Oggi sto cercando di buttarmi sulle recensioni e ho deciso che era tempo di passare anche da te. Non ho ancora letto il secondo capitolo, ma se non mi ci metto ora, rischio di far passare altri mille anni… e io a differenza degli immortal husbands non ce l’ho una vita eterna! è_é
Quindi veniamo a noi. Come già devo aver detto più e più volte, non ho un particolare interesse verso “quel che accadde a Malta”, o meglio, non se il focus è soltanto questo, perché lo ammetto, sono una di quelle che dopo un po’ del fluff non ne può più e Joe e Nicolò, per quanto bad ass siano, ispirano fluff a palate… io quindi preferisco prenderli poco per volta.
Questo per dire che quando ho cominciato a leggere la tua storia, ero già partita prevenuta ma… ehy, il solito dolce richiamo del p0rn mi ha fatto cominciare la lettura e… grazie p0rn, grazie ragazzi, ma grazie soprattutto MissAdler. Cosa non è stato questo capitolo. COSA. NON. È. STATO!
Ti dico cosa E’ stato: una rivelazione.
Partiamo intanto dal principio… che no, non è il titolo, a quello ci arrivo dopo – mi riferisco alla parte iniziale della fanfic. Solitamente non amo che si riprenda una scena del film e la si riracconti da capo, con tanto di dialoghi, e infatti ho avuto un momento di sconcerto e confesso che non ero convintissima, ma riga dopo riga sei riuscita a coinvolgermi per di più con una narrazione in seconda persona che non è mai facile e che tu invece hai saputo padroneggiare in modo eccellente. L’introduzione è divenuta necessaria nel momento in cui vai a spacchettare quello che è l’animo di Nicky e, soprattutto, i suoi sentimenti verso Joe, il suo bisogno quasi fisico di rivedere il suo sorriso che è poi anche lo stesso bisogno che vediamo nei film ogni volta che i due si guardano per controllare che ancora siano vivi e che ancora siano l’uno accanto all’altro. C’è una forte dipendenza tra i due che tu hai saputo riportare benissimo anche in questa fanfic, che ne diviene anzi la spina dorsale, perché è un concetto che giustamente torna e che tu hai saputo analizzare fino in fondo e senza mai risultare ripetitiva.
È un capitolo lungo, che parte quindi dal film, ma che poi torna indietro ed è esattamente questo ciò che mi ha conquistata totalmente e che mi ha lasciato con la bocca aperta e gli occhi a cuoricino.
Partiamo dal fatto che sono un ignorante in storia, in geografia (e non solo ç_ç) e che invidio tantissimo chi, invece, riesce a barcamenarsi in questi due argomenti e riportarli nelle proprie storie con un realismo e una precisione che mi stupisco questi due non ci fossero davvero stati in quelle epoche.
La narrazione predilige il pov di Nicolò e se già dalla prima parte sei riuscita a caratterizzarlo in modo impeccabile, quando torniamo indietro al disastro di Chernobyl e ai momenti in cui è stato costretto a separarsi da quello che altri non è se non la sua metà, Nicolò assume forma in un’unica meravigliosa frase: “Eppure tutte le tue onorevoli intenzioni, il tuo codice cavalleresco, la tua filantropia cristiana, tutto quello che avrebbe dovuto spingerti e motivarti andava in frantumi sotto il peso della sua lontananza.”
È assolutamente lui, in tutto e per tutto e i richiami ai templari e alla cristianità li ho amati da morire. E questo fa ben capire quanto tu sia stata attenta alla caratterizzazione di entrambi, perché anche Joe assume una forma perfetta attraverso gli occhi dell’amante.
Un’altra cosa che ho adorato e che mi riporta alla tua attenzione ai dettagli storico/geografici sono i riferimenti agli abiti che vestono e che grazie ai quali ci immergi completamente nell’atmosfera della seconda metà degli anni ottanta.
“Anche Joe era un amante del denim, ma il chiodo di pelle che gli avevi regalato l'anno prima sembrava di gran lunga il suo indumento preferito. Te ne stavi compiacendo proprio in quel momento, mentre lo adagiava con cura accanto ai pesanti anfibi neri.” Approvo tantissimo anche io!
E quindi eccoci a Malta e alle sue grotte suggestive. Nell’ultima parte del capitolo la dolcezza si mescola all’erotismo, con Nicolò che si arrende alle attenzioni di Joe perché dopotutto desiderano entrambi la stessa cosa.
Il titolo infine l’ho semplicemente amato – praticamente come tutta la fanfic, a parte che mi piace la musicalità di quella parola, ma è ovviamente il significato che vi sta dietro ad essere un po’ simbolo di quello che è l’amore dei due: così assoluto che non potrebbero vivere o esistere l’uno senza l’altro, perché farebbe troppo male.
Che dire, è stato un primo capitolo meraviglioso che mi ha lasciato emozionatissima!
E prima o poi, con la mia assoluta lentezza, riuscirò a passare anche dal secondo, abbi fede! <3 |