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di Miryel

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/04/20, ore 12:50
Cap. 2:

Anche questo secondo capitolo è stato interessante, sei molto creativa a sperimentare tutte le varie possibilità che ti offrono i personaggi e in questa storia in particolare usi tutto quello che ti ha dato il film per poi cercare comunque una soluzione che soddisfi più o meno tutti.
E' molto bello il dialogo tra Harley e Pepper. Pepper è un personaggio molto triste, secondo me, no so come fosse negli Iron Man che non ho visto, ma per quello che ho visto di lei è sempre quella che viene "dopo": dopo le avventure di Tony, dopo le sue amanti, dopo il suo ruolo di Iron man ecc... Mi è sembrato molto crudele nel film farle sposare Tony proprio quando avevano deciso di farlo morire, tanto per darle un'altra botta di tragicità. Qui lei è rassegnata ma forte, lei sa di avere comunque Morgan e sapeva anche tutto di Tony e Peter, ma lei per prima riconosce che il loro è un rapporto speciale, una cosa che secondo me non le toglieva niente (al contrario di un'amante occasionale), perché Tony e Peter erano legati da tante cose, destinati si può dire. Ne hai fatto un personaggio molto bello e profondo e le hai dato una dignità che merita e che nei film non si è mai vista, è come se servisse solo a rendere più tragica la scena della morte di Tony. E Harley è sempre un personaggio bellissimo, non può capire fino in fondo il dolore di Peter ma sente che è qualcosa di immenso in cui il ragazzo può e forse vuole sparire e lui vorrebbe cercare di aiutarlo.
Non è facile. Peter rifiuta ogni aiuto e anche la compagnia degli amici. La sera della cena si alza da tavola con una scusa per allontanarsi, Harley cerca di parlargli ma non riesce ad andare fino in fondo, c'è sempre qualcosa nel dolore che spaventa, il rischio forse, come dice Pepper a Harley, di sprofondare nell'abisso insieme alla persona che si vorrebbe salvare. Harley è generoso, coraggioso, ma non sa cosa fare. Peter ritorna se stesso solo giocando con Morgan, ma sono brevi attimi che lui dedica alla bambina, per il resto è come se volesse autodistruggersi, sembra una partita persa in partenza.
Devo farti tanti complimenti innanzitutto per come hai reso Harley, che mi piace sempre di più (spero davvero che scelgano lui come nuovo Iron man, sarebbe l'unico ad averne il diritto), poi per la splendida Pepper che hai reso forte e dignitosa e saggia... come in effetti io credo che sia, anche se nei film ci hanno fatto vedere ben poco di lei, mi è piaciuto moltissimo quello che ha detto sul rapporto tra Tony e Peter che lei ha accettato perché non significava condividere Tony, erano due tipi di amore diverso ma ugualmente forte e vero. Penso anch'io che sia così e che non sia impossibile amare allo stesso modo due persone diverse, specialmente in un caso particolare come quello di Tony, Peter e Pepper.
Un'altra cosa che apprezzo moltissimo, forse la cosa più bella e vera della storia, è il dolore di Peter e il suo rifiuto di accettare la perdita di Tony. E' questo che io avrei voluto vedere almeno un po' nei film e che invece non c'è. Peter ha subito una perdita immensa, comunque si viglia vedere il suo rapporto con Tony, per cui anche nei film avrebbero dovuto far capire che per Peter era stato un trauma, come la perdita di un padre o come dev'essere stata per lui la morte di zio Ben. Non è possibile liquidare una cosa del genere con la fine del liceo, il viaggetto in Europa, i bacetti con MJ e, cosa più abominevole di tutte, la gente che adesso shippa Peter con Beck. Tutto questo mi fa venire la nausea e per questo non guarderò mai Spiderman Far from Home, per me è un oltraggio alla memoria di Tony e al personaggio di Peter. Al contrario, questa tua storia rappresenta come veramente avrebbe reagito Peter alla perdita di Tony ed è perfettamente IC e realistica. Ovviamente poi Peter riuscirà a reagire, soprattutto grazie alla dolce vicinanza e all'affetto di Harley, ma solo dopo tanto tempo, dopo aver sfogato tutto il suo dolore e solo grazie a una persona speciale, una persona che ha conosciuto Tony, che gli ha voluto bene e che quindi può almeno in parte capire il suo dolore.
Oltre che una storia bellissima e commovente questa è anche una perfetta analisi psicologica dei personaggi, delle dinamiche di un lutto, della nascita di un nuovo legame, insomma è perfetta in tutto.
Tantissimi complimenti di tutto cuore, proseguirò presto la lettura.
Abby

Recensore Master
08/02/20, ore 11:42
Cap. 2:

E' passato un anno e ritroviamo Peter esattamente come il capitolo scorso: perso, fragile, piegato da una sofferenza tangibile, ma non ci deve meravigliare questo, del resto lui per primo ha detto sia in questo, che nello scorso capitolo, che non vuole stare meglio, perché, in fondo, stare meglio equivarrebbe ad un tradimento, e il legame che c'era tra Peter e Tony va ben oltre, superando tutti i confini del mondo. Ho apprezzato molto il tuo rendere consapevole Pepper della relazione tra loro, come dice la donna, lei ha una ragione per continuare a vivere, la trova nella figlia, Morgan, ciò che è rimasto di Tony, ma per Peter è diverso. Peter avrebbe anche una vita davanti, per ricominciare, ma, per il momento non vuole, non vuole slegarsi, neanche ci riuscirebbe, secondo me, e quindi permane ad essere bloccato, chiuso, inespugnabile. Sarà davvero difficile cancellare il fantasma di Tony, se non impossibile.
Ho trovato molto dolce che Peter si rianimasse con Morgan, tornando, per brevi istanti, il ragazzo che era prima, al punto di sorridere... sorridere, già! Indicativo che l'unica che riesca in ciò sia la bambina, ovvero una parte di Tony stesso, lo trovo molto intenso e mi ha emozionato!
Sono curiosa di leggere il resto! A presto! :)

Recensore Master
28/12/19, ore 09:56
Cap. 2:

Buongiorno mia cara, eccomi finalmente <3
Non vedevo l'ora di proseguire, anche se ho adocchiato pure una nuova OS e sono stata combattuta; alla fine ho scelto di portarmi avanti con questa mini-long, visto che è già completa e io voglio proprio sapere come va a finire. 
Anche questo capitolo mi è piaciuto un sacco, l'ho adorato, e mi sento ripetitiva ma devo ribadire di nuovo che adoro il tuo Peter; ho letto di lui in diverse fanfic ma in nessuna di esse ne ho mai trovato uno così fedele, così Peter. Qui è un Peter senza speranza, senza gioia, senza voglia di continuare a vivere, ma credo che tutto ciò sia necessario e sia reale dopo la morte di Tony. Insomma, devo ancora riprendermi io da quello schiocco di dita, figuriamoci lui. 
Ho amato anche Pepper e Harley. Mi piace che Pepper sia a conoscenza di ciò che Tony e Peter hanno provato l'uno per l'altro, e mi piace che ammetta di non essere arrabbiata poiché non è l'unica che Tony ha amato. Semplicemente, li ha amati entrambi. Pepper è un personaggio assai razionale, e qui ritroviamo questa sua caratteristica. Per fortuna lei ha Morgan e riesce ad andare avanti anche se la morte di Tony ha devastato anche lei. 
Mi piace invece, di Harley, che voglia aiutare così Peter, che ne abbia questo bisogno, quando è chiaro che Peter invece non vuole essere aiutato, non è convinto di poterne uscire. Harley si è messo in testa di salvarlo, e penso proprio che ci riuscirà. 
Ho adorato che in questo capitolo ci sia anche, seppur per un breve lasso di tempo, Steve, giustamente invecchiato, e abbiamo quindi modo di rivedere qualche personaggio. 
"«Qualcosa deve avermi fatto male» «Qualcosa nei sentimenti, sì»" mi sciolgo gjkfdjjgfj ho adorato questa frase *^*
Il confronto fra Harley e Peter l'ho adorato, mi è piaciuto moltissimo, anche se devo confessarti che a un certo punto ho avuto le lacrime agli occhi perché tutto ciò è troppo per il mio cuore. Qui la comparsa di Morgan poi è deleteria, mi ha dato una tristezza immensa, anche se Morgan in realtà riesce a ridare il sorriso a Peter - e guardarli giocare dà il sorriso anche ad Harley, ahw. 
L'ultima parte del capitolo, la conversazione fra Pepper e Harley, mi ha nuovamente spezzato il cuore. Anche qui ti giuro che ho avuto le lacrime agli occhi, non so come ci riesci, ma amo tutto ciò, mi fai risalire emozioni che non credo di avere, nella mia distante bolla di apatia XD
Come al solito quindi il mio parere sul capitolo è positivissimo, non vedo l'ora di proseguire con la lettura **
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
23/12/19, ore 20:20
Cap. 2:

Ciao!

Comincio facendo una considerazione: è una caratteristica comune di voi scrittrici che hanno una "fissa" per una coppia riuscire ad esaminare veramente ogni dettaglio di questa in ogni nuova storia che scrivete e ci riuscite essendo sempre originale e senza risultare stucchevoli o ripetitive. Io per esempio non ci riuscirei (e probabilmente nessun altro uomo, ma questo è un mio two cents).
Fatta questa dovuta premessa, devo dire che in questa storia e in questo capitolo in particolare ti sei superata da questo punto di vista: ho tirato un sospiro di sollievo leggendo le parole di Pepper mentre invita Harley a liberare Peter dall'ombra di Tony. Finalmente qualcuno che comprende (e trovo sia estremamente giusto che sia la rossa) che l'unico modo per liberare Peter dalla sua sofferenza struggente è trovare qualcuno che possa dirgli non solo che la vita continui ma che anche il suo cuore può continuare a battere per qualcun altro, come e perché no anche più di prima.
E' una crociata molto complicata quella che attende il giovane Keener e non è affatto scontato che ci riesca anzi potrebbe finire per ustionarsi gravemente ma credo che abbia quella pacatezza unita ad una particolare perseveranza che potrebbero portarlo al compimento del risultato che si prefigge: l'importante, è come lui ci ricorda, è non diventare un altro Tony. Non intendo farglielo dimenticare, semplicemente accompagnarlo in quel viaggio splendido che è la vita per una parte del tragitto (e forse, chi lo sa, anche più a lungo).
Brava, brava, brava!
Continua così e anche se non so se ha ancora valore, ti segnalo per le storie scelte!
A presto
Will D.

P.S. Maguna è veramente una spezzacuori o una acchiappasorrisi. In una tua storia futura mi piacerebbe vederla cresciuta e stare con Peter.

Recensore Master
17/12/19, ore 02:16
Cap. 2:

Scusami. Veramente. Ho un ritardo clamoroso.
Ma per lo meno sono qui. Sarò perdonata? *makes a cute face*
Orbene, torniamo a noi. Ero davvero molto curiosa di tornare a leggere questa storia. Anche se ricordo veramente pochissimo di Harley Keener, solo vederlo scritto da te suscita in me un rinato interesse per Iron Man 3, e desiderare di vedere il suo personaggio incontrarsi con lo Spider-man di Peter Parker.
Anche se, quasi quasi, non così.

Perché “non così”? Non perché la trama è brutta, *anzi*: piuttosto perché si soffre, si soffre tantissimo, perché un ragazzo così dolce, così gentile e pieno di vita, che non solo smette di vivere pienamente, ma lo fa per un anno… è come se un tesoro o un’opera d’arte fosse andata perduta. Quando Rose Dawson getta il Cuore dell’Oceano oltre il parapetto, ecco.
Il punto di vista di Harley, e il dialogo con la sempre splendida, quasi regale Pepper (potrei scrivere interi paragrafi su come adoro la tua raffigurazione di Pepper e il modo con cui diventa una presenza forte nella vita dei giovani protagonisti, evitando l’orrido cliché delle coppie m/m non canoniche in cui la partner canonica viene villainizzata) è una bellissima idea, perché in un occhio esterno si vede meglio il dolore del povero Peter, descritto solo con fattori esterni, ma proprio per quello altrettanto efficaci e dolorosi.

Naturalmente ho amato la scena della cena. Le apparizioni del resto del cast sono sempre le benvenute, e nonostante il dolore ancora forte per le perdite di Tony e Natasha, si vede un tentativo di ricostruire il perduto nucleo familiare e ricominciare ad esercii che sono stati. Purtroppo nemmeno questo basta a porgere a Peter la necessaria mano salvifica. Ripenso allora al discorso di Pepper su come la presenza di Harley, una faccia nuova, possa rinfrescare il cupo e statico mondo del nostro protagonista. Anche se ha i modi bruschi, che contrastano con quelli delicati e morbidi di Pepper, diventa quasi necessario per riavviarlo alla vita e all’affetto. Un amore forte, che fa male quando scompare, che aveva costruito una *scusa la battuta* rete di fili nel cuore del nostro ragazzo.
Dolcissima anche Morgan, che costituisce quasi un filo rosso con Pepper. La bambina dolcissima a cui è stato portato via il padre, ma che riesce a rimanere felice e innocente e avviare almeno la madre verso il mondo. Spero di vederla presto, a contatto con Peter. Un ruolo da fratellone può fargli veramente bene.

Quello che sai fare tu con questi personaggi è incredibile, senza sé e senza ma. Dai loro uno spessore, un fascino, e una delicatezza tragica incommensurabile. Complimenti, ancora una volta, e grazie di scrivere.
Lady R

Recensore Master
14/12/19, ore 17:25
Cap. 2:

Oh bene, tu posti il terzo capitolo e io arrivo a commentare il secondo. Che Tempismo, che celerità!
E niente, l’universo cospira contro di me in ogni momento ma oggi pomeriggio dovevo per forza averla vinta io.
Non so comunque quanto tutto questo vada a mio vantaggio, VISTO CHE ADESSO HO IL CUORE RIDOTTO IN BRICIOLE.
Anche se il POV è esterno rispetto a Peter, io ne ho avvertito il dolore sulla pelle, quasi fosse il mio. Mi devasta vederlo così, un anno è passato dalla morte di Tony, e il giovane Parker ancora non è riuscito a fare un solo passo oltre lui. Come ho scritto nella scorsa recensione, Peter vive in una sorta di oblio autoindotto: è come se fosse completamente anestetizzato, perché permettere al suo cuore di tornare a sentire è un rischio che semplicemente il ragazzo non può correre. Se dovesse allentare la presa sulle sue emozioni il dolore semplicemente lo soverchierebbe e lo distruggerebbe. Forse, forse, è il ragno che è in lui ad imporgli questo isolamento forzato, per una sorta di primordiale e animalesco istinto di sopravvivenza. Ci sono momenti in cui però le catene si spezzano, e la voragine che la perdita di Tony ha creato in Peter ritorna a divorargli il cuore. Credo che in realtà nessuno si aspettasse che Peter riuscisse a rimanere seduto insieme agli altri Avengers mentre questi ultimi ricordano quanto Tony fosse importante per tutti loro. Harley vorrebbe poter aiutare Peter con tutto se stesso, e il perché alla fine diventa evidente anche a lui: ho adorato il momento in cui Harley, con un candore che rivela quanto questo ragazzo sia speciale, confida a Pepper quanto effettivamente Peter gli piaccia. In realtà, mi sono piaciute tutte le scene in cui Pepper compare, perché sei riuscita a darle una dignità e un carattere a tutto tondo, senza svilirla in alcun modo. Lei ha rappresentato un legame importantissimo per Tony (è la madre di sua figlia, santo cielo!), e proprio perché lo conosceva meglio di chiunque altro, la vera natura del rapporto tra il marito e Peter non può esserle sfuggita. È onesta, ammette che saperlo è stato un rospo terribile da mandare giù, ma non di meno riconosce il valore assoluto dell’amore fra Tony e Peter; e poi, come lo stesso Harley suo malgrado ha scoperto, Peter è come un sole e, conoscendolo, tutti prima o poi vorrebbero essere inondati dal suo splendore. Ora quel sole si è offuscato, e sembra che nulla potrebbe riportarlo all’antico fulgore: eppure Harley intuisce che un barlume di luce ancora c’è, in Peter, nascosto sotto strati e strati di dolore e apatia, e vorrebbe tanto poterlo riaccendere. Basta un sorriso fugace, un guizzo di ciò che Peter è stato un tempo, e Harley capisce che, anche solo per quello, varrebbe la pena combattere.
Mia cara, leggerti è ogni volta un piacere e un dolore insieme, perché sei così brava a descrivere le sensazioni di questi personaggi che pare di averli vicini, di respirare la loro stessa aria, di ascoltare il battito dei loro cuori.
Quanto al mio, tu me l’hai rubato da tempo e io ho perso le speranze di riaverlo indietro <3
A presto mia cara, spero di riuscire a essere più tempestiva prossimamente ^^’’’
Un bacione!
:*

padme

Recensore Master
12/12/19, ore 21:40
Cap. 2:

Ciao BONAZZA! (t'era mancato 'sto saluto, eh?).

Ah, quante cose ho da dire su questo capitolo... ma ormai sai benissimo che non mi farò fermare da inezie quali un numero di parole umanamente concepibile, quindi sii pronta a chiamare la postale.

Inizio... dal principio, come di solito si fa. E più precisamente dal concetto, che mi ha colpito subito sin dalle prime righe, che se Spider-Man, Peter, non fa un passo avanti, allora nessuno riesce a farlo per conto proprio. Al di là del discorso di rimpiazzare Tony e diventare il nuovo Iron Man, Peter rappresenta qualcosa di molto più puro e semplice: la giovinezza disillusa, spezzata da una vita che spesso è troppo crudele e si accanisce sempre su chi è già stato vessato da essa. Peter è uno che col lutto, più o meno, ci convive sin dalla più tenera età. Ma Richard e Mary sono figure lontanissime che ricorda a malapena, sono sbiadite, e per zio Ben ha trovato motivo di riscatto proprio in Spider-Man. Tony non gli fornisce alcuna via di fuga: lo lascia col fardello che sia stato, secondo il suo punto di vista, lo stesso Spider-Man ad essere concausa della sua morte. Non perché sia rimasto a guardare, pur avendo dei poteri, ma proprio perché ha fatto tutto ciò che poteva fare: ha dato il tutto per tutto, e Tony è comunque morto di fronte ai suoi occhi. Passami il concetto, ma in quest'ottica diventa secondario il fatto che fosse il suo amante, la sua figura paterna o un amico e mentore: si è reciso un legame che Peter aveva creduto indissolubile proprio perché costruito e non dettato da legami di sangue o parentela, né da puro e semplice amore fine a se stesso.
E tenendo a mente tutto ciò riesce più istintivo avvicinarsi a questo Peter che non è Peter, né Spider-Man. Un Peter vuoto che visto dagli occhi di Harley, che hanno sempre visualizzato un suo ritratto vivace ed esuberante, risulta ancor più spento e sbiadito, grigio.

Come sempre la tua Pepper è splendida, nel semplice fatto che non viene messa da parte o bistrattata in favore di un'altra coppia, ma viene resa partecipe e fulcro dei legami affettivi di Tony, come d'altronde è stata dall'inizio alla fine. Ho già speso tante, tante parole riguardo alla sua caratterizzazione in Protocollo Speranza, e qui non posso che ripetermi: è lei, è la donna comprensiva, paziente ma mai succube che ha conosciuto Tony per una vita intera e l'ha amato per quel che era, con tutti suoi vizi e difetti. Eppure, soffre per quello che ora non è un tradimento, ma che all'epoca dev'essere parso tale; soffre perché è umano soffrire nel sapere di non essere stati gli unici nel cuore di una persona. Così come è presa da un misto di malinconia e tristezza nel venire a sapere che anche Harley prova qualcosa per Peter, e si sente rincuorata nel sentirsi ricordare qualcosa che già sa, ma che non si sente più dire da un anno.
Soffre, ma è una persona matura ed estremamente pragmatica, la nostra Pepper, come lo è stata per i decenni vissuti accanto a Tony, quindi non si lascia offuscare dalla negatività, a maggior ragione con una figlia da crescere che porta con sé la fiammella ben tangibile dell'amore di Tony – e collateralmente della vita di Pepper.

Le parole di Pepper sono vere: Harley è una novità, non ha il marchio di Tony addosso; o meglio ce l'ha, ma nascosto agli occhi di Peter.
Di Harley parlerei a macchinetta, ma temo che poi tu mi bandiresti da queste scene forevah, quindi mi tengo (credici). È la sua natura semplice, ma non ingenua, a farmelo amare particolarmente. È un ragazzo che ha vissuto esperienze molto meno segnanti di un qualunque supereroe nella stanza, ma che proprio per questo risulta più coi piedi per terra, più incline a trovare una soluzione efficace e una via d'uscita praticabile, piuttosto che a crogiolarsi nel dolore come fa chi sente di avere troppe responsabilità sulle spalle, quelle di chi deve salvare sempre il mondo e agli occhi dei quali anche una perdita è inaccettabile.
Harley ha altri tipi di responsabilità, più umani: è qualcuno che da bambino ha visto suo padre uscire di casa con una scusa malfatta per non tornare mai più, lasciandolo solo con una madre che dal poco che vediamo passa più tempo a lavoro che a casa per sopperire. Ha avuto il suo momento di "gloria" nel poter aiutare Iron Man, ma le sue esperienze fuori dall'ordinario si fermano qui. È un ragazzo temprato, ma normale. Ed è proprio per questo che è lui il più indicato ad avvicinarsi a Peter e non a Spider-Man, ovvero a quel ragazzino del Queens che è stato lasciato da solo ancora una volta. Per questo è logico che debba andare lui a recuperarlo. Non perché coetaneo, o quasi, ma in quanto persona più distante e al contempo vicina ai due mondi che collidono dentro di lui.

Il modo in cui il malessere di Peter si manifesta anche fisicamente è di un realismo che fa male, che provoca un nodo allo stomaco nel leggerlo. Il fatto stesso che non cerchi più una distanza così netta da Harley fa capire quanto davvero sia ormai sull'orlo del collasso, e che quell'ombra che lo perseguita, un tempo benevola, sia ormai sul punto di schiacciarlo. Certo, non è compiacente, né si apre a un vero e proprio dialogo, ma non scappa, anche se potrebbe. In tutto questo, non dimentichi mai che Peter è Spider-Man, sempre, e quindi blocca Harley sul nascere, gli impedisce di toccarlo con una rapidità inumana. E passa altrettanto rapidamente dal dolore più puro, alla vergogna, all'aprire uno spiraglio su se stesso e verso gli altri con l'arrivo di Morgan. Perché Peter è anche questo: è serenità, è voglia di far stare bene gli altri, è voler migliorare il mondo. Harley questo lo vede davvero per la prima volta, rimane folgorato e capisce e non capisce. Diventa consapevole, ma non razionalmente conscio.
In una nota a parte,non hai idea di quanto abbia amato il modo in cui hai inserito Morgan, che pur essendo uno specchio del padre, a maggior ragione perché Tony non c'è più, è anche in parte Pepper e in parte semplicemente se stessa, col suo carattere individuale ancora acerbo ma già in via di sviluppo.

«Non voglio essere il Tony di Peter.» Questa frase credo racchiuda in un certo senso l'intera essenza della storia, tanto quanto le parole di Pepper sul liberare Peter dall'ombra di Tony. Tony, che splendeva di luce propria nonostante i recessi bui che aveva dentro di sé, diventa un'ombra. È una metamorfosi terribile da accettare. Un qualcosa che lui in primis non avrebbe mai voluto diventare, né veder accadere. Questo gioco di chiaroscuri che hai creato nel trattare i personaggi mi conquista, mi pone davanti agli occhi le scale di grigio che formano le persone e che si addensano o annacquano a seconda delle emozioni che provano. E in questo caso Peter, come avevo detto in precedenza, è diventato il lutto e quindi l'ombra, il qualcosa di oscuro.

Chiudi il capitolo, o meglio lo socchiudi, con appunto uno spiraglio di luce, un qualcosa di forse bello proiettato nel futuro; perché, appunto, non c'è nulla di sbagliato o scuro nell'amare in modo limpido come ha fatto Peter, e come sta cominciando a fare Harley.

Dio, Co', mi uccidi ogni volta, ogni santa volta... come farei senza di te?
Ho divagato, come sempre, ma il bello delle tue storie è proprio questo: danno da pensare, ed è esattamente ciò che dovrebbe fare una Storia... e questa in particolare non smetterei mai di leggerla e rileggerla :')
Quindi mi metto di santa pazienza ad aspettare il prossimo capitolo e CHIUDO *puff*

-Light- (Cosa, quella là che te manda i meme brutti)

Recensore Master
11/12/19, ore 22:38
Cap. 2:

A Cosa!
Gente di mare, che se ne va/dove gli pare, ma dove non sa (?) Ma… n’è che niente niente questi si sono rubati un drakkar? Toh, fa anche rima!
Ordunque, questa coppia è bellissima e i livelli di angst qui raggiungono vette inaudite. Avevo compreso e ti avevo già detto che si associa a Protocollo Speranza/Almeno tu nell’universo per quanto concerne il tuo headcanon e sono felicissima di vedere che hai confermato e stai, come Octopus, diramando i tuoi tentacoli di scrittrice attraverso la folta selva del what if.

Hai creato un equilibrio complesso e difficile tra Tony, Pepper e Peter. Con la fine di Ironman in Endgame Pepper rimane il perno e la custode della memoria di Stark, ma anche di altro: dei segreti di un marito complesso, complicato, di cui lei conosceva ogni singola ombra o sussulto, anche quelle più difficile da accettare come un amore per un’altra persona. La morte ha spazzato via recriminazioni, e quello che tu lasci è l’immagine fulgida di un personaggio femminile forte e dignitoso, che non risulta svilito da un compromesso, ma anzi, dimostra come anche su Efp, dove spesso le donne sono sacrificate o annullate o svaniscono, esse possano brillare con maturità, saggezza e razionalità, senza per questo smettere di essere consolatorie o materne. Pepper non è solamente questo: è la custode di Tony e della sua eredità economica e di sangue così come Peter lo è del suo ruolo di protettore del mondo, almeno finché nel canone non cede gli occhiali al primo che passa.

Poi c’è il legame in divenire tra Harley e Peter, un inseguirsi reso possibile, di nuovo, dall’intervento benefico, salvifico e materno di una Pepper che soffre e sopporta la perdita di un marito, madre e donna spettacolare. Ma torniamo a loro: Peter è un supereroe in cui la parte oscura non è solo la forza sovrumana, ma anche il senso di colpa e, attualmente, il vuoto che lo avvolge. Non desidera farsi salvare e anche il suo annichilente dolore ha, in sé, una dignità profondissima. In questo senso, Harley appare più come vicino al lettore: cerca di capire, osserva, si fa domande, cerca un rapporto con Peter. Vorrebbe poter aiutare Spider-man e il punto maggiore di angst e dolore nel capitolo non è solo quando Pepper, per il bene di entrambi, condivide quello che comunque al tempo fu un dolore (credo nell’amore assolutistico) con un ragazzo di vent’anni che non ha il bagaglio di esperienze che ha lei, di scelte e di pragmatismo anche sentimentale, ma nel momento in cui per amore di una bambina Peter torna a splendere e a essere quella persona che non riesce a far emergere più. Harley è racchiuso in queste due parole “vorrei poter”, mentre Peter è avvolto in una nube scura e solitaria: perché Peter in effetti è uno che non ha bisogno di chissà che squadra, per agire ed è anche per questo motivo che preferisce soffrire in silenzio e leccarsi le ferite da solo. La ricchezza introspettiva di quest’analisi del dolore, della morte, della perdita e del perdono denotano una maturità come scrittrice che è bello trovare: le letture interpretative di questa Pepper custode della memoria che spinge e consiglia Harley a tentare con una dolcezza e una delicatezza che non nascondono il dolore e l’amarezza spezzano il cuore. Parker spesso nel capitolo è nello sfondo, nascosto fisicamente, ma lui e Tony – il loro legame, la loro connessione mai interrotta davvero – tornano ovunque: però, la vita va avanti – deve andare avanti.

Non posso dire altro che questo: è veramente bella e leggerla/rileggerla è un enorme piacere. A presto, mia cara Cosa, <3 <3
Baciotti,
Cosa, lì, come se chiama? Ah, Shilyss (perdo colpi :*)

Recensore Veterano
10/12/19, ore 20:51
Cap. 2:

Ciao cara, eccomi per lo scambio a catena. Perdona il ritardo, ma come ti ho detto preferisco scrivere con una tastiera perché mi è più congeniale e faccio meno errori.
Ma bando alle ciance, passo subito al capitolo e ti dico da subito che mi è piaciuto moltissimo, perché leggendo le tue storie mi sono sempre chiesta molte cose riguardo a Pepper e qui ho avuto molte risposte. Ma non solo... mi piace il fatto che lei sapesse / avesse intuito ciò che c’era fra Peter e Tony, che andava ben oltre il rispetto da mentore o un’amicizia e che, nonostante ciò, l’abbia presa in questo modo nonostante facesse male. Perché non si può negare che essere nella sua posizione non è facile: può essere davvero devastante scoprire che tuo marito ama un’altra persona, a maggior ragione se parliamo di un uomo e non per questione omofobe, ma proprio perché, onestamente, mettendomi nei suoi panni mi verrebbe da pensare che non potrei mai, mai competere con lui. Contro una lei, sì, ma così no. Eppure, come hai detto tu, Tony è Tony e lo si prende per com’è. Non è mai stato un uomo comune e mai lo sarà.
Tony... il suo fantasma è una costante sempre e comunque, sin dalle prime righe. Tutto ruota ancora attorno a lui. Ma bisogna anche andare avanti e tutti, compresa Pepper, lo stanno facendo. Tutti tranne Peter il ché rende davvero difficile ad Harley avvicinarsi a lui, che sia per aiutarlo a uscirne o perché, magari, lui gli piace più di quanto pensi. E la chiave sta tutta nella frase della Signora Stark... se Maguna è la sua Tony, Harley non vuole esserlo per Peter, perché lui è lui e non un ripiego.
Sembra comunque che qualcosa sul fronte SpiderMan si stia smuovendo. Non sarà facile, ma i buoni presupposti ci sono tutti.
Ti rinnovo i complimenti cara, anche e soprattutto per il tuo stile, sempre impeccabile e che tiene incollati allo schermo! Alla prossima!

Recensore Master
10/12/19, ore 18:11
Cap. 2:

Carissima! <3
Mamma mia, CHE CAPITOLO! È stato un insieme esplosivo di emozioni, una più intensa dell'altra. Sconvolgente, pieno di sentimento, travolgente. Insomma, non hai idea di quanto mi sia piaciuto.
Voglio cominciare da Pepper, perché mi ha colpita la profonda introspezione che hai fatto su di lei e soprattutto il modo in cui l'hai relazionata al rapporto tra Tony e Peter. Hai reso davvero giustizia a questo personaggio e le hai donato una dignità meravigliosa, che ben s'addice alla situazione e alla sua condizione. Veniamo a conoscenza del fatto che Pepper fosse consapevole del sentimento che legava Tony a Peter e ha accettato la cosa con una compostezza invidiabile ed è meraviglioso ciò che dice, ovvero che Tony non ha condiviso lei e Peter, ma li ha amati entrambi, poiché era un amore diverso quello che nutriva per ciascuno dei loro due. Lei ha accettato questa situazione, benché sia stato difficile e innegabilmente abbia fatto male. L'ha accettata in nome del grande amore che provava per Tony e perché lei sapeva, sapeva che lui la amava davvero, che non era mai stata una menzogna la sua, ma che semplicemente aveva saputo amare anche Peter, in un modo diverso. Lei non si è mai sentita in rivalità con Peter, proprio perché ha compreso l differente natura di questo sentimento e proprio perché ha saputo accettare Tony così com'era, perché o lo si prende com'è o lo si perde, come asserisce. Lei forse è l'unica che può comprendere davvero e a fondo la disperazione di Peter, perché entrambi condividono il dolore per la perdita di una persona che hanno amato e che li ha amati. Pepper, tuttavia, sottolinea più volte come lei riesca ad andare avanti perché deve, avendo una figlia per cui vivere. E qui c'è un grande realismo, perché è un'indubbia verità, quella per cui i genitori si fanno forza per i figli. Peter, invece, non ha nessuno, benché ci sia una vita intera che lo aspetta, e per lui riemergere dall'abisso è più difficile, perché non ha un motivo per farlo.
Passando ora al nostro povero giovane: il modo in cui riesci a trasmettere il suo stato d'animo è, anche qui, magistrale. Tratti il tema del lutto e dell'elaborazione del lutto con una delicatezza quasi commovente e riesci a mantenere realismo nella situazione, senza cadere nel grottesco o nel caricaturale. le reazioni di Peter sono reazioni normale alla perdita di una persona che per lui era tutto e si accentuano nel giorno della sua commemorazione, tanto che si ritrova pigato contro un albero a vomitare. Un momento, questo, in cui il suo dolore raggiunge l'apice, in cui in un certo senso esplode e viene fuori, quando invece Peter tenta di tenere sempre tutto dentro. Qui non può più fingere che il suo malessere non ci sia, è come se il suo corpo abbia bisogno di esternarlo, per non implodere. Ed è bello anche che l'unico momento di serenità, l'unico momento in cui Peter torna quasi normale, sia con Morgan, perché forse lo contagia la sua fanciullesca innocenza, ma credo soprattutto perché gli ricorda Tony e stare con lei è un po' come stare con Tony, come riaverlo in qualche modo accanto, come poter stringere un pezzo di lui.
Comunque sappi che mi fai soffrire tanto quanto soffre Peter, nel leggere del suo stato d'animo, tanta è la potenza con cui lo trasmetti.
E poi c'è lui, Harley, che non si arrende, che insiste perché vuole davvero aiutare Peter e anche di lui si percepisce la disperazione nel volerlo fare, ma nel non riuscirci. Si sente tutta la sua impotenza e il suo confronto con Pepper mi è piaciuto davvero moltissimo. Ha finalmente il coraggio di confessare i suoi sentimenti per Peter, ciò che prova per lui e Pepper gli fa comprendere - quasi glielo dice - che se e quando Peter tornerà quello di prima ci sarà davvero tantissimo altro da amare, da scoprire e di cui invaghirsi. Inoltre, Pepper lo sprona a non mollare la presa, gli dice che se lo ama deve restare, deve insistere, perché un giorno Peter, se ricambierà i suoi sentimenti, riuscirà a riemergere grazie al suo aiuto. La dedizione di Harley verso Peter è ammirevole e dolcissima e la dice lunga su quanto forte sia il suo affetto per il nostro disastrato e distrutto Spiderman. E devo dire, abbandonando per un attimo la serietà, che li sto iniziando a shippare moltissimo, questi due: nonostante continui a preferire Peter con Tony, devo dire che stai costruendo questa coppia con coerenza e con dei presupposti meravigliosi, che me la stanno facendo apprezzare grandemente.
Insomma, non so se si era capito, ma dire che ho amato questo capitolo è riduttivo. Davvero complimenti, cara: non vedo l'ora di leggere il prossima capitolo.
A presto <3<3<3

Recensore Master
09/12/19, ore 21:30
Cap. 2:

Carissima, eccomi qui a proseguire la storia (sono la numero 5 a lasciare la recensione, dov'è la batteria di pentole?). Questo secondo capitolo si è mantenuto all'altezza del primo. Sei stata veramente brava a rispettare i tempi del lutto e dello sviluppo di un interesse amoroso tra due sconosciuti: entrambi i sentimenti sono trattati alla perfezione, con naturalezza. C'è stata molta focalizzazione sullo stato d'animo di Harley, mossa perfetta perchè mentre il dolore che alberga dentro Peter è molto chiaro, la sofferenza di Harley è più sottile, legata alla non appartenenza agli Avengers (perchè lui non ne è parte e questo emerge nel momento in cui viene esortato a raccontare qualcosa su Tony) e all'infatuarsi di qualcuno che è irrimediabilmente legato a qualcun altro. Mi sono piaciute molto le due scene con Pepper e l'esportazione della donna a non reprimere i suoi sentimenti perchè tanto Peter "peggio di così non può stare", e anche perchè finalmente anche Harley torna a sorridere vedendo Peter sorridere. Peter insieme a Morgan è la tenerezza ed è anche il momento in cui vediamo effettivaente uscire il suo aspetto libero dal lutto. Parlando con Harley, afferma ancora di stare bene (per ben tre volte), ma sta davvero bene forse solo in quel momento, forse solo quando finalmente non ci pensa. Parla di lato oscuro - un lato oscuro che è legato all'ombra di Tony - ma Harley quel lato oscuro lo vede, dichiara di conoscerlo, e vede anche la luce. Mi piace davvero molto il potenziale tra questi due, hai creato delle basi molto solide per veder nascere qualcosa di romantico. Lo stile è come sempre impeccabile, adoro come scrivi ed è sempre un grande piacere leggerti. Non ho mai visto un film degli Avengers, ma, credimi, ogni volta che leggo qualcosa di tuo, mi viene voglia di iniziare (anche se credo che rimarrei delusa perchè non sono i personaggi in sè a catturarmi, ma il modo in cui tu lo rendi). Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo. Un carissimo saluto!

Recensore Master
08/12/19, ore 20:10
Cap. 2:

So che lo dico a ogni capitolo, ma più ti leggo e più mi piace quello che leggo. Il tuo modo di parlare di Peter mi incanta, anche se qui è molto più oscuro e ferito. D'altronde è un ragazzo che pensa (o forse sa) di aver perso l'amore della sua vita, il suo mentore, il suo tutto. E non ha intenzione ancora di andare oltre, perchè non vuole dimenticarlo.
Pepper è adulta e sa che la vita va avanti, e come lei stessa ammette, ha una ragione per andare avanti che è la figlia. Cosa rimane invece a Peter se non i ricordi? Per quanto sia giovane, dopo un anno ancora non può farsene una ragione.

Quando si è molto giovani una perdita ci può traumatizzare per tutto il resto della vita, perchè spezza l'infanzia nella consapevolezza della morte. Un adulto in qualche modo l'affronta meglio, perchè ha più barriere intorno, e una corazza più forte. Poi Peter è un cuore puro, uno che gira col cuore in mano, senza nemmeno pensarci. Quindi è doppiamente difficile per lui, proprio perchè così tenero e pieno di sentimento. Allo stesso modo però, la giovinezza aiuta, perchè la vita soffia più forte e si fanno tante più esperienze. Così, Harley è quel vento del cambiamento che serve a Peter, non tanto per dimenticare (che quello è impossibile), ma per comprendere e lentamente andare oltre.

E' molto bello quello che hai fatto dire a Pepper, che ha dovuto capire e accettare che quell'amore di Tony e Peter era diverso e non toglieva nulla a quello che Tony provava per lei. In qualche modo mi sembra che lei sia un punto focale di questo capitolo, quella che tira le fila delle vite di questi due ragazzi, entrambi persi a loro modo.

Harley dovrà faticare, ma spero che Peter impari a farsi aiutare. Che ci sia amore o meno.

Bravissima e delicata, come sempre <3

Recensore Master
07/12/19, ore 18:48
Cap. 2:

Pepper ha Morgan come ragione di vita per andare avanti. Quanto è vero!
Già lei mi piace di suo, ma sto davvero amando come la rendi: la sua capacità di capire e accettare che Tony poteva amare due persone contemporaneamente. Non è da tutti.
Mi piace anche il ruolo che le hai dato, quello di confidente (e consigliera) di Harley. Nessun altro avrebbe potuto rivestire questo ruolo, eppure mi chiedo cosa significhi per lei vedere Peter andare avanti, restare sola in quel dolore... perché sto dando per scontato che Peter, alla fine, andrà avanti.
Tuttavia, non è lei la protagonista. ^^
Harley è un po' defilato: nonostante leggiamo la storia dal suo punto di vista, è così concentrato su Peter che lui quasi sbiadisce e allora forse fa bene, Pepper, a metterlo in guardia dal non lasciarsi trascinare nell'ombra da Peter, dal suo dolore, che sembra non lasciare spazio a niente se non a Morgan, una scheggia di Tony rimasta al mondo.
Mi è piaciuta anche la battuta finale sul fatto che lei sia rivale di Harley perché, anche se in un modo ben diverso, in fondo lo è: lei mantiene vivo il ricordo di Tony. Lo manterrà finché Peter non lo lascerà andare e potrà sorridere davvero a Morgan per quella promessa di futuro che è.
Ho apprezzato anche come Peter somatizza il dolore: finalmente non solo pianti e dolore al cuore, ma anche allo stomaco! ^^ Insomma, è molto realistico e ci sta. Ci sta benissimo!
Un po' di meno ho apprezzato la menzione al Cap-traditore che se ne è andato nel passato! >.< Ma questa tua storia si attiene al canon e non poteva essere diverso. ^^
Già non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
A presto.

Recensore Master
07/12/19, ore 15:45
Cap. 2:

Ehilà... che bel capitolo, mi è piaciuto quasi più del primo...
È stato emozionante come sempre ma ecco, mi ha permesso di vedere nuove sfaccettature e dare nuove forme al lutto e al dolore.
Harley lo trovo un personaggio stupendo che tu stai costruendo magnificamente bene, nonostante tu dica che ha solo venture anni, il giovane appare molto maturo e deciso nelle sue riflessioni.
Lui vuole aiutare Peter ma sa che non può prenderlo troppo di petto così cerca di stargli vicino come può.
Solo quando scopre che Pepper sa, allora decide di giocarsi quella carta che apre una breccia nel cuore di Peter, breccia che finora solo Morgan è riuscita a fare.::
Ma torniamo su Pepper, quanta forza deve avere questa donna per sopportare il lutto e la consapevolezza che per Tony non c’era solo lei?
È vero lei ha Morgan, Peter non ha più nessuno, ma dev’esser dura comunque...
Questa frase mi è piaciuta tanto:
“Vuoi aiutarlo, ma non cadere nel baratro della sofferenza, Harley. Vi ritroverete a sprofondare nell'ombra, e non è quello che vuoi. Un giorno ti tenderà la mano e riemergerete insieme”

Spero tanto che sia così, che Peter possa trovare di nuovo un briciolo del vecchio se stesso, quello che brillava, che amava, che aveva fiducia...

Complimenti cara, sto amando tanto questa storia e mi piace tutto ma proprio tutto!
A presto
Ladyhawke83

Recensore Master
07/12/19, ore 09:31
Cap. 2:

La parola che sto cercando per descrivere questa storia e in generale questo secondo capitolo è senz'altro: adorabile. Harley è adorabile.
L'hai uffiicalmente reso un tesoro, e sto iniziando a shipparlo con Peter il modo molto plateale. È una delle vicende più credibili, in realtà, se vogliamo distaccarci dal canon di un Peter che vede Tony come un padre.
Mi piace, mi stanno piacendo tutti i personaggi. Povera Pepper, mi si stringe il cuore anche per lei.
E, oh, al racconto di Steve Roger mi stava partendo una lacrima grossa come una palla da biliardo. Il mio Cap patato *-*
Continuerò a seguire la vicenda con molto trasporto, voglio proprio vedere come giocherà le sue carte Halrey per poter conquistare il nostro ragnetto depresso.
Complimenti ancora :) a presto,
Eevaa