Recensioni per
Serenata Silenziosa
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/08/20, ore 09:38
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena che ti dovevo ( scusa il ritardo, ma ne ho davvero tante per la testa ). Comunque, bando alle ciance: rendendomi conto di aver già letto questa bellissima storia ( ero passata sul tuo profilo, dove avevo letto un pò di cose, ma non pensavo partecipassi anche agli scambi del Giardino ^^" ) passo direttamente a descriverti ciò che mi ha maggiormente colpita.

In tanto ti faccio i miei complimenti per il modo in cui imposti ogni tua fanfiction: da un senso di curatezza ed ordine che ricorda un pò i vecchi libri, i romanzi di un tempo che tanto apprezzo a tutt'oggi.

La fanart è meravigliosa e perfettamente adatta a questo contesto, la canzone, prima di leggere questa storia non la conoscevo ma, ascoltandola, l'ho trovata veramente bellissima.

Inizialmente si percepisce tanta angoscia mista a difficoltà nel comunicare, a timori e titubanze. Mi piace il modo in cui hai descritto lo stato d'animo di Parker, malgrado non se ne conoscano i motivi si percepisce chiaramente tutto ciò che prova, le sue emozioni, almeno dal mio punto di vista, mi sono arrivate chiare e dirette.

Non mi dilungo oltre, di fronte ad una storia così ben scritta mi sono solo voluta limitare ad elencare i punti che mi hanno maggiormente colpito. Con la promessa di continuare a seguirti, ti saluto e spero di poter nuovamente scambiare con te.

Recensore Master
14/08/20, ore 17:26
Cap. 1:

Mia cara, carissima **
Non hai idea di quanto tu e i tuoi scritti mi siate mancati: tornare a leggerti è stato davvero stupendo, perché tu riesci sempre a catturarmi, a farmi immergere nelle tue storie e a tenermi lì, ancorata alle parole e alle meravigliose figure che riesci a creare con poche e semplici pennellate. Quindi, niente, era solo per dire che mi era mancata troppo, troppissimo, così come mi erano mancati questi due nel modo in cui tu li descrivi.
Venendo alla storia vera e propria: io non credo che questo capitolo manchi di chiarezza, anzi. È vero, quello che ci viene descritto è vago, sfumato, Peter ne ha consapevolezza ma noi no. Lui sa, mentre noi che leggiamo subiamo il flusso dei suoi pensieri tumultuosi che ci lasciano intravedere, attraverso dei flashback, uno spiraglio di ciò che è accaduto. Ma non del tutto, non ancora. Ed è assolutamente meraviglioso, perché crea quell'atmosfera di attesa e di suspance che adoro e che ti tiene incollato alla pagina e ti lascia con l'amaro in bocca, alla fine, perché tu devi assolutamente sapere che cosa diamine sta succedendo e perché e vorresti andare avanti con la lettura (e mannaggia il tempo tiranno, perché altrimenti lo avrei fatto eccome). Insomma, si capisce quello che si deve capire. Non è uno scritto confuso o privo di logica: tutto è esattamente al suo posto, dove e come deve esserlo, e attende solo di essere disvelato del tutto, di essere portato alla luce e già si presagisce che farà male, ma veramente male, perché di angst qui ce n'è tanto, in ogni riga e parola, in ogni frase e pensiero di Peter.
C'è Tony, e si capisce che Peter in qualche modo è riuscito a riabbracciarlo dopo che lui se n'è andato, riportandolo indietro. Eppure c'è qualcosa nell'aria, qualcosa nel loro interagire che fa male, e che lascia intendere che non andrà a finire bene. Quasi che Tony non sia lì per restare. Allora mi sono chiesta se per caso quello di Peter non sia solo un sogno, oppure un'alterazione della sua coscienza (è andato a parlare con il caro Bruce, e se ci ha messo le mani lui può essere qualsiasi cosa). Forse quel Tony che Peter vede è reale ma non proprio, c'è ma non c'è, è lì ma non lo è davvero. Forse Peter lo vede, lo sente, può appoggiare la testa sul suo petto, sentire le sue mani intrecciate alle sue, sentire la sua voce, il suo profumo, ma magari è tutto frutto dei suoi ricordi, una proiezione creata a opera d'arte, ma che non è Tony. E questo Peter lo sa e fa male, fa veramente male, mentre quell'ignaro Tony gli chiede cosa c'è che non va, con quella premura che gli ha sempre riservato, quella sua preoccupazione sempre presente dietro il suo essere... Tony.
Poi magari mi scaglio, eh, e questi sono destinati a vivere per sempre felici e contenti (seh, certo, come no).
Comunque, il momento iniziale del capitolo, quello dove Peter e Tony sembrano ritrovarsi e toccarsi per la prima volta dopo tanto tempo è veramente coinvolgente. Mi ha stretto il cuore, mi ha commossa quasi. Ero lì che leggevo con gli occhi attaccati allo schermo, completamente assorbita da quella loro intimità, da quella bolla nella quale si rinchiudono, e tutto il mondo fuori, come se bastasse stringersi per proteggersi, come se bastasse abbracciarsi per cancellare tutto ciò che non va, i cinque anni in cui Peter è rimasto morto e Tony che invece lo è definitivamente. Come se spazio e tempo smettessero di esistere e non ci fosse niente in grado di distruggere quel momento.
Eppure Peter soffre, e Tony lo vede, e così quel momento di perfezione viene scalfito, graffiato da qualcosa che Peter tace, che non vuole dire a Tony, perché altrimenti tutto crollerebbe. Perché altrimenti dovrebbe fare i conti con la realtà dei fatti. Perché Peter è andato a chiedere chissà cosa a Bruce, qualcosa in cui c'entrano Tony e la sua morte, Tony e il suo averlo lasciato lì, solo e smarrito.
L'alternanza di flashback e momenti del presente è davvero crudelissima, perché tu sei lì che leggi, sei lì lì che stai per sapere, e poi niente, il flashback s'interrompe senza rivelare nulla di più, nulla di troppo, e tu lì a soffrire che arrivi alla fine del capitolo e ti chiedi "ma che, di già?!" e ne vorresti ancora e ancora e ancora.
Peter decide, però, di parlare, questa volta, di dire a Tony cosa c'è che non va, di spiegarglielo. Forse perché questa volta di tempo non ce n'è abbastanza per arroccarsi dietro i propri silenzi, oppure perché Peter vuole tirare fuori tutto, dire a Tony ogni cosa prima che lui debba andarsene di nuovo (io però ci spero ancora nel loro lieto fine, eh).
Insomma, ti ho lasciato una recensione alquanto sconclusionata e probabilmente senza né capo né coda, ma questa storia meritava un parere a caldo, e quindi eccolo qui, in tutto il tumulto emozionale che sei riuscita a creare con questo solo capitolo. Come sempre, hai creato una piccola perla, che ti cattura, ti buca l'anima e se ne rimane lì, ad aleggiarti in testa anche dopo che hai finito di leggere. Tu sei sempre una garanzia e sei sempre meravigliosa.
Non vedo l'ora di scoprire quante delle mie teorie fossero giuste (nessuna, lo sappiamo tutti) e di immergermi ancora in questa bellissima vicenda.
Un abbraccio, alla prossima ♥

Nuovo recensore
12/08/20, ore 14:49
Cap. 2:

Ciao! Eccomi per la catena!
Ho deciso di leggere entrambi i capitoli perché essendo comunque una storia molto breve volevo sapere come sarebbe andata a finire.
L'impressione iniziale non mi era piaciuta, perché l'ho trovata un po' troppo "pomposa" però è solo gusto personale. Ma andando avanti invece mi sono accorta che ci stava bene ed è stata una bella lettura, forse un po' "pesantuccia", per via del angst, ma molto intensa e mi ha coinvolta parecchio. In soli due capitoli riesci a coinvolgere completamente il lettore. Ci si sente totalmente dentro alla storia, alle emozioni di Peter e anche a quelle di Tony. Devo dire che il coinvolgimento di Bruce ha permesso a questa mini di avere un tocco in più che a reso meglio l'idea sulla trappola che incatena Peter al passato.
Complimenti veramente un buon lavoro!
A presto!
Isil/Andy/Andromaca/chiamamicomevuoi

Recensore Master
07/08/20, ore 08:17
Cap. 2:

Bene. Benissimo. Da "sono morto" in poi ho letto questa storia con le lacrime agli occhi.
Dannazione, era l'ultima cosa che mi sarei aspettata! Perché avevo pensato "no, è troppo solido per essere un'illusione, sarà una scena di vita normale, adesso gli parlerà di problemi di coppia o qualche altro problema risolvibile come tutti i problemi della vita sono risolvibili in qualche modo. Mentre alla morte, purtroppo, non c'è proprio rimedio.
Eppure in questa storia un rimedio c'è, anche se temporaneo e quindi fittizio, illusorio. Tony non è un'illusione della mente spezzata di Peter ma è pur sempre un'illusione concretizzata dalla scienza, una scienza che arriva a fare cose immorali e impossibili, ma come si può biasimare Peter per aver voluto tentare di dire addio?
Ok quello che ha fatto forse è stato autodistruttivo, ma come si fa ad accettare di aver perso qualcuno senza avergli potuto dire addio? Credo che se non avesse avuto questa occasione di chiusura ne sarebbe stato ossessionato per sempre.
Ma questi due quanta sfiga hanno, eh? Uno muore, torna e subìto muore l'altro? Ma mai na gioia?? Che è, costava troppo alla produzione assumerli entrambi? 🙄😭
Comunque il tempo che passano insieme è molto dolce e disperato, e all'inizio avevo tenuto che Tony avrebbe insistito per litigare tutto il tempo. Meno male che anche la sua cocciutaggine ha un limite, tesoro è ovvio che Peter non sta bene e non è pronto ad andare oltre se ha voluto pizzicare un'altra dimensione temporale per portarti lì!

Storia molto bella, il fatto che sia divisa in due capitoli mi ha spiazzata ed è una scelta interessante. Particolari anche i titoli, prologo ed epilogo, come se non ci fosse una storia in mezzo e in un qualche senso non c'è. La loro storia non c'è più. Il tempo non ce l'hanno. C'è solo un bacio di saluto e poi un addio.
Ti faccio i complimenti anche per come l'hai scritta, anche perché non dev'essere facile scrivere sempre di loro e spesso storie tristi senza mai scrivere due volte la stessa cosa, si vede che ami tantissimo questa coppia e che ti metti d'impegno per rendere al massimo la bellezza delle loro storie.
(Recensione modificata il 07/08/2020 - 08:19 am)

Recensore Master
05/08/20, ore 11:44
Cap. 1:

Ciao Miry, eccomi per lo scambio...
Tony e Peter sono una di quelle coppie che riesci ad amare al di la' di tutto, e leggere di loro è sempre un piacere. Un'emozione piena, reale e tangibile quella che si prova leggendoti, soprattutto quando evisceri i sentimenti di Peter che trovo oltremodo combattuto in questo tuo magnifico racconto. Dire a un altra persona quanto la si ama può essere una cosa difficile, ma per Peter questa difficoltà sembra insormontabile. Sarà perché è giovane, sarà perché come spieghi sa quanto sia dolorosa e spaventosa la perdita di qualcuno che si ama, e per questo ha paura. La tenerezza di Peter nel ricercare il consiglio di Bruce è un momento delicato e impagabile, sapendo quanto l'amicizia e la complicità col nostro scienziato/ ragazzone verde si farà più forte e intensa col tempo. Lo struggersi di Peter e la preoccupazione di Tony mi hanno graffiato l'anima, spero che il nostro giovane Spiderman riesca a rassenerarsi e a viversi questo sentimento bellissimo che è l'amore. Devo dire che ho apprezzato molto anche la veste grafica, con la cura maniacale del testo e la scelta ben precisa di ogni singola parola usata. Non posso che farti i miei complimenti!

Alla prossima, Tea.

Recensore Veterano
02/08/20, ore 22:33
Cap. 2:

Carissima Miryel,

Stavolta mi accingo a scriverti dopo averti letta ieri sera ed averci dormito su, perché I FEELS, ragazza mia, I FEELS! I feels, in cui questa tua mi ha fatto dolcemente naufragare, mi hanno ridotta ad un ammasso blaterante di una struggente tenerezza ed una malinconia che non ti dico. Ma anche di quella soddisfazione profonda che deriva dall’aver letto quello che è come non può non essere, perché, in fondo, non poteva che andare così. Non poteva che essere così. Hai accartocciato anche il mio, di cuore. (E niente, pragmaticamente, suggerisco per il futuro, di darci tutti al traffico di organi. XD [P.S. Ma la cioccolata e gli antidepressivi potrebbero effettivamente essere una buona soluzione temporanea! XD]). La malinconia, quella, rimane anche oggi; così pure la tenerezza: me le hai piantate entrambe nelle ossa – ed è uno dei piaceri più grandi di una lettura intensa, questo permanere, anche quando quello che permane è dolceamaro – perché il masochismo è il profumo della vita. XD Soprattutto quando quello che permane è dolceamaro. La verità, però, è che avrei voluto scriverti un commento lucido  e distaccato, sia per amor di coerenza, da strenua apologeta della lucidità e del distacco; sia, e soprattutto, perché  in questo lavoro tocchi – con tanta eleganza, con tanta delicatezza, e con così tanta  umanità –  temi che a me sono immensamente cari: la morte ed il tentativo di aggirarla, di gabbarla, e quello che costa, il suo peso morale; la recriminazione; l’elaborazione del lutto; il rimpianto; le occasioni perse. E quelle che, per un piccolo miracolo di forza e ostinazione, o forse di disperazione, si riesce a conquistarsi. Su queste cose, in linea di principio, sento il dovere (intellettuale? morale? Una vocazione mistica?) lasciarti due parole, due, non dico una monografia, che però abbiano un minimo di senso. Perché le tratti così bene, queste cose difficili e profonde ed atrocemente dolorose, in questa tua serenata. Sono tutte cose umane; le più umane tra le cose, forse. Perché alla fine della fiera, ogni storia d’amore – quello vero, quello eterno, quello da romanzo insomma – finirà con una delle parti in causa a dover fare i conti con la morte altrui e con la vita propria. Il canone e la logica da fumetto (sia benedetta la logica da fumetto, e siano benedetti i raggi gamma e Bruce Banner!) offrono l’espediente perché le parti in causa possano avere, dal vivo, in un tempo rubato, in un esistere ricreato e ritagliato, quella conversazione che chi rimane monologa alle lapidi, immagina, spasima, agonizza d’avere. E  come è realistico – passami il paradosso, ma non trovo un termine migliore – che Tony e Peter passino parte di quella conversazione a litigare. Il tuo Peter mi rimane nell’anima ogni volta, in qualunque contesto. Ed è bellissimo anche quando fa tanto male. Ecco, avrei voluto dirti tante cose quasi intelligenti, e invece i maledetti feels mi attanagliano.

Quindi mi sdilinquisco sui feels. Finanche la struttura di questa tua non me li risparmia. Perché questo capitolo, in un certo modo, illumina quello pregresso, nel senso quasi letterale – ma certo non metaforico – della bellissima apertura sul tempo, sul non-tempo, sulla non-esistenza. Ed il lettore – o almeno questa lettrice che ti scrive – si ritrova a sua volta a guardare all’indietro, a ripiegarsi sul passato, a volerlo ripercorrere, ancora una volta. Qui c’è un ennesimo esempio della tua maestria, perché su che cos’è questa storia, in fondo, se non sull’attaccamento al passato, a quello del nostro passato che è finito, come è naturale che tutto, prima o poi finisca? È arte, non si discute, bellissimo, azzeccatissimo, godibilissimo (nel senso che è una godibilissima  agonia!); ma è un rigirare il pugnale nella piaga. Inutile dire che sono masochista abbastanza da avere un debole per questo tipo di efferatezza. <3

Nel giro di due capitoli, questa tua serenata silenziosa, tuffa il lettore nell’esperienza di una perdita atroce e  della sua elaborazione, ma lo fa di sghembo, velatamente, e lascia in un limbo gentile. Fa  espiare anche a noi una colpa incantevole.

E, da brava masochista, non posso non dirti che è davvero un piacere soffrire così per mano tua.

Sherry

P.S. Occhio allo scherzetto della tastiera in: Promette cose che sa di non poter mantenere. Promesse cose che non vuole mantenere. – dovrebbe essere “Promette” anche alla seconda occorrenza, giusto?

Recensore Master
31/07/20, ore 01:38
Cap. 1:

So che è una cosa assolutamente folle ma per un momento mi è venuto il sospetto che Peter avesse tradito Tony con Bruce. Ma non ha senso perché Peter ama Tony e perché Bruce non lo farebbe. La seconda opzione è che qualcuno stia morendo. Magari quei cinque anni che Peter ha passato nella non esistenza hanno avuto un peso su di lui, ma mi verrebbe da scartare anche questa seconda ipotesi quando alla fine nel flashback si vede che Peter, mentre parla con Bruce, afferma di essere andato a parlare di Tony. Dimmi che non è un'altra crudelissima storia in cui uno dei due (Tony) è morto, e Peter quando parla "con Tony" sta cercando di dire addio a una sua illusione. Non credo che potrei reggere.
Ad ogni modo la storia mi sembra molto più seria e pesante di una cosa stupida come un tradimento.
Ammetto che non ci ho capito proprio niente. Vedere che finiva così all'improvviso è stata veramente una cattiveria 😂😫😭
Certo l'aspetto positivo di questa cattiveria è che ho almeno un altro bel capitolo da leggere appena ne avrò occasione. Mi hai lasciato proprio con il cliffhanger. Fra l'altro mi piace sempre moltissimo come descrivi i personaggi di Tony e Peter, la loro diversità ma il loro reciproco interesse. Questi due sono veramente una ship del cuore per quanto riguarda questo fandom. Però le tue storie spesso hanno un tocco di dramma... tu questa storia l'hai definita soltanto introspettiva e malinconica, e non c'è nessun warning sulla morte di un personaggio principale... incrocio le dita! 🤞 Dai che domani è già venerdì e magari scambiamo ancora. Ci tengo a continuare a leggere.
Nel frattempo mi sto chiedendo a che cosa si riferisca il titolo. Che cos'è una serenata silenziosa? Per il momento non è stata fatta alcuna menzione alla musica, ma dopotutto si presuppone che la serenata sia silenziosa.
Ti faccio i complimenti anche per il modo in cui hai gestito le diverse scene spostando a sinistra il testo quando la scena si svolgeva fra Tony e Peter, e spostando a destra il testo e facendolo pure di un colore più tenue quando la scena si svolgeva fra Peter e Bruce, cosa che mi ha dato l'impressione di essere una scena flashback.
(Recensione modificata il 31/07/2020 - 01:40 am)

Recensore Veterano
24/07/20, ore 10:29
Cap. 1:

Carissima Miryel,

So che dovrei prendermi il tempo per meditare le idee, per distillarle; ma credo che questa tua storia meriti un’impressione a caldo, sentita, per darti una percezione quanto più diretta possibile del suo immenso impatto emotivo. Affonda come un bisturi, questa tua, con precisione, nel punto esatto in cui il concetto e l’emozione  si toccano, diventano evocativi, una suggestione.  Sono profondamente colpita, scossa – nel senso migliore.

Comincio da un commento in risposta alle tue note,  che del resto costituisce un’osservazione generale su questo primo capitolo: non credo affatto che manchi di chiarezza, che non si capisca. Anzi. È tutto di un nitore – stilistico e narrativo, ma anche e soprattutto concettuale – invidiabile, efficace. Mozza il fiato, questo nitore del sentire e del pensiero; e stringe la bocca dello stomaco, che sarebbe un po’ la sede anatomica dell’anima, se ci fosse un’anima o almeno se io ce l’avessi. Si capisce tutto quello che si deve capire: il detto  ed il non detto, quello che si non vorrebbe dire ma che si ha il bisogno di dire, la necessità; la serenata nel silenzio.

Serenata silenziosa, d’altronde, come ti avevo accennato altrove, è un titolo incantevole anche singolarmente preso, senza il contesto pregnante per cui è assolutamente perfetto: riecheggia  vagamente Romances sans paroles  – nota a margine: anche la delicatezza struggente del sentire ha un che à  la Verlaine, ma  non voglio divagare troppo…XD – con l’allitterazione delle sibilanti per cui personalmente ho un debole incontrastabile, non posso spiegarmelo né farci niente.

E, trattandosi di una serenata silenziosa, è giusto – forse inevitabile, necessario– che ci siano solo un prologo ed un epilogo, una premessa ed una conclusione lasciando anche nell’articolazione della storia il silenzio al mezzo, grande protagonista sullo sfondo –  se mantenuto, infranto, o entrambe le cose poco importa.

Il tutto ha un sentore filosofico ed un temperamento lirico. È una combinazione che con me vince a mani basse. E l’uso del presente come tempo narrativo, in questo contesto, dà un senso di astrazione, di avulsione dallo spazio tempo e di necessità, assolutezza, concretando in una risoluzione quel principio che  hai posto, senza  ambiguità, in apertura – un po’ come la dimostrazione dell’enunciato di un teorema, insomma. <3

Il contrappunto, poi, tra il presente di una conversazione taciuta, che si vuole evitare, e  del passato, di quella conversazione annunciata e ricercata con Bruce Banner (come mi piace il tuo Bruce!), accompagnato dall’alternanza di punto di vista, è poi un’altra scelta vincente. Dà, nella struttura narrativa, un senso di contrappunto musicale; da serenata, insomma.

C’è, nel complesso, una grandissima cura, un garbo immenso, a tutti i livelli, in questo capitolo.  Nel grande, così come nel piccolo; nei dettagli; in ogni singolo giro di frase. Ogni parola è al posto giusto ed affonda come una pietra. Giri di frase preferiti, così a caso, perché potrei citare tutto, davvero:

(1) …gli scuce il cuore. Che immagine meravigliosa.

(2) Un’urgenza impellente, perlopiù. Quel perlopiù stempera le cose, le rende più sottili, più interessanti; mi ispira malinconia, quel perlopiù, con quella delicatezza che significa una delicatezza di fondo in Peter, nel suo modo di relazionarsi agli altri ed al tempo altrui.

I dettagli sono importanti: dicono tantissimo con pochissimo. Incantevoli, i tuoi dettagli, qui. Essenziali.

Leggerti è sempre un grande piacere, con qualunque genere e con qualunque tono tu ti cimenti. <3

Sherry

Recensore Master
21/07/20, ore 22:58
Cap. 1:

Ciao, eccomi finalmente a leggere e recensire questo prologo.
Tiro un sospiro di sollievo, dopo aver letto le tue note, perché devo ammettere che questo inizio mi ha lasciato tantissima voglia di capire e approfondire le dinamiche che qui, effettivamente, hanno lasciato spazio a molti dubbi e difficoltà a seguire il filo logico che ci hai mostrato.
Riporto il pezzo che mi è piaciuto tanto e che apre questo prologo:
"La coscienza è ai limiti del tempo e dello spazio. Ciò che esiste e ciò che non esiste, in questo momento, sono la stessa cosa. Indistinguibili. Persi in sguardi annacquati di non detti e occasioni perse in un passato che non torna."
La coscienza, la capacita di comprendere. e discernere. Ciò che ci permette di realizzare il reale da ciò che non lo è. Questa frase è scritta con una maestria e capacità di immergere il lettore in un contesto narrativo del tutto straordinario. Offre spunti di riflessione su ciò che tante volte diamo per scontato senza considerare che, in fondo, non sempre tutto ciò che a noi appare in un modo possa esserlo realmente. La coscienza. La chiave di tutto. Ciò che in questo inizio, appare essere evanescente, non permettendo la distinzione per la quale svolge la sua funzione.
Per quanto riguarda lo stile, mi piace molto il tuo; è fluido e impreziosito di dettagli che rendono la lettura interessante e stimolante.
Ciò che ha suscitato in me è proprio il senso dell'angoscia.
Molto angst, e forse anche per questo ho apprezzato il capitolo.
Io non avevo mai letto di questi personaggi e devo riconoscere che l'idea del crossover è davvero interessante come scelta.
Peter che vorrebbe parlare ma si trattiene, che alla fine decide di prendere coraggio e dichiarare che vuole toccare l'argomento Tony apre uno scenario pieno di curiosità che spero tanto di poter soddisfare con la lettura del successivo capitolo.
Nel frattempo, ti faccio i miei complimenti :)
A presto
Demy
(Recensione modificata il 23/07/2020 - 09:35 pm)

Recensore Master
20/07/20, ore 12:59
Cap. 2:

Non potevo non finirla; la curiosità c'era e tanta. E quindi eccomi carissima. Devo ammettere che in questo epilogo ho notato molte delle influenze di A.I. Intelligenza artificiale; quando al bambino androide nel finale gli viene concesso di passare un giorno assieme alla madre, grazie alla tecnologia di quella razza alliena. Qui la soluzione viene dal fluido dei raggi gamma offerto da Bruce. E anche qui... funziona; funziona meglio essendo il tutto non costruito sui ricordi di Peter; ma legato a una dimensione spazio, tempo passata. Di conseguenza Tony è "reale" e per questo ancora più doloroso. Struggente è la loro riconciliazione; Tony è l'unico in grado di destarlo, di fagli guardare al futuro che lo attende, nel bene e nel male senza di lui. E Peter infine lo accetta; non senza difficoltà e con la testardaggine che lo contraddistingue. Dolce e passionale è infine la scena della loro unione; un unione che per un momento rende Tony reale; ma è solo un attimo fuggente in quel giorno quasi eterno e perfetto. Peter si desta: consapevole di amare, di poter continuare ad amare.
Un finale toccante; sei riuscita a toccare i giusti Feels dentro. Complimenti cara e alla prossima
Elgas

Recensore Master
19/07/20, ore 12:06
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui come preannunciato dal post su FB. Mi sono mancati un pochino Tony e Peter e immergermi ancora nelle loro dimaniche... è sempre cosa buona e giusta. Qui veniamo catapultati nella testa del giovane Spiderman; la tua scrittura riesce a renderci partecipi dei Dolori del Giovane Parker e si, la citazione è voluta carissima. Quelle parole e sensazioni bloccate dentro di lui vengono fuori attraverso piccoli gesti, attraverso il modo in cui Tony si approccia a lui e a un utile alternarsi di passato con Bruce (che anche qui ha il suo peso) e il presente con IronMan. Una frase in particolar modo mi ha colpito:
Peter ha sempre avuto la sensazione di essere come la scienza, per Tony. Un inesplorato e infinito ripieno di scoperte, sebbene non si senta così interessante. Eppure pare che, per l'uomo che ama, lui sia questo.
Ma la domanda rimane; cosa dovrà dire il ragazzo? Ottimo finale che ben spinge il lettore e me medesima a continuare.
L'unico "difetto" forse è che per quanto fosse piacevole: l'ho travata un po' meno mordente, incisiva rispetto alla altre; non che sia un difetto, ripeto, ogni tanto ci vuole qualcosa di leggere.
Un saluto carissima
Elgas
E quando vuoi KH è lì <3

Recensore Master
16/07/20, ore 11:05
Cap. 2:

Amoreee ♥
Mamma mia da quanto tempo! Sembra essere trascorsa un’eternità dall’ultima volta che ho letto il capitolo precedente di questa minilong. Ricordo che alla fine tra le note ci dicesti che non avremmo compreso totalmente quel primo capitolo, in quanto avremmo trovato le risposte alle nostre domande solo successivamente. Ho riletto la mia recensione e di fatti non ci ho azzeccato una mazza ahaha che figura di merda xD Ma ecco come, finalmente, in questo epilogo ci chiarisci i dubbi sorti in precedenza ed il perché hai deciso di introdurre dei flashback. Credimi che non mi aspettavo un risvolto del genere. Mi hai completamente sorpresa (ma quello lo fai sempre <3), ma mi hai anche spezzato il cuore :’( Sin dall’apertura dell’epilogo è forte la presenza della sofferenza e del dolore di Peter per la morte di Tony. Una morte che ci è piombata addosso con una crudeltà che non riusciremo mai a dimenticare. Figuriamoci quel cupcake di Peter che vede morire l’uomo che ama. La sua scelta di poterlo riportare in vita solo per ventiquattro ore non è da biasimare. Credo che se avessimo la possibilità di riportare in vita (seppur per un breve instante) qualcuno che ci ha lasciati, lo faremmo senza pensarci ulteriormente. Attraverso questa decisione Peter non vuole dare una possibilità al suo amore, perché sa che le ventiquattro ore a disposizione sono al pari di un battito di ciglia e lui resterà nuovamente da solo; no, intende solamente rivedere Tony, salutarlo per sempre e provare ad andare avanti, trovando quel coraggio che gli manca per poterlo fare. Sì, un parolone proprio. Di fatti Tony lo sa ed ecco perché quasi lo riprende per averlo riportato sulla terra. Vuole che vada avanti, che non rimanga ancorato ad un amore che non potrà più esserci, per colpa di quel minchi*** di Thanos. Ora mi domando: perché quel ca**o di guanto non lo hanno consegnato a Capitan Marvel?? Mi credi che non ho più rivisto Endgame da quando sono stata al cinema? No, non lo accetto. Per me Tony è vivo e basta. Scusa lo sfogo ma è una ferita che non si rimarginerà mai e so che mi comprenderai.

I due si amano, trascorrono le restanti ore insieme e credimi che stavo per piangere perché mi sono messa nei panni di Peter. Come si sentirà questo ragazzo allo scadere delle ventiquattro ore? Due parole: uno schifo. Questo loro incontro breve ma intenso non farà che alimentare l’amore, la sofferenza ed il dolore di questa relazione ormai finita. Giuro che non accetto tutto questo. L’amore dovrebbe trionfare su tutto, porca miseria. Invece in questo caso non succede e sono troppo triste. Ti pregoooo regalami una storia con un bel lieto fineeee. Loro due si devono sposare!!! Tra l’altro attendo il ciclo e sono sensibilissima xD Ti ho regalato una bella recensione sclerotica come me, però ti adoro tantissimo ed ho amato questa storia. Sei meravigliosa, sensibile, mi fai sempre emozionare. Mi sei mancata veramente tanto <3

Recensore Master
10/07/20, ore 23:32
Cap. 2:

Ed eccomi direttamente qui, sperando in serata di riuscire a finire la recensione!
Sai inizio ad essere vecchia e sentire il sonno ad una certa ora xD

Ho letto la prima parte della narrazione al presente e ho le lacrime agli occhi. Sì perché il dolore di Peter è rale, è palpabile anche attraverso delle “semplici” parole. E’ un fiume in piena che spacca gli argini e si riversa sull’unica figura che non dovrebbe sentir quelle parole, Tony che sa ma che non sa, un uomo che è sé stesso ed è stupendo ogni suo singolo movimento.
L’ho rivisto nell’alzarsi e mettersi le mani in tasca, l’ho rivisto accarezzare i capelli di Peter e il parlargli da essere superiore, con quel tono dolce ma sarcastico, con quel suo essere così snob da un lato ma estremamente preoccupato per quel giovane del Queen da fargli quasi tremare la voce e, ho sentito un senso di sofferenza e di non accettazione per quel maledetto finale che distrugge l‘equilibrio in ogni modo possibile.
La loro discussione sa di amaro, due anime spezzate che cercano di lenire il proprio dolore sminuendo e cercando di ri picciolire il peso sulle spalle dell’altro, due anime complementari che si amano e che, purtroppo, si sono viste divise e separate da qualcosa più grosso di loro.
Sì perché Peter faceva parte della parte del mondo che allo schiocco è semplicemente sparita diventando cenere nel vento, di fronte agli occhi terrorizzati di Stark. Oddio anche se lo hai solo accennato nel discorso dietro ai miei occhi si sono ripresentate queste scene insieme al dolore che hanno generato nei cuori dei nostri personaggi quindi complimenti perché, sarò sincera, IW ed EG li ho visti una sola volta al cinema e non ho più avuto il coraggio di rivederli ma queste scene me le hai fatto tornare prepotentemente e, donna, la sofferenza <3 
La negazione di Peter di fronte al dover accettare la morte di Tony è perfetta, poche parole che mostrano tutto il suo rifiuto e il suo dolore, il suo intero mondo è morto insieme a Tony e penso che chiunque non potrebbe accettarlo, non quando quel mondo ti muore di fronte, tra le tue braccia con gli occhi vacui, incapace di fartene una ragione.
Ti sto scrivendo questa recensione piangendo, quindi complimenti per come hai giostrato tutta la questione, è meravigliosamente malinconica e dolorosa.
Nel flashback ci mostri cosa è successo e come Peter si ritrovi ad avere a che fare con il nostro Tony ed è una cosa geniale per la cronaca, un Peter disperato e un Hulk perfettamente consapevole della disperazione che attanaglia l’anima di quel giovane.
Il fatto che Banner acconsenti a questa follia è la prova della disperazione che nonostante tutto spinge il ragazzo ad andare avanti, hai creato un hulk sensibile e lo apprezzo perché Banner è un medico che ha abbandonato tutto per spostarsi in mezzo alle popolazioni che non avevano niente per dargli assistenza, anche se è una cosa sottile è spettacolare perché dimostra come sempre una buona conoscenza del fandom e dei suoi personaggi. 
L’abbraccio è struggente, sofferente e carico di tutto ciò che è stato detto e non, un addio muto e bellissimo, poetico e urgente, un insieme fatto di promesse e di bugie. Perfetto.
Il finale è distruttivo, l’attimo prima Tony è reale, è vivo vicino a lui e l’attimo dopo non c’è più, è un letto vuoto con il loro odore impregnato nelle lenzuola.
La sofferenza di Peter è prepotente, è forte ed è reale. La sua faccia piena di sofferenza Peter ce la mostra anche nel film FFH quando guarda il murales del grande Iron Man e si dispera quindi immaginarlo in questo ambito non è difficile è solo doloroso perché mi dispiace per lui, per aver trovato l’amore più grande della vita e poi vederselo strappare via così, con la crudeltà di una possibilità su triliardi. 
Una maledetta possibilità che gli ha portato via tutto, ha eliminato la sua felicità, lo schiocco ha portato via con sé sia la vita di Tony che il cuore di Peter.
Ho adorato tutto di questa storia, dalla prima all’ultima parola, ogni immagine che hai ricreato nella mia mente e ogni sensazione che mi hai fatto provare. Ha fatto male lo ammetto quasi che avessi visto il destino strappare il cuore a Peter e calpestarlo con una crudeltà inaudita, le tue parole sono vere e sentite quindi complimenti <3
Non ci sono errori e il test scorre, fin troppo velocemente nella testa del lettore, mi hai portata nel loro mondo ed è una qualità che non molti autori possono vantare quindi ricordati che sei bravissima e…
Devo andare a prendere un fazzoletto perché devo asciugare le lacrime.
Non vedo l’ora di leggere altro su di loro, me li fai amare sempre di più ad ogni storia e anche a distanza di mesi e mesi che non ti leggevo più, questa cosa non cambia.
Complimenti ancora <3

Recensore Master
10/07/20, ore 22:25
Cap. 1:

Ma eccomi tornata da te dopo questo lungo tempo!
Da un lato devo ancora metabolizzare End Game sotto molti aspetti e sono certa che anche tu sia nella medesima situazione, quel film ci ha distrutto tutto! O meglio, ha finito di distruggere quello che Infinity War aveva iniziato ...
Ma passiamo alla storia, è un po’ che l’avevo adocchiata ma per motivi di tempo e di tastiere mal funzionanti non sono mai riuscita a mettermi a pc e dire sì, la leggo, ma ora eccomi qui e ti dico già che mi erano mancati tantissimo questi due personaggi, soprattutto mossi dalle tue abili dita Starkeriane <3
Okay, questa prima parte mi ha ricordato il dannato momento di End Game, quel momento e grazie per avermi riportato le lacrime agli occhi, insomma ogni tua descrizione è dannatamente malinconica, questo amore è struggente e doloroso, sofferente e silenzioso ma stupendo oltre ogni singola cosa.
I loro movimenti e i loro gesti sono così da loro anche se è molto introspettivo dal lato di Peter ma oddio, ho già una lacrimuccia che cerca di evadere dai miei poveri occhi.
Il breve flashback tra Bruce e Peter è colmo di mistero ma ho adorato il modo in cui Bruce capisce, lui che dentro di sé ha un “mostro” pronto a distruggere, è anche colui che capisce prima di altri, colui che ha una sensibilità tutta sua e che, sono certa, simpatizzi per il giovane Peter.
Las cena in camera da letto è dolce e amara, ci mostri un Peter dolcissimo e fragilissimo, un ragazzo che ha bisogno del suo palo portante ma che ha anche una paura terribile di perdere tutto. Ci mostri tutta la sua delicatezza e il suo essere impacciato con le parole ed è come se stesse camminando su un campo minato ma è magnifico in ogni senso.
Dall'altra parte ci mostri un Tony fatto a dovere, rompiscatole ed esigente nel sapere, assetato di conoscenza e, in questo caso, vuole sapere cosa passa per la testolina del suo amato pupillo ed io non posso che adorare ogni singola parola.
Okay, come nelle tue note finali accenni, sì, non ci ho capito niente ma sono felice di provare a tirare ad indovinare…
Diciamo che l’ho letta sotto le note di Shallow cantata da Fleurie che ha dato a tutto una nota malinconica e assurdamente deprimente ma estremamente adatta al film mentale che mi sono fatta.
La parte in corsivo dove Peter e Banner parlano è ciò che è successo davvero, dopo end game, mentre la parte dove ci sono Peter e Tony è una sorta di ologramma/ricostruzione in cui Peter si ritrova intrappolato. Okay sono sicuramente fuori dalle rotaie ma non mi importa, mi lascerò divorare dalla curiosità fino a quando riuscirò a leggere e commentare la seconda parte di questa bellissima storia!
Come sempre leggere una tua storia è un’assicurazione unica e piacevole! Non ci sono errori e la storia si lascia leggere divinamente anzi si fa divorare, parola dopo parola, frase dopo frase perché oddio è tutto così cinematografico che oddio mancano i titoli di coda!
Che altro posso dirti se non che non vedo l’ora di sapere? Mi hai messo addosso una curiosità pazzesca, voglio sapere cosa Peter vuole sapere su di loro, voglio sapere la correlazione tra passato e presente, voglio sapere accidenti!
Okay, corro ad aprire il prossimo capitolo e spero di riuscire a passare in questi giorni perché ora vagherò per la mia vita domandandomi cosa succederà e non sto scherzando xD
E’ sempre bello tornare a leggere autrici del tuo calibro, autrici che scrivono e che trasportano il lettore nella propria coppia del cuore con passione e dedizione (nonostante quell’accidenti di film del cavolo, o meglio, solo il finale….).
Complimenti <3

Recensore Master
20/06/20, ore 15:27
Cap. 2:

Mia cara! Innanzitutto tanti auguri di buon compleanno per la terza volta... non sono mai troppi. Sarei passata a recensire in ogni caso ma sono felice di avere l'occasione di farti anche un piccolo regalino.
Dunque... da dove inizio?
A già. Mi hai spezzato il cuore, sallo. Stavolta più che mai.
Ho letto altre tue storie tremendamente angst e malinconiche, ma questa, non so perché, mi ha davvero lasciato il vuoto nel cuore.
Andare avanti è la più difficile delle missioni, anche per un supereroe. Riuscirci può essere impossibile, senza la giusta spinta, e spesso non riusciamo a trovarla dentro di noi, non subito, non da soli.
Peter sa solo che ha bisogno di lui e già questo, di per sé, è un paradosso. Perché prova ad andare avanti tornando indietro, e il rimprovero di Tony è anche quello della sua coscienza.
Peter si autoanalizza, ma fino a un certo punto, perché sa che a scavare troppo nel suo inconscio troverebbe risposte che non vuole sentire.
Brava, brava, brava! L'animo umano è un labirinto, è incoerenza e contraddizione. Sei riuscita a districarsi meravigliosamente, facendo di questo tuo Parker un personaggio non solo meraviglisamente IC ma anche umano e credibile.
Vogliamo parlare della scena in cui si toccano, si baciano e diventano tutt'uno? Mo hai trasmesso tutto quel trasporto, l'emozione, la disperazione...
Grazie ai flashback sappiamo con esattezza ciò che è successo e ip tutto assume tono ancor più drammatici.
Non c'è un vero modo per tornare indietro e risanare il disastro, non uno che sia definitivo. È solo questione di tempo, prima che Peter se ne renda conto e la botta gli arriva dopo aver fatto l'amore con Tony per l'ultima volta, al risveglio, quando non lo trova più accanto a sé.
Eh. Dolore immenso. Povero piccolo bimboragno! Ho desiderato di essere lì per coccolarlo, te lo dico. E io nemmeno amo le coccole, pensa te!
Penso che come per tutte le altre tue storie si dimloro, questa non sia una semplice fanfiction nel fandom della Marvel, bensì un'analisi acuta e poetica al contempo del cuore umano, da cui si evince la tua sensibilità e il tuo spirito empatico. Grazie per emozionarmi ogni volta, non ho mai dubbi quando si tratta di te.
Complimenti per questa meraviglia!
Baci e ancora auguri!
S.