Recensioni per
L'Altra Faccia della Luna
di Luschek

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/12/21, ore 17:48

Ero alla ricerca di una drabble da recensire per un'iniziativa, quindi come sempre mi sono buttata su autori che conosco perché sì e sono arrivata a questa raccolta. Mi piacerebbe recensirla drabble per drabble, ma vedremo dati i miei tempi biblici... per ora mi fermo alla prima. Ho trovato semplice ed evocativa la scena dal punto di vista di Carla, mentre guarda - e allo stesso tempo accarezza - Eren. Una madre che osserva il frutto di ciò che è venuto al mondo da lei e che, proprio perché è sua madre, vede perfetto, proprio come il momento che forse le piacerebbe cristallizzare nel tempo.
Non sono molto una lettrice di drabble, ma mi piacciono quelle che riescono a trasmettere qualcosa in modo diretto - che è poi il fine ultimo di questo tipo di testo - e devo dire che questa c'è riuscita molto bene.
Non ho riscontrato refusi nella lettura e niente, torno nel mio antro. **

Recensore Master
26/11/21, ore 18:20

Ciao,
sono capitata qui perchè sto recensendo le storie partecipanti agli Oscar della penna e mi scuso in partenza perchè non conosco minimamente il fandom e spero di non aver mal interpretato nulla.
Trovo che tu abbia adottato uno stile adatto all'argomento trattato: la sofferenza della tua protagonista è evidente e lo diventa sempre di più - riga dopo riga. Gabi ha perso tanto, eppure non piange, ed è preoccupata che questa sua incapacità di piangere possa voler dire che è morta dentro, ecco io penso che i suoi stessi dubbi siano la dimostrazione che non è affatto morta dentro.
Il titolo è assolutamente meraviglioso, molto evocativo e d'impatto, mi complimento con te perchè l'ho trovato assolutamente perfetto.
In bocca al lupo per gli Oscar!
Francy

Recensore Master
11/11/21, ore 22:27

Ciao!
Sto finendo di recuperare le storie partecipanti agli Oscar, e dunque eccomi qui.
Devo fare una piccola (e nemmeno troppo piccola, temo) premessa: non conosco minimamente il fandom di partenza, quindi ecco, nel caso dovessi dire castronerie immense, travisare tutto o non cogliere anche i riferimenti più ovvi, ti chiedo scusa, ma ci provo lo stesso.
Mi ha colpito molto questa drabble, perché pur non conoscendo il contesto che ha scatenato tutto (posso provare a supporre che la protagonista sia reduce da una guerra in cui ha perso tutto – e forse anche tutti – ma magari sono completamente fuori strada) trovo molto vivido il suo sentimento, che è qualcosa di molto realistico. Spesso il dolore viene affrontato ed elaborato in maniera diversa, e il fatto che qualcuno possa reagire in maniera apparentemente più controllata, senza sfoghi "tangibli" e visibili, non significa affatto che il suo dolore sia minore o meno autentico. Però, quando ci si trova accanto a qualcuno che invece il proprio dolore lo vive con le reazioni considerate più "tradizionali", dubbi e rimorsi vengono a galla. Ecco, tutto questo mi è sembrato emergere in maniera molto vivida e potente.
Di nuovo, nel caso avessi solo detto scemate, ignorami pure, ma sappi che, al di là di tutto, questa drabble mi ha molto emozionata.
A presto, e in bocca al lupo per gli Oscar!

Recensore Master
16/10/21, ore 09:57

Ciao! ^^
Premetto che purtroppo non conosco il fandom, però ci tenevo a recensire tutte le storie candidate agli oscar ^^
Pur non conoscendo il fandom, questa drabble mi è piaciuta molto. Perché è nella natura umana provare emozioni ed esternarle, ma ci sono dei momenti nella vita che risulta davvero difficile. Penso accada quando la speranza ci abbandona, quando non abbiamo più niente da perdere o quantomeno quando pensiamo di non avere più niente da perdere. E mi è piaciuto il suo dubbio finale. Perché non riesce a piangere? Perché non sente nulla? Penso che questa drabble sia molto reale. Sprizza umanità da tutti i pori.
Grazie per la lettura ♥
Baci
Deb

Recensore Master
09/10/21, ore 15:33

Ciao!
Sto iniziando a leggere le storie per gli Oscar della penna a partire dalla categoria Miglior cortometraggio, quindi eccomi con un breve commento.
Premetto che non conosco il fandom, se non a linee generali. Trovo tuttavia che il senso di perdita che i due personaggi provano sia più universale del contesto che l'ha generato, e da lettrice mi arriva chiaro. La mente vuota dell'una, le lacrime più plateali dell'altro parlano di dolore, sofferenza. Molto bella la domanda con cui concludi la drabble, perché è legata all'introspezione della protagonista, al suo punto di vista, ma in realtà ognuno ha un proprio modo personale di reagire a un lutto.
Grazie per questa lettura!
Legar

Recensore Master
10/11/20, ore 11:49

(✎✎✎ #1 | Recensione premio da parte di Torre di Carta) – Eccomi qui a lasciare la recensione premio. Ci ho messo tipo un mese o più, ma alla fine sono arrivata. Quindi passiamo alla recensione vera e propria, sperando di non aver scritto niente di schifoso (non credo questa recensione renderà come si deve il mio apprezzamento per questa drabble, mannaggia).
✎ (stile & lessico) Ho detto tante volte cosa penso del tuo modo di scrivere, ormai, ma qua raggiungi vette bellissime. Ho letto rispettosamente questa drabble, senza trovarvi errori, ma un lessico e una punteggiatura che scandiscono divinamente la scena da te ritratta. Ogni frase è incisiva, si potrebbero estrarre molte citazioni – macabre, okay – da questa piccola perla, e potrei citarne giusto due in particolare:
“Le grida del ragazzo arruffano le loro ali spennate, finché uno scandito crunch non cessa la nenia macabra che lui ha intessuto per loro fino ad allora.”
“Nessuno di loro cinguetta: rispettano la Morte lasciando che sia Bertholdt l’unico a starnazzare, mentre Armin lo sbocconcella pian piano, come fanno i passerotti col loro lauto pasto.”
✎ (trama) Il fatto che la drabble ripercorra il momento della morte di Bertholdt già inquieta di per sé, se poi viene descritta così… santo cielo. Non stupisce che svegliandosi Armin si ritrovi in uno stato pietoso (e con le piume di quei corvi ad attenderlo). La Morte si è preso Bertholdt, e i corvi che hanno assistito alla scena non hanno emesso un suono. Hanno assistito, quasi rispettosi della scena che gli si è parata di fronte, fin quando – come da te descritto – il Gigante Armin non ha finito di sbocconcellarlo. Terriibile… ma quasi terribilmente poetico.
✎ (ic personaggi) Una cosa è certa, ed è una cosa che si nota ancora adesso nel manga: Armin non potrà mai dimenticare il momento in cui ha mangiato Bertholdt. E neanche noi, per la miseria. Nei ricordi che ha ereditato e negli incubi che lo tormentano, quel momento è cruciale. Ha fatto una cosa terribile, qualcosa che tuttavia era necessario affinché lui stesso sopravvivesse. In questo, nelle rapide parole da te usate, è grottescamente vivo l’eco di ciò che era Bertholdt. Le grida del ragazzo, le urla di dolore mentre viene mangiato… è tutto orribile. Dal primo all’ultimo momento. Gli è stata data la morte e Armin – nella sua forma di Gigante senza intelletto – ha fatto ciò che doveva. E quei corvi tanto silenziosi quando afflitti, hanno solo assistito. Non so, è tutto così ben approfondito! Il punto di vista sono i corvi che assistono, ma è tutto intriso del dolore di Bertholdt e di quello di Armin, è quasi una rappresentazione di entrambi, sebbene siano due cose diverse, due ingiustizie senza scampo.
✎ (conclusione) Okay, quando avevo letto questa raccolta, mi ero resa conto di quanto adorassi questa drabble. Perché quindi non l’ho recensita? Ebbene, suppongo fosse la paura di non dire niente. Nel senso: è bellissima, molto bella, e proprio per questo ho avuto difficoltà a trovare le parole. Spero quindi che questa recensione renda bene l’angoscia che ho provato io stessa nel leggere questa drabble. Si può dire che questa storia sia interpretabile in vari modi, ergo mi scuserai se magari non ho colto proprio tutto, ma ne sono rimasta davvero affascinata! In ogni caso, siamo giunti al termine di questa recensione. Ho davvero adorato questa piccoletta. Bravissima!
 
Un bacione,
 
Mokochan

Recensore Master
27/09/20, ore 09:56

Sto recensendo le varie drabble in ordine un po' sparso, perché approffito dei ritagli di tempo che ho e ci tengo a lasciare un commento, anche solo sporadicamente. Spero che a te non dispiaccia:)
Gabi, Gabi, Gabi. La mia piccolina. E' un personaggio di cui ho adorato lo sviluppo e come sia riuscita a farmi cambiare completamente idea nei suoi confronti, questa guerriera bambina così testarda e capace e leale, così letale e così ingenua, che perde tutto e s'incammina sulla strada che ha già condotto Reiner ad essere un mostro prima di lei, ma che riesce a fermarsi a pochi passi dall'orlo del precipizio. Gabi, per me, rappresenta il cuore pulsante della storia, l'incarnazione del messaggio che Isayama ha affidato in misura diversa a tutti i personaggi: che un mondo crudele può renderci mostri, ma un essere umano può scegliere di essere anche qualcosa di diverso, qualcosa di migliore. Lei e Falco rappresentano il futuro che nascerà dopo la sconfitta di Eren, o almeno, è ciò che credo e spero.
Finito il solito sproloquio, mi piace come tu abbia presentato Gabi in un momento particolare, un momento in cui il dolore è talmente grande da paralizzarla e il vuoto che sente dentro la porta a dubitare della sua stessa umanità; ormai ha perso così tanto da non riuscire neanche più a soffrire e questo la spaventa, perché se non riesce a piangere per coloro a cui ha voluto bene, come può dirsi ancora viva? Lo stile è, come al solito, scarno ma incisivo, molto ritmico, e adeguato alla semplicità della voce narrante, che dopotutto appartiene ancora ad una bambina, rende il concetto che vuole esprimere senza particolari fronzoli ma con efficacia. Bello anche il contrasto con Falco (unica cosa, non sono riuscita a contestualizzare bene la drabble. Siamo dopo la morte di Magath, oppure quando? Giusto per sapere, mi turba non riuscire a collocare ciò che leggo).
Alla prossima!
Catcher
P.S. Per quanto riguarda la decisione di interrompere la raccolta, ovviamente come lettrice mi dispiace, ma le fanfiction servono essenzialmente a divertirsi e a stare bene con sé stessi, quindi non c'è ragione d'imporsi di continuare quando non c'è lo spirito per farlo. Qualunque cosa tu stia attraversando, spero passi presto; nell'attesa, un abbraccio e spero di risentirci quando sarai in uno stato d'animo più sereno.

Recensore Master
26/09/20, ore 21:14

Buonasera cara, che piacere trovarmi qui e nel fandom di SnK! Ho scelto di iniziare con questa tua ultima raccolta pubblicata perché mi hanno colpito le prime parole scritte nella presentazione dello specchietto, così dirette, così veritiere. Un progetto di drabble quindi, di cui ho assolutamente adorato la prima: è così dolce, così emotiva, mostra quanta cura una madre possa avere per il neonato e quanto possa amarlo incondizionatamente in ogni suo piccolo gesto. Ho trovato parole delicate, di conforto, d’attenzione e di coinvolgimento che mi hanno gonfiato il cuore – sarà che sono mamma, quindi mi sono sentita presa dentro questo vortice di sensazioni forti e ben scritte. Il testo è ben steso, non mostra refusi e riesce a mostrare al lettore l’introspezione della donna. Sono riuscita a capirla, ad immergermi nella sua mente attraverso i suoi occhi ed i suoi pensieri, e se questa è la prima drabble, non vedo l’ora di sapere come saranno le altre e quanto potranno toccarmi a fondo come ha fatto questa.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione, mi auguro di poterti ritrovare presto così da continuare questo progetto che mi ha rapita. :3

Recensore Master
23/09/20, ore 11:36

Tocca essere onesti, quest'improvvisa deriva romantica tra Armin ed Annie a me pare terribilmente cringe. Più che altro, non riesco a capire se sia il risultato di un percorso a cui non ho prestato attenzione o se il buon Hajime l'abbia tirata fuori dal cappello come a volte ha la tendenza a fare...
Considerazioni personali a parte, quello che mi piace di questa drabble è la sua semplicità, il fatto che non indugi sulla contemplazione silenziosa di Armin in maniera sdolcinata o forzatamente romantica, ma sottolinei la dimensione di solitudine in cui si svolge: Armin è l'unica compagnia che Annie ha avuto nei quattro anni d'isolamento, ma le parla dall'altra parte di un vetro. La presenza di Berthold è sottile ma persistente, un fantasma che sussurra nella testa di Armin e ha il sapore del rimorso, e rende labile il confine tra ciò che Armin prova davvero e ciò che invece è solo un riflesso del predeccesore divorato; mi è piaciuto molto come tu abbia sottolineato sia la presenza del rimorso di Armin (rimorso di essere sopravvissuto senza merito a Shiganshina, rimorso di trovarsi lì davanti ad Annie a scapito di Berthold), sia appunto questa sorta di conversazione silenziosa che lui intrattiene con Berthold. Che poi, detto fra noi, non ho mai capito se questa storia di Berthold che trasmette parte della sua personalità ad Armin sia una paturnia di Armin o qualcosa che ha un fondamento, perché nessun altro mutaforma sembre essere così influenzato dalle personalità di coloro da cui ha ereditato il Gigante, ma sono dettagli.
Ancora complimenti, e ci vediamo alla prossima drabble
Catcher

Recensore Master
23/09/20, ore 11:28

Buongiorno!
Mi dispiace veramente che questa storia non abbia ancora ricevuto alcuna sorta di commento: non prometto niente riguardo ai tempi, ma cercherò di rimediare.
Premesso che Carla è per la saggezza incompresa di Shingeki e che né Grisha né Eren si meritavano quella perla di donna, ho apprezzato molto questo commento così tenero e delicato, che mette al centro il sentimento più prottettivo che si possa concepire, l'amore di una madre per il suo bimbo appena nato. Trovo molto calzante come Carla associ al suo bambino l'idea tanto della perfezione quanto della fragilità, a sottolineare come il figlio sia qualcosa di cui lei deve prendersi cura con la massima attenzione, qualcuno che è degno di tanto amore senza alcuna condizione particolare, semplicemente perché esiste. Penso tu abbia fatto un buon lavoro nel rendere l'immensità dell'amore di Carla per Eren in poche righe, usando uno stile sommesso ed in punta di piedi, che ricalca l'attenzione meticolosa che la donna mette adesso in ogni più piccolo gesto, persino uno semplice come scostare i capelli dalla fronte di un bimbo addormentato.
Ci vediamo alla prossima
Catcher