Recensioni per
Le leggi dello spazio e del tempo
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/01/20, ore 11:06

sì, lo so , non dovrei.. ma la pausa me la sono presa lo stesso *mostra linguaccia*

aaaawwww ma io AMO tutto di questo capitolo, a partire dall'immagine.

e poi in questo:

* Entrambi sono caduti, per forza o per destino.

L'uno è stato scaraventato giù, scacciato dal Paradiso, e ha trovato il suo posto non nell'Inferno insieme ad altri demoni, ma incarnato in Terra inseme agli umani. L'altro è disceso più leggero e in punta di piedi: non ha sollevato polvere, ha lasciato che la bellezza del Creato passasse attraverso di lui e ne ha raccolto la luce negli occhi.



Hanno continuato a cadere, a volte fluttuando e a volte precipitando, trovando nuovi modi per conoscere questa Terra incredibile e affascinante, comprendendo le ragioni dell'amore. Hanno scoperto l'umanità, con le sue mostrusità e i suoi contrasti, con i suoi palpiti di bontà e di generosità.



Il legame che si è creato dalla loro interazione è forte, indissolubile. *

non solo hai riassunto Good Omens in poche frasi, ma secondo me funge da bellissimo ponte con la tua raccolta sul senso della vita, quindi lo trovo doppiamente geniale.

i due sistemi che diventano uno indistinto ... aawwwww quanto è vero,
e come sempre, hai descrito a meraviglia tutto, con una prorietà lessicale incredibile e una padronanza della materia che affronti.. chapeau (non so mai se lo scrivo giusto)
ti ammiro tanto e lo sai, grazie per questo genere 'alto' che continui a regalarci, ti riesce più naturale che respirare!

Recensore Junior
07/01/20, ore 07:34

Come sempre, sai descrivere con “semplicità” concetti complessi e sensazioni piumose. Leggere le tue storie è veramente come seguirti in una danza.
Sei una piuma, una carezza, che mi accompagna durante le tue letture. Spesso mi sembra di accomodarmi sulla poltrona accanto a quella di Azi (sulla sua o sul divano di Cro non potrei mai 🤣), e nella magnetica e ipotetica libreria a Soho, prendermi il mio tempo per immergermi nella lettura. Una goduria!

Recensore Veterano
06/01/20, ore 23:45

Ciao cara!
Devo ammettere che, appena ho letto il titolo del capitolo, sono andata a dare una spolverata alla costante di Planck perché la mia memoria, all’alba dei trent’anni, inizia a fare cilecca. Ho fatto veramente bene a farlo perché, se così non fosse stato, penso che mi sarei gustata meno il capitolo. E’ infatti incredibile come sei riuscita a utilizzarla per parlare di Crowley, che, da come viene descritto, sembra un personaggio con una certa dinamicità. Questo lo si può capire sia perché non riesce a stare fermo, ma ondeggia da una gamba all’altra, e anche dal fatto che dici che la sua mente è ‘rapida e mutevole’. Mi piace la similitudine con la fiamma libera, perché anche lui è allo stesso tempo ‘fluido e nervoso’
Mentre nel capitolo precedente, dedicato a Aziraphale, il tempo era paragonato ha un fiume che scorre, per Crowley invece questo viene mosso da momenti di stasi, seguiti da momenti di azione, del quale lui ha bisogno in egual misura.
L’unico che riesce a dargli finalmente un equilibrio è Aziraphale, l’unico suo punto fermo che riesce a mettere ordine al tutto il caos che c’è in lui. Mi piace che loro due siano così complementari, che ognuno sembra di aver così bisogno dell’altro nella propria vita per portare l’equilibrio. Devo ammettere che questa storia mi ha messa ancora più voglia di vedere la serie.
Devo farti davvero i complimenti perché scrivi benissimo e sei capace di evocare nel lettore immagini legati a elementi che vanno al di là del fisico. Questo ovviamente è un dono che non hanno tutti. in più si nota benissimo il tuo amore sia per la fisica sia per la scrittura, che riesci a concordare benissimo. Non voglio immaginare il lavoraccio che c’è dietro per trovare nozioni scientifiche che si adattino così bene a Aziraphale e Crowley.
Spero di riuscire a leggere prestissimo il terzo capitolo perché questa long mi ha davvero conquistata.
Alla prossima,
Jodie

Recensore Master
06/01/20, ore 18:32

Ciao carissima, non sono espertissima in fisica, ma ha sempre avuto su di me una certa attrazione, specialmente coniugata alla filosofia della scienza e, dunque, alla riflessione che le leggi dello spazio e del tempo stimolano. Questa storia, sebbene in fondo priva di trama, è davvero potente, grazie al tema che hai scelto di toccare e allo stile elegante ma non complesso che adotti sempre. Good Omens permette una prospettiva del tutto peculiare al tema del tempo: quella di due esseri immortali immersi nella mortalità. Come diceva Parmenide, ci sono due visioni, quella eterna per cui tutto è immobile, e quella umana per cui invece tutto ingannevolmente scorre. Aziraphale vive entrambe le condizioni perchè è a contatto con gli esseri umani che sono solo "battiti di ciglia" di cui forse non resterà niente. Lui, invece, resterà sempre presente e sempre uguale, "un essere senza tempo, che scivola lieve tra le epoche, che corre sulla neve appena caduta quasi senza lasciare alcuna impronta." Queste due metafore nella frase sono davvero belle. A rompere la noia e l'inerzia che l'immortalità provoca, ci pensa Crowley. È lui, la sua natura imprevedibile e le sensazioni che gli fa provare, ad essere motore di cambiamento, un" fiume in piena d'inverno" che rompe la visione statica di Parmenide memoria e dimostra che tutto scorre, tutto ancora può cambiare e modificarsi e che nulla accanto a lui può essere uguale. Ti chiedo scusa per le digressioni filosofiche, ma la metafora del fiume mi ha servito su un piatto d'argento il richiamo a Eraclito e, da lì, è stato inevitabile ricollegare le visioni antitetiche chequesti due filosofi avevano sul tempo e sulla raltà, e che in questa storia sono rese davvero bene. Una storia bellissima, scritta come sempre meravigliosamente e che mi ha ispirato molte riflessioni! Davvero complimenti, sono curiosissima di proseguire! Alla prossima!

Recensore Junior
06/01/20, ore 10:31

*sigh* eccoci al coronamento di tutto - dei capitoli prima, di tutte le storie su di loro, di tutte le storie, really.

Perché esserci nel mondo vuol dire farsene sporcare, lasciarsene trasformare, e essere con una persona vuol dire lasciare che i rispettivi spazi bianchi si riempiano un po' dei colori dell'altro.

Non so più chi dei due fra Michael Sheen o David Tennant, fra le prime interviste, avesse descritto Aziraphale e Crowley come "codependant"; e forse non è che siano precisamente dipendenti l'uno dall'altro, ma di sicuro si sono plasmati in modo che l'esistenza dell'uno ha quella dell'altro come presupposto, neppure più della propria felicità, ma della propria identità.

(e forse non è vero amore se ti dico che mi sei la cosa più cara; amore è che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso)

E niente, come al solito le analogie precise mi ammazzano.
Ho un senso di soddisfazione in questo capitoletto anche se breve, perché dice tutto quel che c'è da dire.

Sigh. Grazie per avermi insegnato cos'è un nastro di Moebius. <3

Recensore Master
02/01/20, ore 23:14

Carissima,
è sempre bello tornare qui, tra le tue righe, tra i tuoi loro, che hai introiettato così tanto dentro te, che ogni cosa diventa parte di loro, ogni concetto, ogni pensiero, ogni emozione... e qui, non ho parole, hai creato un vero e proprio mondo quantico, del tempo relativo, assurdo, che non è per forza quello che conosciamo noi. Dopotutto, per loro due, il tempo non ha mai davvero avuto lo stesso significato che per i comuni mortali. Ma, malgrado questo, il loro equilibrio esiste, caos e ordine si fondono e nessuno dei due si preoccupa di raddrizzare il tiro dell'altro. Perché è così che deve andare, è così che devono agire... perché sono gli antipodi che, insieme, creano la perfezione.

La cosa che più mi è piaciuta della storia, è l'esperienza di lettura che sei risucita a dare. Un'esperienza di lettura a 360°, che ci fa vagare tra spazio e tempo, che non ha una vera e propria collocazione, che vede Crowley vittima di qualcosa di gigantesco ma che è tutto nella sua testa, ha viaggiato con la mente, mentre è rimasto sempre lì... lì di fronte ad un Aziraphale tranquillo, che legge, e non lo ha visto sparire, forse perché appunto non si è mai mosso da lì. Dunque la relatività del tempo è di nuovo lì, ma solo una cosa è certa: l'energia alla base di tutto, nata sin dalla notte dei tempi, è tutto ciò che permette questo viaggio al di fuori; è l'amore, a mio parere nella forma più completa: quella chimica e quella dei sentimenti innati. Qualcosa di forte, così potente che il tempo quasi lo cancella.

Come sempre non posso che farti i complimenti per come è scritta, ma soprattutto per la complessità dei concetti che hai deciso di sviluppare che come sempre si allineano con loro, si fondono e non so mai dirti se sono loro perfetti per i concetti affrontati o viceversa... o semplicemente mi sa che sei tu, quella che fa strike, ad ogni colpo ♥
Tesoro complimenti e alla prossima **
Un abbraccio forte forte,
Miry

Recensore Master
02/01/20, ore 17:13

Ciao cara 😍
Niente, io sono troppo affascinata da tutto ciò. Avevo amato il primo capitolo con Aziraphale, con questo è stato altrettanto. È vero che si parla di concetti molto difficili da capire, ma si sposano perfettamente con quello che è il contesto e i personaggi. Sono molto di parte perché Crowley è il mio preferito, ma amo davvero la forza e anche la fragilità che sei riuscita a a far trapelare e che gli appartengono. Anche per lui si pongono le stesse domande di Aziraphale: dove va il tempo? Quest'ultimo esiste davvero? C'è un modo per dividerlo?
Lui che che ha visto e fatto tanto, lui che è caduto e che sicuramente si porta sulle spalle secoli di tormenti e dolore. Almeno, nel mio headcanon è così. E poi c'è Aziraphale che è davvero la luce che tutto illumina e schiarisce, colui con cui ha stabilito, senza neanche accorgersene, un legame indissolubile e che secondo me trascenderebbe qualsiasi cosa (anche il tempo). Leggere ogni aggiornamento non è mai solo un semplice leggere, direi che è un'esperienza.
E poi la poeticità si mescola alla scienza, è bellissimo tutto ciò 😭😭😭
A presto ❤️❤️❤️


Nao

Recensore Veterano
30/12/19, ore 02:05

Ciao cara!
Questo periodo ho un po' di difficoltà a prendere sonno quindi ho deciso di approfittarne per lasciarti questa recensione.
Devo ammettere che se "il buongiorno si vede dal mattino", questa tua long ha tutte le carte in regola per diventare una vera bomba.
Io adoro le storie introspettive, quindi puoi capire quanto abbia amato leggere questo capitolo e la serie di pensieri che si susseguono nella mente di Aziraphale.
Mi è piaciuta molto l'immagine del fiume che scorre lento per descrivere il tempo. Come l'acqua è formata da infinite molecole, il tempo è formato da una infinità di momenti e vicende, che se si vanno a vedere, non sono nulla a confronto del eternità. Questa cosa mi fa sempre pensare: spesso pensiamo di essere invincibili ed essere il centro di tutto, ma il mondo ruotava quando ancora non eravamo nati e ruoterà ancora dopo che non ci saremo più.
Mi piace anche il paragone dei cambiamenti che il fiume deve affrontare durante le varie stagioni a quelli che sono gli eventi storici che possono influenzare il tempo.
Tutto questo non può che portarlo a pensare al suo rapporto con Crowley. Sono totalmente diversi, ma sembra proprio che non possono stare senza la presenza l'uno dell'altro, anche se la loro vicinanza può portare ad eventi catastrofici. Non ho potuto fare a meno di chiedermi come possa essere l'esistenza di due entità che ci sono sempre state e per sempre ci saranno, che vedono la storia muoversi sotto i loro occhi e continuare a vederla per sempre. Devo ammettere che è un pensiero che mi spaventa.
Mi è piaciuto molto che il capitolo finisca con quella sorta di domanda, che ti fa venire voglia di scoprire quando si rincontreranno nuovamente.
Devo farti i complimenti perché scrivi benissimo. Si vede che c'è una cura nella scelta delle parole da usare, capaci di evocare immagini ben precise nella mente del lettore. Ammiro anche le ricerche che hai fatto perché dimostra quanto ami scrivere e desideri che le tue opere siano il più accurate possibili.
Non vedo l'ora di leggere altri tuoi scritti perché hai talento ed è un vero piacere gustarsi testi così ben scritti.
A prestissimo,
Jodie

Recensore Master
29/12/19, ore 20:19

Carissima,
mi hai appena scaldato il cuore, ma lo hai riempito sempre con quella calda... incessante... stupenda malinconia che sempre contraddistingue i tuoi scritti incantevoli su di loro. Mi sorprendo e rimango sempre ammaliata da come tu riesca a graffiare questa tela di emozioni e farla sgorgare di ogni cosa: paura, angoscia, felicità, immortalità, mortalità, cambiamenti, staticità, e attese. Soprattutto queste.
Sì, perché se c'è una cosa che ho capito leggendo questa storia, è che l'attesa è il momento più amaro e più dolce di tutta l'eternità. C'è questo ciclo che si ripete, non solo per la natura o per l'uomo, che cerca la guerra, ma cerca la pace. Che cerca il caos ma anche l'equilibrio... tutto si fonde in qualcosa che è scienza, e quando parli di scienza e ci sono loro, il fascino raddoppia. Due angeli condensati insieme, al quale puoi dare una spiegazione veritiera, non solo teologica, ma anche palpabile, comprensibile...leggi che si rifanno su chiunque, su qualsiasi cosa viva la terra, il cielo l'universo e l'anima.
Io mi chiedo come tu abbia fatto a farli così tuoi da arrivare a questo; da arrivare a estrapolare, con una delicatezza chirurgica, non solo emozioni loro ma emozioni nostre, dove ci ritroviamo.

Perchè Aziraphale è così. Delicato.

E Azi è proprio questo: la pura delicatezza dell'eternità, da non spezzare, che attende Crowley, sempre... senza mai vacillare, col solo desiderio di stare con lui, di perdersi tra le sue ciocche rosse che tanto fanno da contrasto ai suoi colori candidi, ma sono sfumature perfette, insieme...
Non so che altro dirti, tesoro. La tua è poesia vera e propria e so che il merito è tuo tanto quanto loro: vi compensate, insieme. Siete un puzzle che, unito, crea emozioni forti che stento a credere di aver solo letto e non provato in prima persona. Leggerti è sempre un'esperienza nuova e adoro come riesci sempre a riproporceli in chiavi nuove, senza mai ripeterti anzi... dandoci sempre continui spunti per riflettere ♥
Sono incantata ♥
a presto e tieniti il mio cuore, se ci tieni tanto, eh... sigh ♥
Miry

Recensore Master
29/12/19, ore 08:19

Cos'altro posso dirti?? Ah sì, che i link di approfondimento non li leggo manco per sbaglio perché sono pigra cronica 🤣🤣
No dai, scherzi a parte... cominciano a farmi male le mani a forza di applaudirti e gli occhi a furia di spalancarli per la meraviglia 😮😮😮 quello che scrivi è waaahhh è pura essenza di passione... Non inteso il rating rosso (e anche in questo sei maestra indiscussa), lo intendo proprio come amore per qualcosa/qualcuno.
Chiunque bene o male sa creare una storia con loro dentro e far capitare loro coso... ma parlare di loro attraverso nozioni di scienza, fisica, chimica quantistica??😮😮😮
Davvero complimentissimi a partire dall'idea.
Questo capitolo incentrato su Cro, la sua spigolosità, il suo ardere e spegnersi, Azi che è il suo punto di riferimento... e il finale in libreria l ho amato dall'inizio alla fine ❤ 💜❤💛💚💙💗💕

Recensore Master
29/12/19, ore 01:20

Wow, sto ancora cercando di capire che cosa ho appena letto e trovare le parole adatte per spiegarti quanto mi abbia lasciato a bocca aperta.
Io di meccanica quantistica ne so sicuramente poco o niente, il più rubacchiato qua e là per sbaglio in tempi non sospetti, ma anche fosse, a dire il vero, prima del contenuto vero e proprio è lo stile ad avermi colpita – un’introspezione di Aziraphale che è poetica, quasi divina, che descrive lui, la sua eternità e il suo rapporto con Crowley con una magnificenza e un’originalità che raramente ho letto qui su EFP.

Ti giuro, mi ha spiazzata. Fin dalle prime frasi sei riuscita a dare all’angelo una parvenza eterea, che in realtà non mi aspettavo proprio ma che in fondo ho apprezzato tantissimo perché ho scoperto perle meravigliose come:
[Così, per Aziraphale, è Crowley. Perchè ogni volta che gli si avvicina, per lui è come la piena di un fiume, che spazza via i muschi e le alghe che gli sono cresciuti intorno, strappa via parti di sé con la sola presenza, e poi lo lascia lucido, nuovo e luccicante. ]

Oh. Mio. Dio. È così perfetto questo passaggio, così splendidamente costruito, pensato, vero. Non c’è l’ironia del telefilm e la goffaggine dei suoi personaggi, eppure in qualche modo riusciamo a ritrovarli lo stesso nella profondità delle tue parole e dei tuoi concetti, del mondo che scorre troppo lento quando Crowley e Aziraphale sono separati, che quasi sembra fermarsi come gli orli di un fiume ghiacciato e che poi riprende in una piena di eventi quando i due si ritrovano.
Davvero non so come tu sia riuscita ad immaginare questa flash – che è pure corta, ma in cui si legge tutta la tua cura e lo studio minuzioso fatto per prepararla.

Ho amato tutto, ma soprattutto ogni riferimento a Crowley, ogni pensiero che Aziraphale ha dedicato a lui e in special modo quello finale, che secondo me è il più dolce e il più delicato (e c’è tra le righe una così deliziosa impazienza di incontrarlo di nuovo) e che proprio per questa delicatezza sembra fatto apposta per appartenere all’angelo.
Complimenti davvero!

Recensore Junior
28/12/19, ore 19:06

<3 <3 <3

Sono così contenta di avere la seconda parte <3

Non mi stancherei mai di leggere studi di carattere su Aziraphale e Crowley. E sai che mi ha rapito subito l'idea di esaminare il loro rapporto con la percezione del tempo e, in ultima analisi, della realtà.

Crowley brucia. Leggendo avevo in mente questa immagine, hai presente quando una pellicola prende fuoco, con voragini che esplodono consumandola dal centro alla periferia?

Crowley è troppo, troppo veloce, troppo carico, scoppia come un'esplosione e poi va in letargo, "brucia in traiettorie casuali". (Angoli acuti in un labirinto di specchi.)
Bellissimo.

Stiamo componendo poesie d'amore, ricamando sul contrasto fra apollineo e dionisiaco, e Crowley è più di una baccante, è il principio dionisiaco di caos e vita e sangue e disordine creativo.

(Crowley il serpente sinuoso e costrittore.

Crowley che si piega nella sofferenza.)

Amo tantissimo diverse cose che ci sono qui, dall'inutilità del tempo (che cosa conta, se nulla che importi cambia?), ad Aziraphale che prende il caos febbrile di Crowley e lo dipana piano piano riportandolo a flusso lineare.

Amo lo straniamento un po' allucinato della fine, la presenza rassicurante di Aziraphale come un filo di Arianna. Amo piccole scelte che però mi fanno tutta la differenza del mondo (sorsi larghi, che non sono lunghi, perché c'è differenza).

Mi innamoro sempre di più, dici che siamo nei guai..?


PS

SONO NEI GUAI SI', mi ero già dimenticata l'arrangement :''D ma è fatica, sai? In queste due? Depongo le armi, giuro che ci ho provato, ma non cambierei niente. Sai che non mi trattengo se ho il via libera. Qui non c'è niente da cambiare.
(Recensione modificata il 28/12/2019 - 07:13 pm)

Recensore Master
28/12/19, ore 17:04

Questo:
*

Per Aziraphale il tempo è un fiume lento, che scorre placido intorno a lui.

Aziraphale è una roccia che si erge nel mezzo, solida e fiera, attorno a cui il fiume è costretto a girare creando piccoli vortici e gorghi che si perdono poi solo qualche metro più avanti. Ma come il fiume è composto di milioni di milardi di molecole d'acqua di cui noi siamo a conoscenza solo in grazia della scienza, così il tempo è formato da altrettanti piccoli eventi, che Aziraphale sapientemente modifica secondo il piano divino. *

e questo

* Così, per Aziraphale, è Crowley. Perchè ogni volta che gli si avvicina, per lui è come la piena di un fiume, che spazza via i muschi e le alghe che gli sono cresciuti intorno, strappa via parti di sé con la sola presenza, e poi lo lascia lucido, nuovo e luccicante.



Ogni volta, gli toglie qualcosa e altrettanto gli dona. *

sono due parti che ho adorato alla follia, che li rappresentano così bene da far venire i brividi.

Tesora mia, leggendo questo due cose emergono evidente: il tuo amore per la gelologia, la scienza , la fisica e tante altre discipline legate alla conoscenza .... e poi il tuo amore per gli Ineffabili. <3

riuscire a parlare di loro attraverso tutto questo.. beh, non è da tutti.

strac omplimenti, per la tua profondità.. io queste cose no so nemmeno dove stanno di casa, mi inchino di fronte alla tua cultura *appalude forsennatamente*

Recensore Master
27/12/19, ore 17:54

Ciao cara :)
Ero molto curiosa di leggere questa storia. Amo il genere introspettivo e penso che le tematiche che hai scelto di trattare sia interessante, affascinante e assolutamente ci sta troppo con il contesto della serie e con i protagonisti. Sebbene io sia molto ignorante in maniera, sono affascinata falla fisica (come ti accennavo mi piacerebbe studiarla xD)-
Ovviamente viene da chiedersi: ma cos'è e dove va il tempo per delle entità sovrannaturali che rimangono immutati anche col passare dei secoli? Ho adorato la descrizione che hai fatto di Aziraphale, c'è qualcosa di profondamente poetico che si mescola alla parte più "scientifica" e razionale. E poi quando hai parlato del suo rapporto con Crowley, che è rappresentato come qualcuno che gli da e al contempo gli toglie, ho adorato. In effetti il loro rapporto e ciò che li lega è davvero difficile da spiegare, direi che ineffabile è la parola giusta. Sono molto affascinata e hai fatto bene a voler scrivere qualcosa di sì complesso, ma anche così, appunto, affascinante. Le regole del tempo e dello spazio valgono per noi umani, ma per chi ci sta al di sopra? In tutto ciò c'è un romanticismo che mi fa battere il cuore. Ho un debole per questo genere di cose, quindi perdonami se stra parlo.
Che dire, complimenti come sempre <3

Nao

Nuovo recensore
27/12/19, ore 14:32

Per quanto io abbia ancora più limitate conoscenze nella fisica ho trovate le similitudini con i sentimenti di Aziraphale molto calzanti.
E' anche un'introspezione che si può fare propria, ovviamente dipendentemente dall'indole di ognuno: in fondo molti di noi cercano (e coloro che sono fortunati trovano) quella persona la cui semplice vicinanza riesce a smuovere qualcosa che è solitamente sopito.
Nel complesso il componimento scorre come una poesia, ha un suo ritmo che io riconduco a quello delle onde del mare che lasciano dei fugaci segni del loro passaggio su di una spiaggia all'alba: perché in questo momento l'Angelo è solo, e sta solo aspettando l'arrivo del suo mare in tempesta...