Recensioni per
«Are You Still There?»
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
05/10/19, ore 14:52

tesoraaaa, eccomi per lo scambio a catena,
felicissma di essere riuscita prenotarti.
Ancora non mi son decisa a guardare nè infinity nè EndGame (ho una Tennantite acuta mista a una Sheennite un po' più lieve e quindi avrò watch e rewatch fino al 2022 probabilmente ^^') ma a grandi lineee un po' mi sono già spoilerata tutto (sorry not sorry) quindi questa shottina ho potuto affrontarla senza problemi.

Già solo l'immagine è d una tenerezza che uccide, ma quanto sono belli?
poi la domanda che gli fa Tony, con la stessa leggerezza nel chiedergli che so, cos'ha mangiato la sera prima.
e i pensieri che affollano la mente di Peter sono così belli che devo quotarli:
* è un po’ come una grossa bolla d'aria che si svuota e si accascia – sibilando, con la stessa lentezza dolorosa di una ferita che si scuce e taglia in due l'anima; poi sanguina. È arduo spiegare che morire è come una calda notte d'estate che porta afa e non dona respiro, né sonno, né un sorriso. È difficile ammettere che morire è come addormentarsi, con la differenza che ne sei troppo consapevole, un istante prima di non esistere più. Morire significa perdere se stessi, e non poterci fare nulla. Morire significa scoprire che la vita, dopotutto, non è servita a niente. A niente di niente. *

e poi adoro la doppia negazione:
quella di Peter che fa finta di non ricordarsi cosa voglia dire morire e quella di Tony che gli dice che non è morto davvero, mentre invece sa benissimo come stiano le cose in realtà e quanto male gli abbia fatto la sua assenza
e il finale dolce amaro, quella sensazione dolorosa che è anche se ora è lì sia tutto effimero, destinato a non durare e quell'impotenza di non riuscire a fari nulla, se non restare abbracciati, fa male, ma fa male in un modo bellissimo.

Ormai non so più quali parole usare per complimentarmi con te, sei pazzesca!!

non smettere MAI di scrivere

un abbraccione

Nuovo recensore
05/10/19, ore 12:14

Cara miryel,
Scusami se questa recensione sarà un po' confusa ma sono dal cellulare e su un treno per tornare a casa. Cercherò di fare meno errori possibili.
Era tantissimo che aspettavo un tuo aggiornamento e come sempre non mi hai delusa. Stavolta sei riuscita a commuovermi sul serio anche se il tema trattato, come dici nelle note, è pieno di speranza. Ah una considerazione che forse non ti ho mai fatto prima: adoro le tue impaginazioni. Sono molto curare, mai pesanti e scegli sempre delle immagini molto adatta anche se mi pare di capire che a volte le disegni tu, vero? Complimenti, perché una storia è bella da leggere ma in questo caso anche bella da vedere. Complimenti.

La storia è corta. Troppo corta e questo è un rimprovero che ti faccio perché avrei voluto davvero leggere del tormento di Peter e del suo provare a spiegare la morte a Tony. Perché lo sappiamo tutti che Tony lo avrà tartassato d domande per scoprire cosa è la morte, un po' perché è uno scienziato, un po'perché si preoccupa per Peter. E per questo dico che sarebbe stato bello leggere un testo più lungo ma a esser sinceri l'intensità della storia sta proprio nel fatto che sia così breve. Che arrivi subito al dunque ovvero che Peter è tornato, che questo ritorno alla vita non è positivo perché la morte è una cosa permanente e se si ritorna ci si fanno tante domande. Per questo ho trovato molto doloroso il fatto che Peter abbia dovuto affrontare questo argomento perché lui è la gioia di vivere, il frizzante super eroe. Vederlo così non è solo doloroso ma anche tantissimo IC.
E tony lo vede cadere nel baratro e lo vuole tirare su e Peter si fa aiutare aiutare ma è difficile ma è questo tentativo da parte di entrambi che rende questa storia intensa, vera ma soprattutto combattiva come sono Ironman e spiderman o in questo caso Peter e Tony.
Complimenti davvero per il tema trattato. Se scriverai altre whatif le leggerò volentieri soprattutto se Tony sarà vivo.
Anita.

Recensore Master
05/10/19, ore 11:25

Ciao!
Molto bella questa riflessione sulla morte da parte di un adolescente come Peter, un tempo sognatore, convinto di avere tutta la vita davanti e per il quale passare oltre non è che un concetto lontano e astratto, e che invece ora si trova a dover gestire il fatto di aver sperimentato qualcosa che teoricamente dovrebbe essere definitivo ma che nel suo caso è stato un'andata e ritorno. Appuntamento rimandato, quindi. E vivere in quella consapevolezza è difficile, anche la vicinanza di Tony (preferisco chiamarla così più che amore a questo giro) non può cancellare quel pensiero ma al massimo lenirlo. Una frase mi ha colpito in particolare : "spiegare la morte senza averla vissuta, è come raccontare l'amore a chi non lo ha mai provato". Racchiude la summa di questa tua toccante OS la quale, devo dirlo, mi ha emozionato ben di più delle storie di amore struggente di questa tua ship ricorrente. Ma questo è chiaramente gusto personale.
Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
04/10/19, ore 15:53

Ma ciao <3
Perdonami per il ritardo, sono piena di recensioni da lasciare e ho poco tempo per farlo ultimamente, e perdonami se non mi verrà la solita recensione chilometrica, ma la lettura mi ha catturata al punto che ho iniziato a leggerla e mi sono trovata a finirla in un attimo, rapita dalla narrazione e senza possibilità di uscirne. 
Inizio dicendoti che la fan-art all'inizio del capitolo mi ha stesa, poi mescolata alla bellissima introduzione era ovvio sarei passata da qui <3
La conversazione fra Tony e Peter è profonda, è triste, ed è anche molto realistica. 
Mi è piaciuto un sacco il modo in cui hai costruito il loro dialogo, ogni parola esca dalle loro labbra me li fa sempre sentire un sacco IC e io davvero mi domando come tu riesca a scavare dentro di loro in questo modo.
Tutta l'one-shot è un'alternarsi di angst e fluff, a tratti mi sarei messa a piangere, a tratti scleravo per quel contatto fisico che c'è, fra i due, per quell'abbraccio. Ogni volta le tue scene dolci mi fanno sciogliere, seriamente. Io non sono una granché romantica, ma tu riesci a farmi fangirlare fino all'inverosimile. Sarà poi che la fine di Endgame ha spezzato il cuore un po' a tutti, e vedere Tony è bellissimo e dà un po' di sollievo, quindi ti ringrazio per questo. 
L'one-shot ha un'aria che mi è parsa onirica a tratti, e l'ho adorata in tutto, ho amato ogni singola parola che hai scelto per comporla e sappilo, ti è venuta divinamente, mi sono emozionata tantissimo <3
Soprattutto, però, ho amato le introspezioni di Peter, perché è vero che è difficile morire e ritornare di nuovo, è difficile non perdere se stessi, e una volta tornati raccontarlo è ancora più difficile. Hai reso benissimo i suoi pensieri, hai centrato come al solito alla perfezione il carattere del suo personaggio. 
E niente, è tutto così angst che piango - prima però mi ricordo di infilare l'os nelle preferite *^*
Alla prossima <3
fumoemiele

Nuovo recensore
04/10/19, ore 14:47

Carissima Miryel
ho ricominciato da pochi giorni l'università e avevo davvero bisogno di leggere qualcosa di emozionante e tu sei capitata proprio a fagiolo. Un ripieno di emozioni racchiuse in così poche parole: solo tu potevi riuscirci. Mi fai venire i brividi certe volte, e non solo per il tuo stile sempre elegante e raffinato, ma anche per i contenuti che affronti; sempre diversi, sempre nuovi ma che non fanno perdere a questa coppia la tua appartenenza in primis (che ormai attribuisco a te e te soltanto) e la credibilità. Nel corso di questi mesi ti ho visto affrontare il mutismo, l'indecisione di Stark, i viaggi nel tempo, le anime gemelle e la morte di Tony. Qui hai raggiunto un livello ancora maggiore: la morte di Peter, il suo ritorno e come il ragazzo l'ha presa.
Mi ricordo un episodio di Buffy dove lei torna dalla morte e non la prende bene, come se i morti dovessero essere lasciati in pace perché il tormento della vita li coglie di nuovo alla sprovvista. Ecco, io in Peter ci ho visto questo: una dannazione, che però in linea con i personaggio che è ne tira fuori i lati oscuri (altro argomento che hai affrontato) ma non esula il suo spirito combattivo perché Peter è Spider-Man e lo rimarrà per sempre (con o senza tuta) e questo è ciò che intendo quando dico che sono tuoi. Riesci a trovare delle cose nei loro modi di fare che non vedo in nessn altro. Cose, che se non fosse per te che le affronti, nemmeno pensierei e invece il tuo studio è approfondito, li hai resi parte di te ed è questo il bello di leggerti ogni volta, con la curiosità di scoprire altro e chiederci "Chissà stavolta quale corda del nostro animo toccherà, la cara e bravissima Miryel".
Sta volta hai usato il tema della morte e del ritorno, ma anche quello della voglia di ricominciare, dell'apatia che si vuole sconfinggere, e della voglia di trovare un appiglio. Peter qui è diviso in due, sembra quasi che non riesca a trovarlo nemmeno in Tony ma non è così: il suo stringersi di più fa capire quanto il ragazzo stia lottando contro corrente, per non affogare nella tristezza e l'annullamento della morte. Si stringe a lui perché sente che gli sta scivolando via, che è ancora prigioniero di Titano in parte e in parte prigioniero benevolo nelle braccia di Tony.
Ultima cosa poi chiudo: ho amato questa parte, che racchiude tutto, fa quasi pensare che non vi sia speranza

[...]rassicurato dal suono del suo cuore, ma con la mente ancora troppo lontana, convinto di non essere mai tornato veramente da Titano.

Bellissima questa spaccatura, davvero. Meravigliosa oltremodo e la speranza c'è in quel "Sono ancora qui", che è pieno di tristezza ma ci fa capire che Peter c'è. Wow davvero. Non ho parole, sei sempre più brava e come esprimi tu le emozioni nessuno, mia cara Miryel.
Grazie per questa esperienza, poche parole ma di grande impatto.
Alla prossima, spero prestissimo ♥
Bau

Recensore Master
04/10/19, ore 07:59

Buongiorno carissima, finalmente da te!
Già solo l’incipit toglie il fiato: dalla descrizione di cosa sia la morte e della risposta che ne segue: “Non me lo ricordo”. Già solo questo è poesia: quando si dice che in due righe c’è un livello eccelso...
Stupendo come prosegue il capitolo, a passare dalla sofferenza al senso della vita tramite la morte, rifletterci quando si è ancora giovani. La perdita della propria innocenza di ragazzi quando si è sottoposti ad una realtà troppo grande, senza scendere in dettagli crudi che potrebbero risultare addirittura scontati, perché a scrivere dettagli macabri per rendere il male temo sia più facile. Restare invece nel generico senza essere generici, mantenendo comunque chiaro il senso… Non è da tutti, davvero. Le tue sono parole che potrebbero essere estrapolate completamente dall’ambito della fic per diventare universali.
Solo dopo ti cali nel contesto della fic...
Riesci a mettere dentro anche l’amore come senso ad una vita altrimenti vuota. Peter e Tony che sono loro due ma potrebbero essere chiunque altro. Questa richiesta di chiedere come è la morte e non può essere accolta, che ci sono cose che si possono spiegare solo vivendole.
Complimenti davvero: insomma, mi hai fatto iniziare davvero bene la mattina, dando un senso a questo giorno.
Mi colpisce come riesci a scrivere di questi due personaggi creando un contesto palpabile, sempre nuovo, come se fossero solo due metafore, quasi due nomi e poco più. Eppure no, non sono solo nomi: sono reali, perché ci sono parole esatti, fatti, gesti, che sono accaduti solo a loro ed appartengono solo a loro. Gesti semplici come un abbraccio ma potenti per il significato recondito ed il senso che si portano inevitabilmente dietro. Insomma, più che complimenti, grazie :) Per aver dato la possibilità di leggerla, questa piccola perla

Recensore Master
03/10/19, ore 20:36

Ciao cara,
avevo promesso che sarei passata prima ma ho avuto tanto, troppo da fare in questi giorni. Tra concerti, prove, lavoro e casa è sempre un casino.
Ne approfitto ora che, finalmente, sono a casa (purtroppo in malattia). Però guardo il lato positivo: mi godo il meritato riposo e recupero tutte le storie che avrei voluto leggere e non ho avuto il tempo di farlo.
Che dire... tu non deludi mai. Anche nelle cose più semplici, anche nelle storie più brevi, riesci sempre a metterci dentro tanto cuore. Tante emozioni, tanti sentimenti che riescono a catturare inevitabilmente la mente di chi ti legge.
E' sempre un piacere, dico sul serio. Mi dispiace che tu non sia ispirata a continuare la tua long sullo "scambio dei corpi", mi piace davvero tanto e la seguirei ancora con molto interesse. Spero che ritroverai presto la voglia di scrivere ma sono al contempo curiosa di vedere con cosa salterai fuori in questo nuovo progetto di raccolte. Sicuramente farai un ottimo lavoro :)
Grazie di nuovo per questa piccola perla! Ti abbraccio. A presto,
Eevaa

PS: non vedo l'ora del Lucca Comics. Sento la necessità di svuotare il mio conto in banca con gadget nerd. Sto puntando ad un action figure di Spiderman da quest'estate!

Recensore Master
02/10/19, ore 18:48

Eccomi qui !
Nell'attesa del nuovo capitolo di If I were you ho deciso di leggermi questa one-shot, poichè la trama mi aveva incuriosito non poco.
Inutile dire che l'ho adorata!
Sono davvero pochi gli autori che, nelle fan fiction post endgame, decidono di soffermarsi sul fatto che Peter è effettivamente un ragazzo che ha affrontato la propria morte a soli 16 anni, una cosa che già da sola gli dovrebbe garantire l'emancipazione a vita.
Come ci si può riprendere da una cosa del genere? Peter fa sempre buon viso a cattivo gioco ( e in fondo è ciò che ci si aspetta dal suo personaggio ) , ma pure io non posso fare a meno di pensare che ogni sorriso rivolto agli altri non altro che una maschera d'indifferenza che usa per nascondere il dolore che prova OGNI secondo della propria vita. Dolore per le persone che ha perso, per quelli che non è riuscito a salvare, per quello che ha passato...non penso che molte persone abbiano colto il fatto che Peter è praticamente un veterano di guerra, non molto diverso da tutti quei soldati che sono andati a combattere in Iraq e che si sono portati dietro gli orrori di quel periodo una volta tornati a casa.
Tu sei riuscita a rappresentare il tutto alla perfezione, in maniera molto riflessiva e a tratti agghiacciante, come ci si aspetterebbe da una simile tematica.
Complimenti davvero.

Recensore Master
02/10/19, ore 17:56

Ciao! :D
Eccomi per lo 'Scambio a catena' del Giardino di Efp.
Dunque, premetto che non conosco bene l'universo da cui vengono i personaggi da cui hai scritto, ma ho voluto comunque leggere questa fiction perché mo ha attirata il titolo, che esprime già quella dolcezza mista a tristezza che ho riscontrato nella fanfiction.
E venendo proprio alla fanfiction, ammetto che mi è piaciuta veramente tanto.
Il senso di smarrimento, se si può chiamare cosí, che pervade Peter è in parte contrastato dall'amore per Tony, suo rifugio ed appiglio per farlo rimanere con il cuore lí, mentre la testa vaga verso quello che ha vissuto e quello che teme.
È stata molto dolce la scena che hai descritto, con loro abbracciati l'uno all'altro, appiglio reciproco, appunto.
La dolcezza è evidente anche nei semplici gesti: la guancia sul petto, la mano fra i capelli... sembrano arrestare il tempo, proprio come vorrebbe Peter.

Mi è piaciuta la descrizione della morte che hai dato: la metafora della bolla, così effimera, destinata a sgonfiarsi subito, è molto efficace e mi è piaciuta, perché è anche molto delicata ed è questo un altro aspetto che mi è piaciuto: l'argomento è trattato con una delicatezza che addolcisce l'amaro della morte.

Mi è quindi piaciuto il tuo stile: è scorrevole e lineare e la lettura procede tranquilla. Ti faccio i miei complimenti!
Alla prossima,
foschi

Recensore Master
01/10/19, ore 21:08

A Cosa! ^^

Quella che ritorna come ‘na catapulta nel fandom!
Ecchime a recensitte sta shot che però la potevi fa de mille parole tonne tonne (no pinne gialle, tonne ner senso de’ tonDe, ma all’interno der GRA se parla accosì). Allora, mi interrompo a metà lettura passando dal vernacolare alla lingua del Manzoni (so a che stai pensando) per complimentarmi per codesta frase:
Spiegare la morte senza averla vissuta, è come raccontare l'amore a chi non lo ha mai provato.
È dannatamente vera. Il narratore inventa e crea mondi, tanto che è possibile scrivere la verosimile sensazione di terrore che ci prenderebbe se fossimo il capitano Nemo, intrappolato nel suo sottomarino, ma su certe cose non può bluffare e l’amore è una di queste, anzi, è LA cosa su cui non si può barare. L’altra cosa su cui si può solo fantasticare, e qui penso a film come “Al di là dei sogni” è l’Aldilà, appunto. Pace? Tunnel? Buio? Lo sa Peter che è effettivamente morto, ma che non riesce a ritrovare la gioia di vivere e la riconoscenza per essere vivo. Quello che dici nella storia e nelle note è verissimo. L’esperienza della morte non si può spiegare; diceva Epicuro che non andava temuta, perché quando lei c’è non ci siamo noi, ma il punto è che la giovinezza ha una caratteristica particolare: quella della pretesa dell’immortalità. I ragazzi sanno di avere tutta la vita davanti e sanno di avere ancora tempo e non dovrebbero essere abituati (non se sani, in Occidente e liberi) a pensare alla morte.

Spiderman è sì un guerriero che lotta come Avengers, ma è anche un ragazzo del Queens che non solo ha compreso di essere mortale, ma è morto e sa che tutto ciò che lo circonda morirà, che di eterno non c’è niente – neanche le Gemme, abbiamo scoperto. Se ci si pensa questo è un abisso dove cui sprofondare e che non si può condividere, perché è l’insieme di un crocicchio di paure ataviche appartenenti all’Uomo dall’alba dei tempi e un’esperienza di straniamento da cui verosimilmente Peter non riesce (ancora) a tornare. Nell’abbraccio di Tony, consolatorio, presente e caldo, vivido e reale, che arriva al lettore in maniera netta, c’è un tentativo di spiegare che è proprio del personaggio, perché Tony vuole sapere, desidera conoscere. È nella sua natura di scienziato farlo, ma non ci sono parole per descrivere questa “presa di coscienza e consapevolezza”. Più volte nel testo Peter fa riferimento all’essere rimasto fermo su Titano. Mi ha ricordato un concetto tipico della poetica di Faber – non ricordo da quale canzone, però, forse la bellissima “Ballata di un impiccato”. Sì, la canzone è lei: ebbene, questo fatto di essere rimasto nel luogo dove il suo corpo s’è fatto cenere (zitta, lo so che ti faccio soffrire, sappi che penso anche a <3 Loki in questo momento <3) ricorda molto da vicino la canzone perché in entrambi il momento della morte si è cristallizzato nello spirito del defunto.

L’innaturalità del ritorno, l’impossibilità di spiegare e dimenticare, il sapere di dover rivivere tutta questa tragedia, il senso di allontanamento e di divisione rispetto ai compagni segnano una vera e propria cesura tra Parker e il mondo in cui torna. Insomma, angst a palate, ma proprio sul finale lei mi cade su una nota di speranza come la signora Longari: Peter sa che Tony gli appartiene e che lo ha di nuovo accanto a sé e anche se sono entrambi mortali, anche se la vita è ‘na fregatura, ha una nuova possibilità. Perché lui è Spiderman.
Bella co’, bella come un paninazzo ripieno.
Un abbraccio e a presto,
Cosa là, quella col nome sibilante.
Shilyss
P.S.
‘Sta recensione può essere annoverata come “one-shot.”

Recensore Master
01/10/19, ore 11:08

Ciao! <3
Sono contentissima che la connessione sia tornata e con essa anche le tue bellissime storie, non importa se al momento hai messo "in pausa" la storia comica, per me va benissimo anche questa What if e anzi sono molto felice che tu scriva la tua versione di Endgame. Come ti avevo scritto già diverse volte, non ho visto il film, ma penso che alla fine riuscirò a guardarlo, proprio grazie alle tue storie e a quelle che ha scritto un'altra amica, che ha salvato i personaggi proprio nel modo che volevo io! Te ne parlerò meglio su Messenger, ora mi dedico alla tua ff!
Mi fa piacere che tu abbia ripreso questa storia che avevi iniziato prima di Endgame, penso che quel film non dovrebbe bloccare i sogni, anzi, a dire il vero penso che andrebbe rimosso del tutto dalla mente per concentrarci in quello che vogliamo noi per i personaggi. Questa storia rappresenta proprio quello che avremmo voluto vedere, il ritorno di Peter e il suo ritrovarsi con Tony, io sinceramente avevo sperato che ci fossero questi momenti di affetto, vedere Tony che consola e conforta Peter, che lo incoraggia per aiutarlo a superare il trauma della scomparsa... Credo che questo avrebbe potuto benissimo essere canon, anche se noi poi ci avremmo visto altro, ad ogni modo penso che quello che hai scritto sia perfettamente e totalmente vero: Peter riesce a tornare alla realtà e alla vita solo grazie a Tony, è solo il suo affetto (o il suo amore, per noi fans) a ridargli la forza di lottare. Senza Tony, come hanno voluto nel film, anche Peter è morto, la parte più vera e viva di lui è rimasta su Titano. E proprio nella tua bellissima e intensa ff si vede quanto, comunque, Peter sia rimasto segnato da questa esperienza (ovviamente!), quanto anche la vicinanza e l'amore di Tony, all'inizio, non bastino e Tony dovrà avere tanta pazienza con lui. Figuriamoci un Peter che ritorna alla vita... e si ritrova solo! Sarebbe spezzato, distrutto.
Ma per fortuna ci sono le tue storie e grazie a quelle le cose vengono messe al loro posto, Peter ritorna e ritrova Tony e pian piano, insieme, riusciranno a superare tutte le angosce e il dolore che hanno affrontato. Insieme, perché solo insieme possono farlo.
E' dolcissimo e perfettamente IC questo Peter che non vuole parlare della sua paura, della sua angoscia, di ciò che ha significato per lui morire, perché non vuole preoccupare Tony... e da parte sua Tony questa volta mostra una meravigliosa sensibilità, non insiste, non vuole sapere a tutti i costi, non si sente "tagliato fuori", per una volta pensa davvero prima a Peter che a se stesso e così capisce che il ragazzo ha bisogno di sentirselo vicino, di sentirsi stretto e avvolto dal suo abbraccio e non di domande.
Una storia bellissima e tenerissima, dolce e amara insieme, ma che lascia la speranza di un futuro sereno insieme per Tony e Peter.
Avevo davvero bisogno di questo, ti ringrazio. Evviva la connessione! XD
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
30/09/19, ore 20:03

Ciao cara! 
Sono contenta che tu mi abbia consigliato questa shot perchè trovo che il tema trattato sia molto interessante e complesso, oltre a dare un ottimo spunto di riflessione per la profondità del legame fra Tony e Peter.
Lasciami dire innanzitutto che vedere Tony e Peter insieme dopo gli eventi canon fa male. Paradossalmente, qui dai benissimo l’idea di come sarebbe stato più bello, più dolce, se Peter avesse avuto “l’ancora” della presenza di Tony dopo gli eventi traumatici che l’hanno coinvolto fra IW e Endgame. Quindi questa shot già nelle premesse ha quell’Awwwww factor che non è svanito per tutta la lettura, rendendola dolceamara.


A livello di caratterizzazione, l’ho trovata ottima. Credo che sia molto realistico che un ragazzo onesto ma altruista come Peter si renda conto del dolore che potrebbe provocare a Tony sapere che cosa si prova a morire e che lui, così giovane, l’ha vissuto in prima persona. É anche giusto che si senta spezzato dopo una cosa così enorme come il morire e tornare indietro, come se parte fosse cristallizzata in attesa di aiuto. Mi è piaciuto molto perchè da un’ottima rappresentazione di cosa potrebbe cambiare nel comportamento di Peter- già qui lo vediamo fisicamente cercare conforto in Tony, ma mentalmente gli nasconde delle cose. E il bello (e qui entra in gioco l’ottima caratterizzazione di Tony, secondo me) è che Tony da bravo genio, e soprattutto da persona che è vicina a Peter, lo sa che gliele sta nascondendo (penso a quel ”dice Tony, ma non ci crede,” quando risponde che non è morto davvero, come a dare una giustificazione alla mancanza di risposte di Peter) ma non lo forza.
Certo, è una consapevolezza che non lo rende felice, così come non è certo felice di sentire quel “non puoi capire”, ma alla fine per lui l’importante è che Peter sia ancora lì, legato a quella realtà e a quel momento per quanto diviso.
Anche l’eco della domanda che “rimbalza” a Peter, quel ”«Non posso capire?»” l’ho trovato molto, molto IC perchè in pochissimo spazio e con una semplice domanda ci ricordi che Tony è un genio ed un adulto, soprattutto rispetto a Peter ma in genere è un’attitude che Iron Man ha con tutti, e non è abituato a qualcuno che gli dica che non può capire qualcosa. Quel pezzo in particolare mi ha colpita perchè sposa bene la genuinità di Peter, il fatto che dica sempre la verità/quella che per lui è la verità, e l’importanza che invece si dà Tony, soprattutto in qualcosa di vagamente scientifico come la fine della vita.

A livello di mood, anche, ho notato una bella altalena (che un po’ mi ha ucciso i feels ma vbb) tra un contesto che appare fluff - sono abbracciati, le carezze sui capelli, il battito del cuore di Tony contro l’orecchio di Peter - ma che a causa del tema e dello stato d’animo di entrambi si tinge di tristezza, di dubbio.
Tony non può raggiungere tutto Peter, per quanto lo stringa fra le braccia, per quanto lo chiuda in una gabbia - ho amato la precisazione “nell'unica gabbia in cui mai riuscirebbe a stare” perchè senza quel dettaglio probabilmente l’abbraccio mi sarebbe sembrato un po’ soffocante -, e c’è sempre qualcosa che gli sfugge e che Peter non gli può spiegare. All in all, i temi come dicevo sono molto foschi per una shot che appare ad un primo sguardo coccolosa ma che in realtà scava a fondo nei traumi e nelle insicurezze tanto di Peter quanto di Tony: il contrasto si riassume perfettamente nel finale, a mio parere. Non so se è stato voluto/premeditato, ma personalmente mi ha colpito molto l’accostare il “convinto di non essere mai tornato veramente da Titano.” e la risposta, invece, che dà subito dopo: “sono qui”.

Pur avendola letta più volte, ancora non capisco (e non è assolutamente un male, credo che queste conclusioni siano di grande effetto e coinvolgano il lettore, oltre a prendermi a martellate il cuore) se ha glissato per tranquillizzare Tony o se per allontanare il pensiero lui stesso, concentrandosi invece su quella parte di Peter è lì con Tony e si fa cullare dal suo cuore. É anche una nota che dà speranza, per come l’ho letta, perchè Spidey sembra accettare Tony come qualcuno che, anche se non sa e non può capire, può ancorarlo a chi è e alla realtà che stanno vivendo. É la figura di cui ha bisogno quando morire ha insegnato a Peter che ci si può perdere.

Trovo che sia una bella riflessione, anche perchè nessuno al di fuori degli sceneggiatori sa cosa abbiano provato i personaggi morendo, sebbene “per poco,” e credo che la teoria del sentirsi alienati, distaccati e divisi sia assolutamente plausibile, soprattutto considerato quanto è giovane Peter. 
NON farmi pensare che è una what if e che in canon Tony non è lì per guidarlo, non ricordarmelo sennò piango.
In chiusura, lo stile: mi ripeterei nel dirti che l’ho trovata molto scorrevole e che non ho notato errori, ma c’è anche una gestione dell’introspezione che mi è piaciuta molto. Una cosa che ho ADORATO è come usi dettagli fisici (ad esempio Posa un orecchio sul suo petto o labbra calde gli baciano la fronte) per riagganciarti alla realtà nel mezzo dei pensieri, ricordando anche attraverso qualcosa di più immediato che Tony è il tutto di Peter.

Quindi mi è piaciuta davvero molto, e credo che tu abbia saputo gestire molto bene un tema per niente facile, senza banalizzarlo né trasformandolo in pezzo eccessivamente introspettivo 🙈


Come sempre, complimentissimi ❤️

Spero di rileggerti presto!

Ellie

Recensore Master
29/09/19, ore 18:01

Ciao, sono qui per lo scambio a catena del Giardino di Efp... e sinceramente non vedevo l'ora. Sono anche io una grandissima amante della coppia Peter/Tony, credo che le tue storie siano le prime che ho letto sulla coppia e, se possibile, me ne hanno fatto innamorare ancora di più: perché come rendi tu il loro amore, credo, nessuno sia capacità.
Dai loro una profondità, uno spessore... Perciò sì, ti avviso che questa sarà soltanto la prima delle tante recensioni che ho in programma di lasciarti in futuro, piano piano.
Focalizzandoci adesso su questa OS, ebbene mi ha conquistata dalla prima battuta: "Com'è morire, Peter?". S-T-U-P-E-N-D-O! Con sole tre parole, sono rimasta immediatamente colpita, infastidita, affascinata, turbata.
Fondamentalmente la tua storia non è altro che uno spaccato di quotidianità, la descrizione introspettiva di... probabilmente venti minuti rubati all'intimità di questa improbabile coppia, eppure sembra dilatarsi all'infinito, come se i loro discorsi catapultassero i protagonisti in questa bolla di iperuranio, senza né spazio né tempo. Ci sono solo loro, abbracciati, con le loro sensazioni e i loro pensieri, tutto il resto è talmente lontano che forse neanche esiste, al punto tale che per un attimo io lettrice mi sono chiesta se stessi assistendo alla descrizione di un sogno.
Il fatto è che trovo molto maturo il tuo modo di scrivere, le idee che metti su "carta" e questa fanfiction non è stata da meno, soprattutto quando hai parlato della morte. Sei riuscita a trasmettere l'angoscia in modo così nitido che mi sono sentita soffocare anche io (tipo in questo punto "con la stessa lentezza dolorosa di una ferita che si scuce e taglia in due l'anima; poi sanguina", per cui ho avvertito proprio sulla pelle l'ansia di Peter di non voler ripetere l'evento, proprio lui che, da giovanissimo qual è, dovrebbe essere tutto incoscienza e istinto.
Per quanto riguarda lo stile, lo trovo non soltanto molto lineare, ma anche molto alto, molto accattivante. I dialoghi funzionano, ma soprattutto certe espressioni mi rubano completamente il cuore, ad esempio: "Gli brucia il cuore, e non vuole morire di nuovo. Non ora che ha trovato il suo posto nel mondo, nel cuore dell'uomo che ama e dal quale è tornato". BELLISSIMO.
Che dire, ti prego, non smettere mai di scrivere su questa coppia (ed in generale!) altrimenti ti vengo a cercare!
Alla prossima :)

Recensore Master
29/09/19, ore 14:42

Ciao ^^ Eccomi per lo scambio! Questa What-if è davvero molto dolce e ben scritta. Affrontare un tema come quello della morte non è mai semplice, soprattutto se si tratta pure di una morte solo momentanea. Giustamente, Peter non sa come spiegare ciò che prova in quel momento, e che credo continuerà a provare ancora per un po' di tempo, ma Tony è lì con lui pronto ad aiutarlo e a confortarlo. Sarebbe stato bello se fossero sopravvissuti entrambi in Endgame, purtroppo però ci dobbiamo far bastere le What-if come la tua per vederli ancora insieme, sigh. Spero che scriverai altre storie di questo tipo, perchè sei molto brava a scrivere su loro due e sarebbe interessante anche vedere il percorso di Peter mentre torna alla normalità ^^ Ancora tanti complimenti per la bella storia!
Baci, pampa

Recensore Junior
28/09/19, ore 22:16

So che dovrei iniziare la recensione da altre cose ma dopotutto è la prima cosa che salta all'occhio quindi esordisco con un "wow" e occhi a cuore per il layout (editing? html? Insomma, spero tu abbia capito che voglio dire ^^").
Prima ancora di leggerla, questa FF è proprio bella da vedere come impaginazione (ecco la parola che cercavo, impaginazione. Abbi pazienza ma a fine giornata perdo circa il 50% delle mie già scarse capacità mentali).
Bellissima anche la fanart. *^*
Ammetto che non avevo letto mai nulla su loro due come coppia e non mi ero mai soffermata su questa ship ma cavolo, più ci penso e più mi piace!
Ricordo che in passato shippavo IronFrost (si chiama ancora così? Comunque Tony/Loki e sì, lo so, uso troppe parentesi) ma considerami convertita anche a questa coppia. -w-
Ora che avrai capito che non sono normale cerco di recuperare una parvenza di serietà e passare alla recensione vera e propria.
"Morire significa scoprire che la vita, dopotutto, non è servita a niente." Questa frase nella prima parte mi ha colpito molto per quanto è cruda, diretta. Penso che sia uno dei motivi maggiori per cui la morte faccia così paura, perché se poi è stato tutto per nulla? Se è tutto senza un senso?
Un pensiero angosciante, e capisco bene perché Peter, che sa, voglia in un certo senso proteggere Tony da questa verità.
Si sente da come ragiona che è diventato più adulto e maturo di quanto fosse prima e che nonostante sia tornato indietro non si può cancellare l'effetto che questa esperienza ha avuto su di lui.
E al contempo, per quanto possa essere cresciuto, il ragazzino dentro di lui cerca disperatamente un appiglio, un'ancora di salvezza, trovandola in Tony.
Trovo davvero dolce il modo in cui cerca il contatto fisico anche senza dover parlare.
Eppure, per quanto siano fisicamente insieme, una parte di lui si sente ancora su Titano. Lascia un sapore dolceamaro dentro.
Una lettura davvero piacevole, grazie anche allo stile scorrevole e privo di ripetizioni.
E grazie per avermi fatto scoprire un nuovo pairing~