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Autore: Il_Genio_del_Male    04/04/2012    16 recensioni
John non si sente troppo bene, e la colpa è di Sherlock.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie ''We're not a couple'. 'Yes you are'.'
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NOTE: Sono in spaventoso ritardo (ma tanto so che farete finta di non averlo notato) e piena di scadenze da rispettare e concorsi da organizzare. Questo capitolo, ad esempio, partecipa al contest di Pasqua indetto dalla sottoscritta su Facebook, Let’s ship Again, con il prompt del Sabato Contenzioso.

Siamo arrivati alla (preannunciata) fine di Imprevisti: il merito è tutto vostro, lettori silenziosi e partecipi, che avete insistito perché la one-shot originaria continuasse. Io non ci avrei scommesso cinquanta centesimi, ma voi mi avete dato fiducia e supportata. E’ quindi con tanto ammmòòòre che vi ringrazio e vi auguro…  

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Era tutto un equivoco. Un enorme, gigantesco e colossale equivoco. John tentò di spiegarlo a Sherlock, ma l’altro fece orecchie da mercante e si intestardì su quell’assurda accusa di infedeltà.

Pazzesco. Inaudito. Inconcepibile. Quattro anni di convivenza, due e mezzo di relazione (erano finiti a letto insieme poco dopo l’affaire Irene Adler) e tre figli non contavano nulla, dunque? Come osava anche solo pensare, quel sociopatico da strapazzo, che John potesse ancora nutrire un qualsivoglia interesse per il genere femminile o, in generale, per una persona che non fosse Sherlock?

“John, tu hai un’altra” ribadì Holmes rivolgendogli uno sguardo inquisitorio.

“Oh, picchio pacchio” alzò gli occhi al cielo.

“Probabilmente è una storia iniziata da poco, se non addirittura oggi stesso; il che spiegherebbe la toccata e fuga in ambulatorio, nonostante tu sia in congedo di paternità. E’ una tua paziente, non è così?” incalzò, dando prova delle sue mirabolanti abilità deduttive.

“Ok, Mr. Detective dell’Anno, stoppati un attimo. Harry, per cortesia, porteresti di là i bambini? Non vorrei che assistessero alla scena di me che prendo selvaggiamente a schiaffi il loro papà” il dottore si voltò verso sua sorella, gli occhi animati da una luce battagliera.

“Stavo per proporlo io” sospirò sollevata lei.

Prese in braccio Boswell e con la mano libera spinse la carrozzina in direzione del corridoio che portava alle camere da letto.

“Non ammazzatevi, però. Avete tre pargoli a carico, ricordatelo” aggiunse, per poi eclissarsi.

“Tu” ringhiò John, l’indice puntato contro il moro. “Idiot savant che non sei altro. Se tieni all’incolumità del tuo bel faccino mi farai il favore di tacere e di ascoltare quello che ho da dirti, prima di saltare a conclusioni affrettate e totalmente irrealistiche”.

Sherlock trasalì, portando istintivamente una mano agli zigomi scolpiti –erano uno dei suoi pochi vanti, che diamine. Annuì, cedendo la parola al dottore.

“Benone” sbuffò quegli dal naso, come un torello soddisfatto. Incrociò le braccia sul petto e divaricò un poco le gambe, assumendo una posa da boss.

Si guardarono per lunghi istanti di silenzio.

Lunghi.

Istanti.

Di.

Silenzio.

Sherlock si schiarì la gola. “Uhm, John?”

“Sì?”

“Non dovevi darmi la tua versione dei fatti?”

“Uh-oh” batté le palpebre lui. “Hai ragione, scusa. Mi sono distratto” borbottò, arrossendo.

“Figurati, può capitare” il detective soffocò sul nascere un sorrisetto ironico.

“Dicevo”, riprese John dandosi un contegno, “che hai travisato tutto, mio caro. Hai preso una cantonata coi fiocchi. Perché vedi, io non ho nessuna relazione extraconiugale” affermò fissando l’altro dritto negli occhi.

“Basandomi sull’analisi del linguaggio del corpo sarei propenso a crederti” ammise Sherlock quasi mugugnando. “Sguardo fermo e diretto, spalle rilassate, piedi ben piantati al suolo, nessun tremito. Sembri sincero. C’è un particolare che non mi convince, però: il profumo”.

“Oh, quello” sospirò l’altro. “Una paziente ci ha provato con me. Mi ha fatto precipitare in ambulatorio con la scusa di uno scompenso cardiaco e dei dolori intercostali inspiegabili e appena l’ho ricevuta nel mio studio ha cercato di baciarmi, ma io l’ho respinta. Ecco tutto”.

“Non ci credo” replicò il compagno, lapidario.

“Non ci credi?” ripeté, incredulo.

“Non credo affatto che la tua paziente abbia preso bene il rifiuto. Sei sicuro di non aver omesso nulla, John?”

“Sono sicuro, Sherlock. Sono troppo giovane per soffrire di memoria a breve termine”.

“Non ne sono del tutto persuaso. Voglio che mi riporti il vostro scambio di battute, parola per parola”.

“Ah, vuoi? Tu vuoi? E va bene, ti accontento” sbottò con voce pericolosamente stridula. “Allora sappi, genio dei miei stivali, che ho chiarito a Miss Morstan che non potevo ricambiarla perché sono omosessuale” strepitò. “Sono più gay di Rupert Everett, Boy George ed Elton John messi insieme. Sono talmente frocio che la sola idea di tornare a scoparmi una donna mi fa venire i brufoli e la cellulite, nonché una gran voglia di lanciarmi in una sessione di shopping selvaggio!”

“John, tesoro”.

“Cosa?”

“Stai scheccando di brutto”.

“Lo so, ed è tutta colpa tua, Sherlock! Un’altra donna? Un altro uomo? Tutte cazzate, per me esisti solo tu”.

“John” esclamò il detective con voce appassionata.

“Sherlock” rispose il dottore altrettanto impetuosamente.

Si avvinghiarono l’uno all’altro come polpi dai mille e uno tentacoli, scambiandosi un bacio hollywoodiano per durata ed enfasi (ma con molta più lingua e saliva e gemiti inarticolati).

“Sarei perduto senza il mio blogger” mormorò Holmes non appena si staccarono per riprendere fiato.

“E’ la frase più romantica che tu mi abbia mai dedicato”, osservò John ansimante, “nonché l’unica”.

“Sposami”.

“C-Cosa?”

“Sposami. Voglio legarti per sempre a me, portare una fede pacchiana e ingombrante al dito, crescere i nostri figli e invecchiare insieme a te. Voglio diventare tuo marito, John. Sposami”.

 

 

The blog of Dr. John H. Watson

London, 10/10/2012

 

Oggi Sherlock mi ha chiesto di sposarlo.

Che il Cielo mi aiuti, gli ho risposto di sì.

Tutta colpa di quegli zigomi, il bavero del cappotto alzato (ok, quando mi ha fatto la proposta era in vestaglia, ma il succo non cambia), gli occhi così azzurri e penetranti.

Lo amo.

P.S. Harry è praticamente più elettrizzata di me –sempre che sia possibile.

P.P.S. Mycroft si è autonominato wedding planner ufficiale. Devo preoccuparmi?

 

 

 

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Non si può dire addio ad una storia senza ringraziare per bene le persone che ti hanno sostenuto. Un bacio grandissimo alle 23 persone che hanno recensito (LudusVenenum, Meramadia94, Naco, TAKeRu_ECHY, NomenOmen, Princess_Perona, Taila, Grinpow, Campanellino86, Sevvina, Rory_Argentine, kiba91, Angelica Barbanera, Tanyah, Cloud Ribbon, Maia in Wonderland, crazy_k, griffoncina2009, chibisaru81, Wren07, Selenina, Emrys___, Ehrien) e alle 14 che hanno inserito ‘Imprevisti’ tra le Preferite (almosthero, Angelica Barbanera, Campanellino86, Echelon90, EileenSH, ermete, isteria, latore, Lola_Teme91, Maia in Wonderland, Sabry93, SweetBlackDream98, Taila, Tanyah). Un abbraccio stritolante alle 7 che hanno voluto Ricordarla (Court, khika liz, Nerween, NomenOmen, Sam Holmes, Vietnam Glam, White Mask) ed infine ai miei 36 lettori (BlackCobra, Campanellino86, Ciulla, crofty, Didolatan, dodo, draco potter, elsa, fliflai, Grace98, HexRose 110, irelin, katia cullen, kscrewy, latore, Lrig_w, Miku Mercury, Naco, NemesiS_, NomenOmen, PepperP, Prez_Silverrope, Princess_Perona, rora17, Rory_Argentine, Rumy, Sabry93, Selvy, senny, Sevvina, Sherlocked, Shinku Rozen Maiden, Stella_Oscura, Susannatuttapanna, TAKeRu_ECHY, teno).

Grazie di cuore a tutti. Ci rivedremo, forse, con il seguito.

Bye bye! <3

   
 
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