Nel complesso era stato un disastro.
Di sei navi ne aveva persa una e due erano gravemente danneggiate. O almeno lo erano al momento del suo ultimo ordine. Poi la sua nave era stata colpita dai nemici e da lì non sapeva più nulla. Neppure come era arrivata sulla spiaggia, se doveva essere onesta.
Allah doveva aver ritenuto di averla punita a sufficienza negli anni e forse per questo l'aveva graziata dall'annegamento. O, magari, era l'esatto contrario e le serviva ancora viva per punirla oltre. Ma poco le importava.
Era viva e non era stata fatta prigioniera. Questo nella sua scala personale di valutazione era un successo su tutta la linea. Al contrario di quella battaglia che era stata poco meno che uno sfacelo.
[Fa parte della raccolta ArabicAU sul trio Sui/Ka/Ju, è la seconda parte]

Quando Orochimaru l’aveva raccolta, da schiava spezzata, l’aveva addestrata al meglio e aveva fatto di lei la silenziosa serpe che gli serviva per avvelenare i commerci indesiderati degli infedeli, nel loro regno.
L’aveva resa forte, ma anche un’assassina.
Un piccolo prezzo, le era stato detto e lei vi aveva creduto con la stessa disperata fede con cui aveva difeso il suo posto di comando. Così quando Juugo aveva provato sfiorarla si era ritrovato la punta affilata di un coltello ricurvo giusto sulla sua giugulare.
“Hai così ansia di morire?” gli aveva chiesto, guardandolo con occhi risoluti ma ciò che aveva visto nel volto di lui l’aveva turbata, perché sì. Era esattamente quello che gli stava leggendo in faccia: lui voleva morire.
[Karin x Juugo, AU]