Che bella sorpresa, caro Old. Grazie alle scadenze incombenti non hai voluto lasciarmi troppo sulle spine...
Intanto sulle spine ci sta il buon Brooks, che si ritrova Akira spuntare da tutte le parti (oltre che, ovviamente, nei sogni). Quando ci si mette di mezzo un'attrazione irresistibile il gioco si fa duro (nel vero senso della parola). Fantastico il modo in cui descrivi il gioco dell'attrazione tra predatore e preda, nonché i dialoghi tra sbirri e colleghi, che da sempre sono il tuo punto forte.

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Caro Maestro Old.
Mi sono chiesto, in questi mesi, che fine avevi fatto, perché per molti mesi non ti ho visto pubblicare più niente (dico questo e poi non sono neppure in pari con la lettura dei tuoi scritti, e vabbuo'...).
Vederti ritornare con una storia che evoca le atmosfere del Giappone, e che per di più si preannuncia intricata il giusto mi rende felice. Questo primo capitolo si legge d'un fiato, pone le premesse per tutto quel che seguirà e che in parte s'indovina in parte no. E quel che s'indovina non smorza la curiosità ma l'accentua.
Il paragrafo iniziale, che funge da cornice e preambolo, è semplicemente una lezione di scrittura. Mi ha piacevolmente stupito il modo in cui ci hai introdotto il personaggio di Jack, il suo avanzare verso il lettore - osservatore e mettersi a fuoco pian piano. Una trovata cinematografica che è di sicuro effetto e introduce a sua volta in un clima di mistero, nel crescendo di colpi di scena che, già lo si intuisce, saranno la caratteristica saliente di questa storia.
La medesima messa a fuoco, seppur con tecnica diversa, si coglie nel momento in cui entra in scena Akira e i due personaggi principali della nostra vicenda - Akira e Jack - iniziano a interagire tra loro, escludendo fin da subito il "terzo incomodo", ovvero il collega di Jack. E detto ciò, abbiamo già definito i ruoli: i due attori della tragedia, la spalla che sarà coinvolta suo malgrado e che probabilmente aiuterà il protagonista a dipanare i nodi della situazione (e questo forse gli servirà e forse no), e il crescendo di tensione destinato a finire male, malissimo.
Insomma, lo dico a costo di ripetermi: hai creato un capitolo "magistrale" nel senso stretto del termine. Poi si parla di Giappone, sicché non posso non trovarmi in prima fila. Altra cosa: solitamente trovo infantile chiedere a un autore a chi si è ispirato x il tal personaggio, ma stavolta la curiosità mi sta prendendo la mano e allora ti chiedo se ti ami ispirato a qualcuno in particolare x il personaggio di Akira.
A presto, Old, sei sempre il migliore.

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Carissimo eccomi all'incirca puntuale a commentare questa nuova storia.
Il fatto che ci sia un giapponese come co-protagonista tocca il mio punto debole, sono sensibile agli occhi a mandorla come ben sai :D
La premessa è molto noir; il locale i soggetti che lo popolano e soprattutto l'uomo che racconta la sua storia al ragazzo mi ricordano i polizieschi cupi e violenti degli anni 70/80.
Attraverso le sue parole comincia ad intravedersi un percorso di "caduta" libera inziato con l'incontro casuale col giovane Akira.
Per il poliziotto si tratta di un'attrazione fatale, qualcosa che va oltre il classico colpo di fulmine e che ribalta completamente i valori e lo stile di vita a cui è abituato.
A naso direi che questo giapponesino non me la racconta giusta e che ne vedremo delle belle (o delle brutte!!!) di qui in avanti!
Leggerò con interesse gli sviluppi :3

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Ciao, carissimo!
Appena ho avuto cinque minuti liberi mi sono letteralmente fiondata su questa storia (e questo è anche il motivo per cui la recensione è microscopica e probabilmente ci sono un milione di errori di battitura).
Premetto con il dire che non sono mai stata a Chicago, ma apparentemente è lo scenario prediletto per il poliziesco-drammatico. Mi chiedo perché. Comunque si presta bene a questa vicenda, e la prima scena sembra uscita da un film. Sei riuscito a dare al tutto un’aurea noir in quattro righe.
Comunque ecco qui il nostro protagonista. Mi affascina l’idea di un personaggio integerrimo che, per qualche motivo, precipita dalla felicità più assoluta all’inferno.
Non si sa perché sia cambiato talmente tanto in dieci anni, ma suppongo che non gli sia accaduto nulla di piacevole. Comunque si apre con il ragazzo appena conosciuto. E, mi chiedo… l’accendino ha forse qualche legame con Akira?
Per quanto riguarda la cultura giapponese sei riuscito ad inserirla benissimo nel contesto senza farla risultare pretenziosa.
Mi chiedo cosa abbia visto il giovane misterioso nel poliziotto. Non credo sia solamente lo sfoggio di precisione giapponese dimostrata dall’americano.
Le premesse per una bella storia ci sono tutte e la continuerò sicuramente.
A presto! ^^

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Ciao, carissimo ^^
Che meraviglia questo racconto!
Intuisco che debba aver avuto una genesi un po' travagliata ma sono contentissima che sia finalmente approdato in queste acque.
Già l'inizio è favoloso: mi ha colpito subito l'atmosfera cupa e melanconica dell'inizio. Ha quel tono simil-decadente, tipico del post-moderno, che mi ha fatto subito pensare a "Blade Runner" (il film, non il libro).
E' toccante vedere la figura di Brooks, così diverso rispetto a quello che era in gioventù, e non nego che da subito ho iniziato ad affezionarmici.
Inoltre adoro le ambientazioni ed i riferimenti alla cultura giapponese: li hai inseriti benissimo e li hai trattati con grande cura, incasellandoli nel racconto come piccole gemme che lo impreziosiscono.
Ed ecco che alla fine arriva lui, Akira: un personaggio tanto bello quanto oscuro.
Sono molto curiosa di vedere come s'evolverà questo racconto!
A presto! ^^

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Cioè, Old, ma io come potevo perdermi un racconto SUPER FIGO COME QUESTO???
Oddio, mi hai trascinato nella lettura come al solito, ma poi la cosa che mi colpisce di più ogni volta è il modo sapiente con cui riesci a parlare di argomenti diversi, la disinvoltura con cui riesci a delineare una storia su poliziotti di Chicago e trasportare immediatamente il lettore in Giappone... wow, wow, wow.
Hai fatto un lavoro eccellente anche solo con questo primo capitolo, e ora sono troppo troppo curiosa di sapere cosa succederà.
Abbiamo, inizialmente, Brooks che sta al Daddy's ed è un uomo distrutto, un uomo completamente diverso da quello che conosciamo poi nel corso del capitolo: un uomo che ha passato sicuramente le pene dell'inferno, ed eccolo lì che fa un po' il burbero, che è gelosissimo del proprio accendino molto prezioso e bellissimo - e penso di aver intuito chi gliel'ha regalato o comunque il contesto in cui l'ha avuto.
E infine decide di aprirsi con quel giovane sconosciuto, come se improvvisamente si rendesse conto di non avere niente da perdere.
Ed ecco giungere l'atmosfera goliardica di una centrale di polizia, con i colleghi che sembrano sapere un po' tutti le sue tendenze sessuali e che gli fanno degli scherzetti che lui pare non gradire sempre, ma che alla fine lo coinvolgono e lo fanno stare in un certo senso in famiglia.
Il rapporto con l'agente Taylor - che ovviamente mi ha fatto venire in mente la mia storia a quattro mani con Evelyn ahahahahahahah XD - mi piace perché non è distaccato o freddo come quello, per esempio, che intercorre tra gli SS (che sono più rudi e più feroci, ma ovviamente sono due stronzoni patentati e non sai quanto mi mancano *___*), ma Brooks e Taylor sembrano essere amici, anche se poi Jack a volte tende a chiudersi un po' in se stesso.
Vediamo un Brooks perfettino, molto ligio al dovere, molto attento e scrupoloso, e questo pare aver colpito positivamente Akira; anche se viene preso in giro dai colleghi e da Taylor, il caro Jack è abbastanza tranquillo nella sua posizione.
E questo affascina il figlio dell'ingegnere, così come Akira affascina fin da subito Jack; Larry se n'è accorto pure lui, quei due sembravano star prendendo fuoco sotto i suoi occhi XD
Ed ecco che subito la mente di Jack gli porta fuori quel sogno strano e inquietante... e adesso?
Riuscirà a evitare Akira? Secondo me no...
Oddio, quanto è intrigante questa storia *___*
Sei bravissimo, ma questo te lo dico sempre ormai, ti starò pure annoiando a lungo andare :P
Però è la pura verità e sono felicissima che la sfida di Soul ti abbia dato la spinta per scrivere qualcos'altro, e poi un racconto come questo che è fantastico e fin da subito mi ha rapito!
Non vedo l'ora di sapere il resto, perciò attendo con impazienza e ti mando un caro saluto ;)
Alla prossima ♥

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Ciao carissimo^^
L'ambientazione cupa e piena di tensione del racconto è presentata fin dall'inizio con la città di Chicago avvolta dal freddo clima invernale. Molto suggestiva anche la descrizione del locale squallido e malfamato.
L'atteggiamento di distacco e difesa di Brooks nei confronti del ragazzo dimostra quanto l'esperienza passata sia stata traumatica per lui.
Iniziamo così a farci raccontare l'accaduto.
L'incontro con Akira ha di certo avuto impatto nella vita di Brooks. Il suo collega ha fiutato il pericolo e lo mette in guardia, ma ormai il danno è fatto. Jack è completamente affascinato dal giovane e non riesce a toglierselo dalla testa. Il suo subconscio non mente a riguardo.
Molto interessante il caso del daishō scomparso. Sono davvero curiosa di vedere come proseguirà la vicenda.
Complimenti, sei sempre bravissimo!
Alla prossima! :)

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Non so bene perchè, ma Chicago si presta particolarmente bene alle ambientazioni noir. Forse è per via del suo più illustre cittadino, Al Capone. Oppure è proprio l'atmosfera cupa e fredda della città (parlo in base a quello che ho visto nei film, non sono mai stato a Chicago). In ogni caso, la storia parte più che bene. Ho sempre trovato molto interessanti le storie su personaggi come Brooks, che un attimo prima sono a un passo dal paradiso e quello dopo cadono dritti verso l'inferno. Qualunque cosa sia successa dieci anni prima della scena iniziale, deve essere davvero qualcosa di molto brutto. Che Brooks abbia gettato alle ortiche la professionalità da poliziotto integerrimo per colpa del giovane Akira? Molto probabile. Oppure c'è altro sotto, magari qualcosa di addirittura più oscura. Di qualunque cosa si tratti, non vedo l'ora di scoprirlo. A presto, carissimo!

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Buongiorno,
sarà una bella sfida, questa! E' che mi sembra pure un ambiente dove regna un certo silenzio... sarà difficile far cantare gli uccellini!
In più ci si mette anche questa attrazione... quando si suol dire; fare colpo xD
Un capitolo molto grazioso, piacevolissimo da leggere lentamente di prima mattina, prima di affrontare un'altra dura giornata.

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Carissimo,
molto intrigante la faccenda del furto del daisho. Ancora più intrigante il giovane Akira, che pare possedere un potere particolare. Da quando Brooks entra in scena, focalizza la sua attenzione su di lui in modo quasi magico e stregonesco, sospetto che abbia una sensibilità particolare. O qualcosa di terribilmente misterioso.
A sua volta il poliziotto, che appare molto diverso in questo flash back rispetto all'incipit del racconto, è calamitato totalmente dal ragazzo: è come se lo conoscesse, si blocca, perde tutta la sua verve di uomo preciso e un po' pedante. Subisce una sorta di incantesimo.
Harry si accorge che c'è qualcosa che non va e, da buon amico, suggerisce al compagno di non accettare il caso.
Suppongo che non sarà così.
Ora sono curiosissima di scoprire che cosa ha potuto mutare l'efficiente agente del mese nel poliziotto disilluso e di malumore che sorseggia il suo drink al bar.
Come sai, ho un debole per il Giappone... e per i giapponesi. Akira sembra un gran figo, pur freddo come il ghiaccio.
Alla prossima! ^^

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