Ciao, Vale!💙 Ci credi che sono finalmente qui? Io no di certo!
Dunque, è trascorso tantissimo tempo dall'ultima volta che sono passata da questa storia, eppure non ho faticato molto a riprendere le fila del discorso interrotto mesi fa. Questo capitolo è stato interessantissimo da leggere e tu sei stata davvero molto brava a rendere così dettagliatamente un contesto diverso - quello di Los Angeles, stavolta -, sconvolto però da una medesima, tragica notizia. Dopo aver visto Katherine alle prese con "la notizia", quella della partenza imminente di Christian, stavolta è toccato a Margaret e, lasciamelo dire, io questo personaggio l'ho adorato . Davvero.
Sembra un personaggio dolce, all'inizio, delicato. Ce la presenti come la "spalla" di Samuel, la sua amica e confidente, colei che gli offre tutto l'amore che il padre si ostina a negargli. Ecco, è delicata anche nell'avvicinarsi a Samuel, a questo Samuel turbato e distratto, nell'intrufolarsi nei suoi pensieri quasi in punta di piedi (che bella la scena accanto alla finestra, di lui che fuma e lei che cerca di attirarne l'attenzione! Le descrizioni erano così vivide che mi è sembrato di vedere un film!). Eppure, ciò che mi è piaciuto di più di Margaret è stato il modo di reagire alla notizia-bomba: per quanto tu l'abbia resa umana, sconvolta (a ragione!), io ne ho apprezzato tantissimo , ma davvero tanto, la dignità.
L'ho proprio stimata per la scelta di non crollare davanti a lui (per quella sua frase, onestamente, quel «Non vale la pena rovinarsi la salute per te», avrebbe meritato dieci minuti di applausi!), di affrontarlo gettandogli in faccia - oltre al pacchetto delle sigarette (che mito!) ^^ - il peso della verità, ricordandogli la futilità di tanto adoperarsi per un uomo che, comunque, è completamente incapace di amarlo, che sicuramente non saprebbe amarlo così come sa farlo lei. Un'altra cosa che mi è piaciuta tanto, che credo riveli molto della forza d'animo di Margaret, è il suo rifiutare il supporto, anche fisico, offertole dai genitori nella scena finale. Credo sia una parte davvero significativa, quella, quasi simbolica: Margaret, scossa da una notizia terribile, colta in un momento in cui il mondo sembra franarle sotto i piedi e il suo amore per Samuel quasi la soffoca ("desiderava solo sfilarsi quella camicia e lavare via il suo profumo dalla pelle"), sceglie di camminare sulle sue gambe, di farsi forza senza ricorrere ad altri. Insomma, sono stata abbastanza chiara sul perché questo personaggio mi piaccia tanto?
In nota dici che, a questo punto della storia, non hai ancora finito di presentare i personaggi di Los Angeles e sappi che sono davvero, davvero curiosa di conoscere gli altri!
Che dire, questa non è sicuramente la recensione che meriteresti dopo una così lunga assenza, ma, conoscendomi, ho preferito cogliere la palla al balzo e sfruttare un momento libero per riprendere questa storia, piuttosto che non passare affatto (e sono felice di averlo fatto — finalmente!).
Vale, io ti mando un fortissimo abbraccio. Spero tu stia bene.
A "rileggerci presto"!💙
P.S. Non mi sono soffermata su Samuel, sopra, semplicemente perché credo che, nel suo caso, tu abbia realizzato un lavoro di introspezione eccellente. Hai detto davvero tutto in questo capitolo, sottolineando persino gli aspetti che lui stesso rifiuta di vedere, perciò... che dirti se non "bravissima"? Ecco, sì, bravissima!^^ (Recensione modificata il 31/01/2021 - 07:19 pm) |