Come ti ho accennato in privato questa sarà un'altra recensione densa, mi sono appuntata molte cose, forse troppe e provvederò a redigere una recensione diversa dal solito, forse più incasinata, forse più chiara. Mi dirai tu.
Inizio dalle cose più marginali –non meno importanti–, ma di più veloce analisi, per poi prendermi tutto il tempo e la libertà di analizzare il fulcro del capitolo, i fulcri in realtà.
Ma andiamo con ordine, inizierò da Christa, è adorabile come ha confortato Eren con quei suoi modi sinceri, gentili e per nulla stucchevoli o dovuti, i personaggi come lei di solito mi danno noia per la loro gioia di vivere, invece nel suo interagire con Eren ho percepito il reale interesse per la sua condizione, la sua preoccupazione per lui.
Anche il modo dolce in cui lo ammonisce facendogli capire concetti così semplici e banali, come il compromesso del viaggiare comodo non solo per il proprio bene, ma per esteso, anche per i propri compagni in quei momenti di tensione bellicosa.
Ha spessore questa Christa, mi è piaciuta!
Così come mi è piaciuta la sua interazione con Ymir, “Era un bel gesto, tenersi per man: il primo, vero, legame con una persona.” questo è uno di quei pensieri che condivido e che ho sottolineato anche io nella mia ff. I loro gesti sono dettati dalla profondità della loro relazione, si parlano tramite i loro gesti rendendo le parole non necessarie a volte, al contempo sono gesti che contestualizzati in una relazione consolidata diventano ancora più importanti, perché dimostrano quella necessità di un contatto puro e semplice. [Questi sono i dettagli che mi fanno impazzire di questa storia]
Poi gli odori che stanno accompagnando la narrazione, [mi stava per partire un pensiero che voglio tenere per dopo]; ora voglio parlare di Jean e del suo rapporto con Eren.
Ho adorato la descrizione del suo odore, è virile, mascolino e ha un sapore di vissuto. Cuoio, pelle lavorata e tabacco, per quanto Jean sia giovane il sapore che gli hai cucito addosso è perfetto, perché è questo Jean –Anche nell'opera originale– un personaggio che è maturato troppo in fretta, la sua testa calda è stata raffreddata tutto di colpo, non so di preciso cosa abbia passato in “A Rusty Heart” –adesso mi sfugge se hai descritto il suo passato– ma sono sicura che non sia un passato facile. Si percepisce la sua giovinezza e al contempo la sua anzianità sul campo.
Quando parla con Eren non è un Alpha che parla ad un Omega, ma un amico che prova a confortare un amico.
Sono alla pari durante quello scambio, Jean potrebbe fregarsene di Eren e trattarlo come Omega inferiore, e invece gli preme di decifrare le sue reazioni e riesce ad apprezzare le scuse che gli vengono porte in maniera inaspettata. [Ha stupito anche me Eren!]
E il modo che ha per alleggerire la situazione aiuta anche Eren. Amo il tuo Jean ♡.
“Credo che alla fin fine la solitudine, come la ricerca di compagnia, sia solo una questione di scelta: puoi persino provare a valutare chi avere accanto ma... alla fin fine sono gli altri a decidere se rimanere o meno, indipendentemente dai tuoi sforzi.” Questo suo/tuo pensiero lo condivido in pieno!
Poi voglio soffermarmi sulla sua interazione con Armin e Mikasa, i profumi che circondano Eren stanno prendendo parte attiva nella narrazione e mi piace molto come hai trovato delle descrizioni azzeccate per ogni personaggio! Per inciso, sento tutti quei profumi mentre racconti, li sento e li vedo prendere forma nella mia mente
Mi è piaciuto come all'inizio dell'incontro siano in difficoltà: “Si guardarono, Omega e Alfa, ma primariamente amici, fratelli, compagni di una vita. E non riuscirono a parlarsi.” poi le immagini di ciò che hanno passato vissuto si sostituiscono alla loro immagine presente.
Eren e Mikasa capiscono che quello che hanno vissuto nel momento del calore non sono realmente loro, ma il loro soggiogamento a una natura più crudele e forte di loro: “lui non era quell’Eren steso a terra.” Eren non è quell'ammasso di umori che ha visto, e Mikasa non è quell'Alpha eccitata per suddetti umori.
Sono sempre loro nonostante tutto.
Della scena mi è piaciuto come hai messo l'attenzione su di loro mentre la stanza si anima dietro di loro. [Anche lo spaccato di Jean e Petra che commentano il loro scambio è molto realistico, perché una scena non si basa solo su chi la vive, ma anche su chi la osserva. Tu non hai idea di quanto voglia imparare anche io a scrivere scene così non naturalezza! **]
E ora la parte più importante e che mi prenderà troppe parole, parole che però voglio condividere tramite una recensione prendendomi il mio tempo per analizzare e scegliere le parole giuste per esprimere ciò che ho in mente.
Ho amato Eren, come l'esperienza destabilizzante l'abbia obbligato a crescere troppo in fretta, e lui abbia fatto di quella costrizione la sua forza, ha ingoiato la vergogna e l'orgoglio ferito per evolvere e dimostrare a tutti che si voleva impegnare per essere più solo Eren, ma un Eren che cerca, si fida e vuole contare sul prossimo: “era tempo che lui la finisse di voler fare più di tutti gli altri a qualunque costo”, capisce che deve fare solo ciò è in suo potere, non deve sforzarsi per dimostrare di essere di più, in quanto –per lo meno nella sua testa– in deficit in quanto Omega.
Ha accettato la sua natura e si sta sforzando di rendersi migliore, per gli altri e per se stesso.
“Sono stato presuntuoso, nella mia vita, a voler per forza affrontare le cose da solo”, riuscirà persino ad esprimere questa cosa a voce alta.
La sua evoluzione, maturazione emerge proprio nella sua analisi degli odori che lo circondano, lo vedo come un modo di aver accettato quella natura Omega che ha tanto demonizzato. La percezione degli odori è una caratteristica dell'Omegaverse e iniziare a guardare il mondo con quel valore aggiunto sottolinea la sua accettazione dello stesso. Mi piace un mondo questo Eren in questa fase di transizione, sta crescendo il bimbo ♡ bravo!
Mi piace anche come, nella sua neo maturità, riesca a relazionarsi ancora meglio con Levi, capisce che il rapporto con una persona è bilaterale – e nonostante la stronzaggine di Levi che cerca di tenere lontano tutto ciò che potrebbe minare il suo mondo – e che non è importante avere l'accettazione dell'altra per poterla apprezzare lo stesso.
““No. Sono io a essere felice di poterti includere.”” Questa frase detta in maniera sincera e spontanea è meravigliosa. Sa che Levi è particolare e pensa che non avrà mai il diritto di ritenersi importante per l'uomo, però vuole comunque renderlo partecipe dell'importanza che ha nella sua lista di persone speciali. Oh Eren, tu sei speciale!
E adesso riprendo il discorso che stavo per intraprendere insieme ad Eren –è impossibile tenere i due discorsi indipendenti–: Levi.
Levi è potente e vulnerabile in questo capitolo, se ne sta da solo nel tempio, anche dopo la funzione.
Perché Levi è solo, ha dato una forma alla solitudine che lo circonda, quando ho capito la realtà dei fatti la cosa mi ha distrutta. [Mentre cercavo la descrizione di Eren nei capitoli precedenti ho iniziato a carpire la verità dei fatti] – [Ho adorato questo dettaglio in RIP e vedere inserisci questi dettagli anche qui mi ha fatto andare in brodo di giuggiole ♡]
“Erwin era dovuto andare via prima, ultimamente non stavano tanto assieme come avevano preso a fare negli ultimi due anni; d’altronde, sentiva che era giusto così: nessuno dei due era mai stato un tipo bisognoso di reale vicinanza.” Levi sta iniziando, inconsciamente, a lasciare andare Erwin. [Oddio non vedo l'ora di avere tempo per rileggere tutto e vedere la progressione della cosa]
Bene sono riuscita a esprimere il concetto di Erwin in maniera lineare con la recensione, posso procedere con l'analisi di Levi.
L'analisi di Levi procede con il ruolo che inizia a ricoprire Eren per lui: “i suoi passi che riecheggiarono con un suono più piacevole dei cori o delle parole.”, “un senso di sollievo all’idea di poter tornare a percepire il suo profumo.”, Eren è vitale per lui che ancora non se ne rende pienamente conto.
“Aveva visto Eren vulnerabile, lo aveva desiderato, e riteneva di aver violato qualcosa che non gli competeva.” Ha una sorta di tacita ammirazione per Eren, mi piace molto il quel senso di inadeguatezza che prova per ciò che è successo, l'inadeguatezza per i suoi sentimenti. Mi ha emozionato molto realizzare lo spessore di Levi anche in questo contesto, il suo volersi privare di emozioni viscerali per le sue auto-imposizioni. [Mi dispiace ma lo amo per questo, il suo sento di onore e sacrificio. Sarò più che felice di vederlo prendersi ciò che vuole ma apprezzo molto anche questi passaggi!]
“Ma sentiva già il suo di cuore, dopo aver creduto soltanto nel silenzio” questo cuore arrugginito che ha aperto la storia inizia a farsi sentire prepotente. Aaaaaaw **
Le citazioni che ho segnato per Levi si sprecano ma le ritengo necessario per sottolineare al meglio ciò che ho percepito.
“Una rabbia ancestrale, ardente ma non fatta di fiamme bensì di ceneri mai spente” Guarda, ho usato la stessa descrizione per Levi, anche se per i suoi occhi. Mi autocito per farti capire quanto sia simile la visione che abbiamo di Levi io e te xD “«Oh perché tu sei coerente quando mi racconti della cenere rovente presente negli occhi dell'Heichou?!»” Questa viene da “I want my tears back” scusa per la botta di egocentrismo, ma quando ho letto la tua descrizione mi si sono illuminati gli occhi!
Ok, cerco di concludere la recensione con le altre cose che voglio sottolineare, direi più su Levi ed Eren adesso.
Sono andata indietro a cercare la descrizione di Eren perché non mi ricordavo se Levi l'avesse già descritto e ricordavo bene, anche se non dove di preciso.
“Eren sapeva di vita, di un fuoco che ardeva bruciando senza consumarsi e del cibo che riempiva lo stomaco saziando, regalando calore e poi, ancora, fame: d’amore, di altra legna e ulteriori fiamme capaci di avvolgere con una luce incapace di estinguersi.”
Cap. 2 “Sapeva di foresta dopo la pioggia, di qualcosa di caldo, come il fuoco in una cucina e di legno, protetto da gocce di resina che ricordava miele cristallizzato”
Eren per Levi sa di Vita, di voglia di vivere, di intimo. Mi sorge una domanda, ma gli odori sono soggettivi vero? Cioè, a Mikasa quello stesso calore presente nel profumo di Eren può avere un'altra connotazione giusto? Quello stesso profumo di libri antichi che caratterizza Armin, un altro soggetto potrebbe percepirlo come muffa/polvere giusto?
La parte finale mi ha travolta, sarò sincera durante la prima lettura avevo ritenuto il bacio di Levi affrettato e fuori luogo, mi aveva quasi indispettito per quando avessi amato il capitolo. Poi rileggendo ho capito.
Levi è disperato per l'importanza che ha acquisito Eren senza che lui potesse rendersene conto, si è ritrovato travolto da Eren e quando quel ragazzo fa quelle insinuazioni su se stesso l'unico modo che ha per reagire è baciarlo, perché non può accettare che sminuisca quel sapore/quel profumo che ha scoperto poter sentire.
Per Levi, Eren è vita e non tollera che il ragazzo contesti il suo giudizio [Giudizio che tra l'altro fa incazzare lui per primo].
“In un pensiero sconnesso, Levi si rese conto che con le dita avrebbe potuto sfiorargli le spalle.
Si limitò invece a toccargli appena i capelli castani” questo passaggio mi ha fatto capitolare, da un contatto anonimo come lo sfiorare della spalla passa a sfiorargli i capelli, in maniera così delicata e intima. “Si limita” mi va a pensare! Oh Gott.
“Non hai paura? Che il tuo cuore si rompa ancora, tacendo per sempre?” Levi ha paura dei suoi sentimenti perché ha paura di non provare più nulla, più della morte stessa, e qui emerge una domanda, ancora, si è rotto due anni prima con Erwin vero? Lui ha già sperimentato quel dolore e preferisce restare nella solitudine piuttosto che soffrire ancora.
Levi ha più paura di non percepire più nulla, più della morte stessa. L'ho già detto che amo quell'uomo? ♡
“Per non fargli più respirare sangue e tutti quei sentimenti che rischiava di rigettare su di Eren” anche questo passaggio è potente, quei sentimenti stanno diventando vitali come il sangue che gli scorre nelle vene. Levi è sopraffatto da tutto ciò!
Non mi stupirei se nel prossimo capitolo se ne stesse in un angolo a insultare il mondo!
Ultime considerazioni, mentre si reca al tempio, Eren, pensa di passare sua madre che gli manca tantissimo. È ancora viva Carla?
Poi, il patrigno, la storia del costo dei soppressori che costano troppo nella città sotterranea, ciò che è successo, poi la reazione di Mikasa che l'ha resa ciò che più odia... ci sono molti hint sul passato di Eren ma ancora non riesco a connettere i punti, solo vagamente.
Ok ho finito questa recensione e sono seriamente preoccupata per l'evolvere della storia. Ho scritto one-shot più corte ahahaha.
Amo questa storia, continuerò a consigliarla, citarla, spammarla... complimenti vivissimi!
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Ylpeys. |