Recensioni per
Storie da focolare della vecchia Moar
di Lupoide
Recensione premio per il contest "Darkest fantasy II edizione": 1/1 |
Ehy! Eccomi per lo scambio della settimana scorsa. Scusa per l’enorme ritardo ma mi ero quasi dimenticata di doverti una recensione. Però alla fine spulciando sul gruppo mi sono detta "oh ma io devo lasciare ancora una recensione" e ora sono qui lol |
Eccomi qua finally. |
Ciao ** |
Uffa, io lo so che le fiabe e le leggende hanno spesso un finale triste, ma una un pochino più felice me la scrivi? Scherzi a parte, anche questa è una bella storia, densa di significati. |
Ti preoccupavi che fosse una storia lunga, ma la verità è che l'ho letta tutta d'un fiato. |
Hey! Innanzitutto mi dispiace per il ritardo. Avrei voluto occuparmene ieri, ma ero presa da un sacco di preparativi. Il Natale è difficile per noialtri scrittori. |
Wow. |
Davvero bello. |
Ciao! |
Ciao! |
Ciao! |
Eccomi qui per la recensione premio per aver vinto la sfida "flashfic inquietante" (una battaglia, non tutta la guerra - ma questa è un'altra storia). Se il genere horror non è il mio forte ma mi piace leggerlo e tentare di scrivere qualcosa in merito, il fantasy è di certo quello che tra tutti è più distante a me (sia da scrittrice che da lettrice), o per lo meno il fantasy puro - con creature non umane e mondi totalmente fantastici. Il prologo che fornisce le coordinate per l'ambientazione delle storie della raccolta ha un andamento che più che fantasy sembra pseudoscientifico (mi ha ricordato in qualche modo l'evoluzione della razza umana in chiave occultista di Madame Blavatsky - e questa è una cosa che invece mi ha sempre incuriosito tanto). Dunque, questa tua declinazione fantasy già dalla costruzione del mondo si prospettava interessante. Passando alla Oneshot in questione, innanzitutto non ho potuto non notare che ti sei aunominato presentando un "lupoide" ahah anche qui fantasy è in realtà meno preponderante di quanto ci si potrebbe aspettare: i personaggi appartengono a questo universo, certo, ma la tematica fulcro è quella di una dinamica in realtà molto umana. Il rapporto tra Bastardo e il suo padrone è infatti quello che potrebbe crearsi tra qualsiasi persona e un suo aguzzino, anche se naturalmente l'elemento delle razze complica il quadro. Nonostante l'odio reciproco tra i due, ho trovato interessante la spiegazione che hai dato sul motivo per cui Bastardo non scappa mai: non è tanto lui ad appartenere al suo padrone, ma è il suo padrone ad appartenergli. Questa è di fatto la chiave che spiega tutta la vicenda: Bastardo arriva a salvare la vita del suo aguzzino e a sua volta viene da lui curato per le ferite riportate, proprio perchè la morte di uno può avvenire solo per mano (o zampa) dell'altro. La conclusione, prevedibile perchè l'unica possibile, segna proprio questo difficile rapporto di odio eppure in qualche modo di rispetto: Bastardo ottiene la sua vendetta, non prima però di pronunciare la parola padre. Una lettura che, a dispetto della mia diffidenza per il genere fantasy, mi è piaciuta. Complimenti! |
Hello Hello. |
Rieccomi, come promesso :3 |