Recensioni per
La mela della vendetta
di Lupoide

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/01/20, ore 14:11

Recensione per “4 Storie e… un Arbitro!” indetto dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.

Location (titolo e introduzione): 7,5/10
Il titolo e l’introduzione preannunciano una sorta di moderna storia di Adamo ed Eva. C’è anche il serpente a rovinare la vita della coppia, anche se stavolta il nostro “Adamo” ha preferito vendicarsi. E di brutto anche!

Menù (trama e personaggi): 7,5/10
Confesso che il personaggio maschile mi ha inquietata fino alla fine. La pazzia, la violenza e – scusa se la chiamo così – la sua malattia mentale sono il vero fulcro della storia. Tengono in piedi la trama. Lui non si sofferma mai sul dolore del tradimento, ma solo sulla vendetta. Non c’è un solo istante in cui provi pena per lei, o in cui l’amore che diceva (diceva!) di provare lo aiuti ad aprire gli occhi, a capire cosa le sta facendo davvero.
È una storia attuale, di violenza sulle donne, e sinceramente mi ha fatto venire l’ansia.

Servizio (grammatica e impaginazione): 5/10

Impaginazione assente. Il testo non è giustificato, manca il titolo e non è stato scelto nessun font particolare.
Per quanto riguarda la grammatica, ecco qualche errore:
- Hai usato E’ invece di È.
- “il cancello in ferro battuto le dona quest’atmosfera così vintage...da questa parte seguitemi.” (dopo i tre puntini manca lo spazio, cosa che si ripete più avanti)
- “poi mi tornai verso casa”;
- In alcune frasi manca il punto alla fine della frase. Ad esempio: ““Non legarlo troppo stretto o mi resteranno i segni”.

Conto (gradimento personale e quanto la storia è attinente con le informazioni - rating, coppie, generi, note e avvertimenti, AU, ecc): 8,5/10

Per quanto riguarda l’attinenza, direi che è tutto giusto. Il rating rosso era d’obbligo, per forza! Magari avrei aggiunto ancora un genere oltre a romantico, ma va benissimo così. In fondo è una storia horror.
Il gradimento personale è alto. Sappi solo che mi hai fatto venire i brividi (tu e le tue canzoncine!).

Recensore Master
05/01/20, ore 08:17

Eccoti il mio taccuino per i quattro ristoranti ^^

Location: 6/10
Il titolo è sicuramente azzeccato per il racconto, anche se non mi fa impazzire. L’introduzione è carina, non spoilera nulla e non si capisce a cosa si andrà incontro finché non si apre la storia.

Menù: 8/10
Leggendo questo genere sapevo già dal tradimento della donna che fine avrebbe fatto, però la cattiveria del racconto mi è piaciuta e ho trovato geniale il modo in cui sono stati inseriti i prompt del pacchetto che ha utilizzato l’autore. Il protagonista è caratterizzato benissimo – e poi adoro gli psicopatici.

Servizio: 6/10 L’impaginazione non ha niente di particolare, inoltre non mi entusiasma il font così piccolo. Durante la lettura ho trovato un paio di sviste, piccoli accorgimenti evitabili: E’, “poi mi tornai verso casa”, e non viene lasciato lo spazio dopo i puntini sospensivi.

Conto: 9/10
Il rating e le varie note sono consone al racconto. Premetto che io amo il genere e soprattutto qui ho amato che il racconto non sia sfociato in qualcosa di paranormale, come spesso con l’horror avviene. È uno scritto cattivo, violento, folle. Ho trovato il protagonista fantastico, il modo in cui arriva alla follia è sensato e soprattutto andando avanti diventa davvero macabro e sanguinoso. Le descrizioni e il lessico ricercato mi hanno fatto apprezzare ulteriormente il tutto.

Alla prossima! ^^

Recensore Master
04/01/20, ore 14:02

Location: ho dato 8 perché trovo che La mela della vendetta sia un titolo in linea con l'introduzione che hai scelto e mi piace che in quest'ultima ci sia un accenno al giardino dell'Eden - che a sua volta rimanda alla passione della protagonista per il giardinaggio.

Menu: 7½ perché i personaggi mi sono sembrati ben costruiti e sfaccettati; il fatto che lui passi da essere un tipo a posto a un killer mi ha fatto sorridere, perché probabilmente è vero che basta un nulla, ma allo stesso tempo devi già averlo dentro di te. La trama funziona e mi ha fatto divertire - in qualche punto anche inorridire -, ma ho forse trovato un po' scontata l'idea che lei avesse l'amante e che lui la scoprisse attraverso l'espediente più comune del mondo: rientrare a casa prima da lavoro. Dopo aver letto Cuor di Canaglia, mi aspettavo un guizzo in più. Anche se comunque la storia mi è molto piaciuta.

Servizio: 7½ una grammatica ineccepibile, a parte forse qualche virgola mancante, ma nulla di davvero penalizzante. Mi piace il suo lessico che usi, alternando frasi di gergo più comune a termini inusuali, rende il testo accattivante da leggere e piacevolissimo.
L'aspetto che qui ha gravato è l'impaginazione. Davvero, sono ciecata, ho fatto un po' di fatica perché il testo è scritto in piccolo e si disperde un po' nella pagina.

Conto: 8½ perché la storia è attinente alle informazioni che hai dato, al rating, al tipo di coppia che hai scelto. Anche il gradimento mio personale è elevato... credo di aver capito che mi piace molto sia come scrivi sia cosa scrivi, quindi passerò a trovarti sicuramente anche dopo questa esperienza.
Complimenti!

Alice
(Recensione modificata il 04/01/2020 - 02:03 pm)

Recensore Master
16/11/19, ore 22:52

E' stato allucinante, vedendo horror e parlando di una casa ho pensato di primo acchito alla classica abitazione infestata. Mi aspettavo un demone infernale ecc... e devo dirlo che se dietro ci fosse stata una creatura sovrannaturale sarebbe stata molto più tranquillizzante come racconto. Il titolo è senza dubbio azzeccato, fin dall'acquisto del vaso di terracotta è facile intuire quale sarà il suo utilizzo e quale pianta andrà a contenere. Anche se ci dai la motivazione della scelta del melo solo dopo.
Invece il mostro è la follia che esplode in un normalissimo uomo, Mr Hyde viene liberato ed è folle quanto la sua controparte sana è normale.
Riesci davvero a far percepire al lettore tutta la follia dei suoi intenti.
La storia è scritta benissimo e il finale la conclude degnamente. Sarebbe stato un vero peccato se a pagare fosse stata solo lei.

Recensore Master
15/11/19, ore 19:20

Ma salve!

Era un po’ che non mi imbattevo nei tuoi piacevoli racconti: li accomuna l’effetto sorpresa. L’episodio della Genesi biblica è rievocato nel testo e nel senso: abbiamo una coppia innamorata e affiatata che ha investito ogni risorsa nell’acquisto di un nido d’amore, un giardino dell’Eden al riparo dalle brutture del mondo. Ma ecco che qualcosa va storto: lei, novella Eva (anzi, qualcosa di peggio), tradisce lui col meschino e viscido serpente, l’agente immobiliare che chissà quante altre se ne passa. Lui li scopre (mangia il frutto dell’albero), ma anziché esplodere, irrompere in casa e affrontare i fedifraghi, decide di optare per una vendetta tremenda, in salsa horror. Tutto quello che poteva costruire un’intimità familiare (la cucina confortevole e cool, il giardino) diventano luoghi di morte e tortura per la donna che non può spiegarsi né accusare il compagno di eventuali mancanze (ha tradito, ma perché? Per lussuria, amore, noia, perché c’è cascata?).

La vendetta finale ha un sapore dolceamaro: il protagonista, che si rivolge sempre alla compagna morta non risparmiandole affettuosi soprannomi di scherno nemmeno dopo morta, decide di vendicarsi sull’agente immobiliare in una maniera crudele e perfida, crudelissima e tragica se ci fosse stato amore tra i due amanti – cosa forse irrilevante e che avrebbe allungato troppo la shot, ma che mi piacerebbe sapere ed è bello, ritengo, quando una storia ci lascia addosso una curiosità da soddisfare, no? C’è un potente non detto: cosa ne sarà del venditore? Mangerà la torta alle mele, gli verrà raccontato cos’è successo e subirà un’analoga sorte o riuscirà a scamparla? La storia è scritta molto bene e cattura dalla prima all’ultima riga. Non è facile padroneggiare il genere dell’horror senza scadere nel cliché o nel banale, ma tu riesci a dare alle storie una sorta di impronta tutta tua: si sorride e ci si preoccupa, insieme a un sarcasmo che avvinghia. Insomma, in una serata buia e tempestosa come questa, non c’è niente di meglio che dilettarsi in un buon racconto horror, e questo lo era.
Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
15/11/19, ore 14:47

Sono molto felice di aver avuto l'occasione di scrivere una recensione su un tuo pezzo. Che, devo dire, ho apprezzato molto.

Deliziosamente inquietante.
Una torta di mele al veleno, in pratica.

Ergo, il titolo è sicuramente quello giusto per questa storia.

Ho apprezzato in particolare il parallelismo con il giardino e l'Eden, due nuovi Adamo ed Eva nel paradiso del loro amore, che vengono insidiati da una serpe. Tra l'altro, il serpente dalla pelle bruna e con le scarpe a punta, che immediatamente ho immaginato come dei mocassini alla moda, fatti dalla pelle di un rettile. Osceni e volgari, degni di chi li porta.

Ho trovato anche interessante che il nostro Adamo decida di rifarsi su di Eva, la vera colpevole. Solo alla fine, ci sarà una piccola vendetta anche sul serpente. Un piatto servito a distanza di anni, che darà godimento soprattutto a chi lo ha preparato, più che a quello che lo assaggerà.

Il paragone che usi tra quello che è lei, stupida, adultera, profanatrice, che distrugge un paradiso magari diventato noioso, abitudinario, che lascia l'altro in pezzi, senza speranza di ritrovare se stesso, è particolarmente bello. Gli instilla la follia, quello che lo porterà ad ucciderla e a farla in pezzi, stavolta letteralmente, perchè aveva osato distruggere quel piccolo angolo di perfezione che si erano creati col tempo. L'orrore e il disgusto di dover baciare la stessa bocca che aveva toccato un altro, di dover usare lo stesso letto che lei aveva profanato con un altro.

Eppure, un attimo di dubbio prima che lui prosegua con il suo piano. L'espressione di lei che lo riporta al passato, alla giovinezza, quando nulla di tutto quello era anche solo lontanamente immaginabile. Perchè alla fine noi siamo anche il nostro passato, e di tanto in tanto basta un espressione fuggevole per portarci indietro. Insufficiente, in questo caso. Irreparabile, come giustamente dici.

Per quanto riguarda la parte splatter: scenografica. Il sangue e il rumore della tagliasiepi sono le due cose che mi rimangono più impresse. Senza la vista, l'udito rimane il senso più attivo ed è quello che la porta al terrore e alla follia, forse più che il dolore stesso. E' la paura del dolore che fa a pezzi più di ogni altra cosa, e il fatto di cavarle gli occhi all'inizio è decisamente un tocco da maestro. Non poteva scegliere cosa peggiore da farle, così non avrebbe visto cosa sarebbe arrivato, ma solo intuito.
Mi fa un po' pensare all'idea del primo Alien: non si vede mai per intero, fino alla fine. Il terrore di qualcosa che non si conosce. Così come Lovecraft, allo stesso modo, non dice mai più del dovuto e ci lascia immaginare orrori inimmaginabili.

Trovo interessante anche la parte finale, quella in cui lui comunque continua a parlarle. Come fosse diventata una compagna più adesso di prima, una sorta di memoriale, di diario, mentre nel matrimonio probabilmente affogavano nei silenzi.

Il fatto di averla lasciata alle radici dell'albero di melo, a decomporsi, è poi il tocco finale. In questo modo lui può, in qualche modo, continuare a godere di lei. Si, lei è morta, ma lui continua a vederla nel rosso sangue delle mele, nel lussurioso rosso in cui l'ha lasciata a esalare l'ultimo respiro.

Se la vendetta è un piatto che va servito freddo direi che il nostro Adamo ha fatto quasi il meglio che potesse fare. Peccato che lo strudel probabilmente sarà ancora caldo, quando arriverà il serpente ad assaggiarlo.

Recensore Master
14/11/19, ore 12:16

ciao,
un uomo che di folle ha davvero poco. è più lucido di un pavimento tirato a cera. sa bene cosa vuole e come ottenerlo, anche se poi i suoi piani si sono rimestati un po' per via dell'impazienza.
a mio avviso, il vaso di terracotta doveva essere davvero grande per poterci stare un corpo umano e quindi pesante. ne ho uno in giardino quindi so di che parlo.
comunque la storia l'ho letta tutta d'un fiato impaziente, come il tuo protagonista, di arrivare fino in fondo.
ciò che ho apprezzato di più è stato il riferimento all'Eden, al sacro e al profano che si intrecciano come spire di un serpente velenoso.
complimenti e auguri per il contest. buon tutto kiss with <3

Recensore Master
13/11/19, ore 14:09

Ciao!

Proprio niente male questa storia di ordinaria follia che hai proposto per il contest: basta davvero poco per trasformare il più innamorato degli uomini, nel più bieco assassino a sangue freddo. Perché non è un raptus omicida di un istante che si consuma in queste righe, bensì il desiderio di far scontare una lunga e sofferente agonia a colei che ha tradito un legame apparentemente indissolubile a causa delle sue voglie, molto probabilmente passeggere ma oramai il danno è fatto. Perdonare non è facile anche perché nasce la consapevolezza che non si potrà mai tornare alla situazione pre-tradimento e qualche dubbio resterebbe sempre. In quelle due ore di macchina il nostro "eroe" ha pensato a come riscuotere il suo tributo solo che come sì dice, "accetta consigli" man manco che la vendetta si compie, come la deliziosa mela in bocca che farà però più maiale che tacchino nel giorno del ringraziamento XD. Il tocco finale meriterebbe di stare nel manuale del perfetto killer un tempo marito e poi cornuto; farla a pezzettini e fare in modo che le sue viscere siano di nutrimento a QUEL albero di melo. E 5 anni dopo sembra che la vendetta possa compiersi a pieno perché ecco che torna il serpente, sta a dire l'agente immobiliare. Sarei curioso di sapere a quale truculenta morte il nostro aveva pensato per lui, magari biblicamente gli schiaccerà la testa? Ma non ci è dato di saperlo, la storia termina con una amara filastrocca, parodia di quella che amava recitare la donna tutto e poi niente.
Complimenti vivissimi per i passaggi della storia che sono molto vividi e che è molto facile immaginarsi; ho apprezzato particolarmente il fatto che non sei sceso in un eccesso di dettagli: l'horror lo trovo gradevole solo quando non si sofferma su un eccesso di splatter.
A presto
Will D.

Recensore Veterano
07/11/19, ore 17:40

Ciao carissimo, eccomi per lo Scambio a Catena! 
Ti dirò, sono felice di averti prenotato perché mi hai dato l'opportunità di leggermi una nuova storia horror; è il genere che preferisco in assoluto -e che probabilmente non sarò mai in grado di trattare- e leggere qualcosa di sinistro è sempre un piacere, se ben scritto come in questa storia. In particolare, poi, ho una predilezione per gli assassini sadici quindi per me questa storia è stata proprio la ciliegina sulla torta. 
Ho letto che hai scritto questa one shot per un contest a pacchetti e penso che il tuo utilizzo di tutti gli elementi assegnati sia stato non solo geniale ma anche ben strutturato -e devo dire che avevo subito pensato che quel vaso sarebbe stato usato per qualcosa di brutto, ahi! 
Come dicevo sopra, amo le storie horror e splatter che vedono protagonisti dei brutali omicidi, ma ancora di più amo quando si può esplorare la follia che colpisce un soggetto del genere. Il nostro protagonista è palesemente disturbato, le azioni adultere della moglie sono state solo il suo trigger. Lo posso concepire come movente, visti i meccanismi che di solito fa scattare il tradimento, la sensazione di impotenza che mina la virilità di un partner, risultando poi in tutti gli episodi di cronaca nera che sentiamo tristemente ogni giorno. Certo è che esiste anche un po' di differenza tra un omicidio dettato dalla pazzia momentanea a una sadica tortura premeditata, senza scrupoli né empatia. Il tutto in contrasto con l'apparente e bellissimo idillio che traspare all'inizio della storia, due persone così apparentemente innamorato mentre, invece, si cela in quel nucleo famigliare qualcosa di molto oscuro che aspetta solo l'occasione giusta per maturare (bellissima, tra l'altro, la metafora del serpente in quel piccolo Eden). La cosa più inquietante di questa storia è quanto sia reale e verosimile, anche nelle sue esagerazioni. 

Tantissimi complimenti, leggerti è stato un piacere! 
Un salutone <3 
Lion. 

Recensore Veterano
07/11/19, ore 09:41

Ciao, mio carissimo omonimo.
E' stato un vero piacere leggere questa storiella horror perché, come ti ho già detto, mi ha ispirata alquanto.
E, sì, mi è piaciuta moltissimo.
Partiamo da un'idea di base interessante che si basa sulla vendetta per un adulterio, giustamente: lui così innamorato, apparentemente lei pure, e poi si scopre questo tradimento terribile che scuote il marito nel profondo.
Ha una reazione certamente esagerata, totalmente da horror, e sicuramente apprezzata dalla sottoscritta.
Hai descritto molto bene il senso di rottura nel suo animo, quello che lo porta a una decisione deliziosamente drastica, mi è quasi sembrato di vederla, questa rottura.
Mi è piaciuto da morire il fatto che hai citato sia all'inizio, che alla fine la filastrocca della donna; la prima volta viene proposta come una cosa dolce e bella, ma a me piace di più dopo, quando lui la canta con il retrogusto amaro della morte e della vendetta (me la sono immaginata cantata in quel modo inquietante tipico degli horror).
Insomma, è una bella chicca questa storia.
E poi mi chiedo che fine farà il nostro caro venditore di immobili, chissà, eheh. Spappolato e usato come concime pure lui? Si spera.
Ho adorato il sadismo che hai scelto per uccidere la donna, lo ammetto, quindi come minimo mi aspetto un trattamento simile anche per il tizio.
Non vedo l'ora di leggere altro di tuo in questa sezione, me gusta mucho!
A presto *-*

Recensore Master
06/11/19, ore 16:39

Caro Lupoide,
Sono davvero colpita da questa storia, sia per la scelta narrativa in prima persona che però si rivolge direttamente a lei, alla donna che ha commesso adulterio, e quindi porta una ventata di freschezza a un genere narrativo che non sempre apprezzo, ma che se scritto bene coinvolge davvero molto, ed è il tuo caso.
Meraviglia come hai descritto l'amore di questi due personaggi, che coronano il sogno di un nido tutto loro, che viene loro mostrato da un agente immobiliare che collochi in modo geniale nella storia e non credevo davvero che questo potesse essere il motivo della pazzia latente che esplode nel nostro innamorato protagonista.

La crudezza delle scene, non è finalizzata a se stessa. E' descritta minuziosamente e, sinceramente, mi piace moltissimo che appunto all'inizio vi sia l'idillio dell'amore, che fa sembrare entrambi privi di peccato e pazzia, per poi passare a risate e pianti isterici, dati da quel tradimento inaspettato. Questo è il tipo di sadismo che sì, non si giustifica, ma un po' si può capire, in fondo all'anima. Il tradimento causa molte cose, tra cui l'inadeguatezza, l'umiliazione e il senso di inferiorità. Non giustifico chi impazzisce e uccide per gelosia, ma sicuramente sono cose che segnano e che in molte persone sfociano crudeli.

Infine, ho apprezzato il fatto che lui decida di infilarla nel vaso e preparare la torta di mele nata con i frutti di lei, terra per quella pianta magnifica, a quanto pare – un regalo all'agente immobiliare che gli ha rovinato tutto.
Complimenti, è la seconda storia tua che leggo e devo dire che mi catturi sempre!
Alla prossima,
Miry

Recensore Master
05/11/19, ore 19:30

Ciao! Partecipo al tuo stesso contest e sono passata a dare un'occhiata. Una lettura che mi ha decisamente sorpresa: molto cruda ed esplicita nella sua violenza, ma ben filtrata dalle riflessioni lucide del vendicatore. Sei riuscito a esprimere i suoi sentimenti in modo preciso e i suoi atti in modo quasi distaccato - rendendo bene quel misto di 'sangue caldo' e 'sangue freddo' che deve essere proprio di questo tipo di omicida. Ho apprezzato l'uso che hai fatto del vaso e della mela, così come il fatto che hai inserito realmente un giardino. Belle anche le metafore (soprattutto quella dell'amante con il serpente) e le battute (come quella del tacchino) che rendono la narrazione ancora più sinistra. Mi è piaciuta. Complimenti e in bocca al lupo per il contest!

Aggiungo, senza modificare la recensione precedente, il taccuino di "4 storie e un arbitro".

Introduzione generale: Non sapendo come valutare, ho deciso di applicare lo stesso metodo che uso nelle valutazioni dei Contest. I punteggi sono stati attribuiti dunque in modo matematico, partendo a ribasso dal punto massimo. È per questo motivo che compaiono sia 10 (qualora non ho avuto nulla da appuntare) che insufficienze (se invece c'erano elementi mancanti), preferendo non trattenermi in nessuna delle due estremità.
- Location: 10
Titolo: 5/5 L'ho trovato molto azzeccato, dato i continui richiami alla mela (e al melo), anche metaforicamente con il riferimento all'Eden perduto di Adamo ed Eva. Inoltre, la scelta del titolo era stata vincolata anche dalle necessità imposte dal Contest per cui è stata scritta eppure questa forzatura non si vede.
Presentazione: 5/5 Cattura l'attenzione del lettore, presenta l'ambientazione, lasciando intuire che ci saranno dei risvolti horror (vista anche la sezione) senza però specificare quali.

- Menù: 8
Personaggi: 4/5 Il protagonista è ben indagato nella sua introspezione e ci vengono illustrate molto bene le sue emozioni e il suo piano di vendetta. Tuttavia non ci sono molte informazioni su di lui, sulla compagna o sul 'serpente'. Non si tratta comunque di un problema dal momento che i dettagli di tipo biografico non sono una componente importante in fondo.
Trama: 4/5 La trama è sicuramente ben articolata, è circolare, è coerente, non presenta buchi ed è squisitamente cruda e macabra nella violenza descritta. La filastrocca all'inizio e alla fine, oltre che il riferimento alla mela è un filo conduttore costante e ben utilizzato. Il motivo per cui non ho assegnato il punteggio pieno è perchè dal momento in cui inizia la violenza non c'è un colpo di scena, il lettore già sente che l'unico epilogo possibile è quello della morte di lei.

- Servizio: 6
Grammatica: 4/5 L'uso della grammatica in sè è ottimo, tuttavia ho notato delle imprecisioni per l'uso grafico della punteggiatura (i puntini di sospensione scritti sempre senza lo spazio grafico dalla parola che segue e la mancanza di punti al termine di alcune frasi).
Impaginazione: 2/5 Questo è sicuramente il punto debole della storia. Parti della storia che sono legate tra loro risultano troppo divise, mentre paragrafi separati da un punto di vista narrativo non sono marcati altrettanto dal punto di vista grafico. Inoltre, avrei preferito il giusitificato e una dimensione più grande del carattere.

- Conto: 8
Gradimento personale: 4/5 La storia mi è piaciuta molto proprio per la sua organicità, per la descrizione della violenza accurata e allo stesso tempo il distacco espresso dal protagonista che è a tutti gli effetti "un omicida a sangue freddo" capace anche di fare battute nel bel mezzo della mattanza. Un piccolo colpo di scena mi avrebbe convinta del tutto (e inquietata anche di più).
Informazioni: 4/5 Sicuramente si tratta di una storia horror, dove date le scene grafiche di violenza, sono giusti sia il rating che l'avvertimento "violenza". Tuttavia, il genere "romantico" come unico presente mi fa storcere il naso. Personalmente lo avrei sostituito con un "drammatico", "thriller" o anche "introspettivo". Capisco che c'è una storia d'amore, ma questa rimane solo nel momento iniziale (nel momento dell'acquisto della casa) e di certo già dopo la scoperta del tradimento scompare.
(Recensione modificata il 04/01/2020 - 02:31 pm)