Recensioni per
BLADES -La nuova squadra di Levi-
di kamony
Devo ripetermi, ma anche questa volta mi hai lasciato a bocca aperta! Se uno si immaginava che dietro Saki ci fossero chissà quali intrighi, cospirazioni, servizi segreti eccetera, non può non restare spiazzato: il segreto è di tutt'altra natura, un dolcissimo segreto, probabilmente ancora più scioccante per il diretto interessato, che apre nuovi scenari e, per il lettore, nuovi interrogativi. È ovvio che Levi non lascerà la bambina nel Ghetto, ma nello stesso tempo non può strapparla di colpo da quella che lei pensa sia la sua famiglia. E poi, come potrà occuparsene, con la vita che fa? Ma sono certa che troverà una soluzione ragionevole. Levi, dopo la morte della madre, ha fatto di tutto per non affezionarsi più a nessuno, evitando qualsiasi forma di amore e ora si ritrova a dover fare i conti con un sentimento che irrompe con forza nella sua esistenza e che non potrà ignorare, perché un figlio è una presenza reale, che non lascia via di scampo, e non credo che Levi potrà essere un genitore anaffettivo, anzi! Mi chiedo perché Saki non glielo abbia detto prima, ma sicuramente c'è una ragione. E intanto rimane il mistero della sua scomparsa... |
Saki è scomparsa, ma ha lasciato una traccia indelebile, dietro di sé. Finalmente Levi ora conosce tutta la verità del passato di Saki: gli ha dato una figlia, una creatura con i suoi stessi occhi grigi. E' stato emozionante vedere questo piccolo, grande uomo alle prese con la scoperta più sconvolgente e meravigliosa della sua vita. Levi ha ricevuto un regalo bellissimo dal destino, ora ha una figlia a cui poter dare tutto l'amore inespresso che lui tiene incatenato dentro di sé da tanto, troppo tempo. Questa è la più bella forma di amore terreno: quella per i propri figli. Levi è un soldato, un ufficiale, di cui hai dato uno splendido e verosimile ritratto, in guerra sono rese lecite azioni anche deprecabili e spesso anche Levi ha dovuto sporcarsi le mani. Ha pure dovuto reprimere per tanto tempo il suo bisogno di dare e di ricevere amore. Ha mortificato i sentimenti per una donna per dedicarsi alla causa. Ma stavolta siamo di fronte a qualcosa di ben diverso. Non puoi voltare le spalle al sangue del tuo sangue. Dici bene parlando di una vita totalmente cambiata nel preciso istante in cui viene aperta una porta: quella della casa di Reika. Levi ritorna alle origini. Si immerge di nuovo nel fetore del ghetto. Ricorda tutti i suoi dolorosi passi, che sono partiti proprio da lì. Dal degrado, dalla sporcizia. Dall'orrore del cadavere straziato di sua madre. Ma talvolta è nel fango che nascono i fiori più belli e profumati. Levi ora sta riscoprendo la sua profonda umanità, troppo a lungo celata. Non sarà mai più la stessa persona. Saki, la donna che forse avrebbe potuto amare e che comunque in qualche modo è stata importante per lui, ha cominciato una lenta magia nel cuore di Levi. Ora più che mai non sarà mai più la stessa persona. Scusa se mi sono dilungata, ma quando leggo qualcosa che mi fa riflettere, lo faccio "mio" ed esprimo i miei personali sentimenti. Nonostante ricordassi quale fosse il "segreto di Saki" ancora una volta, tutte le reazioni relative a questa scoperta fatta da Levi, mi hanno davvero toccata. Complimenti per questo bellissimo capitolo, così intenso, vero ed emozionante. |
Capitolo pazzesco! Con te non si può proprio stare tranquilli eh! Anche quando uno pensa di aver previsto più o meno che cosa succederà, tu cambi di nuovo le carte in tavola! Per esempio, qui uno si immagina: ecco, adesso Levi, con l'aiuto della sua squadra, fa fuori tutti i giganti, poi torna da Saki in tempo per darle l'ultimo saluto... e invece no, troppo semplice, troppo scontato. E dove è sparita adesso? Direi che è impossibile che se ne sia andata con le sue gambe, ma ho come l'impressione che con te non si può essere sicuri di nulla, quindi non cercherò di formulare altre ipotesi, tanto non ci indovino. Quello che è certo è che questa è una vera crudeltà ai danni del povero Levi, perché non sapere che fine ha fatto una persona cara è peggio che saperla morta. |
Ecco cosa accade quando il picco dell'adrenalina scema: ti ritrovi in preda all'angoscia più totale, specialmente se si è verificata una situazione di forte stress e dolore.
Levi ha vigilato sul corpo di Saki agonizzante quasi ferocemente, deciso a proteggerla da quei mostri... Ma non ha fatto i conti con i suoi ragazzi. Talvolta pare non si renda conto di quanto sia apprezzato e ben voluto. Nonostante il suo bel caratterino è un uomo carismatico e nessuno dei suoi soldati potrebbe mai dimenticare il suo valore e il suo eroismo. Hai espresso benissimo questo concetto, mostrando un Levi fuori di sé e sconvolto ma pur sempre padrone della situazione e capace di dare il meglio anche quando sta soffrendo atrocemente. La vita del Ghetto è stata un'amara maestra e le continue, assurde morti di cui è stato testimone lo hanno indurito sempre di più, aiutandolo così a gestire un animo a pezzi...
Bellissime e appassionanti le scene di battaglia. Sembra di essere catapultati dentro l'azione, il ritmo incalzante pareva quasi quello di una puntata dell'anime!
Alla fine però crolla tutto. Ho provato un forte senso di tristezza nel vederlo così accecato dal dolore: quasi incapace di lavarsi, intento a fissare inebetito il sangue che scorre sul pavimento... oppure quando dice quelle frasi senza senso: "Io me ne vado". No, non è in sé, è troppo sconvolto per ragionare ma ci può stare, con quello che ha appena vissuto, io lo trovo verosimile, anche se sono aspetti che il Levi originale non ha mai esternato, se non nello specifico caso della morte di Isabel e Farlan .
Fa un certo effetto vederlo attaccato ad una bottiglia di vodka per annegare nell'alcool il suo dolore, una cosa non da lui, ma che qui ha un suo profondo significato. Un'immagine che turba Mikasa, che lo sorprende in uno stato di disperazione, quando si reca da lui per mantenere una promessa fatta a Saki.
Mikasa ha intuito il male di vivere di Levi,
lui si sente in colpa per essere sempre vivo, mentre gli altri muoiono. L'ultima vittima è stata Saki e non si sa neppure che fine abbia fatto il suo povero corpo. |
Levi è troppo sconvolto e non riesce ad essere lucido. Non che sia una persona particolarmente riflessiva, ma contando sul fatto che non sia più un ragazzo (spesso ci si dimentica che lui è sulla trentina, ma essendo piccolino di statura sembra più giovane della sua reale età) e che comunque possiede buone doti di raziocinio, questa reazione così disperata ed inconsulta è dettata dal dolore per la perdita di Saki, di cui non sa più nulla, dato che la sventurata ragazza, moribonda, è letteralmente scomparsa dal campo di battaglia. |
È l'ora sì che tu parli! Eccome! Sono 15 capitoli che meni il can per l'aia, MP! |
Anche in questo capitolo in un certo senso hai fatto un parallelo tra la gestione adulta e adolescenziale di certi meccanismi sentimentali: da una parte ci sono Saki e Levi che come c'era da aspettarsi, dopo un cedere momentaneo delle loro personali barriere di difesa, non appena la luce del giorno li mette di fronte a ciò che è successo si ritirano immediatamente di nuovo dietro le loro difese, entrambi ragionando a modo loro sul perché decidono sia meglio così. Le motivazioni di entrambi sono assolutamente valide, sia quelle di carattere personale che quelle relative ai loro ruoli nell'esercito, ma in questi casi è sempre più facile prendere certe risoluzioni a parole che poi attenersi con i fatti. È come se questi due avessero finalmente accettato un bisogno, si fossero comportati di conseguenza e adesso vorrebbero ignorarlo come se non fosse nulla, come se cedervi una volta soltanto sia sufficiente. Probabilmente rimettere il tappo sarà molto difficile, sempre che ci riescano. |
Questo capitolo lo ricordavo, anche se non nei dettagli ovviamente. Rileggerlo è stato comunque un colpo al cuore. |
Quanto è bello guardare la persona che amiamo mentre dorme, completamente rilassata e senza pensieri? Quasi alla nostra mercé...ancora di più nel caso di un uomo complesso come Levi, che da sveglio di pensieri ne ha fin troppi. Oltretutto soffre pure d'insonnia... bellissima imagine, mi è piaciuta tantissimo leggerla e immaginarla. La reazione del giorno dopo di Levi e Saki è tipica di chi vive senza mai potersi appoggiare a qualcuno. Paura della debolezza, paura di aver scalfito le proprie difese. Paura di perdere il controllo. Ora ciascuno dei due si è ritirato nel proprio guscio e chissà quando ne verrà fuori di nuovo. Poi, improvvisamente, assistiamo ad uno scenario abbastanza trucido: Saki armata di coltello e Donnie morto. Sgozzato. Levi ha una reazione più che comprensibile, anche se violenta. Ancora non gli riesce di fidarsi di Saki e qui mi si è sbloccato un ricordo e non vedo l’ora di leggere il seguito! Un capitolo ancora è finalmente sono in pari e potrò seguire la storia "in diretta"! |
Che colpo di scena! Ma che è successo in questo capitolo? Ho rischiato di piangere davvero... |
Levi è un uomo che porta molte cicatrici nella sua amima. E' giovane, ha poco più di trent'anni, ma ha vissuto delle tragedie atroci che lo hanno segnato irrimediabilmente. Sin da piccolo è stato privato dell'amore di sua madre, di cui tu ci hai regalato uno scorcio toccante, che commuove profondamente. Hanji ha compreso che il Capitano, in realtà, è un uomo molto più profondo di come vorrebbe apparire e si permette di punzecchiarlo amabilmente, anche per scuoterlo. Ho trovato divertente e arguto lo scambio di battute tra loro! Molto bella la scena di rèunion affettiva tra Levi e Saki. Credo pure io che più che dell'effimero piacere fisico, Levi e Saki abbiano bisogno di stare abbracciati, cuore contro cuore. E questo proprio perché sono spesso le persone più forti, quelle che si sono dovute rialzare in piedi da sole senza l'aiuto di nessuno, che qualche volta hanno il bisogno, e il diritto, di un abbraccio, di una parola gentile. Una scena d'amore con la A maiuscola, molto delicata, senza essere esagerata, né inutilmente anatomica, o peggio volgarmente esplicita, brava! Hai la mia approvazione. PS sono quasi in pari!! :-) |
Un capitolo che mi raggiunge come un montante, cara Autrice. |
Veramente un bellissimo capitolo, scritto magnificamente e ricco di descrizioni veramente stupende! Una su tutte, Levi nella sua stanza che ascolta il carillon, unico ricordo di sua madre. Un'immagine delicata e dolce, che mi ha profondamente toccata. Poi c'è Saki che forse vuole tornare veramente a vivere. Nonostante le brutture del suo passato vuole rubare al destino un po' di felicità . Io, almeno, questo vedo nella sua decisione di tornare a far ricrescere i capelli: Saki vuol fare la pace con il suo essere donna. E una volta che sarà riuscita a fare ciò, nulla le impedirà di amare qualcuno, con tutto il cuore. Non mi lascio distrarre dalle zuffe tra i tuoi protagonisti: spesso le "male parole" sono il sintomo di un disagio e di una richiesta di aiuto, mal espressi. Quello che conta sono le mani: mani che accarezzano, che curano, che leniscono ferite. Esprimi sentimenti, sia in modo dichiarato che in modo sommesso, con il tuo caratteristico modo di scrivere che sempre più mi incantata. Ho amato tanto questa storia e devo dire che ancora oggi mi rapisce, come allora. |
Questo è uno di quei capitoli: montagne russe, in cui si passa con disinvoltura dal comico al drammatico. La scena del risveglio l’ho trovata irresistibile! Da Levi che si alza già inc***to nero, soprattutto perché ha dormito meno del solito e bacchetta subito tutti, cominciando da Eren che se la prende con il suo compagno di tenda, colpevole di sognare Mikasa… E che dire della figuraccia che Levi fa fare a Eren, spiattellando davanti a tutti cosa era successo la sera prima! Nello stesso tempo, però, gli dà una bella lezione di vita: non si mettono mai in mezzo le signore, non è da gentiluomini! Infine, ci stendi del tutto con la visione del capitano seminudo… Hanji, dì la verità, l’hai fatto apposta per ricompensare le fanciulle del gruppo dei maltrattamenti subiti! La parte successiva ci riporta brutalmente alla loro realtà, fatta di continui pericoli e di rischi enormi… Levi non si dà pace di aver perso tre compagni, tra cui la sua vecchia amica, e non esita un attimo a tornare indietro a cercarli, ahimè senza risultato. Levi tiene sicuramente molto a Saki, per i motivi che hai ben spiegato, e lo dimostra in modo chiaro, ma non riesce ad ammetterlo. Come sempre, hai rappresentato un meccanismo psicologico ben noto (credo che tutti l’abbiamo sperimentato almeno una volta) con grande naturalezza attraverso i gesti e i pensieri dei personaggi. Ma i tuoi personaggi sono sempre così vivi, veri e “carnali” in ogni loro manifestazione, che sembra sempre di essere lì con loro. Ci tenevo a dire che approvo al 100% la tua rappresentazione di Levi. Ti dirò, io non l’ho mai trovato indisponente, sì è duro, tagliente, diretto, ha sempre quell’aria da annoiata e apparentemente non gliene importa nulla di nessuno… ma non è così, è qualcuno su cui si può sempre contare… Bella, come sempre, la citazione iniziale! |
In questo capitolo, in cui il cielo stellato fa da muto testimone, i protagonisti sono i desideri dei protagonisti.(scusa il giro di parole) Desideri mai espressi ma custoditi nel cuore. C'è chi desidera scoprire la verità dei Giganti, come Hanji. C'è chi desidera avere più fiducia in se stesso, come Eren. C'è chi non osa desiderare un po' di normalità: una piccola bottega del te... come Levi. Poi c'è chi desidera l'amore, anche se in modo ancora non ben definito, come Mikasa, che bacia con tenerezza Eren, mettendo alla prova i suoi stessi sentimenti. Li vaglia, li esamina, solo in questo modo Mikasa può capire, una volta per tutte, cosa desideri il suo cuore. E infine, c'è chi desidera essere capita ed accolta, come Saki. Non essere mai più presa e buttata via, come accadde nella sua infanzia violata. Il tempo si ferma un attimo in attesa della ricognizione. Complimenti, dai sempre il meglio di te, in queste parti così profondamente introspettive! |