Recensioni per
Di ghiaccio e di oscurità
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Ave Yonoi, finalmente il mistero inizia a dipanarsi, capiamo qualche cosa in più alla sfortunata spedizione di Lord Frankin.
McClintock domina la seconda parte, è attanagliato dall’alcool, si promette di smettere di bere non da oggi non da domani ma da uno dei prossimi giorni, battute a parte, i fantasmi si sono materializzati o no? leggendo i nomi sulle targhette i brividi sono ben garantiti ..
A ogni buon conte, chi dà il là a questo capitolo è il tenente Colby, il mezzosangue cresciuto in Inghilterra, sghembo frutto degli amori di una donna Inuit e di un inglese (mi ha ricordato un poco la vicenda di Rebecca Wolfe, alias Pocahontas, e di John Smith, sia pure con le dovute eccezioni), una squallida infanzia e una sorta di riscatto che ha il suono dei passi di un bambino in un giardino invernale .. Colby fa del suo meglio, e tanto più di un tot non può riuscire, chè, enfin, il gelo artico trionfa e tronfa. Gli uomini arrivano a diventare antropofagi, C. fa giustizia, trovando infine  le piste del Grande Sogno, lo accompagna un ragazzino, verrà la morte e avrà i tuoi occhi (parafrasi della poesia di Cesare Pavese)
Cade la neve e il ghiaccio cresce, cadono i fiocchi sulle persone e le vicende, ma il vento non dimentica e nuove/vecchie storie (ri)tornano ..


A la prochaine Jane Queen Empress saluta 

Recensore Master

Ed ecco che si incomincia a scoprire qualche cosa in più sulla sfortunata spedizione Franklin. Nonostante la presenza di McClintock nella seconda parte (una scena che si potrebbe intitolare: McClintock e i fantasmi, ovvero: Devo smettere di bere), la vera superstar del capitolo è il tenente Colby. Figlio di una donna inuit e di un ufficiale inglese (storia molto commovente, tra l'altro), Colby si fa il proverbiale mazzo per salvare i suoi uomini ed impedire che crepino di fame (tostissimo, Colby!). Purtroppo, alla fine il freddo dell'Artico ha la meglio. Gli uomini di Colby arrivano a cibarsi dei cadaveri dei loro compagni, e lui giustamente provvede a fare giustizia. E poi, in una scena degna di uno dei migliori film di Hollywood, Colby trova la sua fine, e se ne va nell'aldilà accompagnato da un ragazzino con gli occhi a mandorla. Una scena molto toccante, questa qui.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
12/02/19, ore 02:06

eccomi qua caro, un po' in ritardo ma arrivo!
dunque direi che la spedizione della fox (che di furbizia non so quanto possa avere....😅) non poteva cominciare che così, un pizzico di sfiga, la cocciutaggine (mooolta cocciutaggine) da parte di tutti e.... racimoliamo qualche altro tendente al suicidio causa legami col precedente equipaggio...?😅 no, dico, uno è un ragazzino magrolino, uno in là cogli anni e cardiopatico, mancavano gli amputati (che ci saranno visto che il ragazzo sopravvive) e poi a posto...
non che ritenga siano più deboli coloro che hanno attraversato certi tipi d avversità nota bene, solo, all'epoca credo diminuissero e di un po' la percentuale di sopravvivenza on avere gente robusta ecco, tanto più la sopravvivenza di costoro (come sottolineato dal bravo mkclintock)
la cena sulla neve e degli scavi della tomba (inutili) è molto bene resa ancor meglio però la parte in cui appare lo strano fantasma che indica misteriosamente la via al capitano con le orecchie degli uomini che l captare la conversazione pensano sia impazzito o in preda ai fumi dell'alcool e c'è da capirli) qui il tutto pzza di sovrannaturale oh, sì!

il pezzo tratto dal diario del nostro bibliottecario ha un che di struggente invece. eh, l'animo umano... e lo spirito di sopravvivenza.... il primo, quano ml utilizzato, fa avverare i sospetti dell'uomo di lettere e infatti, probabile suistigazione del buon colby, nessuno è tornato a recuperare i marinai lasciati a piedi, dall'altra parte, con lo spirito umano si può anche essere, se si resta saldi come il capitano fizjames, un esempio di retta via. purtroppo di fronte a avversità enormi come trovarsi in una landa desolata affamati e sfiniti dal percorso e dal gelo, pochi riescono a mantenersi saldi come fizjames (povero, andarsene così....) e infatti si sono gettati sul cibo a qualunque costo appena lo hanno visto.... e meno male che non hanno aggredito gli inuit! altrimenti altro che aiuto....

alla prossima!
Nala

Recensore Master
04/02/19, ore 17:46

Ciao carissima^^, I love your ship “The Artic Fox”, la spedizione prende campo e corpo, Mr McClintock assembla il suo eterogeneo equipaggio e parte alla scoperta dei misteri.. della serie, (non) “voglio rimanere un eterno enigma per me e per gli altri”(citazione del nostro beneamato Ludwig II von Bayern), dato che la guida ufficiosa pare essere un fantasma..
Questa storia mi ricorda un poco le atmosfere neogotiche e di avventura, Conrad e Stevenson in primis, luoghi lontani, la natura che domina e vicende di ben incerta razionale spiegazione.. E il tutto è ben strutturato, nulla di scontato e ci tiene avvinti dalla prima all’ultima riga..
Portentosa la frase del capitano a Fraser, che direttamente quoto “Ognuno ha un proprio codice d’onore, Fraser. Come uomo di lettere, voi dovreste saperlo: è in casi come questi che i principi più alti dovrebbero guidare tutte le nostre azioni. Io non sono mai venuto meno ai miei valori, e non intendo farlo ora.” Riassume tutto un mondo ed un pensiero..
La suspense cresce e alcuni Inuit salvano una parte dell’equipaggio.. malridotto per il freddo e la fame..

Al prossimo capitolo, Jane Queen Empress
Ps interessante l’aneddoto sulla scrivania alla White House in quel di Washington D. C., mai si finisce di imparare, come le note esplicative..
PPS di nuovo complimenti, a la prochaine

Recensore Master
04/02/19, ore 15:01

Ciao carissimo^^
questa tua storia ha la suggestione dei racconti gotici e di avventura dell'ottocento. Luoghi remoti, la costante lotta contro gli elementi in un ambiente aspro e inospitale, fatti inspiegabili. E questi resoconti positivisti, che elencano con rigore scientifico cose che alla fin fine di scientifico sembrano avere ben poco.
Si può ben dire che tra i ghiacci vi siano forse più segreti che nelle giungle più impenetrabili, vedi ad esempio l'incidente Dyatlov, e tu riesci a rievocare molto bene questo clima di mistero e al tempo stesso di fascinazione.
Come sempre complimenti, alla prossima!^^

Recensore Master
04/02/19, ore 11:29

McClintock comincia a starmi simpatico. E' il classico tipo che si mette a lottare contro tutto e tutti pur di fare ciò che ritiene giusto, il che in questo caso significa scoprire che accidenti è successo agli equipaggi delle due navi. E nonostante le mille difficoltà, riesce ad avviare una spedizione che definire sgangherata sarebbe poco. Per certi aspetti, mi ha ricordato un pò l'Armata Brancaleone. Comunque, credo che la spedizione se la caverà. Che diamine, hanno anche un fantasma come guida non ufficiale! Il capitolo si conclude poi con la testimonianza di Fraser, il bibliotecario della Terror. Questa qui mi è sembrata la parte più inquietante del capitolo, specie nella parte in cui mostra come si sono ridotti quei poveracci a causa del freddo e della fame. Meno male che gli inuit sono riusciti a salvare alcuni di loro, altrimenti si sarebbero trasformati tutti in surgelati. Mi sa però che la situazione è destinata solo a peggiorare.

Al prossimo capitolo!

Ciao carissimo^^
eccomi qui a commentare questo tuo ennesimo bellissimo racconto.
Descrivi molto bene la morte bianca, il mondo silente del ghiaccio, che inseorabile esige una vita dopo l'altra, semplicemente inglobandola in sè.
Molto bella anche l'immagine delle navi bloccate nei ghiacci, del loro trasformarsi inesorabile in fantasmi di se stesse.
Gli uomini cercano con tenacia di raggiungere la salvezza, l'istinto vitale fatica a spegnersi anche nelle situazioni più disperate, ma della spedizione non si sa più nulla.
Toccherà a un'intraprendente signora, immagino, il compito di tirare le fila di questa sinistra e cupa vicenda. Di nuovo troviamo i tuoi temi preferiti, qui abbiamo una persona anziana e portatrice di saggezza e buon senso.
Vedremo cosa riuscirà ad ottenere...
Come sempre una prosa magnifica, che si adatta splendidamente al tono di resoconto ottocentesco della prima parte.
Attendo il prossimo capitolo!^^

Ave Yonoi, come promesso mi imbarco per il viaggio tra i ghiacci, ben dotata di plaid e altri generi di conforto.
Siamo nell’ottavo anno di regno della Queen Victoria, quando le superbe navi dagli altisonanti nomi, magari retaggio delle epoche napoleoniche, salpano alla conquista della rotta per il mitico passaggio a nord ovest.. Colombo, Vasco da Gama, Caboto e Cook, ma chi eran costoro??
Sintetiche e sublimi le descrizioni del polo, delle aurore nordiche e il diario che ci fa percepire il freddo, lo stillicidio, il lento sgomento delle morti e le cronache …
Mi avevi detto che volevi scrivere di una nave fantasma, di una rotta e COMPLIMENTI (uso appositamente maiuscolo per rimarcare et enfatizzare il concetto), chi poteva immaginare quanto letti?
E il viaggio verso una ipotetica salvezza, ammassando sulla scialuppa cibo, uniformi di gala e la pianola..
Leggendoti, la mente corre a La ballata del vecchio marinaio (The Rime of the Ancient Mariner) del buon Coleridge del 1798, ho ritrovato «… there come both mist and snow,
And it grew wondrous cold:
And ice, mast-high, came floating by,
As green as emerald» (.. giunsero assieme la nebbia e la neve/ crebbe mostruoso il freddo/ e blocchi di ghiaccio, alti come l’albero della nave, ci galleggiavano intorno/ verdi al pari di uno smeraldo)
E (quasi) ci trasporti nel mondo del soprannaturale, calibrando il tutto con il mondo reale, il capitolo si chiude con l’intrepida moglie del comandante, Lady Jane, poliedrica donna che non rispetta gli archetipi vittoriani e manda di traverso il tè a Lord Alistear Wood..
Davvero un gioiellino! A la prochaine Jane Queen

Premesse e generi molto interessanti e il tuo stile è tocco si sente subito caro😁
Affascinante e inquietante il viaggio per la conquista della rotta a nord ovest, anche se mi sono sempre chiesta chi accidenti era così pazzo da finire fin lassù con tutto quel freeeeeeedddoooooooo!!! A caccia di una stupida rotta, ma che tipi... Non che non sia affascinante il polo, mi piacerebbe vedere il sole come lo hai descritto tu (rendi benissimo come sempre) o un bell'orsacchiotto polare o le fantastiche autore boreali che credo siano uno degli spettacoli più belli (e se ho sparato qualche castronata perdonami, ogni tanto sono ignorante)
Ma sai che per fortuna sull'argomento avevo già una leggera infarinatura? Colpa di un bravo autore americano, C. Cussler che tratta appunto molto di viaggi per mare e avventure...
Tornando al tuo scritto: le descrizioni sono potenti come tuo solito non c'è che dire, ottima idea quella di usare una figura come il bibliotecario credibilissimo nel voler narrare il viaggio in quel modo, il viaggio verso (l'utopica?) salvezza dopo aver ammassati sulle scialuppa di tutto e di più (🙄🙄 Ma dai? Che geni? Uniformi di gala e pianola? Davvero w l'utilità!) è inquietante. I personaggi mi sembrano ben caratterizzati e pure veritieri (mi ricordo che era avvenuto anche la lotta degli ufficiali in effetti anche se non ricordavo il viscido colby, esseri del genere riescono solo a far danni, vedasi l'accoglienza ai nativi del posto che volevano solo aiutare che gentili loro.)

La parte finale con la moglie del comandante e le sue imprese è una piccola chicca, suppongo che ora spetti a lei organizzare per riavere l'ennesima spedizione se non altro per trovare il cadavere del marito... E incontrare il soprannaturale?
Alla prossima!
Nala

Ma guarda un pò che bella sorpresa! L'altra volta mi avevi accennato che la tua prossima storia sarebbe stata a carattere storico, ma non mi sarei mai immaginato che ci avresti infilato anche un pò di soprannaturale. Ottima scelta per questo episodio storico (in cui peraltro l'elemento soprannaturale si incastra alla perfezione). Ne avevo già sentito parlare tempo fa, grazie a una serie di Netflix intitolata 'The Terror', ma leggerò comunque molto volentieri questa tua nuova storia. Sono proprio curioso di vedere come svilupperai le vicende degli equipaggi della Terror e della Erebus.

Al prossimo capitolo!

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