Recensioni per
La collezione dei fiori secchi
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/10/19, ore 18:46

Recensione Premio per il contest "Una Macchia di Storia"

Eccomi qui per la recensione premio, che dire, ho scelto questa storia (anche se erano molte quelle che mi incuriosivano) e una volta iniziata la lettura l'ho divorata fino alla fine. Tocca di certo tematiche delicatissime e uno degli elementi che mi ha più conquistata è il mix appunto di queste tematiche, il fatto che lei si annulli per Paolo (e il plot twist finale mi ha lasciata senza parole) quindi la dipendenza data all'inizio dall'amore che lei prova per lui e che nessuno le ha mai dato, il non prendere nemmeno in considerazione i propri bisogni e l'annullarsi piano piano. Non c'è parola letteralmente in questa storia che non mi sia piaciuta, mi ha fatto lucidare gli occhi e riflettere su questa terribile malattia. Ho adorato poi lo stile di scrittura (in Urla e Polaroid avevamo parlato appunto dello stile molto crudo che era un'adattamento alla storia), i tempi sono perfetti, trascinano ancora di più dentro la storia che è agghiacciante, più si va avanti e più si viene trascinati in questo turbine di raccapriccio e inquietudine. Hai affrontato una tematica come questa (quindi complicatissima), alla perfezione per me, è una storia che trasmette tutto il senso di impotenza e annullamento che si prova quando si ama ciecamente qualcuno e si segue alla lettera ciò che dice per poi accorgersi che era sbagliato, profondamente sbagliato. E questo è solo un lato della storia, come un vinile diciamo, perché l'altro invece descrive la malattia che si impossessa della persona e non la lascia più andare fino a quando non l'ha consumata del tutto, la prosciuga. Ci sono diversi plot twist alla fine e sono tutti meravigliosamente riusciti, pensa che dopo questa storia sono corsa ad inserirti fra i miei autori preferiti qui su EFP perchè wow, sono rimasta più che affascinata dal tuo stile, dalla storia e da come è costruita, i miei complimenti!

Elisa

Recensore Junior
16/08/19, ore 17:45

Dunque, sono qui per lo scambio di recensioni. 
Passo solo per lasciare qualche fugace impressione. 
Se inizialmente ero incuriosita, anche in maniera un po' morbosa, della relazione malata tra i due, ho poi provato prima fame (?), poi uno strano senso di soddisfazione e appagamento nella scena in cui razzia il frigorifero, che poi è sfociata disgusto nelle parti successive. Anche se avrei preferito e avrei trovato più intrigante che Paolo fosse davvero uno psicopatico fissato con il dimagrimento, che ci fosse un confronto finale tra i due e non che si rivelasse l'ennesimo modo in cui prende forma la bulimia oltre che un problema di personalità multiple (quante pare mentali ha questa poverina? :P). Il tutto è ovviamente solo mia opinione personale, mi ha comunque sorpreso come finale. 
Mi schifa ma al tempo stesso piace il modo in cui hai descritto le scene più disturbanti, tipo la carne strappata via e poi ricucita malamente o la parentesi semi-cannibalistica. Mi piace il tipo di linguaggio usato (chiaro che chi sta morendo di fame impreca con i Vaffanculo! e non con gli Accidenti!), non credo di aver trovato errori e la formattazione che hai utilizzato rende il tutto molto claustrofobico ma anche elegante.
(Penso che passerò a leggere altro dal tuo profilo dato che l'horror è raro di questi tempi ma eviterò se possibile li racconti più splatter.)
Alla prossima!

Recensore Junior
14/07/19, ore 22:10

Prima parola che mi viene in mente: wow! Una storia decisamente diversa dal solito e che tratta tematiche che normalmente vengono ignorate. Il finale lascia davvero spiazzati, ti colpisce e ti fa riflettere. Chissà quante donne son fiori secchi dentro all'anima, mentre invece meriterebbero di vedersi come fiori splendidi!

Recensore Master
10/07/19, ore 13:55

Buongiorno cara, eccomi qui, da tantissimo tempo che non passavo – forse due giorni al massimo! – per continuare la lettura delle tue opere. Stavolta tocca a questa original che un po’ mi angoscia anche solo ad immaginarla, visto il breve spezzato che hai dato nello specchietto. Ecco, come immaginavo è dolorosissima perché orca miseria tocca corde profonde nell’animo di una persona. Non si è tutti perfetti, e chi dimostra di accettare chiunque per quello che è dovrebbe pure continuare a fare così, e non cominciare poi a trattare male, criticare, recriminare fino a diventare un orrido stronzo. Non capisco perché Paolo abbia accettato di stare con lei se poi non sopporta la sua presenza.
Quello che fa più male e che mi fa pure incazzare è vedere la protagonista che dice sempre sì, accetta tutto quanto persino le cattiverie, le ingiurie e addirittura la violenza. Tutto questo per paura di restare sola? Ma fa venire i brividi sta cosa, ed è pure di un’attualità disarmante. Il problema è che più si va avanti peggio è, perché cazzarola qui si sfiora l’angoscia totale di quello che sta accadendo.
Qui Paolo è il delirante risultato di quello che fa l’autosuggestione e la distruzione di sé nel cervello, fino a nemmeno rendersi conto del deperimento, del decadimento e dell’appassimento stesso del proprio corpo. Le sensazioni orribili che prova la donna alla fine sono palpabili e terrificanti, così vivide da sembrare reali, coinvolgenti. Insomma, un’angoscia tale da rovinare la stessa esistenza, qualcosa che va avanti fino a che non ci si rende finalmente conto di quello che è stato, e di come ci si ritrovi nel baratro attualmente.
Mamma mia, penso sia una delle più psicologiche e contorte che tu abbia scritto, oltre che tristissima. Eppure, eppure succede… queste cose non accadono solo sugli scritti, nelle pubblicazioni, ma pure nel mondo reale e forse questa è proprio una consapevolezza che destabilizza il lettore. Come sempre è un vero piacere essere qui e poter leggere ciò che pubblichi, perché si capisce che ti piace quello che fai e che il tuo coinvolgimento per il genere è grande e sincero. Alla prossima tesoro, buon lavoro! :3

Recensore Master
14/06/19, ore 11:43

Ciao cara, eccomi qui per l'abc delle recensioni. Non so perché ma mi sono sentita attratta da questa storia. Prima di tutto il titolo mi ha attratto: La collezione dei fiori secchi, dentro di me sentivo che si sarebbe trattato di qualcosa di oscuro. Ma poi leggendo l'introduzione mi sono incuriosita anche perché pure io sono il tipo che apre il frigo, più per noia che per fame.
Comunque tornando a noi, la storia inizia con Rosa, una ragazza apparentemente normale, che si innamora di Paolo, un ragazzo apparentemente normale. E lei è felice perché nonostante il suo peso in eccesso Paolo la ama. Ma il suo idillio va in frantumi quando Paolo la obbliga a dimagrire con una dieta. Adesso è iniziato il suo incubo. Così Rosa, dopo un anno, perde finalmente peso ed è felice. Ma Paolo non lo sembra, anzi Paolo se n'è andato. Ed è così che Rosa scopre che è un mostro. I personaggi devo dire che sono molto complessi. Paolo può sembrare il classico ragazzo che per amore aiuta la ragazza che ama a dimagrire quando invece non è così. Lui ha solo ribrezzo di lei, lui la vuole solo privare della sua umanità, renderla pelle e ossa. Rosa è evidente che abbia un disturbo, quello dell'obesità, vuole privarsi del cibo ma non ci riesce, tuttavia per Paolo lo fa, anche se ne esce distrutta e devastata.
Non so perché, ma penso che questa storia sia una sorta di metafora sull'obesità, ma anche sull'anoressia.
Dal punto di vista grammaticale è tutto perfetto, come sempre del resto.
Questo è il pezzo della storia che mi ha colpito: Ciò che è bello, tuttavia, è sempre destinato a inclinarsi fino al terreno e spezzarsi come un fiore che appassisce, lento. concordo con quello che affermi, perché purtroppo le cose belle non sono mai destinate a durare.
A presto.

Recensore Master
07/06/19, ore 17:37

Ciao, permettimi di dirti che questa storia è horror, non ci sarà sangue ma c'è orrore. Una ragazza che si autodistrugge da chissà quanto tempo perché la società le ha mostrato questo, che bisogna sacrificarsi per raggiungere la perfezione. Pur di arrivare al suo obbiettivo Viola ha creato un controllore, un uomo cattivo che la torturasse ma a cui lei non potesse disobbedire.
La definzione finale è qualcosa di struggente, perché lei stessa è un fiore secco, svuotato dela vita.

Recensore Master
26/05/19, ore 18:45

Più leggo le tue one shot...e più mi sembra di entrare nella mente dello zio King, eh niente...tu hai quel certo non so che nello scrivere che mi ricorda lui. Riesci a descrivere i molteplici e contorti aspetti dell'animo umano in una maniera visceralmente coinvolgente, che ti prende allo stomaco e alla gola. Lo stesso effetto di quando leggo i suoi libri, non riesco a smettere perché ho l'esigenza di sapere come andrà. Con te mi accade la medesima cosa. Non c'è respiro, non c'è pausa, non c'è tempo per pensare e riflettere continuo solo imperterrita a leggere perché riesci a catturare totalmente la mia attenzione. Rosa, Viola e Margherita tre facce della stessa medaglia, tre personalità accomunate dallo stesso disturbo, dalla stessa patologia che le distrugge internamente, prima, ed esternamente poi. Addirittura la sua ossessione prende un nome, come una presenza fisica e costante, Paolo. La nemesi di sé stessa che la analizza, fa credere di amarla e di accettarla fino al giorno in cui decide di dire basta! Così non vai più bene. E lei in quel Paolo ripone fiducia, speranza...amore quell'amore che cerca di farla migliorare per sé stessa e per gli altri. Ma Paolo è uno spettro...uno spettro subdolo ed infimo che si nutre delle sue paure, delle sue speranze...del suo amore. Si tortura Rosa, perché vuole soddisfare colui che ama, alla fine però cosa resterà di questo bisogno malato, di questa ossessione perversa che l'ha fatta impazzire. Alla fine tra paranoie, allucinazione e taglia e cuci l'obbiettivo è stato raggiunto, ma a quale prezzo? Rosa si è persa ormai...persa nei meandri della sua patologia, del voler raggiungere una perfezione che non esiste, del voler accontentare e soddisfare gli altri devastando il proprio corpo e la propria anima. Una spirale discendere verso l'Inferno, dove difficilmente si riesce a risalire. L'opulenza del suo peso contrapposta agli sterili fiori secchi, paragone perfetto e calzante con ciò che si è, e la visione distorta che si vuole diventare. Per alcuni quei fuori sono oggetti privi di vita, vecchi, inutilizzabili che niente posseggono della bellezza della natura. Per Rosa e per tutte le sue molteplici personalità sono la rappresentazione della bellezza e della perfezione alla quale ambire. Un racconto incredibile, agghiacciante e crudele nella sua realtà. Un viaggio discendente in una delle dipendenze più pericolose del nostro secolo, il cibo. Brava come sempre, prendi, catturi e rendi tuo ogni argomento ed ogni tematica che vai a trattare, sei uno svago per la mia mente tormentata di questi giorni. Sapevo che vendendo dalle tue parti avrei trovato roba buona...
A presto

Recensore Master
25/05/19, ore 20:46

Ciao bellezza <3 eccomi qui per la recensione del giardino...
Lo so che divento sempre monotona e che ogni volta ti chiedo come fai a farmi apprezzare queste one shot strane, che scavano nell'animo umano con tanta precisione, tanta maestria e tanta capacità di far immedesimare il lettore in quello sta leggendo, ma ti giuro... mi lasci sempre senza parole. Uno perchè sono sempre one shot particolari, mai banali, che hanno un'originalità di fondo interessante e precisa, che sa dove andare a stuzzicare la fantasia e la curiosità di chi legge, e due perchè, allo stesso modo, hanno il peso di un pugno nello stomaco... un pugno, però, che è in grado di farci fermare e riflettere. Non un pugno senza arte nè parte... (come, ad esempio, questa recensione xD) E questa cosa mi piace, mi piace eccome! Trovo che sia davvero quello che deve fare un autore, far pensare a quanto scritto, alle parole che ha concatenato insieme a formare una frase, un concetto, un'idea... e tu sei davvero brava in questo aspetto! 
Anche negli altri, eh, perchè i tuoi personaggi sono sempre a tutto tondo, e ogni dinamica descritta lo è in modo impeccabile.
Qui ho amato tantissimo quando Rosa trova gli appunti degli altri fiori, il mondo le crolla un attimo addosso quando pensa che Paolo possa aver fatto quello che ha fatto a lei ad altre persone, ad altre donne; lei, che quello che ha fatto l'ha fatto solo per amore, anche se sbagliato, non per se stessa ma per "lui". Particolarmente riuscito anche l'attimo in cui vede che nelle foto c'è solo lei, che Viola e Margherita altri non sono che sue rappresentazioni, suoi stadi pregressi di malattia, di obesità, di anoressia, di cura... perchè, cosa fa Rosa? Si sta davvero curando? Saltando da un disordine alimentare a un altro? E questo Paolo, questo tarlo che vive nella testa di Rosa e se la mangia, paradossalmente, come avrebbe voluto fare lei con se stessa, di certo non è la cura. E' solo un altro tassello della malattia, il peggiore, che obbliga Rosa a fare la fame per sconfiggere l'obesità iniziale... che le fa credere di averci provato fin da subito, di esserci riuscita, di non condividere il cervello con altre entità, con altre personalità, con altri "fiori secchi"...
Wow, davvero! Sempre sublime, non c'è che dire!
Complimentissimi, e a presto!
Alice <3
 

Recensore Veterano
22/05/19, ore 09:50

Ciao carissima :3
Non appena ho visto la sezione e la piccola descrizione, non ho potuto far altro che fiondarmi tra le righe di questo tuo nuovo e meraviglioso racconto.
Tu ti sottovaluti, sappilo, perché queste storia mi è piaciuta talmente tanto da farmela leggere tutta d'un fiato, senza nemmeno accorgermi di essere arrivata alla fine.
Wow.
Non so proprio come commentarla.
Crei sempre delle meravigliose OS, potresti crearci una raccolta e pubblicarle tutte sotto formato cartaceo. Io di sicuro comprerei un libro/raccolta del genere.
Hai analizzato non uno, ma ben due disturbi di cui l'essere umano è vittima: il disturbo alimentare dovuto all'eccesso di peso e il disturbo di personalità multipla.
Il secondo tra i due disturbi, è in generale un disturbo che mi ha sempre affascinata parecchio, quindi vederlo in questa OS mi ha sicuramente fatto piacere.
Mi è piaciuto da impazzire il fatto che ad ogni personalità femminile hai dato il nome di un fiore per poi ricreare questa "collezione dei fiori secchi" rappresentata dalle personalità stesse. Viola, Margherita e Rosa, un tocco di classe.
Per poi passare a Paolo, che si scopre essere una delle tante personalità della protagonista, la personalità dominante e la più pericolosa per la sua sanità mentale e fisica.
Wow.
Io davvero non ho parole per esprimere quanto mi sia piaciuta questa OS, ma d'altronde tutte quelle che crei mi fanno impazzire.
La grammatica e l'ortografia sono impeccabili e non ho trovato quindi errori.
Complimenti.
Davvero, tanti complimenti.
E' sempre un piacere leggerti.
Alla prossima *-*

Recensore Master
22/05/19, ore 00:53

Carissima fumomiele! ^^
Mi ero persa questa shot, ma visto che l’hai condivisa ho accantonato momentaneamente le altre storie per dirigermi qui. Come al solito proponi una shot splatter e horror, sì, ma anche molto intelligente. Paolo come super io di Rosa/Viola che tenta di dimagrire e di uniformarsi a uno standard di bellezza, ma anche cercando di migliorare a tutti i costi se stessa. Vedendo programmi come “Vite al limite”, che sì, sono documentari con una sceneggiatura e una regia eccetera eccetera, appare comunque evidente quanto i disturbi alimentari siano problemi profondi e malattie a tutti gli effetti, che impediscono a chi ne è affetto di risollevarsi e condurre una vita normale, anche semplicemente recuperando un minimo di indipendenza. E spesso ci sono dei problemi di natura psicologica da superare, prima di potersi dedicare a recuperare se stessi.

La tragedia del personaggio di Rosa/Viola è la sua pulsione al controllo e alla morte, espresso nei fiori secchi che fanno anche da titolo alla storia. I fiori secchi vengono raccolti per essere messi in un vaso o come trofeo dopo un appuntamento, ma sono morti, prendono polvere. L’assurdità della storia – o meglio, il punto di forza che secondo me sei riuscita a cogliere anche all’interno di una shot – sta proprio nel fatto che Paolo è Viola. Che è stata lei a essersi fatta del male, inflessibile e crudele, lei si tagliata e ricucita e tutto questo è terribilmente realistico e ben si adatta con quello che sono certi tranelli della mente umana. La tua bravura, come sempre, è stata quella di presentare un vero e proprio colpo di teatro che non aveva alcuna avvisaglia prima.

Neanche il lettore più accorto avrebbe trovato in Paolo l’ombra di Rosa, soprattutto perché il comportarsi da bravo fidanzato all’inizio e trasformarsi in aguzzino poi fa parte di uno schema che le cronache ci raccontano fin troppo spesso come ben noto. Stilisticamente, come sempre, sei una garanzia: stai sviluppando uno stile e un modo di costruire della frasi tipicamente tuo e molto ben definito <3, ma allo stesso tempo proponi una caterva di novità interessanti e tutte diverse tra loro **. BRAVISSIMA e… suppongo buongiorno!

Un caro saluto,
Shilyss l’Assonnata

Recensore Master
18/05/19, ore 12:05

Forse avevo gia letto un tuo racconto horror e... anche questo è stata una bella sorpresa. E dopo una lunga attesa per lo scambio a catena, eccomi a recensire.
Rispetto al precedente ( ora mi ricordo... era quello del tizio cannibale ), questo presenta della tinte molto molto più sottile e sinistra. Una metafora perfetta e oltremodo inquietante sul problema dei disturbi alimentari, della condizione femminile e di un amore malato che in rari e tremendi casi rasenta la follia.
Rosa trova l'amore ed è disposta a far tutto pur di accontentare il volere di Paolo, non rendendosi conto fino all'ultimo del barstro in cui sta cadendo. Si riduce a un fiore secco destinato a morire. Ho trovato molto ben riuscita la personalità di Paolo che emerge in tutta la sua follia nelle battute finali; non lo vediamo direttamente eppure tanto basta per far scorre un brivido lungo la schiena.
Viola, Margherita e Rosa... quanti altri fiori avrà in mente di collezionare Paolo?
Paolo esiste veramente? O è solo la personificazione della malattia? Il fatto di un dare una risposta esaustiva aggiunge un ulteriore valore alla storia. ;)

Complimenti e... aggiunta alle ricordate!

Elgas
(Recensione modificata il 18/05/2019 - 12:12 pm)

Recensore Master
17/05/19, ore 16:25

Donnah, tu mi fai seriamente paura, ma questo penso che tu lo sappia già, LOL.
Assolutamente no, l'horror non è per niente splatter e simili (che poi, il momento in cui si parla che "Paolo" le incide il ventre, taglia via il grasso e poi glielo ricuce, anche se metaforica o quello che vuoi, a me ha comunque sconvolto ahah), personalmente reputo molto più horror le tue storie che la maggior dei film "horror" in circolazione nel mercato. Hanno molto più senso e impressione quando si annidano nei traumi e nelle follie delle persone, specie se si accostano a finali sorprendenti in cui il lettore rivaluta tutto.
È lodevole anche come arrivi a sfruttare e trasformare in terrificanti demoni (una donna che viene distrutta dalle sue allucinazione) anche i disturbi alimentari (oh non vedo l'ora anch'io di sfogarmi con le allucinazioni nella nuova storia O.O xD).
All'inizio in effetti mi turbava come Paolo la insultava, sospettavo che fosse più pazzo e ossessionato di lei ma lei alla fine esplodesse come spesso capita nelle tue storie, ahahah, e invece mi hai stupito ancora una volta.
E l'idea della personificazione della malattia in un carnefice è semplicemente geniale.
Mi stai distruggendo ogni senso della normalità, girl, sappilo O.O.
Un bacio,
Karen

Nuovo recensore
16/05/19, ore 23:00

Storia molto interessante, e sicuramente horror/inquietante (perché horror non è x forza mostri o squartamenti).

Una cosa che non ho capito: la protagonista è anoressica e lo è sempre stata, o è entrate nel vortice della dieta Yo-Yo (cioè quando mangi fino a ingrassare molto, poi dimagrisci radicalmente, e poi ingrassi ancora ecc.) ?
Unica cosa, x renderla ancora più inquietante io avrei aggiunto qualche soliloquio, tipo lei che parla da sola, che supplica 'Paolo' di tornare..ovviamente è solo un pensiero.
La storia funziona e soprattutto ti fa credere che le cose stiano in un modo e poi all'ultimo scopri la verità ed è questo che fa veramente paura.

Alla prossima.

Nuovo recensore
16/05/19, ore 00:27

Ciao, cara!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino ^^

Quando si tratta di disturbi alimentari, quasi divento un'altra persona, perché purtroppo so come ci si sente nel vivere quotidianamente in un corpo che non senti tuo e che vorresti resettare e ricostruire cellula per cellula.
Pur non avendo vissuto l'esperienza di Rosa, ovvero ridurmi a mangiare pochi grammi di cibo al giorno, mi sento comunque vicino a lei perché ho vissuto l'esperienza al contrario, se così possiamo dire.
Ad ogni modo, sono conscia del fatto che il problema di Rosa sia qualcosa di ancora più grande perché, a conti fatti, alla fine ha fatto tutto lei (e questo è stato un colpo di scena incredibile, lasciatelo dire) e veniamo a scoprire che Paolo, in realtà, non esiste.
O meglio, non esiste fisicamente, ma nella mente di Rosa c'è, ed è la malattia che si è reincarnata in un uomo che purtroppo esiste anche nel mondo reale, perché in quante hanno vissuto la stessa situazione di Rosa con un uomo in carne ed ossa? Tante, davvero troppe.
In questo caso, invece, è la mente di Rosa a far agire Paolo – la malattia – per lei.
Perché, alla fine, chi soffre di disturbi alimentari certe frasi se le dice da solo e anche Rosa lo ha fatto, solo che per un anno ha creduto che fosse Paolo a dirle quelle cattiverie.
Ti dirò, inizialmente, quando ancora credevo che Paolo fosse reale, ho avuto seriamente paura che tornasse a casa e beccasse Rosa nel momento esatto in cui si stava ingozzando di cibo.
E lì, sì, lo ammetto, avevo già immaginato tutto lo splatter che in questa storia è vero, è mancato, ma non per questo è meno Horror.
Anzi, detta come va detta, sei riuscita a scrivere un racconto Horror senza spargimento di sangue alcuno ed hai svolto un ottimo lavoro, perché non gli manca nulla: c'è tensione, c'è paura, c'è un'introspezione perfetta di una persona che soffre di disturbi alimentari e psicologici, c'è il colpo di scena finale che mi lascia ancora a bocca aperta.
Insomma, questo testo non ha nulla da invidiare agli altri che hai scritto e posso assicurarti che hai superato la prova alla grande.
Rosa è stata Margherita e, prima ancora, è stata Viola, una donna che da bambina collezionava fiori secchi proprio come si è ridotto ora il suo intestino: secco e raggrinzito, talmente stretto che se anche solo mangia qualche grammo in più del dovuto sta male.
Niente da fare, anche questa volta mi hai lasciata senza parole, l'Horror scorre nelle tue vene.
Ti rinnovo i miei complimenti per questo scritto, è sempre un piacere leggerti.
Alla prossima!

Harriet;

Recensore Master
14/05/19, ore 23:19

Cara,
eccomi qui a recensirti e... spiazzata. Ecco come mi sento. Sono letteralmente spiazzata da questa storia. Come ti dico in ogni recensione che ti lascio, i tuoi racconti sono imprevedibile e adoro come mi prendi per mano e mi porti esattamente dove vuoi ma, stavolta, non ne avevo proprio idea.
Pensavo seriamente che Paolo fosse un uomo fissato, infinitamente crudele... uno di quegli uomini di cui alcune donne si innamorano pazzamente perché all'inizio sono dolci, comprensivi e accettano tutto, finché non sono succubi di lui e finiscono per dire sempre e solo sì, a qualsiasi richiesta. Ecco, Paolo in realtà è questo, se non fosse che non è un uomo, ma una malattia. Qualcosa che è nella testa, che logora, che impone e divide. Una sorta di coscienza terribile, oscura e denigrante.
Hai reso così bene la cosa che ho continuato a pensare fino alla fine a DI TUTTO, seriamente di tutto. Pensavo persino che Rosa avrebbe trovato il modo di mangiarsi da sola, o che Paolo sarebbe tornato e lei lo avrebbe ucciso per mangiarselo... come ti dicevo, di tutto, eppure arrivata alla fine, mi hai lasciata a bocca aperta.
Il percorso di Rosa è talmente ben delineato e basato sul realismo di una ragazza che vuole amare e che è infinitamente appassionata, è ciò che svicola. La sua voglia di amare, di amore, di trovare qualcuno che la ami per quello che è, porta il lettore a credere subito ad altro, a un amore malato, all'imposizione data dal predominante, di convincere l'altro che è sbagliato, che è un mostro e Rosa è così presa da crederci. Così tanto che la malattia è una persona in carne ed ossa che le impone cose che da sola non avrebbe mai fatto, proprio lei che voleva che l'amassero per ciò che era e basta. Un concetto che ti giuro continuo a trovare geniale, inserito in un contesto come quello di questo racconto.
Il percorso che fa è doloroso, perché non solo soffre per il cibo ma anche per le punizioni che la malattia stessa le porta ad imporsi; il frigo col lucchetto, le dosi sempre più scarse, le cintate... insomma, per forza non si poteva credere ad un risvolto simile (LO SO MI STO RIPENTENDO MA SONO DAVVERO SPIAZZATA, NEL MODO PIù POSITIVO POSSIBILE).
E poi il momento finale, quello in cui Paolo è sparito e la consapevolezza torna. Rosa che è uno dei tanti fiori appassiti, una delle tante personalità che però sembra avercela fatta, in qualche modo e questo, credimi, è tutto assolutamente decadente e che mi rimanda alla mente lo spleen baudelairiano. Assurdo, cosa sei riuscita a creare, ma soprattutto come.
Ripeto, e mi ripeto, lo so ma davvero è stato un percorso che mi ha portato ad una sorpresa spiazzante; un tema affrontato come sempre con la dovuta cura e minuziosa attenzione... una storia che dà tanti spunti di riflessione da non poterli contare.
Sul serio, sono ammaliata e affascinata; sono incantata.
È sempre bellissimo leggerti, non smetterò mai di dirtelo!
A presto,
Miry

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