Ciao cara, con un bel po' di ritardo causa influenza, ma eccomi qui da te finalmente per il nostro ABC!
Allora, dopo la prefazione assolutamente geniale di questa opera, non vedevo l’ora di scoprire il contenuto della raccolta, dato che non avevo la minima idea di cosa aspettarmi delle varie missive. Ed ecco qui che, non appena intraprendo la lettura rimango colpita non soltanto dalla accuratezza dei particolari e da un lessico ricercato che tu gestisci con grande maestria, ma da tutta una serie di elementi che mi fanno scompisciare dalle risate, disseminati qua e là per il testo in maniera strategica.
Mi spiego meglio: far ridere secondo me è una bella impresa. Lo è anche far piangere, per carità, ma la linea tra il comico e il demenziale è molto sottile, inoltre non sempre ciò che magari io posso trovare divertente è in grado di strappare una risata ad una altra persona, mentre i temi drammatici sono abbastanza universali.
In questa lettera (come anche nella prefazione) non abbiamo delle vere e proprie scene comiche, dei gesti caricaturali o delle battute sarcastiche, al contrario la comicità è affidata interamente a delle sfumature, dei giochi di contrasto che si riallacciano ai toni utilizzati o alla caratterizzazione dei personaggi stessi, solleticando la mente del lettore e facendolo sorridere in modo molto intelligente.
Già dal principio, vediamo dunque che la serietà e l’ufficialità del buon Rhadamanthys contrastano nettamente con la triste fine che intuiamo abbia fatto questa benedetta lettera, che è stata ritrovata in un cestino dei rifiuti! E ancora, nel bel mezzo del contenuto della missiva, tra un riferimento codicistico e altre indicazioni procedurali, spesso e volentieri la professionalità del Tribunale Infernale viene meno per lasciare il posto all’evidente indignazione di chi scrive, che in maniera secca e perentoria, ad un certo punto, ci tiene a sottolineare che “L’Inferno non deve spiegazioni. D’altronde, l’Inferno non scrive neanche convocazioni in carta da bollo”.
Poi vabbè altri dettagli mi hanno proprio uccisa, mentre leggevo mi sono dovuta fermare perché avevo le lacrime agli occhi, tipo quel “Codice del riesame penale, extra penale, super penale” o “da: l’alba dei tempi, prima dell’umana memoria; a: adesso”, ma proprio per dirne qualcuno, altrimenti dovrei stare qui a riportarti pari pari tutta la lettera!
Io sono laureata in giurisprudenza e attualmente svolgo il tirocinio presso un tribunale e un avvocato penale, e non posso che farti i complimenti perché il lessico che hai utilizzato, le espressioni e i riferimenti sono talmente accurati e propri del settore, che mi è sembrato di leggere una dei tanti documenti che mi capitano davanti ogni giorno, se non fosse stato per i diversi riferimenti all’Oltretomba e codici apocalittici che il nostro ordinamento non annovera (purtroppo) tra le fonti di diritto! xD
A quanto ho capito, l’oggetto della disputa e la sparizione alquanto sospetta di un certo volume dagli archivi! Il problema è che, vista la fine infelice che ha fatto questa convocazione in giudizio, non oso immaginare come si inaspriranno i toni di Rhadamanthys (non certo famoso per la sua pazienza e il suo buon cuore) davanti alle nuove perculate di Kanon!
Intanto ti rinnovo i miei complimenti! Questa opera (perché chiamarla fanfiction mi sembra decisamente riduttivo) è stata una piacevolissima scoperta e non vedo l’ora di continuarne la lettura!
Scusami ancora per il ritardo, a presto!
Violet :) |