Recensioni per
Love, walk the autumn, love
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 69 recensioni.
Positive : 69
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/09/19, ore 12:27

Io, le tematiche delicate e l'introspezione siamo amici di vecchia data, e anche se ci perdiamo di vista per un po' alla fine ci ritroviamo sempre. Questo per rompere il ghiaccio, per dire che a mio parere hai trattato in maniera sussurrata, ma incisiva, la tematica che hai preannunciato nella nota iniziale.
Partendo dall'inizio, sono felice che non abbia sacrificato i dettagli relativi al personaggio di Homer (ti confesso una nota forse divertente: alla primissima lettura del nome ho dovuto sforzarmi di non pensare al suo omonimo con quattro dita e la pelle gialla, ma temo sia l'Homer più famoso al mondo ed è stato impossibile per me non pensarci!). Tornando a noi, mi è piaciuto molto tuffarmi nella biografia del tuo Landmann, è un approfondimento che l'ha reso più di una comparsa, che l'ha modellato come personaggio a tutto tondo ed è riuscito a farmelo amare, perché dalle parole che gli hai dedicato è evidente quanto tu ci sia affezionata. Inoltre, permettendomi di contraddirti, credo invece che fosse anche necessario narrare la sua storia, perché solo conoscendo a fondo lui, riuscendo a capire chi sia e come ragioni – come si sia trovato lì –, è possibile poi calarsi completamente nella drammaticità dell'evento-cuore del capitolo: noi non vediamo Penelope, vediamo gli occhi di Homer che la osservano, le sue parole che la raccontano, i suoi pensieri che tentano di capirla, il suo animo che annaspa nella consapevolezza di non poter fare nulla per guarirne l'animo. Insomma, se non avessi conosciuto così bene l'esperto medimago, non avrei neanche sentito su di me tutta la sofferenza di quella ragazza strappata alla vita da orrori indicibili.
Arrivando ai Dissennatori, credo che tu abbia fotografato un'immagine verosimile dell'immediato post guerra (nonché del breve regime di Voldemort), con queste creature orribili che hanno profittato del dolore e del terrore, che hanno fagocitato tutto ciò che potevano e che hanno distrutto anche chi non sono riusciti a fagocitare. Il trauma di Penelope è così radicato e profondo da averla ridotta in frantumi, così a pezzi da convincerla che non ci fosse altra soluzione al distruggersi del tutto – il tentativo di rimediare, che è stato poi l'atto quasi fatale, è di una drammaticità atroce: nonostante tutto, lei vuole vivere.
In tutto questo mare di nero, il fatto che Percy le sia rimasto accanto è una piccola luce, un'azione così preziosa che mette a nudo quanto di buono ci sia in questo ragazzo alto, magro, dagli occhiali invecchiati.
Un altro elemento che mi è piaciuto è il cambio di focalizzazione: ora che il personaggio portante del capitolo non è Percy, ma Homer, anche la narrazione indiretta cambia, e Percy diventa Percival Weasley. Non so se sia una forma stilistica ricercata o istintiva, ma mi è piaciuto questo slittamento, perché ci ha condotti proprio lì, tra i reparti del San Mungo, insieme a due personaggi tra loro estranei che in comune hanno solo l'incapacità di lenire un dolore che di fisico ha ben poco.
Insomma, un capitolo molto profondo e ben strutturato. Ancora complimenti, a presto!

Un abbraccio,
Rosmary

Recensore Master
04/09/19, ore 17:41

Rieccomi qui, Greta...
Trovo che tu sia riuscita a trattare un argomento delicato come la volontà suicida di Penny in una maniera assolutamente non banale, che ci porta anzi a riflettere sulle fragilità umane e sulla difficoltà che si prova nel reagire ad una tortura come quella inflitta dai Dissennatori - a me hanno ricordato le pene patite nei campi di concentramento, dove oltre alle torture fisiche conducevano i prigionieri all'annientamento totale della persona, ancora rabbrividisco al ricordo della lettura di "Se questo è un uomo".
Percy mi ha fatto una grande tenerezza, un po' come al Guaritore Lendmann che mi ha fatto un immenso piacere ritrovare e che sono contenta che tu abbia approfondito, perché pur trattandosi di un personaggio secondario è sempre bello saperne di più anche di loro.
Mi sono chiesta più volte cosa abbiano deciso di fare con la prigione di Azkaban dopo la guerra e mi domando se, oltre ad altri temi, affronterai anche questo in una storia che promette davvero bene.
Mi auguro che Percy possa confortare Penny in qualche modo, riuscendo anche a lenire quel senso di colpa per essersi salvato a discapito del fratello "giusto" che era rimasto a combattere per i giusti ideali accanto alla loro famiglia.
M'incuriosisce anche molto sapere quando avverrà il prossimo incontro con Audrey, quindi spero che aggiornerai presto.
Ti mando un abbraccio e mi complimento per come riesci a trattare temi così spinosi, rendendoli di facile comprensione.
Francy

Recensore Master
04/09/19, ore 09:51

Penso che tu abbia gestito questo argomento in un modo egregio: hai posto tutti i possibili avvisi (spoiler in questo caso è una parola grossa, hai fatto benissimo a scriverlo) per proteggere coloro che non se la sentissero di leggere qualcosa riguardante un argomento tanto delicato.
Per quanto questo capitolo sia stato ovviamente meno piacevole degli altri da leggere, è comunque scritto in modo molto bene, hai una capacità rara di far emergere la psiche dei personaggi in tutta la sua complessità, anche quando si tratta di far emergere i loro demoni. Mi spiace davvero tanto per Penny, perché non è giusto che si senta così, che la guerra l'abbia spezzata in questo modo.
Landmann e Eugenie Collins sono due personaggi veramente interessanti e spero davvero di rivederli...magari non in questa storia perché vorrebbe dire che Penny ha avuto delle ricadute, ma spero ritorneranno.
Mi spiace molto per Percy perché, se Penny di certo non sta bene, anche lui di certo non è nel suo momento migliore: ha perso da poco suo fratello minore, con tutti i sensi di colpa nessi e connessi e ora si trova ad essere l'unico sostegno di Penelope. Non è facile affrontare una situazione simile nemmeno quando si è al top della propria forma, ma considerate le condizioni in cui è Percy adesso, è doppiamente dura.
Spero vivamente che le cose migliorino, forse non si aggiusteranno mai del tutto, ma voglio essere positiva e sperare che qualche margine di miglioramento possa esserci.
Complimenti per come hai gestito questi argomenti delicati e per la cura che metti sempre nei tuoi lavori!

A presto,
Em

Recensore Veterano
04/09/19, ore 05:47

Ciao, Greta!
Non so come sia stato possibile, ma avevo perso il secondo capitolo della tua storia. Ora l'ho letto tutto di un fiato, sono rimasto piuttosto sorpreso della svolta che hai dato alla storia (non avevo scioccamente subito pensato a Penelope ricoverata, nella prima parte del capitolo, quando hai fatto la biografia del dott. Landmann, ed è stato piuttosto scioccante quando l'ho trovata... povera Penny!). 
Purtroppo, nei fantasy, non compare spesso il dolore, fisico e soprattutto psicologico, che poveri esseri umani devono affrontare anche quando il bene ha trionfato e i cattivi sono stati puniti. Nella realtà, invece, ricostruire un poco di serenità e avere il coraggio di affrontare gli orrori provati non è sempre facile: c'è chi rimuove l'esperienza, chi trova il coraggio di affrotnarla, chi rimane prigiioniero di quell'orrore per sempre (penso ai campi di concentramento nazisti, ma purtroppo gli esempi sono tanti, anche molto più recenti). Tu sei stata bravissima ad affrontare la tematica delicata, descrivendo Penny, vittima incolpevole di un regime brutale, ancora  sconvolta fino al punto di attaccare senza motivo un'altra ragazza e tenatre il suicidio: fa male vederla così, ma è purtroppo molto plausibile... Non posso che ammirare la bravura che hai mostrato nella descrizione e l'importanza della tua riflessione, che mi ha profondamente colpito. Davvero brava.
Spero naturalmente che la povera Penny  (come tutte le vittime innocenti di tutti i conflitti) possa trovare il suo equilibrio e superare i suoi mostri; sono sicuro che Percy (sicuramente diverso dal Percy che ha fatto gravi errori nella sua vita) saprà mostrare il lato migliore di sè (anche nel caso di Penelope non è esente da sensi di colpa?), sono fiducioso comunque nel dottor Landmann, che è una bella persona (Sirius non l'apprezzava molto... l'ha anche morso, poveretto!). Audrey è adesso assente: sappiamo che nel canon dovrebbe prima o poi legarsi a Percy, e sono curioso di vedere come svilupperai la storia.
Intanto, dopo averti fatto i soliti complimenti, ti auguro buon giornata.
Un abbraccio. Stefano.
 

Recensore Master
03/09/19, ore 13:52

Ohibò! Ammetto che non mi ero ancora resa conto che ti eri messa a pubblicare una nuova long, cara e sono quindi doppiamente felice di poterla recensire quando ci sono già due capitoli.
Il tuo stile, come sempre, riesce perfettamente a trascinare il lettore all'interno delle vicende e, nonostante il caldo, mi sembrava di essere in giro per le colline circostanti alla Tana insieme a Percy e Charlie - che secondo me si stava divertendo non poco a far scarpinare il fratello.
Trovo anche io molto affascinante il personaggio di Audrey, di cui sappiamo poco e possiamo speculare molto e mi piace tantissimo come hai introdotto lei e Zara in questa storia. direi che i due ragazzi hanno parecchi punti in comune: l'odio per i boschi, il non amare in modo particolare gli animali e l'apparente distanza dalla loro famiglia, mi sembra anche che siano due persone un po' solitarie, ancora alla ricerca del loro posto nel mondo.
Vista la lettera appena ricevuta da Percy ammetto di essere preoccupata per Penelope, che sia rimasta coinvolta nella Battaglia di Hogwarts? Pare che si tratti di qualcosa che va avanti già da tempo e vedere Percy ancora più preoccupato mi intristisce, ma immagino che questa storia segnerà l'inizio della sua guarigione e sono impaziente di continuare nella lettura.
Un abbraccio e a presto,
Francy

Recensore Master
31/08/19, ore 00:03

Ciao!
Sono passata sul tuo profilo per recensire un'altra storia che ho letto qualche giorno fa, ma poi ho notato questo prologo ed eccomi qui!
A me il tuo stile piace molto, più ti leggo e più me ne convinco. Mi piace la capacità descrittiva che hai, perché senza ricorrere a costruzioni particolari o chissà quanto articolate riesci a descrivere in maniera vivida ogni scena presente nei tuoi scritti. E io è come se li vedessi, i tuoi personaggi, i tuoi ambienti, le immagini create dalle tue parole. Leggerti mi coinvolge e mi trascina nella dimensione del tuo racconto.
Fatta questa premessa, direi che questa long promette benissimo! Percy è un personaggio particolare, forse il più complesso tra i Weasley che abbiamo conosciuto più da vicino, così distante dallo spirito Weasley tutto bontà, famiglia e buoni sentimenti. Percy ha conosciuto l'ambizione, la vanità, la voglia di esserci così pressante da renderlo quasi arrivista, il tutto corredato da un carattere che difficilmente riesce a ispirare sin da subito simpatia. E ha parimenti dovuto conoscere la vergogna, il senso e l'ammissione di colpa. Decisamente, non è un protagonista dalla psicologia semplice e sono felice di poter leggere qualcosa di approfondito su di lui scritto da un'autrice che apprezzo.
La sua resa in questo prologo mi è piaciuta tantissimo, è proprio il Percy della Rowling. La prima parte, quella dove riflette sulla festività e indirettamente su se stesso, l'ho trovata meravigliosa nel suo realismo. La parte centrale e conclusiva, alle prese con Charlie prima e con Audrey poi, mi è piaciuta ancora di più, ho trovato molto umano quel suo dolore al fianco causato dalla marcia a seguito della scorpacciata! Direi che Charlie si è un po' divertito a far sudare il fratello!
Di Audrey non sappiamo nulla, ma questa tua primissima fotografia sul personaggio mi intriga, in particolare mi è piaciuto che si intravedesse quello che potrebbe essere un punto di contatto molto forte tra lei e Percy, ossia una certa distanza dalla famiglia. Certo, è tutto da scoprire!
La conclusione mi ha lasciata un po' d'amaro, perché temo che Penelope sia uno dei primi (nuovi) dolori che Percy dovrà affrontare in questa long; sono però curiosa di scoprire se il suo stato di salute sia legato o meno all'aver subito qualche attacco durante la guerra, magari proprio durante la battaglia di Hogwarts.
Insomma, come detto, ci sono proprio tutti i presupposti per una bella storia, che immagino alternerà momenti più profondi e altri più spensierati. Di certo, citando la tua introduzione, il ritorno alla luce, per Percy Weasley, è un cammino denso di rimpianti e amari castighi, e io non vedo l'ora di percorrerlo.
Complimenti per questo nuovo progetto, al prossimo capitolo!

Un abbraccio,
Rosmary

Recensore Veterano
29/08/19, ore 13:46

Ciao, Jess! Ho letto con piacere il primo capitolo della tua nuova ff, che naturalmente sembra molto interessante. Se proprio devo essere sincero, Percy è il Wesley che preferisco meno... giusto perché si è redento nel finale dei Doni lo giustifico, ma nei libri precedenti è borioso, arrogante, pedante, ecc. e, tra l'altro, rinnega tutti i valori di quella meravigliosa famiglia in cui è nato... Però è anche vero che, probabilmente, non tutto è stato semplice per lui: famiglia numerosa, difficoltà di rapportarsi alla pari con i fratelli per differenza di carattere e di età... e poi, diciamo la verità, avere come fratelli George e Fred... Ok, sono convinto che, come ho apprezzato il tuo Dudley, alla fine apprezzerò il tuo Percy, diviso tra la sua vecchia fiamma (Penny) e la sua futura moglie... Intanto mi hai fatto venire voglia di Natale, che hai descritto benissimo! Un abbraccio e alla prossima! Stefano

Recensore Master
28/08/19, ore 18:44

Ciao ;)
Sono felicissima di ritrovarti con una nuova long e di cominciare a seguire le avventure di una nuova coppia!
Percy è un tipo piuttosto petulante e forse un filo smanioso di sfondare e fare carriera, ma ad essere sincera non mi è mai stato antipatico, come invece a molti succede: ha sbagliato, su questo non ci piove, ma sono fermamente convinta che abbia capito i suoi errori e che in fondo non fosse animato da cattive intenzioni. In fondo è lecito cercare la propria strada, ovviamente un percorso simile può essere anche fatto senza litigare di brutto con la propria famiglia, ma chi non fa cavolate colossali a vent'anni? Io di certo sì.
Comunque, l'atmosfera natalizia dell'inizio è estremamente intima, si respira sì l'aria di festa, ma un po' offuscata dalla malinconia: durante le festività o in certe ricorrenze si sente in particolare la mancanza delle persone care che abbiamo perso e trovo che tu sia riuscita a catturare queste immagini in modo estremamente toccante e verosimile. In particolare mi ha commosso molto Arthur che continua ad accertarsi che i figli ci siano: è una scena molto dolce, veramente bellissima.
Mi piace l'idea di Charlie e Percy molto legati, forse perché sembrano diametralmente opposti e perché è bello vedere come il fratello maggiore, che in questo caso è quello più "ribelle", che si prende cura del minore, che è più rigido e serioso. Adoro l'idea di Charlie che si ritrova legato alle sigarette a causa di un esperimento un po' sfuggito di mano e l'idea di un povero Percy-topo-da-ufficio per nulla in forma è esilarante: sembriamo io e la mia migliore amica, che dopo che la faccio camminare per venticinque chilometri in vacanza mi collassa su una panchina e guardandomi disperata indica un chioschetto e dice "muoio...per favore nutrimi, non voglio morire a pancia vuota".
Povera Penelope, sono sinceramente preoccupata per lei e la mia testa si sta riempiendo di teorie: come sarà stata ferita? Durante la battaglia magari? O forse è ricoverata già da prima? In effetti potrebbe anche essersi ammalata senza lo zampino dei Mangiamorte per quanto ne so al momento. Suppongo che dovrò aspettare il prossimo capitolo...spero solo che non sia nulla di eccessivamente grave perché mi spiacerebbe veramente se le accadesse qualcosa e credo che sarebbe un duro colpo anche per Percy.
Audrey mi sta molto simpatica ed è piuttosto divertente vederla interagire con Zara, che è decisamente irrispettosa dell'autorità della ragazza. Sono curiosa di sapere qualcosa in più su di lei!

A presto!
Em

Recensore Veterano
28/08/19, ore 13:59

Bonjour, cara G.
Sorpresa?
Eh, lo so. Con tutto quello che ho da recuperare (ma arrivo, arrivo, lo sai), e non solo di tuo, forse non è una grande mossa cominciare da qui. Però, però. Ho visto questa storia e mi è venuta una grande voglia di darle il 'benvenuto', per così dire. E così, eccomi qui.
Dunque!
Potrai immaginare la mia contentezza, da esprimersi su più fronti. Anzitutto, i personaggi coinvolti. Non vedo l'ora di conoscere la tua versione di Percy, di Audrey e, perché no? anche di Penny (che poverina, da quanto ho modo di capire non se la passa proprio benissmo). Poi beh, il fatto che in questo capitolo compaia anche Charlie non può che riempirmi di gioia. Gioia nel vederlo sempre così positivo e spontaneo, amante ed esperto di animali (Pecry è stato decisamente... generico, sì) mentre si scosta un ricciolo (oh, gioia!) e fuma (fantastico l'esperimento sfuggito di mano, davvero). E soprattutto, un Charlie legato al suo fratel prodigo, perché, come sai, anch'io li immagino molto legati l'uno all'altro. Tra l'altro, sempre per restare in tema 'personaggi', ricordavo che nella storia di Dudley avevi detto di immaginare Audrey babbana (se non mi sbaglio, proprio per questo, Percy in casa possedeva un telefono); ora sono proprio curiosa di vedere che tipo di vita svolge questa ragazza apparentemente inseita in una famiglia non simpaticissima.
La trama che mi sembra tu voglia affrontare mi pare ugualmente interessante e degna di essere approfondita. Percy è uno di quei personaggi che stanno simpatici a pochi, ma forse solo perché ci si ferma alle vicende che lo vedono coinvolto nella Saga. In realtà, ritengo che alle spalle del terzogenito Weasley si celino infinite possibilità di analisi, quindi sono molto contenta che tu abbia deciso di dedicargli una storia.
Che altro dire?
Come sempre le descrizioni, sia naturali che antropiche (!) sono bellissime; nelle prime righe del capitolo ho respirato l'atmosfera del Natale, o almeno, del Natale trascorso come lo strascorrevo da bambina e da ragazzina, in un luogo freddo, con la neve e il profumo dello zenzero e i fegati in procinto di ammutinarsi. Bellissimo, davvero.
Insomma, sono a bordo!
Un caro abbraccio,
A.

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