Recensioni per
Viaggio nel passato
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/08/21, ore 22:54
Cap. 6:

Carissima e Lievissima Dorabella,
che capitolo magnifico ci hai regalato: semplicemente perfetto dall'inizio alla fine, coronato come sempre dal tuo stile sublime e delicato.
Nella prima parte, alla fine del colliquo con Robespierre e nel ritorno a Palazzo Jarjayes riesci a rendere in maniera superba il clima di Terrore  che opprimeva la Francia in quegli anni: la legge dei sospetti, le esecuzioni sommarie, l'esclusione delle donne dalla vita politica (il pensiero corre a Olympe de Gouges che aveva redatto una Dichiarazione dei diritti in chiave femminile e per questo avevo perso la testa).
Oscar, e sempre la stessa: vorrebbe agire con l'antico impeto, prendere per il bavero l'impudente e ribartarlo, ma la malattia e il buon senso glielo impediscono e il caro Andre' la riporta a più miti consigli.
A casa li aspetta il Generale, in pena per la loro sorte. È confortante vedere che ha perdonato la figlia e il genero e li ha raccolti a palazzo. 
Struggente  la riconsegna dei cimeli della Regina a Fersen, anche se difficilmente potranno essergli di conforto. Quando il Conte ha baciato il nastro  e lo ha messo nel taschino vicino al cuore non sono riuscita a trattenere una lacrima.
E nemmeno alla fine, quando Andre' decide di restare con "Oscar" ancora un poco (fortissimo il richiamo all'episodio 37). Fersen ha ragione: Andre' e fortunato ad avere un tale ricordo della
sua amata, che perlomeno ha avuto il conforto di morire per cause naturali ed in mezzo ai suoi cari, per quanto la perdita resti straziante.
Mi hai veramente emozionato. Grazie.
Resto in trepidante attesa del prossimo capitolo. 
Un abbraccio,
Galla 
(Recensione modificata il 10/08/2021 - 10:58 pm)

Recensore Master
10/08/21, ore 15:40
Cap. 6:

Robespierre era.. inqualificabile!! Come poteva dichiararsi paladino dell'uguaglianza se lui per primo indulgeva nella prima e più grave delle diseguaglianze, il sessismo? Eh già, ma non c'era da aspettarsi niente di diverso, dato che sia la Rivoluzione che la successiva età Napoleonica, pur essendo partite da nobili principi, si sono poi entrambe tradite, andando a ricadere negli stessi principi fondanti del feudalesimo: il razziatore Impero Romano e la guerra! Viva la coerenza!!

Recensore Master
10/08/21, ore 15:27
Cap. 6:

Ciao Dorabella, un altro dei tuoi passaggi denso di sensazioni e di ricordi di quei giorni tristi.
André nel raccontare a Fersen quanto accadeva in quei periodi, e gli riportava il resoconto dell’incontro avvenuto fra Oscar e l’Incorruttibile, riviveva quegli istanti nei quali aveva visto Oscar sconfitta e avvilita, con le lacrime che faticava a trattenere per il trattamento ricevuto, di cui forse poco le importava per se stessa, quanto più di non essere riuscita a smuovere minimamente la coscienza di quell’uomo troppo orgoglioso e preso da se stesso. Possiamo percepire nei comportamenti di André tutto l’amore con cui cercava di far sentire Oscar al sicuro. Persino il Generale attendeva trepidante il loro ritorno, dato che essendo momenti altamente complicati si sapeva quando si usciva di casa ma non si era certi di fare ritorno, per cui al Generale il cuore si è calmato per un attimo per poi esprimere con lo sguardo il dolore verso sua figlia che forse aveva tentato l’impossibile.
Al termine del racconto André dona a Fersen i libri appartenuti a Maria Antonietta durante la sua prigionia, avvolti da un nastro con il quale si legava i capelli e che il conte pone accanto al suo cuore con un gesto delicato a riprova di un sentimento che nemmeno la morte aveva potuto smorzare.
Molto dolce il momento in cui i due si ritirano per la notte, con André che resta a far compagnia alla sua Oscar dipinta nel ritratto, come se lui potesse sentirla ancora viva e presente e soprattutto vicina.
Una cosa questa che ha colpito Fersen, il quale invece non può che accarezzare un vecchio libro e un nastro, con tutto quello che entrambi gli oggetti gli rimandano alla mente, invidiando in cuor suo André per avvertire ancora un legame così forte con la moglie ormai defunta.
Un passaggio molto intenso che con l’estrema delicatezza con cui ci stai abituando, hai delineato senza approfondire eccessivamente. Sei stata lieve, insieme alla tua penna, quasi non volessi turbare ulteriormente la temporanea quiete raggiunta dai due uomini, i quali stavano conversando di fatti che per una frazione li ha ricondotti indietro in un tempo andato e ormai irrimediabilmente perduto.
Ti aspetto pertanto presto per continuare questo viaggio a ritroso non solo nel tempo ma anche nelle sensazioni che, di volta in volta, fai provare ai tuoi protagonisti e che il lettore riesce a fare sue tramite la tua scrittura altamente sensibile e che arriva diretta alla mente e al cuore del lettore.

Recensore Junior
07/08/21, ore 21:44
Cap. 3:

Buonasera dorabella!! Allora è questa la redenzione di fersen? :D accidenti però a metà di questo capitolo, vedendo che si parla di oscar al passato, abbandono... è già morta nella storia originale con sommo dolore e non mi va di traumatizzarmi di nuovo in una storia alternativa :( 
però mi ha fatto ridere che alla nipote abbiano raccontato i fatti al contrario...
e poi a proposito reynier era il cognome non il nome del padre di oscar, di nome lui faceva francois augustin...
magari quando la storia finisce butto un occhio se x caso l'hai fatta rinvivire, oppure + avanti do un'altra sbirciata, un bacione!

Recensore Master
07/08/21, ore 16:05
Cap. 5:

Altro splendido passaggio, cara Dorabella, nel quale metti in evidenza la grande forza di carattere di Oscar, in un momento particolare della Storia e della sua vita.
Quando leggo le fanfiction cerco sempre di poter trovare un continuum della storia regalataci dalla Ikeda, e spesso mi pongo la domanda su come si sarebbero comportati Oscar e André se fossero sopravvissuti alle giornate culminate con la presa della Bastiglia. Tu ci stai dando una versione che si avvicina molto al mio pensiero, poiché una vita come la loro, a stretto contatto con la monarchia, avendone potuto vedere i pregi e i difetti, e pur avendo abbracciato la causa rivoluzionaria, sarebbe stata la condotta che entrambi avrebbero tenuto, Oscar in primis per il suo vissuto.
Quindi il tuo farla incontrare con l’Incorruttibile, mettendola a confronto con un uomo che, per sete di potere, aveva abdicato a quelli che erano stati gli ideali iniziali della Rivoluzione, è stato un passaggio veramente interessante. Oscar, pur nella debolezza della malattia che la stava minando, non è arretrata di un passo di fronte alle affermazioni di Robespierre. Gli ha tenuto testa mantenendo ben saldo il suo proposito che era, sopra di tutto, la giustizia, della quale aveva fatto sempre una bandiera nel corso della sua vita al servizio della Corona.
Ma Robespierre nel tempo è stato travolto egli stesso dagli avvenimenti rivoluzionari, e tu ce lo mostri serio, chiuso, quasi rinsecchito e prosciugato dalla sua stessa sete di acquisire potere. Il tentativo di perorare la causa della liberazione della ex regina di Francia non ha scalfito minimamente i convincimenti dell’avvocato di Arras.
A nulla sono valse le parole di Oscar nel tentativo vano di far tornare un briciolo di ragione in quell’uomo che deteneva nelle sue mani un potere enorme e la responsabilità per amministrarlo al meglio.
Sul finale vi è quasi un ricatto da parte di Robespierre quando parla ad Oscar della nipote Francoise, andata a vivere con la famiglia Jarjayes, dopo aver tanto sofferto per la morte del padre, apertamente contrario alla Rivoluzione per come si stava manifestando, e che attiene alla serenità che sarebbe potuta venir meno se lei si fosse ostinata con richieste che per lui erano e sarebbero rimaste irricevibili. Egli era divenuto il garante di quella rivoluzione che avrebbe riportato, secondo gli obiettivi iniziali, a considerare gli uomini tutti uguali, indipendentemente dallo stato sociale, anche se comunque rivolgendosi ad André, ha un certo qual disprezzo per nulla celato.
Stai unendo alla fantasia della narrazione uno sguardo alla Storia e questo non può che accrescere l’interesse per questo tuo lavoro, oltrettutto scritto con una fluidità di linguaggio invidiabile.
Complimenti sinceri. A presto e buon fine settimana!

Recensore Master
07/08/21, ore 16:04
Cap. 5:

Bello,bello,bello!
Il tuo racconto ormai ha preso la forma del "romanzo storico" al pari de " La leonessa di Francia" delinea una trama ben definita e costruita che va piano piano evolvendo recando con sé tanta sofferenza, inquietudine, sgomento.
È difficile, è triste vedere una Oscar che ha perso tutto, che è consapevole del suo fallimento e forse anche in colpa per aver lasciato soli i Reali di Francia, deve ricorrere a Robespierre e intimargli, con enfasi e supplice convincimento di fare la grazia a Maria Antonietta, la cognata e i figli.
Non è rimasto più nulla no,del giovane avvocato di Arras (13° capitolo- anime- le catene della povertà )che tanti e tanti anni prima aveva incontrato Oscar e André in una locanda. Sembrava ambizioso e determinato ma anche umano e leale.
Come predisse Saint Just qualche anno prima, ora costui è diventato il più barbaro e spietato dei rivoluzionari.
Oscar suo malgrado comprende che DAVVERO non c'è più nulla da fare quando il perfido velatamente la minaccia...la minaccia con vigliaccheria sadismo....parlandone di sua nipote,allora bambina.
Mi complimento con te per la prosecuzione della fiction che diventa ogni volta più interessante e coinvolgente,sei veramente ispirata!
Ringrazio anche Galla 88 che ha scritto molte cose che penso pure io!
La figura della tua Oscar è molto attendibile, e se si pensa ad un "what if" su Oscar e André esaminando la realtà ,senza svoltare verso l' ucronia, veramente non c'è da stare allegri ,tutt'altro; per questo in fondo io (nonostante le lacrime)ho sempre pensato che il finale voluto dalla Ikeda e Dezaki fosse il migliore ,il più pertinente che potesse esserci.
Lo sbaglio più grave fu trasmettere ,nella fascia destinata ai bambini le ultime 3 puntate. Il manga poteva uscire tale e quale in edizione per adulti mentre l'anime si doveva concludere con la puntata 37. Ricordo che l'edizione per bambini del fumetto si concludeva appunto, senza spargimento di sangue. Per molte di noi quel finale è un trauma irrisolto.
Ora ti saluto e ti aspetto con crescente curiosità. Buon week end
(Recensione modificata il 07/08/2021 - 04:21 pm)

Recensore Veterano
07/08/21, ore 13:10
Cap. 5:

Ciao Dorabella, credo tu abbia descritto meravigliosamente quello che sarebbe stato il comportamento di Oscar se fosse sopravvissuta fino all'epoca del Terrore. Molto verosimile (anzi, secondo me, sarebbe andata proprio così) e perfettamente in linea con il suo coraggio, la sua onestà intellettuale e purezza di cuore che tu contrapponi alla sete di potere e fanatismo di Robespierre, il quale, senza ombra di dubbio, aveva dimenticato gli alti ideali ricorrendo a mezzi subdoli, viscidi e per niente ortodossi per raggiungere i suoi obiettivi. E complimenti anche per le tue considerevoli conoscenze storiche, confermate ancora una volta.
Un caro saluto, a presto!

Recensore Veterano
07/08/21, ore 01:06
Cap. 5:

Il capitolo approfondisce un aspetto dell'anime che a me piace molto, cioè la tendenza degli autori a caratterizzare i personaggi in modo complesso, sfaccettato, evitando semplicistiche contrapposizioni tra "buoni" e "cattivi", anche storicamente parlando.
Questo vale per Robespierre, un personaggio controverso, del quale vengono qui messi in evidenza gli aspetti più squallidi, sia per Maria Antonietta, risucchiata all'interno di ingranaggi perversi, che le sfuggivano. Questo vale in generale per tutti i meccanismi della storia, che spesso è più facile giudicare che comprendere.
Oscar e André nell'anime vivono la speranza nel cambiamento, nell'avvento di una nuova era e null'altro vedono.
Cosa sarebbe stato per loro vedere il concretizzarsi di una nuova epoca così diversa, nelle parole di Oscar, dalle aspettative: "Non era questo che ci proponevamo quando ... tutto è cominciato".
Quali sarebbero state le loro scelte? Quali le loro posizioni, se fosse stato dato loro di vivere?
Non molto diverse, probabilmente, da quelle qui descritte.
Grazie, Dorabella e a presto.
Octave

Recensore Veterano
07/08/21, ore 00:59
Cap. 5:

Carissima Dorabella,
questa tua FF e' veramente un piccolo gioiello, un vero e proprio tesoro. 
Nell'ultima puntata dell'anime Alain dice a Bernard e a Rosalie che Oscar e Andre' sono stati felici, seppur per poco, perché non hanno assistito agli orrori della Rivoluzione.
Gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità sono una bellissima fonte di ispirazione, ma nessuno al momento della Presa della Bastiglia poteva prevedere un periodo storico cosi spaventoso e terribile come quello del "Terrore".
Ecco, io penso che se Oscar fosse sopravvissuta si sarebbe comportata esattamente nella maniera descritta da te.
Seppur passata dalla parte del Popolo, non avrebbe mai appoggiato l'assassinio gratuito dei suoi sovrani. Forse li avrebbe persino aiutati a fuggire. Ma non è ci è dato sapere. Madame Ikeda fa morire in gloria  Andre' ed Oscar rispettivamente il 13 ed il 14 luglio e probabilmente per loro è stato meglio così. Oltre alla cecità e alla malattia, li aspettava una rivoluzione che avrebbe escluso le donne, condannato i nobili e  precluso il diritto di volto alle persone sotto un certo reddito.
Tu ci racconti quello che presumibilmente e' accaduto senza troppi fronzoli con uno stile sopraffino e una delicatezza e un garbo incredibili. Non indori la pillola, ma va bene così. 
Mi è piaciuta tantissimo la tua descrizione di Robespierre, piccolo burocrate occhialuto nel suo piccolo studiolo, per nulla imponente, ma anzi rinsecchito perché prosciugato dal potere. Il pensiero e' subito corso a "La banalità del male" della Arendt.
Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli, di avere altri racconti e aneddoti che possano far luce sul passato dei nostri. Continua così!
Un carissimo saluto e a presto,
Galla 

Recensore Master
06/08/21, ore 17:30
Cap. 5:

Robespierre ha tradito la rivoluzione - che era iniziata con ben altri principi - per pura sete di potere; e Oscar sul conto della regina gli sta dicendo la pura e semplice verità: lei è stata solo un'infelice, trasformata in capro espiatorio per ciò in cui cercava conforto. I veri colpevoli delle miserie del popolo erano i nobili avidi, e tutto il marcio sistema feudale!

Recensore Veterano
03/08/21, ore 17:14
Cap. 4:

Carissima Dorabella,
Brava, Brava, Brava! Ci hai regalato un capitolo così intenso, straziante e nostalgico che ho dovuto metabolizzarlo per qualche ora dopo la lettura. I tuoi personaggi hanno perso la dimensione eroica per acquisirne una più umana e realistica, ma non per questo meno tragica (anzi, forse anche di più).
La tua prosa è pura poesia: scrivi in maniera meravigliosa ed è un vero piacere leggerti.
Il calco delle mani di Oscar, il mughetto e la rosa hanno richiamato nei mei ricordi “L’età dell’innocenza”.
Bellissima la confessione di Fersen ad Andre’: sei riuscita a renderlo più profondo e nobile di quanto non fosse. Il tuo Fersen dice di aver sospettato in gioventù di una relazione clandestina tra i nostri beniamini e di questo si scusa. E con i pettegolezzi che giravano a Corte, un pensiero del genere è veramente plausibile. Tuttavia - e questo è solo il mio personale punto di vista – ho sempre pensato che tale pensiero non avesse mai minimamente sfiorato il Conte. A mio avviso, Fersen fino all’episodio 25 (prima di aver visto Oscar in abiti femminili) concepisce Oscar come una sorta di ceratura sui generis (quasi asessuata) e il suo rapporto con Andre’ come una semplice amicizia fraterna. Infatti, quando Oscar, dopo l’attacco alla carrozza a Saint Antoine, invoca il suo Andre’ di fronte a Fersen, quest’ultimo cade letteralmente dal pero (qui ormai sa che Oscar sa amare come qualsiasi donna, ma si stupisce della natura del sentimento verso l’amico di sempre). E' brutto da dire, ma penso che Fersen non avesse mai minimamente valutato Andre' anche per una questione di ceto. Nell'anime lo tratta sempre con rispetto (anche se ogni tanto lo canzona: "il Vostro stile lascia a desiderare"), ma non lo valuta nemmeno come possibile pretendente. Insomma, Fersen è un personaggio con tante caratteristiche positive (lealtà, abnegazione, coraggio, senso dell’onore e dell’amicizia ecc..), ma non brilla di certo per il suo acume: non sa vedere oltre il suo naso ed è parecchio egocentrico e poco sensibile ai sentimenti altrui. Ci sta però che il tuo Fersen, complici anche l’età, il lutto e l’esperienza, sia diventato più maturo e consapevole. Perciò, tanto di capello.
Per quanto riguarda Andre’ - come avevo già affermato in una recensione precedente - per me è molto difficile immaginare che sia riuscito a sopravvivere alla morte della sua amata, ma penso che la consolazione per quattro anni trascorsi insieme (resi certamente difficoltosi dalla malattia) e l’affetto per la nipote lo abbiano di certo aiutato a tirare avanti e a sopportare il dolore della perdita. Ci hai regalato delle immagini bellissime, potenti e struggenti: la mano di Andrè sulla sua tomba di marmo, l’essenza di rosa e mughetto, le annotazioni dei libri in biblioteca, i ricordi degli ultimi anni e dell’infanzia. Ho ancora un nodo alla gola.
Oscar, invece, ha perso la sua battaglia contro la malattia. Alla fine, è successo ciò che non poteva essere evitato e lo trovo molto realistico e umano. Tuttavia, mi è difficile concepire Oscar senza la battaglia, senza la Bastiglia. Lei ai miei occhi è sempre stata Clorinda, una guerriera senza macchia. È come se venisse a mancare la parte fondamentale di lei, la sua dimensione eroica, ciò che la rende unica e speciale. Nell'ultimo colloquio col Dottor Lasonne chiede al medico quanto tempo la resta solo per portare a termine ciò che ha in mente. Nondimeno, se Andre’ fosse sopravvissuto alla giornata del 13 luglio, sarebbe andata probabilmente come hai scritto tu: avrebbe sposato Andre' e avrebbe provato a curarsi. Forse ce l'avrebbe fatta o forse no, date le scarse conoscenze mediche dell'epoca.
La tua di certo è una prospettiva molto realistica con un retrogusto dolceamaro, emozionante e che induce a riflettere. E questo non guasta mai.
Adesso, forse, è il caso che fermi la mia loquela. 😉
Complimenti vivissimi per questo capitolo così intenso e toccante. Resto in attesa del prossimo con i fazzolettini a fianco.
Un carissimo saluto e a presto,
Tua Galla
(Recensione modificata il 03/08/2021 - 05:15 pm)

Recensore Master
03/08/21, ore 15:12
Cap. 4:

Mia cara Dorabella, ormai la mia mancanza di tempo in questo periodo rischia di diventare cronica, ma non potevo non lasciare un commento a questo tuo passaggio che ha toccato profondamente le corde di questa lettrice, la quale ha avuto un groppo in gola per tutta la durata di questa lettura, che mi ha trascinato in una atmosfera intima e allo stesso tempo intensa grazie alle tue parole scelte e mai fuori luogo per poterci fare accogliere le confidenze di questi due uomini che non si vedono da tempo ma che hanno qualcosa di molto profondo in comune.
Non servono questa volta, come anche le altre, tante parole per commentare questo tuo capitolo: le hai già dette tutte tu insieme alla tua penna, che stavolta ha scritto intinta nel dolore di una perdita, poiché è proprio in questo passo che veniamo a conoscenza della scomparsa di Oscar, anche se lei è in ogni parola scambiata, in ogni luogo, in poche parole “lei” è in ogni dove.
Ecco perché allora nel capitolo precedente abbiamo visto André perso nei suoi pensieri che erano ammantati del ricordo che lei ha lasciato, in ogni oggetto toccato, in quei libri letti, nei fiori sfiorati. La sua presenza è ovunque anche se lei è la grande assente. Ed ecco ancora perché André non vuole allontanarsi da Palazzo Jarjayes, posto che è l’unico luogo dove può sentirla ancora vicina.
E’ difficile per un lettore, che nelle fanfiction cerca di trovare altre soluzioni, altri finali, altre vicende da far vivere a questi immortali personaggi che ne hanno catturato il cuore, trovare André separato dalla sua Oscar.
Lui qui sembra essere comunque in pace, rammentando ogni istante di quei quattro anni di felicità trascorsi insieme, fino alla dipartita della sua amata, minata da una malattia che al tempo non poteva lasciare scampo.
Tutto è stato descritto con delicatezza e potenza, permettendoci di godere della reciproca appartenenza di due anime che solo la morte ha potuto dividere ma mai alcuna vicenda umana, financo la rivoluzione e gli accadimenti di quegli anni.
Fersen rammenta Oscar sempre e solo insieme ad André, tanto da pensare a una relazione più profonda fra loro due, tanto erano convintamente coinvolti nel loro agire, al di sopra del piccolo mondo fatto di pettegolezzi che ruotava intorno ma senza mai farsi toccare dall’insistente brusio che proveniva da quelle voci.
La lettura della missiva conservata da Fersen e consegnata ad André è stato un momento veramente toccante. In ogni riga che scorreva sotto il suo sguardo ha potuto rivedere la sua Oscar, quale l’ indomita guerriera come sempre era stata che cercava le parole migliori per salutare un vecchio amico, a cui doveva moltissimo, partendo dalla vita dell’uomo che amava, salvato in quel vicolo dove molte cose le erano apparse sotto una luce diversa da quel momento in poi, comprendendo anche il profondo dolore che Fersen stava vivendo in quei tristissimi giorni sui quali era calato un sipario anche sul suo cuore per aver perduto l’amore impossibile di una vita.
Oscar sembra essere tornata accanto ad André così fortemente da sembrargli reale. In questo frangente tornano alla mente pensieri nei quali sono stati riposti i ricordi di tutto ciò che sono stati insieme fino alla scomparsa di lei, quando era divenuta leggera e quasi evanescente negli ultimi momenti dei quali però André pare avere la sensazione di percepire ancora sia il gelo della sua pelle sia il bacio di quelle labbra calde per la febbre che l’avrebbe portata via.
Sei stata veramente magistrale in questo capitolo, dove ogni parola reca in sé una profonda emozione, perfettamente trasmessa e percepita in profondità dal lettore che non cerca solo una prosecuzione di una storia ma il poter afferrare e trattenere con sé sentimenti e legami così intensi.
Grazie e un caro saluto.

Recensore Master
03/08/21, ore 11:53
Cap. 4:

Buongiorno Dorabella 27.
Da sempre io provo un' autentica, profonda ammirazione per chi manifesta il coraggio di scrivere un what if realistico e verosimile all'anime di Lady Oscar , qualcosa che mi ricordi la Ikeda insomma.
Anche soltanto analizzare e scrivere della loro dipartita non mi è mai riuscito, è qualcosa di superiore alle mie possibilità, poi qui , in questa sezione ho letto capolavori eccezionali , commoventi e sublimi.
Ho letto anche seguiti del tutto fantasiosi , impossibili e completamente fuori tema.
Forse non ricordo bene, ma questa tua mi sembra una delle poche opere in cui si racconta di un André che sopravvive ad Oscar ed è sicuramente l' unica volta in cui leggo di Oscar morire per la tisi, quello che sarebbe accaduto se non fosse stata uccisa alla Bastiglia.
Ho apprezzato moltissimo il tuo pregio non hai alterato la realtà, di tisi si moriva in pochi mesi, in pochi anni, ma certamente si moriva.
Ho visto il capolavoro della Campion " Brightstar" e ho sofferto le vicissitudini amorose del giovanissimo poeta Keats stroncato dalla tubercolosi a soli 25 anni. Quando lo vidi mi ricordai subito di Oscar....
Su questo episodio, in particolare, ci sono un paio di particolari che mi destano qualche perplessità, soprattutto uno.
Se non ricordo male,il pittore aveva terminato il quadro di Oscar l'11 luglio non il 12, la notte che lei si rigira nel letto non potendo dormire angosciata dalle parole di Lassone sulla cecità di André è quella che ci porta alla mattinata del 12 in cui lui è già in caserma e scrive nel suo diario che la situazione in Francia sta precipitando.
Ma non è importante.
Ciò che davvero non mi persuade è la confessione di Fersen ad André. Intendiamoci, nulla di scandaloso, nella Francia del 18° secolo avere una relazione clandestina con il proprio valletto o in caso di un uomo, con una domestica era frequente. Lo avesse pensato Girodel era pure plausibile.
Ma perché proprio Fersen?? Non era stato lo stesso André nel capitolo 8 a rivelare al conte i suoi sentimenti per Oscar e Hans , nonostante la proverbiale stoltezza nelle vicende" amorose" aveva capito la sua pena segreta?
In seguito, quando Oscar gli chiese esplicitamente di allontanarsi da Versailles dal momento che Maria Antonietta era diventata regina, lui replicò dicendo se lei mai si fosse sentita sola, se non avesse bisogno di amore, in pratica se si sentisse a disagio nel non avere qualcuno da amare. Seccamente lei gli rispose di no!
Attendo una gentile risposta e ti saluto cordialmente.
Buona giornata
(Recensione modificata il 03/08/2021 - 12:00 pm)
Errata Corrige: Grazie della risposta privata, delle confidenze personali (che giustamente qui erano un po' fuori luogo)e della simpatia dimostrata.
Concordo con te, ho sbagliato. È vero che Oscar si reca nottetempo dal medico preoccupata , però è il giorno dopo, davanti al quadro e alle esternazioni di André che si rende terribilmente conto della sua situazione. Lui al mattino era in caserma poi torna a palazzo Jarjayes, chissà perché questo particolare mi era sfuggito. Rettifico.
Buona continuazione
(Recensione modificata il 03/08/2021 - 01:19 pm)

Recensore Veterano
03/08/21, ore 08:42
Cap. 4:

Fatico molto a leggere storie in cui uno dei due sopravvive all'altro e lei viene descritta negli ultimi momenti "leggera come una piuma tanto era diventata eterea e sottile". Faccio davvero molta fatica.
Ma tu sei stata proprio brava, sei riuscita ad essere controllata e allo stesso tempo emozionante e questo equilibrio non è facile da raggiungere.
Complimenti!
Sett.

Recensore Master
02/08/21, ore 16:27
Cap. 4:

I ricordi avvincono, ed André e Fersen sono legati dalla medesima condizione di dolore; ma al contrario di Fersen, André sembra aver trovato la pace.