Recensioni per
IN A HEARTBEAT
di Alicat_Barbix

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/08/18, ore 21:37
Cap. 6:

Allora, è da tanto che non venivo su efpfanfic, ma sono proprio contenta di averlo fatto!! La storia è proprio coinvolgente, infatti ho letto questi capitoli tutti d'un fiato, complimenti. Sherlock e John non si può non amarli, già dal primo episodio della serie ti parte la ship hahahahaha! La tua idea (di farli parlare con il loro cuore) è interessante, e da modo di vedere uno Sherlock molto più emotivo rispetto a quello a cui siamo abituati; per non parlare della back story! E io che pensavo di non poterli amare più di così! Insomma, per ora di questa storia mi piace tutto: trama, costruzione, caratterizzazione personaggi, la GRAMMATICA (cosa molto importante😂). Continua così, non vedo l'ora di leggere il seguito.

Recensore Master
13/08/18, ore 23:24
Cap. 5:

Trovo interessante l’alternanza che anima i capitoli giocata sullo sguardo al presente e sul ritorno del passato.
Questo contrasto mette in risalto, maggiormente e con più efficacia, la fresca fragilità di uno Sh giovanissimo, che vive con estrema difficoltà i rapporti con gli altri coetanei, spesso animati da vera e propria cattiveria nei suoi confronti, e la dolente umanità dell’Holmes più maturo, che ha percorso la sua strada esistenziale portandosi, impresso nel cuore, il marchio di una grande sofferenza causatagli da John.
Da quello che succede in questo capitolo, possiamo cominciare a vedere, un po’ più nitidamente, che molto probabilmente, una delle cause della rottura con il suo coinquilino, è stata la presenza invadente di Mary, che ha aumentato la disistima di sé che tiene Sh ancorato ad un comportamento sfuggente ed incapace di esprimere ciò che sente veramente.
Molto coinvolgente il flash back riguardante il gioco tra i ragazzi che vede il primo bacio di Sh rovinato dalla situazione goliardica e poco romantica, anche se, per lui, sempre di John si tratta.
Ma, quello che più l’ha colpito lasciandolo sconvolto, è il vedere il ragazzo di cui è innamorato lasciarsi andare a passionali effusioni appena tornato al suo posto.
Bene hai fatto a rimarcare questo momento che ci lascia delusi nei confronti per la sfacciata superficialità di Watson e partecipi della pena di Sh che non riesce ad affrontare con indifferenza ciò che vede (“…distolse lo sguardo e si alzò in piedi…”).
La scena che conclude il capitolo vede Sh comportarsi quasi con durezza nei confronti di John, che con quel gesto di richiudere con decisione la porta alle spalle sembra voler lasciare John fuori della sua vita per non soffrire più.
Come i capitoli precedenti anche questo è scritto con scioltezza, senza particolari intoppi o scorrettezze; come ho già scritto precedentemente, il tuo linguaggio ha la caratteristica di “parlare” per immagini e sensazioni ed, in tal modo, chi legge si sente partecipe e coinvolti nelle vicende che descrivi.

Nuovo recensore
11/08/18, ore 14:33
Cap. 4:

Questa storia sta diventando sempre più interessante, normalmente leggo storie già finite o complete perché non ho mai trovato una storia di cui valesse la pena aspettare giorni o settimana... Ma qui ne vale davvero la pena. Mi piace il contesto scolastico del passato, mi piace il fatto che riesci a tenermi col fiato sospeso fino alla fine del capitolo perché... SONO TROPPO PRESA! Vorrei sapere tutto e allo stesso tempo voglio continuare a provare questa sensazione di trepidazione nel pensare "chissà cosa succederà dopo?". Questo capitolo aggiunge qualche spiegazione in più sui sentimenti di Sherlock... E del resto, è comprensibile aver il cuore di ghiaccio dopo qialsiasi-cosa-grave-sia-successa-fra loro-due, soprattutto dopo aver accettato di provate un sentimento forte come l'amore...

Recensore Master
10/08/18, ore 15:08
Cap. 4:



Di questo capitolo mi ha colpito subito la meticolosa ricostruzione dello scenario scolastico che ha visto nascere e consolidarsi il legame tra Sh e John.
Un'ambientazione che riconosciamo un po' tutti come facente parte di esperienze comuni e che, quindi, ci rende più partecipi di ciò che succede.
Compare Mary che a me, personalmente, ma credo di non essere sola, provoca un pesante rimescolamento interiore. Logico che, su questo nucleo tu vada ad innestare l'argomento della immediata gelosia di Sh, sulle tracce luminose della Johnlock.
Particolarmente intensa la scena del temporale in cui Sh esprime inconsciamente le sue paure, l'eco delle sue terribili esperienze regresse, rimaste come un marchio indelebile nell'animo. Intanto, ci porti progressivamente alla consapevolezza che ciò che egli prova per John, sta prendendo sempre più la forma e l'intensità di un forte sentimento che supera i confini della semplice amicizia. Ed il suo cuore chiaramente, glielo comunica ("...Ti stai innamorando, Sherlock...").
Si passa dal flashback alla narrazione del presente e la situazione di rovescia: ora è John che cerca di penetrare la muraglia di diffidenza che Sh ha eretto.
E torna il tarlo della gelosia: come Sh era geloso di Mary, ora John è turbato dal fatto che il consulting abbia avuto delle relazioni. Così passato e presente s'incastrano perfettamente: Sh e John sono evidentemente innamorati l'uno dell'altro.
Una ff che mi sta piacendo per il suo intreccio e m'incuriosisce.


Recensore Master
09/08/18, ore 08:10
Cap. 3:



In questo capitolo si delinea con più precisione che, nel passato, un episodio negativo che ha compromesso i rapporti tra Sh e John e, mentre quest'ultimo cerca disperatamente di superare la difficoltà di farsi accettare nuovamente dall'altro, il consulting, invece, sembra risentirne in modo profondo.
Per quanto riguarda i "flashback", particolarmente espressiva è la scena in cui John difende Sh dai bulli, rivelando il suo carattere determinato, supportato da un'insospettata capacità di reazione anche fisica.
Intensa la parte che hai scritto utilizzando il POV di Sh.

Recensore Master
08/08/18, ore 22:47
Cap. 2:



"...È quello che è.,.": il richiamo alla fatidica scena dell'abbraccio tra i due, Sh e John, vista in TFP, è immediato. Altro contesto, ma stessi protagonisti. Solo che le famose parole vengono pronunciate da John, rivolte a Sh in bilico su quel tetto.
Una situazione diversa da quella vista (sofferta) in TRF: qui Sh è molto più giovane, e John è lì con lui e cerca di dissuaderlo dal tentativo di buttarsi di sotto.
A tal proposito mi é piaciuto molto lo scambio di battute che hai fatto intercorrere tra i due, privo di banalità e, dal punto di vista psicologico, efficace, credibile.
Un elemento tecnico che mi ha incuriosito sono le "voci" che parlano alla mente dei protagonisti e la spiegazione l'ho trovata nelle note introduttive alla storia, in cui fai riferimento ad una comunicazione intensa tra il cuore ed il suo "ospite". Una sorta di coscienza ma più coinvolta dal punto di vista emotivo, se consideriamo il suddetto organo anche sede dei sentimenti.
Storia interessante.

Recensore Master
23/07/18, ore 21:56
Cap. 1:

Arrivo qui dopo le emozioni rimaste dalla lettura della tua “Bianca come il latte”, la ff seguente è annotata tra le storie da recensire.
Questa mi ha incuriosito subito perché mi salta agli occhi uno scenario nuovo, ottenuto rimescolando elementi "canonici" ed espressioni di sentimenti e di emozioni già lette e sofferte; il rovesciamento di situazioni note per arrivare a qualcosa di predestinato. Queste le prime, immediate suggestioni che mi hanno coinvolto dopo una prima, veloce lettura. Ci aggiungo, inoltre, la mia soddisfazione di lettore per avere davanti un modo di scrivere, il tuo, curato, corretto ma non pesante e stantio. Un modo di esprimersi quasi cinematografico, che si regge sull'intreccio sapiente d'immagini forti e di dialoghi secchi e significativi.
Mi ritornano gli echi di ASIP, con quella figura sinistra di tassista assassino che alletta le sue vittime con un macabro gioco in cui, se s’indovina, si vive, altrimenti si muore.
Ne riporti tutta l’atmosfera tesa e soffocante, in cui lo spettatore che assiste si trova di fronte ad un qualcosa di allucinante, anche perché il killer ha indubbie capacità di sondare l’animo di chi ha di fronte.
Dicevo ASIP ma, in realtà, chi sta seduto al tavolo con il tassista non è Sh ma John.
Geniale rimescolamento di elementi narrativi noti.
“…Sul campo di battaglia… avevo ripreso a sentirmi vivo..”: faccio riferimento ad un punto in cui, con poche parole, riporti tutta l’essenza, pienamente IC, delle problematiche di John, cioè quel suo anelare continuo alla sfida con se stesso, in situazioni potenzialmente mortali.
L’apparizione provvidenziale di Sh che pone termine a una tragedia che, comunque, non viene considerata tale da Watson, ormai stanco di vivere, mi apre nuovi scenari: dunque Holmes e John si conoscono già…
Rileggendo le tue note introduttive vedo che ci troviamo in un AU, quindi tutto è nuovo e possibile.
Storia molto interessante, originale. Brava.

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