Sono viva!
E sono pronta per recensire!
… credo.
Ti chiedo immensamente scusa per non aver recensito ieri sera; PENSAVO di farcela, solo che poi ho iniziato a scrivere… e a scrivere… e a scrivere la recensione che si era fatto tardissimo e sono crollata con il telefono spalmato in faccia.
Tu non immagini MINIMAMENTE cosa è stato questo capitolo per me e quanto mi abbia fatto urlare, piangere e sclerare, infatti questa sarà una recensclero coi fiocchi, S I C U R O .
Quanto è bella la parola "recensclero", adoro. Devo proporla alla Crusca!
Ad ogni modo, in questo capitolo sono successe davvero tante cose - e siamo solo al secondo, non oso pensare più avanti -, una più tremenda dell'altra e aiuto, non so nemmeno da dove cominciare.
Innanzitutto, prima di concentrarmi sui quattro personaggi principali che tanto adoro e shippo come se non ci fosse un domani, vorrei spendere qualche parola per tutti gli altri che sono stati introdotti.
Mi sono piaciuti tutti, ma proprio TUTTI, perché ognuno di loro ha avuto un proprio momento all'interno della storia e lo avrà in futuro.
In particolare, mi sono piaciuti molto Akira, Ryou, Hisako ed Erina, senza contare Isami il quale, ancora una volta, ha fatto da provvidenza per il fratello.
Ho davvero TANTE cose da dire riguardo ognuno di loro… e ho la strana sensazione che questa recensione sarà forse più lunga della precedente, H E L P .
"Oh, Tsukassan... così mi fai arrossire", gli sentì mugolare chiaramente. "Adoro quando mi tocchi in questo modo". ---> … certo però che iniziare COSÌ, io boh, sto male, ma MOLTO MALE. Tralasciando il fatto che secondo me Kuga dorme veramente in quel modo, nel senso che durante la notte mugola cose A CASO (ma proprio A CASO, eh), credo che abbia scambiato Takumi per Tsukasa, altrimenti non si spiega. Che poi, ora che ci penso, visti da lontano potrebbero anche essere scambiati… aiuto. E se ripenso al fatto che il giorno prima Tsukasa lo ha sì toccato, ma con due schiaffi, non oso pensare a come lo stia "toccando" nelle sue fantasie perverse. Comunque, il midget che espone con nonchalance i suoi sogni erotici con Tsukasa è il TOP.
"Davanti a loro, Soma stava letteralmente immobile in mezzo alla neve, il viso puntato verso l'alto." ---> questa è stata, senza ombra di dubbio, una tra le immagini più significative dell'intero capitolo. Mi è piaciuta tantissimo e mi ha trasmesso una tale malinconia che… non trovo le parole, davvero. Perché Sōma ama la neve anche se ora non può più vederla. Ma può comunque sentirla e, non vorrei dire una cavolata colossale, quando ha detto a Takumi che "la neve ha un buon odore", potrebbe anche essere un fatto legato alla sua cecità. Solitamente, chi perde un senso "reagisce" affinando gli altri rimasti, come l'udito e l'olfatto. Non so se sia una cosa graduale o repentina, dato che Sōma è cieco relativamente da poco e forse gli ci vorrà del tempo per maturare gli altri sensi, però potrebbe essere. O forse, si tratta solo della sua immensa sensibilità, e credo che sia questa la risposta giusta.
"Fu a quel punto che Soma chinò piano lo sguardo. E fu in quel momento che Takumi si ritrovò a rabbrividire.
Quelle pupille lo guardavano senza realmente vederlo. Gelide, come la neve.
Vuote, come la morte." ---> di questo pezzo ho amato, in particolar modo, la sua intensità e il costante rimarcare il fatto che Sōma lo vede ma non lo vede - però, al contempo, vede a modo suo, ovvero percepisce -. É stranissimo da spiegare e devo dire che come cosa crea non poco sgomento, ma il tuo intento era quello e quindi ci sei riuscita alla grande.
"Parli con la stessa ingenuità e la spontaneità di un bambino. Ma come fai? Come fai ad essere così meravigliosamente te stesso, nonostante tutto?" ---> perché è tipico di Sōma. Comportarsi in maniera differente sarebbe, per lui, come rinnegare se stesso, per questo preferisce tenersi tutto dentro e "fare finta di nulla". Questo lato di Sōma l'ho sempre amato, fin dal primo momento che l'ho visto.
"Si ricordò del perché avesse accuratamente evitato di guardarlo, di parlargli.
Perché parlare con una persona che non può vederti faceva male. Soprattutto se quella persona era ridotta in quello stato per colpa tua.
Soprattutto se si trattava della persona che amavi." ---> qui, oltre ad avermi fatto morire dentro, torniamo a ciò che è successo quella notte. In parte è ancora un gran mistero e mi piace il fatto che gli indizi arrivino poco per volta, così si possono mettere insieme i pezzi capitolo dopo capitolo. Sicuramente la causa involontaria dell'incidente è Takumi e fin qui siamo tutti d'accordo. Erano lui, Sōma e Kuga e gli ultimi due - Sōma soprattutto - sembravano intenti a cercare di calmarlo. Il fatto è che, più ci penso, e più sono fermamente convinta che c'entrino i sentimenti di Takumi per Sōma, ma non per una cosa da poco, bensì per una cosa sconvolgente, altrimenti tutto questo non sarebbe successo. E sono convinta che, una volta svelata la verità, rimarrò di stucco. Me lo sento. Inoltre, devo ancora capire la presenza di Kuga, nel senso che sì, suppongo fosse una serata apparentemente tranquilla trascorsa in compagnia, ma ancora qualcosa non mi quadra e voglio arrivare fino in fondo senza perdermi alcun passaggio.
"Non è arrabbiato con me per quello che ho detto ieri notte?
Ma soprattutto, come può anche solo tollerare la mia presenza?
Odiami, Soma. Ho bisogno che mi odi, così forse il mio senso di colpa si allevierà un po'.
Ma allo stesso tempo ti prego, ti prego di non farlo. Perché se mi odiassi, sento che ne potrei morire.
Come posso vivere sapendo ciò che ti ho fatto?" ---> questo è un punto molto importante sulla introspezione e caratterizzazione di Takumi. Sōma è diverso dal resto del mondo, praticamente: chiunque avrebbe provato anche solo un po' di odio nei confronti di chi gli ha rovinato (che sia involontariamente o meno) la vita e se proprio non è odio, forse un po' di rancore. Ma non Sōma. Sōma sembra proprio rimasto lo stesso a prima che tutto ciò accadesse e i casi sono molteplici: o vuole talmente bene a Takumi da averlo perdonato fin dall'inizio, o deve ancora effettivamente rielaborare e metabolizzare cosa gli è successo o si tiene tutto dentro sperando di non esplodere da un momento all'altro. Perché potrebbe capitare, non è mai detto. E Takumi preferirebbe un Sōma che gli urla contro, un Sōma arrabbiato con lui, un Sōma che lo odia perché così, secondo lui, tutto avrebbe più senso. Sarebbe pur sempre doloroso, ma avrebbe più senso. Al contempo, però, essendo innamorato di lui, sarebbe terribile sentirsi dire "ti odio" dalla persona che si ama. In entrambi i casi, Takumi starebbe male, veramente male. Ed io continuo a stare male per lui.
"Perché così dipendi da me. Mi sarebbe sempre piaciuto che tu avessi bisogno di me, ma non così. Non così, mio amore. Non così.
Perdonami." ---> … sono solo a inizio capitolo e già sto piangendo malissimo, non ce la faccio. Quando si è innamorati si spera sempre di essere indispensabili per la persona desiderata… anche se, in questa situazione, Takumi preferirebbe mille volte non essere indispensabile per Sōma. E qui il mio cuore sprofonda negli abissi della disperazione.
"Adesso Ryou lo guardava con fare impassibile, eppure Akira era stato in grado di vedere, non molto tempo prima, lo sgomento, il terrore totale nei suoi occhi.
E, forse, senza che neanche se ne rendesse conto, adesso stava tentando di proteggere anche lui." ---> qui entrano in scena due personaggi che, in questo capitolo, ho letteralmente adorato: Akira e Ryou. Dalla conversazione che Akira ha avuto con Sōma, viene fuori un altro tassello del puzzle, ovvero che, quella notte, li ha soccorsi ed aiutati, Sōma in particolare, viste le sue condizioni critiche. E, mi sembra di capire, Hayama aveva chiesto aiuto a Kurokiba, motivo per il quale quest'ultimo dice di essere stato coinvolto nella faccenda e che Hayama ha voluto fare l'eroe. Diciamo che, volente p nolente, Hayama è un eroe in ogni caso, perché ha comunque impedito che tre persone perdessero la vita. La frase di Alice, poi… non so se hai piani hottosi (?) anche per questi due, ma dal modo in cui si è espressa Alice potrebbe anche essere *coff coff*
"E se chiudeva gli occhi poteva ancora ricordare il duro dell'asfalto contro il viso, la sua mano disperata che tentava di raggiungere quella di Soma, il corpo di quest'ultimo a pochi passi dal suo, eppure così maledettamente irraggiungibile." ---> sai cosa vuol dire che mi sono immaginata tutta la scena e che avevo i brividi nonostante fuori ci fossero (e continuano ad esserci) quaranta gradi all'ombra? É stato tremendo…
"Ma che modi", borbottò Kuga accanto a lui. "Tsukassan non è venuto a trovarmi. Prima si preoccupa e poi mi lascia qui. Vedrai appena arriva..."
"Sinceramente preferisco che non sia qui", sussurrò l'altro.
Terunori gli lanciò un'occhiata confusa.
"Ma perché no? Anche io ho il diritto a un po' di compagnia, non ti pare?".
Takumi strinse le ginocchia al petto. Non era certo che sarebbe riuscito ad affrontare Eishi visto che, a causa sua, Kuga aveva rischiato di morire." ---> tralasciando il fatto che mi stavo quasi per sciogliere a causa della tenerezza del midget, che nel capitolo prima fa tanto lo spaccone dicendo a Tsukasa "perché sei venuto proprio tu? La compagnia non mi mancava" e adesso reclama la sua presenza quasi come l'ossigeno… qui entra in gioco una cosa molto importante: la paura di Takumi a relazionarsi con gli altri. Perché non ne parlano tra di loro, ma è comunque una realtà muta: tutti sono consapevoli del fatto che, ciò che è successo, è a causa di Takumi. E non deve essere affatto bello vivere con questa oppressione, soprattutto se sono tutti lì nella stessa stanza.
"Perché era ovvio che Tsukasa provasse qualcosa per Kuga. Era proprio palese, ma aveva sempre preferito tenere per sé le sue impressioni." ---> okay, momento. Momento, momento, MOMENTO. Takumi e Tsukasa sono uguali, dal punto di vista sentimentale, nel senso che entrambi sono già innamorati ed è un sentimento già maturo. Mi piace, mi piace tantissimo - e ciò andrà ad alimentare ancora di più l'Angst, SICURO -.
Arriviamo a due punti altrettanto importanti e significativi: le probabilità di Sōma di guarire e il suo futuro. Per quanto riguarda il primo punto, posso dire di essermi sentita un po' sollevata. Certo, il 10% è relativamente poco ma, come ha detto Sōma, è sempre meglio di niente. Le probabilità di guarire, seppur poche, ci sono, e questo mi rende fiduciosa (anche se so che prima dovrò patire, soffrire, piangere e sclerare).
Poi ancora, quando Alice gli chiede: "E come farai con la cucina, adesso?" mi sono ricordata che, nella scorsa recensione, non ti avevo chiesto se la storia fosse ambientata nell'universo canonico del Manga oppure fosse una AU. Non avendolo messo nelle note, era comunque chiaro, però devo ammettere che così la storia si fa ancora più interessante… e drammatica. Quindi sono tutti iscritti all'Accademia e cucinano dalla mattina alla sera, tra Shokugeki, festival e stage. Sono sempre più curiosa di sapere come farai evolvere le cose e se penso a Sōma che non potrà più cucinare - o che se ci riesce, con non poche difficoltà - mi vien male.
"Smettila di dire cazzate. Io capisco tutto, il senso di colpa, il dolore, ma non ti permetto di dire certe cose. Tu non sei un assassino e non faresti del male a nessuno intenzionalmente! Qui nessuno pensa che sia colpa tua, nessuno! Hai capito? Guai a te se provi... se provi a ridirlo!" ---> sto amando sempre di più Isami. Già di per sé è un personaggio che adoro, ma qui davvero, è praticamente l'unico che, a modo suo, ha la situazione sotto controllo e capisce come si sente il gemello. Mi piace perché non usa mezzi termini, è diretto e va dritto al punto. É la voce della verità, la parte razionale e aiuta il lettore a non perdersi, perché i sentimenti di Takumi sono talmente contrastanti tra loro e a tratti confusi, che si rischia di vedere la realtà in maniera distorta - e come dargli torto, dopo il trauma che ha subìto? -.
"Terunori era esattamente come appariva. Cristallino come acqua, allegro, sorrideva sempre, era bravo ad infondere coraggio a stesso e agli altri. E talvolta, molto spesso, era così immaturo. Sembrava non rendersi mai conto di quando fosse il momento di essere seri.
Si sentiva, in un certo senso, responsabile nei confronti di quel ragazzo." ---> oddio… hai descritto perfettamente Terunori e, cosa più bella, lo hai fatto attraverso gli occhi di Tsukasa. Il fatto che Eishi si sente responsabile nei suoi confronti è una cosa bellissima, così tenera e mi piace tanto. Mi piace il modo in cui stai delineando il loro rapporto: Eishi si preoccupa per Kuga e vuole proteggerlo e Kuga gli da mille ragioni per essere preoccupato, pur non facendolo apposta - perché alla fine è nel suo carattere -. E ancora di più mi piace perché Eishi prova qualcosa per lui e Kuga… beh, anche Kuga a quanto pare, MA QUANTO SONO BELLI, LI AMO TROPPISSIMO.
Solo che poi è successo. Me lo avevi accennato, che Kuga avrebbe avuto qualcosa. E quel "ma" mi ha fatto balzare il cuore in gola.
"Ogni.
Battito.
Più.
Veloce.
Di.
Un
Altro.
Errore. Deve essere un errore.
Tremore.
Cosa ho visto?
Cosa?" ---> VORREI TANTO SAPERLO ANCHE IO E MI STO DANNANDO PER CERCARE DI CAPIRE COSA ABBIA KUGA. Ho paura, seriamente tanta paura e davvero, non vorrei essere nei panni di Eishi… bene, ora soffro anche per lui, per loro, PER TUTTI.
"Adorava il fatto che si fosse preoccupato. Forse non era niente di che, ma ciò lo faceva sentire speciale.
Importante." ---> tu SEI speciale e importante, piccolo mio. E se penso che Eishi sa cose che tu non sai… il fatto è che, a quanto pare, la cosa è talmente grave che Tsukasa ha paura di dirgli la verità. E quindi mi sto chiedendo quanto è effettivamente grave ciò che ha Kuga. Ho paura…
"Tsukasa lo guardava. E Dio, avrebbe continuato a guardarlo per sempre.
Il suo dolce, piccolo, Terunori. Che non era mai stato realmente suo e che forse mai gli sarebbe appartenuto.
Lui così pieno di vita, così perfetto nelle sue mille imperfezioni.
No! Chi era lui per poter spezzare la sua felicità?" ---> devo ancora riprendermi. Perché Tsukasa mi fa così tanta tenerezza e ora anche lui rischia di cadere nel baratro come Takumi, che si sente responsabile del dolore di Sōma. E questa cosa è tremenda e opprimente. Tsukasa innamorato è bellissimo, proprio come Takumi. Mi sembrano così simili pur essendo tanto diversi.
"Sarebbe bello pensare che sia tu l'artefice della sua felicità e disperazione, ma sappiamo entrambi che non è così, eh Eishi?" ---> e qui mi sono fatta le peggio pare mentali. O è solo una visione pessimistica di Tsukasa o sotto c'è dell'altro oltre alla verità che lui sa e che non vuole dire a Terunori.
"Terunori non lo aveva neanche visto arrivare. Aveva solo sentito le sue braccia stringerlo, un calore pervaderlo, un altro cuore, un altro battito, non il suo.
Tsukasa lo stava abbracciando. Kuga aveva spalancato gli occhi.
Non lo aveva mai abbracciato, mai." ---> STO PIANGENDO TANTISSIMO. Aiuto, quanto sono belli… Tsukasa che abbraccia Kuga trascende qualsiasi dimensione. Ed è la prima volta che lo abbraccia… proprio ora, che sa. Proprio ora ha trovato il coraggio di farlo. É triste e bello allo stesso tempo, perché quando tutto andava bene magari se ne stava un po' in disparte e non gli si era mai avvicinato in quel modo, ora, invece, stargli vicino e tutto ciò che può fare. È TREMENDO.
"Eishi non rispose, perso in quel momento, lungo come una vita, breve come un battito di ciglia.
Così fragile.
Tra le mie braccia.
Neanche questo potrà proteggerti da tutto il male.
Neanche questo.
Non era un abbraccio normale. Era di più. Era un tentativo disperato di tenerlo a sé, era il bisogno di sentirlo. E di sentirlo vivo." ---> STO PIANGENDO PIÙ DI PRIMA. Perché Kuga è vivo ma allo stesso tempo il problema c'è, Eishi lo sa e non può fare altro se non abbracciarlo per avere la certezza che ci sia ancora. Io voglio sapere cosa ha Kuga… non so quante volte lo abbia già scritto però davvero, il non sapere è tremendo. Poi magari, quando scopriremo cosa ha Kuga, sarò la prima a dire: era meglio non saperlo, CI SCOMMETTO QUELLO CHE VUOI CHE SARÀ COSÌ.
"Tu meriti tanto bene. Meriti tutto ciò di bello che c'è in questo mondo, non meriti... sofferenza.
C'è un peso troppo grande che pesa sulle mie labbra. Sento come se, parlando, ti ucciderei." ---> mi sono venuti i brividi a leggere questo pezzo. É così intenso, così struggente… Tsukasa ha fatto la sua scelta: ha deciso di non parlare. O almeno per ora. Mi chiedo fino a che punto riuscirà a reggere tutto questo. In fin dei conti, Kuga dovrà saperlo, prima o poi… e lì prevedo Angst a palate.
Mi è piaciuta molto la parte dedicata a Erina e Hisako.
E mi piace il fatto che qui Hisako provi qualcosa per lei e che faccia di tutto per farla stare bene, è così tenera ~
Di Erina mi è piaciuto molto il suo "lato filosofico", se così possiamo dire; ho adorato la sua "fredda stabilità", anche se tutto è tranne che fredda.
Mi piace molto come le hai descritte e caratterizzate e prevedo tanto amore anche per loro… oltre all'Angst, perché quello c'è sempre.
"E' come vetro. Stringendolo potrebbe rompersi. La sua anima è fragile, è incrinata. Per causa mia.
Se adesso lo tocco, rischio di romperlo del tutto.
Come cristallo contro il pavimento.
Così bello da non riuscire quasi a respirare." ---> ti ho già detto che A D O R O le riflessioni che Takumi fa riguardo a Sōma? Nel caso lo ribadisco perché davvero, sono una cosa meravigliosa. Vedere Sōma attraverso gli occhi disperati di Takumi è straziante, ma al contempo così vero e così intenso che mi commuovo.
"Ringrazio di essere vivo, ma allo stesso tempo mi maledico per essere riuscito a sopravvivere così senza danni.
Perché se c'era qualcuno che meritava di essere punito, quello sono io.
E ho coinvolto te. Ho coinvolto tutti." ---> qui torniamo al punto di partenza, ovvero Takumi che si colpevolizza per tutto quello che è successo e non accetta scusanti: è colpa sua e basta, è lui la causa di tutto ed è lui che dovrebbe meritare tutto il male. Ma non è così. Non è assolutamente così.
"Ah!", Kuga si stiracchiò. "Su, ragazzi. Dopotutto siamo vivi".
A volte se ne usciva con delle frasi dette all'improvviso.
Ma in quel caso aveva ragione." ---> sicuramente il midget è riuscito a redimersi dalla battuta sul frigo! Scherzi a parte, è una cosa tanto ovvia eppure è l'unica certezza che hanno al momento: di essere ancora vivi… per ora. Perché io ho SERIAMENTE PAURA di ciò che accadrà nei prossimi capitoli.
"Volevo farti vedere quanto ti amo.
Perdonami se invece ti ho tolto la possibilità di vivere una vita normale." ---> il mio povero cuore non reggerà ancora per molto.
"Soma lo guardò con aria interrogativa.
"Dai, Takumi. Non voglio saperti piangere"
Cosa cambia, non puoi vedermi.
"Cosa cambia, non puoi vedermi".
Lo aveva detto davvero.
Stupido. Idiota. Insensibile.
"Io ti vedo". ---> mi sono tornati i brividi. Perché è vero, Sōma non vede più con gli occhi, ma sicuramente vede con il cuore. Questo è poco ma sicuro.
"E se diventassi la luce ormai perduta dei suoi occhi?" ---> sono felice che il capitolo si sia concluso con questa frase piena di amore e di speranza. ❤
Io… penso di aver sclerato tanto.
Ma tantissimo. E sono in ansia.
E ho paura per Kuga. E ho il magone per Tsukasa. E voglio che insieme siano felici perché se lo meritano.
E voglio sperare che Takumi torni ad essere felice. E voglio credere che Sōma tornerà ad essere felice con lui, a vederlo, a vedersi felici.
Voglio anche sapere quale ruolo copriranno Akira e Ryou d'ora in avanti e come si evolverà tutta la faccenda… voglio sapere T U T T O .
ORA MI DILEGUO CHE HO GIÀ SCRITTO ABBASTANZA - mi faccio paura da sola, mamma mia - e niente, attendo con ansia il prossimo aggiornamento! ❤
Jill ~ |