Recensioni per
Serenata Silenziosa
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/12/20, ore 11:03
Cap. 1:

Carissima Miryel, io con questa tua storia ho giocato a nascondino per un po': la vedo sul tuo profilo dal giorno in cui è stata pubblicata, ma poi puntualmente mi sono messa invece a leggere altro di tuo. Quell'altro è un mare di storie bellissime ovviamente, ma direi che era anche arrivato finalmente il momento di leggere anche questa.
Mi sono mancati i tuoi Tony e Peter (che poi per me i tuoi Tony e Peter sono Tony e Peter) e mi è mancata la tua capacità di esplorare il loro rapporto in pochissime frasi, di condensare una forte carica introspettiva e la profondità del loro legame in poche frasi e in azzeccate interazioni. Qui ci poni in una situazione in medias res, già avviata, e ce li mostri così, vicini come non mai, stretti, per un momento senza chiedersi cosa stia succedendo. La sospensione tra il sapere e il non sapere, tra il parlare e il non parlare riesce a rendere conto perfettamente della sospensione che è propria, in effetti, del momento. Ho apprezzato le opposizioni implicite tra l'inizio quando Peter pensa che Tony forse non sa e non vuole che sappia, e il dopo quando Tony si decide a rompere un po' quell'incanto e a esigere di parlare, e allora Peter sa che Tony sa. Questa logica tiene legato come un filo non solo le due scene, ma anche i flashback della conversazione tra Peter e Bruce, dove è Peter che quasi sembra portato a "sapere". Ovviamente, c'è poi il filo più spesso sul voler parlare: così Tony vuole parlare con Peter di loro due, così Peter vuole parlare con bruce di Tony.
Una cosa che trovo sempre molto affascinante delle tue storie e che davvero me le fa amare nonostante il fandom a me sconosciuto è proprio il modo in cui tutte le scene si rimandino tra loro e come, allo stesso tempo, nei giochi temporali, si viene a delineare di volta in volta un quadro diverso che spesso si comprende completamente solo nella parte finale. Anche qui sembri mostrare una sorta di tasselli di puzzle e io ora voglio capire – eppure temo di farlo, visti i tuoi tiri mancini di angst! – l'immagine finale da comporre.
Sullo stile non ho nulla da dire, se non che come sempre è sapiente, efficace e i periodi – perlopiù brevi, ma densi – colpiscono fin dalla prima riga.
Ti apprezzo sempre tantissimo come autrice, non dimenticarlo, e passare sul tuo profilo è sempre un grandissimo piacere.
Un bacio e spero a presto!
 

Recensore Master
09/11/20, ore 20:24
Cap. 1:

Ma ciao, cara Miryel **
Tu non sai con che impazienza ho letto questo primo capitolo, perché già dalle primissime (e angstissime righe) ho capito che c’era qualcosa che non andava.
Questo capitolo è vago, non ci viene spiegato di preciso cosa succede, ma la situazione è comunque tesa: c’è Peter che sta insieme a Tony, Peter che dovrebbe sentirsi rassicurato nell’averlo lì, e invece appare preoccupato, colpevole. Parla di non meritare l’amore di Tony, e mi chiedo cosa mai sia successo che l’abbia portato a pensare così (immagino centri un qualcosa che lui stesso ha fatto, anche se volendo fare teorie non saprei cosa). E poi c’è Tony. Lui una sensazione di rassicurazione me l’ha trasmesso, stringe a sé Peter e si preoccupa quando capisce che qualcosa non va, ma ovviamente Peter non ne parla.
Anche dai flashback, non ci viene spiegato molto, se non che Peter tempo addietro è andato a parlare con Bruce di Tony, ma anche qui rimaniamo in sospeso. E ammetto che qui la mia testa un po’ girà perché mi stanno venendo in mente mille mila cose. Deve essere una roba abbastanza grossa se Peter si tormenta in questo mondo e si rifiuta di parlare con Tony, ma allo stesso tempo mi viene difficile immaginare che abbia fatto qualcosa di male. Tony, dal canto suo, pare aver intuito qualcosa (beato lui).
Peter rimane tormentato per tutto il capitolo e questa cosa mi è piaciuta molto: il suo stato d’animo come al solito è stato sviscerato, ma qui ho proprio avvertito la sua angoscia, la sua colpa che ancora ignoro, l’ho sentito in ogni parola, specie quando parlava con Bruce, che dal canto suo invece è sempre molto gentile e tenero davanti l’insicurezza e la timidezza di quel ragazzo.
Mi sono messa a pensare, anche perché all’inizio c’è tutto un discorso sulla coscienza e c’è Peter che sa fin troppo bene cosa vuol dire perdere le persone che ama, ma invece adesso è lì e c’è pure Tony (mi è venuta l’idea random che forse Tony era morto e in qualche modo lo hanno riportato in vita tipo con viaggi nel tempo? Non lo so, io sono messa che tento), e tutto questo alone di mistero mi ha conquistata. Adesso, io spero di poter passare al più presto a leggere il seguito, perché non credere io possa stare in queste condizioni. Di questo capitolo posso dirti che mi ha trascinato, e l’ho letteralmente divorata e tra l’altro anche il titolo della storia mi piace (e immagino avrà un significato più completo alla fine della lettura).
Quindi, carissima Miryel, grazie per avermi fatto spremere le meningi, spero di tornare presto (DEVO)

Ti mando un abbraccio :*

Nao

Recensore Veterano
04/11/20, ore 00:09
Cap. 1:

Ciao cara!
Lietissima di tornare da te, anche in questa breve deviazione. All'inizio ero attirata da Suit and Tie, ma avendo visto che già era stata oggetto di recensione sono passata a un'altra opera in lista che aveva attirato il mio interesse.
Partiamo col parlare del setting: hai scelto infatti di collocare questa storia in posti e tempi non nettamente specificati (almeno per ora). Se si fosse trattato di chiunque altro nel mondo, mi avrebbe perlomeno fatto sorgere qualche dubbio ma, conoscendo la qualità delle tue introspezioni, non avevo dubbi che la mancanza di un contesto forte non avrebbe minato la solidità della tua storia e il suo messaggio. Al contrario, lo veicola puro come l'aroma di un olio essenziale, senza inquinarlo o annacquarlo, facendo arrivare ogni emozione forte e chiara al lettore.
Perfino i gesti che racconti - le mani, il movimento delle ciglia, Peter che poggia il capo sul petto di Tony - sembrano quasi un rumore di fondo in mezzo a un oceano di pensieri e di fisime, come le chiami tu (con una scelta di parole che mi ha fatta impazzire, perché rende perfettamente il tipo di idea)
L'immagine che hai ripreso anche nelle note, dell'uomo ragno diviso in tanti fragili fili, é veramente molto d'impatto.
Ho apprezzato molto anche la presenza di Bruce, che é sempre una nota dolce, un po' in risonanza con la bontà di Peter. É molto in-character da questo punto di vista ed é piacevole vedere questo personaggio, spesso un po' sacrificato, nel fandom (almeno per la mia esperienza).
Lo trovo una scelta molto azzeccata per il ruolo di confidente, sia per la vaga similitudine a Peter, come ti dicevo, sia per la sua natura. Lo percepisco come un personaggio molto empatico, oltre che fondamentalmente gentile (quando non é verde, s'intende). Probabilmente proprio la sua complicata relazione con la sua metà più irascibile é la fonte di queste sue caratteristiche.
Inoltre, é uno dei pochi che mi ha dato l'impressione di essere riuscito nel complesso compito di avvicinarsi a Tony, o perlomeno uno dei pochi ad aver scalfito la superficie.
Ciò lo rende un ottimo candidato per la chiaccherata che hai intavolato, senza però disseminare troppi indizi. Crei questo argomento come un gioco di ombre cinesi, dando circa l'idea di cosa potrebbe trattarsi, ma senza esplicitare nulla.
Stark, al contrario di noi (me) lettori, sembra aver capito molto di più. Come sempre, tiene la conoscenza (di qualsiasi ambito si parli) sul palmo di una mano e sembra che voglia costringere anche Peter ad accettarla. Come un professore con uno scolaro in crisi di panico, vuole guidarlo attraverso ciò che entrambi sanno per fargli dire a viva voce una verità che Spiderman ha la tendenza a rigettare. É un ingombrante elefante nella stanza che va solo scoperto dal grande telo sotto cui é nascosto.
Personalmente, ho così tante possibili idee su cosa possa essere il fulcro (scendendo a un livello un po' più "specifico") da non riuscire a crearmi un'immagine precisa di ciò di cui si parlerà nel prossimo capitolo.
Certamente mi hai incuriosita!
Come sempre, la grammatica é impeccabile e l'impegno é la perfetta ciliegina sulla torta.
Alla prossima, dear! Non penserai di potermi lasciare in sospeso su ben due fronti, no? 👀💕

Recensore Junior
28/09/20, ore 18:36
Cap. 1:

Era tanto che avevo questa storia segnata tra quelle da leggere, ergo dovevo assolutamente cogliere l'occasione!
Innanzitutto, vedo un pezzo di Gollum's song e subito mi si crea in testa l'idea che andrà tutto maledettamente male e che mi salirà non poca tristezza, visto che quel pezzo è tipo uno degli emblemi del dolore.
L'inizio del prologo mi ha riportato alla mente la prima tua Os che lessi - il primo capitolo di Echoes: quella semplicità con cui scrivi di qualcosa di affatto scontato e automatico che personalmente mi affascina tanto. "Ciò che esiste e ciò che non esiste, in questo momento, sono la stessa cosa" e io non potrei concordare di più. E, oltre questo, mi riporta anche alla mente una citazione da Interstate 60, film che ai tempi mi piacque molto ("Dati un universo infinito e un tempo infinito, tutto accadrà. Significa che tutti gli eventi sono inevitabili, compresi quelli ritenuti impossibili"); ma sono solo le prime tre righe, quindi chissà quanto ciò che queste poche parole hanno scaturito sarà poi coerente o minimamente in linea con ciò che poi narrerai.

Tutto ciò che descrivi nella digressione-riflessione successiva mi ha in un qualche modo trascinato in un turbinio di malinconia estremamente positiva. Peter, che sa così bene che significa perdere le persone care, ora ha imparato a fare tesoro degli istanti che può vivere con una di esse. Ed io, dal canto mio, mi sono sentita il cuore salire, spezzarsi un pochetto, e poi desiderare di avere l'opportunità e il coraggio di fare lo stesso. E mi si è stretto così tanto, poi, di fronte alla sua incertezza, alla sua paura e al timore che Tony non sappia perché non lui non glielo ha mai detto e perché forse non è mai stato troppo capace di dimostrarlo a gesti. E tutto mi fa ipotizzare che quel non detto riguardi o il suo amore non ancora confessato o un addio imminente e inevitabile: ahi, fa un po' male quest'idea, indipendentemente da quale sia delle due che ho ipotizzato.
Il breve flashback che fa intermezzo permette di comprendere quanto, probabilmente, Peter avesse bisogno di un confidente, di un consiglio o semplicemente di condividere con qualcun altro il peso del suo fardello.

E' sempre tutto così difficile, quanto concordo, quanto sento quella difficoltà di esprimersi, di aprire agli altri il proprio dolore e quel timore di arrecargliene altro di conseguenza. Vorrei anche io mentire adesso, ma invece confesso che mi fa male davvero leggere lo scambio tra Peter e Tony perché, sebbene la mia narrazione e quella di Peter probabilmente abbiano ben poco a che fare l'una con l'altra, l'esito - o il nostro modo di affrontarla e approcciarsi ad essa nei contesti in cui sono coinvolti anche terzi - pare il medesimo.
Posto di fronte all'impossibilità di evadere e evitare ancora una volta discussione, allora, il giovane avrà il coraggio di parlare e aprirsi? Un'eventuale esito "negativo" - per quella che è la sua visione - è effettivamente peggio del logorio del non detto? Della quotidianità angosciante che si costringe a vivere? Ho dei dubbi a riguardo - ciò nonostante sono la prima che evita che ci sguazza dentro a quel tipo di soluzioni eh, maledetti noi.

Guardo, infine, Peter di fronte Bruce - lo guardo perché è davvero come se lo stessi vedendo di fronte ai miei occhi - e riesco solo a immaginare la sensazione di ansia e disagio e difficoltà che si crea quando si è deciso di aprirsi e confidarsi con qualcuno su qualcosa di estremamente personale e arduo da dire ad alta voce. E' un passo nel vuoto verso qualcosa di sconosciuto - le infinite possibilità che le nostre azioni sono in grado di scaturire -, eppure "Di Tony. Voglio parlare di Tony".
Si vedrà.

Inutile dirlo, è stato un piacere passare da qua. Ora non mi resta che scegliere se leggere ASAP il capitolo successivo o rimettermi a studiare... HARDCORE AGAIN.

Bongi!

Recensore Master
28/09/20, ore 12:02
Cap. 1:

Ciao cara ^^
L’ultima volta avevo letto una storia allegra, che lasciava trasparire un senso di speranza per il futuro, mentre qui siamo tornati al buon vecchio angst.
All’inizio vediamo Peter e Tony rilassati l’uno tra le braccia dell’altro e sarebbe un bellissimo scenario se non fosse per i pensieri del più piccolo che ci fanno capire che la situazione non è proprio rose e fiori. Il motivo è implicitamente confermato dai flashback con Hulk: siamo nel mondo post-Endgame, ovvero quando Peter è vivo e Tony, sfortunatamente, no. È bello e triste che Peter vada spesso al laboratorio di Bruce, desideroso di restare vicino al mondo del suo mentore e, allo stesso tempo, alla ricerca dell’occasione giusta per chiedere a Banner un favore. Mi ha fatto tenerezza vedere il nervosismo di Peter e la difficoltà nel pronunciare quella richiesta che porta nel cuore da quando la guerra è finita. Rivedere il suo Tony.
In qualche modo è riuscito a farlo, ma è difficile riuscire a godersi appieno quei momenti perché sa che non sono reali – o meglio, lo sono, ma non dureranno molto. E quei brevi momenti di pace vengono eliminati dal fatto che Tony sa cos’è e che non dovrebbe essere lì, e ne vuole parlare.
Mi è piaciuto molto il parallelismo tra l’ultima frase del presente e del passato, quando Peter vuole parlare di Tony. In un caso con un altro, in uno con il diretto interessato.
Questo primo capitolo mi è piaciuto moltissimo, trasuda malinconia ma anche una certa dolcezza, perché anche se Tony non tornerà davvero, almeno lui e Peter hanno modo di vedersi un’ultima volta e dirsi addio come si deve. E a tal proposito, la canzone di Gollum (di cui ho scoperto l’esistenza solo ora, grazie ❤) che hai scelto come cornice per questa storia credo sia particolarmente azzeccata, soprattutto nella sua parte finale.
Concludo con un passaggio che ho adorato: “La coscienza è ai limiti del tempo e dello spazio. Ciò che esiste e ciò che non esiste, in questo momento, sono la stessa cosa. Indistinguibili. Persi in sguardi annacquati di non detti e occasioni perse in un passato che non torna.” Se a una prima lettura mi era sembrato un discorso un po’ confuso, quasi scollegato dal resto del testo, è in realtà l’introduzione migliore per questa storia, in cui passato e presente, realtà e desideri irrealizzabili si fondono insieme.
Non serve che ti ripeta quanto sei brava a caratterizzare alla perfezione tutti i personaggi di cui scrivi, anche quelli su cui non ti soffermi con molta enfasi come per esempio Bruce, sono rappresentati veramente bene.
Questo invece mi sa che non te l’ho detto spesso, ma adoro davvero il tuo stile. Con frasi brevi riesci a imprimere con chiarezza le angosce e i sentimenti dei tuoi personaggi, in questo caso del povero Peter, che ama Tony e deve affrontare la sua perdita, mentre cerca di godersi l’incredibile possibilità che ha avuto per rivederlo.
È stato davvero un piacere tornare da queste parti e leggere questa storia e… mi sa che ci rivedremo a breve, perché sono troppo curiosa di vedere come si concluderà e, soprattutto, come ha fatto Tony a tornare.
A presto!
Baci, pampa

Recensore Master
05/09/20, ore 15:07
Cap. 1:

Eccomi, come avevo detto ero curiosa di leggere questa storia anche se so che dovrò aspettarmi un finale triste, perché è una ff canonica. Ma ti devo dire che mi serve davvero leggere le tue storie anche quando sono canoniche, perché la cosa che mi ha fatto davvero male in Endgame, oltre alla morte di Tony, ovviamente, è stato il fatto che non ci sono stati momenti veramente significativi in cui si capisse quanto Peter soffriva per la sua perdita. Addirittura nel secondo Spiderman (che non ho visto) sembra di capire che Peter è già "andato avanti" con la sua vita, e sono passati solo pochi mesi dalla morte di Tony. Capisco che nel canon non fossero amanti ma cavolo, anche se ti muore un carissimo amico o un parente non è che dopo pochi mesi ti passa tutto e decidi di andare avanti con la tua vita! Per alcune persone ci vogliono anche anni per elaborare un lutto e Peter mi è sempre sembrato un ragazzo sensibile. Per cui le tue storie riempiono comunque un vuoto e una completa mancanza di sensibilità da parte del MCU, anche seguendo il canon.
E sì, il prologo lascia molti interrogativi, che comunque verranno spiegati nei capitoli successivi. Io ho avuto la fantasia che Peter possa aver chiesto a Banner un modo per "comunicare" con Tony morto (oddio, detta così sembra la tavoletta Ouija, ma non era quello che mi era venuto in mente!). Ci sono le parti tra Tony e Peter, ma è chiaro che Peter sa bene che si tratta solo di un'illusione, o forse di un ologramma o qualcosa del genere che gli permette di parlare con Tony per l'ultima volta. Si capisce che Tony è morto e che Peter sa di dover fare tesoro di questi attimi che, in qualche modo, è riuscito a recuperare per dirgli addio. E per me questo è molto importante, perché come ti ho scritto prima ho detestato che nei film abbiano del tutto rimosso questa parte, come se la morte di Tony avesse azzerato tutto e vai, la vita continua.
Il fatto che Peter sia andato a parlare con Banner e abbia detto di voler parlare di Tony mi ha fatto pensare proprio alla possibilità che Banner possa rimandare indietro il tempo, o avere ancora una delle fialette che c'erano in Endgame, insomma creare una situazione in cui Peter possa appunto rivedere Tony e avere il tempo di dirgli addio nel modo giusto, di stringersi a lui, di crearsi dei ricordi da tenere per sempre nel cuore.
Ovviamente so che non puoi anticiparmi nulla e anch'io non voglio spoiler, leggerò i capitoli successivi per sapere cosa succederà. Ad ogni modo queste sono le cose che mi sono venute in mente e mi è piaciuto particolarmente l'approfondimento psicologico di Peter e l'insistenza sul fatto di attaccarsi ai momenti con le persone care, per avere dei ricordi speciali nel caso si dovessero perdere, come è capitato così spesso al povero Peter. E' una cosa che sento anche personalmente, nel senso che anch'io quando vivo un momento felice cerco di imprimermi ogni istante e particolare nella mente, perché poi non so mai se potrà ripetersi. E' un concetto importantissimo che forse non tutti capiscono ed è veramente bello che tu lo abbia messo nella storia.
Come al solito ti faccio tantissimi complimenti per le emozioni che sai rappresentare tanto bene e per la resa perfetta di ogni personaggio, non solo di Peter, ma anche di Tony e di Banner che in questo prologo hanno solo poche frasi... ma sono indiscutibilmente loro, IC al cento per cento.
Bravissima, appena posso proseguo la lettura.
Abby

Recensore Master
05/09/20, ore 13:44
Cap. 1:

Hai presente quando qualcuno ti invia un messaggio con scritto soltanto un criptico: “Dobbiamo parlare.”? Tutta l’ansia e l’angoscia che deriva da queste due piccole, innocenti paroline? La vita che ti passa davanti e tu che immagini le mille e uno catastrofi di cui la persona in questione potrebbe volerti mettere al corrente? Ecco, questo è il mio stato d’animo dopo aver letto il prologo della tua storia! U.u
A parte gli scherzi… ciaooo stellina bella *la prende e la spupazza virtualmente*! Che piacere poter tornare finalmente su questi lidi e dai miei amati Starker! Mentre leggevo, mi sono resa di quanto mi fossero mancati loro, ma soprattutto TU e il modo assolutamente sublime che hai di raccontarceli! Avendo un po' di tempo in più (incredibile! Non succede quasi mai, cavolo!) ho potuto recuperare un po' dei tuoi nuovi lavori, quindi aspettati qualche altro sclero random molto, molto presto! :P
Alloooora, comincio subito col dirti che, a parte il fatto che mi è piaciuto da matti, ho trovato questo prologo particolarissimo nella sua struttura! Di fatto, abbiamo due scene semplicissime, due fotografie, due inizi di qualcosa che prospetta di scoppiare nel capitolo successivo, eppure la maniera in cui esse vengono delineate, crea un’atmosfera quasi onirica intorno ai personaggi, una sorta di stasi che non sai bene dove li porterà. Ma in fondo questo credo sia il fulcro del prologo: l’indefinito. La pace prima della tempesta.
E proprio a questo concetto mi riallaccio per un altro elemento che mi ha colpito moltissimo: il contrasto fra la tempesta, appunto, che sembra provare Peter dentro di sé e ciò invece che avviene fuori. I pensieri del giovane Parker infatti, benché ancora indefiniti per noi, appaiono già vorticosi, già traboccanti, mentre all’esterno egli non fa altro che stare lì, accanto all’uomo che ama e osservarlo, cercando di memorizzare quanto più dettagli possibile del suo volto.
In pratica, sei riuscita a trasmettere un cumulo esplosivo di emozioni e pensieri senza però entrare ancora nel merito della loro natura, facendo soltanto indovinare al lettore quello che verrà. Cioè io la trovo una cosa straordinaria, accipicchia! Confermi per l’ennesima volta la tua bravura, la tua potenza espressiva ed io mi inchino!
Ci tenevo a lasciarti le mie reazioni a caldo, ma adesso vado a leggermi la seconda parte PERCHÉ DEVO SAPERE! Spero di essere riuscita a trasmetterti tutto il mio entusiasmo e che la mia recensione non sembri troppo un delirio!
Vado eh, aspettami! :D

Recensore Veterano
23/08/20, ore 09:38
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena che ti dovevo ( scusa il ritardo, ma ne ho davvero tante per la testa ). Comunque, bando alle ciance: rendendomi conto di aver già letto questa bellissima storia ( ero passata sul tuo profilo, dove avevo letto un pò di cose, ma non pensavo partecipassi anche agli scambi del Giardino ^^" ) passo direttamente a descriverti ciò che mi ha maggiormente colpita.

In tanto ti faccio i miei complimenti per il modo in cui imposti ogni tua fanfiction: da un senso di curatezza ed ordine che ricorda un pò i vecchi libri, i romanzi di un tempo che tanto apprezzo a tutt'oggi.

La fanart è meravigliosa e perfettamente adatta a questo contesto, la canzone, prima di leggere questa storia non la conoscevo ma, ascoltandola, l'ho trovata veramente bellissima.

Inizialmente si percepisce tanta angoscia mista a difficoltà nel comunicare, a timori e titubanze. Mi piace il modo in cui hai descritto lo stato d'animo di Parker, malgrado non se ne conoscano i motivi si percepisce chiaramente tutto ciò che prova, le sue emozioni, almeno dal mio punto di vista, mi sono arrivate chiare e dirette.

Non mi dilungo oltre, di fronte ad una storia così ben scritta mi sono solo voluta limitare ad elencare i punti che mi hanno maggiormente colpito. Con la promessa di continuare a seguirti, ti saluto e spero di poter nuovamente scambiare con te.

Recensore Master
14/08/20, ore 17:26
Cap. 1:

Mia cara, carissima **
Non hai idea di quanto tu e i tuoi scritti mi siate mancati: tornare a leggerti è stato davvero stupendo, perché tu riesci sempre a catturarmi, a farmi immergere nelle tue storie e a tenermi lì, ancorata alle parole e alle meravigliose figure che riesci a creare con poche e semplici pennellate. Quindi, niente, era solo per dire che mi era mancata troppo, troppissimo, così come mi erano mancati questi due nel modo in cui tu li descrivi.
Venendo alla storia vera e propria: io non credo che questo capitolo manchi di chiarezza, anzi. È vero, quello che ci viene descritto è vago, sfumato, Peter ne ha consapevolezza ma noi no. Lui sa, mentre noi che leggiamo subiamo il flusso dei suoi pensieri tumultuosi che ci lasciano intravedere, attraverso dei flashback, uno spiraglio di ciò che è accaduto. Ma non del tutto, non ancora. Ed è assolutamente meraviglioso, perché crea quell'atmosfera di attesa e di suspance che adoro e che ti tiene incollato alla pagina e ti lascia con l'amaro in bocca, alla fine, perché tu devi assolutamente sapere che cosa diamine sta succedendo e perché e vorresti andare avanti con la lettura (e mannaggia il tempo tiranno, perché altrimenti lo avrei fatto eccome). Insomma, si capisce quello che si deve capire. Non è uno scritto confuso o privo di logica: tutto è esattamente al suo posto, dove e come deve esserlo, e attende solo di essere disvelato del tutto, di essere portato alla luce e già si presagisce che farà male, ma veramente male, perché di angst qui ce n'è tanto, in ogni riga e parola, in ogni frase e pensiero di Peter.
C'è Tony, e si capisce che Peter in qualche modo è riuscito a riabbracciarlo dopo che lui se n'è andato, riportandolo indietro. Eppure c'è qualcosa nell'aria, qualcosa nel loro interagire che fa male, e che lascia intendere che non andrà a finire bene. Quasi che Tony non sia lì per restare. Allora mi sono chiesta se per caso quello di Peter non sia solo un sogno, oppure un'alterazione della sua coscienza (è andato a parlare con il caro Bruce, e se ci ha messo le mani lui può essere qualsiasi cosa). Forse quel Tony che Peter vede è reale ma non proprio, c'è ma non c'è, è lì ma non lo è davvero. Forse Peter lo vede, lo sente, può appoggiare la testa sul suo petto, sentire le sue mani intrecciate alle sue, sentire la sua voce, il suo profumo, ma magari è tutto frutto dei suoi ricordi, una proiezione creata a opera d'arte, ma che non è Tony. E questo Peter lo sa e fa male, fa veramente male, mentre quell'ignaro Tony gli chiede cosa c'è che non va, con quella premura che gli ha sempre riservato, quella sua preoccupazione sempre presente dietro il suo essere... Tony.
Poi magari mi scaglio, eh, e questi sono destinati a vivere per sempre felici e contenti (seh, certo, come no).
Comunque, il momento iniziale del capitolo, quello dove Peter e Tony sembrano ritrovarsi e toccarsi per la prima volta dopo tanto tempo è veramente coinvolgente. Mi ha stretto il cuore, mi ha commossa quasi. Ero lì che leggevo con gli occhi attaccati allo schermo, completamente assorbita da quella loro intimità, da quella bolla nella quale si rinchiudono, e tutto il mondo fuori, come se bastasse stringersi per proteggersi, come se bastasse abbracciarsi per cancellare tutto ciò che non va, i cinque anni in cui Peter è rimasto morto e Tony che invece lo è definitivamente. Come se spazio e tempo smettessero di esistere e non ci fosse niente in grado di distruggere quel momento.
Eppure Peter soffre, e Tony lo vede, e così quel momento di perfezione viene scalfito, graffiato da qualcosa che Peter tace, che non vuole dire a Tony, perché altrimenti tutto crollerebbe. Perché altrimenti dovrebbe fare i conti con la realtà dei fatti. Perché Peter è andato a chiedere chissà cosa a Bruce, qualcosa in cui c'entrano Tony e la sua morte, Tony e il suo averlo lasciato lì, solo e smarrito.
L'alternanza di flashback e momenti del presente è davvero crudelissima, perché tu sei lì che leggi, sei lì lì che stai per sapere, e poi niente, il flashback s'interrompe senza rivelare nulla di più, nulla di troppo, e tu lì a soffrire che arrivi alla fine del capitolo e ti chiedi "ma che, di già?!" e ne vorresti ancora e ancora e ancora.
Peter decide, però, di parlare, questa volta, di dire a Tony cosa c'è che non va, di spiegarglielo. Forse perché questa volta di tempo non ce n'è abbastanza per arroccarsi dietro i propri silenzi, oppure perché Peter vuole tirare fuori tutto, dire a Tony ogni cosa prima che lui debba andarsene di nuovo (io però ci spero ancora nel loro lieto fine, eh).
Insomma, ti ho lasciato una recensione alquanto sconclusionata e probabilmente senza né capo né coda, ma questa storia meritava un parere a caldo, e quindi eccolo qui, in tutto il tumulto emozionale che sei riuscita a creare con questo solo capitolo. Come sempre, hai creato una piccola perla, che ti cattura, ti buca l'anima e se ne rimane lì, ad aleggiarti in testa anche dopo che hai finito di leggere. Tu sei sempre una garanzia e sei sempre meravigliosa.
Non vedo l'ora di scoprire quante delle mie teorie fossero giuste (nessuna, lo sappiamo tutti) e di immergermi ancora in questa bellissima vicenda.
Un abbraccio, alla prossima ♥

Recensore Master
05/08/20, ore 11:44
Cap. 1:

Ciao Miry, eccomi per lo scambio...
Tony e Peter sono una di quelle coppie che riesci ad amare al di la' di tutto, e leggere di loro è sempre un piacere. Un'emozione piena, reale e tangibile quella che si prova leggendoti, soprattutto quando evisceri i sentimenti di Peter che trovo oltremodo combattuto in questo tuo magnifico racconto. Dire a un altra persona quanto la si ama può essere una cosa difficile, ma per Peter questa difficoltà sembra insormontabile. Sarà perché è giovane, sarà perché come spieghi sa quanto sia dolorosa e spaventosa la perdita di qualcuno che si ama, e per questo ha paura. La tenerezza di Peter nel ricercare il consiglio di Bruce è un momento delicato e impagabile, sapendo quanto l'amicizia e la complicità col nostro scienziato/ ragazzone verde si farà più forte e intensa col tempo. Lo struggersi di Peter e la preoccupazione di Tony mi hanno graffiato l'anima, spero che il nostro giovane Spiderman riesca a rassenerarsi e a viversi questo sentimento bellissimo che è l'amore. Devo dire che ho apprezzato molto anche la veste grafica, con la cura maniacale del testo e la scelta ben precisa di ogni singola parola usata. Non posso che farti i miei complimenti!

Alla prossima, Tea.

Recensore Master
31/07/20, ore 01:38
Cap. 1:

So che è una cosa assolutamente folle ma per un momento mi è venuto il sospetto che Peter avesse tradito Tony con Bruce. Ma non ha senso perché Peter ama Tony e perché Bruce non lo farebbe. La seconda opzione è che qualcuno stia morendo. Magari quei cinque anni che Peter ha passato nella non esistenza hanno avuto un peso su di lui, ma mi verrebbe da scartare anche questa seconda ipotesi quando alla fine nel flashback si vede che Peter, mentre parla con Bruce, afferma di essere andato a parlare di Tony. Dimmi che non è un'altra crudelissima storia in cui uno dei due (Tony) è morto, e Peter quando parla "con Tony" sta cercando di dire addio a una sua illusione. Non credo che potrei reggere.
Ad ogni modo la storia mi sembra molto più seria e pesante di una cosa stupida come un tradimento.
Ammetto che non ci ho capito proprio niente. Vedere che finiva così all'improvviso è stata veramente una cattiveria 😂😫😭
Certo l'aspetto positivo di questa cattiveria è che ho almeno un altro bel capitolo da leggere appena ne avrò occasione. Mi hai lasciato proprio con il cliffhanger. Fra l'altro mi piace sempre moltissimo come descrivi i personaggi di Tony e Peter, la loro diversità ma il loro reciproco interesse. Questi due sono veramente una ship del cuore per quanto riguarda questo fandom. Però le tue storie spesso hanno un tocco di dramma... tu questa storia l'hai definita soltanto introspettiva e malinconica, e non c'è nessun warning sulla morte di un personaggio principale... incrocio le dita! 🤞 Dai che domani è già venerdì e magari scambiamo ancora. Ci tengo a continuare a leggere.
Nel frattempo mi sto chiedendo a che cosa si riferisca il titolo. Che cos'è una serenata silenziosa? Per il momento non è stata fatta alcuna menzione alla musica, ma dopotutto si presuppone che la serenata sia silenziosa.
Ti faccio i complimenti anche per il modo in cui hai gestito le diverse scene spostando a sinistra il testo quando la scena si svolgeva fra Tony e Peter, e spostando a destra il testo e facendolo pure di un colore più tenue quando la scena si svolgeva fra Peter e Bruce, cosa che mi ha dato l'impressione di essere una scena flashback.
(Recensione modificata il 31/07/2020 - 01:40 am)

Recensore Veterano
24/07/20, ore 10:29
Cap. 1:

Carissima Miryel,

So che dovrei prendermi il tempo per meditare le idee, per distillarle; ma credo che questa tua storia meriti un’impressione a caldo, sentita, per darti una percezione quanto più diretta possibile del suo immenso impatto emotivo. Affonda come un bisturi, questa tua, con precisione, nel punto esatto in cui il concetto e l’emozione  si toccano, diventano evocativi, una suggestione.  Sono profondamente colpita, scossa – nel senso migliore.

Comincio da un commento in risposta alle tue note,  che del resto costituisce un’osservazione generale su questo primo capitolo: non credo affatto che manchi di chiarezza, che non si capisca. Anzi. È tutto di un nitore – stilistico e narrativo, ma anche e soprattutto concettuale – invidiabile, efficace. Mozza il fiato, questo nitore del sentire e del pensiero; e stringe la bocca dello stomaco, che sarebbe un po’ la sede anatomica dell’anima, se ci fosse un’anima o almeno se io ce l’avessi. Si capisce tutto quello che si deve capire: il detto  ed il non detto, quello che si non vorrebbe dire ma che si ha il bisogno di dire, la necessità; la serenata nel silenzio.

Serenata silenziosa, d’altronde, come ti avevo accennato altrove, è un titolo incantevole anche singolarmente preso, senza il contesto pregnante per cui è assolutamente perfetto: riecheggia  vagamente Romances sans paroles  – nota a margine: anche la delicatezza struggente del sentire ha un che à  la Verlaine, ma  non voglio divagare troppo…XD – con l’allitterazione delle sibilanti per cui personalmente ho un debole incontrastabile, non posso spiegarmelo né farci niente.

E, trattandosi di una serenata silenziosa, è giusto – forse inevitabile, necessario– che ci siano solo un prologo ed un epilogo, una premessa ed una conclusione lasciando anche nell’articolazione della storia il silenzio al mezzo, grande protagonista sullo sfondo –  se mantenuto, infranto, o entrambe le cose poco importa.

Il tutto ha un sentore filosofico ed un temperamento lirico. È una combinazione che con me vince a mani basse. E l’uso del presente come tempo narrativo, in questo contesto, dà un senso di astrazione, di avulsione dallo spazio tempo e di necessità, assolutezza, concretando in una risoluzione quel principio che  hai posto, senza  ambiguità, in apertura – un po’ come la dimostrazione dell’enunciato di un teorema, insomma. <3

Il contrappunto, poi, tra il presente di una conversazione taciuta, che si vuole evitare, e  del passato, di quella conversazione annunciata e ricercata con Bruce Banner (come mi piace il tuo Bruce!), accompagnato dall’alternanza di punto di vista, è poi un’altra scelta vincente. Dà, nella struttura narrativa, un senso di contrappunto musicale; da serenata, insomma.

C’è, nel complesso, una grandissima cura, un garbo immenso, a tutti i livelli, in questo capitolo.  Nel grande, così come nel piccolo; nei dettagli; in ogni singolo giro di frase. Ogni parola è al posto giusto ed affonda come una pietra. Giri di frase preferiti, così a caso, perché potrei citare tutto, davvero:

(1) …gli scuce il cuore. Che immagine meravigliosa.

(2) Un’urgenza impellente, perlopiù. Quel perlopiù stempera le cose, le rende più sottili, più interessanti; mi ispira malinconia, quel perlopiù, con quella delicatezza che significa una delicatezza di fondo in Peter, nel suo modo di relazionarsi agli altri ed al tempo altrui.

I dettagli sono importanti: dicono tantissimo con pochissimo. Incantevoli, i tuoi dettagli, qui. Essenziali.

Leggerti è sempre un grande piacere, con qualunque genere e con qualunque tono tu ti cimenti. <3

Sherry

Recensore Master
21/07/20, ore 22:58
Cap. 1:

Ciao, eccomi finalmente a leggere e recensire questo prologo.
Tiro un sospiro di sollievo, dopo aver letto le tue note, perché devo ammettere che questo inizio mi ha lasciato tantissima voglia di capire e approfondire le dinamiche che qui, effettivamente, hanno lasciato spazio a molti dubbi e difficoltà a seguire il filo logico che ci hai mostrato.
Riporto il pezzo che mi è piaciuto tanto e che apre questo prologo:
"La coscienza è ai limiti del tempo e dello spazio. Ciò che esiste e ciò che non esiste, in questo momento, sono la stessa cosa. Indistinguibili. Persi in sguardi annacquati di non detti e occasioni perse in un passato che non torna."
La coscienza, la capacita di comprendere. e discernere. Ciò che ci permette di realizzare il reale da ciò che non lo è. Questa frase è scritta con una maestria e capacità di immergere il lettore in un contesto narrativo del tutto straordinario. Offre spunti di riflessione su ciò che tante volte diamo per scontato senza considerare che, in fondo, non sempre tutto ciò che a noi appare in un modo possa esserlo realmente. La coscienza. La chiave di tutto. Ciò che in questo inizio, appare essere evanescente, non permettendo la distinzione per la quale svolge la sua funzione.
Per quanto riguarda lo stile, mi piace molto il tuo; è fluido e impreziosito di dettagli che rendono la lettura interessante e stimolante.
Ciò che ha suscitato in me è proprio il senso dell'angoscia.
Molto angst, e forse anche per questo ho apprezzato il capitolo.
Io non avevo mai letto di questi personaggi e devo riconoscere che l'idea del crossover è davvero interessante come scelta.
Peter che vorrebbe parlare ma si trattiene, che alla fine decide di prendere coraggio e dichiarare che vuole toccare l'argomento Tony apre uno scenario pieno di curiosità che spero tanto di poter soddisfare con la lettura del successivo capitolo.
Nel frattempo, ti faccio i miei complimenti :)
A presto
Demy
(Recensione modificata il 23/07/2020 - 09:35 pm)

Recensore Master
19/07/20, ore 12:06
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui come preannunciato dal post su FB. Mi sono mancati un pochino Tony e Peter e immergermi ancora nelle loro dimaniche... è sempre cosa buona e giusta. Qui veniamo catapultati nella testa del giovane Spiderman; la tua scrittura riesce a renderci partecipi dei Dolori del Giovane Parker e si, la citazione è voluta carissima. Quelle parole e sensazioni bloccate dentro di lui vengono fuori attraverso piccoli gesti, attraverso il modo in cui Tony si approccia a lui e a un utile alternarsi di passato con Bruce (che anche qui ha il suo peso) e il presente con IronMan. Una frase in particolar modo mi ha colpito:
Peter ha sempre avuto la sensazione di essere come la scienza, per Tony. Un inesplorato e infinito ripieno di scoperte, sebbene non si senta così interessante. Eppure pare che, per l'uomo che ama, lui sia questo.
Ma la domanda rimane; cosa dovrà dire il ragazzo? Ottimo finale che ben spinge il lettore e me medesima a continuare.
L'unico "difetto" forse è che per quanto fosse piacevole: l'ho travata un po' meno mordente, incisiva rispetto alla altre; non che sia un difetto, ripeto, ogni tanto ci vuole qualcosa di leggere.
Un saluto carissima
Elgas
E quando vuoi KH è lì <3

Recensore Master
10/07/20, ore 22:25
Cap. 1:

Ma eccomi tornata da te dopo questo lungo tempo!
Da un lato devo ancora metabolizzare End Game sotto molti aspetti e sono certa che anche tu sia nella medesima situazione, quel film ci ha distrutto tutto! O meglio, ha finito di distruggere quello che Infinity War aveva iniziato ...
Ma passiamo alla storia, è un po’ che l’avevo adocchiata ma per motivi di tempo e di tastiere mal funzionanti non sono mai riuscita a mettermi a pc e dire sì, la leggo, ma ora eccomi qui e ti dico già che mi erano mancati tantissimo questi due personaggi, soprattutto mossi dalle tue abili dita Starkeriane <3
Okay, questa prima parte mi ha ricordato il dannato momento di End Game, quel momento e grazie per avermi riportato le lacrime agli occhi, insomma ogni tua descrizione è dannatamente malinconica, questo amore è struggente e doloroso, sofferente e silenzioso ma stupendo oltre ogni singola cosa.
I loro movimenti e i loro gesti sono così da loro anche se è molto introspettivo dal lato di Peter ma oddio, ho già una lacrimuccia che cerca di evadere dai miei poveri occhi.
Il breve flashback tra Bruce e Peter è colmo di mistero ma ho adorato il modo in cui Bruce capisce, lui che dentro di sé ha un “mostro” pronto a distruggere, è anche colui che capisce prima di altri, colui che ha una sensibilità tutta sua e che, sono certa, simpatizzi per il giovane Peter.
Las cena in camera da letto è dolce e amara, ci mostri un Peter dolcissimo e fragilissimo, un ragazzo che ha bisogno del suo palo portante ma che ha anche una paura terribile di perdere tutto. Ci mostri tutta la sua delicatezza e il suo essere impacciato con le parole ed è come se stesse camminando su un campo minato ma è magnifico in ogni senso.
Dall'altra parte ci mostri un Tony fatto a dovere, rompiscatole ed esigente nel sapere, assetato di conoscenza e, in questo caso, vuole sapere cosa passa per la testolina del suo amato pupillo ed io non posso che adorare ogni singola parola.
Okay, come nelle tue note finali accenni, sì, non ci ho capito niente ma sono felice di provare a tirare ad indovinare…
Diciamo che l’ho letta sotto le note di Shallow cantata da Fleurie che ha dato a tutto una nota malinconica e assurdamente deprimente ma estremamente adatta al film mentale che mi sono fatta.
La parte in corsivo dove Peter e Banner parlano è ciò che è successo davvero, dopo end game, mentre la parte dove ci sono Peter e Tony è una sorta di ologramma/ricostruzione in cui Peter si ritrova intrappolato. Okay sono sicuramente fuori dalle rotaie ma non mi importa, mi lascerò divorare dalla curiosità fino a quando riuscirò a leggere e commentare la seconda parte di questa bellissima storia!
Come sempre leggere una tua storia è un’assicurazione unica e piacevole! Non ci sono errori e la storia si lascia leggere divinamente anzi si fa divorare, parola dopo parola, frase dopo frase perché oddio è tutto così cinematografico che oddio mancano i titoli di coda!
Che altro posso dirti se non che non vedo l’ora di sapere? Mi hai messo addosso una curiosità pazzesca, voglio sapere cosa Peter vuole sapere su di loro, voglio sapere la correlazione tra passato e presente, voglio sapere accidenti!
Okay, corro ad aprire il prossimo capitolo e spero di riuscire a passare in questi giorni perché ora vagherò per la mia vita domandandomi cosa succederà e non sto scherzando xD
E’ sempre bello tornare a leggere autrici del tuo calibro, autrici che scrivono e che trasportano il lettore nella propria coppia del cuore con passione e dedizione (nonostante quell’accidenti di film del cavolo, o meglio, solo il finale….).
Complimenti <3

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