Recensioni per
Amor de lonh
di Cunegonda109

Questa storia ha ottenuto 57 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/05/23, ore 20:45
Cap. 5:

Ciao Cunegonda,
un altro passaggio, quello che ci hai appena regalato, che è particolarmente avvolgente in quanto ci fa percepire una marea di sensazioni che, a diverso titolo, stanno sperimentando i Nostri, con ognuno sempre nella mente, e magari anche nel cuore, il pensiero rivolto a colui che non è presente personalmente ma c’è ugualmente per la massa di ricordi che smuove.
Il viaggio di André è quanto mai emozionale, e questo lo avevamo ben compreso già in precedenza, ma in questo passaggio si sta facendo più profondo, perché davvero viene in contatto con tutto quello che per lui era solo un ricordo, talvolta sbiadito, a cui ha deciso di definire i contorni per riportarlo con sé e trattenerlo sia nel cuore quanto nella mente. Il desiderio di porre sulle tombe dei suoi qualcosa di tangibile che li ricordasse gli fa muovere i passi verso luoghi che non conosce ma che ha piacere visitare, anche se il suo punto di approdo è lo scalpellino al quale commissionare due lapidi per i suoi genitori. Ma dopo questa prima incombenza André non vede l’ora di vedere quella che è stata la sua casa, anche se il solo pensiero un po’ di angoscia gliela mette, pensando in quali condizioni possa ritrovarsi una casa disabitata da ben due decenni. Ha anche il desiderio di vedere il luogo di lavoro di suo padre, di cui andava fiero e che, se fosse sopravvissuto, avrebbe trasferito al figlio insieme a tutto il suo sapere e a tutto l’amore con cui negli anni aveva svolto la sua attività. Ma vedendo la casa André si è subito accorto che la mano amorevole e attenta di suo padre aveva fatto in modo che la casa durasse nel tempo, costruendola a regola d’arte con tutta la passione che aveva per il suo lavoro, e per fare in modo di avere per sé e la sua famiglia un ambiente confortevole nel quale fosse piacevole vivere. Infatti l’esterno sorprende André, qualche dubbio gli sorge solo per l’interno che potrebbe aver subito l’onta dell’incuria del tempo. Curioso, ma pieno di sentimento, l’incontro con il vecchio amico del padre, che lo rimbrotta subito per il suo aspetto da nobile, ma che poi torna ad essere la persona che André ricordava da bambino e che lo invita a casa sua, dopo avergli raccontato con dovizia di particolari gli eventi relativi alla vita sua e della famiglia.
André nonostante fosse affaccendato nelle incombenze che si era proposto di sistemare ha sempre avuto un pensiero rivolto ad Oscar, pensando a cosa avrebbe fatto in una certa ora del giorno, lì a Fecamp, rivedendola nei suoi atteggiamenti e pensando alla “donna” Oscar nascosta sotto la divisa, che era però stata capace di incendiargli il cuore, la mente e il corpo. Interessante la disamina che hai fatto con delicatezza circa i rapporti di André, giovane uomo, con l’altro sesso, che aveva conosciuto ma mai approfondito più di tanto, in quanto sarebbe stato uno svilire l’amore che provava per Oscar, e se mai fosse arrivato in fondo con una giovane solo per sfogare un suo istinto, avrebbe avuto maggiori difficoltà nel sapere che con Oscar mai avrebbe potuto aspirare a quel certo grado di intimità.
Sul versante di Oscar la ritroviamo in uno dei suoi momenti fisici particolari, e dato che non ha incombenze come a Versailles, può oziare e godersi un po’ di pace, cercando di non subire quel malessere che mensilmente le si presenta e che mette in evidenza il suo essere donna. Le torna in mente la premura che sempre nei suoi periodi André le riservava, cercando per tutti e due di calmare i ritmi delle cose da fare, il tutto come se fosse però una sua iniziativa o esigenza e non per rimarcare che dovessero atteggiarsi differentemente a causa di lei. Ma proprio in questo frangente, mentre sta lasciando libero spazio alla memoria e ai ricordi, strani pensieri sul suo essere femminile si affacciano sfacciatamente alla mente, pensando a come potrebbe essere stare in intimità con un uomo e, segnatamente, con un uomo come il conte di Fersen. A differenza di André, Oscar non è mai stata in grado di catalogare in quale categoria inserire il suo amico: egli era amico, confidente, attendente, semplicemente André. Ma la sua assenza in questa circostanza, che l’ha portata a considerare la sua delicatezza di comportamento e di riguardo verso di lei, comincia davvero a farsi sentire.
Oscar ha la possibilità, con il tempo dalla sua, di pensare e fare ragionamenti, anche guardando Rosalie nel suo bell’abito, con le sue forme aggraziate rese ancor più evidenti dai pizzi e dalle rouches, e di domandarsi come sarebbe apparsa lei abbigliata in tal modo, se mai sarebbe riuscita a suscitare l’attenzione di un uomo con quel suo corpo androgino che mal si accoppiava con gli abiti che invece vestivano le altre donne. Le è sorta la curiosità di sapere cosa si potesse provare ad essere una donna desiderata e conseguentemente se determinate attenzioni sarebbero mai state rivolte a lei.
Un capitolo in parte di azione e commozione per quanto concerne André, e in parte più cerebrale per Oscar con gli interrogativi che le si sono presentati alla mente libera di vagare.
Narrazione sempre molto coinvolgente che, tramite le descrizioni ambientali così ariose e vivide, i dialoghi molto ben strutturati e calibrati, gli intermezzi introspettivi che scavano nel profondo ma nel pieno rispetto dei caratteri dei protagonisti, dà l’impressione anche al lettore di essere parte della scena che racconti.
Ancora complimenti e nel mentre ti auguro di trascorrere un piacevole fine settimana.
A presto e un caro saluto!

Recensore Junior
13/05/23, ore 16:10
Cap. 4:

Carissima Cunegonda,
Recensire questa storia mi era mancato davvero tanto, perdona l’immenso ritardo! I pensieri di Oscar sono delineati in modo sublime, ma soprattutto sono perfettamente coerenti con la Oscar di questo periodo che stai trattando… che direi non essere di certo semplice, anzi, tutt’altro. I viaggi sono anche viaggi della mente, è un vagare senza sosta che non manca di accarezzare ogni spigolo di una vita “progetto”, e le ovvie sfide che questa comporta - specie se, oltre quelle della spada, si aggiungono anche quelle del cuore. Il cuore immaturo di una donna, profondamente diversa dalle altre, che difatti si chiede se e in che modo potrebbe mai fare breccia nel cuore di un uomo come lui. Eppure, c’è chi non ha mai preso parte a questa farsa teatrale. E c’è anche qualcuno che, noi lo sappiamo, non se ne farebbe nulla dell’ennesima maschera, quella della seduzione. Con il raggiungimento della meta, le riflessioni e la tenera mancanza di qualcuno continuano… raggiungendo, questa volta, veri e propri angoli di nuova consapevolezza. Bellissima la chiusura con il sangue tramutato in melassa.
Cambiando letteralmente luogo… so di averlo fatto presente anche nelle altre recensioni, ma continuo ad essere rapita dall’enorme sensibilità con cui dipingi André: la paura di aver solo immaginato i suoi ricordi, la mela offerta ad Alexander, la curiosità nell’essere ricordato… essere e sentirsi straniero nel “suo” mondo! Il fatto è che lui è così, è un’anima buona e pura, e tu la fai sentire tutta quanta, in ogni sua singola sfumatura. E sei riuscita anche a portarmi tra queste lapidi, a farmi sentire l’ingiustizia inconsolabile di un bambino, la sua irrefrenabile ansia e ora le sue lacrime… cosa potrei dire di più? Che questo capitolo di “poco e niente” mi ha colmato di emozioni!
Il tempo non va con me ultimamente, ma spero di poter recuperare il capitolo successivo quanto prima. Un buon fine settimana!
(Recensione modificata il 13/05/2023 - 04:16 pm)

Recensore Master
13/05/23, ore 12:52
Cap. 5:

Il viaggio di André e la sua permanenza nei luoghi dell'infanzia sono molto ben descritti e realistici; sembra quasi di vedere André! Oscar invece è alle prese con le sue paturnie..

Recensore Veterano
07/05/23, ore 14:15
Cap. 4:

Le lacrime liberatorie di Andrè sono emozionanti e contagiose. Nonostante si trovi in una situazione molto intima ed emotiva comunque, non trovo questa storia, per ora, particolarmente pesante come dici tu. Anzi, la trovo innanzitutto abbastanza inedita in quanto racconta della sua vita passata, della storia dei genitori, del padre ancora ragazzo e le sue speranze in un futuro semplice ma decoroso. Dei pensieri di un bambino che può aspirare solo a ciò che la campagna gli può offrire.
Dei progetti di una famiglia che purtroppo sarà tale per troppo poco tempo.
E Oscar invece che sperimenta il suo stare da sola senza la sua metà accanto e la possibilità di esplorare nuovi pensieri e nuove emozioni.
Buona domenica!

Recensore Master
04/05/23, ore 17:43
Cap. 4:

Mia gentile Cunegonda,
ma perché dici che in questa tua storia "succede poco e niente"? Succede molto, invece, percéè se nel corso del viaggio non si incontrano predoni, ladri, briganti e simili, André compie un autentico ritorno non soltanto ai luoghi della sua infanzia, ma al suo stesso passato, che, con la tua scrittura così fine e delicata, così piena di eleganza senza ostentazione, tu ci metti davanti agli occhi con grande vividezza: l'ho visto anch'io, sai?, quel bambino esile, dai capelli bruni e dagli occhioni sgranati, che si aggira tra i filari nelle vigne, nutrendo - come li hai definiti?- sogni pragmatici e circoscritti, così diversi dal sogno di un amore impossibile che, giovane adulto, pervade il suo spirito, la sua mente e il suo cuore. Mi ha tanto toccata la chiusa del capitolo, con André adulto che si rivolge a "maman" e "papa", con la tenerezza di un bambino; e ora ci devi anche spiegare quale sia lo strano nome sulla piccola pietra vicino alla sepoltura dei coniugi Grandier. Grazie per questo capitolo e per questa storia dal sapore così intimo,
d

Recensore Junior
04/05/23, ore 10:40
Cap. 4:

L'ho letto tutto, bellissimo che dire, non é pesante é una storia particolare, ma bellissima comunque! Aggiorna presto 😊

Recensore Master
04/05/23, ore 07:34
Cap. 4:

È veramente un piacere leggere questa storia. È questo il primo pensiero che ho, ogni volta che leggo un nuovo capitolo.

È scritto benissimo, è molto scorrevole con una ricerca accurata dei termini.
La vita interiore di Oscar e André è scandagliata senza indulgere nel melenso.
I ragionamenti plausibili.
Brava davvero

Recensore Veterano
03/05/23, ore 22:49
Cap. 4:

Che i pensieri di André, durante questo periodo di lontananza, sarebbero stati costantemente rivolti ad Oscar ce lo aspettavamo senz'altro. Ciò che viene fuori da questo capitolo è tuttavia il fatto che anche Oscar non riesca a tenere i suoi pensieri, più ingarbugliati, forse, ma non troppo difficili da decodificare, lontani da André. E anche questo, ad essere sinceri, non ci sorprende per niente. "In quella pantomima in cui tutti la trattavano e appellavano come fosse un uomo per davvero esisteva qualcuno capace di riconoscere in lei la donna recondita?
Sì, dovette consentire senza molti indugi."
Aspetto il seguito con molta curiosità.
A presto.
Octave

Recensore Master
03/05/23, ore 16:17
Cap. 4:

Ciao Cunegonda,
anche questo capitolo è interessante e coinvolgente ed equamente ripartito tra il sentire dei nostri due “viaggiatori” alle prese con un personalissimo quanto privato viaggio interiore.
I caratteri dei due giovani sono rimasti intatti e infatti dai pensieri che si snocciolano e dalle emozioni che provano possiamo ritrovare pienamente loro.
Un viaggio sicuramente emozionale per entrambi: Oscar è partita alla volta del mare con Rosalie, la quale da quando è salita sulla carrozza non ha fatto altro che ammirare quanto stavano osservando con meraviglia i suoi occhi, occhi che mai si erano allontanati dai luoghi natii e pertanto per lei tutto sarebbe stato fonte di novità e aspettativa. Oscar invece, dopo aver risposto alle domande di Rosalie, è riuscita a ritagliarsi un momento solo per se stessa e riflettere su quei primi momenti un po’ stranianti, non avendo la solita e solida compagnia di André.
Molto calzante questo periodo che mette in luce lo stato d’animo di Oscar di quei momenti:
“Il lieve dondolio poco meno che ritmato della berlina, che le sembrava avanzare in tempo larghetto, propiziava il dilatarsi dei pensieri trattenuti che le avevano infeltrito la morbidezza della tarda primavera e promettevano d’offuscarle pure quel limpido esordio d’estate.”
Pensieri sulla sua esistenza vissuta fino a quel momento che si sono presentati alla mente e ai quali ha dato libero accesso, considerando le persone incontrate, le vicissitudini alle quali era andata incontro e al suo essere “particolare” come donna e come soldato, con la natura delle due facce di se stessa che ultimamente era venuta a confrontarsi, una delle quali a manifestarsi decisamente. Difficile continuare a interpretare un ruolo che sentiva cominciasse ad andarle stretto, forte del fatto che qualcuno, di tutta la cerchia delle persone che frequentava, comprendeva benissimo la sua vera natura e l’apprezzava per quello che era senza volere che fosse diversa. Riflessioni tortuose che facevano pensare a quel soggiorno più come ad un compito da assolvere che una vera e propria pausa dagli assilli quotidiani, tanto che persino la villa, negli istanti dell’arrivo, le era parsa più tetra di quanto non rammentasse, forse proprio perché “qualcuno” mancava all’appello e la sua assenza si faceva notare.
Sull’altro versante ritroviamo André e il viaggio alla ricerca delle sue radici con quel compito che si è dato per fare in modo che i Grandier potessero essere ricordati. Man mano che procede nel paese inizia a rammentare cose e luoghi, mentre gli abitanti lo squadrano, come guarderebbero un perfetto estraneo, con curiosità, mentre lui prova un’emozione improvvisa che lo coglie talmente di sorpresa da provocare un piccolo terremoto interiore.
Chi invece lo accoglie con piacere, dopo i primi convenevoli, ed averlo conseguentemente riconosciuto, è il prete del paese, il quale si ricorda di lui e della sua famiglia e di quanto era accaduto a tutti loro. Bello il loro scambio che ripercorre il tempo passato, della casa che ancora esiste, essendo stata mantenuta in buono stato come concertato proprio con la nonna di André, non dimenticando di parlare anche del presente, e quindi un accenno anche a Marie Grandier e alla sua forza d’animo, e poi della sua presenza ora lì in quel luogo. Molto d’impatto la visita solitaria di André al cimitero, fra le tante tombe, a ricercare quella dei suoi cari, con quel groppo in gola, che si scioglie, solo sul finale, in un pianto trattenuto fino a quel momento, quando le trova e, dinnanzi ad esse, “saluta” i suoi genitori, come se cercasse di ristabilire un dialogo interrottosi più di venti anni prima, quando loro erano morti e lui, rimasto orfano, aveva preso una strada diversa che ancora non sapeva cosa avrebbe potuto riservargli.
Narrazione sempre molto coinvolgente che accarezza le personalità dei nostri con rispetto e delicatezza.
Un caro saluto.

Recensore Master
03/05/23, ore 13:08
Cap. 4:

Oscar sta seguendo un proprio tortuoso percorso come pure André, per la prima volta separati. Saranno interessanti gli sviluppi.

Recensore Junior
03/05/23, ore 00:51
Cap. 4:

A me piace molto questa storia e sono curiosa di saper che cosa farà o chi incontrerà André ora che è tornato nel luogo che l'ha visto venire al mondo.
Sarà che anch'io ho scritto una One in cui André si allontanava da Oscar e i due seguivano un percorso di vita completamente diverso. A me interessano molto le storie che deviano dalla trama originaria aprendo alla possibilità di altre vicende, altre soluzioni, altri incontri. In più i personaggi da te descritti mi sembrano molto IC e questo m'invoglia a proseguire. Complimenti e a presto.

Nuovo recensore
02/05/23, ore 17:47
Cap. 1:

Cara Cunegonda,
                            splendida l'idea di aprire una finestra sul passato di André. Non posso che concordare con i commenti positivi che hai fin qui meritatamente ricevuto. L'aspetto che amo di più è la delicatezza poetica con cui cogli certi aspetti della quotidianità, come lo stupore di André di fronte alla docilità delle galline: ha un sapore pascoliano... Complimenti vivissimi!

Recensore Junior
01/05/23, ore 22:36
Cap. 3:

La finestra sul passato dei Grandier che ci hai proposto è stata bellissima, ma anche tanto amara: purtroppo, lo sappiamo, che la longevità non è loro alleata. È proprio la sensibilità di questo André figlio che mi ha fatto amare, letteralmente amare, il “mistero” che hai costruito. Ed è la fermezza nonché nobiltà d’animo del tuo André ormai uomo che continua ad incantarmi, deciso in ogni sua scelta - e sfida - per sé stesso. Non avrei proprio difficoltà ad inserire questi avvenimenti nella storia originale, anzi, peccato non ne facciano parte…
Passando ad Oscar, anche il suo sentire è ben espresso; la sua visione riguardo l’utilizzo della spada di André è incredibilmente reale, tangibile, così come l’assenza delle “arguzie” di questo compagno d’avventure… che riflettendo, giustamente, per “fortuna” non è lì con lei.
Alla prossima, grazie per questa storia.

Recensore Master
24/04/23, ore 08:42
Cap. 3:

Mia carissima Cunégonde,
già solo per il "segno ominoso" che trovo nelle primissime righe di questo tuo aggiornamento ti tributerei un caldo applauso. Lasciami dire che apprezzo la finezza della tua scrittura, la scelta accurata delle parole, e l'attenzione alle sfumature: perché la tua scelta in merito alla motivazione dell'allontanamento di André, così profonda e intima (senza che tu ceda alla sirena di facili colpi di scena di sapore romanzesco), ha davvero incontrato il mio favore. E così André si accinge a un "viaggio nel passato", con la strisciante e per noi lettori sinistra consapevolezza che "i Grandier non sembrano destinati a incanutire". Mi piace molto questo tuo racconto, e mi piace tanto la tua scrittura. E sai, la vicenda di Marie Grandier mi ricorda quella della protagonista di un romanzo di M. P. Veladiano letto di recente (ma forse è solo un caso)... Un saluto caro, d

Recensore Veterano
23/04/23, ore 22:21
Cap. 3:

Buonasera Cunegonda,
ho trovato perfetta questa immagine che Oscar  ha di Andrè, troppo sensibile, assennato e senza una stilla di crudeltà in corpo, incapace di nuocere ad anima viva e mi ha intenerito la sua preoccupazione per la sua  incapacità di difendersi in un viaggio in solitario. Ed altrettanto perfetta la descrizione della caparbietà di Oscar che non si arrende e vuole sapere.
Aggiorna presto!