Recensioni per
Confessioni di una mente pericolosa
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 230 recensioni.
Positive : 230
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/04/22, ore 11:40

Ciao shilyss :*
Questo capitolo mi è piaciuto ancora più del primo, fa un certo effetto conoscere i pensieri e le sensazioni più intime di Loki e ho apprezzato (ma questa era una cosa che già c'era nello scorso capitolo) come si alternino i pensieri verso Sigyn e quelli verso Thor. Sigyn è da un po' che non si presenta alla sua cella, la ragazza doveva aver percepito che qualcosa era cambiato, qualcosa che se assecondato sarebbe potuto diventare molto pericoloso viste le circostanze. E quindi Sigyn non si presenta più e Loki non può fare a meno di pensare a lei, di immaginarsela il giorno delle nozze con un altro uomo, tutta agghindata per l'evento... che tristezza. Poi c'è Thor, o per meglio dire, la lettera che riguarda l'infanzia sua e di Loki, quando ancora nessuno dei due aveva pensiero di chi dovesse prendere re, erano solo due ragazzini e fine (perfino Odino aveva un modo di fare un po' più "tenero" rispetto all'Odino che conosciamo adesso). Il rapporto tra i due fratelli parte come dolce e complice nonostante le diversità, ma inevitabilmente le cose sono cambiate e anche se di base c'è sempre affetto, c'è anche l'invidia, le bugie e quant'altro. Mi è parso che in alcuni momenti Loki fosse quasi sul punto di impazzire, penso che il fatto che Sigyn si sia allontanata all'improvviso stia influendo (oltre alla prigionia che di base, insomma, facile non è). Insomma, alla fine Loki scrive anche del suo totale disinteressamento per Asgard, ma subito che verrà effettivamente lasciato stare. È molto difficile non empatizzare per Loki, che per alcuni avrà sbagliato, ma c'è sempre un perché nelle sue azioni. Temo che la prigionia di Loki sarà molto più lunga di quanto lui non voglia, ma spero che qualcuno (molto a caso eh) gliela renda un po' meno difficile.
A presto :*

Nao

Recensore Master
07/10/21, ore 02:42

Shilyss! ❤ E' davvero un piacere ritornare a leggerti, avevo iniziato già a leggere il primo capitolo di questa storia e ricordo che mi aveva colpita tantissimo come l'avevi strutturata, come se Loki stesse scrivendo delle lettere, così ho deciso di continuarla **
La prima lettera pullula di puro angst, e sebbene ricordo che Loki potrebbe scrivere anche delle menzogne, secondo me nel caso di Sigyn le parole sono molto più vicine alla verità. Come sempre riesci a farmi amare ogni singola frase tra di loro, Loki che la stuzzica, Sigyn descritta con una delicatezza unica, che sebbene sembri vacillare, in realtà è lei ad avere in mano il cuore di Loki. Questa è una delle cose che mi piace di più, Loki ha sempre un sacco di sfaccettature e i suoi sentimenti sono molto complessi da capire.
Nella seconda lettera invece si passa a Thor e ad un ripercorre di vecchi ricordi, ho amato. Un'infanzia in cui lui e Thor andavano d'accordo, tutto sembrava così normale, diverso rispetto ad ora, anche Odino. Non era il padre che conosce adesso, ma uno più apprensivo che si preoccupava per le scorribande dei suoi figli.
Un'infanzia fatta di scaramucce e fughe, Loki e Thor che si cacciavano nei guai, litigavano, ma si divertivano, eccome se si divertivano! Ricordi che portano malinconia, ma una malinconia felice, che ti fa sorridere alla fine di quella lettura.
Poi il passaggio diventa più triste, collegandosi alla chiusura in cella dove si trova Loki in questo momento, ho potuto percepire li la sensazione di rabbia e la depressione di stare in un posto simile.
Mi piace davvero tanto come caratterizzi il rapporto tra Loki e Thor, un amore fraterno, complesso, fatto anche di menzogne, come ci tiene a precisare Loki nella lettera, quella parte mi è piaciuta tantissimo, perché non lascia la sicurezza a noi lettori (e a Thor) che sia vero, Loki di per sé è astuto e un gran manipolatore, e difatti mi lascia sempre quella sensazione di ambiguità, che sia effettivamente vero quello che ha raccontato? O ha detto quelle cose solo per condizionare lui (e noi lettori) e renderci più compassionevoli?
Nella terza lettera si sente tutta la disperazione di Loki, forse dovuta anche a quella prigionia che lo spinge ad accusare il fratello per aver escogitato il suo incontro con Sigyn. Questa forse è la lettera che mi ha coinvolto di più, potevo immaginarmi Loki struggente, che maledice il fratello, frustrato e quasi rammaricato mentre pensa al matrimonio di Sigyn, invidiando perfino l'uomo che ora avrà la fortuna di stare con lei.
Adoro poi come tutto diventa un crescendo sempre di più, come si può capire dalla quarta lettera, i pensieri di Loki mutano da lettere a lettera, diventa un richiamo disperato, ancora più forte e angosciante, vuole uscire, arriva addirittura ad implorare il fratello di liberarlo, chiede persino l'aiuto di Odino. E' devastante e claustrofobico.
Nella quinta lettera c'è una nuovo cambiamento in Loki, come se avesse accettato la sua sorte e si fosse abituato, in un certo senso, a quella prigionia, riacquistando un po' quella sua sbruffonaggine e quel sarcasmo, tanto da definirsi addirittura un principe chiuso in quelle mura e non più un prigioniero. Un bellissimo contrasto rispetto a quella precedente, quando prima finiva con quasi una supplica al fratello, qui invece chiede semplicemente altri libri nuovi. Non so, come se la lettera di prima non fosse mai esistita.
La sesta lettera è ancora più angosciante secondo me, Loki dice di non provare alcun rimorso per quello che ha fatto, perché l'alternativa sarebbe stata la morte. Mi è piaciuto il riferimento a Thanos e al rapporto che aveva con lui, qui vediamo un Loki più cinico, egoista, non cerca giustificazioni o scuse, sputa sull'ipocrisia del popolo di Asgard, affermando su quanto invece lui ha voluto fare per la sua città.
L'ultima lettera credo dia il via alla trama vera e propria, mi piace sempre come, nonostante la sua condizione, Loki sembra tornare sui suoi modi più strafottente e provocatorio, gode della paura delle guardie, delle reazioni di Sif alla sua vista. Mi è piaciuto molto il riferimento al re e alla suddita, a come venga ribaltata la situazione una volta entrati li, come se quel posto ormai Loki lo avesse fatto suo, come se fosse diventato il suo regno, e lui ne è il re.
Davvero tanti complimenti, ammiro tantissimo come riesci a rendere così coinvolgente ogni capitolo che scrivi, di Sigyn e Loki ormai sai quanto me li hai fatti apprezzare, ma qui tra le lettere regna quasi sovrano il rapporto con Thor ed è una cosa che mi piace moltissimo. Il loro legame è molto ambiguo, da entrambi. Il fatto che tra le lettere possano esserci scritte delle menzogne rende tutto ancora più interessante, perché si potrebbe pensare in alcuni punti che Loki voglia solo tentare di manipolare la mente di Thor, oppure chissà...Quei ricordi riaffiorati, quella nostalgia e quelle risate, potrebbero anche rappresentare una verità. Il bello sta proprio questo. Thor vuole bene al fratello dopotutto, ma chissà, se si fosse reso conto della sofferenza del fratello durante la crescita, forse qualcosa sarebbe potuto cambiare.
Ora rimango qui a rimuginare su cosa diamine possa essere successo alla sorella di Sigyn, e lei? Che fine ha fatto?
Appena posso voglio riprendere la lettura, ti faccio tanti complimenti e scusa per questo papiro. Come sempre, quanto ti leggo mi catapulto in questo universo e mi estraneo completamente dalla realtà, poi lo ripeterò fino alla fine, ma sto amando tantissimo questo meccanismo con le lettere.
Spero di non aver scritto strafalcioni visto l'orario ahah
Ad ogni modo, ancora bravissima!

A presto <3

Recensore Master
20/11/19, ore 17:34

Eccomi qui! ^^
Sono stata indecisa fino all'ultimo se iniziare la tua nuova storia o proseguire con questa, ma non volevo correre il rischio di dimenticare il primo capitolo e così ho optato per continuare qui (tanto sai che prima o poi leggerò tutto! U.U)
In questo secondo capitolo, in queste nuove lettere ho apprezzato in particolare tre cose: la menzione al cielo di Asgard, la ricerca di un firmamente familiare quando i fratelli erano lontani, la mancanza di quel cielo nella cella.
Al di là dell'evidente romanticismo insito in un'immagine del genere, c'è una nostalgia profonda, una condivisione che Loki ha cercato con Thor, ricordandogli quella sofferenza dell'essere lontano, esule. Al tempo delle loro bravate potevano tornare a casa, ora lui non può.
E quando parla dell'orgoglio come di un difetto di cui è cosapevole, un tratto che condivide con gli Asi? Un colpo da maetro! Orgogliosi Asi, imperfetti Asi, proprio come lui, che Asi non è ma è come se lo fosse, anzi: forse lo è più di altri, come racconta citando Thanos. Lui non grida "Per Asgard", ma agisce per Asgard, e per questo viene punito. Un paradosso!
E poi l'immagine di Loki cantastorie per gli altri prigionieri, re di miserabili e criminali. Li incanta con le sue storie, vere o false o solo abbellite che siano. Il fascino di Loki non viene meno.
Nemmeno quando supplica Thor di pregare Odino per essere liberato. Si mostra debole e ferito, ma non c'è traccia di questo suo cedimento nella lettera successiva. Loki sta impazzendo? Vuole che Thor lo pensi?
Ho l'idea che ci sia un filo conduttore tra tutte le sue lettere, ed è un peccato non avere le risposte di Thor (anche se in realtà questo accresce il fascino del soliloquio di Loki).
Nelle ultime lettere Sigyn è scomparsa. Loki la pensa ormai sposata, ma chissà qual è la verità. Magari ricomparirà nelle prossime lettere.
Sono davvero curiosa.
Un capitolo intenso (e bellissimo), in cui hai sfaccettato Loki in modo meraviglioso senza mai discostarti da lui, da quel canone che è tuo prima che dei film.
A presto. ^^

Recensore Master
29/09/19, ore 15:05

Come promesso, tesoro, sono di nuovo qui <3
Non so quale sia stata la mia lettera preferita, stavolta, se quella dove Loki riporta alla mente il ricordo di una prigionia passata sulla Terra, in compagnia di Thor, con l'eco delle loro risate e delle loro liti a fargli compagnia nella piccola cella che a malapena contiene lui e i suoi libri - e senza possibilità di vedere il sole - o l'ultima, dove diventa chiaro che Sif e Loki abbiano avuto una breve storia e lui riesca a vendicarsi di lei e del suo non averlo mai accettato semplicemente stando in silenzio, senza concederle il dono della parola.
Dicevo che non so scegliere perchè anche la prima è stupenda, seppur breve... Loki riesce ugualmente a irretire Sigyn, a conquistarla, a farla sua, semplicemente stando dietro a quel vetro, qui visto come prigione e al contempo come opportunità, perchè senza di esso, come fa notare lui, non si sarebbe mai fermato a mirarla con tanta curiosità e desiderio.
L'altra difficoltà che riscontro nello scegliere la mia preferita deriva anche da quella dedicata a Thanos e all'amore che Loki mette sempre per Asgard, per la città sua, anche se finge di no, e per come sia riuscito a far distogliere lo sguardo da avido saccheggiatore del Titano folle da lei, dalle sue torri alte e appuntite, dalle sue volte d'oro e dai palazzi ammantanti di luce. Nonostante tutto, Loki si è dimostrato ancora una volta un protettore di anime, di suoi concittadini, di suoi compagni, ed ecco che infatti sul finale la Guardia gli mormora che ci andrà piano stavolta, nonostante sia obbligato a compiere quell'atto di infilargli la testa nell'acqua ghiacciata. Perchè comunque Loki resta un principe Ase di Asgard, e il suo amore per questa città ne è la prova.
A parte questo, il rapporto che delinei sempre fra Loki e Thor mi scalda veramente il cuore. Davvero, è forse una delle cose che più aspetto nelle tue storie, anche più dell'amore di Loky e Sigyn, anche più delle vicessitudini di Lingua d'argento e della descrizione del suo fascino irresistibile ahaha davvero, trovo che riesci a renderlo perfetto, reale, e questi due testoni sono stupendi insieme! <3
A presto tesoro, come sempre **
Alice

Recensore Master
15/03/19, ore 12:01

Ciao cara <3
Proseguo se non ti dispiace con il carteggio perché lo sto trovando una lettura interessantissima e appassionante e non posso certo rinunciare a perdermi ancora una volta nei meandri della mente di Loki.
Come ho già premesso la scorsa volta, questo progetto porta chi legge, necessariamente, a fare uno sforzo in più, perché riuscire ad interpretare le parole del dio dell’inganno è, lo ammetto, una sfida persa in partenza. Tu sei bravissima a tenere le fila del discorso dall’inizio alla fine e io, anche questa volta, non sono riuscita a capire con certezza dove la verità si nasconda. Lo intuisco, credo – mi illudo? – di arrivarci vicino – tutta la parte relativa a Sigyn, ad esempio, mi sembra sincera (alla fine Loki dà un nome all’interesse che prova nei suoi confronti, desiderio, ma lo sa Thor se non ci sia dell’altro sotto… molto altro), e mi si è spezzato il cuore nella parte in cui Loki ricorda l’infanzia spensierata trascorsa accanto al fratello (il lirismo che raggiungi in quel brano, dove Loki si strugge al pensiero del cielo di Asgard la cui vista gli è preclusa, ha del sublime, davvero) – ma possiamo fidarci di lui? O, come ammette egli stesso, è tutto un trucco architettato ad arte per smuovere Thor alla compassione? Di una cosa però sono certa: che Loki abbia indovinato con precisione chirurgica ogni reazione del fratello alle sue parole. Me lo vedo Thor ripiegarsi su se stesso, mentre torna con la mente alle mille avventure condivise col fratello che, nonostante tutto, non può smettere di amare. Forse la parte che mi è sembrata meno sincera è proprio l’accorato appello di Loki per far sì che il fratello faccia qualcosa per liberarlo: non ce lo vedo lui, così fiero, così orgoglioso, a supplicare per ottenere di nuovo la libertà – o, in alternativa, una morte rapida ed indolore. Ma, forse, le pareti di una prigione tanto piccola e asfissiante possono davvero portare la mente di uno come Loki, una mente brillante e sempre alla ricerca di nuovi limiti da superare, a cedere alla follia, fino ad arrivare a dimenticarsi, anche solo per un attimo, di se stessi.
Eppure, anche in quella cella umida e maleodorante, Loki rimane pur sempre un principe, rinnegato, certo, ma comunque ammantato di tutta la sua regalità. Ed è ancora Lingua d’argento e se, da un lato, le guardie e gli altri prigionieri non possono fare a meno di temerlo, dall’altro rimangono comunque incantati dal suo eloquio, quando comincia a raccontare le storie che hanno fatto grandi gli Asi in tutti i Nove Regni.
E infine c’è Asgard, e l’amore smisurato per questa terra, e, lo confesso, lì gli ho creduto, mentre spiegava a Thor il modo in cui ha tenuto le mire del Titano folle lontane dalle sue torri dorate.
La lettera finale mi ha tenuto col fiato sospeso, cos’è successo alla sorella di Sigyn? Ma soprattutto, solo con Thor lontano Loki poteva essere umiliato in quel modo… mi aspetto a tempo debito una vendetta terribile.
Ti faccio ancora una volta i miei più sentitissimi complimenti: ti leggo ed improvvisamente mi estranio completamente dalla realtà, persa nella magia delle tue parole.
Un bacione e alla prossima :*

padme

Recensore Junior
27/02/19, ore 10:37

Ed eccomi finalmente per lo scambio!
Chiedo venia per il mostruoso ritardo, ma a mia discolpa posso dire di aver letto il capitolo già diversi giorni fa ma di non aver avuto il tempo di recensirlo :(
Dunque eccomi qui!

Che dire, come sempre non mi deludi mai con le tue introspezioni Lokiane (?) Ahaha! E nelle lettere di questo capitolo possiamo leggere di un Loki sempre alle prese con il risentimento del suo passato ma già leggermente più interessato a trattare di eventi che gli accadono al tempo presente.

I ricordi delle avventure passate con il fratello si intrecciano ai dubbi presenti riguardanti Sigyn ed alle sue convinzioni di un ipotetico futuro infelice con lei.

Sono anche abbastanza certa che Loki abbia tentato di ingannare Thor con quella supplica straziante affinché potesse essere rilasciato, ma non vorrei mancare troppo di fiducia nei confronti del mio Signore 😂😂
Se vorrà ingannarmi sarò lieta di accettare ogni sua parola senza incavolarmi, lo giuro ahahahah! (và che brava suddita che sono)

In ogni caso anche il finale mi dà da pensare. Cosa sarà mai successo?
Possibile che riescano a incolpare Loki anche quando è rinchiuso in prigione? T__T
Non vedo l'ora di scoprirlo leggendo i prossimi capitoli e le prossime lettere~

Un baciozzo e alla prossima!
-HikariNoShizuku

Recensore Master
22/02/19, ore 21:12

Eccomi di nuovo! Ho notato che hai aggiornato diverse storie ma non "Oltre l'inganno" e nemmeno "Giochi pericolosi", così sono tornata qui... meno male che con te c'è sempre l'imbarazzo della scelta!
E' molto interessante il fatto che le lettere di Loki siano sempre principalmente incentrate su due persone: Sigyn e Thor. Si capisce benissimo (nonostante tu nelle note faccia sapere che Loki potrebbe scrivere anche falsità e ingannare anche noi lettori!) che queste sono le persone più importanti nel suo cuore, che pur senza volerlo ammettere nemmeno a se stesso lui si sta già innamorando di Sigyn e che il fratello Thor fa parte della sua vita da sempre e non potrà mai odiarlo veramente. E' bellissimo il suo ricordo dell'avventura su Midgard, insieme a Thor, una delle tante avventure vissute con il fratello (e quindi proprio per questo come potrebbe veramente odiarlo? Sono stati legati fin da bambini...), proprio in mezzo ai vichinghi, sulla loro nave... e le sue parole alla fine della lettera, quando vuole insinuare in Thor il dubbio che i suoi rimpianti e la nostalgia siano tutti falsi, beh, io non ci casco, Loki usa questo sistema solo per ferire Thor, per fargli credere che lo stia prendendo in giro e che i loro ricordi in comune per lui non contino niente. Magari Thor ci potrà anche cascare, ma io no, ormai ho imparato a conoscere Loki e quelli come lui, che non vogliono mai manifestare i loro veri sentimenti! Credo che il pensiero di Sigyn e i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza con Thor siano l'unica cosa che riesce a distrarre Loki dall'angoscia della sua prigionia, una situazione che mette a dura prova i suoi nervi se dobbiamo credere alla sua lettera disperata in cui supplica Thor di chiedere a Odino di liberarlo... ma chissà, quella potrebbe essere una di quelle false, magari scritta proprio per acuire i sensi di colpa del fratello!
E poi inizia la parte più angosciante, quella in cui si evoca la figura di Thanos, che già aveva minacciato Loki nel primo Avengers (ricordo che già allora Thanos mi era sembrato un vero mostro, il vero nemico negativo, che Loki fosse manipolato da lui che aveva sfruttato la sua rabbia contro Thor...). Loki vuole mostrarsi cinico e sfrontato, dice di non provare alcun rimorso per ciò che ha fatto per Thanos, e magari è pure vero, ma è vero anche che ha fatto di tutto per distogliere l'attenzione del Titano da Asgard e questo la dice lunga sui suoi veri sentimenti...
Poi il finale, che tu chiudi proprio nel massimo della suspence: è accaduto qualcosa a Asgard, a quanto sembra la sorella di Sigyn è scomparsa, ma forse c'è qualcos'altro che dovrò scoprire nel prossimo capitolo! Come sempre sei bravissima a attirare l'attenzione, a coinvolgere e poi a interrompere il capitolo proprio nel momento più drammatico... ma per fortuna questa volta i capitoli successivi ci sono e non dovrò aspettarli per chissà quanto! XD XD XD
Anche questa storia è straordinaria, bellissima e molto originale con l'idea di raccontare tutto tramite le lettere di Loki prigioniero (così sapremo solo quello che vuole dirci LUI!).
Complimenti, sei sempre più brava e un applauso alla tua personale Fatina ispiratrice!
Abby

Recensore Veterano
17/02/19, ore 14:38

- L’ultima prova che deve affrontare un guardia per poter lavorare qui sotto ed essere trattata con rispetto, è rompere le palle a me. -

ahahahahhah xDDDD Ma povero loki, cosa deve sopportare il nostro principe ahahahah
Ho letto tutto d'un fiato queste righe sarcastiche e sagaci, mi sono appassionata al suo racconto di quando ancora piccoli lui e Thor visitarono la terra dei vichinghi e riuscirono comunque a scappare dalle loro prigioni senza farsi scoprire (ovviamente grazie a Loki :P), ma quando è arrivato questo punto della storia sono esplosa a ridere e mi sono dovuta compare un nuovo polmone, quindi adesso mi devi anche quello U_U
Ahahaha, che spasso.
Però in questa lunga sequela di confidenza ne abbiamo anche una che mi ha fatto tanta tenerezza, ovvero la lettera in cui un Loki esasperato da quello spazio ristretto e claustrofobico, privo di qualunque stimolo per la sua mente che invece ne è alla costante ricerca, sembra mandare al diavolo il proprio orgoglio e supplica Thor di aiutarlo ad uscire da quella prigione. In particolar modo questo pezzo mi ha fatto davvero intenerire.

-Mi manca lo spazio, rinchiuso in questa scatola crudele di venti passi per diciotto. Li conto e li riconto con ossessiva, maniacale ripetitività, come se, compiendo sempre lo stesso gesto, potessi scoprire che i passi non sono diciotto, ma diciannove, non venti, ma ventidue. Quale sorpresa sarebbe, accorgersi che lo spazio si è dilatato!-

Come sai sono a letto con la febbre e mi ci sono immedesimata tanto, povero il mio piccolo principe <3
L'ultima lettera invece ci ha proposto una teoria che mi ha fatto gongolare, perchè anche io in quella scena di The dark world ho notato una strana sintonia tra di loro, eheheheh.
Peccato non si possano inserire gif nei commenti, perchè a questo punto il sorrisetto marpione di Loki ci starebbe al pennello.
Sif, Sif ... hai capito la guerriera, fa tutta la preziosa con Thor ma poi alla fine anche lei capitola. E chi non lo farebbe? la vera star è Loki! *_* <3
Un abbraccio, ci risentiamo sul terzo capitolo ;) ^^

Red_Coat

Recensore Master
02/02/19, ore 10:51

Buongiorno, e perdonami davvero per il ritardo! 
Non ho notato aggiornamenti nuovi per quanto riguarda le storie che seguo, quindi ho pensato di proseguire con questa storia. Ero rimasta solo al prologo e dovevo continuare, anche perché altrimenti mi sarei persa questo capitolo che è meraviglioso **

La prima lettera non servirebbe nemmeno farti sapere che l'ho amata. Lui rinchiuso in una cella, Sigyn all'esterno, solo una lastra di vetro a dividerli. E' talmente angst che potrei morire. Mi sono chiesta, comunque, che fine avesse fatto, perché non scendesse più laggiù a dannarsi. E c'è anche da dire che i due a tratti mi ricordano Hannibal e Clarice. Ora, io non so se hai visto Il silenzio degli innocenti, però vedere lui rinchiuso in cella, con i suoi pensieri, i ragionamenti a cui non si riesce ad andare contro, mi ha ricordato la figura di Hannibal rinchiuso. E Sigyn, il suo modo di parlarci, la sua tendenza a volerlo fare eppure a sapere quanto di dannato c'è in Loki, non poteva che ricordarmi l'altra figura. Spero tuttavia non si vada a finire con il cannibalismo... anche se sarebbe una svolta di certo inaspettata XD
E se Loki decidesse di mangiarsi le guardie e scappare non mi lamenterei. XD

La seconda lettera l'ho amata. Vedere Loki scrivere a Thor, parlare di un'infanzia in cui entrambi erano normali, quelli sul trono da prendere e il controllo erano solo sogni. E, soprattutto, Odino era un padre normale, non un uomo capace di maledire suo figlio. Che, tra l'altro, trovo sempre tutte le maledizioni che gli affidi tristissime e ingiuste, povero Loki. Smetterai mai di farlo maledire in mille modi diversi? °-° immagino di no, anche perché alla fine a noi piace vederlo soffrire.
Ho trovato tristissime le sue riflessioni sul cielo che non può più guardare, rinchiuso in una cella. E ho sentito la sua stessa claustrofobia, il bisogno disperato di uscire per non perdere il senno, qualche lettera più in là, dove Loki arriva a supplicare Thor di aiutarlo, di parlare con Odino, di trascinarlo fuori da lì. 
Povero, ho sperato troppo che davvero arrivasse qualcuno a salvarlo da lì dentro. Ci ho sperato davvero. 

E credo sia davvero devastante vedere cambiare il pensiero di Loki da una lettera all'altra. Perché se nella lettera undici vorrebbe disperatamente uscire, nella dodici sembra essersi abituato alla sua condanna, sembra essersi adeguato alla vita che deve condurre lì, tanto che continua a sentirsi un principe quasi re, non un prigioniero, non un condannato. Altra cosa che mi ha portata a ricordarmi di Hannibal, il suo rimanere se stesso, fermo sui suoi principi, pur essendo rinchiuso lì e senza più alcun controllo sulla sua vita. E questo me lo ha fatto amare tantissimo, sappilo. Come se non avessi già una crush pazzesca per il Loki che dipingi tu nelle storie. 
Ho trovato divertente il fatto che chiedesse a Thor altri libri da leggere, tra l'altro xD anche se non c'è da ridere, povero, dev'essere terribile rimanere rinchiusi e non avere nemmeno nuove pagine da divorare per occupare il tempo.

Ora, io non so che sguardo Loki ha lanciato a Sif attraverso il vetro della cella, però devo ammettere che leggere la lettera e poi il chiarimento mi ha divertita. XD

Sto davvero adorando questa storia. Mi piace un sacco. Finita una lettera ho bisogno di passare alla prossima, è come se non ne avessi mai abbastanza di leggere le tue storie, il ché potrebbe essere un male perché potrebbe causarmi una dipendenza.
Però mi chiedo che fine abbia fatto Sigyn, ora che è sparita. Spero non si sia sposata davvero. Mi hai detto che devo abbandonare l'idea del romanticismo e di loro due insieme per questa storia, ma come si fa? Sono troppo belli.

Tra l'altro, è ancora più intrigante venire a sapere, nelle note, che essendo Loki il Dio dell'inganno può ingannare anche noi lettori, con queste lettere. Questo mi ha lasciato piuttosto perplessa... maledetto, io pensavo fossimo dalla stessa parte, noi lettrici e te. Il problema è che lui sembra dannatamente sincero, nelle lettere... quindi capire dov'è che mente è difficile, se non impossibile. 

Io sono davvero troppo curiosa di andare avanti. Spero di riuscire a passare prestissimo per l'altro scambio. **
Complimenti e alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
03/01/19, ore 13:46

Ciao carissima^^
questo tuo Loki ricorda inizialmente, forse anche per il tipo di cella in cui è rinchiuso, Hannibal Lecter. Anche il nostro cannibale preferito ha un aspetto di mostruosità, ma anche uno di genialità, di cultura, di conoscenze precise e raffinate, di capacità di incantare l'interlcutore con la sua voce.
E questo è uno degli aspetti del tuo Loki.
L'altro- o uno degli altri, del resto ci hai avvisati tu stessa che Loki è il dio dell'inganno - è quello del fratello tradito, ripudiato, che tuttavia anela a una considerazione e un affetto che non ha mai ricevuto. Ricordi su ricordi scaturiscono dalle sue pagine: ti ricordi quando siamo andati a caccia insieme? Ti ricordi quando siamo stati nella prigione? Tutte queste cose perdono in effetti le loro connotazioni negative per mantenere un senso quasi struggente di rimpianto e nostalgia.
E poi abbiamo quello, così umano e triste, dell'uomo che si strugge innamorato, che trepida nell'immaginare la sua amata la prima notte di nozze, che si avvilisce al pensiero che altri vedranno quello che lui può solo immaginare. E anche qui, insieme alla rabbia, al disprezzo, ci sono il dolore e lo struggimento di non poter mai più avere niente del genere, di essere rinchiuso, confinato in un posto dove è oggetto di scherno e paura da parte delle guardie.
Insomma, tutto questo sproloquio per dirti che è una bellissima introspezione, che a ogni lettera ci mostra una nuova sfaccettatura di questo personaggio complesso e in fondo tormentato.
Che dire? Bravissima!^^

Recensore Veterano
17/12/18, ore 22:32

Ciao, eccomi qui di nuovo per lo scambio di Boys love. Riconfermo il mio amore per lo stile introspettivo epistolare anche se, devo ammetterlo, questo capitolo mi ha messa più in difficoltà del precedente. Non ricordando bene tutti i film marvel (li ho visti, giuro, ma solo una volta...) ho faticato un po' a orientarmi tra personaggi minori, nomi, luoghi... Probabilmente niente di grave per chi conosce meglio il fandom ma per me è stato un po' un handicap. Sai, per quanto mi piaccia la voce di Loki mi piacerebbe un sacco vedere anche qualche risposta di Thor, anche non tutta una lettera, ma una sorta di citazione a cui Loki possa rispondere a tono... Penso sarebbe interessante vedere il confronto tra i due, sospetto che Thor scriverebbe in modo molto meno ponderato e nobile. Mi è piaciuto molto, però, quando alla fine Loki è meno compassato e inizia a dire parolacce ed essere più terra a terra nel dire che di Asgard non gli importa più nulla: gli conferisce un tocco più vivo e reale, più umano. Mi è piaciuto davvero molto.
Rinnovo i complimenti: gestire un racconto epistolare non è facile e tu lo stai facendo egregiamente!

Recensore Veterano
16/09/18, ore 17:18

Ciao! In questi giorni sto avendo tanto da fare ma quando ho tempo torno qui <3
In questo secondo capitolo Loki inizia a cedere, psicologicamente parlando, si percepisce nettamente il suo crollo emotivo, al quale forse ha contribuito anche la sensazione di impotenza che ha provato alla consapevolezza che Sigyn si fosse sposata, senza che la loro relazione avesse mai avuto effettivamente occasione di essere consumata. Credo di star iniziando a shipparli, penso soprattutto grazie al modo estremamente realistico e crudele in cui il loro rapporto viene raccontato in questa long. Si comprende facilmente come Loki possa aver idealizzato quella relazione, dato che l'ha vissuta solo nella sua mente, ed è struggente vederli così, desiderarsi attraverso un vetro, senza poter cambiare le cose in alcun modo. Probabilmente, per il fatto che mi piace molto il lato bi- di Loki, non li avrei shippati se la loro relazione non mi avesse intrigata in qualche modo, se fosse stata più "banale", però devo dire che per come hai messo le cose mi stai rendendo in tempo record una loro fan. 
Comunque, come dicevo, Loki sta cedendo, sia sul versante Sigyn, sia su quello Thor. Cioè, non si può mai sapere se dica il vero, eppure in alcuni momenti sembra  davvero emergere dell'affetto genuino per il fratellastro. Arriva anche al punto di pregarlo di farlo uscire, passando sopra al suo orgoglio e da quella lettera si evince che la sua stabilità mentale sta davvero vacillando, con la prigionia. 
Ho amato tutti i riferimenti alla mitologia nordica che hai inserito, l'ho sempre trovata estremamente affascinante, così come il modo in cui hai recuperato Sigyn da questa, fondendo perfettamente episodi e personaggi mitologici con quelli inventati dalla Marvel.
Venendo alla lettera in cui si parla di Thanos, non mi ricordo di lui nei primi due film di Thor, quindi devo chiederti delucidazioni: com'ha fatto Loki a cadere dal Bifrost? (Se c'è una storia specifica dietro e non è stato solo il frutto di una disattenzione). E cosa ha fatto di così terribile per Thanos? Sempre che tu non intenda specificarlo successivamente nella storia, ovviamente, non voglio spoiler. Ho trovato interessante anche la relazione di Loki con Sif (mi piace molto quando in una ff vengono inseriti anche rapporti meno romantici ed idealizzati, li trovo molto più vicini alla realtà) e l'approfondimento che hai fatto sulla psicologia di lei e su come non abbia superato, in un certo senso, quello che ha fatto in passato.
Ho difficoltà a capire cosa sia successo nell'ultima lettera, qual è l'evento di cui danno la responsabilità a Loki (ho sempre il dubbio se dipenda dal fatto che io non ricordo bene un qualche episodio del film oppure se è una tua scelta stilistica per creare suspanse, nel dubbio chiedo). Mi è piaciuto anche il modo in cui le guardie trattano il nostro protagonista, forse dato dall'abitudine che hanno a vederlo come loro principe o forse perché nutrono ancora del sincero rispetto nei suoi confronti. In ogni caso trovo che tu sappia delineare davvero bene i rapporti fra i vari personaggi, sono spesso ambivalenti e mai banali, in questo modo anche i personaggi secondari, quelli che dovrebbero essere mere comparse, acquisiscono una loro caratterizzazione. 
Lo stile è come sempre bellissimo, diventerò ripetitiva a forza di dirlo, ma quando inizio un capitolo di questa storia non mi stanca mai, nonostante siano molto lunghi ed introspettivi, anzi rimango con gli occhi incollati sullo schermo fino alla fine.
Spero di rileggerti presto, alla prossima!

Recensore Master
23/08/18, ore 09:12

Ciao, ti lascio questa recensione per l'ABC delle recensioni. Come avevo accennato sarei andata avanti direttamente su questa storia e, se capiteranno altri scambi, continuerò sempre su questa.

Quando avevo letto il primo capitolo ero rimasta impressionata da un numero molto elevato di cose. A iniziare dall'impostazione, fino alla particolarità del voler analizzare delle lettere scritte da Loki, e molto altro ancora. Due dei punti più importanti li prenderò in esame in questa recensione perché meritano un'attenzione particolare. La prima cosa riguarda lo stile. Avevo già accennato alla struttura, con le lettere e la prima persona molto approfondita e incisiva. Ma in questo capitolo ho notato invece più la sintassi e il lessico. Una delle cose che mi contraddistingue quando leggo è la lentezza nel farmi un'idea di chi mi trovo davanti. Soprattutto se è bravo. Ci metto pochissimo a ritenere un autore poco capace o inesperto, ma più lo scrittore è bravo e più io mi ritrovo a rimuginare. Questo è decisamente il tuo caso. Dopo il primo e corposo capitolo, lo stile non era una cosa su cui avevo prestato particolare attenzione. Come quando conosci qualcuno che ti era sconosciuto e inizi a notare dettagli della sua persona, come la voce, il portamento, eccetera... ma le fattezze del viso o alcuni particolari li noti frequentandolo. Qui è la stessa cosa. Hai uno stile molto ricco e decisamente ricercato. I periodi sono lunghi e corposi, intervallati da molte virgole. In un certo senso mi sono rispecchiata in alcune tue scelte, specie nell'uso delle virgole, ogni tanto le uso anch'io in questo modo. Hai una maniera tutta tua di creare il ritmo della lettura. Il problema, nei casi di una sintassi così corposa e complessa, è sempre quello di far stancare la lettura. Di far perdere il lettore in concetti che vengono fuori male, perché mal dettati dalle pause. Tu invece la usi in una maniera magistrale, perfetta e impeccabile. Ogni frase viene fuori splendidamente, la si legge senza intoppi. Forse per vicinanza nell'uso della sintassi, non so, però io non ho avuto nessuna difficoltà. Anche il lessico è ottimo, e soprattutto è ben adatto al contesto. Un altro problema, nelle storie amatoriali, è adattare il linguaggio parlato (e non, dato che queste sono lettere scritte da Loki) alla persona che si sta caratterizzando. L'appiattimento è dietro l'angolo e sempre in agguato. Tu invece fai calzare bene questo modo di esprimersi al personaggio di Loki. Come già avevo notato, sembra di vederlo parlare. E specialmente nel modo che ha di rivolgersi a Thor, con l'uso frequente della parola "fratello". Mi pare di sentire la sua voce, con quel miscuglio di disgusto e interesse che ha nel rivolgersi Thor. Hai fatto, anche qui, un lavoro eccellente.

L'altro punto riguarda la caratterizzazione di Loki e il suo rapporto con Thor. Non credo di avertelo mai detto, ma mi è capitato di leggere sia storie del tuo genere (ovvero in cui i due sono solo fratelli) che slash, in cui il rapporto tra i due cambia di declinazione. Non so se il mio approccio a questo è cosa comune da queste parti, perché non frequento il fandom assiduamente, ma leggo e mi piace leggere sia un genere che l'altro, senza distinzioni. A me basta che la storia abbia qualcosa da dire e sono a posto con me stessa, e questo è decisamente il tuo caso. Non noto alcuna ambiguità tra loro, se te lo stai domandando. La forza della caratterizzazione che hai scelto arriva chiaramente e mi piace moltissimo. E il loro rapporto fraterno, fatto un po' di amore e odio, e soprattutto quello che entrambi hanno col padre Odino, viene qui descritto e visto attraverso gli occhi di Loki, in una maniera che continua a impressionarmi per precisione e qualità dell'introspezione. Mi piace moltissimo tutto il discorso che fai sulla menzogna. Loki non dice mai la verità e quando la dice non puoi essere sicuro che sia davvero la verità, e non l'ennesima bugia. E anche quando la dice, perché ti sta mentendo? Una caratteristica di chi mente non è solo riguardo alla bugia in sé, ma anche e soprattutto sul perché ti sta mentendo? Ti sta manipolando e se sì dicendoti come, che cosa? A mio avviso è questa una delle forze principali della tua caratterizzazione del personaggio. C'è un passaggio in cui Loki sfrutta la propria nota indole a manipolare i fatti, a proprio vantaggio per insinuare il dubbio in Thor. Quel punto l'ho trovato straordinario, la sua intelligenza e la dialettica, l'abilità nel convincere gli altri di qualcosa vengono fuori ottimamente. Meglio di così non credo d'aver mai letto in quanto a fanfiction. Un altro aspetto lega invece Odino, Loki e Thor. Odino è un personaggio molto più chiaro e palese di quanto non si creda. Prima di essere un padre fiero è un Re che deve prendere delle decisioni. Questo va sopra qualsiasi altra cosa. Eppure il suo essere quasi distaccato e forse anche severo con i figli, passa un po' sopra alla venerazione che ha per Thor e che si vede che Loki ha sempre sofferto. Il fatto che sia cresciuto con una certa nomea, di principe ribelle, il fatto che abbia finito con l'andare nelle mani di Thanos e fare cose che forse non avrebbe mai fatto, denotano come Odino abbia fallito come padre. Li ha trattati in due modi diversi, non so forse per eccessiva ingenuità... io credo che abbia peccato nell'aver quasi avuto paura di Loki. Come se non riuscisse a capirlo e, di conseguenza, a controllarlo. Al contrario di Thor. Thor è... beh, chiaro come il sole. Lui è lo scemo del villaggio, bellissimo, che combatte divinamente. Ha buoni sentimenti, un buon carattere, cuore grande e sa anche avere il pugno di ferro e fin dall'infanzia è chiaro che sarà un grande Re. Ma è più il tipo che tira le trecce alle bambine e fa ricadere la colpa sul fratello. Quel genere di persona lì, quella che si mette nei guai (e di ci mette anche a te) e alla fine ci finisci tu, nei casini. Non ho mai visto Thor come uno che fa con cattiveria certe cose, è più un cretino ecco. Ma il guaio è che dall'altra parte c'è una persona con una spiccata sensibilità. E con una fragilità a dir poco pericolosa, se associata a una mente poco stabile. Questa è a mio avviso la radice dei loro problemi. Perché da una parte c'è la loro vita da giovani, serena e felice, dall'altra c'è una sofferenza evidente da parte di Loki e della quale Thor non ha visto e notato niente. Questo è il problema, che non ha capito niente almeno finché non è scappato sulla terra. Quello che ha fatto finire Loki a voler scappare e a provare quel senso di rabbia perenne verso coloro che riteneva la sua famiglia di sangue. Il tradimento che ancora soffre è palese, lo si percepisce dietro a tutte le parole che usa. Questo è l'unico aspetto su cui non ho dubbi, tutto il resto è confutabile. Fatti, confessioni, parole... distorce i ricordi d'infanzia raccontando storie che, sicuramente, Thor racconterebbe in tutt'altra maniera. Ma un po' è anche il bello del loro essere fratelli, molto diversi e forse inconciliabili sotto molti punti di vista, ma comunque uniti e accomunati da un sentimento profondo. Un altro aspetto che mi ha piacevolmente impressionata è i cambiamenti d'umore che ha da una lettera all'altra. Perfettamente normali per una persona destinata alla prigione eterna. Lui tratta per voler uscire da lì e quasi implora Thor di metter fine a tutto quello, ma poi finisce col dichiararsi Re della propria cella. Finisce per notare come le guardie lo trattino ancora come un principe che ha dei poteri e non come un comune carcerato. Ma questo perché non lo è, non è affatto comune come persona. E il rispetto di cui gode ancora, anche quando la guardia gli dice che durerà poco, prima di fargli affondare la testa nell'acqua, lo si percepisce in ogni momento. Diciamo che in questo senso, questo capitolo è stato un sali-scendi, perché Loki cambia spesso modo e maniera di approcciarsi al fratello. Delle volte usa la malinconia e la nostalgia per il passato (e lì il confine tra vero e falso è sottilissimo, nel senso che secondo me Loki provava davvero nostalgia per l'infanzia ma allo stesso tempo la usava per smuovere in Thor qualcosa), altre invece usa la rabbia, altre ancora l'autocommiserazione. Insomma il personaggio complesso che è l'hai ritratto splendidamente.

Davvero tanti, ma tanti complimenti.
Koa

Recensore Master
22/08/18, ore 14:32

Ciao, eccomi per lo scambio libero!
Ho visto che nel tuo profilo nuove storie, altri titoli interessanti, e la curiosità già morde; ma andrò avanti un po' con questa storia prima di impelagarmi in nuove acque.
Recensisco anche questo capitolo commentando lettera per lettera, così da fare meno confusione possibile.

Forse non te l'ho mai scritto, ma mi piace il modo in cui la delicatezza di Sigyn susciti negli altri della tenerezza: guardine che lanciano occhiate storte, disapprovando l'atteggiamento di Loki; prigionieri che li guardano e tifano per loro, forse, a dispetto delle personalità poco raccomandabili che possiedono e che possiede il signore degli inganni.
La lettera inizia con una frase molto interessante: probabilmente Thor deve aver avanzato l'ennesima prova a sostegno del fatto che, secondo lui, Loki tenga molto alla vita di Sigyn; e mi piace il fatto che il nome di lei - a dispetto di quello che dice Loki - sia una specie di parola magica che può evocare dolore o piacere, a seconda del momento, quasi un qualcosa da preservare. Ma il dio degli inganni è solito distruggere ciò a cui tiene, e non fa sconti neanche con il nome dell'amata.
L'interazione tra i due personaggi è sempre piena di tensione: da un lato c'è la dolcezza e le catene di Sigyn, catene fatte sia dai suoi dubbi che dalla condizione di lui; e dall'altra parte c'è un ingannatore che la stuzzica, che la istiga, che l'unico modo che ha per sentirla sua è conoscere ogni sua più piccola vergogna e sfaccettatura di rossore. Fino a che punto può torturare il suo amore?
Lui, a Thor, dice che ama sapere di poterla controllare, cerca di fare apparire il tutto come l'ennesimo tentativo di manipolazione e controllo; ma io vi leggo il piacere di stringere il suo cuore in quanto essenza del suo amore, sapere che lo ama, ecco cosa lo fa esultare; scoprire quanto fedele è questo amore.

Nella seconda lettera!
Non credere Thor, che questa prigione mi fermerà ancora a lungo -> io metterei una virgola prima di "Thor".
Che la sequela di disgrazie che incontrò la povera nave su cui salimmo, derivarono dalla mia malsana idea di vedere come navigavano quelle buffe imbarcazioni di legno -> io toglierei la virgola e scriverei "derivò".
Bellissima la descrizione del cielo, il sapore della caccia e l'immagine delle navi. Mi piacciono le sfumature sognanti con cui hai saputo tingere questi ricordi, il modo nostalgico e quel tono epico (sai, quando uno racconta con così tanta emozione che gli trema la voce) che rendono tutto più vicino, più intenso, più vissuto. E Loki ferma la penna, lo fa bruscamente e con una perfidia da far rizzare i peli sulla pelle. Ti fa stridere i denti per la fretta con cui lo vorresti maledire, lui e la sua indolenza.
Bellissimo il ricordo su Midgard, bello il modo in cui hai intrecciato la mitologia. Questa lettera, più delle altre, riesce veramente a portati a quel periodo, al freddo nord, nella terra spietata dei vichinghi, a fuggire in mezzo a due scapestrati. Il tutto condito da una leggerezza che solo un dio può avere in queste occasioni.
Ti faccio anche i complimenti per come passi dalle domande di corrispondenza, al presente in cui un troll finisce di fronte alla sua cella, ai suoi piani di fuga che si mischiano con le fughe passate, per poi concludere con due paragrafi prima impudenti e sfottenti, derisori, ma poi c'è quella nota finale che sembra quasi manifestare il conflitto interno di Loki, perché secondo me è vero che in lui combattono più personalità, anzi coesistono. Il dio degli inganni è fatto di caos, e seppur non lo controlla, ci nuota con una disinvoltura da prendere a schiaffi.

La terza lettera (decima) ritorna a battere sull'amore e qui io sento un po' di più la disperazione di Loki, che lui dissimula battendo sull'idea della sublimazione di un desiderio a causa di distanza e prigionia. Ma posso immaginarlo stringere i denti, mordersi i pensieri e maledire il fratello. Arriva persino, pur con le dovute precisazioni, ad accusare il fratello - che ha sempre esaltato per non essere capace di pensare - di aver escogitato tutto questo per spingerlo a chiedere clemenza, puntando sulla delicatezza di Sigyn.
Il modo in cui descrive la cerimonia, il momento della loro prima volta, quasi a sperare che per lei non sia piacevole, che lui sia violento, e ad assaporare attraverso l'immaginazione tutto ciò che lui desidera e non può avere, arrivando persino a invidiare l'uomo, a elemosinare il resoconto di Thor - uno a cui manca la perspicacia, e che secondo me può vedere fischi per fiaschi - ma ciò nonostante anche questo anela. Mi piace molto il modo in cui la sua disperazione diventa una lettera di derisione e sarcasmo dove è il rammarico e il dolore a trasparire più di tutto. Le sbarre iniziano a star strette.

E quando Loki supplica, per cosa lo fa? Non per amore, ma per quel senso di prigionia, per la mancata libertà. L'amore è un aspetto effimero della sua natura più umana, quel lato che lo intenerisce e lo accarezza, con cui lui fa a botte nella sua testa; ma è la libertà ciò che rappresenta il suo essere, il caos dell'infinito mare di possibilità che lo aspettano là fuori, il sapore di cose, come vento e suoni e ricordi, che rappresentano il caos, la perdita di controllo, la mutabilità delle cose, la loro eternità sempre piena di vita. Loki vuole scappare per sentirsi vivo, libero, senza confini né costrizioni. Non è la parte umana, quella che viene fuori nel momento in cui il dio degli inganni si ferma e ricorda di avere un cuore, ma è quella divina che cede, la parte dinamica, eterna, imperitura a suo modo, quella che non vacilla davanti a niente se non alla privazioni di potersi manifestare.

La quinta (dodici) ha un tono ironico, indolente e annoiato. Ed è un contrasto molto forte con quella che la precede, e mi piace per questo.
E viene esaltato anche il contrasto tra il caos interiore di Loki e il suo mostrarsi all'esterno, come il principe che doveva essere Re e che ha spostato il suo regno in quelle prigioni: sempre gentile, sempre a modo, sempre distante; sembra quasi fare una cortesia alla guardia di turno mentre legge, evitando di guardarlo o parlargli... forse era troppo debole per reggereXD
E il modo in cui comunque osserva e nota i particolare - la spinta che il novellino riceve dai suoi compagni, la sua paura, ciò che teme/temono di più gli altri. Loki non perde mai il piace di indagare l'animo altrui.
E anche bello il modo in cui termina questa lettera: in contrasto con la supplica, qui Loki chiede annoiato nuovi libri. La lettera precedente è già stata dimenticata, anzi non è mai esistita.

La penultima dà un senso di desolazione, si sente il peso dell'esilio. Lo si vede all'interno della sua illusione, come un re di un popolo di straccioni delle favole: un cantastorie senza tempo, senza una fissa dimora. A lui non sarà concesso il banchetto finale. Un dio degli inganni dovrebbe essere felice di rovinare la festa degli altri, ma lui no: lui dice che non andrà lì perché non vuole guastarla, e in questo io sento la desolazione di chi è solo e non appartiene a nessuna vera razza, uno che non è voluto. Il tutto, come sempre, viene condito da indolenza, noncuranza e sarcasmo, meno pungente e più amaro.
Di questo pezzo ho apprezzato anche e soprattutto la riflessione sull'ipocrisia degli amici asgardiani di Thor e su ciò che lui, senza tanta tracotanza o enfasi, invece ha fatto per la sua città, quanto abbia sacrificato, anche della sua anima (se ne ha una), per allontanarla dalle mire del Titano. Questo, ancora una volta, si mischia al suo egoismo o viltà, come la si vuole chiamare, voglia di vivere.

E infine l'ultima lettera di questo capitolo (non ho idea di quanto è uscita lunga sta recensione, sicuramente è scandolosaXD).
C’è fermento nei sotterranei fratello, -> chiudere il vocativo tra inciso, come sempre
Tu dici che ci potrebbe essere una lettera del tutto falsa o falsa a metà, ma io, dato che non lo posso sapere, agirò sempre secondo analisi immersiva, come ho fatto finora, vivendo tutto sulla mia pelle e lasciando che le bugie salgano al pettine solo al momento debito.
Inoltre ti ringrazio fin da ora se la prossima volta metti i numeri con il richiamo: fare sali e scendi nel testo subito dopo aver mangiato non è l'ideale. Sì, lo so, ho sbagliato orario in cui leggere, ma tant'è.
Quest'ultima lettera getta nuove tinte alla storia, in qualche modo questo capitolo dona al tutto un collante, le lettere cominciano a intrecciarsi, a seguire una loro logica, un filo comune; e questo rende questa minilong/long più attiva, le conferisce una trama più lineare, rintracciabile tra i pezzi di questa corrispondenza.
Il tono cambia di nuovo: diventa sfottente, sgarbato anche, sicuramente Loki ha avuto le sue soddisfazioni. Una fra tutte nei volti delle guardie, il godere della loro paura, del loro esitare: stanno pagando in qualche modo la sua prigionia. L'altra vendetta è nei confronti di Sif. Ho trovato divertente il modo in cui ne esce vittorioso. C'è della magia nella soglia dei sotterranei: chi entra per fare visita a lui, diventa un suddito, quasi un ambasciatore in terra straniera, e anche i più fieri sono costretti a soccombere.
Unica cosa che non ho capito, la guardia finale: era ironica con quella battuta o gli stava veramente chiedendo scusa? Perché seguire la mente di Loki in questo suo regno comincia a far sentire il suo peso, nel senso che i secondini potrebbero davvero sentire l'effetto di questa sua malia, essere già vittime di questo incantesimo. Non dobbiamo dimenticare che tutto è filtrato dal punto di vista del dio, quindi non escludo questo intreccio subdolo intessuto da parte sua.

Concludo dicendoti che nel suo insieme questo capitolo mi ha convinto più dell'altro, ho trovato diversi spunti davvero molto belli, descrizioni coinvolgenti e un sali e scendi di toni ed emozioni che mi sono molto piaciuti, passaggi resi realisticamente grazie proprio all'uso narrativo della corrispondenza. Dopotutto, l'animo umano non è affatto coerente, ma è lunatico, proprio come l'atteggiamento del dio degli inganni.
A presto!

Recensore Master
21/08/18, ore 09:19

Ciao! Eccomi qui per continuare a leggere questa tua "raccolta di epistole" così interessante ed ambigua: chissà a dove porterà, quanto di vero e di falso ci sarà scritto, cosa si nasconderà dietro ogni singola parola. Non c'è nulla gettato al caso nelle frasi di Loki, tutto può essere verità o bugia, eppure a volte sembra propenso ad essere il più sincero possibile, e questo porta a turbare e confondere maggiormente i lettori. :)
Amo quando Loki si riferisce a Sigyn, come parla di lei, e come la donna appare tramite il suo scritto: contrariata al proprio legame, incapace di non pensare all'uomo che sta al di là di quel vetro che li separa. Sembra così fragile nell'amore che prova nei suoi confronti, capace di esternarlo solo grazie alla prigionia del dio. Ogni particolare che utilizzi per descriverla fa comprendere quanto sia turbata nei propri sentimenti.
Gli avvenimenti di Midgard vengono riportati con positività, nostalgia e divertimento: un tempo ed un luogo dove un giovane Thor si comportava ancora in maniera abbastanza stupida, ed il fratello gli stava dietro. Ancora uniti, ancora insieme nelle avventure e nelle disavventure più disparate, in un luogo che non aveva il modo di riconoscerli. Mi sembra di notare quasi nostalgia di quei momenti. Eppure di nuovo qui Loki innesta il dubbio tra le parole, tra le righe: è sincero? Lo sta prendendo in giro, facendo leva sui bei ricordi ed i sensi di colpa? La capacità che hai qui di mischiare il tutto, senza far comprendere di proposito dove il protagonista voglia andare a parare, mi piace un sacco: sei tu che ci confondi con il tuo modo di descrivere il tutto, tu che non vuoi farci capire da che parte stare, o a chi dare ragione. Riesci a gestire bene questa confusione, e sono convinta che fino alla fine non capirò neppure quando sarà sincero e quando no.
La capacità di insinuare il dubbio la dimostri continuamente quando parli di Sigyl, dove Loki riflette sul fatto che sia un caso o se sia stato Thor a portarla da lui. C'è un gran lavoro di introspezione del personaggio, dove scavi nella sua mente, facendo venire alla luce verità e bugia intersecandoli e scambiandoli.
La lettera numero 11 è quella che più mi ha colpita: è completamente differente da tutte le altre. Sarà questa l'unica sincera, o al contrario l'unica piena di frasi vuote e prive di significato? Come l'hai messa appositamente tra le altre, hai ricreato la sensazione di spaesamento.

"Non mi pento di quello che ho fatto, questo è il punto. Provare rimorso sarebbe consolante, nella mia condizione. Io invece so esattamente che rifarei ognuna delle bassezze compiute per il Titano ..." Cito questa parte perché mi è piaciuta molto il pensiero qui descritto. Noto sempre tale ironia in molte delle frasi che dice, soprattutto rivolta a Thor ed ai suoi amici, seguaci, compagni.
Ed ecco che compare Sif: si vergogna di lei, di ciò che ha pensato, vissuto e passato con lui. Non lo vorrebbe affrontare, ha paura di ciò che è accaduto ed il suo orgoglio di asgardiana non le permetterebbe mai di ammettere d'essere stata di Loki per qualche tempo. Lui gioca con le vite delle persone, pure con la sua. Lo sa, ci marcia volentieri su questa cosa, e il fatto di averla davanti a chiedere risposte (che prontamente lui non da) in qualche modo lo soddisfa enormemente. E poi incredibile, sembra sempre sia colpa sua ciò che accade nel regno, al di fuori della prigione: lo incolpano, lo puniscono ma con rispetto, come si deve al principe del regno di Odino.
Questo capitolo è davvero interessante. :D Primo, non ho trovato refusi che avrebbero potuto rallentare o rovinare la lettura. Secondo, il tuo giocare con le apparenze, con le parole è davvero affascinante! Mi perdo, alla fine delle varie missive mi chiedo sempre dove stia la verità, e quante e quali maschere Loki indossi per piegare il fratello. Più leggo le lettere, più ne vorrei leggere ancora; capire fino a dove arriverà, e che piega prenderanno gli eventi da qui in poi. Amo sempre di più questa tua idea che sta alla base della long, e vedremo quando il tutto sfocerà nel thriller, nel delicato: non vedo l'ora!
Alla prossima, buon lavoro :D

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