Recensioni per
No direction but to trust the final destination
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/06/23, ore 17:50
Cap. 1:

Ciao! Sono sincera, non ho mai giocato a the last of us ma ho appena finito la serie della hbo e sono corsa a cercare qualche fic!
Come sono felice mi sia capitata questa sotto gli occhi <3
E' dolcissima, scritta magistralmente e mi ha lasciato un groppo in gola immenso, da togliere il fiato.
Non vedo l'ora di continuare con la lettura di questa raccolta!
Complimenti anche all'acquarello che è bellissimo <3

Recensore Master
12/06/23, ore 15:39
Cap. 3:

È interessante vedere come in questa raccolta riesci a mettere alla luce diverse emozioni e scene che non sono mai l’una uguale all’altra ma che comunque hanno uno stesso filone in comune e nello stile e nei personaggi mantengono la loro omogeneità. E ti dirò, per quanto sia assolutamente una mossa logica – visto la serie di cui parliamo – non mi aspettavo affatto un capitolo dedicato all’azione e incentrato su Joel e sul suo incontro con un clicker.
Inutile dire che le descrizioni le ho trovate assolutamente azzeccate, che sei riuscita a costruire perfettamente il mood, l’ansia del momento, ma anche l’aspetto grottesco del mostro che Joel si trova davanti e che ha perso completamente la sua umanità. La cosa più importante però, credo sia la tua costruzione nella scena vera e propria d’azione, che sei riuscita a tenere perfettamente bilanciata: le frasi sono chiare, le descrizioni semplici e quel che accade è perfettamente comprensibile, senza contare che scivola giù con facilità e non c’è quel senso di straniamento e “noia” che è sempre un po’ il rischio nelle scene d’azione XD
Mi piace perché il tuo stile rimane sempre molto pulito e crudo qualsiasi cosa tu stia raccontando, nel primo capitolo con una Ellie davanti alla lettera ingiallita, nel secondo con il campo di girasoli e ora con Joel che se la vede brutta con un clicker, ma che riesce ad averla vinta e nel buio della galleria ritrova in Ellie la sua luce – letteralmente e non. E anche questo è stato un bel particolare, il fatto che lui si trovi a brancolare nel buio finché non vede la luce tremolante della lanterna e, ovvio!, che non poteva trattarsi d’altri se non di Ellie che come al solito non lo ha ascoltato e ha invece preso il coraggio a due mani per andarlo a recuperare.
Ma avevamo dei dubbi?
Un’altra cosa che mi è piaciuta è che all’inizio non c’è soggetto e per un po’ siamo quasi costretti a indovinare di chi sia il POV, ma considerato che riesci a mantenere piuttosto bene l’IC dei due personaggi, è stato anche piuttosto semplice riuscire a intuire e sentire la voce di Joel. E anche per questo devo farti i complimenti!
(E come al solito complimenti alla tua amica per le meraviglie che tira fuori con gli acquerelli! Tanta invidia!)

Recensore Master
11/06/23, ore 10:38
Cap. 3:

Ciao mia cara! Finalmente posso tornare a leggerti! Che bello! Non vedevo l'ora! In questi giorni cercherò di recuperare tutte le storie in lista, ma intanto parto da questa.
Mamma che ansia...
Sei riuscita a creare un'atmosfera così tesa e ansiogena da farmi restare incollata allo schermo col fiato sospeso. Bravissima!
L'ambientazione della galleria funziona, il modo in cui descrivi i movimenti di Joel e quelli del clicker è perfetto, sembra di guardare un episodio della serie.
Con pochi dettagli incisivi (i genitali esposti, la mano nell'acqua putrida...) riesci a mettere in scena un momento davvero realistico, per quanto assurdo, crudo e coinvolgente.
Ma ovviamente Joel la sfanga, perché Joel è Joel ♡
E alla fine Ellie fa sempre come le pare, perché fregacazzi di quello che dice lui.
Ma è proprio per questo che lui la guarda in quel modo, per quel fuoco che non smette mai di ardere dentro di lei.
Si vede che li ami, che li hai studiati in profondità, che li conosci davvero.
Mi piace tanto come scrivi di loro.
Brava come sempre. ♡
È un piacere tornare dalle tue parti ♡
Aislinn

Nuovo recensore
07/06/23, ore 22:36
Cap. 12:

E il viaggio continua... Ellie e Joel anche in questo mese di giugno. Sorpresa graditissima.
Il loro viaggio continua tra agguati e imboscate, tra morte e dolore, tra orrore e mostri. E lotta. Lotta per la vita, per un attimo di riposo e di dolcezza. Lotta per poter continuare questo viaggio di speranza.

E tu Gladia sai darci con tanta efficacia anche un capitolo incentrato su azione e scontro. Tempi giusti, termini giusti.
Attendo la prossima lettura contando i giorni.
Un abbraccio Marinella

Recensore Master
07/06/23, ore 19:22
Cap. 4:

Cara Gladia!
Come sempre, tu scrivi poesia anche quando la forma scelta è la prosa! In un mondo dove la civiltà è morta, non ha importanza un passato incomprensibile. Conta solo il presente, contano solamente le scorte che si possono utilizzare e raccattare e non le opere d’arte lasciate a marcire e muffire. Il museo, pur nella sua imponenza, è invaso dalle piante, i beni protetti sono esposti alle intemperie e agli agenti atmosferici. La natura si appropria di quello che un tempo aveva un significato e uno scopo, veniva ammirato, ma che ora non viene compreso. Ellie, che nasce in un mondo devastato, non riesce a capire quello che succedeva nel 2000 e difficilmente può comprendere o può avere un senso, per lei, ciò che accadeva nel 1300. Joel, che pure comprende e riconosce cosa si tratta perché figlio della nostra stessa cultura, per essa non aveva quel trasporto che lo spinge a darle un qualche valore.

Del resto, se la priorità è difendersi e mangiare e coprirsi e si dorme sempre con un occhio aperto, se si è soli e l’unico nostro appiglio è un solo altro essere umano da cui dipende la nostra sanità mentale e, perché no, l’unico contatto mentale che abbiamo, non c’è tempo e voglia di pensare che sette secoli fa si andava a far la guerra in armatura. E se anche ci fosse, non sarebbe forse ancora più doloroso ricordare com’era, come ci insegna Dante? Per noi che leggiamo, c’è qualcosa di terribilmente ingiusto e doloroso e nostalgico in quell’armatura abbandonata, perché il destino che le è toccato è di perdere significato, di non venire riconosciuta, di non suscitare nemmeno lo stupore di una ragazzina per cui ogni cosa è passato – e se ogni cosa è un passato indecifrabile e lontanissimo dalla realtà, tutto appare sfocato, tutto si confonde. Potrei continuare a delirare ancora tantissimo su questa bellissima storia, ma mi fermo qui e, oltre ad abbracciarti forte forte, ti faccio i miei complimenti per questa raccolta incantevole (e ne faccio, naturalmente, anche all’autrice delle illustrazioni bellissime che sempre accompagnano i capitoli).
Shilyss

Nuovo recensore
31/05/23, ore 22:41
Cap. 11:

E quelle Converse vicino agli scarponi da uomo maturo: che tenerezza!
E il loro continuo gioco: il "ragazzina" di Joel e il "vecchio" di Ellie.
E basta così poco perché entrambi trovino dei momenti di quiete e di riposo assieme.
E il pensiero costante di Joel sulla gioventù di Ellie rispetto a lui... "ah se così non fosse", sembra pensare.
C'è dell'amore tra i due.

Cara Gladia, come sempre sai descrivere perfettamente i luoghi dell'azione: sembra di entrare in quella casa, la si vede e la si tocca.
Altra storia breve (l'ultima?), pochi minuti di lettura, ma così intensa e piacevole.
Grazie per questo maggio. Marinella

Recensore Master
31/05/23, ore 20:03
Cap. 3:

Mia cara!
Questa giornata infinita è quasi arrivata alla sua conclusione e sono riuscita a ritagliarmi un piccolo spazietto di tempo per leggerti, finalmente! Perdonami per l’immenso ritardo, ma qui ogni giorno pare che ce ne sta una. Ma adesso veniamo alla storia. Le gallerie mettono ansia. A me, almeno, mettono ansia, anche quelle sul gra, anche quelle della tangenziale – sarà che i rumori si amplificano, sarà che è tutto sommato un luogo pericolo e più buio, ma non mi divertono per niente, pur non essendo io claustrofobica. Se già normalmente una persona vuole andarsene rapidamente da una galleria, questo desiderio deve amplificarsi in un mondo apocalittico, dove l’oscurità, l’acqua, mostri vari e macchine abbandonate rendono spettrale e pericoloso il luogo. Come sempre, tutto è al posto giusto.

La spiegazione del perché proprio la galleria, arteria che talvolta è necessario percorrere, ma anche la descrizione dei genitali mezzo esposti del mostro mi è piaciuto. Un dettaglio inquietante e disgustoso che spiega la totale perdita di umanità della creatura, la sua decomposizione e che suscita disgusto anche in un personaggio abituato a tutto, ormai. In questa specie di trappola oscura e sotterranea, Ellie appare solamente alla fine. Appare, però, come una fata benefica e portatrice di luce, bellissima anche perché utile e utile perché non obbedisce ai suoi ordini, ma lo segue salvandogli la vita e concedendogli quella scintilla che gli permetterà di sopravvivere e uscire dall’oscurità. L’associazione luce/Ellie anticipa quella di Ellie bella perché salvifica, perché utile e provvidenziale. Loro sono una squadra, una squadra che funziona forse anche perché Ellie, data la sua giovane età, agisce d’impulso, ma non troppo, rappresentando quella ventata di aria fresca, oltre che di luce, capace di far rimanere Joel umano e dandogli tutto sommato uno scopo, una ragione per continuare a lottare e a non lasciarsi andare a un destino che probabilmente, se fosse rimasto completamente solo, alla fine avrebbe abbracciato, ritenendo vana ogni lotta. Sei bravissima (e le illustrazioni sono stupende) e leggerti è un onore e un piacere!
Un abbraccio forte forte,
Shilyss

Recensore Master
28/05/23, ore 20:54
Cap. 2:

Ed eccomi qui, dopo una settimana infernale e un weekend pure peggiore! Almeno mi risollevo un po’ il morale leggendo questo capitolo che è stato assolutamente adorabile. Ormai ogni volta che mi approccio a una fic su TLOU penso sempre al peggio e attendo il momento in cui mi strapperanno il cuore, invece qui per una volta nonostante la tristezza che aleggia nel personaggio di Joel, abbiamo avuto un momento sereno e davvero dolce tra questi due.
Mi è piaciuto l’inizio dedicato all’introspezione di Joel, che tra l’altro riprende un po’ quanto detto da Ellie nel primo capitolo, sul fatto che lui pensi non valga la pena di pensare al passato – e qui infatti si approfondiscono le ragioni per cui preferisce evitare, nonostante poi sia comunque inesorabile visto le uguaglianze e le differenze tra Ellie e Sarah e che come la si metta lo fanno pensare alla figlia.
E da questo punto di riflessione dedicato a Joel, passiamo alla narrazione della storia, che prosegue e che vede partecipe l’entusiasmo sempre un po’ contagioso di Ellie. Non dirò che io, che al contrario di lei con la natura non ci vado molto d’accordo, sono rabbrividita per ben altri motivi che non fossero zombie e bracconieri, all’idea di attraversare un campo di girasoli più grandi di lei… brr! No grazie.
Ma a parte gli scherzi, è stata una scena toccante perché Joel si ritrova ancora una volta costretto a smorzare il suo entusiasmo, a metterla davanti a una realtà che riesce ad imbruttire perfino un campo di girasoli, ed eppure, pur di mantenere lo spiraglio luminoso che sono gli occhi di lei, alla fine cede ed è lui per prima che va a recuperarle quel fiore per darglielo. È davvero una scena adorabile e per quanto, come già sai, il mio amore per l’age gap non si estende purtroppo a questi due, è un capitolo bello da leggere anche in semplice chiave bromance perché questi due sono bellissimi lo stesso e tu sei stata molto brava nel riportarli su carta.
Anche la frase finale è molto bella e delicata e dà proprio la misura dell’affetto di Joel verso Ellie e della nota di colore che lei sola è riuscita a ridare alla sua vita. Complimenti davvero! <3

Recensore Master
14/05/23, ore 19:13
Cap. 1:

Ed eccomi qua, finalmente, con la mia solita lentezza da bradipo.
Delle tue storie su questo fandom, mi colpisce soprattutto il modo in cui la tua scrittura si fa impietosa, il modo in cui non addolcisci la storia, ma al massimo la riempi di una nostalgia che ha sempre un occhio di riguardo al passato dei personaggi, ma che non dimentica mai il posto, il mondo e il contesto in cui si muovono ora. È un modo difficile, in cui la bellezza rimasta è molto poca e generalmente è qualcosa del prima, come una lettera scritta a mano di parecchi secoli fa. Mi piacciono molto le tue descrizioni, ho trovato molto, molto bella per esempio la frase “Nel mondo di Ellie la morte faceva parte della vita più di quanto non fosse mai successo prima” che descrive molto bene il suo personaggio e dà proprio la misura di quella che è la vita della ragazza. Una vita in cui pensare a Riley e a quanto sarebbe stato bello poter avere tre giorni felici con lei, è un pensiero che Joel considererebbe inutile, e una vita in cui tre giorni felici con Joel sembra più che altro un’utopia. Però nonostante questo Ellie la lettera dalle mani dello scheletro se la prende e la conserva – anche questo l’ho trovato un atteggiamento molto da Ellie, come quello “stronzo” sibilato tra i denti.
Anche Joel mi è piaciuto molto in questa flashfic, nonostante la sua presenza sia molto in secondo piano rispetto alla ragazzina e ai suoi pensieri – però c’è e le sue frasi già bastano a mostrare un personaggio che si rifà molto al canone della serie tv, che non ama perdere tempo dietro a cose inutili come il passato, le lettere di qualcun altro che tanto non c’è modo che riguardi loro o sia loro d’aiuto o il rimuginare troppo su cose che ormai sono state, anche se probabilmente il motivo è ben lontano da quello che Ellie pensa ed è più che altro perché il suo passato ancora gli pesa e gli fa male.
Uh, un’altra cosa che apprezzo è il titolo, che un po’ riporta a quello che è proprio il viaggio dei due.
Davvero complimenti e complimenti alla tua amica per il disegno in acquarello che è veramente splendido!

Recensore Master
13/05/23, ore 09:54
Cap. 2:

Mia cara,
eccomi qui finalmente! È bello come le tue storie siano sempre così ricche di significato, così profonde. Qui il punto di vista è tutto di Joel, che con quel “ragazzina” e i modi bruschi cerca di spersonalizzare Ellie, di allontanarla, di tenerla sempre a una ragionevole distanza. Anche per lui la solitudine è pesante, il passato straziante, ma non può concedersi di soffermarcisi o di pensarci troppo – il breve riferimento alla figlia Sarah è straziante per due motivi. Il primo, che è morta, il secondo che tra lui ed Ellie corrono più anni che tra lui e sua figlia. La differenza generazionale pesa per Joel insieme a quello che è il sostrato culturale cui appartiene, ma il mondo apocalittico in cui Joel ed Ellie sopravvivono scardina il concetto di age gap e crea legami che proprio per la loro unicità – non hanno altri interlocutori e dalla vita di uno dipende anche la salvezza dell’altro, fisica e mentale – assumono dei contorni che non possono e sarebbe stupido leggere sulla base della vita attuale (qui potrei aprire ampie parentesi sulla necessità della Storia di essere raccontata per quella che è stata, senza abbellimenti o letture che hanno il solo scopo di creare mondi paralleli inesistenti, generando ignoranza, perché l’unico modo per migliorare il futuro è accettare il passato). Per fortuna ho chiuso la mia parentesi prima di andare brutalmente fuori tema.

Parlavo anche di salute mentale perché la vita di Joel (Ellie da sola sopravviverebbe temo molto poco) senza un altro essere umano da proteggere, con cui parlare, di cui occuparsi, che dà un senso alla sua vita in poche parole, in un mondo dove gli esseri umani sono più pericolosi degli animali selvaggi, finirebbe per perdere la sua umanità, compreso quel passato che è tanto restio a condividere. E credo che l’episodio nel campo di girasoli spieghi bene questo. Ellie è stupita e meravigliata da uno spettacolo della natura bellissimo e inatteso ed essendo pur sempre un’adolescente sente dentro di sé la tentazione di immergersi nella natura, senza pensare a tutto quello che può nascondere un campo simile, non ultimo il pericolo di perdersi nel campo stesso (esiste un film dell’orrore specifico, non con i girasoli ma con un’altra coltura statunitense, potrei googlare ma non me va). L’immediato è che il campo di girasoli potrebbe nascondere degli infetti o dei predoni. L’entusiasmo di Ellie viene spento immediatamente, ma Joel, che ama quella spensieratezza, che capisce le sue necessità, fa questo gesto consolatorio dolcissimo e molto umano e le coglie un girasole. Una tenera ricompensa che è un segno di come l’umanità nasca dal volersi prendere cura del nostro prossimo. Un abbraccio forte forte e a presto,
Shilyss

Recensore Master
05/05/23, ore 21:08
Cap. 2:

Ciao cara ♡
Ma che dolcezza infinita. Io amo le storie ambientate nella natura. In cui la natura diventa protagonista a un certo punto. E qui è proprio così, quel campo di girasoli [quel girasole] diventa scenario, pretesto e poi personaggio a tutti gli effetti. Fino a essere il punto risolutivo, il dono di Joel che è anche il climax della flash.
Mi piacciono tantissimo le riflessioni (elucubrazioni) che lui fa continuamente su Ellie, una frase in particolare mi ha colpito:

"Se solo Ellie non gli facesse continuamente domande sulla sua vita. Se solo non gli ricordasse così tanto Sarah, per certi versi. Se solo non fosse così diversa da lei per altri. Se solo Ellie non fosse così dannatamente giovane. O non abbastanza."

Trovo che sia proprio da lui, che denoti alla perfezione il """""problema""""" di questa coppia, il motivo della sua irrealizzabilità (in teoria). È come se partisse già non sincronizzati, come se davvero fossero troppo o troppo poco uno per l'altra, due numeri primi che non possono mai toccarsi davvero.
Ma anche qui le fanfiction possono tutto e non hanno limiti, quindi poi chissà.
Però ecco, le paturnie di Joel sono da lui e mi piace che se le faccia. Io sono una fan dei personaggi tormentati, lo sai. XD
E c'è tanta tenerezza in questo piccolo idillio nel bel mezzo della desolazione, un contrasto poetico e struggente che mi ha davvero colpito.
Ellie è il girasole di Joel, o forse è Joel il girasole che guarda sempre a Ellie, il suo raggio di sole.
Sta di fatto che si illuminano a vicenda ed è bellissimo.
Grazie per questa bella storia. Mi è piaciuta tanto ♡
Aislinn

Nuovo recensore
05/05/23, ore 20:43
Cap. 2:

Storie brevi, brevissime. Piccoli scorci di umanità in mezzo a tanto dolore, alla morte e all'orrore. Perché è questo il segreto: restare umani, mantenere ciò che ci contraddistingue dalla ferocia che può circondarci. E nel mondo di The last of us questi attimi di resilienza ci sono quando è possibile. Sia nella serie tv: e penso al gustare le fragole coltivate di Bill e Frank, per esempio. Sia in questi scritti composti con tanta maestria da Gladia: penso alla poesia della prima storia e al campo di girasoli che Ellie scopre piena di stupore. E Joel comprende lo stupore di questa ragazza e raccoglie un girasole per lei, per vedere in quegli occhi un'esplosione di gioia e una luce che la illumina. Mi si prospetta un mese di maggio allietato da queste brevi letture ma così intense da far rabbrividire. Letture coronate dagli accurati, fantastici disegni di Martina Keiniku Huni. Complimenti ad entrambe... e grazie. Marinella

Recensore Master
02/05/23, ore 15:35
Cap. 1:

Buon pomeriggio dear ♡
Come promesso, eccomi qui.
Ok. Questa prima flash è spettacolare. Non che mi aspettassi qualcosa di meno da te, ma con questo fandom ancora non mi so orientare e leggere di Joel e Ellie è un'esperienza un po' a sorpresa ogni volta.
Innanzitutto faccio i complimenti a Martina per il suo bellissimo acquerello, è fantastica e non vedo l'ora di vedere quelli che avrà riservato alle altre tue storie.
Poi tengo a precisare che adoro John Keats e questa poesia in particolare è bellissima, la trovo perfetta da inserire nel contesto della storia. Mi piace molto come hai caratterizzato Ellie e Joel, così diversi nel loro affrontare l'apocalisse, nel convivere con tutta la morte che si ritrovano intorno... e quanta ce n'è! Forse in certi momenti c'è più morte che vita, è proprio vero, ma loro due sono insieme e questo basta. Mi piace che Ellie si perda nei ricordi, in questo momento, stimolata anche dai versi della poesia, che ripensi a Riley con tanta nostalgia e con la consapevolezza di non aver avuto abbastanza tempo. Chissà se con Joel avrà quel tempo, quei tre giorni intensi e preziosi come una vita intera. Beh, nel canone non siamo così fortunati, ma a questo ci pensano le fanfiction, giusto?
Come mi accennavi è una storia molto leggera, non scende nel particolare e non si addentra troppo in profondità nei sentimenti, ma è palese che Ellie sia profondamente legata a Joel, che abbia bisogno di lui e che lo consideri la sua ancora. Si vede anche nella serie, ma ce lo mostri benissimo anche qui. E sebbene tu abbia un'idea un po' diversa rispetto a quella canonica il legame è ugualmente forte ed è una cosa che adoro!
Insomma, come inizio trovo che sia perfetto, super promettente. Non vedo l'ora di leggere le altre storie che ha in serbo per questa piccola Challenge.
Complimentissimi.
Un bacione ♡
Aislinn

Recensore Master
01/05/23, ore 17:42
Cap. 1:

Mia cara!

Che gioia poter passare praticamente subito su questa raccolta di cui mi hai parlato e che si prospetta bellissima. C’è una frase che mi ha colpita particolarmente e da cui voglio partire: “Nel mondo di Ellie la morte faceva parte della vita più di quanto non fosse mai successo prima.”

E allora vediamolo, il mondo di Ellie. Un luogo di non vita, un luogo che è un museo a cielo aperto di un passato fastoso e meraviglioso dove tutto era possibile e la vita incredibilmente diversa, dove l’umanità era libera e prosperava, laddove oggi sopravvive a stento in sparuti gruppi. Mentre Joel, che quel passato l’ha visto e l’ha visto morire, si muove rapido quasi volesse accantonare quello che è stato per non ricordare quello che è andato perso – a che pro, del resto, dal suo amaro punto di vista – per Ellie tutte le vestigia della vita passata, tutti i brandelli di vite altrui che riesce a catturare sono farfalle, brevi apparizioni da catturare, raccogliere o conservare com’è la bellissima poesia di Keats ricopiata a mano, con cura e custodita fin oltre la morte da un ignoto di cui non sappiamo nulla, se non che il suo corpo s’è disfatto nel corso degli anni. La nostalgia per qualcosa di mai vissuto di Ellie si lega alla nostalgia per qualcuno che ha perso e nella brevità dell’esistenza di Riley non posso fare a meno di pensare a “La canzone di Marinella” di Faber (e come le più belle cose/vivesti solo un giorno, come le rose).

L’atteggiamento di Joel verso il passato, dunque, è l’atteggiamento prosaico e pragmatico di uno che sa che rimpiangere il tempo perduto è controproducente e rappresenta una distrazione potenzialmente fatale, ma Ellie è incantata da questo mondo fatto di poesie perdute, di cui coglie solo l’eco distorta o di cui coglie solo rovine da cui si può solo intuire la grandezza e la bellezza del passato, un tempo d’oro in cui non occorreva girare armati e vivere in un nomadismo continuo e forzato. E insomma, cara Gladia, non vedo l’ora di leggere le altre storie legate a questo progetto splendidamente illustrato – fai i complimenti alla tua bravissima amica da parte mia.
Un abbraccio forte e, quasi dimenticavo, buon primo maggio! ^^
Shilyss

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