahi" a un certo punto. Credo però che ancora dobbiamo capire meglio Akechi, riesci a renderlo ben confuso e confonde anche il lettore, ma apprezzo il fatto che non sia mai angelico, che riesca ad emergere il suo egoismo. Più difficile invece ho trovato il fatto che parlassero con leggerezza del tentato omicidio ad Akira, mi è sembrato un po' surreale, ma confesso che anche il tentativo di Akira di voler salvare Goro con le bugie (in sede di processo), mi è sembrato in contraddizione con lo spirito dei Phantom Thieves. Non ero sicura se fosse una scelta narrativa di convenienza, ma quando Goro ha posto il problema e la conversazione ha iniziato ad evidenziare le sue debolezze, ho visto la forza dei sentimenti di Akira e mi ha tranquillizzata. Credo di avere un'idea diversa di Akira, ma non accuso il tuo di essere peggiore da quello del mio immaginario: una delle cose che più trovo interessanti (e belle!) delle fanfic su P5 è proprio che Akira cambi da autore ad autore, che ognuno lo faccia suo, che pur non condividendo idee e punti di vista con quelle del lettore, riesca ad affascinare. Non condivido alcuni pensieri del tuo Akira, ma proprio sulla fine del quarto capitolo sono riuscita a dire: "questo è l'Akira di Lumen Noctis!" , e non è affatto un'affermazione negativa, anzi, è proprio qui che inizia ad intravedersi la personalità della storia. Va bene che Akira sia incerto, sentimentale parli della sua sessualità, è qualcosa di più intimo che agisce sul lettore perché fa vibrare il testo. La lettura quindi che ha parti più limpide e scorrevoli, che si legge facilmente perché pura da insidie, qui diventa appetitosa; la lettura diventa vorace perché fatta con gusto.
Probabilmente altri tuoi lettori avranno messo a fuoco meglio i capitoli, sono riusciti a trovare l'identità della storia intorno alla suddivisione in capitoli per 'parole-chiave', mentre a me questa sensazione non è arrivata, per questo non credere di aver sbagliato: non c'è qualcosa di sbagliato o per cui tu debba rimproverarti! Ma mettersi in discussione, sì, sempre, è una cosa positiva per chiunque, anche per uno scrittore Premio Nobel; mettersi in discussione fa parte dell'identità di un'opera. Ok, la tua è una fanfiction, ma la ami, ed è giusto amarla con delle certezze che vuoi far riflettere anche nel testo.
Leggerò il capitolo suggessivo al più presto, per ora posso solo che ringraziarti per quello che hai raccontato, per aver salvato Goro, per il tuo Akira e per quei momenti che ispirano calore e sorrisi non confinati solo ai flirt ShuAke. Anche l'interazione tra Ryuji e Akira mi è piaciuta, viene fuori chiaramente il tipo di fiducia che Ryuji investe in Akira, quindi quanto sia affettuoso il loro rapporto. Spero che anche Goro venga avvolto da quell'affetto e possa scherzare anche lui con tipi come Ryuji. Ho cercato di immaginare Goro che scappava dal Leblanc cercando Akira, immagino come Morgana abbia filtrato i comportamenti del detective e... niente, fa ridere già così, anche se poi c'è davvero poco da ridere. Goro è purtroppo ferito, nel corpo e nello spirito, ha le sue ragioni - che capisco molto bene -, ma merita anche una seconda possibilità. La tua storia - è evidente - si basa su questa seconda possibilità e sull'orizzonte di un confronto (con tutti i Phantom Thieves? Con Shido?), non si può che esser curiosi da queste premesse e... io lo sono! Spero che ci lavorerai e non la metterai da parte per dar precedenza ad altre storie (please!), occuparsi di una cosa alla volta porta risultati più soddisfacenti in grado di arricchire i lavori successivi. Spero questo sia il caso.
A presto! (Recensione modificata il 05/06/2018 - 04:19 pm) |