Recensioni per
Graecia capta
di Octave

Questa storia ha ottenuto 74 recensioni.
Positive : 74
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/05/22, ore 19:39

Buonasera Octave.
Si dice che i sogni debbano essere interpretati al contrario e dunque il Cavaliere nero non poteva essere Andrè (e quando mai Andrè avrebbe riso guardandola con insolenza!).
Ma il dubbio è legittimo e si rafforza laddove il ladro non rubi per sé, ma per la povera gente. Inoltre Oscar ha scoperto che André ha idee ed interessi che vanno al di là del suo ruolo di fido attendente.
Chissà quante cose ignora del suo André. Ecco, se qualcosa di buono è nato dalle disgraziate vicende del cavaliere nero è questo: che Oscar capisce che in fondo André è "altro" da sé stessa. 
Il dialogo interiore di Oscar rivela che per lei André è sempre stato la sua famiglia: Rosalie, di cui è orgogliosa,  era cresciuta accanto "a loro", e con nostalgia ricorda i giorni sereni in Normandia, solo loro tre, "con la certezza incrollabile che tutto l’orrore, di cui, pure, ill mondo era pieno, non li avrebbe avuti, fintanto che si fossero protetti ed amati a vicenda". 
Vicendevole senso di amore e protezione: quale amore può essere più puro di questo?
Ed alla fine... il motivo vero per cui Oscar vuole dare la caccia al Cavaliere nero non è la sete di giustizia, ma un inconscio istinto di protezione (chissà cosa avrebbe fatto se fosse stato veramente André, ma dubito che lo avrebbe consegnato).

Brava, bravissima!

Recensore Veterano
09/05/22, ore 17:35

In questo capitolo Oscar è alle prese con l'insicurezza: una condizione che, anche nell'anime, non le si confà ma che, dall'episodio del ballo in poi, diventa una sorta di costante che trova una sua soluzione definitiva solo nella notte delle lucciole.

Qui è ancora presto e lei si arrovella sul Cavaliere nero, ma, come tu giustamente sottolinei, non tanto sul Cavaliere/ladro, quanto piuttosto sul Cavaliere/possibile alter ego di André: "Era stato per questo, forse, che si era buttata a capofitto in quella storia del Cavaliere Nero, quasi che avere un assillo e un’occupazione potesse placare la sua inquietudine. Per condividere qualcosa con André. Per averlo complice. Per averlo accanto. Invece era come se quell’iniziativa avesse aperto una serie di questioni irrisolte."

Il sogno del ballo mescola tutti i piani, rivala conscio e inconscio, svela ma camuffa allo stesso modo, rende plausibile ciò che non è possibile, rende i desideri tangibili e spaventosi nella loro realistica crudezza (lei che si ritrova nuda tra le braccia di André).

E questo André che scalda come il sole e che, nel capitolo, vive solo filtrato dal pensiero di lei, è un pensiero persistente, un pensiero che occupa la mente e le energie, un enigma che chiede prepotentemente di essere risolto.
Ma l'enigma non è affatto un enigma! Per questo l'André sognato ride, ride! Certo, è tutto semplice, se si riesce ad abbandonare la strada tracciata dagli avi e dalle convenzioni, se, come Rosalie, si ha il coraggio di reclamare la propria vita per sé.

Complimenti, Octave, la tua storia è fantastica. Così come la tua scrittura, sempre nitida, sempre pulita e precisa. Un vero piacere leggere storie scritte così bene!

Un abbraccio a te e sempre grazie,
Sett.
(Recensione modificata il 09/05/2022 - 06:09 pm)

p.s.: scusa la doppia modifica, ma mi erano scappati due errori!
(Recensione modificata il 09/05/2022 - 06:11 pm)

Recensore Master
09/05/22, ore 17:06

Ecco, Octave, che ci spostiamo dalla scena del ballo e proseguiamo nella trama originae, con l'affair Cavaliere Nero. Immagino quindi che gli eventi che tutti conosciamo saranno da te declinati con i presupposti dei primi capitoli. Di fatto siamo già a casa di Rosalie, dove Oscar si riprende dopo essere stata colpita dagli scagnozzi del duca d'Orleans, in quell'unica sera in cui Andrè non la accompagna. E ritrova Rosalie. Mi piace come l'hai descritta, ormai donna, consapevole e coraggiosa, soprattutto indipendente e libera, come Oscar e anche di più.
Sarò ripetitiva nel dirti che apprezzo il tuo stile, che è TUO e sono contenta di ritrovarti "oltre il ballo" , ora ansiosa di sapere  fin dove ci porterai!

Recensore Veterano
08/05/22, ore 21:29

Che grande mistero è l'inconscio! Il Cavaliere Nero che poi nel sogno è Andrè "rideva di come potesse, ancora, non essere evidente, per lei, una cosa così ovvia"...forse non è dell'identità del ladro mascherato di cui si sta parlando ;)
E quella verità che si manifesta con "la meraviglia di stare insieme e di condividere la gioia e il dolore, con la certezza incrollabile che tutto l’orrore, di cui, pure, il mondo era pieno, non li avrebbe avuti, fintanto che si fossero protetti ed amati a vicenda" e con la voglia di voler decidere della propria vita è sospinta da una meravigliosa Rosalie, personaggio troppo sottovalutato nella maggio parte dei casi.
Complimenti Octave!
Sono curiosa di conoscere come evolverà questa particolare versione dei fatti.
A presto

Recensore Master
08/05/22, ore 19:57

La vera famiglia di Oscar: André, l'uomo che ama ma non sa di amare. Rosalie la figlia che non avrà mai ma che è per lei fonte di tanta soddisfazione e affetto.
Da queste righe si capisce quanto è forte il legame tra Oscar e André, quanto lui incida così tanto nei suoi pensieri e nella sua vita e quanto sia destabilizzante per Oscar perdere il controllo su di lui, ammettere che ha una sua vita e suoi pensieri.
Bello. Mi piace come svisceri ogni dettaglio che ci sembra di conoscere ma che tu ci presenti con una più profonda consapevolezza.
Grazie

Recensore Master
08/05/22, ore 18:47

Meravigliosa quarta puntata! Oscar che si rende conto di non avere più la piena padronanza di sé ("l'altro capo del filo"), che soprattutto vede nella caccia al Cavaliere Nero una occasione per intraprendere una impresa con André, compiti e solidali, quasi a cancellare il sottile disagio restatole addosso dopo il ballo; che di fronte a un André che le dà le spalle -stranamente a parti invertite, rispetto alla loro consueta posa (quante cose si invertiranno e sovvertiranno da questo momento in poi!), mi piace da morire! E poi, onore al merito, diamo a Cesare quel che è di Cesare: mi piace molto la grande considerazione che hai di Rosalie. Bello bello bello. Ci sarà spazio per un ... quinto capitolo?
(Recensione modificata il 08/05/2022 - 06:52 pm)

Recensore Master
08/05/22, ore 15:34

Un altro passaggio intenso cara Octave, che ci porta direttamente dentro le inquietudini che scuotono l’animo di Oscar. Aveva iniziato a riflettere, e poi ha continuato a pensare a tutta la vicenda del Cavaliere Nero, sempre con la recondita paura che André potesse avere qualcosa a che fare con l’intera faccenda. Anche i suoi sonni sono turbati dal suo desiderio spasmodico di poter togliere la maschera a quell’uomo imprendibile, per scoprire che non fosse André. André e il Cavaliere nero i quali, durante il sonno, la lusingano ma al contempo la lasciano atterrita perché ancora non capisce. André è sempre più vago, non dà importanza al fatto che il cavaliere sia un ladro, poiché in effetti fa del bene alla gente che non ha niente togliendo solo a chi ha troppo. Pensieri e ragionamenti che ancora non riescono ad avere presa su Oscar, però hanno iniziato a creare delle brecce nella sua corazza. Difficile è diventato parlare e interloquire con André, sempre più sfuggente, seppur presente ad attendere ai suoi compiti. Eppure lei vorrebbe potergli parlare, averlo accanto è diventato importante.
Mi è piaciuta la scena di loro due che parlano di fronte alla vetrata, in una mattinata invernale ma serena, quando si vorrebbero dire cose che invece restano rintanate in un cantuccio della mente, ma non appena André le passa accanto può percepire il calore del sole, quasi lo avesse accentrato tutto nella sua persona. Ma lei non può perdersi d’animo e, anche da sola, vuole togliere al cavaliere quella dannata maschera che la sta facendo impazzire. E, questo suo agire in solitaria, le provoca danni quali una ferita e un’aggressione tentando di acchiapparlo.
Rosalie, nella cui casa si risveglia, le dà forse una importante lezione: quella di una donna che voleva decidere del proprio futuro autonomamente e non rimanere ostaggio dei desideri dei nobili, come sua madre, che aveva per la mente solo i propri interessi. Rosalie è cresciuta molto; le lezioni e il tempo trascorso insieme a loro, le sono stati di aiuto per formarne il carattere e, in queste affermazioni, Oscar lo può vedere nettamente. E una strana chiarezza di pensiero irrompe anche in lei, considerando il suo rapporto con André: la bellezza e l’armonia che insieme avevano creato e che mai avrebbe scalfito la loro unione fintanto che si fossero sostenuti e amati vicendevolmente. Ma tutto ciò richiedeva coraggio, proprio come Rosalie le aveva dimostrato, essendo pienamente orgogliosa di lei, anche perché le aveva permesso di capire qualcosa in più su se stessa.
Sempre molto interessanti questi quadri che ci presenti e che, lentamente ma inesorabilmente, sollevano più di qualche velo per la conoscenza di loro stessi. Complimenti e a presto!

Recensore Master
08/05/22, ore 10:44

Rosalie si sta dimostrando più forte e decisa di Oscar, e questo è una bella lezione per lei, che è imbrigliata nel suo impasse verso André.. no, il Cavaliere Nero non basta a distrarla!

Recensore Master
18/04/22, ore 17:22

Ciao Octave. Sono lieta abbia sviluppato questo frammento con protagonista André. Sempre interessante leggere quello che scrivono gli autori in base al proprio sentire. Mi é piaciuta l'espressione riguardante la porta chiusa e la chiave e anche quella riguardante gli scacchi. Poetico il finale dove é scritto che André voleva che lo guardasse ancora in quel modo. Mi sono immersa nell'interiore di André attraverso le tue parole. Saró curiosa di leggere il seguito. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 18/04/2022 - 05:23 pm)

Recensore Junior
17/04/22, ore 17:15

Cara Octave,
Provo sempre un moto di meraviglia nel riscoprire come dalle parole di uno scrittore si possa accedere al suo mondo interiore dove attingere emozioni e sentimenti che non avremmo mai colto altrimenti.

I pensieri di Andre’ nati da un “semplice” scambio di sguardi danno voce ad eventi noti eppure completamente inediti. Uno sguardo che scardina la porta e spalanca ad Andre’ il mondo interiore di Oscar, da sempre protetto da una fortezza fatta di autocontrollo e apparente freddezza. Una Oscar abituata da una vita a muovere i suoi passi come su una scacchiera dove ha sempre cercato di condurre il gioco e dove inaspettatamente, senza ancora rendersene conto, si trova messa in scacco dai suoi stessi sentimenti.

Uno sguardo, poche parole e due immagine potentissime e strepitose che raccontano due vite intere. Complimenti davvero.

Colgo l’occasione per ringraziarti e augurarti di cuore una Pasqua felice e serena.

Recensore Master
16/04/22, ore 00:39

Ciao Octave, adoro la tua capacità di analisi, la tua scrittura cerebrale e al contempo scorrevole, veloce, leggera, velatamente poetica, e trovo interessante e originale il tuo punto di vista, come lo esponi e lo sostieni, prendendo spunto da immagini e testi dell'anime. Ma voli troppo in alto per me...e riesco sempre a seguirti fino ad un certo punto. Nel senso che trovo intrigante questa prospettiva, ma mi suona sempre come un "what if".
Nel mio "interpretare" la trama originale, Andrè "ride per non piangere" (e si riaggancia al manga, che ha volutamente un fondo comico) e si concentra sul possibile aspetto grottesco di Oscar per non pensare per CHI lo sta facendo, e Oscar lo guarda con pudore, socchiude gli occhi, ma non si nasconde (con Andrè non lo farà mai, scapperà sempre e solo da Fersen) perchè ha di fronte un amico, un fratello, e dal suo sguardo si aspetta una conferma, un feed back positivo per gettarsi in questa "impresa".  
Il bello del fandom è la scoperta di una vasta gamma di "visioni" e "possibilità" sulla storia di VnB, e seguo con interesse la tua lettura dei legami tra Oscar Andrè e Fersen, anche perchè vedo che la tua ff non è ancora conclusa ;-)

Recensore Veterano
15/04/22, ore 21:01

Buonasera Octave,
hai risolto abilmente il mistero della bizzarra ilarità di André la sera del ballo.
Ma André non è il solo a dissimulare e celare: anche Oscar si nasconde, mostrandosi in piena vista in tutta la sua muliebre bellezza.
C’è dunque una stanza chiusa da aprire, una chiave da girare. Ma se è colei che vi è rinchiusa, ad aprire il suo rifugio/prigione dall’interno, allora tutto può mutare.
Il re sotto scacco può interporre a sé un altro pezzo. Ma se non può muoversi e se non può catturare il pezzo che ha dichiarato lo scacco al re, o se quel pezzo inchiodato, in spregio a tutte le regole degli scacchi, si toglie da lì ..... allora lo scacco è matto.
Una partita finisce, una nuova partita inizia.
Le parole non sono in grado di esprimere tutta la mia ammirazione.

Recensore Master
15/04/22, ore 18:13

Quando ho visto e rivisto queste scene, mi sono sempre chiesta come André facesse ad essere così allegro davanti a un evento così enorme che può essere solo paragonato alla discesa dei marziani... Oscar che vuole andare ad un ballo in abiti femminili per Fersen!!!
Ma neanche sotto incantesimo!!! Quale maleficio l'aveva colta?!
Adesso tu mi dai una versione molto molto verosimile: André abbozza, dissimula, nasconde. Appare in un modo mentre dentro è tutta un'altra storia.
Ma lo sguardo no. Il suo sguardo dice tutto...
E adesso sappiamo anche dello sguardo di lei, che invece immaginavo sfuggente per l'imbarazzo...
Ma il vero pensiero di André non è di desiderio, di passione o di gelosia. Lui la ama e l'unica cosa che desidera è che lei non soffra. Bellissimo....
Ma noi sappiamo che Oscar è forte. Non ha sofferto nel modo che teme lui. Si è messa alla prova. Ha messo alla prova il mondo...
Bellissima anche l'immagine degli scacchi.
Davvero molti complimenti!!!
Buona Pasqua

Recensore Master
15/04/22, ore 12:11

Anche questo nuovo passaggio, Octave, è uno di quelli che si instillano persino nella mente del lettore, proprio come in quella di André, il quale ne ha vissuto ogni singolo istante sulla sua pelle, chiudendo sensazioni ed emozioni nelle profondità del suo cuore, per poterle poi assaporare quando fosse stato abbastanza lucido da comprendere che ogni piccolo gesto, ogni sguardo aveva uno scopo.
André aveva assistito quasi inebetito a tutto il clamore che la serata “fuori” di Oscar aveva creato nel palazzo. Aveva provato ad essere superiore a ciò che gli accadeva intorno, provando a farsi solamente sfiorare da quegli eventi, nei quali campeggiava solo un pensiero: che la sua Oscar non dovesse soffrire, per tutte le ragioni che avevano raggiunto il suo cervello e che lo avevano predisposto alla preoccupazione per lei. Lei che è sempre nei suoi pensieri, beandosi del semplice poterla avere accanto. Ma, scendendo dallo scalone, lei è una visione, di una bellezza abbagliante, ma non per l’abito favoloso che indossa, ma perché da lei irradia una luce che le viene da dentro. Intenso il gioco di sguardi che si sono scambiati, mentre entrambi non hanno abbassato gli occhi, perché in quello sguardo vi era un messaggio ben preciso che solo loro potevano conoscere. Bellissima la metafora della porta di una stanza che resta chiusa fintanto che non se ne trova o possiede la chiave, la quale, una volta aperta, permetterà di trovare al suo interno l’oggetto del desiderio o, quantomeno, quel qualcosa capace di stravolgere e donare la felicità tanto ricercata. In quello scambio di sguardi, Oscar aveva aperto la sua porta a una nuova possibilità, che sembrava scalpitare per poter uscire, e che aveva deciso di darsi, sovvertendo, pertanto, quel sottile ma rigoroso equilibrio che aveva dominato il loro vivere.
Un brano nel quale abbiamo potuto assaporare il lavorio interiore di André che gli ha fatto ben comprendere il posto che lui occupa nel cuore della sua Oscar.
Narrazione sempre coinvolgente, con metafore e paragoni quanto mai calzanti, che ci aiutano a vedere oltre quello che conosciamo, potendo approfondire e osservare l’intero episodio di partenza da un diverso punto di vista, aggiungendo tutta una serie di piccoli tasselli che vanno ad incastrarsi perfettamente fino a comporre, piano piano, il disegno del mosaico finale.
Resto ogni volta affascinata dall’introspezione che da te viene condotta in punta di piedi ma capace di addentrarsi nei meandri della mente e dei cuori dei personaggi, donandogli ancor più profondità di quella che già hanno dimostrato di avere.
Veramente notevole! Colgo l’occasione per porgere a te e ai lettori gli auguri per una serena Pasqua!

Recensore Veterano
15/04/22, ore 08:02

Che splendore Octave questa tua versione dei fatti! Oscar fa saltare tutte le strategie prestabilite e questa volta la corazza è costituita solo da un abito e un ventaglio. Per essere ciò che non è mai stata e permettersi di "non distogliere lo sguardo per paura di tradirsi", per essere "al riparo di una zona franca che non esisteva in nessun posto del mondo" da cui si possono anche lanciare sguardi seducenti, tanto, appunto, non esistono. Una Oscar che fa la sua mossa per togliersi dalla posizione di scacco, ma l'avversario è il più scaltro del mondo e, nonostante la celi con abilità, di quella porta chiusa possiede anche la chiave.
Complimenti!
Un caro saluto e un sincero augurio di buona Pasqua.