Recensioni per
The stars, like dust
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/06/20, ore 17:26

Ciao cara! Come promesso eccomi qui, a concludere questo splendido percorso nell'animo dei nostri ineffabili!
Mi ha fatto davvero piacere tornare su qualcosa di tuo, e sarei passata molto prima se non avessi pochissimo tempo e un'apatia cronica che pare non volersene proprio andare.
Bella questa trovata di alternare i pov dei due protagonisti, sfruttando comunque la prima persona. Di solito non è una cosa che amo, ma tu l'hai fatto talmente bene che lho semplicemente adorato. Crei un bel gioco dinamico, che tuttavia non interrompe il ritmo e il filo emotivo di questo capitolo.
Penso che questa sia la mia storia preferita tra quelle che hai scritto in questo fandom e mi ha davvero emozionato.
Indubbiamente la prima parte è la mia preferita, ma senza nulla togliere al resto, anche questa conclusione è concepita benissimo e non potevi delinearla meglio di così.
Ci mostri tutta la loro fragilità, il loro lato più umano e tutto l'amore che provano uno per l'altro.
È poetico, musicale, sia a livello sintattico e lessicale, che semantico. Arrivi dritta al cuore del lettore e lo sciogli completamente.
Loro sono reali, e lo sono anche i sentimenti che ora non possono più nascondere.
C'è un mondo dietro i loro silenzi, i gesti, gli sguardi, e hai fatto un lavoro bellissimo con l'introspezione, dico davvero.
Per me hai arricchito ancora di più questi due personaggi, le cui emozioni e sensazioni possiamo solo immaginare nella serie, ma che qui sono scritte nero su bianco e li rendono ancor più tridimensionali.
Come sempre mi piace la tua padronanza di linguaggio e soprattutto l'intelligenza con cui scavi nell'animo umano e nella psicologia di due personaggi così particolari e per nulla semplici da analizzare.
Bravissima, davvero!
Ti faccio tanti tanto complimenti e, se non lho già fatto, aggiungerò di corsa questa storia alla lista delle preferite!

A presto!
S.

Recensore Master
29/05/20, ore 11:44

Ciao cara! Eccomi qui finalmente per l’ABC delle recensioni, scusami ancora per il ritardo, avevo intenzione di passare ieri pomeriggio, ma un impedimento mi ha tenuta lontana dal PC praticamente fino ad adesso! :(
Ma bando alle ciance e veniamo a questa OS a dir poco meravigliosa!
Non ti smentisci mai, ogni volta che apro qualcosa di tuo so che verrò travolta da un turbinio di emozioni e da tanta poesia che sentirò la pelle d’oca! Questo lavoro non è stato differente e aver appena fatto un rewatch di Good Omens mi ha calato ancor più nell’atmosfera.

Ciò da cui prende il via la narrazione è un gesto semplice, per molti tenero, ma banale, cioè il tenersi per mano. L’Apocalisse è appena stata sventata, la battaglia tra i loro mondi è finita, non c’è più niente contro cui dover lottare e Aziraphale e Crowley si ritrovano da soli - forse per la prima volta davvero, in seimila anni- con nient’altro che i sentimenti che provano l’uno nei confronti l’altro.
È questa ormai l’unica cosa a cui si possono aggrappare e il fatto che entrambi si sentano inadeguati di fronte alla purezza e alla potenza di ciò che provano, li rende così straordinariamente umani che mi fa battere il cuore. Il punto è che, per un motivo o per un altro, sia l’angelo che il demone, nel corso del tempo, hanno dovuto sopprimere ciò che li legava: Aziraphale a causa della sua devozione verso il Paradiso, la sua moralità, quelle certezze insite a cui spesso si aggrappava e che, a causa degli eventi dell’Apocalisse, ha finalmente deciso di superare; dall’altra parte Crowley, più consapevole ma anche più impaurito dai suoi sentimenti perché di fronte all’angelo si è sempre sentito inadeguato, un essere orribile, dai tratti scarni e spigolosi, che non lo ha mai meritato davvero e che non avrebbe potuto fare altro se non sporcarlo con il suo desiderio.

Quando Azi porta alla bocca la mano di Crowley, in questo gesto dolcissimo, eppure tanto significativo, che trasuda devozione da ogni parte, è come se le pareti tra di loro finalmente crollassero.
Si guardano, seduti uno accanto all’altro contro una parete, il giorno dopo quella che sarebbe dovuta essere la fine del mondo e c’è solo questo sentimento fortissimo, che trabocca e che li avvolge.
È un’immagine davvero straordinaria!

Come sempre, ciò che mi travolge delle tue opere è la tua capacità di trasmettere la bellezza e la potenza di questi personaggi ultraterreni e di ciò che li lega con poche frasi mirate. L’introspezione di entrambi è resa benissimo, nitida al punto da sfondare lo schermo e arrivare dritta dritta al cuore del lettore, senza troppi e inutili giri di parole. È come se la scena venisse focalizzata soltanto su ciò che è importante, vale a dire i sentimenti e le sensazioni di Azi e Crowley e venisse spogliata da tutto ciò che è superfluo: il risultato è che ogni singola parola è posta ad arte per esprimere un concetto ed è affilata, proprio come una pietra che è stata limata nel tempo.
È il tipo di stile che preferisco e mi conquista, ti devo dire la verità, anche per questo finisco sempre per innamorarmi di ogni tua storia che leggo!

Come sempre, non posso che farti i complimenti per questa OS che, da quel che ho visto, chiude una raccolta veramente meravigliosa. Non vedo l’ora di avere ancora occasione di entrare nel tuo mondo, ne vale sempre la pena!
Un abbraccio, Violet :D

Recensore Master
16/05/20, ore 16:25

Da quanto non torno su questi lidi e ammetto che questa raccolta mi è mancata. Tra l’altro non so se mi sono mai soffermata a farti i complimenti su un titolo – è una cosa a cui do particolare peso ma che non sempre mi colpisce, mentre il tuo è semplice e poetico e si adatta perfettamente all’intera raccolta.

Tra tutti e tre i capitoli, penso che questo sia il mio preferito. Lo stile di scrittura è etereo come in quelli che l’hanno preceduto, ma c’è una forza nei sentimenti e nelle emozioni che trasmetti e che appartengono a Crowley ed Aziraphale che sembra essersi moltiplicata – forse perché qui sono insieme, forse perché è la prima volta che si toccano e condividono un’intimità più profonda di quanto non abbiano mai fatto finora. Non saprei, ma l’ho adorato.

Ha aiutato anche la scelta di spostare l’allineamento del paragrafo a seconda del POV. Di solito non lo apprezzo tanto, specie se ripetuto per così tante volte, ma qui ha un senso aiutato anche dalla narrazione in terza persona che s’intervalla tra i loro vari POV (che tra l’altro rendi chiarissimi e riconoscibilissimi fin dall’inizio, anche senza nominarli, quindi tanto di cappello per un IC coi fiocchi). Gli ha dato un tocco di originalità.
L’unico problema, se vogliamo (ma immagino sia questione di gusti) è la scelta di cambiare anche tipo di font. Diventa ridondante, hai già chiarito il cambio del POV con l’allineamento, perché inserire nella fic 3 tipi di font?

Ancora una volta, comunque, mi hai immerso nella profondità di un amore che in apparenza è semplice – perché Aziraphale e Crowley sono due anime che si appartengono da sempre, da più di seimila anni – ma che la nota umana che entrambi posseggono, pur essendo uno un angelo e uno un demone, rende sempre complicato. La mancanza di parole tra loro, la mano tesa di Aziraphale, quella che stringe di Crowley e il bacio finale che imprime a fuoco sul dorso del demone… sono gesti semplici a cui tu sei riuscita ad infondere una profondità unica, a rendere solenni e sacri e con il tuo stile che è sempre una meraviglia da leggere. Inoltre questo è un missing moment che tutti avremmo voluto vedere e per cui ti ringrazio di averci mostrato così bene e in modo così speciale e reale
Non c’è nulla da dire, hai azzeccato questi pg alla grande, in ogni gesto e in ogni parola.
È stato un finale perfetto di una storia che ahimè, è davvero troppo breve e ne leggerei volentieri altri dieci capitoli ç_ç

Complimenti davvero!

Recensore Master
07/05/20, ore 20:24

Ciao! Ora mi rendo conto del perché nel commentare la mia storia hai messo tanta enfasi sul toccarsi delle mani. All'inizio pensavo fossi stata un po' influenzata dalla cultura giapponese come un po' chiunque abbia guardato anime negli ultimi trent'anni, ma poi leggendo questo tuo capitolo mi sono ricordata: il primo contatto davvero significativo che hai inserito nella tua storia, fra Azi e Crow, è quando si sono toccati le mani alla fine del capitolo 2. Io non credo che in tutti questi secoli non si siano mai mai toccati, si sono anche salvati la vita a vicenda una volta o due (o, aspetta, in effetti io ricordo solo Crow che salvava quel tontolino di Azi nella Rivoluzione Francese e in epoca Nazista, ma forse ricordo male). Insomma una o due volte per esigenza si saranno toccati, ma mai come stavolta perché stavolta è una scelta, ha un significato diverso ed entrambi ne sono consapevoli.
E' bellissima la frase Alla fine del mondo, sei arrivato.
Perché ricordo che nel capitolo 1 Crowley aveva proprio pensato che non avrebbe mai avuto Azraphel, non fino alla fine del mondo, o qualcosa del genere. Era il motivo per cui avevo ipotizzato che il primo capitolo fosse ambientato prima della non-apocalisse.
I pensieri che rivolgono l'uno all'altro quando sono nell'appartamento sono così vibranti di sentimenti, così veri, non saprei neanche da che parte incominciare a descrivere un amore così. Quanto hai reso bene questo scambio! Ognuno che riconosce a fondo i meriti dell'altro ma non vede i propri. E' una cosa che succede quando si è innamorati. Anche da queste vie indirette emerge chiaramente il loro sentimento, ti sono bastate poche righe per farlo capire ai lettori ma chissà se i diretti interessati lo hanno capito? Sanno quanto si amano l'un l'altro, o conoscono solo l'amore che provano e non quello di cui sono oggetto?

"Conta solo quello che abbiamo vissuto. Conta solo quello che abbiamo fatto. Conta solo quello che siamo."
Questa frase è... wow... è più grande della situazione. Questa frase è il senso della vita.

E' splendido che alla fine, dopo un momento di stallo (in cui confesso ho avuto paura che si sarebbero impantanati non osando andare oltre) Azi abbia trovato il coraggio e baciato le dita di Crowley, perché non vuole più lasciare la mano di chi ha combattuto con lui. Perché anche in un momento in cui erano - avrebbero dovuto essere - su fronti opposti, loro hanno combattuto insieme e se questo non li ha consacrati come coppia allora non so cosa possa farlo.

Una storia splendida. Che diventa perfetta quando Crowley guarda negli occhi Aziraphale e capisce, finalmente vede quell'amore che l'angelo prova. Ora la mia domanda di prima ha risposta: sanno quanto l'altro li ama? Finalmente sì.

Recensore Veterano
05/05/20, ore 18:31

Io continuo a rimanere sbalordita. Perdonami se ti sembro ripetitiva, ma non mi stancherò mai di dirti che hai un talento incredibile con le parole. Ogni tua one shot mi emoziona e mi commuove sempre e sei davvero una delle autrici che più apprezzo non solo in questo fandom ma sul sito in generale. Ma credo che con Aziraphale e Crowley sia qualcosa che sento anche maggiormente per via di quanto sono affezionata a questa ship e sì, sono dell'idea che autrici del tuo calibro se ne trovino poche quindi grazie, grazie per deliziarci sempre con questi due in maniera così toccante. Ho visto che hai pubblicato una nuova OS e quindi mi scuso se per caso avresti preferito un parere su quella, ma ci tenevo davvero a finire questa piccola raccolta e non avrei potuto domandare una conclusione migliore. La particolarità migliore di Crowley e Aziraphale è il loro essere così speculari e in questa ultima shot ciò si avverte più che mai con i loro pensieri alternati, quasi fronte a fronte. Vogliono parlarsi, dirsi tante cose, eppure sembra che anche dopo seimila anni di attesa non sia comunque facile farlo. Anzi, forse è anche più complicato perché da dove iniziare?? In particolare, se in Aziraphale veleggia una timida insicurezza, un lieve e giustificato timore per qualcosa di così nuovo, in Crowley vi è un interessante senso di inadeguatezza nei suoi confronti; lo vede così intriso di bellezza e luce angelica che il confronto con il freddo e lo spoglio di quell'appartamento che lo rappresenta calza a pennello. È sempre interessante esplorare le debolezze di Crowley, perché è uno di quei personaggi esuberanti che non ti aspetti che qualcosa lo scalfisca, eppure in tutti quegli anni qualcosa deve averlo pur colpito negativamente... per un demone, almeno, motivo per il quale è sempre Aziraphale la sua debolezza. Impossibile pensare che sia altro. Ma sono anche la forza l'uno dell'altro e, difatti, basta prima il tocco di una mano e poi la ricerca di baci e conforto dopo la mancata Apocalisse che ricorda loro che tutto va bene, tutto andrà bene. Hanno salvato il mondo e continueranno a salvarsi a vicenda e il resto è solo polvere. Perdona il solito ritardo infame e perdonami anche possibili imbarazzanti refusi, è che alla fine ho dovuto arrendermi al recensire da telefono perché il mio computer è K.O. per il pomeriggio. Non vedo l'ora di tornare da te, però ❤❤

Recensore Master
04/05/20, ore 11:30

Tesoro ♥
Dico solo questo: Wow. Non ho immaginato nessuna conclusione o fatto diverse congetture su questo terzo capitolo (come spesso mi succede quando leggo una storia che mi coinvolge assai), perché volevo lasciarmi guidare dalla tua fantasia. Se avessi avuto delle aspettative le avresti di gran lunga superate. Quest’ultima parte racchiude i pensieri e le sensazioni dei due compagni, non solo di mille avventure, ma compagni per la vita eterna, di due anime gemelle che sono state destinate dalla notte dei tempi.

Hanno paura, è vero. Ne siamo consapevoli leggendo i loro pensieri. Si conoscono da molto e forse questa è una delle cause che alimenta questo timore di lasciarsi andare. Per la maggior parte del capitolo i due protagonisti non parlano, eppure i loro pensieri fanno più rumore di qualsiasi parola pronunciata ad alta voce. Aziraphale si è appena reso conto del sentimento che prova per Crowley, ed è proprio lui a prendere per mano il demone, come a voler fare ammenda della sua lontananza emotiva, della sua cecità affettiva. Lui, un angelo che dovrebbe percepire il richiamo dell’amore, non ha sentito l’ardore che Crowley ha sempre provato nei suoi confronti. Un sentimento così forte che ha fatto sì che Crowley gli stesse accanto anche senza ricevere nulla in cambio. Ironia della sorte, sembra che i ruoli si siano leggermente invertiti: il demone che prova un sentimento puro come l’amore e reprime i suoi istinti per non turbare l’amato; mentre l’angelo sottovaluta la situazione facendo del male all’amico e compagno di sempre.

La parte finale è di una perfezione che mi ha commosso. Si percepisce che le loro anime si riconoscono e che necessitano di sfiorarsi, di unirsi. Finalmente ciò avviene ed il bacio sancisce il loro amore, ma non solo: come dici alla fine Crowley rinasce, si sente accettato, di nuovo, a far parte del Paradiso. Non esiste più un “io” e un “tu”, ma finalmente esiste il “noi”. Mai più fazioni, mai più differenze, tutto quello che conta è il loro amore. E niente sono commossa da questa terza parte. La trovo magnifica, emozionante, profonda, delicata, proprio come la tua anima. Sei fantastica tesoro. Hai scritto una storia meravigliosa. Spero che posterai presto altre storie perché qui hai una fan che vuole leggerti.
A prestissimo!

Recensore Master
26/04/20, ore 14:40

Eccomi qua **
Sono passata dal tuo profilo perché effettivamente non ricordavo se avessi letto tutto, e mi mancava questa one shot, shame of me. Ovviamente mi è piaciuta tantissimo e come al solito arrivo alla fine super commossa. Le frasi in corsivo sono poesia pura. Lo sai, amo tantissimo come li hai caratterizzati, in Crowley poi - probabilmente perché è il mio preferito - mi ci immedesimo sempre un sacco, e questa volta è stato lo stesso. Io piango quando penso che Crowley non si sente adatto ad Aziraphale. Perché è un demone, e quindi è il male, e quindi perché dovrebbe aspirare a poter stare di fianco ad un angelo che invece è luce? Come se non avesse niente da offrirgli, ma non è così, loro hanno troppo da donarsi. E poi Aziraphale che capisce che in fondo il resto non conta poi così tanto, che il Paradiso non è la perfezione, che all'Inferno non ci stanno solo demoni cattivi e che tutto ciò che conta è quello che sono stati e continueranno ad essere. Aziraphale che gli bacia la mano con riverenza, con quel riguardo speciale nei suoi confronti, mi ha fatto tremendamente sciogliere ed è lì che Crowley capisce che lui lo ama, glielo si legge negli occhi. Le stelle sono solo polvere, la terra è quello che hanno scelto... bellissima frase ed anche così veritiera. Sono contenta di averla letta, mi ha scaldato.
Complimenti, a presto <3

Nao

Recensore Master
25/04/20, ore 14:57

Cara Gladia <3
È un finale commovente e perfetto per questa raccolta, non potevi fare di meglio. Il tono delle due voci, di Azapharale e di Crowley, appare come speculare graficamente e a livello di battute (Crowley non può aspettare/Azipharale non può aspettare) ed è molto coinvolgente. Come ci hai abituato, ci troviamo di fronte a problemi d’amore e a problemi di natura più filosofica circa il bene e il male. Questi due personaggi appartenenti a due fazioni totalmente diverse hanno avuto bisogno di seimila anni per accettare di amarsi e per mettere da parte – questo il concetto finale, con le stelle ridotte a polvere, le loro fazioni ridotte in polvere perché l’angelo e il demone hanno scelto l’uno la compagnia dell’altro. I riferimenti alla perdita, alla caduta, alla mancanza di un posto dove stare e queste carezze che riempiono l’aria sono delle istantanee incredibilmente potenti che si vanno a mischiare anche a dei ragionamenti profondamente maturi che ho tanto apprezzato, come sempre quando ti leggo.

Non è solo la vacuità del bene e del male, ma una diversa percezione del mondo che va dal generale, dal ruolo imposto da dio ad angeli e demoni, a una visione più “secreta” e personalistica, intesa nell’accezione latina del termine secretum, ovvero personale, privata, intima che le due creature ultraterrene dotate, però, di un corpo estremamente rappresentativo, nutrono l’uno per l’altro. Ma perché sottolineo il corpo? Perché la descrizione che fai del fisico spigoloso e quasi perennemente sofferente di Crowley mi fa pensare alle immagini religione “patiens,” ai corpi contorti nella morte che gli artisti medievali utilizzavano per raccontare la passione cristologica – del resto, è tutto parte di un grande disegno, no? E fisico non è anche il legame – quelle mani strette, i baci scambiati – che finalmente sanciscono come i seimila anni d’attesa si siano trasformati in qualcosa di più per queste due anime gemelle che hanno assistito alla fine del mondo così come lo conoscevano?
Ti faccio i miei complimenti <3 <3
Shilyss

Recensore Master
25/04/20, ore 08:49

Tesoraaaa, in ritardo ma arrivo.
Waaahhh questo è il.mio capitolo preferito, soprattutto il.paragone che Cro fa con il suo stesso appartamento, spoglio, inaccogliente, spigoloso e freddo..ma nooooo, patatino, aglu occhi di Azi, tu sei il.migliore dei loft di alto lusso 😍😍😍
La scena dell autobus, quel loro non parlare..è tutto così canoooon

E il bacio e il.modo le sensazioni che hai descritto, cogli sempre l'aspetto più poetico e profondo di questa coppia meravigliosa, traspare da ogni frase quanto tu li ami.
Bravissima 🖤

Recensore Master
21/04/20, ore 23:02

non ho parole.
Mi sento come in una bolla sicura, in un universo fatto di bianco e solo loro nel mezzo, e le tue incantevoli introspezioni.
Stavolta, poi, hai scelto di raccontarli a 360° con quegli stralci in prima persona, che parlano direttamente l'uno all'altro e alle parti in terza, che raccontano. Fanno proprio questo, raccontano una storia, insieme a loro.
Una bolla di sicurezza che è quella casa che li accoglie, umile, che non è accogliente... e invece lo è. Hai descritto un banale nido d'amore con parole poetiche, con il tuo cuore sempre caldo, che riesce a trasformare qualcosa id ordinario in qualcosa di quasi intoccabile, che appartiene così a loro – e solo a loro, che solo leggerlo fa venire l'ansia che possa rompersi.

Mani che si intrecciano, spalle che si incontrano, pensieri che parlano nel silenzio, una disperazione che insieme si tramuta in sollievo. Sono fatti per completarsi, per salvarsi a vicenda. Padroni delle loro scelte, scelte che decidono di prendere insieme, che li portano sull'amata Terra, l'unico luogo che conta e forse l'unico luogo che è loro...
E quelle righe finali, dove l'amore è descritto come se traboccasse e inghiottisse Crowley, accompagna un bacio che sa di vera e propria completezza, fatta non da fusioni, ma da condivisione.
Il caos e l'ordine si uniscono e creano la perfezione di un attimo.
Sei immensa, non so più come dirtelo ♥
Miry

Recensore Master
20/04/20, ore 17:53

Ciao Gladia, volevo proseguire su "Il senso della vita", ma poi appena entrata sul tuo profilo e ho visto un aggiornamento qui. 
Innanzittuto mi è piaciuta la struttura stilistica: qui la poesia raggiunge una dimensione maggiore tramite il dialogo indiretto (che in definitiva è interiore) che instauri organizzando il testo in parti differenti. Gli allineamenti diversi e i corsivi contribuiscono a rendere questo piccolo testo ancora più incisivo del solito. Tramite il contatto delle loro mani hai aperto una riflessione immensa che abbraccia molti punti: la realizzazione di un sentimento ("è sempre stata così calda la tua mano?"), la volontà di proteggere l'altro e allo stesso tempo di svelarsi per come si è, oltre al bisogno di stare finalmente insieme dopo tanto, troppo tempo, perchè "seimila anni sono troppi anche per loro".
Particolarmente bella è la descrizione che Crowley fa di se stesso come fragile, impotente, spoglio e inadeguato. Il mio appartamento non è accogliente, credo. Rappresenta me. Questo collegamento tra ciò che Crowley è e il luogo in cui vive mi è piaciuto molto.
L'ultima parte poi, è l'improvvisa e sincronica fine di una lunga attesa: Crowley e Aziraphale finalmente si incontrano e a quel punto, il titolo di tutta la raccolta ha senso. Le stelle sono polvere perchè quello che davvero ha rilievo è sulla terra, sono loro due che hanno scelto di vivere e amarsi sulla terra.
Come sempre, comunichi tante emozioni con la tua scrittura ed è veramente un piacere leggerti. Complimenti anche per questo lavoro.
Alla prossima!
 

Recensore Master
17/04/20, ore 18:45

oh, tesorino dolce
che finale meraviglioso. già adoro la tecnica di scrittura dei pensieri incrociati, resi più belli ed evidenti dall'impaginazione e destra e sinistra.
E la profondità dei loro pensieri (e quindi il perfetto IC, che per me è tutto)è assoluta. fanno piangere da quanto sono belli, specialmente il dolore di Crowley. Che non riesce a credere di essere stato scelto, di ricevere una mano tesa. mi immedesimo troppo... ognuno dei due salva l'altro, potrebbe andare solo così. Da soli finirebbero macinati nei meccanismi delle rispettive fazioni, mentre così si sentono vivi, hanno vinto una guerra e ne vinceranno altre, di generi diversi
sorrido pensando che Crowley non abbia un divano... dai, in una stanza ci sarà ^-^ ma capisco, e l'dea che si lascino scivolare a terra, come per riprendere forza dal suolo dalla Terra (anche se quello è un pavimento) è forte, potente, significativa.
quella mano stretta sull'autobus ora viene baciata con reverenza e amore vero è il simbolo dell'unione
perchè tra stelle luminose, giardini inutilmente sacri, il nostro pianeta - che siamo sicuri meriti di essere salvato? sono un po' #teamsatana , in questo - il loro scopo e destino era, dall'inizio, fondersi eternamente
le stelle forse sono polvere, dipende dagli occhi che le guardano. ora è così, ma saranno di nuovo accese da quelle che brillerano degli occhi degli ineffabili. And so on, and so on....
un bacio Eterno

Setsy

Recensore Junior
17/04/20, ore 18:17

Ogni volta c'è un po' di fiato sospeso, si sente tremare nei polsi un po' della trepidazione di Crowley, dell'esitazione colpevole di Aziraphale.

Ogni volta li si vede affacciarsi al davanzale, bussare piano alla porta l'uno dell'altro; e fanno tenerezza, perché sono proprio gli ultimi a sapere che, da tanto tempo, quella è casa di entrambi :')

Adesso sono nell'attimo di transizione in cui, per la prima volta, possono lasciare liberi i propri sentimenti.
Per la prima volta sono i soli padroni di loro stessi; siamo in un momento che è al polo opposto di "you go too fast for me".

Allora avevano entrambi coscienza di quello che provavano, ma hanno scelto di rinnegarlo ("hanno". Mmh. I'm looking at you, Aziraphale).
Adesso non c'è più nessun ostacolo, è come aver passato una vita a spingere contro una porta - e d'improvviso qualcuno dall'altra parte l'avesse aperta.
Per un momento, si cade.

"Alla fine del mondo, sei arrivato."

Questa cosa non smetterà mai di incantarmi, perché sono davvero arrivati a una manciata di minuti dal perdere tutto e si sono salvati con un miracolo di equilibrismo, proprio all'ultimo.

E ci è voluto quel momento di chiarezza per arrivare ad adesso, in cui siamo liberi da qualsiasi sovrastruttura, da qualsiasi forza esterna, da ogni binario credevamo ci imprigionasse per il futuro.

"Conta solo quello che abbiamo vissuto. Conta solo quello che abbiamo fatto. Conta solo quello che siamo.
Insieme."

Sono tanto contenta che tu abbia regalato loro una conclusione, un dialogo muto tutto dentro pochi momenti in cui si sente rallentare il battito del cuore, sospendere il fiato, in cui contare ogni piccolo movimento, ogni battito di ciglia.

Mi mancano. Mi mancavi <3