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Autore: Itsamazaynx    15/04/2012    1 recensioni
I’ve been alone with you inside my mind
And in my dreams I’ve kissed your lips a thousand times
I sometimes see you pass outside my door
Hello, is it me you’re looking for?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sesto Capitolo
Guardo scendere Holly e Tommy dalla mia auto, dopo aver chiacchierato e giocato a calcio per tutto il pomeriggio mi sono offerto per riaccompagnarli a casa. E’ stata una bella giornata, ho conosciuto più particolari di Holly, è una ragazza fantastica e Tommy è una forza della natura. Mi fa così tanta tenerezza. Giocare con quel bambino mi ha portato alla mente le intere giornate passate a giocare con Jake nel giardino della sua casa, adoravo passare interi pomeriggi con lui quando i miei genitori partivano per lavoro e mi lasciavano con mia nonna Juliet per intere settimane.
Devo dire che scendere a prendere il latte non è stata un’idea tanto brutta.
Oh cavolo il latte!
Dopo essermi accertato che i due siano entrati nel portone, faccio retromarcia e parto alla volta del bar.
 
 
Passano i giorni e il rapporto tra me e Holly si solidifica, diventa spesso e forte come una corda, questa ‘corda’ ci tiene uniti, legati l’uno all’altra attraverso un nodo, Tommy. Sto familiarizzando con quel bambino, ritrovo me stesso in lui, la sua voglia di vita, la sua creatività mi ricorda il sogno che avevo da bambino. Diventare un artista, colorare il cielo di mille colori diversi, con pastelli, colori a cera, con le tempere o con semplicemente una normale penna rossa, volevo spezzare quella banalità che mostrava. Odiavo il cielo e il suo terrificante colore monotono. Era a causa sua se i miei genitori non erano mai a casa. Mia madre, Amelia Likinson è un’assistente di volo e mio padre Robert Horan un pilota, dal loro amore ‘tre metri sopra il cielo’ nel vero senso della parola, sono nato io: Niall James. Mi lasciavano da mia nonna dieci giorni a settimana, ventinove ore al giorno. Anche se non mi dispiaceva trascorrere il tempo con lei, lì avevo stretto amicizia con Jake, un ragazzino dai capelli rossicci con l’innata capacità di ficcarsi nei casini.
Oltre all’aspetto fisico, noi due eravamo letteralmente agli antipodi. Io ero calmo e introspettivo, lui era sempre in movimento e odiava stare solo. Lui iperattivo, un uragano che portava sempre scompiglio con la sua risata cristallina e io, il ragazzino timido e goffo che arrossiva facilmente a qualsiasi complimento. Tra noi due c’è sempre stato un rapporto di complicità, che si era solidificato quando prima di iniziare il liceo avevo deciso di andare a vivere stabilmente da mia nonna.
Gli anni del liceo passarono in fretta, ci ritrovammo con un diploma e migliaia di sogni raggruppati durante il tempo che andavano portati alla vita, dovevamo dare un presente al nostro futuro, avevamo finalmente la libertà servita su un piatto d’argento e tutto quello che dovevamo fare era allungare la mano e afferrarla.
I primi tre mesi al college passarono tranquillamente, io lavoravo in un negozio di dischi nel pomeriggio per mantenermi e lo stesso faceva Jake. Lui era riuscito a trovare un posto che gli permetteva di guadagnare e divertirsi allo stesso tempo, faceva il cameriere in un pub, il tipico pub irlandese di cui tutto il mondo conosco solo la fama e non ciò che c’è dietro.
Dal quarto mese della nostra vita da collegiali tutto cambiò.
Jake era totalmente cambiato, lui usava la parola maturità per definire questa sbalorditiva trasformazione, io la chiamavo dipendenza.
Già, Jake era diventato un tossico. Jake si drogava, si faceva di anfetamina per stare più attendo in classe, per avere successo con le ragazze, per sentirsi forte, per sentirsi migliore. Jake aveva cominciato quasi per gioco, Jake non era riuscito a fermarsi. Jake oramai non riusciva a sopravvivere due o tre giorni senza farsi. Jake stava rovinando la sua vita con le sue stesse mani.
 
 
Quasi ogni pomeriggio all’ora dell’uscita di scuola di Tommy, Holly ed io ci incontriamo al solito parco e facciamo una passeggiata. E abitualmente dopo aver dato da mangiare alle anatre, ci fermiamo in gelateria.
E lì ogni giorno ci raccontiamo qualche particolare della nostra vita.
L’ho conosciuta a fondo, mi ha raccontato della sua famiglia, della situazione difficile cha sta vivendo da qualche anno e dei suoi studi.
Mi ha parlato del suo sogno, quello di diventare una giornalista.
Io le ho raccontato della mia famiglia, degli studi che ho fatto e di Jake.
Sì, le ho anche parlato di Jake, del nostro rapporto che si deteriorava ogni giorno. Le ho raccontato della terribile raccontata che abbiamo avuto a causa di una banale ragazza. Le ho raccontato della sua scelta di abbandonare gli studi e gli ho raccontato anche del fatto che Jake ora è in coma da quasi due anni.
Anche lei me ne ha parlato. Ho scoperto che le piace parlare. Le piace molto parlare.
Mi piace osservarla mentre parla, parla parla e parla, ma potrebbe andare avanti ore, mi piace osservarla mentre mi racconta la sua vita, mentre sposta un ciuffo di capelli biondi che sfugge dalla coda di cavallo, potrei ammirare quegli occhioni azzurri per secoli, mi ci perderei per quanto sono profondi.
Ho scoperto che è logorroica allo sfinimento, potrebbe vendere mute da sub ai pesci, sa raccontare i fatti con quel pizzico di enfasi che rende tutto più interessante.
E’ terribilmente superstiziosa, e come sospettavo è una patita dello sport. Da piccola giocava nella squadra femminile di calcio della sua scuola e al liceo, invece di entrar a far parte della solita squadra di ragazze pon pon quelle per cui i ragazzi impazziscono, lei preferiva cimentarsi in tutti gli sport possibili ed immaginabili. E’ stata campionessa di svariate competizioni che organizzava la palestra che frequentava, ma che purtroppo ha abbandonato quando la madre a causa della malattia non riusciva ad occuparsi più della famiglia.
 
< Ho una cosa per te! > annuncia Tommy uscendo di corsa dal portone della materna dirigendosi verso di me, lo vedo sventolare un foglio da disegno diviso a metà. Dopo aver rischiato un paio di volte di inciampare, arriva alla panchina dove sono seduto e si siede sulle mie ginocchia, mi porge quel foglio e lo apro. Sopra c’è disegnata una torta di compleanno strabocchevolmente piena di colori accesi. Sotto ci sono lettere messe alla rinfusa, quando Tommy si accorge della faccia che faccio cercando di capire il significato di quelle parole punta l’indice e fa legge, finge di saper leggere.
< Niall Horan, sei invitato alla più bella e supermegafantastica festa di compleanno di questo secolo! > interpreta alla perfezione quelle lettere al contrario
< E quando sarebbe questa super festa? > chiedo curioso
< Venerdì a casa mia! > risponde prontamente il ragazzino
< Allora non mancherò, campione! >
 
Prima di tutto scusate, vi chiedo perdono in ginocchio. Oramai avete imparato che sono una ritardataria cronica, chiedete in giro lo sono in tutto. Ho avuto un bel po’ da fare, non avevo ispirazione e scrivere è stato l’ultimo dei miei problemi.
.Vabbè, scusate ancora wpfojrgèehjkrt.
Primo, non so chi ancora segua questa storia, pensavate fossi morta?
Mi dispiace per voi, ma sono ancora qui a rifilarvi questi stupidi capitoli e.e
Primo, vi ringrazio per aver letto, ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitolo e ringrazio chi ha messo la storia fra le seguite, so che è dura sopportare i miei record di non-aggiornamento quindi Grazie sul serio (:
 Secondo, ho inventato il nome della madre di Niall perché sinceramente non lo conosco, so solo quello del padre per via di Twitter tutto quel casino che si creò a Febbraio per via di Milano, Sanremo e compagnia bella.. #badmemories.
Comunque concentriamoci sulla storia.
In questo capito c’è un nuovo personaggio, Jake.
Vi ho raccontato più o meno la storia di Niall e si capisce di più anche sulla sua figura, non è famoso e non lo diventerà mai, è un semplice ragazzo che lavora, non so che età dargli, visto che Holly ha 21 anni, pensavo di dargli 23 anni o giù di lì, fate voi!
Per quanto riguarda Jake, è un non-personaggio fondamentale della storia, cioè mi spiego è un protagonista assoluto ma non avrà un parte precisa, non ci saranno mai discorsi o scene che richiedono la sua presenza, sarà un personaggio secondario abbastanza fondamentale, sì.
Ultima cosa,  chiudete un occhi e perdonate gli eventuali errori che ci possono essere, non sono una capra in grammatica ma semplicemente oltre ad essere ritardataria sono anche pigra quindi non ho riletto!
Ora vi faccio un applauso perché avete letto tutto questo spazio e boh, credo di aver detto tutto, tolgo il disturbo..
Buona serata, Chiara (:


P.s: Ho imparato ad aggiungere le gif nei capitoli, ora sono tipo innarrestabile, keep your eyes open! 
  
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