Recensioni per
Serenata Silenziosa
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/06/20, ore 14:43
Cap. 2:

Ciao tesoro, com'è che ogni volta mi innamoro un po' di più di Peter e Tony, anche quando il finale è così angst da rischiare di strapparmi il cuore?
(Per l'amor del cielo, io sono stra in mood lacrime oggi, visto che sto finendo di guardare Tokyo Ghoul e quindi nel cuore non ho un buco, ho una voragine).
"Silenzi ubriachi di rumore": ci può essere una frase tanto bella ed evocativa? Tu dici, nelle tue recensioni, che raggiungo picchi d'umanità assurdi, però io qui mi tolgo il cappello e mi inchino, perché non posso fare altrimenti. Chapeau, cara, già in inizio di epilogo.
Si rivela un agglomerato, un gomitolo ingarbugliato di emozioni, questo capitolo e io non sono abbastanza capace per districarlo. Mi colpiscono frasi a effetto, frasi che sono stilettate al cuore e che seguono i "silenzi ubriachi di rumore". Sarà che hai tirato in mezzo, subito all'inizio, il mare e io del mare mi sento parte da sempre: è il mio posto nel mondo fin da quando sono nata ed è un posto che regala pace e malinconia, che dà da pensare.
«Ci ho provato, ad andare avanti. Ho fallito e ho ricominciato a provare a riportarti indietro.» in sedici parole sei riuscita a sintetizzare un concetto che, per quanto mi riguarda, ne richiede sempre troppe (vedi le 2755 di Confessioni): quando si ama come si amano Peter e Tony andare avanti non è un'opzione che si possa tenere in considerazione. Si resta lì, incagliati, mentre le onde di sentimenti mai assopiti ci sbattono addosso.
24 ore con chi si ama e non c'è più: se me lo proponessero non esisterebbe al mondo che rifiutassi. Capisco quindi Peter, che farebbe, che fa di tutto, perchè 24 ore sono meglio di niente, perchè si può far finta che la cosa duri di più, ci si può illudere che tutto sia normale. Però Peter non ha davanti una persona qualunque. Tony Stark è la persona più consapevole e razionale di questo mondo e lo conosce meglio di chiunque altro. La verità fa male, ma è un dolore temporaneo, tipo fulmine, tipo coltellata. L'illudersi è l'agonia prolungata di una ferita allo stomaco.
Mi aspettavo forse un finale diverso, ma tu riesci sempre a stupirmi. E forse sbaglio, ma la consapevolezza di Peter è, per me, come se avesse portato indietro un pezzo di Tony, quello che non si arrende, quello che nonostante le botte prende e si rialza e così fa il cuore di Peter che nonostante tutto riprende a battere. Non c'è fretta, nessuno lo insegue e lui è giovane: ce la farà, con calma.
Perchè Peter sa amare, malgrado tutto.
Ora, siccome sono sull'orlo delle lacrime, mi ritiro in un angolino a scrivere qualcosa di tremendamente drammatico che mi faccia piangere (o forse finirò TG) e aspetterò la tua prossima TonyxPeter con l'ansia di una che di angst non ne ha mai abbastanza.
L.

Recensore Master
15/06/20, ore 14:40
Cap. 1:

Mia cara, tu devi sapere che hai il potere di spezzarmi il cuore come poche altre autrici. E se consideri il fatto che shippo questi due testoni solo nelle tue storie allora la cosa è ancora più grave.
All'inizio non si capisce bene cosa stia succedendo, ammetto di aver letto subito anche l'epilogo, quindi mentre ti scrivo questa recensione ho un quadro completo, ma nelle prime righe aleggiava ancora un bel po' di mistero.
Poi quel "non detto" mi ha folgorato e ho iniziato a pensare che fosse proprio il racconto di Peter che non so arrende ancora alla scomparsa di Tony e che ha bisogno di dirgli qualcosa di davvero importante.
Come ti avevo accennato anche in un'altra recensione, mi piace il modo in cui alterni passato e presente, qui in particolare inserisci l'incontro con Banner, questo Peter che fa il vago ma che in realtà vuole da lui una cosa ben precisa, un'opportunità per rivedere l'uomo che ama.
Quello che hoamato particolarmente in questa tua fic è l'importanza che conferisce a ogni gesto, a ogni sguardo, alle poche parole che vengono pronunciate.
È come se l'intera scena fosse immobile, condensata in un solo istante, che però ha abbastanza spazio per lasciare che venga espresso tutto l'amore e tutto il dolore provato da entrambi, non solo da Peter.
Che dire? A me ha commosso tantissimo questa lunga descrizione di emozioni e sentimenti, è una storia molto introspettiva, sicuramente il genere che preferisco, e sono stata davvero felicissima di leggerla perché tu ci sai davvero fare, non c'è che dire. Lo sapevo già e me l'hai solo confermato!
Appena posso corro a recensire l'epilogo e continuerò anche la lettura del coatti!AU che semplicemente adoro!
A presto e complimenti!
Bacioni
S.

Recensore Master
15/06/20, ore 00:17
Cap. 2:

Buonasera cara Miry,
Perché mi vuoi far piangere prima di andare a dormire? T-T
Quanto è intriso di tristezza e dolcezza questo capitolo finale?
Come immaginavo Peter, assieme all'aiuto del Dottor Bunner - quanto mi ha colpito quando ha detto al ragazzo che tutti si sono accorti quanto Iron Man mancasse più a lui che a tutti gli altri e Peter che s'innervosisce trovandolo troppo riflessivo, proprio lui che dovrebbe essere l'impulsività fatta a persona - è riuscito a fare l'impensabile: richiamare a lui Tony dal regno dei morti, anche se per 24 ore soltanto.
La consapevolezza di Tony è disarmante, ma quello che fa più male è proprio quando sprona Peter ad andare avanti senza di lui, quando lui stesso non sa spiegare come farlo perché non si era mai veramente arreso all'idea di aver perso il ragazzo. E quella richiesta di lasciare andare, contrapposta a quella necessità di farlo restare, strazia l'anima... Quanto vorremmo tutti più tempo da passare con le persone che amiamo e che non ci sono più?
Ma Tony sa essere decisamente persuasivo quando vuole, così riesce a strappare al ragazzo quella promessa così difficile: andare avanti.
E poi c'è tempo solo per l'amore che potrebbe durare in eterno ma in realtà finisce inesorabilmente troppo presto. Peter si ritrova, così, nuovamente solo questa volta per sempre e poco importa se l'ha promesso, questo non è ancora il momento di mantenere quel giuramento, ci sarà tempo, poi... Forse. Quanta amarezza.
Venendo al tuo stile non so più che inventarmi per dirti che lo amo: l'apertura sui silenzi è una delle cose più belle che abbia letto. In tutto il resto c'è struggimento, c'è dolcezza, c'è amore, c'è dolore. C'è tutto.
Mi piacerebbe scrivere tante altre parole ma la realtà è che me le hai tolte tutte.
Ti auguro una buona notte
Cida

Recensore Veterano
14/06/20, ore 18:09
Cap. 2:

Ciao cara!
Ecco di ritorno in questa tua mini-long.
Ho letteralmente amato la similitudine con cui inizi questo secondo ed ultimo capitolo, di queste parole che, non riuscendo a pronunciarle, si arenano e vanno a sbattere contro ai sentimenti, visti come degli scogli appuntiti. La trovo un’immagine molto diretta e che fa perfettamente capire la difficoltà che Tony prova nel pronunciarle.
Come avevo intuito nel primo capitolo, Tony è morto ed ho trovato veramente dolce che Peter voglia trovare un modo per dirgli addio. Penso che sia un sentimento comune a tutti quelli che hanno perso una persona cara prima di poterla salutare. Si vorrebbe tanto poter tornare indietro o riaverla accanto a sé anche solo per pochi istanti, ma solo il tempo.
Apprezzo molto che Bruce, consapevole del legame che univa i due super eroi, gli spiega che esisterebbe un modo per poter rivedere Stark per ventiquattr’ore: una soluzione liquida, mista ai raggi Gamma, che spezza il tempo e lo sovrappone. Non si tratterebbe propriamente del suo Tony, ma di quello di un’altra realtà. Devo farti i complimenti, perché la trovo un’idea davvero molto originale. Leggendo il prompt che ti avevano dato, immagino che altri avrebbero pensato a un modo per farlo tornare indietro nel tempo o per evocarlo dal al di là, ma l’idea di fargli incontrare il Tony di un’altra realtà la trovo veramente nuova.
Trovo davvero interessante che questo Tony sia del tutto consapevole di quello che è successo tra di loro e di essere morto, anche se non ricorda il momento che questo sia accaduto. Penso che sia una cosa piuttosto realistica visto che molte persone che hanno avuto forti traumi, come brutti incidenti, non ricordano assolutamente quel momento, quindi immagino possa essere molto verosimile che una persona non ricordi il momento in cui è morta.
Nonostante, come appunto ha detto Bruce, non si tratta propriamente di uno degli atti più morali che si possano compiere, penso che Tony abbia fatto davvero bene a farlo perché aveva proprio bisogno di questo confronto per poter andare avanti con la sua vita.
Infatti, Tony lo sprona a lasciarlo andare, visto che è questo che si deve fare quando una persona non c’è più, ma lui non sembra avere il coraggio di farlo.
Mi piace molto che i due riescono a confrontarsi riguardo alle due diverse esperienze che hanno vissuto: sì perché, mentre ora Peter deve affrontare la morte di Tony, per cinque anni quest’ultimo ha vissuto con il dolore per la scomparsa di Peter.
La differenza sta proprio nel fatto che la morte è uno status permanente (almeno che non sei Goku o Jon Snow ahaahaha scusa ma non sono riuscita a trattenermi), la scomparsa di Peter non lo era, vi era una piccola briciola di speranza che esistesse un modo affinché lui e tutti gli altri potessero tornare indietro. Ed è proprio per questo è diverso: Tony non poteva accettare di averlo perso per sempre e ha provato in tutti i modi di trovare un modo per farlo tornare, ma perché sapeva che vi era un modo perché questo accadesse, mentre Peter ha trovato un modo per farlo tornare nonostante sapesse che fosse impossibile. Questo è proprio un segno che il giovane non è pronto a lasciarlo andare, non è pronto ad affrontare la sua morte.
Si vede proprio che questa cosa far star male Tony perché non vuole che lui butti all’aria la sua vita per colpa tua. Peter è giovane e ha ancora tutta la vita d’avanti per lasciarsi abbattere così da una perdita.
Immagino che Peter avrebbe preferito incontrare un Tony del tutto inconscio di quello che era accaduto e stava accadendo, qualcuno a cui poteva dire addio, ma che non lo avrebbe affrontato in quel mondo. Invece, lui ha davvero bisogno di questa conversazione, ha proprio bisogno di essere spronato ad andare avanti con la sua vita, anche se è difficile e doloroso farlo. Ovviamente nessuno vuole che lui si dimentichi di Tony, questo no, ma deve tornare a vivere.
Fortunatamente sembra che le parole di Tony abbiano fatto breccia in lui, tanto che gli promette che, non appena lui sarò svanito, ci proverà davvero a farlo.
Mi piace molto che loro due trascorrano le ore che gli restano insieme amandosi e coccolandosi. Penso che sia davvero uno dei modi migliori per dire addio alla persona amata.
Ovviamente, quando Peter si risveglia da solo nel letto, la prima cosa che pensa è che non si sentiva pronto a perderlo nuovamente e che probabilmente non lo sarà mai. Certo, ricorda la promessa che ha fatto a Tony e un giorno riuscirà anche a pensare al futuro ed andare avanti, ma ora vuole solamente rimanere fermo lì, in quella sorta di limbo e ricordare quello che ha appena vissuto.
Certo, aver riavuto accanto a sé Tony per ventiquattr’ore e riperderlo così forse è più doloroso di quando è effettivamente morto, ma continuo a pensare che per lui sia stato davvero importante per poter, un giorno, andare avanti.
È una storia che mi ha commossa davvero tanto e che non può non farmi chiedere se un giorno reagirò anch’io come Tony alla perdita di una persona cara.
Grazie mille per aver condiviso con noi questo piccolo gioiellino, perché l’ho trovato di una bellezza infinita.
PERO’… visto che ti definisci “un'autrice superfluff innamorata di questi due stronzi”, QUANDO GLI DAI UNA GIOIA?? Ahahaahahahahha
Scherzo, noi leggeremo qualsiasi cosa tu scriva nonostante il destino che tu avrai in serbo per loro ahahah.
A prestissimo tesoro!
Un mega abbraccio,
Jodie

Recensore Master
13/06/20, ore 20:44
Cap. 2:

Mi sento spaccata a metà da dentro, mi sento come se le crepe partite dal cuore mi stiano attraversando tutti i muscoli fino a spezzarmi.
Io non ho parole veramente, non c'è un modo giusto o buono per descrivere questa cosa.
Innanzitutto io credo di essermi innamorata, proprio della dinamica. Già ho abbastanza calcato il concetto nel capitolo precedente che proprio è un idillio grigio di sentimenti, questo è proprio un qualcosa di difficilmente sopportabile proprio per quanto è straziante ma è così poetico che mi fa desiderare di leggere ancora e ancora.
Prima di tutto onore a te, al tuo modo di scrivere, ai sentimenti che hai verso questi personaggi, a come li hai fatti tuoi in un modo tutto particolare che caz*o se funziona, passami il termine pls sto sclerando non mi voglio moderare a pensare a come e cosa scrivere, te lo voglio dire e basta così trasparente come mi ha fatto mamma. Onore al modo in cui gestisci l'angst, le introspezioni, le allegorie, e le interazioni tra i protagonisti.
E adesso, ti ringrazio per aver pubblicato questa storia.
Metti subito in chiaro l'atmosfera, un uomo morto ed uno vivo colmi di amore e risentimento verso tante di quelle cose che non hanno mai potuto dire prima, e invece di catturare quegli attimi del tipo 'ho ignorato tutto il resto fino ad ora, andiamo avanti così godendoci il momento' non fanno che vomitarseli addosso, come appunto la pece che citi. Giustamente Tony necessita di pace, ma non se ne andrà mai sul serio perché il suo conto in sospeso non riesce a staccarsi da lui, dai ricordi, dalla sua idea, al desiderio della sua anima ancora incorporata in qualcosa di concreto, da tutti i rimorsi che lo stanno divorando. Aggressività e debolezza, tutto permeato di urla e lacrime che sono solo amore, tanto amore, un sentimento che fa male PRONUNCIARE perché se dovessero dirsi di amarsi saprebbe di fiele, e non di miele come dovrebbe essere.
Sembrano capire che stanno vaneggiando e la sopracitata clessidra non ferma mica i suoi granelli di sabbia per contenere le liti anche se è stata attivata per fare l'amore tra virgolette, e Peter proprio non riesce a venire incontro a tutti i buoni propositi per lui di Tony, in cuor suo sa che sta parlando e parlando solo per convincerlo ad aprirsi all'idea di stare bene, egoisticamente per dar pace all'anima, ma anche per saperlo bene perché in realtà neanche lui può lasciare davvero questo mondo se sa che il suo Peter sta così. Lui non vuole andare avanti solo perché sa che se lo fa, sarà un avanti in cui Tony non è contemplato, e smettere di amarlo, amare un altro, e vivere STANDO BENE è un'offesa alla sua memoria e a quello che sente per lui, perché Tony gli sta talmente dentro, sotto la pelle, nelle ossa, che andare avanti e stare bene si può fare solo dimenticandolo. E non va bene. Si inietta l'ultima dose di veleno, la dose di droga che sa che lo ucciderà. Invece di gettare via la siringa si mette l'ago nelle vene perché sa che lo ucciderà ma sa anche che quando lo fa sta molto bene, come non sta da sobrio. E' un'immagine forte scusami se sembra troppo ma a me è sembrato così, nell'incontro con Bruce.
E' tutto così dannatamente reale!
La loro.. ultima volta, quanto fa male dirlo, è meravigliosa, così amara da stordire i sensi, e la conclusione è degna della storia e dei suoi personaggi. E' tutto splendido, se inventassero un'altra sezione oltre a quelle già esistenti la metterei anche lì, la chiamerei 'storie impresse' e questa sarebbe al primo posto.
Sono stata talmente presa che non ti ho nemmeno salutata a inizio recensione xD pardon.
Ti saluto ora, ciao!
E.. a presto! xD ♥
*si allontana piano piano indietreggiando cercando di mantenere un sorriso e scappa via per piangere in un angolo*
(Ma chi prendo in giro, sto già piangendo. Dal settimo paragrafetto più o meno!)

Recensore Master
12/06/20, ore 21:39
Cap. 2:

Cara MiriCosa,

ebbene sì, faccio mea culpa due volte: la prima, perché sarei dovuta passare molto prima (ma tu sai), la seconda perché ti ho passato il fiammifero per accendere foreste d’angst (dio, che metafora inquietante). Parto da Banner perché è un personaggio che amo ritrovare nelle tue storie: gli hai dato l’atteggiamento tipico di Ruffalo anche in quel suo modo di esporsi schietto, come quando sfruttando le onde gamma (e come potrebbe essere altrimenti?) consente un temporaneo ritorno dall’Aldilà di Tony. Lo strazio è che Stark capisce subito l’inganno e comprende anche la disperazione che ha spinto il giusto Peter a macchiarsi di una “colpa incantevole”, bellissima questa tua frase. Il fatto è che in amore non si usa mai la razionalità e neanche il geniale Parker lo fa, dato che si sottopone alla tortura di avere un giorno in più col suo amore di sempre (e poi ci litiga, ma le litigate servono a capirsi, spesso). Disturbare i morti, illudersi che ventiquattro ore basteranno è terribile, anche perché l’illusione dura davvero ben poco. Nei momenti romantici appena accennati ci sono passione e nostalgia in misura uguale, perché entrambi i due amanti hanno la perfetta consapevolezza che le attenzioni che si scambiano non sono eterne, ma le ultime.

L’altro elemento interessante è quello puramente canonico. Quella di Peter e di metà dell’universo è una fine magica, perché scompaiono per effetto della pietra. Sebbene le possibilità di portarli indietro siano remote, non sono inesistenti. Viceversa, chi è morto al di fuori dello schiocco (e qui sai quanto personalmente soffro come un cane) non può tornare per effetto delle pietre. Quella di Tony è una fine ineluttabile e irrevocabile cui Peter tenta invano di opporsi, giungendo a un compromesso doloroso che l’altro comprende e da cui vuole qualcosa in cambio. È molto importante che anche solo con ventiquattro ore di tempo a disposizione Tony e Peter all’inizio di questo capitolo litighino: c’è tensione, tra di loro, c’è l’urgenza di non sprecare il dono imprevisto e a tempo che posseggono e c’è anche l’amarezza per un amore che non può essere dimenticato.

Essendo morto, Tony ha la possibilità di chiedere – ma qui dovrei esporre un altro concetto: dovrei dire che lui sa che scoccate le ventiquattro ore smetterà di essere e che il dolore maggiore rimarrà sulle spalle di Peter, stando a Epicuro. Ecco perché, in uno slancio d’amore, si fa promettere che l’altro andrà avanti. Trovo che sia una cosa dolorosa, da dire, sebbene giusta. Una parte di noi vorrebbe essere l’Amore Indimenticato e Unico eppure c’è mi nonna che me dice sempre “chi more tace e chi vive se dà pace” e allora, se tanto il nostro destino ultimo è svanire nell’oblio, sarebbe giusto che chi resta non ci pianga in eterno, ma che viva per godere – come nel caso di Stark – della vita che è merito proprio dell’estremo sacrificio dell’altro. La scena finale è struggente. Peter si sveglia da solo, le ventiquattro ore sono passate. Non può dimenticarlo oggi e nemmeno domani, ma ha promesso che ci riuscirà – che lo farà. E niente co’, se continuo me metto a piagne e sto periodo ho già dato, quindi ti mando un abbraccio pistacchioso gluten free, bevo un sorso di troncasete e guardo trashate.
Tua, ShiriCosa Asgardsson Camacha Rugiada di Montagna Elisonda

Recensore Master
12/06/20, ore 12:16
Cap. 2:

Ciao my love, finalmente riesco a passare <3
Ritrovare i tuoi Tony e Peter è per me sempre una grandissima emozione, tanto che mi dispiace moltissimo non riuscire ad essere più presente.
Ci sono ferite che non possono essere rimarginate, talmente profonde da risultare indelebili. “Endgame” ha rappresentato qualcosa di devastante nella vita di Tony e Peter – ma anche nella tua, mia cara, dolcissima autrice – e i tentativi per superarlo, per andare avanti ormai non si contano più.
Peter soffre, sente la mancanza di Tony a livello quasi cellulare e per riaverlo indietro, anche solo per un istante, farebbe qualsiasi cosa. Non si rassegna al fatto di essere sparito per cinque – lunghissimi, terribili - anni solo per vedere l’uomo che ama più della sua stessa vita morire fra le sue mani dopo pochi minuti dal suo ritorno. Non è riuscito nemmeno a dirgli addio, a rivelargli tutta la portata travolgente e immensa del suo amore, e questo fa male, fa malissimo, è un pensiero che toglie il sonno e scava nell’anima, prosciugandola da ogni rimasuglio di felicità. La vita in qualche modo ha ripreso a scorrere per Peter, ma sappiamo bene, e lo sa lui per primo, che ciò che sta conducendo altro non è che la pantomima di una vita che non è più degna di essere vissuta. Ha un tarlo che lo rode da dentro e, alla fine, trova il coraggio di chiedere aiuto a Banner, il quale, a sorpresa, rivela che sì, c’è un modo per riavere Tony indietro, anche se solo per 24 ore. Peter non si tira indietro, anche se conosce bene le conseguenze che una scelta simile può determinare – su di lui, soprattutto. Il dolore non scomparirà, nel riavere indietro Tony per così poco tempo, ma si acuirà ulteriormente.
E Tony… è Tony, e naturalmente capisce tutto, subito, e spinge Peter a parlargli, a dirgli la verità, ma, soprattutto, vuole da lui una cosa sola, forse l’unica però che Peter non è in grado di dargli. Vuole che lui ci riesca, che trovi il coraggio di andare avanti anche senza di lui, perché è giovane e ha tutta la vita davanti e deve viverla fino in fondo, altrimenti tutto sarà stato soltanto uno spreco, compreso il sacrificio di Tony. Peter non può promettere, eppure lo fa, e, chissà, magari un giorno riuscirà a crederci persino lui. C’è un particolare, però, che non potrà mai essere cancellato: ed è l’amore smisurato che queste due anime provano l’uno per l’altro, e che alla fine si dimostrano a gesti, con sguardi e carezze e baci che fanno male e bene allo stesso tempo. Che salvano. Perché l’amore salva, e Peter sa ancora amare, malgrado tutto.
Mia cara, un’altra storia incantevole, un altro tassello che va a comporre l’amore infinito che mi lega a te e ai tuoi meravigliosi personaggi.
Perdonami se ho recensito i due capitoli insieme, ma sai che per come sono messa sarei riuscita a passare sia da prologo che epilogo nel duemilamai (forse). Così almeno sai che ho letto, e apprezzato (tantissimo!) entrambe le parti ^^
Un bacione cara, ti stringo forte :*
A presto (uno ci spera sempre)!

padme

Recensore Master
11/06/20, ore 13:01
Cap. 2:

Oddio questa storia.
Ho aspettato tanto il momento giusto per recensirla e dedicarle tutto l’amore che merita. È una di quelle cose belle, una di quelle cose dolci e “eteree” che trasformano una semplice storia d’amore in qualcosa di puro, di speciale e di veramente… come posso descriverlo… luminoso?
Questo secondo capitolo poi è una cascata di ~cose~, di elementi e immagini e colpi di emozioni uno dietro all’altro, a cominciare dal dolce, dolcissimo “Peter, io sono morto” che apre la storia e riunisce il tono di questo capitolo con quello del precedente. È morto e non c’è niente da fare, eccetto ammetterlo e scendere a patti con la cosa. Così è con la morte, purtroppo, ma Peter Parker sembra voler andare oltre. Sembra fare di tutto per aggrapparsi a quello che gli rimane del suo adorato, ai ricordi al suo mero concetto di esistenza. Prega che forse possa essere salvato, che ci sia un modo per farlo “ricomparire” e tenerselo ancora un po’. Lo dice proprio, non riesce ad andare avanti.
È una tematica universale, quella del non riuscire a “passare oltre”, l’incapacità di scappare da un evento traumatico che è successo – di cui una morte è solamente l’ultima “goccia”, qualcosa che inclina la bilancia nella direzione giusta.
In questo senso, la “gimmick” della soluzione liquida e dei raggi gamma, oltre a collegarsi in maniera impeccabile con l’universo Marvel e con le tecnologie che contiene, ma è anche una specie di mossa da “Moderno Prometeo” che dovrebbe soddisfare quella brama disperata che ha di rivedere Tony e averlo di nuovo accanto, almeno un pochino. Giustamente, però, Tony (o meglio “Tony”) non approva qualcosa del genere, perché non è qualcosa che va approvato. Non è qualcosa che va fatto, non è sano, non permette di superare il lutto e non procura alcun conforto, è solo una “fuga” dalla quale è difficilissimo staccarsi. Bellissima è in questo senso la sequenza d’amore, che è onirica in una maniera che non ho mai visto. Sembra che i due personaggi si fondano con l’ambiente che li circonda, in cui loro ci si immergono. Sembra “uno di quei sogni in cui sai che stai sognando”; per citare un film che non ricordo quale fosse, e la maniera con cui Parker torna alla realtà in maniera sia psicologica (accettando finalmente che Tony se n’è andato, che è morto, che dovrà superarlo e passare oltre) che fisica è impeccabile.
Sono felice di essere tornata, di essere di nuovo qui, perché questa è una delle migliori storie che tu abbia mai fatto. Veramente. Quello che hai fatto con questi personaggi e il loro universo è ~S P E T T A C O L A R E~
Lo scrivo aesthetic perché ci sta
Shiao bela
Lady R

Recensore Master
11/06/20, ore 11:40
Cap. 2:

Buongiorno <3
Ed eccomi qua, a leggere la seconda parte di questa storia e a sentirmi triste perché è già finita quando io avrei voluto leggerne ancora e ancora.
Mi hai traumatizzata dalle prime righe. Sì, mi sento esattamente traumatizzata per la rivelazione iniziale: Tony non esiste, Tony è morto, Tony è un ricordo di Peter e io, nel capitolo precedente, ho creduto per tutto il tempo che fosse reale, quando invece si rivela un "esperimento" di Bruce. E' stato uno shock, e il modo in cui lo si scopre è come una secchiata d'acqua ghiacciata addosso, perché arriva proprio all'inizio del capitolo, nemmeno il tempo di prepararmi psicologicamente a dire "ciao" a questa storia. 
I dialoghi fra i due sono distruttivi. Non si capisce da subito cosa abbia esattamente fatto Peter, perché Tony è morto, ma è anche di fronte a lui e lo può toccare, lo può ascoltare. Mi sono sentita malissimo quando Peter gli dice di averlo perso un attimo dopo averlo ritrovato, non ha nemmeno avuto il tempo di una chiacchierata che gli è stato strappato via - e quanto ho pianto, guardando il film, a quella scena... ancora quando la leggo è un colpo al cuore.
E poi c'è il flashback con Bruce... che a quanto pare non è lo psicologo di Peter - ma non mi dire xD - e ha un'idea geniale ma anche estremamente angst. Bruce vuole solo dare un po' di tempo a Peter per salutarlo, non sa quanto in realtà Peter non abbia alcuna intenzione di lasciarlo andare, Peter vorrebbe tenerlo con sé per sempre, ma quelle che gli sono concesse sono solo ventiquattro ore. Mi sono sentita così triste :c
E hanno davvero solo 24h, e questo è bellissimo, è dolcissimo, li ho amati nel tempo che hanno trascorso insieme ma per tutto il tempo non ho potuto smettere nemmeno per un secondo di pensare che tutto finirà presto, che 24h sono poche e non basteranno mai a nessuno dei due. E Peter, vederlo in quello stato sul finale, è devastante. Mi sento così triste per lui, per l'amore che ha perso, perché adesso deve andare avanti; deve, ma sarà dannatamente difficile e doloroso. 
E' stata una mini-long stupenda, l'ho amata tantissimo, e si piazza sicuramente fra le mie preferite perché mi ha fatta emozionare troppo - e soffrire ancora di più, ma noi lettori siamo pazzi e soffrire in fondo ci piace. 
Complimenti per questo bellissimo lavoro, ora aspetterò un nuovo progetto o un nuovo aggiornamento <3
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
10/06/20, ore 12:38
Cap. 1:

Buongiorno tesoro ♥
Mi sa che questa storia mi stava sfuggendo! Una svista imperdonabile. Ma credo che sia dovuto al fatto che nel periodo in cui l’hai pubblicata stavo ultimando la lettura di un’altra tua opera. Quindi mi sono salvata in curva ahahah. Qui immagino il meme in cui Robert ha la mano sul petto ed emana un sospiro di sollievo. Hai presente? Altrimenti te la invio in chat ahahah. Non fa mai male vedere Robert xD Comunque ritorno in me e prometto di non delirare, anche perché questa storia è molto intensa e abbastanza seria.

La prima cosa che salta all’occhio è il cambio di forma all’interno dello stesso testo che lascia facilmente comprendere lo stacco tra il presente ed il passato: Il presente è rappresentato dalla presenza di Tony, una persona con una forza interiore che ha il potere di catturare chiunque. Peter ne è innamorato, come poterlo biasimare? Il passato, invece, è rappresentato dall’incontro con Bruce. Ma adesso lasciami dire una cosa importante. Quello che amo di te è la meravigliosa introspezione che fai attraverso il personaggio di Peter (e da questo si nota quando lo ami!). Tutte le volte rimango incantata dalla tua estrema sensibilità e capacità di tirar fuori dalla mente di Peter dei ragionamenti meravigliosi. Come quello di oggi in cui lui, a causa di esperienze passate che gli hanno sottratto le persone a lui care, ha la fisima di imprimere nella sua memoria ogni attimo vissuto con una determinata persona alla quale tiene tantissimo. Non mi sono mai soffermata a riflettere su questo aspetto; tra l’altro lo trovo molto vicino al mio modo di essere. Sarà un’ossessione o un’abitudine la mia?

Poi segue quel dualismo del “Tony sa o non sa” che mi coinvolge come mai. I sentimenti di Peter sono molto forti. Le descrizioni che fa di Tony sono quelle di una persona totalmente coinvolta. Il ragazzo punta alla sostanza. Per carità tanto di cappello alla forma perché Tony è… stratosferico (SCLEROOO!!); eppure è ciò che è, ciò che rappresenta, è la sua essenza che hanno incantato e attratto Peter. Tutto ciò è difficile. Per Peter è difficile parlare e dire chiaramente quello che vuole. Eppure Tony sa. Non c’entra nulla il uso essere Iron Man o il genio, miliardario, playboy, filantropo; lo sa. Punto. E nel prossimo capitolo scopriremo cosa si diranno, perché quell’ultima frase alla fine mi ha smontata.

La presenza di Bruce nel passato penso sia fondamentale. Peter lo va a cercare di sua spontanea volontà perché vuole conoscere più a fondo ciò che all’epoca era solo il suo beniamino. Dunque, è forse il timore di non essere all’altezza, che induce il ragazzo a conoscerlo attraverso gli occhi degli altri. Ed ecco perché c’è Bruce. Bene. Ho letto mo che con molte probabilità non avrei capito il testo. Mi sotterro, addio. Spero di aver compreso un pelino di ciò che hai scritto. In caso contrario, mi sotterro ahahah.

Adoro la tua profondità. Ti rende unica ♥

Recensore Master
08/06/20, ore 22:48
Cap. 1:

Ciao Miry,
pronta a rapporto a cominciare questa nuova storia che preannuncia decisamente un bel carico di emozioni.
In effetti questo prologo mi lascia un pochino confusa. Come dici nelle note abbiamo un presente con Tony in un presente in cui Iron Man non dovrebbe esserci più: così come pare testimoniare il disagio di Peter mentre parla con lui - come quasi sapesse che non può o deve essere lì - e della difficoltà con cui prova a chiedere a Bruce di lui. Quello che non capisco è se Tony è effettivamente lì - per qualche strano esperimento di Banner - oppure è una proiezione della mente di Peter... anche se credo che un intervento del Dottore ci sarà di sicuro perché, di solito, non metti mai niente a caso. Come non credo che non sia a caso il tuo voler aprire con il concetto di spazio e di tempo, e i tuoi intramontabili "non detti" che, ormai, li immagino un po' la tua firma quando si parla di Tony e di Peter. 
Hai decisamente accesso la mia curiosità, senza ombra di dubbio alcuno.

Come sempre adoro il modo in cui ci presenti le cose. La prima parte ci bombardi di frasi corte che ci fanno entrare direttamente nella bufera dei pensieri di Peter che, come sempre, pensa di non meritare quello che ha. Pensieri e timori che solo il bacio sulla testa di Tony hanno il potere di calmare un attimo.
E la caratterizzazione di entrambi è sempre incredibilmente calzante e Tony è sempre maledettamente così Tony.
Di solito non lo faccio ma citerò un pezzo, è troppo bello per riassumerlo con altre parole:

«Lo sai che non ti lascerò in pace finché non me lo dirai, no? Sono troppo curioso per lasciar correre e sono molto persuasivo… diciamo pedante, quando voglio sapere. Mi va di parlarne ora.» Ostinato. Dannazione. Ostinato e tedioso. Oltremodo detestabile. Oltremodo amabile. Oltremodo il suo punto debole. 

L'ho veramente adorato, così come il successivo riferimento al voler scappare dalle responsabilità da cui SpiderMan non può scappare per definizione stessa.
Mi ha colpito, inoltre, il fatto che hai voluto concludere entrambe le parti con il parallelismo di Peter che usa, praticamente, le medesime parole per rispondere sia a Tony che a Bruce.
Che le tue impaginazione sono splendide, ormai, non te lo dico neanche più :P
Decisamente un ottimo e misterioso prologo.
Come sempre ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Un abbraccio e alla prossima
Cida

Recensore Master
07/06/20, ore 23:23
Cap. 2:

Aspetta, cos'era questo rumore?
Ah, il mio cuore che va in frantumi, nulla di che, non è importante......
Ma dico, sei impazzita?! Come OSI farmi questo?! XD ahahahah certo, potrei quasi pensare di raccogliere le mie lacrime e riempire la vasca da bagno per farmi le immersioni salate contro la psoriasi...
Tesoro, ho il cuore a pezzi, te lo giuro, ma questa storia va per direttissima tra le preferite perché, che io ne dica, adoro tutto questo angst e non ne posso fare a meno!

Mi hai portato su un piano riflessivo mica da ridere... cosa avrei fatto, io? Avrei accettato di riavere l'amore della mia vita per un solo giorno?
Non lo so. Sarebbe una sofferenza troppo, troppo grande riaverlo per lasciarlo andare di nuovo, ma capisco che la tentazione sarebbe troppo forte.
Forse non avrei chiesto, avrei preferito rimanere nell'ignoranza e sapere che non c'è rimedio. Oh, dannato Bruce!
Però tutto questo è stato così meraviglioso... T____T ahhh il mio cuore fa crack crack.
Peter cosa aspetti? Torna indietro nel tempo e porta Tony nella tua epoca! Sono quasi certa che ci sia una pazza da qualche parte che ha scritto una storia simile xD ma so anche che tu, tesoro mio, sapresti fare molto molto di meglio.
Perché ora lo sai che vorrei tanto tanto un fixing, vero?! :D
Bravissima come sempre, impeccabile, meravigliosa.
Un bacione e a presto!
Eevaa

Recensore Veterano
07/06/20, ore 19:11
Cap. 2:

Ma salve! Io l'avevo detto che non sarebbe passato molto tempo prima di leggere e recensire questa seconda parte, questo epilogo, e infatti eccomi subito pronta, più o meno!
Ti dico già che mi hai distrutta, e non mento nel dire che ho le lacrime agli occhi. Dal prologo non avrei mai, MAI, immaginato che si trattasse di qualcosa di simile. Pensavo magari a dei ricordi, o comunque a delle situazioni appartenenti al periodo precedente la scomparsa dell'uno o dell'altro. E invece no, così sarebbe stato troppo semplice, vero? XD
Hai trattato un tema che mi tocca in maniera terribile e molto da vicino, a prescindere che riguardi due persone che si amano oppure che semplicemente si vogliano bene, ovvero il poter riportare indietro una persona morta. Dubito che esista sulla faccia di questa terra qualcuno che non vorrebbe, anche solo per un minuto, riportare in vita qualcuno, anche solo per sentirne la voce, per poterlo abbracciare, per poterlo salutare, anche solo un attimo! Ecco, tu ci hai mostrato cosa voglia dire avere questo desiderio, e cosa comporti esaudirlo, in positivo e, soprattutto, in negativo. Che cos'è, se non una pia illusione, una gioia momentanea, passeggera, condita dalla consapevolezza che dopo quel poco di tempo concesso, in questo caso 24 ore, quella persona comunque se ne andrà di nuovo e non l'avremo mai più? Come fare ad andare avanti, nonostante tutto, nonostante la morte?
Ecco, tu prendi questo tema delicatissimo e molto sentito, lo unisci a questi due ciccini, che tu ami e che fai amare anche a noi lettori, shakeri il tutto e distruggi lentamente e inesorabilmente il nostro cuore.
A questo vorrei aggiungere tre citazioni della tua opera, che a parer mio sono delle perle.
"Silenzi ubriachi di rumore", "un agglomerato di demoni e pece che gli cola dall’anima", "deglutisce la lama di un bisturi che gli ferisce la gola"
Ma cosa sei...ma cosa sei?? Che meraviglia! Sei davvero straordinaria, non ci son parole per descrivere le tue capacità di scrittura, seriamente! <3
Ps: ora sappiamo a cosa serviva il "piccolo Hulk", a trovare una soluzione, e CHE soluzione!

Inutile dire che finisce tra le preferite, non foss'altro per tutto il dolore che ho provato di riflesso ç____ç
Grazie per questa tua creazione, merita davvero di essere ricordata <3

A presto!
Lina Lee



 

Recensore Veterano
07/06/20, ore 13:21
Cap. 1:

Ciao cara!
Scusami tantissimo per il ritardo, ma, purtroppo, sembra proprio che ste dannatissime mascherine hanno avuto la meglio su di me e, dopo averle dovute portare per diverse ore tra mezzi pubblici ed ufficio, la mia testa ha deciso di non voler più esserci per nessuno e, più di stare al buio a letto, mi ha impedito di fare qualsiasi altra cosa. Per questo chiedo venia.
Ma bando alle ciance e parliamo della storia.
Si vede chiaramente che Peter sta vivendo un momento d’inquietudine, che porta dentro di sé una specie di peso del quale non riesce a liberarsi, almeno non del tutto.
Immagino che sia una cosa normalissima per una persona come lui voler imprimere nella sua mente ogni istante che vive con le persone a lui care: è giovane, ma nella sua vita ha già avuto lutti molto importanti come i suoi genitori e suo zio, capisco la paura che possa avere di “dimenticare”. Non di dimenticare i suoi cari che non ci sono più, ma di dimenticare ogni momento che si è vissuto insieme, ogni istante. Quasi ci si sente incolpa di non aver provveduto a immortalarli in qualche modo per poterli rivedere per sempre, quindi si cerca di rimediare provando ad imprimere nella memoria ogni momento che si vive con le persone che ci sono ancora accanto.
Penso che non debba per nulla vergognarsi.
Accanto a lui in quel momento vi è Tony ed è bellissimo vedere come lo sguardo con cui Stark lo guarda sia capace di esprimere maggiormente le emozioni che prova di quanto possano fare le parole: si vede che è uno sguardo d’amore, uno sguardo premuroso, uno sguardo che nasce solamente quando si è accanto ad una persona a cui si vuole veramente bene e a cui si tiene moltissimo.
Peter si sente quasi immeritevole di un gesto simile, tanto che inizia anche a commuoversi.
Nonostante Stark gli chieda che cosa stia succedendo, lui gli risponde che è difficile e che in quel momento non gli va di parlarne, ma che ci saranno altre occasioni per farlo.
Fortunatamente Tony è una persona che non si accontenta facilmente e inizia ad insistere affinché il ragazzo si apra. Gli ricorda, infatti, che quello è il suo solito modo di comportarsi: cerca sempre di sfuggire, di svincolarsi dalle responsabilità e, alla fine, non riesce mai a dire quelle che gli passa per la testa e loro due non riescono mai a parlare.
Si vede proprio che Tony sta dicendo queste cose per il bene di Peter: sa che ha bisogno di aprirsi, di liberarsi dal paso che porta dentro, ma non lo farà mai se cerca di trovare ogni scusa per rimandare il momento.
Essenziale affinché il ragazzo riesca finalmente a parlare è questa frase:  «E allora parlami! Qual è il problema, Peter? Cosa ci facciamo qui, in camera tua, ora? Perché io sono qui?»
Devo ammettere che mi ha colpita molto, soprattutto per la reazione che provoca in Peter, che non riesce a fare a meno di chiedersi che cosa gli stia accadendo, per poi, finalmente, riuscire ad ammettere che vuole parlare di loro.
Non so perché, ma quel “…Cosa ci facciamo qui, in camera tua, ora? Perché io sono qui?” mi da quasi l’impressione che Stark non sia veramente lì, ma che sia solamente frutto della mente di Peter: il giovane ha bisogno di dire qualcosa a Tony, qualcosa che non è riuscito mai a dire e quindi è come se la sua mente gli permettesse di vederlo accanto a lui in modo che possa avere finalmente l’occasione di farlo. Come ti dicevo all’inizio, passo molto tempo con la mascherina quindi il mio cervello ossigena poco e ci sta che stia iniziando a perdere più colpi del solito ahahaah.
All’interno di questa che può essere vista come la storia principale, hai inserito due flash back inerenti ad una medesima scena avvenuta nel passato. Qui, troviamo Peter che si reca in laboratorio a trovare Bruce Banner. Mentre in un primo momento il nostro Hulk pensa che si trovi lì perché vuole vedere i suoi ultimi lavori, si rende ben presto conto che il ragazzo ha bisogno di parlare.
Mi è piaciuto molto come cerca di metterlo a suo agio sia offrendogli qualcosa da bere, sia dimostrandogli la sua vicinanza ricordandogli che può chiamarlo per nome. Tutto questo ha un esito positivo, perché alla fine Peter ammette di voler parlare di Tony.
Penso che questo qui si possa benissimo definire un prologo con la “P” maiuscola perché ci presenta due situazioni, senza dirci tutto, in modo da far crescere in chiunque legga il desiderio di poter andare avanti e rimanere incollato allo schermo a leggere. Per spiegarmi meglio: sia nel passato che nel presente vediamo Peter affrontare un dilemma interiore, dove da una parte vorrebbe aprirsi, ma dall’altro ha timore di farlo, e, quando si decide di parlare, il capitolo termina.
Ovviamente ora non vedo davvero l’ora di poter leggere il secondo capitolo perché sono curiosissima di vedere che cosa vuole parlare Peter, sia con Bruce per quanto riguarda Tony, sia con quest’ultimo per quanto riguarda loro, il loro rapporto.
Naturalmente ho amato questa storia e, come sempre, ho potuto vedere quanto tu ami questi due personaggi, che utilizzi sempre in modo magistrale per presentarci trame sempre molto originali e sempre diverse tra di loro.
Quindi, non posso che darti appuntamento a prestissimo mia amichevole Miryel di quartiere (che bello tornare a leggere “di quartiere” invece di “in quarantena”).
Un mega abbraccio virtuale,
Tua Jodie

Recensore Master
06/06/20, ore 21:59
Cap. 2:

Ciao carissima Miryel ^^

Devo essere grata ad un'amica per avermi spoilerato la morte di Tony, perché con questa importante (e anche triste) informazione sono riuscita a leggere con più consapevolezza questo epilogo. Però ciò non ha reso meno dolorosa questa lettura :'( .

Anche in un momento così doloroso risuonano le personalità dei due innamorati, ma stavolta è diverso, stavolta non c'è il tempo per trattenere pensieri, emozioni e gesti. L'anima di Peter crolla, anche in questa occasione estrema Tony si dimostra essere il più forte, perlomeno più abile ad attingere ad una forza d'animo sorprendente e ad infonderla anche a Peter. Hai narrato questa storia dal punto di vista di Peter, quindi non ci è dato modo di sapere cosa si porti dentro Tony, possiamo solo intuirlo dalla sua affettuosità (dall'ultima OS che ho letto, posso dire con certezza che Tony sappia dilaniarsi l'anima per amore e affetto, ma all'esterno mostri una maschera d'orgoglio).
Dal ricordo con Bruce emergono i loro famosi "non detti", ma stavolta non riguardano il loro legame che è più esplicito davanti all'irreversibilità della morte; i "non detti" in questo epilogo (l'epilogo di una relazione terrena e non solo della tua storia) nascondono il dolore di Peter, un dolore che lo ha cambiato, ha spento la sua ingenuità e la sua spensieratezza; il suo atteggiamento nei confronti di coloro che lo circondano è velato di malizia, nasconde i suoi sentimenti e il suo dolore (in questo frangente rivedo Tony e il dolore che in passato lo ha temprato).
L'incontro tra Tony e Peter è caratterizzato dalla durezza e dalla dolcezza, un mix di sensazioni (anche contrastanti) che Tony ha sempre infuso a Peter. Hai creato una dimensione tra il dolce e l'amaro, la speranza e la resa, il dolore e la felicità. Peter cerca di godersi a pieno quel momento, accantonando in un angolo della mente il fatto che il loro contatto sarà limitato e dovrà racchiudere anche tutti i loro momenti futuri.
È bello il riferimento ad un mondo in cui Tony sappia trasportare Peter, ma ora non ti riferisci alla dimensione servita per riportarlo da lui, ma solo all'amore tra loro. Vivono una vicinanza spirituale mai avuta, ora attraverso l'anima Peter lo sente, sente probabilmente i vibrati del cuore di Tony che ha sempre cercato di trattenere; una vicinanza che vince i loro vincoli logici (che avevano quando Tony era in vita), come d'altronde è illogico il fatto che Tony stia parlando con lui.
Emergono tutte le insicurezze di Peter, questo non è cambiato, più volte ricorre la parola "errore" nel corso del testo, si sente infatti in colpa per la morte di Tony, probabilmente la "colpa" più insopportabile, poiché trova assurdo accettare di averlo perso per sempre e di non essere stato in grado di salvarlo (proprio lui che è in grado di salvare tutti, meno le persone che ama).
La malinconia cattura i due amanti, anche se si impegnano per rendere eterne quelle ultime ore da trascorrere insieme. Emerge persino il rimpianto, hanno troppo poco tempo e troppo ancora da condividere, troppi vincoli da abbattere che però non possono essere colmati tutti con l'attrazione fisica. Condividono la loro anima più che il loro corpo; Peter conosce la parte migliore di Tony grazie all'amore reciproco; è proprio l'amore che mette a nudo l'anima abbassando ogni sorta di difesa.
La parte conclusiva racchiude il senso di questa storia, ti soffermi sul tema della colpa; il senso di colpa stritola spesso il cuore di Peter a causa della sua insicurezza; a questo punto Peter pensa che l'unica vera colpa sia quella di amare a causa della sofferenza che produce in assenza della persona amata. L'amore può essere tradotto nella persona di Tony per Peter: gli ha sempre provocato - e ora più che mai gli provoca - una sensazione dolce e amara.
Peter decide di sfruttare ciò che gli resta di lui e che gli faccia percepire che Tony non si sia del tutto dissolto. Conta di mantenere la promessa fatta all'amato, ma anche che sia Tony stesso ad aiutarlo, solo quando ciò che è rimasto di lui si dissolverà totalmente allora può sperare di cicatrizzare la ferita che ora sanguina sul suo cuore.

Questa minilong è stata stupenda, è ricca di emozioni, è ricca dell'essenza stessa dell'amore. Tu li dipingi sempre come l'essenza dell'amore, in questa storia hai triplicato questa sensazione in me❤.

A presto, mia cara, devo recuperare ancora un'OS e poi aspetto nuovi progetti!
Un grande abbraccio
-Vale