Recensioni per
Soldati blu
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/02/20, ore 19:01
Cap. 1:

Carissimo,
era mia intenzione leggere questa storia già da sette mesi, finalmente mi sono decisa.

Intanto ti faccio sin da subito i miei più sentiti complimenti per il modo in cui riesci a passare da un'epoca all'altra e scriverne comunque benissimo. Scrivi, per esempio, della Germania degli anni quaranta come delle colonie britanniche dell'800 (o in questo caso del vecchio West) come se fossi vissuto in entrambi i periodi storici, e li descrivi con la stessa identica eleganza e abilità.

Ma tornando a noi: di sicuro l'America dell'ottocento è un connubio che solitamente non amo (sarà per colpa di tutti i film patriottici sull'argomento?), ed è per questo che a parer mio questa storia vale molto. Come per i raconti romantici, riesci a farmi amare follemente cose che, normalmente, non leggerei neanche sotto tortura, e questo significa moltisismo.

I personaggi già mi stanno simpatici.
Halloran è una "margheritina delicata" rispetto a tutti gli altri commilitoni (mi sto già facendo un paio di ipotesi su quale potrebbe essere stata la sua vita precedente) e Finch, con il suo contegno da duca inglese e la sua riservatezza già lo amo.
Che dire, bella coppia il fiorellino e il bel teneborso!

Nonostante io sia impegnata un giorno sì e l'altro pure, prometto che cercherò di leggere il più possibile.

Alla prossima!^^

Recensore Master
06/06/18, ore 10:46
Cap. 1:

Ciao^^
era da tempo che desideravo immergermi in questa storia, che tu stesso mi avevi consigliato ritenendola "adatta" a me, a quello che più mi piace e che amo. Come sempre la tua firma è una sicurezza e non deludi. Nella lettura sono già al capitolo due, ma volevo comunque lasciarti un parere per ogni capitolo, perché la storia merita, perché tu lo meriti.
Fin da subito ho provato una forte simpatia per il soldato Halloran, umile e sensibile, e una grande curiosità per questi particolari soprannomi, Bonnie e Dixie, e soprattutto per la figura di Finch, che si distacca dagli altri commilitoni e fa storia a sé, col suo essere così granitico, introverso ma anche profondamente leale. Mettere curiosità nel lettore, suscitare interrogativi in grado di coinvolgerlo fa parte del tuo mestiere di autore, che sai svolgere come sempre egregiamente. Leggendo pare quasi di percepire il peso soffocante del caldo, la polvere che si incolla al sudore, la fatica allucinata di lavorare sotto al sole e soprattutto la paura: il timore di un attacco da parte di un nemico invisibile che da un momento all'altro può assalirti alle spalle. Si partecipa della segreta angoscia di questi soldati, asserragliati un un fortino di difesa in mezzo al nulla, ovvero nel bel mezzo di un pericolo incombente. Il soldato Halloran è quello che mi sta a cuore: paziente e maltrattato, gentile e sensibile. Finch è circondato da un alone di mistero, e questo capitolo ci lascia con il desiderio di saperne di più su di lui, sulla sua calma concentrazione, sul suo portacarte colmo di lettere e di fotografie.
l'ambientazione è ricreata alla perfezione nei minimi dettagli, e questo è sempre un marchio di fabbrica tipico delle tue storie: una ricostruzione storica perfetta, e anche l'occasione per imparare qualche particolare in più su come si viveva all'epoca. Leggendo sembra davvero di entrare in una pagina di storia, che si anima e prende vita.

Recensore Veterano
23/05/18, ore 10:26
Cap. 1:

Va bene, nonostante io sia contraria a lasciare commenti ad ogni singolo capitolo, soprattutto al primo, stavolta farò uno strappo alla regola.
Cosa ne penso del tuo stile lo sai già. Il tuo modo di scrivere è fluido, semplice, mai artificioso, le tue capacità descrittive straordinarie.
Guerra, armi, storia, il modo quasi naturale in cui spesso affronti questi argomenti mi portano a pensare che tu abbia una certa dimestichezza in campo militare e storico, ma non necessariamente un'esperienza diretta. Sarei curiosa di conoscere il tuo indirizzo universitario :-)
E ora passiamo ai personaggi. Stavolta sei riuscito a dare a ciascuno un'identità precisa, diversificata. Così troviamo lo spaccaballe di turno, la vittima sacrificale, e l'eroe odiato dal resto della tribù che però, inevitabilmente, è anche il più amato tra i lettori.
A me Finch piace, e molto. Hai saputo costruirgli intorno un alone di mistero che lo rende affascinante. Chi è? Di sicuro non un poveraccio che si è arruolato per uno stipendio da fame. Bene, sono curiosa di saperne di più riguardo a lui.
E ora ti confesso una cosa. Sono un'inguaribile romantica. Di sesso e di sangue ormai tutti scrivono, a discapito di sentimenti più nobili. Cerco sempre riscontri romantici nelle storie che leggo. Che ci vuoi fare?, sarei dovuta nascere in altri tempi.
Io faccio il tifo per Halloran Bonnie boy e il bell'eroe misterioso ;-)
Detto questo: Forza Indiani! :-D

Recensore Master
08/05/18, ore 21:17
Cap. 1:

1° classificato: 
“Soldati blu” di OldFashioned


Grammatica, lessico e stile: 14,85/15 

• ... in un infruttuoso tentativo [di] allontanarlo. → manca la preposizione. 
• ... buono a nulla,” ringhiò, “Credi di essere... → non ci vuole la maiuscola poiché non c'è alcun punto, né dentro né fuori al discorso diretto. 
• ... il quindici arriva,” replicò Hayner imperterrito, “E a qualcuno... → stesso discorso. 
• ... in quindici una ventina di noi dovrà partire. → il. 
• “Vaffanculo, Hayner,” brontolò Rosat dalla sua branda, “Non si possono... → la maiuscola. 
• ... ma la presa dell'altro gli mozzava in respiro. → il. 
• ... e poi te ne portai tornare dentro... → potrai. 
• ... riuscì solo a emettere un specie di rantolo. → una. 
• La mano che gli stava stingendo il collo... → stringendo. 
• ... se la mise a spall'arm... → se intendi la posizione me la dà scritta: spallarm oppure spallàrm
• Quella era la la casa padronale... → ripetizione. 
• Si può dire di te quello che si vuole, Dxie... → Dixie. 
• Prenditi qualcuno e va a fare... → va'. 
• Poi, rivolto al Ragazzo... → ragazzo. 
• Quando si furono allontananti un po’... → allontanati. 
• ... contro un Apache [che] stava prendendo di mira... → manca il che
• ... non ce la faremmo mai a raggiungere... → faremo. 

Un piccolo appunto che non ha inciso sul punteggio: usando le unità di misura americane, per chi come me ci capisce poco, sarebbe opportuno ricorrere ad appendici per chiarire di quanto si parla: a quanto equivalgono cinquanta iarde? A quanto sei piedi e otto pollici? 
Le uniche sottrazioni riguardano la forma dei dialoghi, ossia le maiuscole che a mio avviso non ci vogliono, per il resto la lettura si è presentata fluida e senza strafalcioni grammaticali. 
Ciò che ho apprezzato sopra a tutto, è la cura minuziosa nella scelta dei vocaboli. Esplicativi e mirati, accompagnano la fantasia durante la lettura evocando gli scenari, accentuando i gesti, amplificando le emozioni più celate. I colori risaltano, le descrizioni rendono tangibile il paesaggio, mi sono sentita partecipe e accanto ai protagonisti in questa avventura travagliata. 
C'è una perfetta sinergia fra descrizioni, azione e dialoghi. Un equilibrio che ammiro e che attiva facilmente il coinvolgimento da parte del lettore. 


Originalità, trama e caratterizzazione dei personaggi: 15/15 

Se c'è un filo conduttore che ho individuato fra i due personaggi è la loro passività. Subiscono e sopportano, diversamente, con forze d'animo opposte, ma per certi versi si assomigliano molto. Non è quindi un caso che si sono infine avvicinati e legati. 
Posso dire che ogni scena apporta qualcosa di nuovo alla storia, che sia un avanzamento di trama, un approfondimento dei personaggi, o una tematica, questa storia dà e rende molto. 
La trama è lineare, segue da capo a fondo un pezzo di avventura, con qualche ricordo del passato disseminato lungo la lettura. È una semplicità che apprezzo, non dispersiva ma che carica ogni sequenza di significato. 
Eccezionale l'alternanza fra scene cariche di aspettativa, di timore e incertezza, a quelle più tranquille e di transizione. Notevole lo studio e la ricerca che si cela dietro questo lavoro. 
I personaggi si scoprono poco alla volta, insieme a loro, si può dire. Attraverso i loro dialoghi si viene a sapere del loro passato, osservando i loro gesti si nota la loro formazione ed educazione, dalle loro azioni emergono gli istinti e il carattere. 
A mio modo di vedere non è Rory il personaggio che evolve in maniera significativa, Finch lo è. Il più giovane lo accompagna in ciò, lo addolcisce, gli cresce dentro grazie al suo approccio delicato e genuino. Rory trova appena il tempo di crescere, di maturare. Ripone la sua fiducia nel più grande e si lascia guidare. Si appassiona alla sua persona, al suo passato, e ben presto lo vede come suo punto di riferimento e compagno nell'inferno in cui si trovano. Se ne innamora, in senso platonico prima che fisico, e questa pacatezza nella dimostrazione dei sentimenti l'ho molto apprezzata. 
È stato emozionante seguire il loro avvicinamento, la loro missione travagliata e continuamente minacciata dal pericolo degli Indiani. Come cambiano e come si evolve il loro rapporto è toccante ed espresso con un'ottima tempistica. Nulla è affrettato, ogni aspetto riceve il giusto tempo per maturare. 


Gradimento personale: 10/10 

In questa storia hai dimostrato come le parole e i più semplici gesti di attenzione, i tocchi più contenuti, possano esprimere un mondo di emozioni eguagliando in intensità le dimostrazioni mille volte più sfrontate o plateali. Certe volte i più piccoli e intimi scambi sanno regalare molto di più. Io personalmente ho provato tanto, in una maniera quasi indefinibile. 
Questa storia è difficile da rendere a parole nella sua bellezza. Ciò che dà e fa provare, ciò che lascia a lettura ultimata, è un'esperienza piena, appagante, la sensazione di aver fatto parte di quella spedizione per Coyote Point. 
Si vivono il terrore e l'ansia degli agguati, il sollievo per ogni pericolo scampato e istante di calma apparente, si soffre e tanto insieme ai giovani soldati. Si rimane senza più fiato con Rory e infine... infine, si sente tutto il peso delle emozioni accumulate durante la lettura, capitolo dopo capitolo, parola dopo parola. Io di quelle ne sono rimasta a corto, sperando di aver reso giustizia a questa stupefacente avventura. 


Attinenza al contest: 8/8 

Il tema della guerra si presenta a tratti statico a tratti travolgente. Come una partita a scacchi, in un continuo scambio di ritorsioni. Risalta la brutalità e la crudezza del tema. [+2] 
I riferimenti al periodo storico abbondano, così come le descrizioni dei luoghi e dei paesaggi. Dalle armi alle divise, il linguaggio dei soldati, i riferimenti ai campi di cotone e ai servi neri, il torrido paesaggio desertico e i fortini isolati: tutto ciò rievoca fedelmente il periodo trattato e le ambientazioni del vecchio west. [+2][+2] 
Per i soldati blu svolgere il loro lavoro è un vero inferno. È palpabile la paura e l'astio nei confronti dei nemici Indiani, così come la ferocia di ogni conflitto ravvicinato. Ma qui il vero punto di pregio è il passato di Finch. Seppur indirettamente, attraverso i ricordi raccontati da lui, si può cogliere la vera sofferenza e devastazione che può arrecare la guerra. Lui è quello che ci ha rimesso di più, a cui la crudeltà delle battaglie ha completamente sconvolto la vita. [+2] 


Bonus: 4/4 

Le armi sono presenti e molto incisive: le hai sia descritte accuratamente che fatto uso durante i conflitti armati. La rappresentazione più approfondita e dettagliata di questo bonus. [+1] 
Mi hai preso sul serio alla lettera quando parlavo di storia d'amore che fa da contorno alla trama. La dose di romanticismo inserita è perfetta per i miei gusti. Accennata ma intensa nei gesti più comuni, con una sua evoluzione e maturazione. [+1] 
Perché... perché?! La morte scioccante c'è e manco a dirlo sei riuscito a colpirmi, a devastarmi e ad affondarmi. Mi sono quasi pentita di aver inserito quel bonus. Quasi, puoi chiamarmi masochista. [+1] 
Il finale, come richiesto, è aperto. Lascia un senso di sospensione, il passaggio in chiusura instilla dubbi di ogni sorta: stanno tornando gli Indiani? Il giovane Rory ha forse intenzione di usare quel famoso ultimo proiettile? Oltre alla tristezza, rimane tanta angoscia. [+1] 


Totale: 51,85/52

Recensore Veterano
22/04/18, ore 02:39
Cap. 1:

Come ti avevo promesso, ho cominciato a leggere altro di tuo, perché molte tue storie mi avevano incuriosito. È stata una decisione più che azzeccata e mi sa che non ti mollo più. Il tuo stile continua a conquistarmi e sento di volere già bene a questi personaggi. Metto tra le seguite e attendo il seguito :*

Recensore Master
16/04/18, ore 18:43
Cap. 1:

Oh, una storia con le giacche blu! *____*
Guardavo sempre i film con i Nordisti, sapevo anche le canzoncine, come "She wore a yellow ribbon" e simili. XD Ho letto il titolo e mi sono molto incuriosita. Sei davvero multitasking!
Come sempre, descrivi molto bene l'atmosfera cameratesca, con quel senso di sospeso, i lunghi silenzi e i discorsi tra commilitoni. C'è il prepotente, il giovane vessato e il misterioso individuo, che spero di scoprire presto perchè mi sembra tosto. Ci sono i "cattivissimi" Apache, con tutti i miti più o meno veri delle torture e io mi vedo già lo scalpo unticcio (così lo immagino) di Perkins ciondolare alla cintura di un guerriero.
Ottima introduzione con la presentazione dei main characters. Attendo gli sviluppi. A presto!

Recensore Master
16/04/18, ore 18:16
Cap. 1:

Come ben sai di solito nei western sto dalla parte degli indiani, ma credo che in questo caso farò un'eccezione.
Gli Apache non fanno sconti a nessuno, che siano coloni o soldati e si capisce perché nel forte vivano in un clima di mobilitazione costante e nessuno andrebbe a scortare il carro con le vettovaglie fino all'avamposto di Coyote Point.

Nell'assortito numero di soldati veterani, scafati e abituati a tutto Bonnie spicca come la margheritina nel prato di erbacce; si capisce che è la vittima predestinata di allusioni, battute e altro, se solo i suoi commilitoni ne avessero la possibilità!
E giusto perché dal dire al fare è questione di un attimo ecco che a salvarlo da un tentativo di stupro interviene l'altro emarginato del gruppo.
Emarginato solo perché sudista e forse anche disprezzato, perché arruolato nell'esercito che un tempo combatteva.
E' anche uno che sa il fatto suo però e per l'energumeno non è facile sopraffarlo.

Ho idea di sapere chi saranno i "predestinati" alla simpatica gita in esterna per scortare il carro nell'altro fortino...

 

Recensore Master
16/04/18, ore 16:02
Cap. 1:

in un infruttuoso tentativo [di] allontanarlo.

***Il primo a entrare fu il sergente Burt. Era coperto di polvere dalla testa ai piedi, tanto che l’uniforme sembrava più grigiastra che blu.***
Burt in onore a Burt Lancaster? ^___^

***in quindici una ventina di noi dovrà partire.*** - il quindici

Per fortuna che c'è Finch! Senza di lui ad Halloran chissà cosa accadrebbe. Il più giovane è stato il protagonista assoluto anche se spero che tra loro due ci sarà una bella intesa. Certo che entrambi comunicano poco (uno troppo lontano dal suo ambiente, l'altro per troppa timidezza).

***Ripose tutto nel portadocumenti, che era di marocchino fine, anche se ormai rovinato e stinto. Guardò l’elegante monogramma, ancora dorato in alcuni punti: CFH. La F doveva essere quella di Finch, ma per cosa stavano le altre due lettere?***
Intanto ne sa già molto più degli altri.
Peccato che devo già andare, la prossima volta ti scrivo un commento miglire, promesso.

Recensore Master
15/04/18, ore 18:14
Cap. 1:

The old wild west...the blue jackets...good beginning! I really loved it! Your name is a garantee.. The story is very interesting, sometimes it is hard.. The young soldier and his fellows. Good job. Jane Q. PS when I really like a story, I write in English😊It is not my mother tongue...I hope You appreciate the attempt

Recensore Master
15/04/18, ore 17:57
Cap. 1:

Ciao caro^^
Per una volta non arrivo in ritardo di millenni.
Devo ammettere che la Storia americana non mi appassiona moltissimo, forse è proprio colpa di troppi film stereotipati a riguardo.
Le tue storie invece, come sempre accuratissime e realistiche, ci mostrano un lato diverso, decisamente più interessante.
Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la vita di questi soldati, dura e cruda come doveva essere: tra risse, volgarità e ovviamente le atrocità della guerra.
Abbiamo personaggi molto diversi, il cui carattere viene ben evidenziato durante varie situazioni di routine militare.
Povero Halloran, non solo viene continuamente sfruttato e insultato dal sergente e i compagni, ma rischia anche di diventare lo sfogo sessuale di uno di loro. D'altra parte credo che Perkins con la sua essenza rude e animalesca doni un bel po' di realismo al racconto.
Però tutte le attenzioni sono su Finch, un gentiluomo del sud, che pare avere un innato senso di giustizia ed è ancora tormentato dal suo passato. Hai creato un alone di mistero intorno alla sua figura, rendendo la trama decisamente intrigante.
Sei riuscito a non rendere noiosa una vicenda a tema western, il che per me è veramente lodevole^^
Complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
15/04/18, ore 16:51
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Caspita, noto che questa volta hai scelto di partire in quinta ^^
Il capitolo è tosto e lungo, eh.
Però... dai, è stato interessante leggerlo.
Credo che sei riuscito ad ambientare tutto al meglio...
Il racconto si preannuncia molto duro a tratti, infatti anche alcune parti di questo capitolo già lo sono. Penso che farai un lavoro curioso, mi ha colpito positivamente questa ambientazione western.
Buona domenica e a presto :)

Recensore Master
15/04/18, ore 11:28
Cap. 1:

Ciao carissimo,
Non vedevo l'ora di leggere questa storia^^
Ed eccoci qui, a seguire le vicende del povero soldato Halloran e dei simpatici avanzi di galera che sono stati spediti al fortino a combattere contro gli Apache.
Non mi sono mai documentata troppo su questo contesto storico, ma questo racconto ce lo introduce alla perfezione: ci sono le rivalità tra americani del nord (Yankees) e americani del sud (Dixies), le spedizioni contro gli indiani (che non erano per nulla pacifici come talvolta si tende a pensare.. la faccenda delle torture alla ragazza è agghiacciante!), nozioni sulla vita al forte e sull'uso delle armi da fuoco (da appassionata di storia militare, non ho potuto non apprezzare le descrizioni dettagliate, quasi "tecniche" ma mai pedanti, su come si pulisce una carabina e come si spara^^)...
Sei riuscito a far dire ai tuoi personaggi le spacconate tipiche dei mezzi galeotti americani ma senza dare quell'effetto "tamarro" e ridondante che a volte si vede nei film^^
Per il resto attendo sviluppi tra Finch e Halloran e soprattutto non vedo l'ora di sapere cosa ci fa un mezzo aristocratico del sud insieme a quegli svalvolati xD
Come sempre, tutto quello che scrivi è una garanzia.
Complimenti e alla prossima!^^

Recensore Master
15/04/18, ore 10:57
Cap. 1:

Ah, una nuova storia della sezione storica. E stavolta, dopo aver visitato i templari del medioevo, andiamo a trovare i ragazzi in giacca blu (ti confesso che per un attimo, leggendo il titolo, ho pensato ai puffi in divisa militare), ovverosia i soldati americani dell'800. Nello specifico, è il periodo successivo alla guerra civile, che a giudicare da come viene trattato il povero Dixie non è ancora stata dimenticata. Tra incontri poco amichevoli con i nativi (preferisco questo termine a indiani, che trovo un pò fuorviante), lavori massacranti da svolgere nel forte, e il giovane soldato Bonnie che rischia di essere inchiappettato, vengono gettate le basi per un racconto coi fiocchi. E non potrebbe essere diversamente, conoscendo l'autore.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
15/04/18, ore 10:21
Cap. 1:

Ciao, eccomi approdato al tuo nuovissimo "racconto lungo" (mentre io, come sempre, ho consegnato una oneshot sotto le mille parole).
Allora, la situazione è senza dubbio interessante, nonché in linea con il tuoi stile: i soldati, i faticosi turni, le risse, qualche scena slash e un linguaggio forte. Tutto ciò si adatta perfettamente al contesto di cui ci parli, in cui ti sei immedesimato completamente ancora una volta per regalare a noi, ignoranti lettori (o almeno, io di sicuro: di America non so proprio nulla) un momento di vita tra una battaglia e l'altra. Ho come l'impressione che Finch e Halloran (ci ho messo dieci minuti per cercare i nomi che avevo dimenticato ahaha) verranno inseriti nel gruppetto di scorta nel territorio indiano, o sbaglio? Comunque, in questi prossimi quattro (?) capitoli se ne vedranno, e io ti seguirò certamente. Ho solo un dubbio: la parola chiave
"corvee" l"ho sempre scritta con due e, alla francese; non so se esista anche una variante italiana ma, in quel caso, mi informerò. Non ho rilevato altri errori, ma ci sono così tante frasi da incorniciare che davvero non saprei quali inserire qui...
Per ora ti saluto, ma sappi che aspetto già il prossimo capitolo!
Ovviamente sono sempre io,
mystery_koopa
(Recensione modificata il 15/04/2018 - 10:23 am)