Recensioni per
Vide cor tuum
di padme83

Questa storia ha ottenuto 67 recensioni.
Positive : 67
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/04/19, ore 12:03

Eccomi qui, appena in tempo per Beltane! Posso dire che sono quasi orgogliosa di me stessa per esserci riuscita? Di norma sono una di quelle che a Pasqua sta leggendo le storie arretrate di Natale... -_-'
Prima cosa da dire è che in questo racconto l'ansia che pervade Grindelwald è palpabile, la si sente prorpio. E si sente anche come un'ombra di fastidio, perché insomma, Gellert è un grande mago, Albus un grandissimo mago, eppure non si può fare a meno di provare una certa apprensione, specialmente quando si ha a che fare con magia antica e sconosciuta. Ho apprezzato particolarmente la scelta di usare come ambientazione Stonehenge, che se non sbaglio è universalmente riconosciuto come uno dei luoghi più magici del pianeta... Ce lo vedo bene Albus passeggiare tra le pietre, immerso nei suoi pensieri, a cabalizzare sul potere, su come ottenerlo o gestirlo, su cosa sia giusto e sbagliato... Perché ormai sappiamo che Albus Silente non è un santo, ma non si può nemmeno dire che sia un impulsivo su tutta la linea. Approvatissimo anche il finale in sospeso, il non detto (che poi tutti sappiamo come andrà a finire... ;) Mica Albus lascerà lì Gellert a congelare, no?) che non scade nel banale. Devo dirlo, ogni volta che leggo qualcosa di tuo mi innamoro un po' di più di questa coppia, non posso che sperticarmi in lodi e complimenti. Alla prossima!

Recensore Master
27/04/19, ore 17:46

Eccomi qua carissima anima affine!
E di tutto questo che hai scritto, nonostante il mio umore, nonostante la sofferenza che si percepisce leggendo questa One shot, io ne avevo bisogno.
Sì, perché comunque vada è un bene riuscire a tirar fuori certe cose, e tu sei bravissima nel farlo.
Albus soffre, è successo qualcosa di grave, e io, da ignorante nel fandom, ti chiederei: chi è morta? Non lo so davvero, ma intuisco quanto Albus soffra e in quei momenti è vitale aver qualcuno accanto e far l’amore non è altro che un modo per espiare il dolore, per sentirsi vivi, meno colpevoli, più umani.
Ho adorato tutte le parole che hai usato per descrivere il loro amore. Tutti questi opposti, questi contrasti, che non fanno altro che far capite quanto sia grande il sentimento che lì lega.
Che bella immagine quella dei polsi e delle mani, con le menti unite nell’angoscia e nel reciproco conforto...
Insomma sono sempre loro due, ma ogni volta mi appaiono diversi, in questo caso, più maturi.
Uno è spezzato l’altro cerca di sostenerlo e nel ripetere quanto lo ama conferma anche la propria presenza sopra ogni cosa.
Che bello! Meraviglioso, malinconico e forte.
Ne avevo bisogno.
Complimenti cara.
A presto!
Ladyhawke83

Recensore Master
26/04/19, ore 20:48

Ma ciao **
Io non vorrei essere ripetitiva, ma davvero, ogni tua storia è coinvolgente, passionale, struggente ed emozionante. In questa OS ho letto tutto il senso di colpa di Albus e tutta la sua disperazione. Così tanta che neanche la notte può stare tranquillo. E poi arriva una voce che lo chiama, ovvero quella di Gellert. Hai messo in chiaro un concetto che io amo, ovvero quello del portare un fardello in due, che è sicuramente più facie che portarla in uno. Albus si dispera, ma Gellert fa subito sentire la sua presenza, la sua volontà di condividere con lui ogni dolore, ogni sofferenza, perché quello è i loro fardello. E poi, nel dolore, c'è un'immensa dolcezza, voglia di rimanersi accanto e darsi amore, che è proprio ciò che avviene. Le loro dichiarazioni d'amore e le loro sensazioni, è come se potessi sentirle io su pelle, questo è sorprendente e tanto emozionante. Ogni scritto a questa meravigliosa coppia è una piccola perla e se dovessi scegliere la mia preferita, non saprei proprio cosa rispondere. Ogni volta è una sorpresa, quando penso che tu abbia dato il massimo, ecco che ti superi di nuovo.
Tanti complimenti perché te li meriti <3
Alla prossima

Nao

Recensore Master
26/04/19, ore 19:36

Eccomi quì, finalmente sono riuscita a recensire.


Fortunatamente le vacanze di Pasqua Sono passate serenamente.


Passando al capitolo devo dire che l'ho trovato come sempre emozionante.


Anche perché quì c'è chiaramente dolore e sofferenza nella vita di Albus e Gellert.


Per non poter stare sempre insieme.

Però c'è anche la consapevolezza di volersi comunque bene, anzi di amarsi.


Perché il solo fatto di soffrire quando non sono l'uno accanto all'altro lo dimostra chiaramente.


È incredibile come riesci ad emozionarmi anche solo con poche parole.


Credi sempre in te stessa , perché sei bravissima a scrivere.


Ottimo lavoro e alla prossima! 💗

Recensore Master
24/04/19, ore 17:44

Ciao Padme!
Mi sono ridotta un po' all'ultimo, tra giorni di festa e il compleanno di mia figlia, ma arrivo finalmente a recensire questa cosa stupenda.
Ormai mi sento quasi monotona nei commenti, penso di aver esaurito gli aggettivi per descrivere la bellezza di ciò che leggo ogni volta.
Perciò, se dovessi ripetermi, tu perdonami, okay? ;)

Innanzitutto, la citazione di Jane Eyre l'ho amata da morire.
È nella mia top 3 dei romanzi preferiti, tanto che volevo chiamare mia figlia Jane o Charlotte...ma mio marito si è opposto e ho dovuto rinunciare.
La frase di Mr. Rochester che hai scelto è perfetta, non avrei saputo trovarne una migliore, bravissima.

La storia in sé è impeccabile, come sempre dopotutto, così come lo sono la grammatica, la sintassi, lo stile.
Tutto, nelle tue FF, mi affascina, facendomi sempre viaggiare con l'immaginazione. Riesci a trasportare la mia fantasia in luoghi meravigliosi, da cui spesso mi dispiace tornare.
Qui non sei da meno.
Abbiamo questo Gellert che aspetta Albus vicino al cerchio di pietre. Molto bello il fatto che sia stata Fanny a portarlo lì, segno della loro profonda unione, del loro essere una cosa sola.
E l'incontro che segue l'ho trovato perfetto. Quella rabbia, lo stupore, l'attacco con la bacchetta, le domande...per finire in un abbraccio che è pura vita.

Trovo come al solito pregevoli la tua proprietà di linguaggio, la scelta delle parole, la musicalità del testo.
Le immagini, più di ogni altra cosa, i colori, le sensazioni...sì, ecco, le SENSAZIONI sono ciò che mi arriva in modo così diretto e preciso da lasciarmi sempre meravigliata.
È ammaliante il modo in cui "dipingi" le tue storie, come sogni ad occhi aperti.

I complimenti ormai si sprecano, lo so, ma te lo faccio lo stesso.
Li meriti tutti!

A presto
MissAdler

Recensore Master
23/04/19, ore 13:35

Ciao cara :) 
Mi dispiace immensamente per il ritardo, sono stati giorni frenetici. Finalmente sono qui però e posso recensire con calma, dopo aver riletto per una seconda volta questo nuovo tassello del rapporto complesso (per cercare un aggettivo, anche se il loro rapporto lo trovo indefinibile, al di là delle parole) di Albus e Gellert. 
Mi era piaciuta immensamente la tua OS di Natale, come tutte le altre del resto, ma leggere un diretto proseguimento della stessa mi ha fatto impazzire. È stata una bellissima sorpresa, un modo per ricollegare il tutto, in un puzzle che tu stai creando con estrema maestria e dedizione. È un percorso in cui tu ci stai accompagnando mano a mano, con totale lucidità, in un vortice di sentimenti estremi e passioni dirompenti. È stato toccante leggere di un Gellert spaventato, svegliatosi all’improvviso nel bel mezzo di un sonno profondissimo (tanto profondo da essere senza sogni? O incubi?), spaventato perché non riesce più a sentire il secondo battito del suo cuore. È un’immagine toccante che io trovo calzante e anche pienamente IC, canon. L’amuleto dove vi è racchiuso il patto di sangue, Gellert per caso non lo indossa proprio vicino al cuore? È davvero poetica l’idea che loro due riescano costantemente a sentirsi, anche a distanza, un’idea su loro due che ora anche io ho grazie ai tuoi scritti. Non riesco a immaginarli differentemente, loro sono legati ogni oltre umana concezione. Come potrebbe reagire un Gellert ancora giovane immaginando un mondo senza Albus? Come anche da più grande, io suppongo. Proprio come hai descritto tu, con un furore cieco, una mutilazione interiore (altra immagine bellissima, ogni tua storia ha immagini perfette e qui abbondano davvero tanto, in ogni singola riga). Il fatto che i due siano collegati anche da Fanny, lo trovo nuovamente IC e canon, sempre pensando al film. Non so se ti è venuto spontaneo oppure è stato un lavoro di ricerca, di riflessione, oppure entrambe le cose. So solo che in te film, libri, e idee si mescolano in maniera talmente magistrale da sembrare una cosa unica e indivisibile. Proprio come Albus e Gellert, di cui ammiro ogni volta di più il lavoro psicologico che tu stai compiendo su loro due. Sono ogni volta più tridimensionali, accecano tutti noi lettori per questo, io personalmente mi immergo nelle tue parole e ne riemergo sempre scossa, ma felice. 
Complimenti, come sempre è totalmente perfetta, senza una minima sbavatura :) 
A presto! 

Recensore Junior
23/04/19, ore 11:59

Ecco, ci sono arrivata finalmente!
Stavolta do tutta la ragione del mondo a Gellert . Ma proprio tutta!
Perché ok che Albus non si era accorto di essere sparito e che non lo avrebbe mai fatto intenzionalmente, ma ha fatto venire davvero un colpo a Gellert.
Ed a quella povera fenice che deve fare da balia ad entrambi.
A proposito, mi piace l'idea che dopo il patto di sangue Fanny sia legata ad entrambi, perché rende ancora più profondo il senso del patto dato che Fanny appartiene alla famiglia Silente.
Il fascino che Stonhenge ha su Albus è ovvio e lo spinge a fare le cose senza pensarci troppo, come quando ha toccato senza pensarci la pietra della resurrezione trasformata in horcrux e ci ha rimesso la mano.
Giusto: l'onniscenza non è di questo modo, e mi piace sempre rivedere il lato impulsivo ed umano di Albus.
Mi piace anche come tenti di confortare Gellert in ogni modo e si scusi per avergli fatto del male.
E a proposito di "fare male" lo scambio di battute è uno dei più belli del cinema e si adatta benissimo a loro due.
A questo punto, dopo Samhain, Yule e Beltane, ti propongo una one shot anche sugli altri sabba della ruota dell'anno.
Blessed Beltane )O(

Recensore Master
18/04/19, ore 14:00

Carissima padme, <3
Dacci oggi il nostro angst quotidiano.

Meravigliosa shot. Poiché hai il dono dell’ispirazione, pur usando sempre la medesima, stupenda, coppia, non corri mai il rischio di ripeterti. Semmai intrecci il tuo canone con rimandi interni che mi ricordano un libro da cui non riesco a scollarmi in questi giorni, un tal “Possessione” di Byatt. Ma torniamo a noi. Il modo in cui hai parafrasato il legame di cuore tra Gellert e Albus sfruttando l’immenso Jane Eyre è stato grandioso, così come l’immagine che ci regali di Albus. Un mago potente che dalla magia si lascia anche consumare, irretire, ma da cui emerge con il sopracciglio alzato. Uno studioso che ha scelto di trasmettere il sapere dimostrando coraggio, che ben si accosta con la figura ribelle, per certi versi, del preside di Hogwarts che abbiamo conosciuto con Harry Potter. Tutto questo rivive nell’immagine che Grindelwald vede emergere dal cerchio. La sua disperazione d’innamorato, la necessità di saperlo vivo, il terrore gelido per la perdita del contatto che viene esacerbata dall’ansia che anima anche l’immancabile Fanny è resa attraverso metafore accurate e preziose che ho apprezzato tantissimo. Spesso l’uso di queste figure retoriche risulta piatto, ma nel tuo caso sprizzano emotività e colpiscono profondamente il lettore. Tra l’altro il breve accenno alla famiglia di purosangue da cui Grindelwald fugge per rivedere l’amico e amante e i suoi accenni all’imprevedibilità e alla mancanza di prudenza dell’altro regalano un’immagine potente e virile. Insomma, è difficile non prendere una mezza cotta per Albus (Loki ♥ ne sarà gelosissimo, sallo XD), leggendoti, perché il modo fiero e disperato con cui Grindelwald corre da lui, la consapevolezza di quanto corrosivo possa essere il potere di Silente e dei rischi che sta affrontando per la sete di conoscenza pure e semplice lo rendono grande. Li rendono grandi. Ovviamente il loro chiamarsi scegliendo un linguaggio particolare che è un tuo bellissimo headcanon rende il tutto ancora più prezioso. Si vede il lavoro che c’è dietro ogni tua storia, soprattutto di natura concettuale. In mezzo a questo, il fatto di averti dato una piccola consulenza e di essere citata nelle tue note m’inorgoglisce e mi rende felicissima: leggere questa bellissima shot è stato un tale piacere!

Lo stile raffinatissimo che ti caratterizza focalizza subito un dove e un quando, dicevo, elencando quanto basta per collocare idealmente la shot all’interno di una tua personale storia che stai scegliendo di raccontarci attraverso dei frammenti sempre coerenti, inframezzati da alcune canzoni struggenti e da brani che mi sciolgono sempre l’anima. Ohi, Padme, ma vuoi proprio sciogliere il mio cuore con Lana Del Rey? Sai quanto ho pianto con Young and Beautiful (sarebbe, per te, una colonna sonora perfetta e che mi hai appena fatto veni’ in mente!) e Summertime Sadness? Io ti lancio la sfida e spero di ispirarti altri piccoli gioielli.

Leggerti è sempre un onore e un piacere. A presto, mia cara!
Shilyss :*

Recensore Master
18/04/19, ore 08:51

Cara Padme, ti chiedo scusa se mi sono persa questo piccolo capolavoro.
Albus e Gellert, i tuoi Albus e Gellert, hanno un posto speciale bel mio cuore.
Il modo incantato di cui ne scrivi mi fa desiderare che tutto questo diventi Canon, perché è troppo bello per restare solo qui su EFP.

Ho apprezzato la delicatezza con cui ti sei approcciata alle scene - mai volgare ma travolgente, delicata, appassionata. Hai toccato le note giuste ogni rigo e hai dato vita a una sinfonia perfetta di emozioni, descrizioni e un pelino di sarcasmo.

Non posso che lasciarti i miei complimenti. ♡

(Ps: ti informo che mentre leggevo e scrivevo questa recensione ero in metro e, appena ho cliccato sul tuo account, Spotify ha fatto partire "Sweet Pandemonium" degli HIM. Un caso?)

Recensore Veterano
17/04/19, ore 23:37

Se dovessi descrivere la tua scrittura con una parola, sceglierei "equilibrio". Rimango sempre incantata dalle tue frasi che si avvicinano alla poesia senza mai diventarlo, dall'erotismo sottile eppure presente, dal romanticismo non eccessivo... Da tutto ciò di cui infarcisci i tuoi lavori senza che diventino mai troppo. Lo adoro, davvero.
Lo ammetto, inizialmente non ero sicura di chi fosse il protagonista della storia, se Albus o Gellert. A un certo punto ero quasi sicura fosse Gellert, poi ho letto le tue note... E ti dirò che questa specie di confusione, per quanto mi riguarda, è un valore aggiunto alla tua storia, perché il racconto funzionava comunque. I sentimenti, le tematiche, l'amore che è quasi una dannazione, che è tanto bello quanto doloroso e sbagliato... Ci stava, ci stava tutto e per entrambi i personaggi. Menzione d'onore per l'utilizzo della seconda persona, che a mio avviso è la più rischiosa in assoluto perché assolutamente inadatta all'introspezione e alle scene d'azione propriamente dette, perché sottolinea deliziosamente il ritmo della vicenda, accompagna le descrizioni dei gesti e mi ha permesso un'immedesimazione assoluta nella scena, a cui ho assistito insieme al narratore, minuto per minuto. Credo di essermi innamorata di questo scritto, complimenti grandissimi!

Recensore Master
17/04/19, ore 23:36

un rivolo di lava tossica lungo la spina dorsale
Buonasera meravigliosa creatura,
è così che decido di esordire, dopo aver letto il capitolo e aver divorato ogni frammento della tua poetica, con una maniacale fame. Ogni parola, ogni frase, ogni dialogo, ha composto questo nuovo squarcio di loro, in maniera eccelsa. Io sono ammaliata, totalmente.
Li fai viaggiare per le mete più disparate, li dividi, ma non lo fai davvero, perché non è possibile. Sono legati da un patto di sangue, che nasce dall'amore, da una necessità di appartenenza indissolubile, che è racchiusa in quel medaglione; la prova dell'eternità di quel sentimento.
Gellert senza Albus è perso. Non percepire la sua presenza significa vivere la solitudine e l'unico sentimento che alberga in lui, in quell'istante, oltre alla paura, è la rabbia. Si scaraventa contro di lui, quando quel pazzo riemerge dal cerchio, perché non può accettarlo. Loro sono un'unica entità che funziona solo insieme e, divisi, crollano. Come un edificio a cui mancano le colonne portanti. Eppure Albus lo sente, glielo ribadisce, glielo dice, lo rassicura ma per Gellert non è stato lo stesso.
E, come cantano i Kodaline in "The One", You make my heart feel like it's summer When the rain is pouring down You make my whole world feel so right when it’s wrong That’s how I know that you are the one That’s why I know you are the one . Mi è subito venuto in mente questo pezzo, leggendo dell'apprensione di Gellert e la sua disperazione. Albus è il suo uno e lui è l'uno di Albus. Ogni angoscia o paura sparisce, quando sono in grado di darsi forza, di sostenersi, ma è qualcosa che poi ne fa emergere di nuovo, chiara, l'ossessione maniacale che li lega. Ogni istante insieme, rende più insostenibile quello in cui non lo sono. E la reazione di Gellert spega proprio questo lato del loro rapporto: divisi mai, o ci si avvicina alla pazzia.
La cosa che amo, adoro, venero del tuo modo di renderli, è questa tua minuziosa attenzione nel voler affrontare ogni qualsivoglia conseguenza, ogni situazione. Ogni volta ci presente un nuovo lato di loro, questa volta quello più debole di Gellert e quello più libertino di Albus, incapace di fermarsi, di rimanere esattamente dove sta. Per questo funzionano, per questo me li fai amare tanto. Si somigliano, ma sono anche così diversi e sono proprio queste diversità a permetterti di renderli così vivi e umani; per questo non dovresti tipo mai smettere di scrivere su di loro.
Ogni contatto fisico è un ardente immagine che brucia in testa, persino quelle di cui non parli, e la frase di Tauriel (che, da fan della saga ho un pochino - tanto, odiato) in questo contesto è azzeccato perché sì... perché fa male. L'amore fa malissimo. i sentimenti, i legami, i battiti del cuore. Fa male tutto, eppure è bello lo stesso e si va ricercandolo.
Insomma, mia adorabile e dolce donnah, non so che altro dire oltre che: mi fai sognare. Mi fai bruciare. Ho letteralmente adorato ogni singola parola che ha composto questo racconto e, diciamolo, il mondo ha decisamente bisogno di te e dei tuoi scritti, eh...
Quindi spero a presto, prestissimo!
Miry

P.s. ti ho letta dopo il caffè; vorrei lo sapessi u.u ♥

Recensore Master
12/04/19, ore 15:29

Ciao carissima! Che bello questo capitolo, così intenso, divertente e anche un bel po’ movimentato...
Adoro la tua introspezione dei personaggi, ma in questo secondo capitolo ho adorato anche tutta la situazione che spinge Gellert ad agire... lui si sveglia agitato, anche Fanny lo è, cerca Albus non lo trova e si sente perso, inquieto, angosciato. Poi Albus riemerge dal cerchio magico di pietre, come se niente fosse, e ovviamente Gellert perde tutto ilcontegno e si incazza come una biscia. Mi hanno colpito molto le sue frasi, quel suo non riuscire più a sentire Albus, mentre l’altro lo rassicura dicendogli che invece lui lo sente sempre, lo porta con sé. Trovo sia una dichiarazione dolcissima in fondo, un amore potente che lega, e che si legge in ogni loro gesto e azione, anche, e soprattutto, nella rabbia di Geller, del tutto giusticata.
Mi hai fatto sorridere e poi piangere sul finale, ricordandomi Thauriel .
Che meraviglia davvero, come descrivi il loro rapporto, così vivido, fisico, poetico, ma anche dannatamente reale...
E s su Beltane, potrei dirti che partecipavo, prima che nascesse Airis, alla rievocazione di Masserano, e dei fuochi conservo ancora la cenere...
Un abbraccio e ancora complimenti e grazie per tutte le emozioni che mi fai vivere attraverso di loro!
Ladyhawke83

Recensore Master
12/04/19, ore 14:10

Ciao cara **
Oddio questa OS.
E' dolcissima, delicata, ma in un certo senso anche comica. Probabilmente perché ce lo vedo bene Albus che - come al solito - non pensa alle conseguenze delle sue azioni, facendo venire un coccolone a Gellert. Mi sono immaginata bene quest'ultimo implodere interiormente. A parte che adoro dove hai deciso di ambientare la storia, ha un suo fascino, è stato bellissimo quando finalmente Albus salta fuori e Gellert gli va incontro, lo stringe e probabilmente anche voluto dargli un pugno o due, visto lo spavento che gli ha fatto prendere. E a proposito di Gellert, ho amato come hai descritto la sua paura, il suo senso di perdizione senza Albus e invece poi il sollievo nel riaverlo lì con lui.
Bello quando Albus dice: "Tu eri sempre con me". Dolcissimo, ma al tuo fidanzato è comunque venuto un mezzo infarto.
Meli sono figurata abbracciati, con un cielo grigio sopra di loro, il vento e una pioggia quasi prossima. E in contrapposizione il calore delle loro battute finali, che lasciano presagire qualcosa di assai bello è che - come dici tu - non c'è bisogno di spiegare xD
Ho adorato e amato questo scritto, ma questo penso che tu già lo sappia. Si potrebbero raccontare tante storie su queste due e più leggo di loro tramite te, più mi innamoro <3
Per me sei ufficialmente la portavoce/salvatrice della Grindeldore.
Complimenti, alla prossima <3

~ Nao

Recensore Master
10/04/19, ore 17:10

Certo che mi sei mancata.


Assolutamente sì.


Non come un mal di denti ma piuttosto come una carissima amica che scrive storie stupende e delle quali non si può più rinunciare.



Ho trovato questo secondo capitolo ancora più esaltante del precedente.



Per il semplice fatto che Albus si preoccupa quando Gellert non è al suo fianco sentendosi smanioso di rivederlo e ansioso di poterlo riabbracciare.



Grindelwald d'altro canto lo rassicura perché gli fa capire che lui è insostituibile e che si apparterranno sempre e in ogni caso sia nel bene che nel male.



Ho trovato che qui ci sia un tale senso di possessione e di amore tali da percepirli ovunque.



E anche adatte le leggende norrene e tutto il fascino che creano all'interno di questo contesto narrativo.


Ottimo lavoro e alla prossima! 💗
(Recensione modificata il 10/04/2019 - 05:12 pm)

Nuovo recensore
06/04/19, ore 23:51

Ciao, eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino.
Sono rimasta abbastanza indietro coi tuoi lavori, infatti ero molto indecisa cosa leggere e recensire, optando alla fine per il lavoro più recente – e poi perché sì, le Raccolte (di qualsiasi tipo) mi piacciono molto.

Questa prima One-shot, inutile dirlo, mi è piaciuta molto.
Personalmente credo che sia sogno che realtà, nel senso che Albus ha vissuto veramente questo momento idilliaco con Gellert ma che, al tempo stesso, non sia riuscito a realizzarlo del tutto.
Il classico detto “è troppo bello per essere vero”.
Ed è proprio quello che accade, perché Gellert, che viene visto, sentito e percepito attraversi gli occhi, i sensi e le emozioni di Albus, appare quasi come una creatura perfetta impossibile da trovare sulla Terra e invisibile agli occhi dei comuni esseri umani e mortali.
Gellert è così, bellissimo ed effimero, eppure Albus può godere di lui, del suo profumo, della sua pelle accaldata e delle sue delicate labbra.
Perché ciò che li lega va oltre, trascende tutto. Di conseguenza, quando si trovano, ogni volta, il mondo attorno a loro esplode, tutto va a fuoco, così come i loro corpi che si cercano e si bramano.
Mi è piaciuta molto la scena erotica, assolutamente perfetta per il rating e l'avvertimento Lime, che non scende tanto nei dettagli.
A mio avviso questa è la scelta migliore, poiché ti puoi concedere di scrivere il loro rapporto carnale basandoti in tutto e per tutto sui sentimenti e le emozioni, cosa che ti riesce sempre molto bene.
Non mi faccio problema alcuno a dichiarare che, quella di questa prima One-shot, è in assoluto una tra le scene erotiche più belle che abbia mai letto, perché il modo in cui si bramano, il modo in cui si cercano, il modo in cui si uniscono… tutto è assolutamente perfetto, privo di qualsiasi sbavatura.
Quindi non posso che farti i miei complimenti anche per questo scritto, come sempre è stato un piacere leggerti.
Alla prossima!

Harriet;