Ora capisco come ha fatto Voldemort a conquistare il potere ed avere così tanti seguaci: se i Purosangue sono pronti ad abbandonare i loro figli se non hanno la magia (ed accusare le proprie mogli…) capisco come riescano ad uccidere e ferire così facilmente!

Il capitolo é scritto proprio bene, ammetto di aver sentito crescere la tristezza man mano che arrivava la mezzanotte!

Ciao!
Ho appena iniziato a leggere la tua storia e devo dire che mi ha molto incuriosita… nella saga non vengono date moltissime informazioni riguardo ai Maghino, quindi sono molto curiosa di leggere cosa succederà al povero Marius, specialmente considerando che la famiglia Black non si é mai dimostrata particolarmente amorevole (come già visto nella tua storia dal padre che é già pronto a cancellarlo dall’arazzo e dalla sua vita!)

Corro a leggere i prossimi capitoli!

Ciao!
Povero Marius, non mi aspettavo che sarebbe presto stato "abbandonato" dall'unica persona che gli rendeva la presenza all'orfanotrofio sopportabile, ma al tempo stesso mi rendo conto che Spranga non avrebbe mai potuto né dovuto rinunciare alla propria occasione di trovare la libertà e un futuro migliore per nessuno. È stato molto bello però che lei abbia comunque scritto quella lettera, per dare a Marius uno scopo e un motivo per resistere, andare avanti e non farsi completamente abbattere dalla situazione.
Spero davvero che le cose per lui possano migliorare, o per lo meno che possa trovare un modo per allontanare da sé le attenzioni dei bulli.
Tra l'altro non posso fare a meno di chiedermi se davvero Sarah riuscirà a mantenere la propria promessa, perché è vero che la situazione è estremamente complessa e che due anni, in quella situazione, possono rappresentare un cambiamento enorme.
E un po' mi stringe il cuore il sogno di Marius di tornare a essere un Black, perché è sì comprensibile, ma anche estremamente complesso.
A presto!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao!
Sono super di corsa, tanto per cambiare, ma ci tenevo a passare a lasciarti qualche parola su questo capitolo.
Mi ha fatto una tenerezza infinita Marius, che si ritrova improvvisamente catapultato in un mondo del tutto differente a ciò a cui era abituato, che si ritrova a vivere in uno dei peggiori ambienti possibili per i babbani, fra prevaricazioni, povertà e soprusi, e lo fa anche costantemente accompagnato dalla consapevolezza che lui si trova lì non perché gettato in una situazione in cui non esistevano alternative, ma perché la sua famiglia ha deliberatamente scelto di abbandonarlo. Si tratta davvero di una consapevolezza straziante, che si riflette di conseguenza in quella scena dolorosissima in cui lui sembra non aver ancora accettato l'idea di aver perso la sua famiglia, quando non si sente pronto per partecipare alle visite, terrorizzato all'idea di venire adottato e quindi di trovarsi a dover definitivamente tagliare i ponti con il suo passato. Un sentimento da un certo punto di vista del tutto comprensibile, soprattutto se pensiamo al fatto che comunque sua madre non era d'accordo con questa soluzione e ha pur sempre una sorella che gli è stata vicino e ha giurato di non abbandonarlo, ma al tempo stesso è straziante vederlo diviso fra l'opportunità di un futuro migliore e la speranza di riallacciare i rapporti con chi ha permesso che gli accadesse qualcosa di così terribile.
Mi ha del tutto spiazzata la comparsa di Spranga: non mi aspettavo che incontrasse un'altra Maganò, ma credo sarà molto interessante il confronto con chi sembra avere uno spirito più combattivo (o forse ha solo avuto più tempo per riflettere sulla propria situazione).
Insomma, sono molto curiosa di proseguire nella lettura!
A presto!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao Michi! Finalmente riesco a passare dalla tua long su Marius Black! Che bello leggere delle vecchie generazioni e ho adorato il modo in cui hai ricostruito l'atmosfera che si respirava nelle famiglie Purosangue tradizionaliste come i Black. Quasi mi sembrava di sentire i mormorii, l'attesa, le risatine e un po' di maldicenze e un divertito sarcasmo per la "sventura" di questa famiglia che non ottiene la lettera di Hogwarts per il figlio. Tra l'altro, mi piace un sacco che tu abbia creato una sorta di tradizione nel festeggiare l'undicesimo compleanno con la lettera di Hogwarts e poi il commento e il riferimento alla magia spontanea. Ho adorato anche il riferimento ai registri dell'ufficio misteri, alle richieste al quadro di Phineas, tutte cose che dimostrano un'attenzione ai dettagli e alla costruzione del mondo magico che sottolinea quanto tu stia crescendo come autore! Bravo proprio!
Un abbraccio,
Sev

PS: in questi giorni non sto benissimo, ma spero di riuscire a recuperare gli altri capitoli e mettermi in pari prima della pubblicazione del prossimo.

Leggi la risposta dell'autore

Ciao!
Finalmente riesco a passare di qui.
Ero davvero curiosa di vedere che piega avrebbe preso la vita del povero Marius, e ho apprezzato molto la scelta dei punti di vista in questo capitolo. Marius c'è, la sua voce continua a sentirsi e il suo personaggio resta al centro della narrazione, ma è stato interessante osservare tutto anche da un altro punto di vista, per provarea capire le motivazioni di chi è cresciuto con una mentalità differente e risponde alle logiche di una società malata e crudele, ma pur sempre una società. Insomma, se ci pensiamo bene, anche i Weasley, che pure sono la famiglia magica con più apertura mentale fra i Purosangue, sembrano disprezzare o per lo meno prendersi gioco dei Maghinò, quindi da un Black non ci si può aspettare che disprezzo e risoluzioni estreme.
Mi è anche piaciuto molto come hai scandito il capitolo, con questo scorrere delle ore che non fa altro che aumentare il senso di angoscia che si prova sapendo che inevitabilmente l'unico esito possibile per questa situazione è uno, e non è certo un lieto fine.
La figura di Elladora è agghiacciante, anche se risponde perfettamente alle logiche di questa società, e mi è piaciuto molto come hai mostrato le sue motivazioni e come Cygnus vi si sia piegato. In effetti, è del tutto plausibile che un Black tenda a salvaguardare prima di tutto la famiglia, quella di sangue, non facendosi troppe remore ad eliminare dall'alberi genealogico un figlio e a gettare discredito su una moglie, per quanto amata.
Ammetto di essere molto in ansia per la sorte del povero Marius, perché davanti a lui si apre davero una situazione complessissima, soprattutto per qualcuno che è sempre cresciuto conoscendo solamente la società magica.
Insomma, spero di leggere presto il prossimo capitolo!
A presto!

Leggi la risposta dell'autore

Noooooo. No, ma che brutto, ma che tristezza, ma che emeriti STRONZI.
Mi è piaciuto tanto questo capitolo incentrato su Cygnus, ho amato molto il tuo tentativo (peraltro veramente ben riuscito!) di renderlo un personaggio tridimensionale e complesso, nonostante le sue azioni riprovevoli nei confronti di Marius, Violetta e anche della povera Daisy.
Quella stronza di Elladora mi ha riempita di rabbia. Certo, pure lei è estremamente realistica nel suo ruolo, ma veramente mi fa tremare dal nervoso. Comunque la rendi bene, perché la narrazione la tratteggia esattamente per quella che è: infame sì, ma a sua volta schiacciata nel meccanismo che governa tutte le Sacre Ventotto. Non è che odia il bis-nipote (beh, forse un po' lo disprezza), ma teme sinceramente per la reputazione della sua famiglia: se qualcuno deve essere dato in pasto ai lupi per salvaguardare tutti gli altri, ebbene così sia.
Povera Violetta, comunque, mi si è spezzato il cuore quando supplica di tenere il figlio in una stanza del maniero, magari una che non usa nessuno, basta che non lo sbattano in un orfanatrofio babbano (che poi, onestamente, di tutte le cose... ma non potevi stregare una famiglia babbana altolocata, Cygnus? Porca miseria, altro che "garantirgli un futuro", non so se si rende conto della condizione in cui versavano gli orfanatrofi al tempo; praticamente è come buttarlo per strada...)
Mi piace molto il modo in cui rendi Cygnus: il dovere, l'attaccamento alla famiglia (ma solo all'idea della famiglia, molto alla Tywin Lannister de Il Trono di Spade) vengono prima dei desideri egoisti dei singoli membri. Adoro il fatto che per quanto ami (o s'illuda di amare?) il figlio e la moglie rimane pur sempre un uomo dell'inizio del Novecento e non riesce neanche a esprimere quest'affetto concretamente. Pollux deve averne preso tutti i tratti peggiori (e invece tanta tanta tenerezza per Cassiopeia, <3)
Straziante anche la scena della bruciatura in sé. Mamma mia che pena.

Veramente complimenti, aspetto trepidante il prossimo capitolo!

Leggi la risposta dell'autore

ciao ho cominciato a leggere questa storia è devo dirti che è molto carina

Leggi la risposta dell'autore

Ciao!
Anche io spero di riuscire a partecipare alla challenge (ma mi sono già bruciata il primo mese, quindi chissà XD), ma insomma, almeno da lettrice dovrei farcela, quindi eccomi qui a leggere.
Ammetto che la questione alla base della tua storia mi affascina moltissimo (pensa che in un primo momento anche io avrei voluto affrontare una storia su una maganò, anche se in un contesto diverso), e sono felicissima di poter leggere qualcosa su quello che secondo me è uno degli aspetti più interessanti del contrasto fra il mondo magico e quello babbano. Perché se abbiamo avuto modo di leggere tantissimo sui nati babbani che cercano di integrarsi nel mondo magico, di Magonò non sappiamo quasi niente, se non che sono oggetto di scherno anche da parte di alcune delle famiglie apparentemente più progressiste e aperte mentalmente, come i Weasley (e la stessa Figg ha rischiato di non essere presa per una testimone affidabile solo per via della sua condizione).
Se poi applichiamo questo concetto alla famiglia Black, che fra tutte le Purosangue è forse una di quelle più chiusa e intollerante, insomma, ecco che gli elementi per affondare in un mare di angst ci sono tutti, povero Marius.
Ho trovato molto interessante il modo in cui la famiglia si stringe attorno a lui, facendo correre pettegolezzi in ogni dove senza però avere il coraggio di affrontare apertamente la questione, anche quando ormai il destino del ragazzo sembra evidente. Mi piace molto Cassiopeia, anche se i suoi tentativi di insegnare a Marius la magia temo potrbebero a lungo andare fare peggio che altro, illudendolo di qualocsa che non accaddrà mai, ma sono anche sicuramente più graditi della cattiveria di Pollux.
Il dialogo con Cygnus è stato straziante, soprattutto alla luce delle riflessioni dell'uomo sulla cosa giusta da fare per il bene della famiglia.
Insomma, hai scelto una tematica per me davvero interessantissima, e sono molto curiosa di scoprire quale direzione prenderà la trama!
A presto!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao. Vengo dal bando dell'iniziativa di Severa :D
Allora, innanzitutto complimenti: interessantissimo il core di questa storia! Marius è un persoanggio così bistrattato che a volte persino io – che apprezzo sempre una buona fic sui Black – me lo dimentico XD ma è super interessante, un magonò in una delle più inflessibili famiglie di purosangue d'Inghilterra.

Agghiccio totale, per Violetta, povera donna, in che famiglia è finita. Cygnus, un essere orribile (ma decisamente ben delineato), e Sirius e Elladora (ho paura per Daisy, ti prego dimmi che non finirà decapitata, grazie) (oppure sì, in realtà amo l'angst) e Pollux e Cassiopea <3 insomma, ho davvero apprezzato tutto l'insieme, la festa in società – tutte le altre famiglie pronte a saltare al collo dei Black al minimo accenno di debolezza – e il tentativo di Cassiopea di aiutare Marius, la crudeltà speculare di Pollux.
Dorea, invece, è assente. Sono curiosissima di vedere come e se la inserirai più avanti e come la sua storyline si intreccierà con quella di Marius.
Il confronto con Cygnus mi ha fatta rabbrividire – all'apparenza è rassicurante, quasi, Marius più calmo di certo lo è, ma. ARGH.

Già so che questa storia sarà straziante, ma non vedo l'ora che arrivi il 15 febbraio per saperne di più <3
Delì.
 

Leggi la risposta dell'autore

Ciao! 
Che bello tornare a leggerti e con una storia su Marius Black, per di più! Ammetto che anche io, come te, sono sempre stata affascinata da questo nome, da questo Black magonò, bruciato dall'arazzo, cancellato e radiato dalla famiglia all'età di cosa... undici? Diciassette anni? 
Non vedo l'ora di scoprire cos'hai in serbo per questa storia, che si presta meravigliosamente al drama: cosa dirà la famiglia quando saprà per davvero? Ci saranno membri che continueranno a tenersi in contatto con lui, in un misto di disgusto e affetto (forse Cassiopea?), oppure lo rinnegheranno tutti con cattiveria (sto guardando te, Pollux)?

Mi piace tantissimo come hai reso i Black: sono tutti delle vipere (e infatti manco gli altri membri delle Sacre 28 li sopportano e sono tutti lì, pronti a saltare loro alla gola come cani). 
Povero Marius. A undici anni suonati, uno dovrebbe averlo capito ormai se è un magonò o meno. Prevedo già di incazzarmi fortemente con quei parenti serpenti che si ritrova. E mi dispiace anche pensare a come quel "sei un Black" verrà presto rimangiato da tutti. Il che è veramente un peccato, perché se uno ci pensa, un Black nel mondo Babbano, come appoggio, se incastrato in una posizione di sufficiente potere, potrebbe dare dei benefici non indifferenti alla famiglia... ma ovviamente per questi puristi del sangue conta solo una cosa. Sta qui, credo, la differenza con i Malfoy. 
(E comunque povera Violetta, che ha veramente uno stronzo come marito e dei famigliari veramente tossici).
Mi fa tanta pena questo ragazzino con un peso così grosso sulle spalle - davvero sono la più grande delusione della storia della mia millenaria famiglia? 

"Ancora prima di essere un marito, o un padre, era un Black e il bene della famiglia doveva andare oltre quello dei singoli membri." LACRIME (e rabbia).

Non vedo l'ora del prossimo aggiornamento! Intanto, la metto tra le seguite!
Un bacio

Leggi la risposta dell'autore