Recensioni per
Mechanical Toy Soldiers
di _aivy_demi_

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/03/20, ore 14:03

Rieccomi qua.
Dunque, mi piace molto come hai reso la routine quasi meccanica che vive il protagonista, con quei gesti sempre uguali a cui il corpo reagisce giornalmente, in automatico. E' una descrizione d'impatto, sembra proprio di avvertire le sue stesse sensazioni, di vivere questo ciclo ossessionante e ciclico di giorni sempre uguali.
E Hobi non è il solo, in questa sorta di prigione invisibile. Ci sono altre persone, altri "soldatini meccanici" che si muovono ciascuno perso nel proprio mondo; ho apprezzato moltissimo l'immagine di questi ragazzini, l'ho trovata molto realistica e toccante.
In confronto, l'immagine del ragazzo che ride, con quegli occhi scuri e luminosi e i capelli di un inconsueto rosa, sembra quasi irreale. Ed è stato irreale, oltre che un colpo al cuore, leggere la conclusione con la terribile sorte di Chim.
Non me lo aspettavo davvero, e mi è piaciuto questo colpo di scena così amaro e straziante.
Anche questo è stato un bellissimo capitolo, complimenti davvero.
Alla prossima!

Recensore Master
18/03/20, ore 23:21

Ciao! Eccomi qui per l'ABC, scusami il ritardo Ero attirata dal genere della tua storia perché a me piacciono moltissimo l'introspettivo e il drammatico, tutto ciò che affronta la psicologia di un personaggio, e devo dire che non sono rimasta delusa. Hai scelto un tema molto delicato e lo hai descritto senza mezzi termini, in modo molto diretto, molto "grafico" in un certo senso. Ho apprezzato un sacco lo stile perché permette perfettamente di calarsi nella mente del protagonista, di vedere questo mondo asettico attraverso i suoi occhi, di far arrivare il senso di apatia e smarrimento da lui provato e che gli è stato indotto dai farmaci. È un po' come uno specchio sulla realtà, mi ha fatto pensare a tutte quelle persone che soffrono di disturbi psicologici che purtroppo non sempre possono essere trattati con i farmaci, che possono non funzionare, portare dipendenza o anche peggiorare le condizioni di chi li prende. È difficile descrivere lo stato d'animo di un personaggio che vive una dinamica simile ma penso che tu ci sia riuscita, in modo diretto e semplice, anche attraverso la descrizione ripetuta di questo bianco asettico. Utilizzi dei termini giusti, molto efficaci ed evocativi, che ho apprezzato molto. (Come soldatini meccanici, giocattoli rotti, orbite immobili) La grammatica è quasi perfetta, solo un paio di piccoli appunti "La percentuale numerica di una stupida statistica a cui nessuno sarebbe fregato davvero un cazzo" Secondo me suonerebbe meglio "Di cui non sarebbe fregato un cazzo a nessuno" Poi nel secondo capitolo ho notato un paio di virgole fuori posto/mancanti ma niente di grave :) Bellissima l'entrata in scena del personaggio con i capelli rosa, che porta questo tocco di calore e speranza in un'atmosfera tanto apatica. Straziante il finale che non mi aspettavo assolutamente. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata "quell’espressione così innaturale e fuori posto" che per una frazione di secondo mi ha fatto pensare all'espressione vacua di un ragazzo sotto effetto di farmaci, prima di realizzare che ovviamente ci si riferisce al ragazzo che sorride. Il sorriso e la vita che diventano innaturali e fuori posto, il grigiore e l'apatia che diventano normalità. Hai creato un bellissimo effetto di straniamento, magari non voluto, ma comunque questo è ciò che mi ha trasmesso quella frase. Ho visto che hai aggiornato la storia a dicembre, spero tu abbia intenzione di continuarla perché è davvero molto interessante <3 A presto!

Recensore Veterano
18/03/20, ore 10:45

Ciao! E' la prima volta che leggo qualcosa di tuo, ma devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa.
La storia è scritta benissimo, è coinvolgente, e cattura fin dalle prime righe.
Mi è piaciuto come le informazioni venissero fornite poco a poco, dando il tempo al lettore di speculare.
All'inizio credevo che quell'incidente nominato dai dottori fosse qualcosa di più comune. Mi immaginavo uno scontro in macchina o qualcosa di simile, ma più andavo avanti più mi rendevo conto che qualcosa non andava.
Le sensazioni del protagonista aiutano a dare il senso di oppressione, di impotenza che deve sentire mentre è costretto in questa clinica. La sua, oltre che una prigionia del corpo, sembra soprattutto una prigionia della mente; un poco alla volta si riesce a scoprire cosa gli è accaduto, e il quadro finale è davvero terribile. Dopo un trauma del genere non c'è da stupirsi che si senta simile a un soldatino meccanico, qualcosa che continua a muoversi meccanicamente, ma senza più alcuna scintilla di vitale.
E' stata davvero una bella one-shot, mi ha catturata fino all'ultima riga.
A presto!

Afep

Recensore Master
05/01/20, ore 15:49

Ed eccomi qui per lo scambio libero del Giardino.
Mi ci è voluto poco a scegliere cosa leggere ho deciso di andare proprio per questa raccolta che mi ha subito attratta, lo ammetto a me il dramma piace xD.
Dunque dunque, questa raccolta da quello che ho capito - se mi sbaglio scusami- parla di una struttura dove sta la varia gente che ha subito dei traumi forti vero? che dire è abbastanza vaga la cosa ma cavolo se ti mette angoscia, sarà proprio la cosa piuttosto vaga che te la mette poi questo capitolo in particolare ti mette ansia e angoscia, hai descritto il tutto davvero bene, la vita che non è più vita del/della protagonista che dopo aver ucciso i genitori è stato rinchiuso, ed ecco qui non si parla nemmeno di trauma ma forse di un ospedale psichiatrico? molto probabile o questo è solo un reparto di questo istituto, ammetto ho dovuto rileggere due volte il pezzo dove si parla del suo trauma ma questo è colpa mia che non ho capito alla prima xD, subito credevo avesse assistito all'omicidio dei suoi genitori e lui che era scampato all'uccisione fosse impazzito e invece no è lui che li ha uccisi e ora che si trova lì li stanno imbottendo probabilmente di psicofarmaci per farlo stare calmo, così facendo è quasi ridotto a un vegetale che non può fare altro che pensare, tra cui emerge ancora la sua pazzia in qui sogna di tingere ancora di rosso i camici degli infermieri, una volta capita la cosa ti dà davvero i brividi.
Che dire, complimenti ancora come sempre per la tua scrittura, è difficile rendere l'angoscia ma direi che tu ci sei riuscita.
Grazie ancora per lo scambio e alla prossima ciaoo^^.

Recensore Master
30/12/19, ore 19:32

Ciao!

Continuano le disavventure del povero Hobi chiuse in un cerchio apparentemente infinito di monotonia e azioni che vengo scandite sempre allo stesso modo e allo stesso momento; fortunatamente, c'è questo ragazzo dai capelli rosa che sembra dare una ventata di novità alla ripetitività della "vita" (ammesso che possa essere chiamata tale) del protagonista. Però ecco che si spegne, purtroppo, ma con una mezza promessa: tornerà. Speriamo presto, che già mi si spacca il cuore... :(
A presto
Will D.

Recensore Master
15/12/19, ore 18:55

Devo dirlo come secondo capitolo è davvero ben fatto non tanto per la storia che ci fai leggere ma per le emozioni, per le immagini che ci mostri nei deliri e nella mente di questa persona distesa che si vede che sembra non solo soffrire ma anche obbligata e senza modo per potersene andare direi che è un qualcosa di davvero molto ma molto emblematico e mi piace perché, infondo, a chi non capita di sentirsi in questo modo?
Ciaooe alla prossima.

Recensore Master
15/12/19, ore 16:47

Ciao cara **
Davvero bellissimo questa OS. Angosciante, com'è gusto che sia, ma davvero tanto bella. Sono stata proprio male per Hobi, le sue introspezioni sono da brividi. Mi ha fatto tenerezza, prigioniero di una vita monotona scandita da determinati momenti, tutti uguali, senza che mai cambino. rompere questa monotonia un giorno arriva questo ragazzo dal particolare colore di capelli, rosa. Il loro incontro sembra quasi fuori dal tempo, un momento solo loro, dove Hobi si interroga e si stupisce, ha paura e si incuriosisce. Mamma mia il finale... che tristezza, angoscia e al contempo dolcezza, con Hobi che chiama "Chin", senza però mai ricevere una risposta... è stato devastante, un crescendo di emozioni che poi sono esplose. Davvero bellissimo, ogni volta è come andare sulle montagne russe T_T
Complimenti cara, a presto <3

Nao

Recensore Master
13/12/19, ore 21:52

Ciao, cara!
Scusami per il ritardo, ma ultimamente il lavoro mi tiene impegnata, ma sono riuscita a passare.
Penso che con questa serie di one-shot ti stai superando.
La prima one-shot mi aveva incuriosita e sono arrivata a leggere la seconda e sono rimasta molto sorpresa di leggere di luoghi tristi che alla fine impari a conoscere e i personaggi che si trovano in quel luogo per un motivo che sono come delle marionette, ma che ormai ci hanno fatto l'abitudine.
Hobi ha una storia triste alle spalle e si capisce perfettamente la sua sofferenza, ma ormai si è arreso.
Parlare con qualcuno in quei luoghi ti fa sentire meno solo e penso che all'inizio il protagonista sia rimasto sorpreso, ma poi alla fine è bello parlare e comunicare.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
13/12/19, ore 01:30

aehmm.. io sono DI NUOVO quella degli orari subdoli

arrivo ora a farti la seconda recensione

ho trovato una storia perfettamente in linea con lo stile della recedente, non facile da mantenere avendo personaggi differenti e devo dire che ci sei riuscita molto bene

anche il modo di narrare i fatti l'ho trovato coerente con se stesso e la trama molto ben costruita

insomma un secondo capitolo degno del primo, e la voglia di leggere ancora

alla prossima

Recensore Master
12/12/19, ore 15:04

Ma ciao <3
Questa tua nuova storia introspettiva mi sta piacendo assai. Sarà che amo il genere e tutto questo angst non può che farmela adorare, poi tu sei bravissima a trattare queste tematiche con estrema empatia verso i personaggi, ma soprattutto con la giusta delicatezza. Ho sentito quasi la "noia" e l'abitudine che sente Hobi, ormai fermo in quel ciclo continuo e sempre uguale di cose: il risveglio, il pranzo, le medicine. E' sprofondato in un buco nero, e in maniera paradossale quello stesso buco nero ora lo mantiene in vita, lo aiuta a sopravvivere. 
Però Hobi in tutta quella situazione triste, quantomeno, ora ha fatto la conoscenza di uno sconosciuto ragazzo dai capelli rosa. Mi è piaciuto molto il modo in cui ce lo hai fatto osservare dal suo punto di vista, il modo in cui il colore dei suoi capelli lo stupisce poiché è innaturale, bizzarro in quel posto fatto di bianco e di vuoto.
Il dialogo fra i due inoltre è da brividi, si percepisce tutta la confusione di Hobi, tutta la sua disperazione, ed è davvero drammatico il modo in cui hai scelto di far terminare questo secondo capitolo.
Inoltre c'è sempre quest'atmosfera che definirei onirica e che mi piace un sacco e che è durata per tutto il capitolo, ma che c'era già in quello precedente **
Ah, quasi dimenticato, bellissimo il richiamo ai soldatini **
Anche questa volta il mio parere è assolutamente positivo <3
Perdonami eventuali errori, oggi sono pigra e non ho voglia di rileggere la recensione xD 
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
12/12/19, ore 00:21

eccomi qui a recuperar recensioni a n'ora assurda..

tant'è che ti becchi un sacco di complimenti

per il tuo modo di scrivere, lineare, che ti porta in un attimo al finale, attraverso le emozioni del personaggio.

per la delicatezza con cui hai raccontato il tutto e per la voglia di proseguire nei capitoli successivi che lasci al lettore


alla prossima

Recensore Master
11/12/19, ore 20:39

Ciao, l'inizio di questa raccolta mi aveva incuriosito molto, dunque aspettavo un nuovo aggiornamento. Questa seconda Oneshot ha un taglio diverso dalla prima: qui c'è un andamento più narrativo e coerente, con un focus meno evanescente sui personaggi e sui luoghi - sempre mantenendo però la prospettiva di distacco e di atmosfera onirica che aveva caratterizzato anche la prima storia. Ho apprezzato molto il riferimento diretto ai soldatini e la presentazione del ragazzo originale che spicca per il contrasto con l'ambiente semplicemente perchè osa portare una diversità nell'anonimato. Questo lo fa non solo con il sorriso, ma ancor prima con il colore. "Rosa. Non castani, non neri, no. Rosa. Lì dentro.": con queste brevi frasi hai reso perfettamente lo stupore del personaggio narrante che viene richiamato in un certo senso alla vita da quella visione. Il loro successivo incontro e il drammatico finale sono molto toccanti e, sebbene lasci le identità abbastanza sfocate, hai comunicato perfettamente le emozioni provate. Mi piace molto l'equilibrio tra le parti che riesci a trovare. Sarei dunque curiosa di leggere un terzo capitolo. L'unico appunto che ti faccio è una richiesta: potresti rendere pubblici i prompt che ti ispirano? Più che altro vorrei poter vedere anche qual è il punto che ti fa sviluppare queste idee ^^ Alla prossima e complimenti!

Recensore Master
11/12/19, ore 15:21

Ciao!

Essendo singing ferma, ho deciso di dare un occhio a questa one shot, dove dramma e sofferenza si mescolano egregiamente. Chiuso in un manicomio, un protagonista dal nome bizzarro, Hoby, e del quale non sappiamo se sia in pieno possesso delle sue facoltà mentali, viene trattato con "sistemi di cura" realistici ed effettivamente utilizzati fino a non molto tempo fa; mi ha sorpreso non vedere anche l'elettroshock ma forse fa parte del pacchetto "reindirizzamento" che viene dato a coloro che rifiutano di nutrirsi (questa cosa mi ha ricordato una scena simile nel film Requiem for a Dream) e tutto perché si rifiuta di credere che quello dei suoi genitori sia stato un classico caso di omicidio-suicido. Ci sarà davvero una terza persona? Oppure il nostro Hoby è effettivamente pazzo? O ancora è stato lui a fare quanto la sua memoria ha rielaborato? Chissà chissà! E quello che mi secca e che potremmo non saperlo mai, visto che si tratta di una raccolta di OS!
A presto
Will D.

Recensore Master
09/12/19, ore 21:10

Ciao cara :)
Non c'è che dire, una OS davvero tanto intensa quanto difficile da scrivere. Sembra facile di parlare di determinati argomenti (poiché oramai è una cosa che fanno in molti), ma non è facile invece dare la giusta importanza ai sentimenti e alla psicologia dei personaggi che vivono certe situazioni. Ecco, tu invece ti sei dedicata interamente a questo. Non ci serve un nome per identificarci nel protagonista, basta quel "tu" che gli rivolgi, come se stessi parlando a lui direttamente e di conseguenza a noi lettori.
Si ritrova intrappolato in questa struttura ospedaliera soffocante, sofferente, dove nessuno pare comprendere o curare davvero il suo dolore. Questa persona ha subito un grave lutto. E sì, vero è che le persone muoiono ogni giorno, ma quando succede in modo tragico e soprattutto alle persone che amiamo, crolliamo. In un certo è come se ci trovassimo nella testa di questa persona, dove i suoi ricordi appaiono così, come dei flash distaccati tra loro, in questo sei stata molto brava. Oramai ho imparato da tempo che tratti benissimo tematiche così delicate e questa OS ne è la prova. Davvero complimenti, ti mando un abbraccio <3

Nao

Recensore Master
04/12/19, ore 19:15

Sei magnifica...passi dal romanticismo condito magistralmente con l'introspezione, a questo. Che presumo sia una raccolta con tematiche belle toste, ma descritte da te sono semplicemente magnifiche e terribilmente realistiche.
Tu arrivi al cuore delle cose, dei personaggi, dei protagonisti delle tue storie. Tu parli per loro nel modo più semplice e nello stesso tempo d'impatto. Io leggo la storia, e mi immagino la scena davanti. Immagino questo ragazzo, indifeso...ferito, dentro e fuori, che ha perso tutto, che tenta di rimettere insieme pezzi di vita che ormai sono andati persi per sempre.
Un omicidio suicidio, è questo che gli hanno detto, se poi sia questo quello che ha realmente visto non ci è dato sapere. Noi vediamo la storia attraverso i suoi occhi, e sembra di sentirlo davvero addosso quel dolore di quegli aghi e l'angoscia di non voler sopravvivere a tutto questo. Il sangue...e l'inerzia di quei corpi ormai privi di vita, è qualcosa che la mente non può cancellare, mai.
Sangue, dolore e sofferenza...gente che ti gira intorno cercando di psicoanalizzarti facendoti credere di avere loro la soluzione a tutti i tuoi problemi. Non è così, non lo è mai.
Un luogo che sembra più di detenzione che di cura, e scommetto che c'è ancora molto da scoprire e storie da raccontare. Credo che mi catapultero' anche in questa avventura letteraria, in attesa degli aggiornamenti della tua long, sarà sicuramente un viaggio interessante con tematiche e ambientazioni completamente diverse. Tesoro sei capace di scrivere davvero di qualsiasi cosa rendendola sempre unica e speciale, non è da tutti, è solo per le migliori.
A presto 😘