Recensioni per
Surya Namaskara
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 125 recensioni.
Positive : 125
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/11/22, ore 21:19
Cap. 1:

Ciao Greta!
Immagino che sarai sorpresa di vedermi approdare qui, dopo quasi tre anni dalla pubblicazione di questo capitolo. O, magari, sorpresa non sei per nulla perché questa storia è sempre un via vai e io sono una delle tante avventrici. Non lo so ma tant’è che sono qui dopo mesi che questa storia è nella mia lista di quelle da iniziare e quindi sono felice. Ho sentito tantissimo parlare dei koala – ho visto post, ho visto foto e, soprattutto, ho visto amore da parte di chi ha letto di questi due – e io, curiosa come un furetto, non ho potuto resistere alla tentazione di scoprire questi due tuoi bambini. Su EFP la tua penna è una delle mie preferite, la tua profondità e il tuo modo di cogliere il mondo li sento sempre tanto vicini ai miei, quindi ero assolutamente curiosa di scoprire cosa ci fosse dietro questi due e dentro questa storia.
Posso dire che sono già innamorata di entrambi? Ole lo sento così tanto vicino a me che quasi fa un po’ male. La prima cosa che ho pensato è che, nel test delle personalità, sarebbe un INFP come noi. Sento la sua inadeguatezza, il suo sentirsi sempre dal lato sbagliato, questa incompletezza che, per paradosso, arriva da una “doppiezza” – mago e Babbano e, alla fine, nessuno dei due davvero. Ho riflettuto spesso sul fatto che i Nati Babbani vivessero questa condizione di essere un po’ in un limbo, sospesi a metà, un po’ Balto: sanno solo quello che non sono. E se un bambino si scopre mago dal nulla, forse solo una ferrea e forte capacità può convincerlo della sua natura. Ma se la magia è ingolfata, arrancante, come se dovesse sforzarsi di essere un mago, capisco che sia doppiamente difficile credere di avere trovato un posto in una scuola per quelli come lui (ma non troppo). Mi ha colpito molto il fatto che abbia scelto alla fine di intraprendere una carriera Babbana (aiutata forse da doti magiche di legilimanzia o di spiccata empatia) e addirittura il suo desiderio di lasciare Hogwarts. È forte e bello ed inedito. Non per tutti essere un mago è il Paese dei balocchi – grazie per avercelo raccontato. Il mondo magico sa essere crudele con i più “deboli”, basti pensare al Neville dei primi libri (e lui era pure un Purosangue, e non so se sia stato meglio o peggio).
Ma scusa! Sto divagando. Questo primo capitolo mi ha fatto sorgere così tanti pensieri, riflessioni ed interrogativi che finirò per blaterare e non dire nulla sul serio. Quindi, mi taccio un attimo e passo ad Homer. Homer! Homer. Con quel sorrisetto svelto (ho amato come poche cos’è questo aggettivo), di chi ha in mano il mondo, mi ha già stesa. Sono una piccola Ole perduta! A volte penso sempre se queste personalità non ci piacciano perché un po’ ne invidiamo la capacità innata di esistere, di scivolare nel mondo senza inciampare, senza nascondersi, senza il costante pensiero di non essere sufficienti (dagli abiti, alla bellezza, all’intelligenza, alle capacità). Homer semplicemente vive e della sua capacità di farlo gli altri si beano, ci si nascondono dentro. Lui arriva, con il suo completo stravagante, dopo anni e anni, ed occupa il divano, lo spazio, la visuale, il suo spazio vitale con un abbraccio senza chiedere permesso. Lo fa e basta e si aspetta che Ole ne sia felice, che lo segua, che abbia voglia di andare da sua madre e con lui. Come se fosse naturale, come se non potesse fare altrimenti – ed altrimenti, davvero, Ole non può fare.
Sono felicissima di essermi finalmente decisa, complice un venerdì pigro, ad iniziare questa avventura. Tu come sempre sei davvero speciale nel raccontarci il mondo e leggerti è sempre uno dei più grandi piaceri qui sopra.
Ti abbraccio forte, a presto

Recensore Veterano
10/09/21, ore 23:28
Cap. 1:

Scusami se passo così, con questa recensione per nulla degna di questa storia.
Ho letto questo primo racconto qualche giorno fa (tra l’altro, ho letto anche la storia su Domi e ho adorato, solo che, dovendo lasciare una recensione un po’ più ufficiale e un po’ meno basata sulle emozioni, sto aspettando di avere un po’ di tempo libero per scriverla bene) e niente, volevo farti sapere che sono già innamorata di questi due e che sono tanto contenta di aver cominciato a recuperare le loro storie. La differenza di carattere tra Ole e Homer mi incuriosisce e mi piace moltissimo, sei riuscita a delineare i due personaggi, a presentarceli, in modo davvero efficace e io sento già tanto affetto per entrambi.
Insomma, sono tanto felice di essere entrata in questo mondo meraviglioso. Non vedo l’ora di recuperare tutto! *.*
Come al solito, tanti tanti complimenti!
E a presto, perché non appena riuscirò a farlo continuerò a seguire le loro vicende!
Un abbraccio e grazie per aver pubblicato e condiviso questa storia!

Recensore Master
01/09/21, ore 09:31
Cap. 1:

Ciao cara!

Tu non lo sai, ma io praticamente vengo su questo profilo a giorni alterni a sbirciare ma, alla fine, non recensisco mai - imperdonabile, lo so, ma purtroppo il tempo si cannibalizza e io finisco per avere solamente le briciole, il che è una metafora veramente disgustosa e oddio spero mi perdonerai per questo inizio terrificante. Comunque, rimane che è un sacco di tempo che vorrei iniziare con i koala, ma non trovo mai lo spirito per iniziare: per questo, sono felice che tu me li abbia involontariamente proposti. Almeno, così potrò fangirlare anche io sotto i tuoi post, cosa fondamentale, dato che ho deciso che mi stai simpatica e quindi posso stalkerarti.
Ora però la smetto di ammorbarti con le mie chiacchiere e inizio la recensione vera e propria dicendo che io sinceramente non so - vorrei saperlo, ma non lo so - come ho fatto a vivere ad oggi senza conoscere, se non di fama, questa storia. Di fatto, avevo perso un po' il gusto nella lettura di fanfic che non fossero di autori "collaudati" ma, oggi, mi dai un po' di speranza.
Ho sempre la sensazione di averti letta troppo poco - che ci sia un mondo da scoprire di cui io non ho idea e, di questo, mi dispiace sempre un sacco: spero che, a fine anno, quando rientrerò dal mio giro d'Europa potrò fermarmi sul tuo profilo come e quanto vorrò, ma sono sogni pieni di ottimismo, temo.
Penso che tu lo sappia (te l'ho mai detto?) io con gli OC vado sempre con i piedi di piombo: sono rimasta scottata troppe volte da personaggi gestiti male e sono al punto in cui non ci credo più, quindi se vedo "Nuovo personaggio" evito come la peste. Oggi, sono contenta di averti dato fiducia: dovuta e meritata, mi sono lasciata trasportare in un mondo bellissimo e che mi ha attirata come una calamita.
Non penso ci siano parole - e, se non adorassi parlare, chiuderei qui con un briciolo di dignità - per dire quanto mi ha lasciato questa storia, quanto mi lasciano tutte le tue storie.
Ole è un personaggio meraviglioso: non fraintendermi, lo è anche Homer, ma è lui che dalle prime righe mi ha catturato il cuore e a cui va la mia spiccata preferenza. Lo hai dipinto a tutto tondo, a 360° gradi (avevo scritto 160° prima di rendermi conto che non so più la matematica, te lo dico così puoi ridere di me), ed emerge come una presenza tangibile da ogni riga di questo meraviglioso primo capitolo.
In un certo senso, con Ole per me è stata una questione di affinità elettiva: assomiglia così tanto a una persona che conosco, e che a volte detesto, che mi fa stringere il cuore di quel misto di comprensione-amore-odio che non so come spiegarti.
L'entrata in scena di Homer, poi, scioglie il cuore - si percepisce immediatamente il profondo legame di cui parlerai e, essendo io più strutturalmente simile a lui, non l'ho amato come amo Ole, ma comunque a sufficienza per farmi ripetere (finché non ne avrai abbastanza di me) che questa storia è una perla in un mare troppo torbido.
Ed è incredibile come, mentre la leggevo, non mi sono resa conto d'averla già finita. La tua è una storia che da tanto, cara (non so se posso chiamarti per nome, non te l'ho mai chiesto lol), e mi piace così tanto che sto già meditando di boicottare il lavoro per leggerla tutta.
Ma, ancora una volta, sono solo pensieri scompigliati.
Nel mentre ti saluto e ti mando un abbraccio,
Gaia

Recensore Junior
16/12/20, ore 17:41
Cap. 1:

Ciao!
Non sai quanto io sia felice di tornare sul tuo profilo! Non ti nascondo di aver adocchiato questa storia diverso tempo fa e finalmente ho avuto occasione di leggerla – e amarla!
Innanzitutto, devo dirti che ho apprezzato tantissimo lo stile (è stato un piacere leggere questo capitolo!) ed il modo in cui hai strutturato la storia, le descrizioni curate ma mai noiose che si mescolano perfettamente all’introspezione del protagonista.
Il modo in cui hai caratterizzato Ole mi ha conquistata: mi è parso di percepire questa sua costante inadeguatezza, una completa mancanza d’equilibrio tra due mondi a cui non sente d’appartenere, l’incapacità di sentirsi in qualche modo giusto. Ho apprezzato molto quell’approfondimento sulla sua storia, mi ha dato la possibilità di capire alcune delle motivazioni che lo hanno spinto a prendere determinate decisioni e, inevitabilmente, a legarmi a lui!
Azzarderò un giudizio, ma sento di doverlo dire: credo che Ole abbia una scarsa consapevolezza della sua forza. Ci vuole coraggio a restare e continuare a provare, ad impegnarsi, a non lasciare Hogwarts nonostante lì si sentisse completamente fuori posto. E ci vuole anche coraggio a lasciare ogni cosa e partire, andare in un’altra parte del mondo e ricominciare – a volte sembra la scelta più facile, ma richiede comunque una buona dose di forza d’animo!
Quindi, ecco, a me questo tuo Ole fa tanta tenerezza e credo che sotto quel guscio che mostra agli altri ci sia un ragazzo che nasconde un universo intero – mi dà la percezione d’essere una persona molto profonda, una di quelle che vale la pena conoscere!
Inoltre, mi ha catturato questa sua empatia che si scontra con la sua incapacità relazionale. È una caratteristica davvero affascinante e mi chiedo se non sia frustrante, per lui, essere così vicino e allo stesso tempo così lontano alle persone che lo circondano. Per me, è ulteriore conferma della sua straordinarietà – e parlo così soltanto al primo capitolo, pensa un po’!
E se Ole mi ha conquistata, Homer mi ha fatta cadere ai suoi piedi. Il fatto è che io Homer l’ho apprezzato ancor prima che tu lo presentassi: Ole riconosce il suono della sua voce come “sbagliato” e nella mia testa è scattato qualcosa.
Cerco di spiegarmi (ti prego di perdonare un’eventuale confusione!): Ole riconosce quel suono come sbagliato MA lui si sente costantemente sbagliato, quindi è come se riconoscesse un legame con quel suono, come se lo avvertisse sbagliato perché gli sembra giusto! Quindi è come se, prim’ancora di realizzare che Homer sia lì, il suo subconscio abbia allontanato tutte le sensazioni negative e lo abbia lasciato in balia di una sensazione talmente piacevole (giusta!) che, per uno come lui, abituato a sentirsi sbagliato, è risultata poi sbagliata.
Tutto questo per dire che, qualsiasi rapporto questi due abbiano, credo sia di una profondità devastante. Ad Ole è bastato percepire la presenza di Homer per mettere a tacere quel tormento che da sempre abita la sua anima (anche se per pochissimo!).
Il lungo scambio epistolare, l’affetto di una madre che ha curato entrambi con lo stesso affetto, la muta complicità mi suggeriscono un legame assai forte, uno di quelli impresso sottopelle, che ti rimane dentro per la vita.
Sono curiosissima di conoscere ulteriori dettagli del rapporto tra Ole ed Homer, di scoprire il passato ma anche il futuro di questi due personaggi così belli!
Ti faccio i miei complimenti, è una storia originale e ben scritta – ed ha suscitato tutta la mia curiosità!
Devo avvertirti che purtroppo non potrò essere costante con la lettura, ma cercherò di passare appena mi sarà possibile!
Alla prossima! ❤

Recensore Master
08/12/20, ore 15:02
Cap. 1:

Ciao, Greta ♥︎

Mamma mia, quasi non ci credo di essere riuscita ad iniziare questa storia, sono davvero sconvolta. Finalmente, dopo averlo detto e ridetto e stradetto, eccomi qui - non che tu stessi aspettando con impazienza questo momento, eh, per carità, ma insomma, le mie cominciavano a sembrare parole vuote, e invece oggi hanno trovato una concretezza. Il fatto è che per qualche giorno sono rimasta lontana da Efp, e in generale non ho scritto, ogni tanto mi capita, quindi di consueguenza ho accatastato cose da fare e recensioni da lasciare, ma spero di riuscire a darmi un ritmo, ora. 

Ma veniamo al dunque. Sono davvero contenta di aver iniziato questa storia perché me ne sono davvero innamorata, e non scherzo. Intanto, trovo che tu abbia utilizzato uno stile a dir poco perfetto per introdurre il lettore nel mondo di Ole. Ora, ho letto davvero poco di tuo per poter dire di conoscere il tuo stile, ma quello che hai utilizzato qui mi è piaciuto davvero molto. Il capitolo non è lunghissimo, ma hai saputo già dare a Ole una sua identità, un primo abbozzo del pg complesso che è, con le sue debolezze e insicurezze, la necessità di stare solo, il sentirsi strano sia tra i Babbani, sia tra i maghi, che teoricamente dovrebbero costituire il suo intero mondo, e da qui nasce la sua scelta di estraniarsi da quel mondo che non sembrava andar bene per lui e buttarsi a capofitto in quello Babbano, decidendo di studiare psichiatria in un'università dell'Oregon. Questa credo che sia una scelta originalissima, se non unica, non credo di averne mai letto una uguale, in questi anni, e anche coraggiosa, ché non è mai facile lasciare da parte la magia, in questo caso - ovviamente non so quanta parte avrà la magia in questa long, parlo riferendomi a questo primo capitolo, sicuramente lo scoprirò più avanti. Homer giunge come una sorpresa e irrompe (nuovamente) nella vita di Ole senza essere annunciato, e io sono già qui che smanio per conoscere i dettagli di quell'estate in cui avevano 17 anni - mamma mia, quante vibes da "Chiamami col tuo nome" mi hai dato tu non sai ♥︎ Anche Homer sembra avere una personalità bella definita, ma so ancora davvero pochissimo di lui per potermi sbilanciare troppo. Sicuramente, ad una prima lettura, sembra quello più espansivo ed energico dei due, ma sono solo impressioni, le mie. L'Accademia di Belle Arti Magiche è un'idea pazzesca, lasciatelo dire. Tutti questi dettagli nuovi e freschi mi hanno colpita davvero tantissimo. 

Che dire, sento di aver scritto una recensione poco degna di questo nome, per cui scusa, ho buttato proprio giù le mie impressioni di getto; ma abituati perché le mie recensioni sono tutte così, hanno poco senso dall'inizio alla fine AHAHHAHAHA 

Concludo facendoti i complimenti per questo primo capitolo e tornando a dirti quanto sia contenta di aver finalmente iniziato la lettura; non so con quanta puntualità arriverò a recuperare, ma hai acceso la mia curiosità quindi spero presto; conto di finire il giro delle recensioni/scambio e di essere quindi più libera ♥︎

Ti mando un bacione, Marti

Recensore Master
17/11/20, ore 12:18
Cap. 1:

Carissima blackjessamine (ti devo trovare un diminutivo asap)
è dunque con immenso piacere che mi imbarco in questa nuova avventura, e siccome hai detto che tieni a questa raccolta, decisamente mi fa piacere poterti dare un feedback e leggerti è sempre un gran privilegio **
Ho letto nelle note che Homer e Ole sono personaggi già comparsi altrove e dunque recupererò anche quello, ma intanto inizio da qui.
Sai, la sfida di ogni scrittore di fanfiction è quella di rendere tutto credibile e dal momento in cui degli OC entrano a far parte di questo meccanismo fatto di ingranaggi che già conosciamo, riuscire a farli incastrare è difficile, forse il lavoro più complesso, ma qui c'è già uno studio che fa quello che deve fare: inserire due personaggi in un cotesto e dar loro vita, fondendoli con quel mondo magico che conosciamo, dando loro un'identità distinta e realistica.
Mi sono molto immedesimata in Ole, giovane alla ricerca di un obiettivo di vita, troppo consapevole dei suoi limiti, che sembra aver accettato ma forse non è davvero così. Si è sempre impegnato, però, dunque questa limitazione lo ha spronato a non fermarsi, a dare sempre il massimo. È ammirevole, ma in lui si percepisce una malinconia strascicata che non lo fa brillare del tutto; anche il fatto che sia così schifo, con i coinquilini, è segno che non vuole in alcun modo essere al centro dell'attenzione, mal di testa o no. Come se non si ritenesse all'altezza, e difatti come spieghi sia nella intro che nel testo, la sua empatia è fuori controllo, pur studiando nell'ambito della psichiatria. Come se specializzarsi in quel campo non fosse solo la ricerca di un mestiere, ma anche di se stesso; la speranza di aggiustare le cose, in qualche modo, prima o poi. Ed è qui che la sua determinazione è palpabile, ma si capisce che ha addosso tutto il peso di una vita intera che sembra fatta di anni doppi, le difficoltà a scuola, la diversità che lo ha reso invisibile agli occhi del padre... un peso negli occhi che però svanisce non appena compare Homer.
Homer l'ho visto come un anello di congiunzione, quello che va legato all'anello solitario che penzola dall'anima di Ole. Completamente opposto, frizzante, egocentrico, allegro, propenso al contatto fisico sembra tutto ciò che serve a Ole per splendere, e io i suoi occhi splendere, di fronte a Homer, li ho potuti vedere. Ed è meraviglioso come tu abbia sviluppato una tale empatia, dando la sensazione appunto che loro si conoscano da sempre, perché è così, e c'è quello scambio di lettere che ha proseguito il loro legame anche dopo e che non ha lasciato spegnere quella fiammella in fondo al cuore.
L'arrivo di Homer ha completamente ribaltato tutto, e pur avvertendo ancora quella malinconia addosso a Ole, la si sente un po' più calda. Più, come dire, affettuosa.
Dunque cara, sono felice di aver iniziato questa avventura ** Avrai di nuovo mie notizie ♥ Non vedo l'ora **
Miry

Recensore Master
09/10/20, ore 18:14
Cap. 1:

Recensione Premio Speciale per il contest "3 Drabble, solo 3 Drabble per parlarti di me (e dirsi addio)"

Ciao.
E' una settimana che tento di lasciarti questa benedetta recensione, praticamente l'ho commentata a rate, e per farlo l'ho letta così tante volte che so interi passaggi a memoria.
Allora inizio un attimino dal commento allo stile, che ho trovato molto ben calibrato, pulito e scorrevole.
Mi è piaciuto l'incipit, a delineare subito il clima, e uno sfondo autunnale (?)
che non si limita a essere bidimensionale, ma assume una funzione di specchio per Ole. Da qui in poi, la digressione introspettiva diretta l'ho trovata molto bella, con una cadenza sintattica un po' ripetitiva ma che non dà fastidio, anzi delinea un'impronta stilistica tua, personale, forte. È uno stile pulito, scorrevole, limpido. Ecco, quando ti leggo l'impressione è quella di vedere attraverso una superficie limpida, chiara, il mondo che stai raccontando.
Più in generale, ho trovato un tono molto coeso, una forma sintattica che scandisce il tempo (anche se non lo fa da protagonista, ma quasi in sordina) e che trova un suo perché soprattutto nella seconda parte, con l'apparizione di Homer.
Il sorriso di Homer mi è parso tanto una bellissima escalation d'intensità. Hai presente quando negli anime a volte, per enfatizzare una reazione, la fanno vedere in loop, restringendo sempre di più in primo piano il volto del personaggio. Ecco, a me la descrizione del sorriso di Homer ha dato lo stesso effetto: sempre la stessa immagine, ma che diventa sempre più protagonista, sempre più insistente, più in primo piano, che cresce d'intensità. Tanto che alla fine Ole non può che capitolare.
Del tuo stile mi piacciono soprattutto le immagini che sai creare, attraverso similitudini ma anche bellissime metafore che trovo sempre fresche, piacevoli e soprattutto sempre sul pezzo: come quella del sorriso di Homer o dell'immagine dei due fidanzati che sembrano gatti siamesi.
Mi piace il modo in cui non nomini subito Hogwarts, o la magia, o termini come babbani. Anzi, se non fosse per la sezione in cui hai pubblicato, l'incipit e quello che ne segue fino a un certo punto fanno pensare a un originale non fantasy". Mi piace, quindi, il modo in cui sembra di leggere per la prima volta di questa "stranezza" di Ole, si può fingere di capire solo in un secondo momento che corrisponda al suo essere un mago. A conquistarmi soprattutto è questa prospettiva totalmente ribaltata, dove non è l'ignaro mago a conoscere la magia ma è il mago che si fa strada nel mondo non magico, quindi si ha uno scorcio molto più vivido del rapporto tra la magia e i non magici.
Aggiungo, qui in angolo, solo alcuni "suggerimenti":
“Vieni anche tu salutare mia madre, vero? -> a salutare
rivelandolo soltanto un sassolino che era possibile scavalcare con un balzo divertito. -> qui ho un attimino perso il senso sintattico della frase. Forse ci vuole un "come" prima di sassolino?

Il titolo è la parte che mi ha colpito di più, lo confesso. L'ho trovato semplicemente originalissimo, l'ultima cosa che mi aspettavo era un titolo di origine indoeuropeo in riferimento a una storia sul fandom di Harry Potter. E' fantastico, sappilo. Mi ha trasmesso un'idea di sole, che leggendo poi ho subito ricollegato a Homer, cavolo, ma io ho la mente contorta, e imparando a conoscere un po' te mi aspetto risvolti più ambigui in abbinamento a questo titolo. Sì, perché se dovessi analizzarlo soltanto in riferimento a questo primo capitolo, quello che penso è a qualcosa di soleggiato, che porta il sole, penso a Ole che saluta il suo raggio di sole entrato di soppiatto nel suo appartamento, penso a questo ritrovarsi di due vecchi compagni di scuola e amici. Ma in una visione più ampia, mi fa anche pensare al saluto che c'è alla fine (perché, si sa, una storia ha sempre una fine) e quindi immagino già un finale malinconico-sereno, dove questi due si saluteranno e si separeranno, sì, ma che porteranno addosso sempre il beneficio di aver stretto un raggio di sole in mano. Bene, dopo questo film mentale...

Passiamo ai personaggi, che già non vedo l'ora di conoscere fino in fondo, ma di cui hai dato una bellissima e piena immagine già qui, di Ole quanto meno.
In Ole e nel suo restare in qualche modo immobile, bloccato al bivio delle sue possibilità, mi ci sono specchiata tanto. Troppo. Il senso di non appartenenza, inadeguatezza sociale, ma anche quell'empatia che è scomoda, a tratti incerta, ma che sempre ti fa sentire di troppo, non voluto, tutto questo mi ha dato molto l'idea di un personaggio chiuso in se stesso. Ed è qui che entra in gioco la sua magia mediocre. In parte mi ha fatto pensare ad Ariana. Solo che nel caso di lei, il blocco era più forte e dovuto a una violenza esterna e fisica. In Ole il blocco è interno, quasi che la "violenza" se la auto procuri lui, che gli viene indotta quasi ingenuamente e inconsciamente dagli altri. È il modo in cui recepisce la sua natura a farlo inciampare, è il suo precludersi un mondo a tramortire le sue possibilità.
La descrizione del potere di Ole è bellissima e mi piace il modo in cui l'hai resa, con questo rallentamento del ritmo narrativo, che mi ha dato l'impressione che Ole e Homer uscissero dal mondo, si estraniassero, come quando a volte nei film fanno vedere i due protagonisti in una stanza vuoto e dopo, finito l'effetto, suoni e altre persone tornano sullo sfondo, riportandoli alla realtà. Ecco, ho provato questo con quell'abbraccio.
Ole mi ha dato l'idea del tipico personaggio che si mette sempre in ultima fila, che è sempre troppo sensibile, ma che ha paura di spiccare, e non perché non abbia le capacità, ma perché in qualche modo si sente confortato nel suo angolino. Il mondo sembra troppo grande e troppo impegnato perché lui possa trovare il suo posto, così si ritira nel suo guscio, insicuro, un po' spaventato, sempre gentile, e sempre tollerante. Lui mi ha trasmesso molta tenerezza.

Ma...

un giovane dall’ampio sorriso se ne stava mollemente adagiato sui cuscini verdi -> Non so perché, ma questa immagine mi ha fatto pensare a Sirius il suo primo giorno sull'espresso per Hogwarts. E mi è bastato per dichiarare amore eterno a Homer (scusa, Ole). E anche andando avanti, più leggo la descrizione dei suoi occhi, delle sue movenze eleganti, delle sue falcate, del suo abbraccio entusiasta, più vedo il mio cane preferito. Sto impazzendo.
Homer, al contrario, sembra fuggire a qualsiasi definizione. Lui non aspetta che chi gestisca il mondo gli dica dove stare, è lui a far girare il mondo e a rivoltarlo, letteralmente. Homer mi ha dato l'idea di leggerezza, il tipo positivo che però evita le responsabilità, le definizioni, i vincoli, Homer mangia il mondo. Homer, per vivere, ha bisogno sempre di aria nuova, di gente nuova, è il tipo che ama assaggiare; eppure, per trovare se stesso, per riprendere fiato, ha bisogno di tornare dalla sua famiglia. E a quanto mi par di capire, è Ole la sua famiglia (ha chiamato suo madre per nome, mi fa capire che la famiglia così "aperta", da artisti, lo abbia spinto a un legame particolare con la madre, ma vedrò avanti).

Spiegare cosa mi hanno trasmesso assieme è difficile, per me. Ole soccombe alla vitalità di Homer, secondo me è impaurito dal non riuscire ad andare alla sua stessa velocità, e si lascia trascinare. Homer invece ha bisogno di un punto fermo e in qualche modo questo suo appoggiarsi, con tanta leggerezza a Ole, ha tratti quasi egoistici, ma sicuramente matureranno assieme. Ole è la sua ancora: Homer sa che potrebbe andare in mare aperto, ma che grazia a Ole non andrà mai alla deriva.

Niente, sta recensione è più che altro un miscuglio di sensazioni e supposizioni, lascia il tempo che trova, ma io voglio che tu sappia che ho amato questi due personaggi, li sto amando davvero, e proseguirò nella lettura, spero il prima possibile. Io tifo già per loro <3
A presto!

Recensore Master
20/09/20, ore 22:39
Cap. 1:

🚑🚑🚑 arrivano i soccorsi per il morale infranto da recensioni orribili 👩‍⚕️
In realtà sono molto contenta di avere scoperto questa storia! Io non ho problemi a leggere il fandom di Harry Potter e quando si tratta di personaggi originali in realtà è come leggere un'originale, è sufficiente solo conoscere un minimo il setting, nel tuo caso sapere giusto cosa è Hogwarts. E la parte ambientata ad Hogwarts devo dire che mi è piaciuta molto perché Ole non è un classico personaggio originale, che tende ad essere speciale oppure almeno nella norma, Ole è quello che nell'ambito del gioco di ruolo viene chiamato "un personaggio subottimale", e io reputo che i personaggi subottimali siano quelli che hanno le storie più interessanti da raccontare. Perché alla fine non dovendosi concentrare su quanto sono forti e quanto sono fighi, il loro autore o autrice per primi sono invogliati e instradati a descrivere il mondo interiore si quei personaggi. Alla fine ciò che ci rende umani sono i nostri difetti. E le caratteristiche di Ole io non saprei neanche se è giusto chiamarle difetti.
Ho capito fin da subito che il suo potere non era legimanzia, sebbene fosse ne sia un lontano parente. È chiaro che il suo potere è più di natura empatica. Non sente i pensieri (a meno che forse non siano molto forti oppure ossessivi), ma sente le emozioni. Io non credo che questo sia meno utile, è solo diverso. Percepire le emozioni di qualcuno alla fine non è simile a percepirne anche le intenzioni? Credo che fare lo psicologo sia una professione che beneficerà di questa sua capacità, ma forse il ragazzo sta mancando di considerare la sua vulnerabilità davanti alle emozioni altrui. Se è così stanco da non poter tollerare di entrare in contatto con la personalità di gente nuova dopo una giornata di studio, non oso pensare come sarà emotivamente a pezzi dopo aver avuto in terapia una persona ogni ora per un'intera settimana. Secondo me lui avrebbe potuto lavorare bene insieme agli auror o simili forze di polizia, perché credo che sia in grado di percepire certe emozioni legate alla sfera della malvagità (ad esempio potrebbe percepire se qualcuno vicino a lui sta provando odio o aggressività?) senza però che le persone che lui "legge" si accorgano di essere lette, non essendo un potere prepotente come la legimanzia, ma più sottile, più passivo.

Comunque ti faccio mille complimenti per il modo in cui hai descritto il suo disagio nel muoversi nell'umido campus in autunno, con il disagio della pioggia e della natura che inizia a marcire, tra l'altro in Oregon dovrebbe fare anche abbastanza freddo. Vabbè, che sto dicendo, non è che in Scozia faccia caldo. Per un attimo la stavo vedendo da italiana.
Quindi, il tuo stile di scrittura secondo me è ottimo per trascinare il lettore all'interno della storia, e di conseguenza mettersi subito nei panni del tuo protagonista. Come non condividere il suo disagio?
Poi io sento di somigliargli molto anche caratterialmente, anche se lui è molto più lì giù allo studio di me; comunque potendo scegliere fra una sera nel proprio lettuccio caldo e una sera in qualche pub con musica assordante e gente con cui magari non hai neanche voglia di parlare, è chiarissimo quale sia la scelta migliore. Forse però lui ha più ragioni di me per essere introverso, sentire le emozioni degli altri deve essere faticoso, deve proprio risucchiarti energia.

Il suo amico invece mi sembra proprio l'opposto, mi sembra un estroverso da manuale. Non solo estroverso, ma anche una persona con una predisposizione per piacere agli altri e forse anche una maggiore esperienza, perché quando la compagnia altrui ti piace non ti pesa affatto avere a che fare con estranei e sperimentali diverse tattiche per renderli subito amici. Quando invece stare con gli altri non ti piace particolarmente, questa cosa diventa una fatica di Ercole, quindi per forza Ole non è altrettanto bravo...
E come dice il detto secondo cui gli opposti si attraggono, questi due sono grandi amici dai tempi di scuola. Sono veramente carini! Homer si è fatto un bello sbattone per venire a trovare l'amico anche se ovviamente con la materializzazione è tutto più veloce. Ma vedere il loro incontro dopo 6 anni di separazione è stato davvero bello, io ho un debole per le amicizie che sopravvivono al tempo e alla distanza.
Mi è venuto il sospetto che prima della fine della storia loro due non saranno più semplici amici? Questo non lo so ma per sicurezza continuerò a leggere quando avrò tempo 😁

Recensore Master
19/09/20, ore 16:37
Cap. 1:

Ciao. Eccomi qui per lo scambio a catena di EFP.
Mi è molto piaciuto il primo capitolo. È raro leggere ff che non abbiano come protagonisti, quelli principali che tutti conoscono e ne sono rimasta sorpresa.
L'unica cosa è che messo così... senza la rientranza dei discorsi - che vanno a fondersi con le parti descrittive - mi ha mandato un po' via la vista.
Ora vado a leggermi il seguito che sono curiosa. Chiara.

Recensore Master
13/09/20, ore 21:11
Cap. 1:

Già in “ Love, walk the autumn, love” avevo adorato questi due personaggi.
Logicamente li, parlando di Percy, Audrey e Penelope, loro sono rimasti un poco in parte ma pur sempre presenti e affascinati.
Mi spiace leggere qui che Ole si senta in bilico sui due mondi, mezzo babbano e mezzo mago. Non deve essere facile sentirsi apolide.
Homer già prima lo adoravo perché mi ha sempre dato la sensazione di una persona splendida e a quanto pare anche molto “amico” (o forse più... già prima mi domandavo la vera natura della loro amicizia) di Ole (visto che lui partì per Londra in un battibaleno appena lesse la sua lettera).
direi che qui finalmente sapremo qualcosa in più su entrambi! Non vedo l’ora!!!

Recensore Master
27/08/20, ore 13:12
Cap. 1:

Ciao cara!
Se c'è una cosa, tra le tante, che adoro del tuo stile è la cura e la delicatezza che dedichi alle descrizioni. Ci metti così tanta attenzione che uno non può non apprezzarle e rimanerne incantato.
Adoro Ole, di già. Sì, lo so, potrebbe essere prematuro, magari poi succede qualcosa che me lo farà odiare (spero vivamente di no), ma questa sua presentazione, questo suo essere medio e in un certo senso invisibile e sbagliato, tipico "mai abbastanza" me lo ha fatto prendere subito a cuore. Trovo tu ne abbia delineato l'esistenza e il carattere in modo esemplare, puntando l'attenzione su dettagli fondamentali - la riservatezza, l'empatia, il senso di inadeguatezza, la voglia di fuggire, il non trovare in ogni caso un posto suo - che contribuiscono a farmi immaginare il personaggio. La sua, in quel college lontano da casa, pare un'esistenza piatta fatta di ore e ore passate in biblioteca e rientri a casa con coinquilini che non sono riusciti a varcare la soglia che li renderebbe amici (e probabilmente renderebbe più leggera la vita di Ole). Tutto, anche l'ambiente, pare ammantato da una luce calda e forse un po' nebbiosa. Monotona e tranquilla. Niente sprizzi di vitalità, niente novità. Non fino al momento che dipingi.
Ole rientra a casa, sembra una sera come un'altra, niente di nuovo insomma. C'è Bruce a casa con Mia e c'è un'altra voce, una voce che porta alla mente - e al cuore - di Ole sensazioni lontane nel tempo, ma non dimenticate. Sensazioni e non solo. Quello che Homer riporta a galla in Ole è una vita intera, accantonata ma comunque lì, presente a modo suo. Come in molti casi, l'amicizia tra Homer e Ole è costituita da due persone così diverse da non aver potuto evitare di trovarsi.
Questo primo capitolo non mi ha solo sorpresa, piacevolmente, per vicenda narrata e stile utilizzato. Il titolo che hai dato alla raccolta in realtà me l'aveva fatta puntare già da tempo, ma poi io sono una persona distratta che si infila sempre in troppe cose e alla fine ne perde di vista alcune.
Il titolo lo trovo estremamente evocativo, così come la breve presentazione che ne dai nello specchietto iniziale. Lo stile delicatissimo è estremamente piacevole da far scorrere sulle labbra e questo inizio di vicenda, con molte cose appena accennate, incuriosisce un sacco.
Detto questo, inserisco la storia tra le ricordate, ti faccio i miei complimenti e ti mando un bacio.
A presto, L.

Recensore Master
06/08/20, ore 22:24
Cap. 1:

Prima di tutto scusa tantissimo per il ritardo, sono imperdonabile, ma tu perdonami lo stesso *__*”
Detto questo, ormai penso lo sappiano anche i muri che io ed Harry Potter non è che ci caghiamo molto, però già sapevo che Surya Namaskara era dedicata ai tuoi pg original e, anche grazie a tutti gli splendidi aesthetic che ho visto sul tuo faccialibro, non ho potuto fare a meno di restarne incuriosita. Inoltre, anche se di tuo ho letto purtroppo molto poco, sempre per mancanza di fandom in cumune (accidenti a me ç_ç), so già che adoro come scrivi; non per nulla, infatti, questo primo capitolo non è da meno e mi è piaciuto da morire.
Ma andiamo con ordine.

Anzi no, prima devo sproloquiare su una cosa. Mi sono buttata a capofitto sulla fic senza nemmeno prendermi la briga di guardare le note (sono stupida, sì, ma mi disegnano così, che posso farci), mi ero persa quindi il fatto che fosse ambientato dopo la II guerra magica, quindi (se non ho capito male) praticamente ai giorni nostri. Me lo sono persa dalle note, ma l’ho ritrovato nella narrazione e la cosa mi ha piacevolmente stupita – forse perché le fic Harry Potter e in generale le hogverse che ho letto (o scritto) le ho sempre trovate ambientate ai tempi della generazione di Harry o dei malandrini, ma soprattutto a farla da padrone è quasi sempre stato il Mondo Magico, mentre qui mi sono sorpresa nel ritrovare babbanolandia (?). Ecco, questa è una cosa che tra l’altro a me è servita per due motivi: primo per empatizzare immediatamente nel personaggio di Ole, nella sua routine, nelle sue “pare” – lasciami passare il termine – e dall’altro è stata una boccata d’originalità vedere come tu fossi riuscita ad allacciare i due mondi. Ho adorato il modo in cui hai presentato i due protagonisti; Ole prima di tutto che sembra davvero racchiudere in sé il mondo magico e quello babbano e nonostante tutto non riesce a trovare il proprio posto in nessuno dei due. Lui è quello a cui mi trovo più vicino e verso cui, fin dalle prime righe, ho provato davvero tanto affetto (e verso i personaggi original mi capita raramente, sappilo), perché per certi versi mi ci rivedo benissimo: per la fatica di stare in mezzo ai coinquilini, la voglia di arrivare in una casa vuota tutta per lui (che grazie a dio io posseggo, but it’s not the point!), per impegnarsi tanto e risultare comunque mediocre e non riuscire a vedere un futuro in qualcosa di così bello ed eppure così fuori dalla sua portata come la magia. E poi la sua empatia-simil-legilimanzia. Mi soffermo un attimo su questa perché sto cercando di trovare le parole per dirti quanto ho adorato il paragrafo in cui ne parli, metti alla luce questa sua capacità che è sì senza nome, ma riesce comunque ad assumere tratti concreti – ho adorato come l’hai descritta, adoro che lui la possegga e ho adorato il modo in cui sentimenti e “pensieri” siano rimbalzati da lui a Homer quando quest’ultimo lo ha abbracciato.
Molte volte mi è capitato di leggere personaggi original infilati nel fandom e spesso e la cosa che fatico ad apprezzare è che si trasformino sempre in pg superdotati-ce-l’hanno-d’oro-solo-loro. Qui invece ho ritrovato piacevolmente due ragazzi che no, non sono certamente normali, ma non per questo mancano di realismo. Sono personaggi che rendi credibili e che già dal primo capitolo “apri” a noi, ce li sveli e ci dai modo di sentirli vivi e reali come fossero vecchi amici. E si vede che hai riflettuto su di loro a lungo, perché è come se li conoscessi da sempre e attraverso il tuo racconto è come se li conoscessi anche io a mia volta, perché trovo tutto così chiaro e così naturale. Davvero, complimenti.
Ma vogliamo passare ad Homer?
Ecco, se con Ole ho empatizzato tanto, di Homer sappi che mi sono innamorata, che desidero chiedergli di sposarmi e che è bellissimo. No sul serio, come dicevo, è un altro personaggio che banale non lo è affatto, che fai anzi risaltare tantissimo proprio perché messo in contrapposizione con Ole diventano uno il sole e l’altro la luna, ma non risalta in maniera innaturale. Risalta perché è giusto che sia speciale, lo si percepisce – è un ragazzo che illumina la stanza in cui si trova, che piace a chiunque e non sono solo parole, ma ce lo mostri attivamente e grazie a questo finisce per forza per piacere anche a noi lettori. A me di sicuro.

E lo so, questa recensione è un po’ un pastrocchio e sono incapace di esprimermi come vorrei, ma mi succede ogni volta che leggo qualcosa che mi emoziona tanto. E questo primo capitolo è qualcosa che ti prende al cuore e che fa bene al cuore – mi ha davvero lasciata con un sorriso intenerito, perché non c’è nulla che non abbia amato.
Perfino la geografia che spolveri un po’ qua e là, quando parli di Hogwarts prima, della scelta dell’università di Ole dopo, di Kinshasa e Singapore. Ora, io sono un mostro d’ignoranza, ma l’ho notata l’attenzione che hai messo nei particolari, si vede che non sono posti buttati lì a caso. Ma anche la scelta degli abiti di Homer, il fatto che sia vestito da tipico mago, l’ho amato. O la descrizione di come fosse la magia di Ole, il paragone con la melassa che ho trovato semplicemente geniale.
Davvero, di questo capitolo c’è tutto da lodare, non di meno il tuo stile che è piacevole e ricco e pieno di metafore che ho letto e riletto per quanto belle le ho trovate.

Sono ovviamente curiosa di come proseguirà la storia e di scoprire se dietro alla corrispondenza epistolare tiepida tra i due ci fosse effettivamente un motivo, o fosse semplicemente una questione di lontananza… non so perché ma mi preparo per qualche badilata di angst che temo arriverà quando meno me l’aspetto.
Per ora non posso farti che tanti, tanti complimenti.
Oh e ho detto quanto trovi bello il titolo? Vi odio che siete tutti così bravi a trovare titoli così fighi e d’impatto, in sole due parole ç_ç

Recensore Master
29/07/20, ore 20:29
Cap. 1:

Ciao!
Questa volta sono riuscita a prenotarti io e, come da te richiesto, comincio questa long (sull’altra raccolta arriverò pian piano).
Non ho letto la storia da cui questi personaggi sono tratti, per cui non posso sapere cosa abbia fatto scaturire in te la voglia di approfondirli ma devo dire che con questo primo capitolo hai fatto un ottimo lavoro.
Ole ha una caratterizzazione incredibile e assolutamente innovativa: cioè chi avrebbe mai pensato che ci fosse un mago non contento di far parte di quel mondo in cui vorrebbero vivere? Un mago che addirittura si rifugia in un’università babbana, pur di staccarsi dal quel mondo in cui non si sente di appartenere a pieno. Beh, tu ci hai pensato, bravissima. Mi è piaciuta moltissimo la descrizione della sua magia associata ad un liquido denso che non ne vuole sapere di scivolare via fluida, bloccandolo di fatto in una scarsa mediocrità negli atti pratici, in assoluta contrapposizione con l’assoluta brillantezza della sua mente. Il suo passato è, quindi, decisamente amaro e, in aggiunta a questo senso di inadeguatezza, si vanno a sommare la morte della madre e il rapporto travagliato con il padre. Chiaramente, però, anche nel mondo dei babbani risulta sempre lo "strambo" perché neppure quello è, in effetti, il suo posto. Senza contare quel dono speciale che ha di entrare subito in empatia con i pensieri e i sentimenti delle persone, una capacità strabiliante ma che può essere davvero terribile per certi versi.
L’unico in grado di portare un po’ di luce nella vita di Ole sembra essere proprio Homer che, in contrapposizione all’altro, emana una solarità incredibile. La loro amicizia ha fondamenta lontane che nemmeno la separazione fisica è riuscita a sgretolare e mi è piaciuto molto come l’empatia di Ole l’abbia saputo inondare con la felicità di Homer provata nel rivederlo. Anche la chiusura del capitolo mi è parsa perfetta, perché dietro a quella che può sembrare una battuta ci viene mostrato un altro lato di entrambi i ragazzi: il fascino del sorriso di Homer capace di coinvolgere chiunque e l’assoluta incapacità di Ole di resistergli.
Questo capitolo introduttivo si legge benissimo e coinvolge, il tuo stile mi piace molto – lo sai – e, sebbene sia una caratteristica di Ole, anche tu ha il dono di farci entrare in empatia con lui subito, fin dalle prime righe.
Non posso che concludere, facendoti i miei più sinceri complimenti.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
29/07/20, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao!
Grazie al gruppo di Rosmary ho questa long da tantissimo tempo tra le storie da recensire e visto che ho finito di scrivere la mia, voglio dedicarmi un po' alla lettura.

Premessa io amo i personaggi originali e il modo in cui gli autori/le autrici riescono ad ampliare il mondo magico. Tu lo fai in modo esemplare: abbiamo due maghi che si trovano in un contesto del tutto diverso dal mondo della Rowling e nemmeno collegati a personaggi principali della saga.

Ci hai presentato Ole e già lo amo per il suo definirsi mediocre, pur essendo un Corvonero (bellissima l'immagine della magia come una melassa grumosa) al punto da sentirsi non abbastanza mago e non abbastanza Babbano. Le potenzialità sono infinite e sono curiosa di vedere come evolverà il personaggio con l'andare avanti della storia.
Homer mi incuriosisce, sembra essere l'opposto di Ole, anzi forse il suo complementare.
Non sono andata a riguardarmi la presentazione dei personaggi perché voglio che parlino attraverso la storia e se un mesetto fa mi aveva convinto a mettere la storia tra quelle da recensire, un motivo ci sarà stato e tendo a fidarmi di me ahaha 🙈
Sono troppo curiosa di conoscerli meglio, quindi perdona se non mi dilungo, ma passo al prossimo capitolo!
Solo una notazione prima di andare: scrivi benissimo e mi sono sentita trasportare nel campus di Ole sul divano sfondato con la sua coinquilina Mia e il fidanzato Bruce.
Al prossimo capitolo,
Sev

Recensore Master
23/07/20, ore 11:47
Cap. 1:

Io non dovrei essere qui.
Davvero non dovrei. Un esame fra quattro giorni e i libri ancora chiusi, ma Ole e Homer mi stanno chiamando DA GIORNI, e oggi proprio che mi tremavano le dita dalla voglia di iniziare questa storia! E dunque eccomi qui, e non me ne sono minimamente pentita ahah!
Questo primo capitolo l'ho adorato. Come sempre è scritto splendidamente, cioè giuro che hai aperto la porta per il paradiso, descrizioni spettacolari e un'introspezione curata, particolareggiata, densa, sei riuscita subito a travolgermi nel tuo testo e a farmi davvero sentire Ole vivo, reale. In effetti non credo che un personaggio originale sia mai riuscito a stamparsi così bene nella mia testa dopo solo il primo capitolo, e invece eccoti qua, della serie TADAAAAN, tiro fuori il coniglio dal cappello. L'hai tratteggiato in maniera strepitosa, io sono a fine capitolo e giuro che il mio unico commento è 'ah, okay'.
Okay. Vabbè. Okay.
Non ho parole ma vabbè.
Cooomunque, no, davvero, parliamone ancora. Ole. Lo amo. Lo adoro. Cioè mi ci sono affezionata e non so come tu abbia fatto in un solo capitolo ma poi per alcuni aspetti mi ci sono proprio rivista e in generale vabbè senti non so come dirtelo in maniera forbita ma sei stata allucinante non so come tu abbia fatto eppure sei qui, Ole è qui, e non se ne andrà mai più dalla mia testa.
Okay.
Poi, ho adorato la scelta dell'università babbana. GENIALE. Io non ci avevo mai pensato a questa possibilità, ma cioè davvero far scegliere a un mago di frequentare un'università babbana è tipo una cosa geniale ma geniale è riduttivo davvero ed è stato proprio il tocco di classe cheff's kiss per la caratterizzazione. E l'omissione della punteggiatura è voluta, perché sto esaurendo così tanto che delle virgole non me ne importa un accidente.
Poi, ovviamente ho amato anche Homer, nonostante sia apparso di meno e come personaggio 'esterno', per adesso, nel senso visto dal punto di Ole, ma anche lui si è praticamente materializzato davanti ai miei occhi e insomma AH, GRETA, OKAY parte due. E poi è scritta benissimo. L'ho già detto ma te lo ripeto è scritta in una maniera che io boh vorrei galleggiarci nel tuo stile, proprio respiro, trattengo il fiato e fuwaaaa mi lascio andare alla corrente. Sei un mare di meraviglie, praticamente, grazie.
Vabbè. Mi hai incuriosito? Sì. Ma non è che ti sei limitata a questo, mi hai proprio fatto ESAURIRE cioè lo senti lo sclero della fangirl?! Bravissima! Un capitolo stupendo e spero di passare il prima possibile sui prossimi. Cioè, no, fosse per me leggerei tipo tutto ADESSO, ma voglio recensire ogni capitolo perché se lo meritano.
Detto ciò, non ho la più pallida idea di cosa abbia scritto, ma sei stata fantastica. Anche Messer Cortese è d'accordo.
Ah, prima che me ne dimentichi, ti faccio notare al volo un errore di battitura: '...detestava la puzza del Campus in autunno quando tutto era sempre umido e molliccio, sempre sul punto si sfaldarsi...' -> di sfaldarsi, invece di 'si'. È nella parte iniziale!
Ti mando un abbraccio, a prestissimo! ♥

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