Recensioni per
Sui Generis
di SSJD

Questa storia ha ottenuto 98 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/09/23, ore 15:08

Questo scenario mi ha ricordato molto una delle storyline di Dawson's Creek con protagonista Pacey e una sua prof nella prima stagione. Perdona la comparazione, magari non é gradita ahhaha ma é semplicemente ció che mi ha fatto venire in mente (e a me comunque la serie piaceva molto quindi é tutt'altro che un pensieor negativo).
Non é semplice scrivere drabbles, ma dalle recensioni che leggo sembra che tu sia piuttosto bravo e con questa sicuramente mi trovo d'accordo. Andró a cuoriosare ancora un po' in giro!

xxxxx Vale

Recensore Master
18/06/22, ore 15:09

SSJD – il telefono è morto


Stile: 8/10
Ho adorato, adorato l’impostazione stilistica che hai dato, di telecronaca. Il surrealismo della scena è ben bilanciato dai sentimenti che fai trasparire dietro. Secondo me l’ultima storia ha perso forza, meno ironica e surreale, con la battuta finale che stona con il realismo con cui avevi impostato le altre due: sembra impostata


Trama: 4/5
La trama è geniale, dovevi svolgere il tema della morte del cellulare e perché non metterlo in scena veramente? Gli amici lo piangono, ma non sanno che faranno una fine ancora peggiore, sepolti vivi in qualche scatola. Si sente la distinzione netta tra il prima, adesso e il dopo. Ma nella terza ho sentito una caduta, è un solo dialogo poco realistico

Personaggi: 7/10
Non ho notato grandi stacchi tra i vari personaggi, anzi sembra una voce unica. Soltanto nella prima si ha un modo diverso di vivere il lutto, ma il fatto di essere una drabble non ha dato possibilità di distanziare veramente.

Gradimento personale: 4/5
Mi è piaciuta molto la critica che traspare, sono gli stessi oggetti a spronare al riutilizzo: ehi, siamo ancora buoni, non buttarci, non sprecare.

Recensore Master
26/05/22, ore 22:08

Carina! Io devo ancora capire cos'è Bluetooth, che pure compare piuttosto sinistramente (o ordinariamente) anche sul mio cellulare. Io in genere sono per la riparazione degli oggetti. Porto a riparare piuttosto che buttar via, perché mi affeziono. In fondo, penso che anche gli oggetti abbiano un'anima, loro ce la mettono tutta per "vivere" (come narra appunto questa storia) e penso che gli si debba quanto meno rispetto. Stessa cosa per i calzini... ammetto che i miei, talvolta, sono particolarmente inguardabili...
In ogni caso, è vero che oggi al primo malfunzionamento si butta tutto, anche se molte componenti sono ancora "vive" e operative... nessun rispetto per l'anima profonda delle cose...

Recensore Master
26/05/22, ore 21:19

Ciao carissimo. Che dire, come al solito vai a segno con una drabble a lunga gittata: che non solo è coinvolgente da leggere, non solo impressiona (mi sono chiesto spesso anch'io quando ci vuole perché una testa tagliata capisca di essere... per l'appunto tagliata) ma fa anche riflettere su molte e diverse tematiche: una per tutte, la superficialità del destino o forse solo della gente. Perché in realtà è verissimo: come hai detto tu stesso nella risposta a un commento, un conto è se Lavoisier fosse stato imputato di essere un maneggione stregonesco - i tempi erano ancora buoni anche per quello - ma rimetterci il collo per aver fatto l'esattore delle tasse... sono i paradossi delle dittature, dittature del proletariato comprese. Quando l'ideologia chiude le cerniere al cervello. E a proposito di cervelli, io sono ancora preso da quell'idea delle ciglia che continuano a muoversi... so che i neuroni in assenza di ossigeno riescono a campare circa 8-10 secondi... per questo gli ictus sono così devastanti. Ma in quegli otto-dieci secondi chissà se gli occhi continuano a vedere e le palpebre ad ammiccare... A questo punto devo proprio chiedertelo: come andò a finire quel famoso esperimento?
Felice di averti riletto,
Y.

Recensore Master
19/05/22, ore 12:43

Ehilà!!
Come ormai è risaputo, io di Storia non so una mazza, ma sono rimasta molto colpita da questo tuo piccolo omaggio a questo grande scienziato, perché grazie a piccole perle come questa vengo a conoscenza di cose di cui non ero a conoscenza.
Interessante che volesse far annotare all'assistente quanti secondi sarebbero passati prima che le ciglia smettessero di sfarfallare, una volta morto, della serie "me ne vado ma non senza lasciare il segno".
Questo è veramente esemplare, oltre che un pelino inquietante, ma del resto ogni cosa che è stata fatta nel corso dei secoli passati poi si è ripercossa nel nostro futuro.
Poi, leggenda o non leggenda, è stato comunque interessante scoprire la sua storia, la condanna che ha subito per il semplice fatto che ha cercato un lavoro per finanziare i suoi studi, cosa che - se ci pensi - ora è normalissima, anche se coloro che lavorano all'Agenzia delle Entrate sono sempre visti con un po' di scetticismo XD per non parlare di Equitalia poi!
Ma quanta gente ci sarà che fa lavori anche molto meno nobili per poter finanziare e investire in qualcosa di migliore?
Eppure all'epoca si veniva condannati come traditori del popolo. E questo insegna e influisce sul modo in cui, ancora oggi, vediamo chi fa lavori di questo tipo, anche se queste persone non vengono ghigliottinate!
E niente, dopo tutto questo vaneggio la pianto e ti faccio tanti complimenti: leggerti è sempre un piacere :)
Alla prossima ♥

Recensore Master
26/04/22, ore 14:45

VI
SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,7/44
SSJD, con “Quindici secondi”

Grammatica: -0,30
“nulla confronto” – “nulla in confronto” -0,10
“storia” – “Storia” -0,20

Stile: 8/10
La storia è senza dubbio ben scritta. Lo stile è semplice e lineare, molto narrativo, con un taglio che vedrei meglio su una oneshot più corposa piuttosto che su una drabble. Tuttavia, questo espediente ti ha permesso di inserire con chiarezza molte più informazioni, nonché di lasciare più spazio disponibile per i dialoghi. Proprio riguardo a questi ultimi, tuttavia, devo porti una critica, a metà tra stile e caratterizzazione: il maggiore pregio del discorso diretto è sicuramente quello di mostrare al lettore direttamente la soggettività del personaggio, non solo tramite i fatti ma anche tramite il modo in cui essi vengono esposti e reinterpretati dall’individuo. Trovo che, in questo caso, avresti potuto differenziare molto di più le parole dette da Lavoisier da quelle dette dal suo assistente: il primo è freddo, e ciò può essere imputabile alla sua natura di rigoroso scienziato, ma dal secondo mi sarei aspettato di vedere più emozione, soprattutto considerando il suo pianto finale. Invece, anche le sue parole paiono tratte da un manuale, risultando formali e asettiche. A mio parere avresti potuto aiutarti con una punteggiatura più creativa e variegata: punti esclamativi, puntini di sospensione…
Anche la prosa narrativa, devo dire, risulta un po’ fredda nonostante la correttezza sintattica e grammaticale. L’unica frase che desta particolarmente l’attenzione è la seguente “Che la Francia lo reputasse un traditore era nulla confronto alla minaccia che la storia non lo ricordasse come scienziato.”, che ti ha aiutato moltissimo anche dal punto di vista della caratterizzazione, mentre il resto mi è parso un mero collegamento tra i dialoghi (che, effettivamente, sono il fulcro del racconto nonostante il difetto evidenziato precedentemente), senza alcun tentativo di dargli un ulteriore significato.
Il mio commento può sembrare particolarmente critico, ma come vedi dal punteggio ho trovato lo stile assolutamente valido: ho soltanto preferito soffermarmi sui punti che, secondo me, sarebbero maggiormente da rivedere piuttosto che su quelli che sono oggettivamente eseguiti alla perfezione (punteggiatura, lessico specifico, sintassi).

Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 20/20
Del punto di vista della caratterizzazione ho già parzialmente parlato in precedenza: questo perché, secondo me, la mancanza di una distinzione tra i due personaggi è più imputabile alla forma che al contenuto della drabble. Una volta terminata la lettura, è chiarissima la distinzione tra la rigida scientificità di Lavoisier e l’aspetto più emotivo dell’assistente, che prova invano a contenere le lacrime nonostante l’affetto che lo lega al suo superiore. Avrei preferito trovare questa distinzione un po’ più rimarcata anche nei dialoghi, tutto qui.
Lavoisier, soprattutto, è stato caratterizzato alla perfezione: il tuo protagonista è coerente con le fonti storiche che abbiamo di lui, e tramite le sue espressioni e la sua gestualità riesce a comunicare perfettamente al lettore il suo distacco da ciò che è “un inevitabile incidente di percorso” da ciò che davvero conta, ossia la scienza e il suo metodo.
La drabble è anche molto originale: il contesto del Terrore, nonostante resti accennato, si respira lungo l’intera storia (grazie sia alla citazione posta in apertura, sia per il clima di ingiustizia che la caratterizza per intero). Inoltre, spesso i racconti ambientati in questo periodo storico trattano sempre dei protagonisti della Rivoluzione o della famiglia reale, mentre altri personaggi storici ugualmente importanti (come artisti o scienziati, quale è Lavoisier stesso) vengono un po’ posti in secondo piano. Anche per questo ho apprezzato la tua scelta.
Da un punto di vista prettamente tecnico la trama è chiara e lineare: non sono presenti flashback o inserti, ma il flashforward fornito dal titolo (ne parlerò più approfonditamente in seguito) è stato un elemento originale e convincente. Che dire, punteggio pieno!

Titolo: 5/5
Il titolo mi è piaciuto moltissimo. “Quindici secondi” può indicare la durata di praticamente qualsiasi cosa, ma essendoci un numero specifico il lettore è ugualmente incuriosito a scoprire di che cosa si tratti (anche se la storia fa parte di una raccolta, valuto il suo titolo come se fosse stata pubblicata individualmente). La sua attinenza al testo è indubbia, e inoltre il fatto che la durata del movimento delle palpebre dopo la decapitazione non sia riportata all’interno della drabble gli conferisce grandissima originalità. Il titolo, pur trovandosi all’inizio, è conclusione della drabble nonché risposta alla domanda posta in essa. In questo modo la struttura risulta ciclica e perfettamente congegnata. Davvero ottimo!

Gradimento personale: 4,25/5
In conclusione, la drabble mi è piaciuta, e, nonostante l’impersonalità dello stile (che si è sentita in alcuni passaggi), è riuscita a coinvolgermi, soprattutto nella seconda parte. Le parole di Lavoisier hanno mostrato perfettamente il suo carattere, e così come l’aiutante anch’io, come lettore, ne sono rimasto colpito e convinto. è solo un peccato che l’emozione, che per un attimo è trapelata nelle ultimissime parole, sia stata solamente riportata, senza essere posta in risalto dalla scrittura: ne ho compreso l’intento “scientifico”, ma trovo che una maggiore differenziazione stilistica tra i due interlocutori sarebbe stata un’ottima idea. Inoltre, il giochetto della domanda a cui il titolo risponde mi ha dato una bellissima sensazione una volta terminata la lettura: lo ripeto ancora una volta, geniale! Infine, ho trovato adattissima la citazione di Lagrange posta in apertura (piccola nota semiseria: siano maledetti lui e il suo inutile teorema sulle derivate che mi sono dovuto imparare a memoria XD), sia ovviamente come contenuto, sia come tono.

Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (1,75/2): 3,75/4
Prompt: I prompt utilizzati sono due, ovvero tradimento e lacrime. Per quanto riguarda il primo, hai fatto un ottimo lavoro: Lavoisier venne definito traditore del popolo a causa della sua attività di esattore e fu pertanto giustiziato, ma al tempo stesso non tradì fino all’ultimo momento la fedeltà alla sua principale causa, quella scientifica. Anche le lacrime sono un elemento presente, anche se la loro assenza non avrebbe apportato particolari modifiche alla trama. In ogni caso, il prompt valido ai fini della valutazione è uno solo, e “tradimento” è stato quello meglio sviluppato.
Sottogenere: Così come in altre drabble, l’utilizzo del genere “drammatico” mi ha lasciato qualche dubbio. Gli eventi narrati sono ovviamente drammatici, si tratta di un’esecuzione ingiusta, ma il genere prevede anche una componente di pathos e coinvolgimento emotivo che qui è un po’ mancata: ho apprezzato il tentativo di inserirla tramite le lacrime dell’assistente, ma il risultato è stato raggiunto solo parzialmente. La storia resta comunque definibile “drammatica”, quindi la sottrazione è minima. Per il prompt, invece, meriti il punteggio pieno.
TOTALE: 40,7/40+4

Recensore Master
11/04/22, ore 09:54

Valutazione e classifica parziale del contest "Il prima e dopo" indetto sul forum di EFP.


valutazione di Earth: 29 punti
VIII CLASSIFICATA PARIMERITO
Il telefono è morto (SSJD)


~ Stile: 9/10 punti
Lo stile di questo racconto è fresco e frizzante. Utilizzi una buona dose di humor, che unito alla situazione surreale rende la lettura particolarmente curiosa. La narrazione è piacevole e scorrevole. Quotidiano il lessico; non è particolarmente ricercato, ma riesce a descrivere e a mostrarci la particolare situazione e si amalgama bene al contesto. Ho apprezzato, come dirò anche nel paragrafo successivo, la ricercatezza di alcuni termini specifici per raccontare determinati personaggi-oggetti. Una nota particolare va all'ultima drabble, che è un unico mini monologo in discorso diretto, la voce unica e disperata dei poveri accessori che ci chiedono di essere risparmiati.

~ Trama e Personaggi: 9/10 punti
Ho adorato la caratterizzazione di questi bizzarri personaggi. La cover che si chiede se è colpa sua, le cuffie che sono indipendenti e libertine, il povero caricabatterie che si raggomitola XD Genio. Gli oggetti sono personificati in maniera quasi cartoonesca e ho apprezzato tantissimo il loro caratterizzarsi che richiama le loro funzioni reali. La trama generale prende una svolta inaspettata ( e forse un po' creepy) nell'ultima storia: che porterà alla fine non solo del telefono, ma anche di tutto il resto dell'entourage. Anche il racconto della morte (la caduta nel bagno), raccontato successivamente, l'ho trovato ben inserito nell'economia del racconto.

~ Uso del Prompt: 8/10 punti
Bhe, che dire, il prompt è centrato, pure troppo XD Credo questo sia un raro caso in cui l’interpretazione alla lettera crea un effetto più inaspettato di quanto sarebbe mai potuto essere se fosse stato interpretato. Ho però un dubbio sull'ordine delle tre drabble poichè non riesco a comprenderne bene la cronologia: l'ultima è quella del dopo, la prima è quella del presente dell'evento e quella in mezzo è quella del prima giusto? perché sono in dubbio tra la prima (quella del funerale è il presente, quando il telefono è morto) e la seconda (che racconta un antefatto del come si è arrivati alla morte, e perché in questa drabble il telefono è vivo). Il dubbio mi viene perchè non essendoci note le tre drabble avrebbero dovuto essere in ordine cronologico ^^"

~ Gradimento personale generale: 3/5
Allora do qui questo voto basso per un motivo che mi ha messo in dramma. La storia che ci racconti è una commedia che racconta un evento da una prospettiva bizzarra, e vagamente surreale. La storia mi è apparsa quasi come una iperbolica metafora delle piccole cose che ogni giorno ci sembrano insignificanti e che invece tra loro un valore ce l'hanno. Ma il tutto mi è sembrato quasi scivolare pericolosamente verso l’assurdo e il non sense , genere che era tra i non accetto :-/ La storia è in gara a tutti gli effetti perchè io un senso ce l’ho trovato e ce lo vedo, però ecco questa cosa mi ha lasciato un poco in dubbio, dubbio che mi sento di far presente in questo parametro.

Recensore Master
09/04/22, ore 12:26

Ciao!
Passo anch'io a fare il giro di recensioni (me la sono presa con molta calma XD).
La tua storia mi ha colpita perché conoscevo la vicenda e sono personalmente affezionata molto a Lavoisier. È molto bello l'inno che ne fai anche in una situazione drammatica come questa, attraverso gli occhi pieni di lacrime del suo assistente.
Dell'uomo emerge tutta la vocazione alla scienza, il suo essere, appunto, con la mente rivolta altrove - a guardare verso qualcosa che gli altri non vedono. È la perfetta descrizione di uno scienziato e, ancora una volta, la dimostrazione che la vera scienza sia immortale, per quanto cerchino di "tagliarle la testa" in tutti i modi.
Hai scelto di raccontare davvero una bella vicenda - che sia leggenda o meno.
Buona fortuna per il contest!
Tsuki

Recensore Veterano
06/04/22, ore 21:28

Come al solito scrivi bene.
Lavoisier l'hai reso bene.

Recensore Veterano
06/04/22, ore 17:22

Storia con tanta amarezza.
Ci mancava solo il telefono guasto.

Recensore Master
06/04/22, ore 17:01

Ciao SSJD,
arrivo anche io a lasciarti un mio pensiero sulla tua drabble, la cui trama ho trovato davvero originale, infatti non conoscevo il personaggio storico da te scelto e ti ringrazio per avermelo in questo modo fatto "scoprire".
Ci mostri il personaggio di Lavoisier come nell'immaginario comune tutti potremmo raffiguarci uno scienzieto: freddo, calcolatore, con la "testa" unicamente concentrata sul suo lavoro di ricerca, per il quale ha dedicato tutto e per il quale, alla fine, non gli importa di morire. L'unica cosa che lo preoccupa è quella di non essere ricordato come il grande scienziato che è, e per questo organizza un piano con il suo collaboratore. Davvero, una scelta di trama che mi è piaciuta perchè, personalmente, mi piacciano questi tipi di personaggi.
L'unico appunto che mi permetto di farti riguarda lo stile che, sempre personalmente parlando, ho trovato sì buono ma molto più vicino allo stile di una long che non una drabble, specie nella chiusura.
A parte questo, è stata una scoperta piacevole!
In bocca al lupo per il contest, alla prossima,
BellaLuna

Recensore Veterano
06/04/22, ore 13:59

Il titolo si collega bene al testo.
Poche parole per descrivere uno stato d'animo.

Recensore Veterano

Drabble divertente.
Max ricorda Yonoi.
Scenetta molto bella.
Il genere demenziale è azzeccato.
I personaggi mi piacciono.

Recensore Master
01/04/22, ore 22:11

Ed eccomi qui, caro!
Drabble scritta bene, semplice, diretta e pulita, spicca un po' la freddezza di Lavoisier ma traspaiono lo stesso i sentimenti: delusione e determinazione (poi) di lui, menefreghismo nel latore della notizia, tristezza dell'aiutante...
Comunque, quando l'ho letta la prima volta mi sono rigirata il nome più e più volte in testa, mi suonava familiare senza un perché.... avevo già sentito nominare questo signore, appunto, (probabilmente al liceo una vita fa 😅😅) ma non ricordavo nulla e sono stata quindi molto contenta di aver approfondito la vita e le scoperte del papà della chimica grazie a te. Ho letto ha fatto grandi cose, gettato luce su diverse scoperte, gettato le basi anche per il metodo scientifico moderno per gli esperimenti... Non è affatto poco se si pensa che sia vissuto nel tardo 1700 (non proprio l'altro ieri insomma) anzi un prodigio visti i mezzi che aveva! Un guaio sì che gli abbiano tagliato la testa (consolarsi forse che tanti anni in più non poteva ancora durare essendo la vita media più corta di ora? 😅) Curioso che per paura di non essere ricordato abbia addirittura sfruttato la propria morte per un esperimento di scienza… davvero votato alla materia!
Il giovane attendete/aiutante /servitore in lacrime per un momento mi ha fatto immaginare che dietro la loro comune passione per la scienza ci fosse anche altro, affetto, amore...? Chissà.... 😇😇
Lavoro ben fatto e argomento interessante, alla prossima!
Nala
P. S. Ero partita coi dubbi tra un paio di drabble, rileggendo, l'abbonamento si è fatto abbastanza matematico 😜😜

Recensore Veterano
01/04/22, ore 17:29

Il tuo stile è sempre magnifico.
Parte storica molto interessante.
La storia mi piace sempre di più.
Annibale fu comunque un grande condottiero.
L'argomento trattato è interessante.
Interessante il quadro storico.

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