Recensioni per
Vide cor tuum
di padme83

Questa storia ha ottenuto 67 recensioni.
Positive : 67
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/04/19, ore 15:50

Ciao! 
Chiedo perdono per l’immenso ritardo, ma una serie di continui contrattempi mi ha impedito di potermi dedicare alla tua storia fino ad adesso. L’avevo già letta, appena tu l’avevi pubblicata, e l’avevo già fortissimamente amata. Ma delle riletture erano d’obbligo (sia per un personale piacere) sia perché in ogni tua storia bisogna stare attenti ad ogni frase, ad ogni parola che nasconde qualcosa sotto la sua preziosa bellezza. È una bellissima Shot onirica, forse la storia più assolutamente onirica tua che io abbia letto finora, e nonostante la concretezza della carne si sente e si avverte inesorabile anche qualcosa che sfugge, qualcosa che appartiene solo ed esclusivamente ai sogni. Saranno le descrizioni? Sarà l’amore sensuale filtrato dalle loro bellissime preghiere? Non lo so, tu ci riesci sempre in una maniera bellissima e questo è quello che conta. Tu crei un mondo intorno a loro che li caratterizza e che rende loro tuoi. Tuoi nelle parole, nel modo di comportarsi, nei pensieri, nel modo di amare febbrilmente e follemente.
C'è sempre una atroce e splendida disperazione in loro. 
Anelano a rimanere per sempre uniti, ritrovano loro stessi solo quando sono vicini, eppure allo stesso tempo fuggono. La pace sembra non essere contemplata nel loro rapporto, e ciò io lo trovo dannatamente IC. Sarebbe semplice farli vivere per sempre “felici e contenti”, si potrebbe racchiudere la loro vita in queste bolle di passione, e invece tu non lo fai e ci ricordi sempre quale sarà la loro fine. Ci ricordi sempre a cosa stanno andando incontro. È stupendo, io lo trovo davvero stupendo. 
Così come anche le descrizioni fisiche su cui questa volta ti sei più soffermata (mi riferisco al viso, o alla descrizione degli odori che in te è sempre presente) e io amo quando citi altre tue storie, crei un collegamento emozionante. 
Sì, è sempre un’emozione leggerti, sempre. 
Complimenti per tutto quanto, non ho altre parole :) 
A presto! 

Recensore Master
28/03/19, ore 19:48

Cara, carissima padme!
Resto sempre incantata dalle tue storie e questa, lascia che te lo dica, non è affatto da meno. Dante e Pavese (ma io ci ho visto pure un pizzico di Catullo) sono poeti che fanno parte anche del mio cuore e ritrovarli nelle tue righe mostra quanto le loro parole siano infinite e ci ispireranno in eterno. Dopo questa sviolinata commovente, ma meritata, passo a dire che il capitolo, anzi, la shot, potrei descriverla come bella e ardita. Sono le prime parole che mi sono venute in mente per descriverla e penso che il secondo termine sia da imputarsi a ciò che la lirica della tua prosa racconta in maniera raffinata, ma racconta. Una passione che non conosce attesa o ne ha conosciuta troppa. L’idea che sia il racconto di una passione bruciante e probabilmente già connotata dal velo dell’errore mi è suggerita dalla bella colonna sonora che hai scelto, l’incantevole “The heart ask pleasure.” L’incontrarsi di Gellert e di Albus mi appare come fosse onirico e, allo stesso tempo, bruscamente condito dal senso del tempo, ben presente soprattutto a chi non lo ha. Ecco quindi che è la Natura stessa a fare da sfondo all’unione struggente e primordiale di due personaggi antitetici come Albus e Gellert eppure anche così affini e complementari. Mi piace che tu abbia lasciato questa sorta di visione o appuntamento reale o entrambi nell’ambito della vaghezza perché amo le sperimentazioni e nel tuo caso questa visione si ricollega anche ad altre storie, richiamandole per immagini. La spiaggia dove i nostri innamorati si incontrano e siamo (ancora privi di acciacchi, beati loro) mi fa pensare ad altre scene del tuo canone che si inseriscono in questa nuova raccolta con coerenza. Penso a un’altra isola che essi raggiunsero, quando le cose erano più facili perché determinate scelte non erano state ancora fatte. Adoro che un autore si autociti. È un gioco col lettore che mi piace da impazzire. Le ultime parole della recensione le voglio spendere su una frase che mi ha molto colpita e che si trova verso la fine: «Perché?» soffi in risposta, solleticando la sua cresta iliaca. «Che succede se mi fermo?»
Mi uccidi. Se ti fermi mi uccidi, se ti fermi mi uccidi, se ti fermi mi uccidi[2] –
.
Potrebbe essere interpretato anche nel senso della fine di tutte le cose? Finché durano l’amore e l’amplesso il tempo è sospeso, le scelte fatte non ricadono su Albus e Gellert e i due sono una cosa sola nel vero senso della parola. Ma dopo?
Bellissimo lavoro, toccante e intenso, come sempre, ma se posso dirtelo una volta di più. :*
Un abbraccio forte, mia procacciatrice di colonne sonore <3
Shilyss

Recensore Master
27/03/19, ore 12:27

Mia cara, carissima Padme.
Giungo infine a recensirti, con la gioia nel cuore di chi voleva della passione e l'ha avuta. E ne ho avuto tantissima, inondata da quella di questi due giovani amanti, passionali. Un amore che va oltre l'età, oltre l'intelletto. Un amore che è parte dell'anima, del cielo, degli dei, della natura e qui, questa natura, è lo sfondo dell'attimo intenso che hai voluto descrivere, come sempre marcando ogni sensazione come se, io lettore, potessi provarlo sulla mia pelle (e invece non posso perché non ho un Albus o un Gellert che mi fa provare cose del genere, ma tant'è... mi accontento di leggerti XD).

È una supercazzola?

dici nelle note. Non lo so, è una supercazzola? XD beh, se lo è, devo dire che è abbastanza intensa per esserlo, ma dopotutto i sogni non sono forse lo specchio dei desideri? Non è forse anche un sogno, un'esperienza di qualcosa che si è vissuto o che si vorrebbe vivere? Beh, sì e qualunque cosa questo racconto sia, trasmette realtà.
C'è il mare. Il mare è burrascoso, calmo, limpido, sporco, imprevedibile. Un vero e proprio parallilesmo con i cuori pulsanti dei tuoi ragazzi. Loro sono questo: Onde di emozioni che saltano e si incontrano sul bagnasciuga.
Ci sono abbracci che diventano più caldi e accoglienti, più ardenti. Ci sono profili che vengono studiati, che inesorabilmente distruggono ogni contegno. C'è la ricerca degli occhi e quella delle mani, intrecciate, che è sempre un chiaro segno della paura di perdere quel che si ha. In questo racconto in particolare ti sei soffermata moltissimo sulla smania di aversi, sul desiderio che non può essere alleviato in alcun modo. Possono trovarsi ovunque, anche in mezzo alla guerra, alle fiamme, al dolore... loro sono loro. Il loro amore è qualcosa a parte, qualcosa che vibra, si infuoca ma che per forza di cose, prima o poi si distrugge. Ecco, c'è sempre questa velatissima nota di consapevolezza, del fatto che questa passione è sempre intensa, ma anche immensamente disperata. Perché lo sappiamo, e lo sanno anche loro, che non sarà per sempre e lo so che lo dico in ogni recensione, ma ci tengo che tu sappia che il tuo, è un lavoro enorme. Tu non basi i tuoi racconti solo su quello che è stato, ma non dimentichi nemmeno quello che sarà, per questo la disperazione nel cercarsi è così forte.
Infine, mani nelle mani, l'aurora li guarda, e quel mare calmo che odora di salsedine si è fermato con loro... ed io sto morendo per la citazione a CMBYN, e sai... lo sai, che ci muoio sotto QUASI quanto te.
Mia dolcissima donna, che dire? Mi sono innamorata ancora, di te, di loro...
lo dico ancora, per l'ennesima volta: raccontaci ancora di loro, per favore. Ne abbiamo bisogno.
Un affettuoso abbraccio all'affettato.
Miry

Recensore Master
26/03/19, ore 11:19

Ciao cara!
Quanto amo il tuo stile!
Ogni volta mi immergo in un mondo incantato.
Le immagini che descrivi sembrano frammenti di un sogno, ricordi di un dormiveglia...tanto sono soffuse e delicate.
E qui infatti non si capisce bene se la scena a cui assistiamo è reale oppure no.
E non importa, è talmente perfetta che va bene così.
L'impressione che personalmente ho avuto è che Albus abbia un bisogno viscerale di Gellert, che lo cerchi in un ricordo o in una dimensione oltre la realtà.
I toni con cui la scena è descritta rimandano ad una sorta di scenario onirico, con la brezza, la salsedine, il rumore delle onde...è tutto così meravigliosamente dolce da riuscire a cullare lo spettatore e a racchiuderlo in una specie di bolla.
L'aria è ovattata, i contorni sfumati ma loro due sono reali, tangibili, definiti.
Il modo in cui Albus lo tocca, afferrandolo e realizzando la sua effettiva presenza, è meraviglioso, un confluire di bisogni e desideri che trovano appiglio.
La lemon è come sempre elegante, poetica, una sinfonia di note soffiate.
Eppure la passione è tanta, trascinante e totalizzante.
Mi hai coinvolto in un modo che non credevo possibile, sei riuscita a farmi sentire tutto il loro disperato bisogno di fondersi l'uno con l'altro.
Come sempre, ci sarebbero tanti passaggi degni d'essere citati ma ne scelgo uno in particolare: "Ne vuoi ancora, ancora e ancora, aneli il suo piacere, lo brami, lo pretendi, lo provochi, lo raccogli, lo fai sgorgare dalla sua gola come lo zampillo purissimo di una cascata di cui tu stesso sei la fonte inesauribile."
Che meraviglia...
E poi la citazione di Chiamami col tuo nome...perfetta! Ci sta benissimo e l'ho adorata.
Che altro aggiungere?
Sei bravissima, mi emozioni ogni volta è ogni cosa che scrivi è poesia. Mi sa che l'ho già tetro nell'altra recensione ma non fa niente! Mi autocito pure io! XD
Alla prossima! Spero presto!
Bacetti
MissAdler

Recensore Master
25/03/19, ore 12:08

Ciao carissima **
Ma che meraviglia, è sempre bello leggere le tue storie dall’atmosfera così onirica, magica. Questa volta, se non ho mal capito, è il punto di vista di Albus, tra l’altro tramite l’utilizzo della seconda persona, che adoro. E’ stato davvero bellissimo. Il loro è un incontro disperato, il desiderio di aversi, ma anche di stare vicini, è così intenso che quasi ti fa mancare l’aria, nel senso migliore possibile. Albus e Gellert hanno un bisogno viscerale di stare vicini, così, ad ascoltare i loro cuori, i loro respiri.
E in quel “Stringimi, stringimi più forte” ho avvertito tutto, il desiderio e la paura che quel momento così bello possa finire. Questi due ragazzi, così giovani e magari anche pieni di speranza, sono legati da un filo stretto e che niente può tagliare, né il tempo, le distanze, né la morte. L’atmosfera è idilliaca, ma loro sono così umani, fatti di carne e di sangue, per questo quando la passione arriva, non tentano di resistergli, sarebbe inutile. Quindi si lasciano andare del tutto, con voracità, immensa dolcezza e un profondo desiderio di non lasciarsi mai, proprio mai, nemmeno per un istante.
Mi uccidi. Se ti fermi mi uccidi, se ti fermi mi uccidi, se ti fermi mi uccidi[2] – io qui adoro completamente, sono imploda tantissimo. Mi fai fremere il cuore ogni dannata volta, ed è bello, perché è in questi momenti che mi sento così viva.
Vogliamo poi parlare delle splendide immagini che sei riuscita a farmi figurare? La spiaggia, il crepuscolo, l’aria profumata di salsedine. Tutto ciò rende la storia ancora più suggestiva, in aggiunta allo splendido stile che oramai, lo so, te lo avrò ripetuto un centinaio di volte, è elegante, evocativo, ed io ogni volta mi innamoro di più, sempre di più. Sono felice di sapere che questo è il primo capitolo di una raccolta, e non vedo l’ora di leggere le prossime, so già che saranno tutte d’altissimo livello.
Alla prossima :3

Nao

Recensore Master
24/03/19, ore 21:49

Che aggiornamento succosissimo, altro che super cazzola! Qui c’è tanta roba... però devo ammettere che sei stata brava a gestire questa scena, perché io fino all’ultimo avevo il dubbio fosse un sogno il loro...
E forse lo è, non so, sembra molto onirico il loro scambio, ma forse è l’idea della sabbia, il mare, il tramonto, la notte...
Come sempre rimango incantata dal modo in cui gestisci i punti di vista, soprattutto la seconda persona singolare, che non è affatto facile...
Poi beh adoro tutti i riferimenti che fai dentro e fuori le righe... da ignorante quale sono, devo ammettere che molte cose, non le ricordo, o proprio non le ho studiate, quindi attraverso le tue citazioni scopro anche quante lacune ho da colmare... Dante, fra tutti, di cui ho studiato solo l’inferno al liceo...
Comunque lasciami dire che è bellissimo il richiamo al quadro preraffaellita, io adoro i preraffaelliti, soprattutto J.W. Waterhouse, che però è considerato uno degli ultimi del movimento... come dipendeva lui certe scene, nessuno...
Ma veniamo al momento topico, correggimi se sbaglio, ma quando leggevo il corsivo nel testo, non erano solo pensieri, ma pensieri “sentiti” dall’altro con la comunicazione mentale che loro hanno?
È così mi spiegherei perché uno pensa non fermarti e l’altro risponde: se mi fermo, cosa succede?”
Tutto meraviglioso, sempre poetico, sempre vivido e sempre di livello che rasenta il sublime, soprattutto per certe immagini che usi, riferite al sole, alla luce, insomma tutto magnifico, sono cifre del tuo stile che ho sempre ammirato molto e che non sono da tutti.
Insomma io è già buona che riesco a descrivere una spiaggia senza essere banale, ma tu con poche parole mi dipingi un quadro vivente e io rimango senza parole!
Complimenti cara, leggerti stasera prima di andare a dormire è stato terapeutico, dopo una giornata intensa!
Ti abbraccio e ti prego scrivi ancora di loro!
Ladyhawke83

Recensore Master
24/03/19, ore 18:23

Ecco quando si nomina la Grindeldore il tuo è un marchio di garanzia che non delude mai.



In questa ho percepito una forte passione tra Albus e Gellert mai avvertita prima.


Te lo garantisco.


Anche perché hanno un tale desiderio di appartenenza reciproca e una tale voglia di toccarsi di amarsi di esplorarsi a vicenda che gli si percepiscono a pelle per la forza che generano.


E io ringrazio te di esistere, ogni volta che scrivi una One shot su di loro.

Inizio promettente per una raccolta fantastica.



Buona domenica e a presto! 😍
(Recensione modificata il 24/03/2019 - 06:24 pm)

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