Recensione scritta per il Reviews Exchange 2.1vr - Collection of Starlight
E qui partono i giri mentali. Ti ringrazio per aver toccato, a tuo personalissimo modo, un tema che mi è sempre stato caro, e di cui - per pigrizia e scarsa capacità di analisi - non ho mai voluto parlare o scrivere.
Credo che il tema centrale sia quello della "Dipendenza da eroi"; poi tu hai, a mio avviso, toccato anche il tema della "Proiezione del proprio sé su un'altra persona" e della "Sindrome da eroe".
La frase da te composta parla di un mondo fermo. E' un mondo fermo, a mio parere, perché si cristallizza nell'esatto istante in cui un eroe diviene tale, e ne determina in qualche modo ogni singolo passo del futuro. Un eroe nasce da una situazione e da essa non si libera più. Un esempio ridicolo a caso: Spiderman nasce come salvatore, come onnipresente, e gli si rinfaccia ogni mancato intervento, ogni pecca.
Harry Potter. Harry Potter è il più sfortunato degli eroi, perché non ha nemmeno scelto di votarsi ad una determinata causa. E' stata la causa stessa a cadergli addosso. Non sarebbe stato accettabile nulla da Harry Potter che non fosse l'odio verso Voldemort e la completa dedizione alla causa dell'Ordine. Cosa che, invece, non tocca a Neville, forse perché esporre due genitori non più sani mentalmente è meno da eroi perfetti che esporre due tombe su cui piangere. Il mondo fa di Harry Potter un eroe e lo blocca nell'attimo in cui Lily Potter muore. Destinato a salvare il mondo, a crescere per distruggere, ad amare provando odio. E questa è una cosa tristissima. Un eroe non può cambiare idea, un eroe può cadere in disgrazia ma continuare a perseverare: e chi lo sa quanto questo sia parte del vero carattere di una persona o piuttosto del personaggio che gli è stato creato attorno? Gli eroi si muovono in un mondo che non si muove, che cambia solo con la vittoria finale (in tal caso però cambia rispecchiando le leggi e le aspettative per cui l'eroe ha combattuto) o con la dipartita dell'eroe stesso, che viene immolato alla causa. E ricordato. E dimenticato. E che spesso genera a sua volta un altro eroe, proprio come James e Lily Potter hanno creato loro figlio.
E dunque, cosa rimane all'eroe? Nulla se non un binario da seguire, o la morte, o il suicidio. Ma nessuno in fondo ammira Didone per essersi suicidata, anzi, la si compatisce soltanto. E l'eroe suicida è sempre un codardo, nell'ottica delle masse, e mai un uomo che non vuole più esser schiavo del destino.
Il che ci riporta alla seconda tematica della flashfic, l'istruzione di Silente. Ammetto di aver trovato la Rowling geniale poche volte nei suoi libri: una di questa è stata quando Voldemort ha cercato di convincere Harry che Silente fosse malvagio, convincendo anche me. Sarebbe stato l'unico modo per rendere Silente meno piatto, meno macchietta di quello che è stato in tutti i libri. Silente è l'eroe che genera l'altro eroe, è l'eroe stanco che si frappone tra la morte e il suo discepolo, ancora troppo giovane. Silente è un vecchio che proietta le sue aspettative su Harry Potter, trasformandolo in un piccolo sé. E fa questo nella speranza di vederlo vivere, e vivere come un eroe senza macchia e senza paura. Anche se il suo mondo cristallizzato, quello che lui si porta sulle spalle, diverso da quello di Harry, a volte lo imprigiona in consuetudini che lo portano ad errare.
Poi, ovviamente, c'è la sindrome da eroe, così simile a quella di Ulisse. E' il mondo ad aver bisogno di un eroe, o l'eroe ad aver bisogno del mondo? Questo ovviamente si inserisce nel discorso precedente, e lo analizza da una diversa angolazione. L'eroe si comporta secondo il proprio codice perché è il mondo a chiederglielo, o perchè lui vuole che il mondo glielo chieda? Io di certo non so rispondere.
Ouff, scusa per lo sproloquio senza senso e che non commenta affatto le qualità tecniche del tuo racconto.
Ammetterò di non essere grande estimatrice del linguaggio aulico, ma!, in questo caso, credo che calzi assolutamente a pennello. La frase spezzata stordisce il lettore, lo lascia inquieto, lo spinge a sapere di più, e lo lascia con mille domande nella testa.
Complimenti :3
E grazie per avermi fatto riflettere così tanto XD
Ross |