Eccomi qua per lo scambio a catena.
Come ti dicevo, non conosco il fandom, quindi ho provato a leggere questo racconto facendo finta che fosse un originale. Ho scelto proprio questa storia perché era una delle ultime pubblicate (quindi immagino la più vicina al tuo stile attuale) e perché l'introduzione la descriveva come una raccolta di one-shot. Ora, per one-shot si intende "racconto auto-conclusivo", che si regge in piedi da solo, che ha un inizio e una fine. Purtroppo non è quello che ho avvertito leggendo questo primo capitolo.
Mi spiego, è tutto molto interessante: i personaggi che compongono il I Reggimento (a proposito, attenzione, i numeri romani non vogliono il simbolo °: o scrivi I Reggimento, o scrivi 1° Reggimento, non un mix dei due), la loro filosofia di vita (il discorso sulla pigrizia, il fatto che vengano scelti proprio per la loro scarsa voglia di combattere... mi ha fatto sorridere in positivo, è una bella trovata), la missione sul pianeta Sarait, la tratta dei bambini... E' come se tu avessi disposto sul tavolo gli ingredienti per preparare una torta buonissima, facendomi venire l'acquolina in bocca, ma li avessi lasciati lì, senza cominciare effettivamente a cucinare. Questa shot, più che un racconto auto-conclusivo, mi sembra il capitolo introduttivo di una long. Sia chiaro, può essere che tu abbia proseguito la storia della tratta dei bambini nei capitoli successivi, ma l'introduzione parla di "Raccolta di oneshot", non di una long.
A prescindere da ciò, in ogni caso, la parte della missione, secondo me, da lettrice esterna, tenendo presente che tra i generi da te scelti per descrivere la raccolta ci sono "azione" e "avventura", dovrebbe essere quella centrale, quella più corposa. Invece l'ho trovata molto sbrigativa (ci fai vedere solo la parte conclusiva) e poco descrittiva (non ci mostri scene di battaglie vere e proprie, ti limiti a riferire rapidamente quello che è successo). Anche perché, è mostrando il personaggio in azione che egli (o lei) si rivela davvero per quello che è. Mi riferisco in particolare a Sioux. Immagino che su di lei avessi in mente un determinato percorso: lei si crede pigra e inadatta al lavoro per il quale è stata scelta, soffre di tutta una serie di insicurezze che spieghi molto bene; alla fine della missione il comandante le dice "Sapevo che saresti stata adatta a questo ruolo", come a voler smentire e dissipare una volta per tutte i dubbi di Sioux. Ecco, il problema è che se tu non ci mostri la battaglia, questa cosa non traspare da sola. Il lettore deve evincerlo da quello che succede, da come si comporta il personaggio in azione, non da un frase detta en passant da un altro personaggio. E' la stessa differenza che c'è tra guardare un film con i propri occhi e farsi raccontare la trama del film da qualcun altro. Spero che l'esempio sia chiaro.
Spero anche che questo mio commento non ti butti giù, perché il mio intento era lasciarti un commento spassionato che potesse esserti di aiuto. Le basi per una buona storia ci sono tutte. Anche perché è chiaro che ti piace scrivere, descrivere, inserire dettagli fisici (attenzione, inserire l'altezza di un personaggio, soprattutto se indicata in cifre come fai tu, non è molto elegante, non è neanche narrativamente necessario), creare e caratterizzare i personaggi - che tra l'altro mi sono piaciuti tutti, perché ognuno di loro è particolare, originale, mai scontato. Quindi mi auguro che i miei consigli ti possano essere utili, in modo che tu possa esaltare i tuoi punti di forza e limare le spigolature.
A presto! (Recensione modificata il 15/03/2018 - 12:57 pm) |