Recensioni per
Love, walk the autumn, love
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 69 recensioni.
Positive : 69
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 13:56

La seconda guerra magica deve essere stata una cosa devastante per anche troppi maghi e streghe e qui abbiamo l’esempio eclatante di come non tutti sono riusciti a sopravvivere ed ad andare avanti anche se non sono morti.
Ti stringe il cuore al solo pensare a cosa questa povera ragazza deve aver passato durante la sua prigionia. Purtroppo questo è uno spaccato fin troppo realistico di cosa potrebbe essere successo dopo quel orribile momento oscuro; e anche se indirettamente anche Percy ci deve sguazzare dentro.

Recensore Master
08/09/20, ore 13:13

Come inizio mi piace; anche molto!
Ho sempre pensato che di Percy (come anche dei fratelli maggiori dopotutto) si sia parlato sempre troppo poco. Credo che in fondo sia una persona buona, nonostante non l’abbia sempre dimostrato nei suoi anni ad Hogwarts, ma qui forse avremo la possibilità di conoscerlo un po’ meglio... *___*
Audrey mi sembra la pecora nera della famiglia... poverina.

Recensore Master
05/06/20, ore 10:21
Cap. 12:

Ciao Greta, eccomi finalmente qui, mi sembra quasi impossibile essere arrivata all’epilogo di questo viaggio con Percy e Penny, un viaggio che mi è piaciuto veramente tanto e che mi ha aiutata a comprendere meglio un personaggio che forse non sarà definibile controverso, ma che sicuramente non è mai stato il mio preferito del clan Weasley.
Tu dici che l’epilogo ti è sembrato più smilzo e sciocco di quante avresti voluto, ma io sinceramente ho trovato giusta la tua scelta di ambientarlo anni dopo il capitolo che lo precede, così come ho trovato perfetto il cambio di tono rispetto ai momenti più malinconici e drammatici che coincidono sempre con la fine di una storia — perché ormai la storia tra Percy e Penny era finita già da un pezzo e, nonostante il dolore provocato dal dirsi addio, era l’unico modo per entrambi di ricominciare da capo e trovare la felicità accanto alla persona giusta.
Percy stanco è forse il mio Percy preferito, amo l’idea che Molly tenga entrambi i genitori svegli e che abbia energia da vendere, e poi un Percy non perfetto, e quindi più umano, è un Percy con cui è più facile rapportarmi e quindi evviva le fanciulle che dormono solo due ore di fila! Sono davvero felice che Penny sia tornata in Africa, era evidente che ci avesse lasciato il cuore e, dopo aver acquisito altre competenze, è andata a fare del bene in uno dei posti in cui ce n’era più bisogno, rimanendo aderente allo spirito della tua Penny, di cui è stato impossibile non innamorarsi. Ne abbiamo già parlato, nella mia ultima recensione, e non ti nascondo quanto mi dispiaccia per Leda, ma almeno è in un posto tranquillo, senza guerre, con sua sorella e con un sacco di ragazzi che avranno un futuro migliore grazie alla presenza di Penny e, forse, non vive più condannata a rivivere continuamente i suoi ricordi, ma ha un’esistenza concentrata sul presente e sui capelli di Penny da acconciare — anche se ora sono corti…
L’accenno a Rockwood che non si pente, non crede di aver sbagliato, non racconta nulla di ciò di cui si è reso colpevole mi ha ricordato come nel mondo ci siano persone malvage, che non cambieranno davvero mai, ma che non avranno nemmeno la possibilità di conoscere l’amore e la redenzione; fa male pensare che lui sia vivo e Fred, o i genitori di Penny, no, eppure la sua vita è priva di significato e questa è la condanna più grande che potesse ricevere.
Mi è piaciuta molto l’idea che sia Penny che i Weasley abbiano inizialmente rifiutato i soldi del risarcimento, ma che abbiano poi cambiato idea per poterli utilizzare per creare altro bene; non hai idea del magone che mi ha preso alla menzione di Fred e a George con la sua idea, solo in apparenza folle, di una Borsa Anti-Studio, perché non tutti nella vita amano rimanere sui libri come Percy. Sono sicura che Fred apprezza la scelta del gemello e che se ne stia vantando, ovunque sia, con Sirius, Remus e Tonks, ma anche con James e Lily, perché ormai loro sono una combriccola…
Sappi che l’accenno a Molly che trasfigura il libro in un ciuccio è qualcosa di talmente adorabile da avermi fatto venire letteralmente gli occhi a cuoricino, così come è decisamente da Percy il fatto che, nonostante sua figlia abbia pochi mesi, sta già pensando a quali meravigliose opportunità potrà offrirle attraverso uno scambio culturale con la scuola africana — il lupo perde il pelo, ma non il vizio, vero? In questo caso però Percy lo possiamo sicuramente perdonare, io me l’immagino proprio come un bravissimo papà, anche perché Audrey non gli permetterebbe mai di soffocare le ambizioni personali delle figlie in favore delle sue aspettative, su questo non ho alcun dubbio…
Amo l’idea di una cena a quattro, in cui Penny e Audrey possono rivedersi e ricordare quel loro rocambolesco incontro, in cui Percy può conoscere David e magari annoiarlo un po’ con il processo per costruire il Comitato, ma David apprezza tutto quanto e capisce ancor meglio le sofferenze patite da Leda.
Sappi che però mi aspetto di vedere Molly partire per l’Africa, almeno per uno scambio, per andare a trovare la donna che è stata fondamentale per far sì che i suoi genitori si innamorassero.
Dire addio a questa storia è dolceamaro, ma sono felicissima per come hai scelto di concluderla.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
28/05/20, ore 16:10

Ciao Greta, ammetto che ancora non mi sembra vero di essere giunta al penultimo capitolo di questa splendida avventura — anche se mi rallegra, per lo meno, l’idea di non dover subito dire addio a Homer e Ole, perché già mi avevi intrigata non poco con gli aesthetic dedicati a loro e poi sei saltata fuori con questa storia inaspettata del piccolo Timmy e quindi non posso che confermarti che sono a bordo e sono impaziente di scoprirne di più.
Ma abbandoniamo la malinconia, che condivido con il Percy dell’inizio del capitolo, e ti prometto che cercherò di fare del mio meglio per andare con ordine e lasciarti una recensione degna di tale nome.
Devo dire che non avrei mai immaginato di riuscire, un giorno, a immedesimarmi con Percy: da sempre mi è sembrato il Weasley con cui io avessi il meno possibile in comune, direi che noi due potremmo, forse, conversare di libri e poco altro. Invece, grazie alla delicatezza con cui tu ci hai mostrato il suo cambiamento, i suoi turbamenti, i suoi errori e, soprattutto, le reazioni che ha avuto dopo essersi reso conto di averli commessi, devo dire che sono riuscita a sentirmi in sintonia con lui, con questo suo essere sbagliato ed escluso in una famiglia in cui ognuno dei suoi fratelli aveva un compagno — tranne lui.
Come sempre ho apprezzato il titolo che hai scelto per il capitolo: è l’alba del rapporto tra Percy e Audrey, perché lui si rende conto che con lei riesce a parlare di tutto e si ritrova anche a pensare ad argomenti da trattare in futuro, e al tempo stesso è il tramonto del rapporto tra Percy e Penny, perché tutto ciò che sono stati l’uno per l’altra negli ultimi mesi non può cancellare tutto ciò che di sbagliato continuano a essere quando sono insieme. È una consapevolezza che fa male, che è difficile da raggiungere e ammettere con se stessi, ma credo che sia solo grazie a essa che entrambi potranno andare avanti con la loro vita: forse ci leggo troppo io, ma sembra che Percy sia in una sorta di limbo, il suo nuovo lavoro non ingrana, la sua relazione cola a picco e lui si sente perso, ma ora che Penny ha avuto il coraggio di lasciarlo andare sono sicura che le cose non potranno che migliorare — e lo faranno anche per lei.
Non ti nego che avevo sperato in un futuro diverso per Leda, mi rendo comunque conto che non ci può essere l’happy ending per tutti, non sarebbe affatto credibile, e sono davvero felice di vedere che Penny non ha intenzione di arrendersi e che vede ogni piccolo passetto avanti come un qualcosa di positivo nel quadro clinico della sorella; sono sicura che nessuno potrà aiutarla più di quanto possa farlo la mera presenza di Penny.
Il futuro che tratteggi per entrambi è roseo, come le sfumature dei tramonti che si riflettono sulla battigia: Percy redimerà i suoi errori del passato, Penny si dimostrerà un’infermiera validissima e, ne sono certa, entrambi troveranno la felicità con la persona giusta — e riusciranno a riscoprirsi amici, come lo erano prima di diventare fidanzati imperfetti.
Lo stile che ha caratterizzato questo capitolo è stato particolarmente dedicato e azzeccato a questa ruota della vita che continua a girare, perché non c’è tempo per fermarsi e accettare i cambiamenti… a volte bisogna soltanto avere il coraggio di ammettere che qualcosa non va bene e che è meglio evitare di continuare a farlo aspettandosi un risultato diverso.
So già che l’epilogo mi emozionerà… ma mi concedo ancora qualche ora/giorno prima di passare a leggerlo e recensirlo.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
22/05/20, ore 09:57
Cap. 10:

Ciao Greta, perdonami per l’arrivo sul filo di lana — come sempre —, ma nonostante avessi letto ieri sera ho preferito lasciarti una recensione a menta fresca anche, e soprattutto, per cercare di esprimere in maniera più coerente le emozioni che questo capitolo hanno suscitato in me.
Come sempre, trovo che il titolo sia perfettamente adatto all’argomento principale che hai scelto di trattare: Leda ha bruciato la connessione con Ole, ha fatto a modo suo, proprio come hai specificato tu nelle note — e io ho sofferto con lei, e con Ole, in questo capitolo struggente. Il loro primo incontro del capitolo mi ha totalmente disarmata, quando lui si è rivolto a Homer chiedendogli un Penny avrei voluto urlare e dirgli che non era la moneta che Leda voleva, ma la sorella… ho trovato meraviglioso l’accenno a come Penny si stia prendendo cura della sorella, con dedizione e amore — un po’ come la sorella era solita intrecciare i suoi capelli ai tempi della scuola, quella rimarrà sempre una delle mie immagini preferite legate a loro due — così come mi ha fatto piacere leggere che è stato Homer a fare in modo che Penelope potesse passare più tempo possibile con la sorella; dimostra la grande umanità di questo guaritore a cui ormai mi sono affezionata tanto. Infatti non hai idea di quanto io sia felice di sapere che hai continuato a scrivere di lui, e di Ole, e non vedo l’ora di imbarcarmi nella loro prossima avventura.
Come nel capitolo precedente, ho trovato particolarmente efficaci gli scambi tra Leda e Ole: l’assenza di punteggiatura nelle frasi di Leda, la grande empatia che Ole riesce ad avere nei confronti di questa donna che è stata spezzata dagli avvenimenti passati, ma che riesce comunque a dimostrare un’immensa forza d’animo, oltre che la resilienza di un legame con la sorella che va oltre ogni tortura che può aver subito ad Azkaban. E poi c’è Penny, che non si arrende e non potrebbe nemmeno farlo, perché Leda è tutto ciò che rimane della sua famiglia: un minuscolo brandello di speranza a cui lei si appiglia con tutte le sue forze e che vorrebbe poter salvare dall’oblio in cui è precipitata. Adoro il modo in cui ci mostri la forza di questa ragazza che ne ha passate di tutti i colori, ma che continua a lottare e sperare di tornare a stringere la sorella e coltivare il rapporto che hanno sempre condiviso crescendo.
Lo stile di tutta la storia, ma di questo capitolo in particolare secondo me, è di una delicatezza estrema, eppure al tempo stesso riesce a evocare immagini molto forti e sconvolgenti — soprattutto quando entriamo nel regno di terrore in cui è costretta a vivere Leda e da cui cerca di proteggere tutti quelli che le stanno intorno. Tutti gli scambi legati alle piume dei cigni mi hanno toccato in maniera profonda, perché trovo il cigno un animale particolarmente malinconico, che ben si adatta al personaggio di Leda e alla situazione in cui è costretta a vivere e da cui, comunque, ha paura di allontanarsi… tante volte purtroppo abbiamo paura di osare, ben sapendo che ciò che ci aspetta oltre alla paura potrebbe potenzialmente essere decisamente migliore della situazione in cui ci siamo rifugiati. La mia indole tendenzialmente ottimista spera, davvero, che Leda potrà uscire da questo oblio e vivere altri momenti emozionanti come quello finale con Penny — ti giuro però che sono anche pronta all’eventualità peggiore, visto come si è concluso il capitolo.
Sono, veramente, impaziente di proseguire e rivedere il tuo Percy, e anche Audrey immagino, anche se mi mancherà molto venire a leggere con attenzione un nuovo capitolo (ho visto che me ne mancano solo due). Vorrà dire che continuerò con questi due adorabili dottorini che hai saputo inserire meravigliosamente nel contesto potteriano.
Un abbraccio e a presto,
Francy

Recensore Master
15/05/20, ore 10:08
Cap. 9:

Ciao Greta, come sempre sul filo di lana, torno da te e da questa storia che mi sto godendo davvero tantissimo — nonostante ci stia mettendo forse più del dovuto a leggerla. Trovo però che, visti i temi affrontati, questa mia lettura a rilento stia servendo a farmi apprezzare meglio le sfumature su cui ti concentri di volta in volta, rivelando a noi lettori dettagli sempre nuovi del carattere del tuo Percy (che per me ormai è quello canonico, sappilo), oltre che della sua relazione con Penny e del cambiamento che il terzogenito di casa Weasley sta vivendo in questo difficile dopoguerra.
Chi avrebbe mai potuto immaginare, ai tempi delle lettere inviate a Ron nel quinto libro, che lo stesso Percy avrebbe ammesso — prima di tutto con se stesso — che non per forza il Ministero ha ragione e le sue regole sono da seguire pedissequamente, senza farsi domande al riguardo? Certo, il fatto che fosse proprio Penny a contrastarlo, Penny che combatte per riabbracciare la sorella e salvarla dall’oblio in cui è precipitata, ha sicuramente influito, ma non è stata l’unica ragione — questo no. E io non posso che essere orgogliosa di questo nuovo Percy, più consapevole di come le sue scelte influenzino anche gli altri, e pronto a porsi le giuste domande. Ovviamente, trattandosi di un momento così complicato per entrambi, ma soprattutto per Penny, mi sembra anche ovvio che i due facciano fatica a confrontarsi serenamente e, pur facendo il tifo per loro, devo ricordare a me stessa che se si erano lasciati una ragione comunque doveva esserci e che, sì, Percy è cambiato, ma lo stesso vale per Penny. Avrei voluto abbracciarlo, povero Prefetto Perfetto, quando le ha raccontato della proposta di Bill: sicuro che lei l’avrebbe apprezzata, ritrovandosi estremamente deluso dalla risposta di Penny — eppure non me la sento di avercela con lui, perché stava solo cercando di fare la cosa giusta. Non ho dubbi che abbia capito ora, compreso che Penny non vuole un lavoro in ufficio, che non vuole sentirsi limitata e costretta da qualche parte e che, più di ogni altra cosa, vuole recuperare almeno l’ultimo frammento che rimane della sua famiglia.
Ho trovato particolarmente intimo il momento in cui ci hai svelato la connessione tra Ole e Leda: non posso che immaginare quanto debba essere stato difficile per Ole venire a conoscenza di tutta la sofferenza patita da Leda tra e mura di Azkaban — ho trovato particolarmente adatta la scelta di non utilizzare punteggiatura in quella sorta di dialogo tra loro, mostra benissimo la disconnessione che c’è nella mente di Leda e la difficoltà che incontra nel cercare di tornare alla luce (ci tengo a precisare che avevo fatto questa considerazione già leggendo il capitolo, prima di arrivare alle note, quindi il tuo messaggio secondo me è stato ben convogliato). Vederlo così spossato dopo questo incontro con il passato di Leda non fa che rendere ancora più tragica la sorte della sorella di Penny, che in quell’isola triste deve aver visto situazioni davvero di troppo brutte e vite ormai oltre all’essere spezzate e che posso comprendere che non abbia alcuna intenzione di lasciare il buio che ormai è diventato quasi confortante, per via dell’assenza di tutto… vorrei semplicemente entrare nella storia e abbracciare tutti e due: Leda e Ole, ma anche Penny e il merito è tuo e di come hai costruito con attenzione questi personaggi e di come ci stai mostrando con una delicatezza assoluta i loro patimenti e le loro sofferenze, oltre che la strada per cercare di tornare al quotidiano che si meritano.
Il paragrafo conclusivo è stato un bel modo di spezzare la tensione dell’intero capitolo, una sorte di Lumos che si aggiunge all’illuminazione di Percy sul suo futuro — non che avessi dubbi sulla sua scelta, ovviamente —, ma anche a Ole che decide di andare con Homer, pur sentendosi inadeguato, e a Penny che è tornata a essere combattiva e che vuole il meglio per se stessa — e per Leda. Ancora una volta mi complimento per la scelta del titolo del capitolo, perché ha saputo riassumere tutti i tentativi di tornare alla luce dei personaggi di cui ci stai raccontando. Un po’ mi dispiace per il povero Newbold, ma Percy ha fatto davvero bene a scegliere la strada più complicata questa volta e chissà che un giorno non gli dimostrerà che il Comitato per la Riabilitazione della Verità Storica era qualcosa di cui la comunità magica aveva necessità e che l’ambizione si perde a confronto di qualcosa di così importante.
Adoro come tu riesca a introdurre personaggi di contorno come Baxton e Newcomb, rendendoli parte integrante della storia con un paio di battute; è una capacità che ti invidio tanto e che trovo tu faccia bene a sfruttare.
Conto di riuscire a finire quanto prima questa storia, anche se mi rendo conto che mi mancherà molto questo Percy che acquista ogni giorno nuove consapevolezze di sé.
Un abbraccio e a presto!

Recensore Master
30/04/20, ore 16:57

Ciao Greta, eccomi qui, come al solito con i miei tempi biblici, a proseguire nella lettura di questa storia che evidenzia capitolo dopo capitolo la sua importanza per te. Sono contenta di star sfruttando l’ABC per continuare la lettura dei tuoi Percy e Penny (e anche di Audrey di questo capitolo!) perché meritano, davvero, tante attenzioni.
Come sempre, apprezzo tanto la scelta dei titoli dei tuoi capitoli anche perché, sarò forse strana, ma io sono sempre stata appassionata di Nietzsche e trovo che l’opera che hai scelto si adatti molto bene alla fase della vita che sta attraversando Penny: non è più la ragazza di cui Percy si è innamorato ai tempi della scuola, eppure allo stesso tempo non è nemmeno la donna smarrita che ha incontrato all’inizio di questo viaggio. La tua Penelope sta cercando di ritrovare se stessa, un po’ come Nietzsche stava sviluppando il suo pensiero ai tempi della stesura de “La Gaia Scienza”… insomma, forse sti leggendo troppo in un titolo, ma questo clima un po’ uggioso mi rende più riflessiva del solito.
Ho apprezzato moltissimo il momento iniziale tra Bill e Percy: ho sempre pensato a Bill come a un meraviglioso fratello maggiore, ma non di quelli stile mamma-chioccia, quanto piuttosto a una persona su cui ogni fratello minore sapeva, ha sempre saputo veramente, di poter contare — sia nel momento del bisogno, che in momenti più leggeri o triviali. La degnomizzazione del giardino mi ha mostrato il Bill che ho sempre immaginato abitare alla Tana: capisce i suoi fratelli senza bisogno di molte parole, rimane fedele a se stesso e al proprio spirito avventuriero, eppure non è più il ragazzo figo che abbiamo incontrato all’inizio del quarto libro della saga. Ho trovato molto sincero lo scambio di battute relativo a quanto gli manchi l’Egitto, così come mi è sembrato ovvio che Percy non gli abbia chiesto direttamente consiglio sulla scelta che deve fare, accontentandosi invece di uno scambio di battute sui piani futuri del fratello maggiore — e su questi bambini che sarebbe meglio di menzionare a Molly, almeno per un po’.
Sappi che mi hai fatto prendere un colpo quando eri riuscita a farmi credere che Penny stesse avendo ancora problemi con le sue epistassi e invece sono rimasta piacevolmente sorpresa dal ritorno improvviso di Penny, pronta a sconvolgere la vita di Percy — oltre che quella di tutta la famiglia Weasley.
Ho trovato estremamente dolce l’idea di Percy che non voleva che Audrey si scordasse del tutto della passeggiata che avevano fatto insieme: lui che di solito è così ligio alle regole imposte dal Ministero, è la dimostrazione di quanto anche i più organizzati e giudiziosi di noi possano incappare in momenti in cui rischiano di mandare tutto all’aria, rende il tuo Percy più credibile e umano. Mi è sembrato altrettanto credibile che Penny, proprio per aiutare Audrey, tiri fuori la forza che aveva avuto ai tempi della guerra, ergendosi alla difesa della povera babbana con la memoria modificata, memoria che Bill le cancellerebbe senza alcuna remora. Direi che la tua Penny sta trovando la via per tornare a essere se stessa, per combattere per ciò in cui crede e per far rispettare le proprie opinioni, senza il bisogno di urlare per farsi ascoltare; è davvero un personaggio a tutto tondo che riesce a trarre forza da tutte le sofferenze che ha patito nel corso degli ultimi anni.
Direi che, con la scelta di cancellare l’incantesimo su Audrey, anche Percy ormai ha operato la sua scelta e credo che i boccoli morbidi della ragazza e il suo sguardo nocciola abbiano avuto molta importanza per la scelta non convenzionale fatta dal più riservato dei fratelli Weasley.
Sono, davvero, impaziente di proseguire nella lettura e di scoprire come andranno i tentativi di Ole con Leda.
Tu dici di non essere pienamente soddisfatta di questa storia, ma io l’apprezzo tantissimo e me la sto godendo capitolo dopo capitolo.
A presto!

Recensore Master
10/04/20, ore 11:14

Ciao cara, perdonami per i soliti tempi biblici, ma ci tenevo a lasciarti una recensione particolarmente accurata a questo capitolo, visto che finalmente conosciamo un po’meglio anche il misterioso Ole – che tanto m’aveva intrigato nel precedente.
Come sempre, apprezzo tantissimo la tua scelta dei titoli dei capitoli: trovo che siano sempre molto simbolici, ma anche poetici, riescono a farci immaginare ciò che tratterai nel capitolo, senza comunque essere troppo espliciti. In questo caso abbiamo a che fare con diversi personaggi che vivono la notte: Ole, che non riesce a riabituarsi al fuso orario di Londra e passa le sue notti insonne, Landmann, instancabile lavoratore sia diurno che notturno, Percy, tormentato dai dubbi sulle scelte effettuate e Audrey, che fa nuovamente capolino e scopriamo essere diventata parte di questo Club di persone che non riescono a chiudere occhio...
Sono stata estremamente felice di iniziare a scoprire quale fosse la ragione che aveva spinto Landmann a rivolgersi proprio a Ole – lui che pare essere una vera istituzione in campo medico e che doveva, per forza, avere una ragione per rivolgersi a qualcuno che sembrava aver fatto di tutto per isolarsi dalla sua parte magica. Ammetto di essere davvero fiduciosa all’idea che le particolari capacità di Ole possano fare, letteralmente, luce nelle tenebre che hanno fagocitato l’anima di Leda: se lo merita lei e se lo merita, tanto, anche Penny.
Penny che ha davvero ritrovato un ottimo amico in Percy – non sai quanto io l’ho adorato mentre s’infuriava nei confronti di Ole e Homer e le loro idee in apparenza bislacche: è stato un comportamento veramente molto Grifondoro e mi ha fatto apprezzare un po’ di più questo Weasley atipico e solitario. Mi piace pensare che sceglierà di proseguire con il lavoro del Comitato per la Riabilitazione della Verità Storica, perché trovo che sia la strada più difficile da percorrere, ma sarà anche quella che, alla fine, lo renderà più orgoglioso della scelta fatta e che, almeno in parte, potrà sanare la ferita che lo tormenterà per il resto dei suoi giorni – non ha combattuto accanto alla sua famiglia durante la Seconda Guerra Magica, ma per lo meno potrà rendere nota a tutto il mondo magico la verità su quanto è successo e questo secondo me è importantissimo.
Il tuo Percy è un personaggio meravigliosamente pieno di sfumature: commette molti sbagli, evidentemente anche nell’incantesimo Oblivion (forse avrebbe dovuto chiedere aiuto alla sua futura cognata Hermione), è molto severo con se stesso e pare non essere affatto soddisfatto delle scelte fatte nella sua vita. Siamo sinceri, non è di certo un personaggio che molti sceglierebbero come proprio preferito, ma proprio per questo apprezzo la tua storia, perché sa mettere in luce la crescita di un personaggio con cui per molti, me inclusa, sarebbe difficile empatizzare. Insomma, il tuo Percy per me è il vero Percy – quello che, attraverso molte scelte difficili, è diventato l’uomo che ha poi avuto dei figli ed è stato nuovamente in grado di osservare il proprio riflesso senza considerarsi un uomo governato da istinti abietti.
La tua Audrey è un altro personaggio giunto a un bivio: non può tornare indietro a un passato che non le appartiene più, ma non sa nemmeno cosa fare del proprio futuro... lei e Percy sono decisamente, anche se diversamente, nello stesso momento delle loro vite e, proprio per questo, sono impaziente che si ritrovino e se ne rendano conto in maniera consapevole.
Il tuo stile, come sempre, mi piace immensamente: riesci a farci empatizzare con tutti i suoi personaggi e credo che, in special modo, tu lo abbia fatto benissimo in questa storia; le tue fresi poi sono sempre pregne di tocchi lirico-poetici che mi fanno letteralmente sognare a occhi aperti. Il lessico è variegato e rende ancora più speciale la lettura delle tue storie e questa non fa, ovviamente, eccezione.
Spero di proseguire quanto prima nella lettura, perché sono impaziente di vedere se Ole riuscirà lì dove nessuno prima è riuscito.
Grazie per avermi fatto cominciare a capire, e apprezzare, un personaggio difficile come Percy. ❤ ❤

Recensore Master
01/04/20, ore 17:06

Ciao Greta, proprio come te, approfitto dell’ABC per passare da una storia che avrei comunque proseguito, ma che grazie a questo scambio posso recensire in maniera più approfondita del solito.
Inizio dicendoti che amo sempre i titoli che scegli per i capitoli, ma questo l’ho apprezzato in maniera particolare: parla di Percy e Penny e di come si siano ritrovati invischiati nei sentimenti del passato che sono conosciuti e sanno di casa e li confortano in questo momento impossibile che stanno vivendo, ma sono sicura che si riferisca anche a Homer e Ole, perché deve sicuramente esserci un motivo davvero speciale che ha spinto il nostro Guaritore a scrivere a un vecchio amico che non vede più da anni.
E, ti chiedo scusa se parto dalla fine, ma il personaggio di Ole è già riuscito a intrigarmi dopo una sola apparizione, perché mi chiedo, e spero, se potrà essere d’aiuto a Leda nella sua battaglia per recuperare i ricordi e tornare a essere, almeno in parte, la ragazza che Penny ricorda. Tra l’altro, avendo sbirciato anche le altre tue storie, so bene che stai scrivendo ancora di lui e Landmann e quindi sento una grande vibrazione positiva nei confronti di questo mago che sembra vivere completamente a suo agio tra i babbani – come non adorare un uomo che non ha il coraggio di licenziare una segretaria un po’ incapace con un’immensa cotta per lui, poi?
Mi complimento con te per la caratterizzazione di Percy: si vede che hai riflettuto a lungo sul suo personaggio, riesci a coglierne anche le sfumature solo accennate nella saga e lo hai reso un uomo con cui è molto più semplice identificarsi, nonostante gli errori che ha commesso. La tua Penny poi è splendida: è stato veramente bello leggere che è tornata a provare ad affacciarsi alla vita, andando in biblioteca e poi a fare la spesa per cucinare la cena a Percy e cercare di sdebitarsi in qualche modo con lui. Probabilmente, se le loro vite non fossero andate a rotoli, questi due avrebbero potuto avere una seconda possibilità, o per lo meno avrebbero potuto provarci… Sono felice che si siano ritrovati, ma questo loro bacio, e ciò che ne è probabilmente seguito, mi ha dato più l’idea di essere un addio ufficiale alla loro relazione amorosa, più che l’inizio di un secondo tentativo – che era poi qualcosa che entrambi desideravano, visto come si sono concluse le cose tra di loro, oltre qualcosa di estremamente umano e comprensibile in un momento come quello che Penny sta vivendo. Come non capire Percy quando si rimprovera per essersi dimostrato quasi troppo entusiasta per i minuscoli progressi di Leda? Ma è umano e, ovviamente, pronto a commettere errori, soprattutto se si tratta di qualcuno a cui vuole bene.
Hai saputo strutturare la storia davvero bene, alternando momenti più introspettivi ad altri in cui invece ci rendiamo conto del tempo che passa e che modifica il presente dei vari personaggi; il tuo stile poi è sempre in grado di trasportarmi nelle vite dei protagonisti, facendomi vivere le loro emozioni e le diverse sensazioni.
Sono ovviamente molto impaziente di saperne di più su Ole e su come, mi auguro, potrà aiutare Penny e Leda a ritrovarsi.
Conto di proseguire nella lettura quanto prima, ringraziando almeno per il più tempo da dedicare alla lettura questa quarantena inaspettata.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
06/03/20, ore 23:13
Cap. 5:

Finalmente faccio ritorno in questi lidi, carissima Greta, c'è da dire che qualcosa di positivo il Coronavirus me l'ha donato: più tempo per leggere sia libri che fanfiction e, certamente, non ho intenzione di lamentarmene.
Questa storia è di una delicatezza sublime, la tua Penny è una creatura che ha rischiato tantissimo per cercare di fare la sua parte nell'assurda guerra che ha sconvolto il mondo magico e che ha quasi perso tutto; ho sofferto con lei durante la lettura di questo capitolo e sappi che faccio il tifo perché tutto si risolva per il meglio - se c'è qualcuno che lo merita, è di sicuro lei.
Percy è un uomo cambiato, in meglio, dopo la fine della guerra: ha ritrovato la famiglia che aveva rinnegato, si è impegnato a fondo per rintracciare Penny - riuscendo anche a farla ricongiungere con Leda - e si è trasformato nel ragazzo assennato, ma al tempo stesso dolce e premuroso, che si poteva immaginare che sarebbe diventato avendo avuto la fortuna di crescere in una famiglia come la sua. La chiamo fortuna perché, pur essendo convinta che lui sia il più solitario tra i fratelli Weasley - ne avevamo anche già parlato io e te -, trovo che essere cresciuto in quella famiglia lo abbia comunque formato, donandogli sfumature che non avrebbe mai potuto avere crescendo in una diversa famiglia purosangue.
La scena in cui Leda intreccia i capelli della sorella minore è stata particolarmente tenera e significativa, tra l'altro mi ricordo un altro accenno alla tradizione che voleva fosse Leda a pettinare i capelli di Penny in una tua storia; adoro questi richiami che inserisci, collegando i tuoi racconti l'uno all'altro.
Ho trovato la scena finale particolarmente densa di significato, ma soprattutto di speranza che il futuro di Penny possa essere roseo- nonostante tutto ciò che ha dovuto subire negli ultimi tempi.
Spero di proseguire quanto nella lettura, perché sono davvero impaziente di saperne di più e di rivedere anche Landman: un personaggio che si sta ritagliando pian piano uno spazio sempre più importante, cosa che mi rende super felice.
Un abbraccio❤❤

Recensore Master
05/03/20, ore 17:41
Cap. 3:

Ciao Greta, ne approfitto per tornare su questa storia che svela sempre più sorprese. Se lo scorso capitolo aveva un tono molto cupo, qui torna la spensieratezza, che emerge soprattutto nell'espediente che hai trovato per far rincontrare Percy e Audrey e, ancor prima, nel piccolo incidente in negozio. Sei stata molto brava a descrivere quella scena in particolare, tra l'altro, perchè semplicemente attraverso i dettagli fisici e i comportamenti, pur raccontando dalla prospettiva di Audrey, hai fatto capire benissimo che si trattava di Harry, Ginny e Teddy. 
La caratterizzazione di Audrey mi è piaciuta davvero molto: hai delineato la sua storia, la sua famiglia, i suoi fallimenti e anche la presa di coscienza che attraverso di essi ha guadagnato. Il momento in cui si svolge la trama corrisponde nella vita della ragazza a un periodo di stasi successivo a una grande epiphany che le fa riconsiderare tutte le scelte della sua vita (a livello lavorativo e sentimentale) e che, se la consacra come "esaurita" agli occhi della sorella soprattutto, le permette anche di avere un atteggiamento aperto verso molte riflessioni e verso la magia.
Trovo che stai facendo un lavoro davvero splendido con questi personaggi di cui sappiamo pochissimo: li rendi reali e parte integrante della saga. Sono curiosissima di vedere i prossimi sviluppi tra i due - così come, allo stesso tempo, un nuovo focus su Penny.
Un bacio e alla prossima!

Recensore Master
28/02/20, ore 08:36

Ciao cara Greta, 
mi ero ripromessa di continuare questa storia dopo il prologo molto accattivante, ma come sempre i buoni propositi si vanno a far friggere!
Avevi accennato che la storia avrebbe preso una svolta molto cupa e di certo qui non ti sei smentita. Penelope, la cui condizione è narrata da una prospettiva esterna e senza - per ora - un focus sulle sue motivazioni, appare in uno stato davvero terribile. Trattare tematiche delicate non è mai semplice, ma devo dire che secondo me hai fatto un lavoro ottimo: la cosa che più di tutte ho apprezzato è stata proprio questa mancanza di prospettiva su di lei ma, al contrario, quasi un'azione di zoom che hai fatto a partire dalla vita di Homer apparentemente priva di collegamenti con la vicenda. Inoltre, ho amato come hai unito la tematica universale del suicidio alla mondo della magia, parlando ad esempio dell'incantesimo da parte di Penelope per cercare di rimediare alla sua decisione quando ormai era troppo tardi. E' un'idea che mi ha colpito molto!
Proprio sul finire del capitolo compare Percy e lo lasciamo con la domanda su cosa potrebbe mai fare per migliorare la situazione. Sono curiosa di scoprire ora quali saranno le risposte che svilupperai e come le loro storie torneranno ad intrecciarsi.
Per quanto riguarda il nuovo personaggio poi, Homer, sei stata bravissima a caratterizzarlo: sembra davvero un persoanggio che c'è sempre stato, proprio per il modo in cui hai narrato non solo la tua personalità ma anche tutte le sue scelte di vita, sempre con quel tuo stile elegante ma scorrevole che non rende neanche una biografia uno "spiegone". Bravissima!
A proposito di Homer ti segnalo questa frase che chiude il primo paragrafo: "Eric non era un combattente: le sue battaglie si vincevano sul confine fra la vita e la morte, fra la salute e la malattia, e mettere la sua bacchetta al servizio di chi aveva rischiato la vita per la libertà gli era sembrata l’unica scelta possibile." - Ho riletto tutto il pezzo ma non ho trovato nessun Eric, credo che sia un disguido di nomi?
Mi fa davvero piacere leggere questa long su personaggi che mai avrei preso in considerazione di leggere e che tu davvero mi fai amare - in questa e in altre tue storie. Tornerò presto a continuare, dunque.
Un bacio e alla prossima!

Recensore Master
30/01/20, ore 19:54
Cap. 12:

Mi fa strano pensare che questa storia sia già terminata, perchè ormai sono così affezionata a tutti i personaggi che andrei avanti a leggere di loro a oltranza! Anche se ammetto che la prospettiva di leggere in futuro qualcosa su Ole e Homer mi elettrizza non poco, perchè adoro questi tuoi oc alla follia e non vedo davvero l'ora di sapere qualcosa in più su di loro e di comprendere meglio il legame che li unisce.
Prima nota, per quanto banale, sono lieta che Penelope sembri aver trovato un pochino di serenità, anche perchè sembra davvero essere attaccata a questo David. E' bello notare che tra lei e Percy le cose siano in qualche modo andate a posto, che riescano finalmente ad interagire con tranquillità, complice forse anche la piccola ma precocissima Molly.
Mi è piaciuto molto il modo in cui Percy si è comportato con Penelope per la storia del risarcimento: la ragazza era visibilmente imbarazzata all'idea di chiedere un favore, che in realtà era una cosa dovuta ma tant'è, e trovo che lui abbia usato le parole giuste, dicendole con decisione che non doveva assolutamente giustificarsi. Sappi che adoro davvero immensamente questo tuo Percy, come l'hai sviluppato nel corso della storia, il modo in cui è cresciuto: vederlo barcamenarsi nella vita, sbagliando, cercando di rimediare, facendo ulteriori pasticci per poi rimettersi finalmente in piedi è così reale, lo rende molto umano e fa davvero un sacco di tenerezza. Mi hai fatto diventare una fan di questo tuo personaggio, sappilo.

Complimenti ancora per aver portato a termine questa bellissima storia! Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo!
Em

Recensore Master
26/01/20, ore 13:49
Cap. 12:

Eccomi qui.
Ho dovuto prima metabolizzare la tristezza che mi sorprende quando arrivo alla fine di un racconto che mi è piaciuto tanto. Insomma, forse non è così che avrei dovuto iniziare la recensione, però mi dispiace, ecco, che siamo arrivati alla fine di questa avventura.
Però, come si usa dire, tutte le cose belle finiscono.
Mi è piaciuto l'epilogo che hai scelto, facendoci incontrare Percy e Penelope anni dopo gli avvenimenti che abbiamo seguito passo dopo passo, un piccolo scorcio su un futuro meno cupo, dove entrambi sembrano finalmente aver trovato il loro posto nel mondo.
Ammetto che ho provato una grande tristezza nel vederli relazionarsi dopo anni di righe stringate, l'immagine di una persona che è stata tanto importante in un periodo della propria vita che diventa a poco a poco un'estranea – non in senso letterale, confido tu capisca! – è una di quelle in grado di suscitarmi sempre una grande malinconia e, appunto, tristezza. Sarà che è realistica, che accade tutti i giorni, e che nel caso dei tuoi personaggi era a dir poco inevitabile.
Tuttavia, messo via il mio personalissimo magone!, è stato bello vedere come siano riusciti a superare l'imbarazzo iniziale e si siano raccontati in pochissime parole la felicità che li vede protagonisti nell'oggi – Penny con quest'uomo che so di certo essere brillante (o non l'avrebbe neanche degnato di uno sguardo!), Percy con Audrey e con la piccola Molly che già promette di essere una grande strega – e giustamente il papà pensa già a fornirle la migliore istruzione possibile!
Ho apprezzato molto anche il motivo dell'incontro, che ci dà notizia del lavoro di Percy (a proposito, sei stata crudele a richiamare la morte di Fred e il mio povero George a pezzi così, all'improvviso, senza avvertire T_T) e di quel Comitato che, sul serio, servirebbe anche nella nostra realtà, perché la realtà storica è veramente un bene senza prezzo, e purtroppo è anche sempre a rischio.
Nota a parte: sono molto felice che Rockwood marcisca ad Azkaban, non gli perdonerò mai di aver fatto esplodere quella parete.
Arrivando a Leda, come già detto nella recensione precedente, capisco e approvo il compromesso che hai trovato – non è facile scartare il lieto fine, lo capisco molto bene. Sono felice che abbia Penny, con la quale ho empatizzato molto quando in un primo momento ha rifiutato il denaro (trovo sia la reazione più istintiva e umana), ma siccome è una donna eccezionale è riuscita a superare persino questo scoglio pur di essere d'aiuto ad altre persone.
È un epilogo che chiude tutti i filoni principali (quelli rimasti in sospeso sono in fin dei conti quelli di contorno, per quanto non veda l'ora di leggere tu-sai-cosa!), e soprattutto ci mostra la completa evoluzione di Percy da giovane bistrattato dai sensi di colpa e in balia delle incertezze a uomo che ha il proprio posto nel mondo e che finalmente ha trovato un po' di serenità – e Penny con lui.
Storia bellissima, è stato un piacere leggerla in corso d'opera. Grazie a te di averla scritta e ci leggiamo presto, non vedo l'ora di inserire tra le seguite qualche tuo nuovo progetto!
Un grande abbraccio! <3
(Recensione modificata il 26/01/2020 - 01:56 pm)

Recensore Veterano
25/01/20, ore 05:05
Cap. 12:

Ciao, Greta!
Il salto temporale di cinque anni ci ha mostrato che Penny e Percy hanno raggiunto, finalmente, equilibrio e serenità. La prima ha trovato qualcuno a cui volere bene e con cui camminare insieme, il secondo si è formato una famiglia (con la dolcissima Audrey) ed è encomiabile nella guida del Comitato (lodevole iniziativa del nuovo governo per cercare di cancellare, almeno in parte, le malvage azioni di Voldemort e dei mangiamorte). Tra i due c'è molto affetto, anche se hanno scelto due strade diametralmente diverse.  
Certo, il male è stato fatto e non si può tornare indietro: Leda non tornerà mai più quella di prima (e questo dispiace), come non possono tornare alla vita tutte le vittime di un regime oppressivo... e questo è purtroppo una riflessione che può essere applicata anche alla nostra società, dove problematiche come quelle affrontate dalla Rowling e da te purtroppo sono tutt'altro che rare... 
Sono contento di aver seguito la tua storia fino in fondo. Sei stata bravissima a gestire una materia scottante e questioni molto molto complesse! Complimenti pertanto sia per il tuo coraggio (non era affatto facile), sia per il risultato: la storia è bella e ti ringrazio di averla scritta. Mi hai anche reso più simpatico Percy, che non ho mai apprezzato più di tanto!
Un abbraccio e, mi auguro, a risentirci su altre storie! A presto. Stefano