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Autore: Emily Alexandre    16/04/2012    4 recensioni
I- Le scale. "Accadeva ogni giorno alla stessa ora, quasi si fossero dati appuntamento. Accadeva ogni giorno alla stessa ora, senza che qualcuno potesse vederli.
Apparentemente nulla era cambiato. Come Hogwarts copriva le ferite con incantesimi ben studiati, allo stesso modo loro celavano le anime perse dietro gesti che un tempo erano stati familiari. Hermione studiava assiduamente ad ogni ora, Draco camminava sprezzante di tutti e tutto.
Persone così opposte per un destino così simile.
Era bastato uno sguardo per leggere negli occhi dell’altro lo stesso tormento, lo stesso smarrimento e in quell’istante si erano ritrovati.
–Il caldo e il freddo, il bianco e il nero, Hermione e Draco-
Un solo istante, senza neppure sfiorarsi eppure fondendosi l’uno nell’altra.
L’istante dopo tutto era sfumato, lasciando dietro di sè l’eco di un riconoscimento che di fatto era avvenuto."

II- Natale "Le tese un libro ed Hermione ne sfiorò la copertina: favole magiche, un’edizione del 1700.
La strega ricordò il dialogo di qualche giorno prima e, per la prima volta quella sera, sorrise.
-Io non credo che il lieto fine esista, Granger, però so che questo dopo-guerra non è la fine, anche se fino a qualche settimana fa pensavo lo fosse. Ora so che c’è un domani. Grazie a te."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Leather and Libraries, the story of a love'
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Il caldo e il freddo, il bianco e il nero, Hermione e Draco

 

Bastò una sensazione sottopelle per farle comprendere che lui era arrivato; non poteva vederlo, lì dov’era, ma non era necessario.

Quando la porta della saletta che Aberforth aveva riservato loro fu aperta e chiusa Hermione represse un sospiro di sollievo: avevano accettato, anche se a fatica, il fatto che solo l’uno nell’altra riuscivano a trovare la pace e la completezza che –opposti e complementari come erano- altrimenti non avrebbero mai raggiunto, ma erano entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo pubblicamente.

Erano le vacanze di Natale e se inizialmente l’imbarazzo aveva avuto la meglio durante i fugaci incontri alla Testa di Porco, presto avevano lasciato che fosse l’istinto a guidarli per mano lungo quel tortuoso sentiero.

Le si accomdò di fronte e lei alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi.

Aberforth non aveva mai fatto domande su quella coppia tanto strana: si era limitato ad osservare la prova tangibile che la guerra era finita e che il mondo, forse, stava finalmente cambiando.

 

            -Buon Natale, Granger.

            -Buon Natale, Malfoy.

            -Come hai fatto a scappare proprio oggi?

 

Hermione pensò alle lamentele che aveva dovuto sopportare da parte dei genitori che, tornati dall’Australia e messi al corrente di ciò che era successo, erano diventati restii a privarsi della figlia quando non era strettamente necessario. Non che quello fosse stato un sacrificio per Hermione, felice di riaverli con sè e sollevata all’idea di non poter raggiungere gli Weasley, considerando la situazione imbarazzante che si era creata con Ron.

Ciò non di meno, non avrebbe mai rinunciato a quell’ora di fuga, neppure il venticinque dicembre.

Alzò le spalle, dando poca importanza alla domanda, ma senza porla a sua volta: con Malfoy senior rinchiuso ad Azkaban e Lady Narcissa impegnata a rimettere in piedi la famiglia, Draco aveva fin troppo tempo libero.

 

            -Ho una cosa per te.

 

Il tè le andò di traverso tanto quella frase la colse alla sprovvista: lei non aveva minimamente pensato a prendergli qualcosa, ma Malfoy interruppe sul nascere qualsiasi protesta, schermendosi.

 

            - Non agitarti, è solo qualcosa che ho trovato e ho pensato ti facesse piacere averlo.

 

Le tese un libro ed Hermione ne sfiorò la copertina: favole magiche, un’edizione del 1700.

La strega ricordò il dialogo di qualche giorno prima e, per la prima volta quella sera, sorrise.

 

            -Io non credo che il lieto fine esista, Granger, però so che questo dopo-guerra non è la fine, anche se fino a qualche settimana fa pensavo lo fosse. Ora so che c’è un domani. Grazie a te.      

 

Si alzarono insieme, senza un apparente perchè, e si avvicinarono fin quasi a sfiorarsi. Hermione chiuse gli occhi quando sentì le mani fredde di lui sfiorarle le guance, le labbra, i capelli: lo lasciò fare, perdendosi in quel mare di nuove sensazioni, e alla fine lo guardò, incapace di sopportare oltre la lontananza da quello sguardo ormai familiare.

Bastò un istante perchè tutto apparisse chiaro.

Un istante prima che le loro labbra si incontrassero.

 

Forse, pensarono entrambi, il punto non era il lieto fine, ma l’inizio.

 

 

 

Note: Avevo questa seconda parte nel capitolo da un bel po’, come si vedrà dal fatto che è totalmente fuori stagione! È nata grazie alle Blue Ladies e a loro è dedicata. A loro, e a tutte le amanti di questa coppia.

Em

   
 
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