Recensioni per
Huracàn
di Ciuscream

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/21, ore 17:01

Cara Ciuscream!

Come ogni buona storia che si rispetti, bisogna avere la pazienza di capire e di arrivare al nocciolo della questione, ma qui, in verità, ci regali ben più di qualche briciola. Sappiamo che il destino di Izar e il suo potere si sono manifestati e che il Santero ha mentito. Sappiamo anche che la moglie dell’uomo ha deciso di far fuggire la figlia ed è disposta a tutto purché la ragazza si salvi dal suo destino. E ovviamente Izar è l’ultima a sapere le cose, a capire cos’è successo e quanto è responsabile dell’incendio. Una domanda in particolare fa male: quando Izar chiede alla madre se potrà tornare in quest’isola che è chiamata, non a caso, degli stracci, che è comunque qualcosa di molto meglio rispetto a quella delle bestie. La risposta è, chiaramente, un grosso no e proprio perché nessuno in effetti la pronuncia fa decisamente più male leggerla, perché anche Izar, dentro di sé, secondo me sa già cosa le dovrebbe rispondere la madre.

La figura di questa donna che decide di andare contro la volontà del marito è resa benissimo. Negli scorsi capitoli l’hai mostrata ai margini della vicenda, consentendoci di capire in che tipo di società si muovono i tuoi personaggi. Per questa ragione, l’atto di utilizzare le erbe per drogare i familiari e far fuggire la figlia è ancora più interessante e mi è piaciuto moltissimo. Come se non bastasse, è un elemento che avvicina la cultura che stai creando con la nostra, dato che la conoscenza delle erbe e dei medicamenti è appannaggio delle donne anche nel mondo occidentale – basti pensare alle levatrici e a quei rimedi casalinghi che hanno più o meno mandato avanti il mondo fino alla medicina moderna e al conseguente ruolo che le donne hanno sempre avuto nel campo della sanità, spendendosi in prima persona per la cura e l’assistenza. Un ruolo che troppo spesso le ha definite, ma che nelle tue righe viene rivendicato per sottolineare la scelta. La scelta di salvare una figlia, di portarla lontano, di salvarla da qualcosa (da se stessa?) anche a costo di macchiarsi le mani di sangue. Un bellissimo capitolo, mia cara, e prenditi pure tutto il tempo che ti serve per aggiornare. Qui ti si aspetta <3
Shilyss

Recensore Master
14/05/21, ore 21:05

Ciao Cius,
ci credi che ho letto la tua storia stamattina e sono riuscito a commentarla soltanto ora?
Comunque, devo dire che questo capitolo è stato un raggio di sole all'interno di una giornata, che si inserisce in un periodo, emotivamente complesso. Quindi ti ringrazio per aver aggiornato. Tra l'altro, cosa fondamentale, sono davvero molto felice che tu sia ritornata a scrivere. Spero che sia l'inizio di nuove e grandi cose.
Questo capitolo è la naturale prosecuzione del secondo. Izar è in preda da sogni deliranti. Probabilmente lo stress, causato dalle violente emozioni che ha vissuto durante quella serata, le ha provocato tutto questo. è debilitata, allo stremo delle forze psichiche e fisiche; tutto questo perché continua a rivedere in modo confuso ciò che è successo la sera prima. Fortunatamente, c'è la madre con lei. Una donna che non parla molto, che fa parlare più i gesti, i silenzi. Poche parole, frasi dette al momento giusto, silenzi eloquenti, confermano ciò che Izar già in cuor suo sa: lei ha ucciso Santiago, e inoltre, suo padre sa. Quindi l'unica via percorribile è la fuga per avere un futuro, altrimenti la condanna a vita in quel luogo...
Devo dire che la madre di Izar mi ha stupito, in positivo ovviamente. Certo, qualche dubbio sulla sua effettiva personalità mi era venuto nei precedenti capitoli, ma avevo poco elementi per dare un giudizio. Quindi, vederla comportarsi in questo modo freddo e determinato, disposta a tutto pur di salvare la vita della figlia mi ha veramente sorpreso.
Certo, ora mi chiedo il perché. Forse sono io che penso troppo, ma la motivazione che vuole salvare sua figlia da una futuro orrendo non mi soddisfa del tutto come ipotesi. Una madre farebbe di tutto per i propri figli, ma ho come la sensazione che qui ci sia anche altro sotto. Che la donna sappia più di quanto vuol dar a vedere. Poi, magari, mi sbaglio alla grande; ma se ho imparato un po' a conoscere l'autrice...(o magari no XD).
Come sempre il capitolo è scritto meravigliosamente.
Grazie per la bella lettura e a presto.
Mask.

Recensore Master
14/05/21, ore 11:07

Amor de mi vida adorato ♥♥ sono giorni e mesi folli ma non potevo non ritagliarmi subito un po' di tempo tutto per te, dato che non vedevo l'ora tornassi ad aggiornare questa long *__________*
Sono felicissima che tu sia riuscita a sbloccarti ♥ questo progettino originale è meraviglioso e devi andarne fiera.
Eravamo rimasti con il fiato sospeso dal finale del capitolo precedente: Izar ha scatenato una forza nascosta ed ignota, rischiando di uccidere quell'antipatico, ma comunque innocente, di Santiago. Il senso di spaesamento che la giovane deve sicuramente provare in questo momento lo hai reso in maniera perfetta: ci hai permesso di immedesimarci totalmente con lei, svegliandoci in questo carretto sporco e puzzolente, senza capire bene cosa sia reale e cosa non lo sia, al punto che inizialmente anche la voce della madre pare una mera illusione. Ed ecco, forse la cosa più bella in assoluto di questo capitolo è proprio la caratterizzazione della moglie del Santero: da alcuni elementi dei capitoli precedenti avevamo già intuito come il legame fra lei e la figlia fosse ben diverso rispetto a quello che Izar ha col padre. Sua madre le vuole molto bene, tiene profondamente alla sua incolumità, sembra vedere in Izar cose di cui lei attualmente ignora ancora l'esistenza. E' come se in parte riuscisse già a vedere il suo futuro e ne fosse terrorizzata, o almeno è questa l'impressione che mi ha dato. Inoltre non approva il marito e le scelte di lui. Ora scopriamo anche quanto possa diventare pericolosa per proteggere la sua famiglia: non ha esitato a drogare tutti, a uccidere l'uomo che le stava conducendo via, a trattare con freddezza la figlia, pur di tenerla in vita. Mi ha trasmesso un gran senso di inquietudine e mi sono proprio immedesimata tantissimo in Izar che all'improvviso vede la genitrice che credeva di conoscere, mostrare lati di sé inimmaginabili.
Il mistero ora resta: dove staranno andando? Per quanto tempo? Cosa ne sarà adesso di Izar e cosa farà Gabre senza di lei? Il Santer riuscirà a stanarle?

Non vedo l'ora di scoprirlo **.
Nel frattempo ti sssstritolo e ti ringrazio per la bella lettura ♥

Mille baci, ti si adora sempre e mai abbastanza ♥

Bennina

Recensore Veterano
14/05/21, ore 09:59

FINALMENTE!
Ovviamente ho letto tutto d'un fiato.
Letteralmente.
I miei occhi scorrevano così veloci sulle parole per il bisogno di sapere che certe volte sono dovuta tornare indietro per essere certa di non essermi persa nulla!
La parte iniziale, il dormiveglia, il sonno, la febbre (probabilmente) dovuta alla paura e allo stress, è davvero ben scritta e coinvolgente. Si percepisce tutta l'angoscia del sogno misto a realtà.
Quando sai che qualcosa di brutto è successo e vorresti che fosse davvero solo frutto della tua immaginazione e potesse sparire con il risveglio. Chiunque abbia provato, almeno una volta, quella sensazione, non può che lasciarsi prendere dall'ansia del momento.
Poi Izar si sveglia, ci prova. Inizialmente è come un'anestesia, è sveglia ma non è lucida, poco a poco torna in sé e la consapevolezza del ricordo la colpisce con tutta la sua violenza!
Prova a parlare, vuole parlare, vuole spiegare a sua madre, vuole discolparsi, vuole che sappia che è innocente, ma sua madre è come un avvocato difensore. La cheta, le dice di trincerarsi dietro un sicuro no comment, le parole non servono, non le interessa se sia colpevole o innocente, la difenderà lo stesso, a prescindere.
Ma questo Izar non lo vuole.
È una bambina, non le basta essere messa in salvo, vuole che le persone del suo villaggio sappiano che non è stata lei, che non è una fuggitiva che ha compiuto un'efferatezza!
Ma la madre pensa e agisce per lei. La madre sa cosa deve essere fatto e sa come farlo.
È pronta a tutto.
Anche a quello di cui Izar non l'avrebbe mai ritenuta capace.
Mi è piaciuto molto il dipanarsi di questa scena, il modo in cui i sentimenti giungono, come una cascata, una valanga, insieme alle sensazioni.
Le parole sono piene, potenti, il ritmo è serrato e vincente. La lettura è quasi una rincorsa.
Bella, fluida, generosa.
Non lesini parole ed espressioni, ci affoghi nella paura di Izar, le parole ci cadono addosso così come gli eventi precipitano addosso a lei.
Questo parallelismo consente di sentirsi parte della storia, di percepire quello che percepisce lei.
Brava, è così che si scrive, così si trasmettono emozioni.
Non lasciarti mai più scoraggiare.
Sai come si fa, e sai farlo bene!
Un abbraccio
(Recensione modificata il 14/05/2021 - 10:02 am)

Recensore Master
06/04/21, ore 11:51

Cara Ciuscream!

Sono giorni che devo recensire questa storia e, finalmente, riesco a ritagliarmi un minuto di tempo per lasciarti qualche impressione – sempre incantata, perché questa storia si fa interessante. L’iniziazione e il passaggio dall’infanzia all’età adulta è qualcosa che tutte le culture conoscono, ma come ti dicevo anche nelle scorse recensioni, questa tua storia ha quel qualcosa in più che la distingue dalle altre. Il potere del Santero è assoluto e moralizzante e non incontra sempre il favore della sua gente e hai sottolineato anche perché. Chiede delle rinunce morali a un popolo di straccioni, condannato a vivere in un sistema abbastanza simile a quello delle caste e a non poter innalzarsi nelle altre isole. Una di queste, tra l’altro, raccoglie quelli che vengono definiti i devianti. Assassini, traditori del re, ma anche pazzi. Questo riferimento mi è piaciuto da impazzire, perché a parte il caso di disturbi conclamati ed effettivamente diagnosticabili, in passato si è spesso usato l’appellativo “pazzo” per indicare chiunque avesse idee, inclinazioni o aspirazioni differenti dal sentiero tracciato dalla collettività. Penso, per esempio, alla questione dell’isterismo femminile, ai manicomi che ospitavano persone scomode, insomma, in una frase hai racchiuso un vero e proprio mondo.

Izar non è come suo padre. La sua amicizia con Gabre è in quel punto in cui tra poco potrebbero scoprire sentimenti altri rispetto all’amicizia (ma non è detto) e nel suo modo ingenuo e smaliziato di affrontare la vita c’è già l’occhio giudicante di un padre probabilmente padrone. Di nuovo, ho amato come, con una frase, hai spiegato la subalternità della madre, sottomessa al marito e desiderosa di proteggere quanto più può l’innocenza della figlia. Ma di Izar dobbiamo dire necessariamente un’altra cosa: quando il ragazzo che la insulta prende fuoco, è evidente che ci stiamo riallacciando a quanto successo nell’iniziazione: suo padre ha mentito, consacrandola a una divinità mite come quella degli artisti. È successa un’altra cosa – e io non vedo l’ora di scoprire a quale divinità – simpaticissima, deduco – la poveretta è destinata. Tanti complimenti per lo stile, la storia e la caratterizzazione, semplicemente perfetti.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
04/04/21, ore 00:33

Come promesso, dopo le pulizie volevo assolutamente passare in questa lettura, in questo nuovo mondo che hai creato e che mi sta piacendo tantissimo.
Pian piano stai delineando bene il territorio dove vivono, ti faccio davvero tanti complimenti, dici a me che ho fantasia, ma nemmeno tu scherzi! So quanto sia complesso creare un mondo con usi, costumi, tutto nuovo. E tu stai facendo un ottimo lavoro.
Una bella cosa che apprezzo è il fatto di non essere veloce a spiegare tutto, ti prendi del tempo e mano a mano arricchisci i capitoli con dei dettagli in più.
L'idea di quell'isola chiamata Avern poi mi attira tantissimo, sembrerebbe come una sorta di prigione per gli esiliati. Chissà se mai ci metteranno piede e se davvero ci sono dei "mostri", visto che tutto è raccontato dal punto di vista di Izar, forse sono intesi delle persone diverse o semplicemente degli esiliati che hanno commesso qualche crimine.
La mia mente inizia a viaggiare pensando a dei possibili collegamenti con questa isola, se mai incontreranno un personaggio che sia riuscito a scappare per esempio.
Waaaaa troppe cose belle ❤
Izar ha un carattere completamente diverso dal padre e sembra non rispettare i canoni delle ragazzine di quel luogo, lei vorrebbe divertirsi, ballare a piedi nudi, cantare, insomma...Comportarsi come una normale bambina. Il problema è proprio il fatto di essere una "femmina" , ma il padre pretende un altro tipo di educazione.
La madre vorrebbe intervenire ma non lo fa, probabilmente perché sa che è cosi che bisogna comportarsi. A questo punto sono curiosa di scoprire qualche altro dettaglio in più su questa famiglia, se il matrimonio tra i due è stato fatto per amore o per "dovere", visto che la madre di Izar sembrerebbe non approvare le riprese del marito anzi, vorrebbe che sua figlia giocasse libera da tutti quegli ordini.
Per fortuna che Gabre era presente a confortarla, visto che durante la festa, tutti sembrano spassarsela tranne il Santero e questo non permette a Izar di divertirsi come vorrebbe.
Ma posso già shippare Gabre con Izar? No perché mi stanno piacendo già così tanto assieme, lui è dolcissimo, premuroso e la fa sentire al sicuro. C'è una bella intesa e mi piacciono davvero tanto i loro dialoghi.
Ho sempre avuto un debole per queste amicizie fin dall'infanzia.
Avrei letto un capitolo intero di loro due assieme, ma poi arriva il guastafeste di turno e la magia finisce ancora prima di iniziare. Quel tipo è stato davvero antipatico ad offenderla in quel modo e da brava scorpione speravo in una vendetta da parte di Izar.
Lei giustamente era infuriata, avrebbe voluto zittirlo, fargliela pagare, ma non fa nulla (o diciamo che non ce n'è stato il tempo), sembrerebbe che il destino abbia deciso lui di dare una punizione a quel ragazzo. Agli occhi di qualcuno potrebbe sembrare un evento casuale, ma secondo me nasconde qualcosa sotto e probabilmente anche Izar se ne rende conto. Non potevi finirlo in un modo più interessante. Ci lasci con la suspense per il prossimo aggiornamento.
E' stata una lettura davvero piacevole, mi ha rilassata e divertita. Questo capitolo è ricco di avvenimenti e taaante descrizioni che me l'hanno fatto apprezzare ancora di più. Il tuo stile come ben sai lo adoro e spero di poter leggere il prossimo a breve! **

Continua così ragazza, ci sentiamo presto <3

Recensore Master
29/03/21, ore 22:46

Ciao Cius,
credo che questo capitolo si potrebbe riassumere in: "attenta a cosa desideri ragazzina, perché quando si realizzerà potrà non piacerti".
Ma andiamo con ordine. La geografia del mondo che hai creato comincia a delinearsi sempre più. Da ciò che mi è parso di capire, in questo arcipelago, l'isola esprime anche la condizione sociale e, se ho bene inteso, quelli dell'Isola degli Stracci, è in fondo alle gerarchie sociali di Pentidad (giusto). Ma, c'è chi sta peggio, no? Puoi sempre finire ad Avern, che sembrerebbe quasi un'isola-prigione.
Ma veniamo al dunque, è ancora la notte dei festeggiamenti, notte degli eccessi per eccellenza, dove l'ordine sociale per un momento viene messo da parte, dove ogni inibizione viene meno e ci si può divertite senza nessun pensiero per la testa (la descrizione che fornisci della festa strizza molto l'occhio ai saturnalia, quello sì che era un Natale con i fiocchi!), con ovvia eccezione per le donne, loro sono ancora più sotto nella gerarchia sociale. Tutti si divertono tranne uno: il Santero. Lui è sempre li, fedele alla sua rigida disciplina. Questo suo atteggiamento non permette di far divertire sua figlia Izar.
Per fortuna c'è Gabre che la strappa del quel cipiglio costantemente severo del padre. Inutile girarci intorno, tra i due c'è intesa, c'è alchimia, nonostante la giovanissima età. Le sensazioni che prova Izar, sono del tutto nuove per una ragazzina di dodici anni, ma proprio per questo sono ancora più forti e incontrollabili. Gabre, la fa sentire strana e al sicuro, spaventata e tranquilla allo stesso tempo. Gabre che le ricorda che è ancora una ragazzina di dodici anni e che ha tutto il diritto di divertirsi, nonostante suo padre non sia delle stesso avviso. Sempre lo stesso Gabre che è stato l'unico nel fargli assaporare cosa sia un po' la vita.
Ma non tutti sono Gabre, non tutti riescono a discernere la sua figura da quella di suo padre. E si sa, i ragazzini sanno essere molto cattivi quando vogliono, Santiago ne è la prova. Ma pagherà a caro prezzo questa sua incapacità. Offende deliberatamente e pesantemente Izar, la quale è incapace di reagire fisicamente, ma se i suoi pensieri potessero prendere forma...e la prendono. Forse non ricorda che ora è consacrata ad una divinità...che sia stata quest'ultima a causare "l'incidente", personalmente non credo nella casualità, ma nella causalità si e qui di cause ce ne sono, molte.
Un capitolo ancora introduttivo, che non dice moltissimo sul proseguo della storia, ma che fa capire che queste divinità ci sono e che possono manifestarsi in mille modi diversi per proteggere i loro adepti.
Come sempre il capitolo è scritto benissimo, ricco di dettagli e particolari.
Ci vediamo molto presto.
Mask.

Recensore Master
26/03/21, ore 08:42

Mon amour adorato eccomi qui **, eri tra le cose da fare prima di cominciare a lavorare (cioè O.O non tu, eri da fare, ma recensire te, va beh, ci siamo capite.)
Aaaw, ma che bello questo secondo capitolo che ci permette di addentrarci ancora di più in questo mondo che hai creato, dove cominciamo a vedere, grazie alle tue descrizioni, le differenze fra le varie isole e le condizioni in cui vivono gli abitanti, che mi par di capire non siano delle più felici. C'è un pesante malcontento generale perlopiù diretto verso il Santero (di cui scopriamo anche il nome **), visto come "causa" della troppa austerità. E apprendiamo anche qualche dettaglio in più riguardo al suo rapporto con Izar, che pare completamente l'opposto rispetto a lui. Ci lasci, mediante qualche piccolo indizio, il sospetto che Izar abbia preso buona parte della sua indole dalla madre, che si ritrova a guardarla con apprensione e timore che Miguel possa in qualche modo togliere anche a lei la vivacità. Questo mi porta a chiedermi: com'era la vita della madre di Izar prima del matrimonio? E' possibile sposarsi per amore in quest'isola o anche questo aspetto è in qualche modo legato al volere degli dei? Me molto curiosa **.
L'accenno all'isola delle bestie è allo stesso tempo intrigante e inquietante \\O/ da come Izar ce lo mostra attraverso i suoi occhi di bimba, pare una sorta di inferno, la discarica dove vengono relegate le persone più abiette. Ma visto che tutto è filtrato dagli insegnamenti del padre e dai suoi occhi innocenti, non posso fare a meno di chiedermi se sia davvero così o se invece semplicemente non sia un posto dove viene isolato che è semplicemente "diverso". Perdona i miei voli pindarici, ahahahha, ma questo mondo è così nuovo e intrigante che non posso fare a meno di fantasticare.
Aaaw, il momento di "intimità" se così possiamo chiamarlo, tra Iz e Gab è dolcissimo, mi ha riportata indietro nel tempo di una vita, a ripensare a com'erano più facili e al tempo stesso più difficili i rapporti con l'altro sesso quando eravamo pre adolescenti. Izar che all'improvviso si sente quasi agitata da quella vicinanza e comincia a provare qualcosa di cui non comprende il significato è tenerissima, sarei rimasta a guardarli le ore giocare con la pignatta, ma ahimè, ecco i guastafeste. Ed ecco che ci viene mostrato una sorta di lato oscuro di Izar, che forse non dovremmo nemmeno chiamare così: è un pensiero di legittima difesa in risposta a una minaccia, ma corredato di grandi particolari, che per qualche motivo diventa concreto, in una scena degna di un film horror \O/. Quale dio ha agito tramite Izar? Si tratta davvero di Pedira? Sono curiosissima **.

Un capitolo ancora più bello del primo **, non vedo l'ora di proseguire! Ti faccio tantissimi complimenti, il tuo stile è sempre un incanto, tesoro <3
ti si lovvadora **
ngk,

Benni

Recensore Master
26/03/21, ore 00:12

Eccomi finalmente! Perdona il ritardo ma ti avevo detto che sarei passata questa sera.
Un super inizio questa storia, mi attira tutto!
Unico problema mio è che dovrai perdonarmi se ogni tanto farò qualche pasticcio con i nomi, purtroppo con le originali ogni tanto rischio di sbagliare, mi ci vuole un po' a prendere il ritmo XD
Partiamo dal titolo, mi puoi dire come fai? Riesci sempre a creare dei titoli troppo belli ed intriganti nelle tue storie. E questo poi è molto figo.
Ti faccio davvero tanti complimenti per come hai curato tutto, non solo per le descrizioni, ma per come hai strutturato tutto un mondo di tua invenzione e la cosa non può che mettermi in hype assurdo, perché mi incuriosisce ancora di più su tutto quello che accadrà e non vedo l'ora di affezionarmi a questi personaggi che già dai nomi li sto amando. Hanno un non so che di fiabesco.
A dire il vero tutto l'insieme mi da questa sensazione, ma anche esotico per quelle ambientazioni, insomma, hai fatto un ottimo lavoro, lasciatelo dire **
A me le tue descrizioni piacciono da morire lo sai e te lo ripeterò sempre.
Ci vengono presentati quelli che saranno i personaggi principali di questa storia (o magari poi ne sbucheranno altri, chi lo sa **), hai dato il giusto spazio, senza mettere nemmeno troppi dettagli su di loro, lasciandoci così il tempo di scoprirli pian piano e di affezionarci in futuro.
La presentazione iniziale poi mi è piaciuta moltissimo, con l'inizio del rito di passaggio di Izar, un evento importantissimo e la scelta della divinità. Apprezzo moltissimo anche il fatto di aver fatto iniziare con una protagonista così giovane, immagino che poi ci saranno sbalzi temporali ma ho sempre amato molto questo tipo di struttura. Lei mi piace già, sembra molto curiosa e decisa.
L'atteggiamento del padre mi ha lasciata un po' perplessa, immaginandomi che probabilmente ci deve essere qualcosa sotto che magari verrà spiegato più avanti. Il tuo modo di raccontare riesce sempre a trascinarmi e a prendermi così bene che ero in ansia pure io per la scelta.
Gabre poi mi attira un sacco come personaggio, il suo rapporto con Izar mi stuzzica un sacco! Aspetto di leggere altri aggiornamenti su di lui.
Mi è piaciuta moltissimo la parte incentrata sugli dei, questi dettagli che arricchiscono il world building mi attirano particolarmente **
Non so se sono io, ma nelle frasi "Non Akas, non Akas…” mi ha involontariamente portata al momento di Harry col cappello parlante che sussurra "non Serpeverde, non Serpeverde", se è così, ottima citazione!
Quindi, che altro dire? Inizio moooolto promettente e appena posso mi fionderò a leggere anche il secondo capitolo!
Ovviamente finisce tra i preferiti, non ti libererai di me, pian piano arrivo.

Ti mando un super abbraccio ❤

Recensore Veterano
25/03/21, ore 18:59

Ohhhh
Che brava, che bel lavoro!
Sapevo, lo sapevo, ne ero certa, che saresti stata bravissima con una long.
In questo capitolo continui ciò che hai iniziato in quello precedente e ampli la descrizione e i dettagli su questo mondo sconosciuto.
Devo dire che apprezzo molto le informazioni che ci dai, il fatto di non tralasciare cose che per te sono chiare (visto che "vedi" il mondo che ci narri) ma a noi no, e quindi lo possiamo scoprire solo attraverso le tue parole.
Grazie a questo capitolo sono riuscita a farmi un'idea piuttosto chiara di Pentidad e della sua struttura geografica e sociale.
C'è stato un piacevole alternarsi tra l'azione svolta e lo spazio descrittivo, sia relativo all'ambiente che a Izar stessa.
Piano piano conosciamo lei, suo padre e la sua famiglia, e con loro anche le condizioni e gli equilibri che regolano il suo mondo.
Ho trovato molto toccanti una serie di considerazioni, come quella sul futuro che fanno i ragazzini.
Da adulti si può meglio tollerare la delusione inevitabile delle aspettative, ma per dei ragazzini DEVE esistere per lo meno la speranza che a loro andrà meglio. I tuoi protagonisti sono piuttosto disincantati per essere così giovani, ed è bello triste al tempo stesso il modo in cui cercano di cogliere quel raro attimo di stentosa allegria.
Tutto sembra estremamente normale, una cerimonia annuale come un'altra, poi, invece, Izar viene chiamata in causa da un ragazzino che ha qualcosa a che ridire con lei e suo padre, e lo fa con la sfacciata crudeltà dei ragazzini, che nulla perdonano o fanno passare in sordina ai propri coetanei.
Ed ecco che accade qualcosa. Non sappiamo bene di cosa si tratti, ma avvertiamo la magia nell'aria, la presentiamo ancora prima che arrivi, nel vento, nell'elettrica tensione che si crea nello spazio fra i due, e poi si scatena, con una forza eccessiva e inaspettata.
Benché sentisse rabbia e risentimento dentro di sé, forse nemmeno potendo Izar avrebbe chiesto una punizione simile verso Santiago, eppure giunge, totalmente incontrollata.
E quella forza dirompente annichilisce anche lei, forse stremata dallo sprigionarsi di tanta energia.

Che dire, brava, un capitolo ricco e interessante, ben scritto e assolutamente equilibrato come sempre.
Trovo che a differenza delle OS tu abbia messo un po' da parte la forma per concentrarti sulla sostanza, fornendoci immagini vivide e sensazioni tangibili, conducendo il narrato in maniera fluida e diretta.
Una narrazione onesta che non posso che apprezzare!
Davvero i miei complimenti, sono entusiasta di questo tuo nuovo percorso.
Aspetto il terzo capitolo!!

Recensore Master
25/03/21, ore 06:46

Ciao Ciuscream. La storia che stai dipanando mi piace sempre di più, anche se devo ammettere che per me questo secondo capitolo non è all'altezza del primo. Esprimo questo parere perché mi sono ritrovata a leggere velocemente, saltellando sulle tante parole che descrivono Izar e i suoi sentimenti per giungere alle parti narrative che fanno procedere la trama. Secondo me stavolta hai fatto un uso eccessivo delle parole descrittive a discapito della storia. Se ne dovessi fare una sintesi direi: Istar è preoccupata per la reazione del padre e della situazione della sua isola; viene convinta a divertirsi da Gabre quando interviene Santiago che la umilia perché figlia del Santero e lei, inconsapevolmente, lo punisce.
Quello che voglio farti capire è che, a mio parere, c'è poca narrazione. E in questo tipo di scrittura io mi annoio un po'. Hai un lessico potente e una scrittura scorrevole e accattivante, ma a volte ti perdi in arzigogolature che disturbano un po' il mio voler sapere che cosa sta accadendo. Ho avuto lo stesso problema con IL SIGNORE DEGLI ANELLI e ho lasciato perdere la lettura. Trovo che la potenza dei dialoghi nella narrazione sia più efficace nel compito di far proseguire la storia!
Tuttavia devo ammettere che il finale è una bomba! A quanto pare Pedira non ignora la sua iniziata!!!

Recensore Master
23/03/21, ore 15:51

Buongiorno cara, eccomi qui per continuare il mio viaggio sul tuo profilo: stavolta ho scelto di cominciare questo tuo progetto, mi piace tuffarmi nel mondo delle originali e immergermi in ciò che hai creato per noi. Sono stupita di come tu sia riuscita a rendermi partecipe attiva di questo rito in maniera tanto profonda, di questo mondo dove le tradizioni orari e la fede in un pantheon di dei complessi e vari fanno da testa e da coda a questa quotidianità. Sono così lontani da noi, dal nosrtro passato, dalle nostre tradizioni: popolazioni di un arcipelago di isole dall’altra parte del mondo, eppure è come se mi fossi sentita parte integrante di tutto questo. Ho percepito le sensazioni di ogni persona presente, le aspettative che gravano non solo sul gruppo di giovani ma anche sulla ragazza stessa, figlia di colui che detiene la ricchezza orale della loro storia e del loro credo… è spaventata, concentrata, è tesa perché in fondo non deve soltanto fare il passo verso l’età adulta, ma pure tentare di compiacere colui che l’ha cresciuta con lo scopo di mantenere alto l’onore del sangue che porta.
Una bella responsabilità che le grava addosso parecchio, ma la sentio poi sospirare, e così è finita: è giunto il momento, protetta da una dea così strabiliante. Mi auguro sia di buon auspicio, anche perché da ciò che colgo nel racconto la situazione tra queste deità non è certo delle più tranquille, anzi, hai fatto in modo di inserire un mito, una credenza profonda, all’interno della descrizione di questo momento di passaggio, ed il tutto in maniera assolutametne coerente, come se fosse vero, reale, presente.
Mi hai fatto vedere quel mare, il vento, la sabbia, il colore della loro pelle e il brillio negli occhi; ho sentito le voci, i cori, i sospiri, visto i fuochi, avvertito il calore della stagione e del loro clima. Tutto quanto, grazie al tuo modo di trasportarmi lì, direttamente all’interno del racconto.
Il testo è steso in modo corretto, piacevolmente fluido nella lettura, intrigante in una trama così esotica e lontana. Non vedo l’ora di scoprire quanto in là saprai andare, sono convinta verrà una storia diversa dalle solite, che si discosta in modo positivo e che andrà a toccare vicissitudini a me estranee e pittoresche. Che dire, spero di poter continuare presto questo mio viaggio qui, alla prossima cara e buona ispirazione! :3

Recensore Master
23/03/21, ore 11:08

Mon amour adorato **!
sono un po' in ritardo causa scambi, ma finalmente eccomi, ci tenevo davvero tanto a lasciarti due righe, mangiandomi le mani per non averlo potuto fare subito çç.
Il tuo primo progetto originaleeeeeeee *^* gaaaaaah, sono tanto fiera di te! Io mai nella vita riuscirei ad avere tanta fantasia.
Questo primo capitolo è già super corposo e accattivantissimo: l'ambientazione mi ha fatta pensare tantissimo da un lato a Moana, e alle isole tropicali, dall'altra al mondo di Avalon **, dei libri delle leggende Arthuriane, con tutti i rimandi ai vari Dei.
Il racconto si apre su un giorno importantissimo per gli abitanti dell'isola, e subito facciamo la conoscenza della protagonista, Izar, che nonostante la giovane età ha già una personalità ben plasmata e diversa rispetto agli altri: sembra aperta, curiosa, piena di domande, che però suo padre tronca sul nascere. Il rapporto fra loro due mi intriga tantissimo, considerando il ruolo di lui. Non sono ancora riuscita a inquadrarlo bene, ma da quel poco che ho intuito sembra voler in qualche modo proteggere la figlia da qualcosa, auspicando per lei il destino di servire la figlia più mite e benefica del dio Trunt.
Le cose però prendono una piega diversa e la preoccupazione di lui mi ha lasciata con un gran senso di inquietudine addosso: Pedira sembra una divinità altrettanto benevole, perché quindi il Santero pare così deluso e spaventato? Ha forse mentito per cercare di proteggere la figlia, che in realtà è stata scelta da un altro Dio? Peggiore di Akas potrebbero esserci solo i due figli maggiori e minori di Trunt... e se così fosse, chi sarà l'avversario di Izar?
Ma forse sto correndo troppo e le preoccupazioni di suo padre in realtà riguardano ben altro *faccina pensierosa*
In ogni caso non vedo l'ora di scoprirlo e di apprendere anche qualcosa in più su Gabre: non ho detto nulla su di lei, ma il dolce rapporto di amicizia fra lui e Izar mi ha intenerita un sacco *^*.
Insomma, un primo capitolo davvero accattivante, scritto benissimo (non avevo dubbi). Sei riuscita a creare un piccolo mondo, rendendolo tridimensionale con una cura per i dettagli davvero pazzesca!

Tantissimi complimenti, tesoro, e al prossimo capitolo *^*

Bennina 

ps: dimenticavo, il titolo è bellissimo e esotico!

Recensore Master
22/03/21, ore 22:15

Ciao Cius,
ebbene sono a romperti la balls anche qui. Pensavi che non passassi? Illusa! Sono un rompiballs professionista io. U.U
Scherzi a parte, sono contento che tu abbia iniziato questo progetto. Te lo avevo già detto che volevo vederti al di fuori della tua comfort zone, no?
Bhe, direi che per essere il primo capitolo di un'originale mi sembra molto interessante.
Quindi su quest'isola degli Stracci, che è parte di un arcipelago, c'è questo particolare rito d'iniziazione che vede coinvolti sette giovani ragazzi alla vigilia del loro diciottesimo anno di età. Da ciò che mi è parso di capire, ognuno di loro, tramite il Santero, che poi sarebbe il padre di Izar, vengono consacrati ad un particolare dio. Curiosità mia: il Santero è una specie di capo villaggio o più uno sciamano della comunità residente sull'isola? O entrambe le funzioni?
La parte dove parli degli dei mi ha particolarmente colpito, specialmente quella riguardante i due figli di Trunt. Quel passaggio, dove i due discendenti non si occupano degli uomini, mi ha portato in mente la filosofia epicurea (non ci fare caso a sta ultima cosa, deliri delle 22.00 di giorni abbastanza pesanti, di un archeologo non praticante). A quanto pare, Izar è stata preparata costantemente da suo padre ad assumere questo ruolo particolare nella società. Se ho ben inteso, essere consacrati ad un dio dà una specie di status particolare, se ho frainteso sei liberissima di smentirmi.
Però, a quanto pare, le aspettative del padre vengono leggermente tradite (?) quella sera. Izir, invece di essere consacrata alla dea Marlia, viene "affidata" alla dea Pedira. Considerazione personale, per me il dio Akas è un figo pazzesco, avrei fatto carte false per essere un suo adepto. XD
Risvolto molto interessante, considerate le aspettative del padre e la reazione di Izar; secondo me ne vedremo delle belle.
Sul modo in cui scrivi non ho nulla da dire, ho solo da imparare da una come te.
Se posso permettermi un piccolo appunto, l'utilizzo della parola "texture" non mi ha fatto particolarmente impazzire. Non so, a mio modestissimo parere, ha interrotto in qualche modo la musicalità del verso. Lo ripeto, è solo una mia personalissima considerazione personale, sei liberissima di sfancularmi se non sei dello stesso avviso.
Bene, la storia finisce nelle seguite.
A presto.
Mask.

Recensore Veterano
22/03/21, ore 21:28

Cara Giulia, finalmente posso ricavarmi il tempo per commentare questa tua nuova storia.
Prima di ogni altra considerazione lascia che ti dica quanto sono entusiasta del fatto tu abbia iniziato a scrivere una long.
Come sai ci speravo tanto, quindi puoi ben capire come abbia accolto la novità!
Riguardo al testo, non ho davvero nulla da dire sulla sintassi, composizione, grammatica ecc, non mi piace perdere tempo e quindi riassumo tutto in PERFETTO!
La cosa che invece mi interessa è la storia e la sua narrazione.
Intanto mi ricollego a quello che ti ho detto nel vocale, ovvero che sono davvero stupita per il fatto che tutto l'universo da te descritto sia di tua completa invenzione. Io non mi sono mai cimentata in nulla di simile, ma non fatico ad immaginare quanto possa essere complicato plasmare un mondo dal niente.
Questo primo capitolo ci trasporta in un mondo nuovo, esotico, distopico e fuori dal tempo; ci presenti dei personaggi e inizi a darci cenni su di loro. Non ti dilunghi troppo, eppure è sufficiente a delinearli. Mi piace questo aspetto, perché se c'è una cosa che non sopporto è quando nei primi capitoli ci viene fatta la "scheda del personaggio". Mi piace conoscerli un po' alla volta, capitolo dopo capitolo, come si fa con gli amici.
Bella anche la composizione della scena. La storia si apre in un momento importante, non iniziamo gradualmente ma ci catapulti subito in un momento focale e di grande interesse. Capiamo che qualcosa sta per succedere, ma, inizialmente, non sappiamo cosa... Rimaniamo in attesa e ci facciamo guidare dalle tue parole in mezzo alla folla, in mezzo alle tradizioni di questa gente di cui non sappiamo niente.
Confesso che, quando era il momento di conoscere quale divinità avesse scelto Izar, mi sono trovata a scorrere gli occhi con l'ansia di sapere. Il bello è che ovviamente non avevo idea di che divinità fosse questa Pedira, però avevo bisogno conoscerla!!
Ti giuro che sarei andata avanti a leggere ancora per chissà quanto, ero già persa in questo arcipelago sconosciuto e misterioso, desiderosa di scoprire usanze strane e, forse, spaventose... però è comunque piacevole questo tuo chiudere il capitolo in sospeso.
Ricapitolando, trovo che con questa tua prima long tu sia partita alla grande, hai preso una manciata di ingredienti di prima qualità e adesso non resta che vedere cosa ci cucinerai. Io ho alte aspettative e non vedo l'ora di gustarmi tutto, portata dopo portata.
A prestissimo!
(Recensione modificata il 22/03/2021 - 09:34 pm)