Recensioni per
I Distruttori
di Garfield
Eh, arrivano i distruttori e il tipo se la squaglia, no no no, così non va bene, Giacomo e Alessandra gli hanno rovinato la serata e dora cerca di tagliare la corda per salvare il salvabile, però mi sa che se quello è un demone non è il solo e sta scena sono sicuro di averla già in un film, però aspetto di leggere il prossimo capitolo |
Se a Giacomo comincia a mancare Aurora, anche Aurora comincia a mancare il Distruttore. Solo che sentirne la mancanza in discoteca quando è pieno di balenghi pronti a rimorchiare è un po' fuori luogo, specie se dopo ti senti mancare e quello che vuoi è solo un po' di solitudine. |
Capitolo tutto sommato godibile, acomincaiare dalle discussioni con i genitori che hanno sempre più preoccupazioni per i figli di quanto questi ultimi vorrebbero (e dire che non sanno nulla del giro di amicizie attuali della ragazza). |
Eh, Giacomino, come ci si sente quando ti accorgi che nella tua vita manca qualcosa ? Lo trovi strano, vero ? Be' se vuoi che quella sensazione di stranezza vada via ti conviene far pace con Aurora (magari, e dico magari, trova il modo di tenere buona tua sorella e per buona, intendo che la tua amata sorellina ti lascia in pace). |
No, decisamente al protagonista la presenza sororale non aiuta a sentirsi meglio, eppure credo che la sua compagnia (magari con quest'ultima che non tenda a vedere in suo fratello un maggiordomo, nemmeno particolarmente ligio, sveglio e attento) gli farebbe bene, non foss'altro per il suo fargli notare il rischio di un possibile conflitto d'interessi che si sta manifestando, dato che sta pericolosamente scambiando il "generale" della protezione della provincia ligure con quello di una sua abitanto, per quanto essa possa essere carina, simpatica (anche se non è ancora arrivato a quel tipo di passione che gli possa permettere di vedere solo pregi in quello che la ragazza fa, pensa o dice, certo, è arrivato allo stadio di considerare più piacevole la sua compagnia che non quella della sorella, ma per come descritta mi pare non ci volesse molto) e dalla presenza desiderabile, al putno da vincere anche il sarcasmo dell'ospite pur di voler controllare che nessun pericolo aleggi su di lei. |
È un classico, la ragazza scopre un mondo nascosto agli occhi della gente comune e passa molto con l'ammazzademoni che glielo ha fatto conoscere, trascurando le amiche, le quali per farla tornare nei ranghi la invitano ad andare in disco, solo che adesso la nostra eroina teme nuovi attacchi dei demoni e alla domanda: "su quarantaduemila abitanti di Imperia proprio a me devono comparire i demoni per la seconda volta in poco più di un mese?!" sì, se ho ben inquadrato l'autrice e le cose vanno come al solito. |
Leggendo questo capitolo ho avuto la sensazione di una divisione in due parti, ma senza una netta cesura tra essi, bensì come una sorta di processo osmotico che va dalla prima alla seconda, per meglio dire, se nella prima la protagonista si trova, indipendentemente dalla location, a pensare a quel ragazzo, alla sua simpatica parente ed all'andamento altalenante della loro amicizia (che vede momenti tutto sommato piacevoli ad altri in cui la giovane sperimenta la triste sensazione di essere il terzo incomodo tra lui e il divano) dall'altra la si vede comunque nelle tipiche incomenze di una liceale alle prese con le esperienze tipiche della sua età, ovvero l'attenzione (doverosa ma non proprio considerata come attività da preferire ad altre) per lo studio e quella (che ben altra reazione comporta nelle menti di queste fanciulle) verso svaghi e divertimenti (oltre alla tipica tendenza ad osare verso il proibito o comunque il rischioso), e se a quanto ho capito la ragazza non disdegna a priori questo tipo di svago la sua condizione di "doppia vita" rende il tutto più difficile (se poi dovesse spiegare la natura dei suoi spostamenti e che tipo è il suo amico le verrebbe consigliato un centro d'igiene mentale), a proposito di amiche, davvero carina l'idea di una trasmissione orale del messaggio così complessa, anche perché tutt'altro che improbabile in contesti come quello scolastico. |
Episodio decisamente annichilente per l'orgoglio del protagonista, tutto il capitolo sembra strutturato apposta per palesare tutte le crepe del suo smisurato ego che già presenti al momento dell'arrivo (non gradito e non richiesto) della sorella si sono rivelati veri e propri scorci al momento dell'arrivo della persona a momento con status indefinito (diciamo oltre il livello di conoscente, potrebbe lambire quello di amica, ci sono buone possibilità che possa andare oltre, stupidità del protagonista permetttendo) e dell'incontro con la sua parente, per poi diventare una sorta di tiro d'artiglieri ad alzo zero per tutta quella parte che potrebbe definirsi "il pranzo della beffa" (quello che il destino crudele gli ha giocato), di solito se uno si caccia nei guai è almeno in parte colpa sua, in questo caso il ragazzo paga un prezzo piuttosto alto per aver visto per troppo tempo le appartenenti all'altro genere solo come un trastullo di una notte senza volere (e nemmeno tentare) d'instaurare un rapporto diverso (difficile che possa essere diverso, dato che non ha nemmeno il buon senso di occultare la prova delle sue donnesche imprese), alla luce di questa presa di posizione non è strano che la conversazione tra le due ragazze possa essere parso qualcosa di metafisico alle sue orecchie, e che vistosi a mal partito per una serie di svarioni sia ricorso a parole che pur avendo per lui caratteristiche di complimento non sono state recepite come tali, tutt'altro, immagino il puro divertimento della sorella, come si suol dire, certe cose non hanno prezzo, e tra queste ci può senz'altro essere la miseranda figura del fratello, il quale dovrebbe decisamente valutare l'ipotesi dell'autocritica sul suo modo di approcciarsi all'altro sesso, magari riducendo l'importanza del testosterone. |
E l'eroico distruttore inforna la più grande figura di merda che un uomo possa fare con una donna, considerato poi che il caratterino di Aurora sarà già poco se gli terrà il muso per minimo una settimana, l'unico motivo che ha la ragazza per tornare dal pirlunga è Alessandra con cui pare abbia già legato, ma se la distruttrice non fosse in casa quando passa, non mi stuperei se ne andasse con un "Passo un'altra volta". |
mi piace moltissimo questa storia!!! hai avuto delle belle idee e le esponi bene :) mi piace come scrivi e questa storia mi sta già suscitando molto interesse |
Decisamente il protagonista di questa storia haun'altra opinione di sè e dele sue capacità di tombeur de femmes (se arriva a sospettare di tribadismo chiunque non gli si getti adoranti è segno che la modestia deve averlo lasciato sbattendo la porta). |
Valorosa combattente ma piaga personale del nostro prode eroe che non riesce a levarsela dai piedi in tempo prima che arrivi Aurora, ora che è arrivata la sorellina sono curioso di vedere cosa succederà. |
Eh no, non puoi troncarmi sul più bello la narrazione, cos'è che ha chiesto Gacomo ad Aurora ? Suppongo lo scoprirò nel prossimo capitolo......vabbe' carino questo stralcio di vita quatidiana dei due protagonisti lei che lo va a trovare dopo scuola e che invece di studiare si perde a leggere i vari manuali e libri mentre lui o se ne sta sparapanzato sul divano a guardare TV o a giocare con i videogiochi, piuttosto non vorrei ma non è che Aurora si sta affezionando al Distruttore ? No, perché il fatto che era pronta a fare pezzi lui e la tipa che si era portato a casa, mi da questo sospetto. |
Capitolo a mio aprere abbastanza interessante nel suo dispiegare il vasto campionario di emozioni che il ragazzo suscita nella protagonista, che vanno da una certa ammirazione non solo per quello che è o aspira ad essere, ma anche per l'avvenenenza che riesce a vincere sul suo profondo sdegno verso tutto quello che sa di cultura e che rendere comunque piacevole la sua compagnia. |
A mio parere piuttosto divertente questo capitolo, mostrare il protagonista in una tenuta diversa dall'eroe che si crede di essere e a curarsi (con invidiabili dote autorigenerative) le ferite procuratesi sul lavoro mi è parsa una buona scelta, anche perché mostra pecche non proprio secondarie nella sua formazione professionale, sembra infatti prediligere di più la pratica che non la grammatica, l'azione ch enon la riflessione, e soprattutto concentrarsi in qualcosa che non siano le faccende domestiche, o meglio, cura solo quella parte di casa che più gli si confà alla sua forma mentis. |